Da Tusciaweb.it
"Verificare lo stato delle tubature e del ponteggio sul quale si trovava Sergio Capitani.
Sarebbero queste le motivazioni della richiesta di incidente probatorio presentata dal pm Edmondo De Gregorio al gip del tribunale di Civitavecchia.
L'intento è chiaro: cercare di ricostruire con precisione cosa accadde quel 3 aprile 2010, quando Capitani, operaio tarquiniese di 33 anni, fu scaraventato contro un palo da un getto di ammoniaca. L'impatto violentissimo contro il trave d'acciaio gli spaccò la scatola cranica e Sergio morì sul colpo.
L'incidente probatorio, com'è scritto nella richiesta del pm, avrebbe il fine di verificare "quale tipo di ostacolo fosse presente nella tubazione, nonché le ragioni che hanno dato luogo alla formazione degli ostacoli".
Si tratterebbe di analisi altamente specializzate e non rinviabili, "in quanto il trascorrere del tempo potrebbe pregiudicare irreparabilmente l'accertamento", vista la rapidità di trasformazione degli agenti chimici nei tubi.
Il pm suggerisce, poi, dei rilievi tecnici da eseguire nell'area di lavoro in cui si trovava Sergio. Ovvero sul ponteggio alto 12 metri in cui è avvenuto l'infortunio mortale.
La richiesta di incidente probatorio, inoltre, fa riferimento ad alcune "lacune progettuali" degli impianti di Torrevaldaliga Nord, privi di "percorsi atti a consentire l'accesso alle tubazioni dalla quota di terra". Non a caso, Antonio Monina e Leonardo Anzano, gli ultimi a essere iscritti nel registro degli indagati, sarebbero accusati proprio di aver redatto un fascicolo sulla struttura in cui Capitani lavorava, "senza prevedere alcuna scala di accesso". E nemmeno "procedure funzionali al rapido allontanamento dai luoghi di lavoro in caso di emergenza".
Recentemente, insieme a Monina e Anzano, ha ricevuto un avviso di garanzia anche Michele Petito, caposquadra dell'Enel manutenzione. Salgono, così, a 13 gli indagati dalla procura di Civitavecchia per la morte dell'operaio.
17 maggio 2010
Tre nuovi indagati per la morte di Sergio Capitani
Conferenza "Inquinamento e polveri sottili: quali conseguenze sulla salute?"
Invito:
14 maggio 2010
Cina, Anshun, 21 morti in miniera di carbone
Fonte: newnotizie.it
La città di Anshan, nella provincia sud-occidentale del Guizhou, è stata teatro di un grave incidente sul lavoro che ha provocato 21 morti.
Circa alle 21.40 di ieri (ora locale) un’esplosione ha coinvolto le 31 persone che stavano lavorando nella miniera di carbone di Yuanyang.
Dieci sono riuscite a salvarsi, uscendo dal pozzo da sole o grazie all’intervento dei soccorritori. I primi aiuti sono arrivati a mezzanotte, poi le squadre di soccorso hanno continuato a cercare morti e dispersi.
I dieci feriti sono stati portati in ospedale per aiutarli a superare gli effetti dell’avvelenamento per monossido di carbonio sprigionatosi dall’esplosione nella miniera.
L’incidente è stato causato dal gas, tuttavia la polizia e gli addetti alla sicurezza devono chiarire la dinamica dell’evento.
L’agenzia Xinhua riporta che anche Wang Shuhe, vice direttore dell’Amministrazione statale per la sicurezza mineraria si recherà sul luogo dell’incidente.
La questione della sicurezza sul lavoro è uno dei principali problemi da affrontare per la Repubblica Popolare Cinese, il cui rapido sviluppo economico non ha portato con sé solo un maggior benessere.
Un altro incidente si era recentemente verificato alla fine di aprile in una miniera di carbone nella città di Jianshan, nella provincia orientale del Jiangxi.
Anche in questo caso l’autorità statale responsabile per la sicurezza nelle miniere aveva inviato alcuni suoi emissari per supervisionare le operazioni di soccorso.
Gli attacchi della politicaglia al potere contro la democrazia in rete
Da BeppeGrillo.it
"Il primo problema del Parlamento italiano è la Rete. Da anni vengono sfornati leggi, decreti, progetti, emendamenti per bloccarla. L'accanimento con cui Pdl e Pdmenoelle si occupano di Internet è impressionante. Nell'agenda dei problemi del Paese è prioritaria. L'ultimo attacco alla libertà di informazione e alla Rete è l'obbligo di rettifica nei siti entro 48 ore. I blog vengono equiparati ai giornali con multe di 12.000 euro per infrazione. Tutti i blog sono a rischio chiusura.
Altre volte il blog ha lanciato campagne contro la legge Levi/Prodi o contro la legge D'Alia con successo. Questa volta mi rifiuto. Approvino le leggi che vogliono. Ne pagheranno le conseguenze. Anzi, suggerisco al duo Berlusconi/Bersani di osare di più. Legiferare in modo risolutivo, tombale e chiudere Internet. Io non voglio mettermi a discutere ogni mese con degli idioti internettiani, farei la figura anch'io dell'idiota. Quindi, chiudete, filtrate, oscurate, hackerate. Fate il cazzo che vi pare. Sarete voi a pagarne le conseguenze perché chiudere l'ultima valvola di confronto democratico presenta dei rischi molto alti. La pentola a pressione può esplodere in anticipo.
Il blog comunque rimarrà indifferente alle leggi contro la Rete. Il blog continuerà fino a quando mi sarà possibile. Non è disubbidienza civile. Per disubbidire ci vogliono delle Autorità con la facoltà legittima di esercitare un pubblico potere e in questo Parlamento di condannati, di locatari di abitazioni regalate, di servi nominati dai partiti e non dai cittadini non vedo alcun principio di autorità. Quindi indifferenza civile, non disubbidienza civile, ma a viso aperto, pronto a pagarne le conseguenze. Fate pure 100 leggi al mese per chiudere la Rete, io non le applicherò e se faranno lo stesso i milioni di italiani che scrivono e comunicano in Rete, le vostre leggi diventeranno carta da cesso.
Breve e incompleto elenco delle leggi bipartisan contro la Rete.
Disegno di legge “Intercettazioni” (30/06/2008: Il testo di iniziativa governativa è presentato alla Camera)
Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. L'articolo 18 integra la legge sulla stampa aggiungendo i «siti informatici» tra i mezzi per cui è obbligatoria la rettifica entro 48 ore.
Decreto “Romani” (30/3/2010: pubblicato in Gazzetta Ufficiale con n. 44/2010)
In una prima versione sembrava introdurre obblighi di registrazione per chi produce contenuti video e dirette web anche a livello amatoriale su internet.
Disegno di legge S.1950 “Lauro” (26/1/2010: Assegnato alla Commissione Giustizia)
Contro chi istiga a commettere delitti contro l’incolumità delle persone o ne fa apologia, con aggravante nel caso di ricorso a comunicazione telefonica o telematica (internet e social network).
Decreto Ministeriale “Bondi” (30/12/2009: firmato il decreto)
Su tutti i supporti digitali viene applicato un sovrapprezzo
(il cosiddetto "equo compenso") per ripagare il diritto d'autore.
Progetto di legge C.881 “Pecorella Costa" (14/09/2009: Il testo è assegnato alla Comm. Giustizia)
Estende anche ai “siti internet aventi natura editoriale” le previsioni della Legge sulla stampa (47/1948) in materia di diffamazione.
Progetto di legge C.2455 "diritto all’oblio" (23/06/2009: Il testo è assegnato alla Comm. Giustizia)
Garantisce che le informazioni riguardanti i propri trascorsi giudiziari non siano più direttamente attingibili da chiunque.
Progetto di legge C.2195 “Carlucci” (12/03/2009: Il testo è assegnato alla Commissione trasporti)
Vieta di immettere in rete contenuti in forma anonima.
Emendamento D'Alia al Ddl S.773 C.2180 “decreto sicurezza” (29/04/2009 L’emendamento D’Alia è stato abrogato)
Reprime l’utilizzo di Internet per commettere reati di opinione come l’apologia di reato o l’istigazione a delinquere.
Progetto di legge C.2188 “Barbareschi” (12/02/2009: presentato il progetto di legge)
Argina la pirateria digitale promuovendo la costituzione di “piattaforme telematiche nazionali” di filesharing. Ai provider l’obbigo di rendicontare gli utilizzi da parte degli utenti.
Pdl C.1269 “Levi” (18/11/2008: Levi annuncia lo stralcio delle norme su Internet)
Fornisce definizioni equivoche di prodotto editoriale e di attività editoriale che hanno fatto pensare a un obbligo di riconoscimento e registrazione al Roc anche per i blog e i siti amatoriali.
Decreto “Pisanu” (30/12/2008: Il governo Berluconi proroga la validità al 31/12/2010)
Identifica chiunque utilizzi postazioni di accesso pubbliche a internet e di conservarne i dati di navigazione.
Decreto “Urbani” (21/05/2004: Convertito in legge )
Dedicato principalmente al finanziamento pubblico di attività cinematografiche e sportive, introduce nell’ordinamento sanzioni contro la pirateria musicale e cinematografica commessa per via telematica, mediante siti web o sistemi di file sharing.
Chicco Testa, il "Pimby col culo degli altri" minaccia chi lo contraddice
Chicco Testa, lo sporco lobbista, Pimby col culo degli altri, si svela per quello che è. Rivolto a Tozzi che gli parla del problema dello stoccaggio delle scorie nucleari: "IO TI SPACCO LA FACCIA"
Basta al cartellone selvaggio, a Roma iniziativa di civiltà
Sarà capitato a molti di restare a bocca aperta per l'insudiciamento feroce cui sono esposte le città in periodi elettorali, con le brutte facce della politicaglia ritoccate al fotosciop, i loro slogan da quattro soldi urlati da centinaia di migliaia di manifesti, molti abusivi, a rendere ancora più brutte le città. La prima cosa che un cittadino assennato pensa è: questo il rispetto che dimostri, farabutto ipocrita, per la città a cui ti rivolgi? Neanche sei stato eletto e già rovini il luogo in cui vivo? Naturalmente è solo un piccolo esempio di un comportamento più vasto e diffuso, per questo
l'iniziativa "No a cartellone selvaggio":
"Alla crescente indignazione e protesta dei cittadini per la privatizzazione degli spazi pubblici per consentire ai privati di lucrare enormi profitti, quasi sempre al nero, sulla vendita della merce più cara in circolazione, la Pubblicità, la Giunta comunale presieduta dal Sindaco Gianni Alemanno risponde con vaghe promesse e dichiarazioni di intenti dei suoi Assessori, con e provvedimenti autopromozionali, spot “pubblicitari” si potrebbe dire, quali il recente progetto per la riduzione dell’impiantistica pubblicitaria a Piazzale Clodio, tesi
unicamente a ridurre “….l'impatto della pubblicità sull'ambiente circostante, con recupero del patrimonio storico, artistico ed architettonico …” unicamente in alcune piazze della città. evitando di assumere quei provvedimenti che possono realmente porre fine al dilagare dell’illegalità nella nostra città.
La Delibera d’Iniziativa Popolare promossa dalla Rete Romana di Mutuo Soccorso, Cartellopoli blog, Cittadinanza Attiva, con il sostegno di VAS, Italia Nostra Sez, di Roma, Legambiente Lazio, C.A.L.M.A., giornali e radio cittadine, chiede in generale alla Giunta Comunale di:
* procedere alla più sollecita abrogazione di tutte le disposizioni contenute tanto nella delibera n. 37/2009 quanto in tutte quelle che l’hanno preceduta e che hanno determinato il caos attuale nonché all’integrazione di quelle che hanno già generato una loro applicazione distorta.
* Redigere il “Piano regolatore degli impianti e dei mezzi pubblicitari”.
Più in particolare con la stessa Delibera si chiede all’Amministrazione capitolina di:
- verificare tutti gli impianti a vario titolo installati fino ad oggi, esigendo la più sollecita rimozione tanto di tutti quelli vietati dal Codice della Strada quanto di tutti quelli ricadenti in aree vincolate con divieto di affissione;
- frenare immediatamente l’utilizzo speculativo delle procedure fin qui sfruttato dalle Ditte, contestualizzando d’ora in poi per tutti i tipi di cartelloni pubblicitari già installati abusivamente che si riesce a “censire” il provvedimento di immediata rimozione;
- obbligare comunque l’Amministrazione Comunale a sequestrare e oscurare immediatamente gli impianti abusivi in attesa della rimozione;
- approntare idonei elementi di riconoscibilità delle targhette autorizzate, comprensibili a tutti, come d’altronde già previsto dal Regolamento Comunale, che contengano oltre all’indicazione della tipologia dell’impianto, la data di rilascio del codice di autorizzazione, il numero di autorizzazione e la data di scadenza in conformità a quanto espressamente disposto riguardo alle “targhette di identificazione” dal Codice della Strada;
- perseguire e interdire dal prosieguo della propria attività nell’ambito del Comune di Roma quelle ditte che risultino ree più volte di installazione abusiva di impianti.
Allegato:
Rispedita ancora al mittente la Rossano al carbone
Da Sibarinet.it
Corigliano - Anche la "Giovane Italia" di Corigliano interviene nel dibattito riguardante la paventata riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano.
'Ci schieriamo a fianco dell’amministrazione coriglianese che pochi giorni fa, per bocca del sindaco Straface, aveva bollato come “incompatibile con le potenzialità di crescita del nostro territorio” una eventuale riconversione della centrale stessa dall’ attuale tipologia termoelettrica a quella a carbone. Ci troviamo totalmente d’accordo con quanto dichiarato dal sindaco e ribadito l’ undici Maggio dalla conferenza dei capigruppo che all’unanimità ha manifestato la volontà di esprimere in maniera decisa un netto dissenso rispetto la volontà da parte dell’Enel di effettuare la riconversione a carbone. Non possiamo accettare
passivamente le scelte che interessano direttamente il nostro territorio. La presenza di una centrale a carbone pregiudicherebbe sotto molti aspetti lo sviluppo di larga parte del nostro territorio. Per i nostri luoghi e per le nostre principali vocazioni, quali tra tutte il turismo, la pesca e l’agricoltura, questa ipotesi potrebbe rappresentare la condanna definitiva. Siamo pertanto orgogliosi e felici che il dibattito, come voluto e già annunciato dal sindaco Straface, si sia allargato alle associazioni di categoria calendarizzando già alcuni importanti appuntamenti per i prossimi giorni. Occorrerà prestare massima attenzione al tema, realizzando il miglior approfondimento necessario, in sinergia con gli amministratori dei territori limitrofi, con le associazioni ambientaliste, con gli operatori del settore agricolo, turistico e marinaro. Siamo infine certi che l’amministrazione farà di tutto per tutelare l’interesse della totalità dei cittadini, richiedendo all’Enel ulteriori chiarimenti che giustifichino quello che è stato finora il leit motiv proposto dall’azienda energetica: “carbone a tutti i costi”
Firma a Civitavecchia per l'acqua bene pubblico
"Da domani il Comitato per l’acqua bene comune di Civitavecchia inizierà anche a Civitavecchia la raccolta firme per i tre quesiti referendari per mantenere l’acqua pubblica promossi dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua. L'appuntamento è per domani e per sabato 22, 29 maggio e 5 giugno dalle 10 alle 13 a via Duca degli Abruzzi, a fianco alla scaletta - e dalle 17 alle 20 a corso Centocelle, di fronte al teatro Traiano. Il 19 e 26 maggio e il 9 giugno, invece, dalle 10 alle 13 a via Duca degli Abruzzi e a viale Nenni, all' altezza del mercatino. Il 2 giugno dalle 17 alle 20 a corso Centocelle di fronte al Traiano. Infine il 20 e 27maggio e il 3 e 10 giugno dalle 17 alle 20 alle Conad Le Terme e Il Mare. (Da Civonline.it)
Criminalità organizzata nel Lazio: risposta a Mazzola
L’assemblea generale della 'Caponnetto': 'ed ora il Sindaco denunci tutti noi', L’Associazione antimafia risponde al Sindaco di Tarquinia.
Fonte: maremmaoggi.it
"L’Assemblea Generale dell’Associazione Regionale per la lotta contro le illegalità e le mafie “A. Caponnetto”, riunita a Latina il 25 Aprile 2010, ascoltata e condivisa le relazione del suo Presidente Regionale, ha preso in esame, in particolare, la gravissima situazione in cui si trova il territorio della Regione Lazio alla luce delle più recenti azioni investigative e giudiziarie che attestano l’aggravarsi del fenomeno di espansione continua della criminalità organizzata in tutti i settori dell’economia, della società, della politica e delle istituzioni, così come comprovato dal provvedimento di scioglimento per condizionamenti mafiosi dell’Am-ministrazione comunale di Nettuno, in provincia di Roma, e dai risultati dell’inchiesta della DDA di Roma denominata “ Damasco” relativa a quella di Fondi, in provincia di Latina, autoscioltasi, com’è noto, proprio per evitare un analogo provvedimento governativo di scioglimento.
A fronte di tale inquietante situazione, sconcerta l’atteggiamento di molti amministratori pubblici ed esponenti politici del Lazio.
In quest’ottica, addolora il comportamento del Sindaco del PD di Tarquinia, in provincia di Viterbo, un comportamento che potrebbe essere interpretato come vera e propria censura del contenuto delle denunce fatte dal V. Presidente Regionale dell’Associazione, Luigi Daga, in ordine alla presenza ed alle attività sul territorio di Tarquinia, di Civitavecchia e della provincia di Viterbo di imprese provenienti da regioni, come la Sicilia, la Calabria e la Sicilia, storicamente infiltrate massicciamente dalle mafie.
Il V. Presidente della nostra Associazione sarebbe reo, secondo il predetto Sindaco, dei reati di diffamazione e di procurato allarme per aver messo in evidenza, senza aver mosso accuse specifiche nei confronti di chicchessia, alla stampa ed agli organi istituzionali competenti la presenza di imprese edili di Casal di Principe e del Casertano che si sono aggiudicati appalti dal Comune di Tarquinia e dalla Provincia di Viterbo e di aver chiesto, pertanto, le opportune verifiche.
Azione più che legittima e doverosa da parte di un’Associazione antimafia seria e non parolaia come la nostra che quotidianamente ed in tutto il Lazio assolve a tale compito.
Sul territorio di Tarquinia, Civitavecchia e nell’intero Viterbe-se da tempo si stanno concentrando presenze massicce di imprese, campane, calabresi e siciliane, un fenomeno in continua espansione e che sicuramente assumerà dimensioni maggiori in vista delle imponenti opere che si preannunciano con la realizzazione del progetto del “Terminal Asia” nel vicino porto di Civitavecchia.
Un progetto, quest’ultimo, verso il quale - secondo anche quanto accertato da indagini svolte dalla DDA di Reggio Calabria che ha già provveduto ad effettuare numerose azioni nei confronti di soggetti che si sono resi autori della costituzione di sodalizi misti fra cosche calabresi e clan laziali nel Porto di Gioia Tauro, - le medesime “famiglie “rivolgeranno sicuramente le loro attenzioni verso il Porto di Civitavec-chia, dove, peraltro, si sospetta anche la presenza della potente mafia cinese. Non va ignorato, inoltre, il forte interesse che hanno mostrato società provenienti, oltreché dalla Calabria, dalla Sicilia, a segmenti di territorio collocati sia a ridosso del porto di Civitavecchia che nel Comune di Tarquinia, dove, peraltro, già si sospetta un massiccio traffico di sostanze stupefacenti proveniente dal mare e di altri generi. Sempre a ridosso del comune di Tarquinia è in atto un’operazione economica volta alla costruzione di una centrale elettrica fra i cui attori ci sono soggetti rimasti coinvolti in serie vicende giudiziarie ad opera di alcuni Tribunali, fra cui quello di Palermo. Si tratta solo di alcuni esempi; quanto basta per allertare qualunque sindaco, anche fra quelli meno attenti a tali problemi.
A fronte di una situazione di tali gravità e pericolosità, in conseguenza della quale noi tutti siamo esposti a rischi di ogni genere (tanto che lo stesso Luigi Daga è stato già oggetto di iniziative giudiziarie, dal sapore intimidatorio, promosse nei suoi confronti da taluni di quei soggetti), il Sindaco di Tarquinia - espressione, peraltro, di una forza politica erede di martiri della mafia come Pio La Torre ecc. – mai avrebbe dovuto promuovere azioni che potrebbero essere interpretate come uno stimolo ad eventuali ritorsioni non solo ai danni di Gigi Daga ma di noi tutti.
Nel condividere quanto fatto al riguardo dal nostro V. Presidente Regionale e nell’invitare il Sindaco di Tarquinia ad estendere la denuncia fatta alla persona di Daga a noi tutti dell’Associazione, invitiamo i dirigenti regionali e nazionali del Partito Democratico –e, in particolare, la Presidente Nazionale del PD On. Rosy Bindi – a farci conoscere se condividono o meno l’azione ai nostri danni del Sindaco del PD di Tarquinia.
La speculazione edilizia a Civitavecchia
"Circa 200 alloggi privati in vendita da agenzie immobiliari, quasi 350 nuovi alloggi in costruzione, oltre 180 alloggi nuovi invenduti, oltre 500 appartamenti sfitti. Tutto ciò in una città di 58.000 abitanti e con circa 21.000 nuclei famigliari. Sono questi i numeri impressionanti della realtà immobiliare cittadina tracciati dall’esponente del Pd Antonio Manunta, il quale, con queste cifre concrete, torna a porre un interrogativo già diffuso sul perché, a fronte di tanta disponibilità abitativa, in città si continui a costruire e a rilasciare concessioni edilizie. Sulla base di quali reali necessità residenziali? La risposta più naturale che viene è che in verite le esigenze siano soltanto economiche e legate al profitto di qualche palazzinaro e di qualche politico." Continua su Centumcellae.it
13 maggio 2010
Sull'impatto del trasporto aeroportuale nel Lazio
Dal Comitato Fuoripista, riceviamo e pubblichiamo:
"Lettera aperta con richiesta di incontro in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo del consiglio regionale del Lazio,
vi scriviamo in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere.
Vi scriviamo in forma assolutamente semplice, chiara e sintetica perche' vorremmo delle risposte altrettanto semplici, chiare e sintetiche.
1. Ciampino
E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).
2. Fiumicino
E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
3. Frosinone
E' dimostrato che l’aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E’ del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell’avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell’ambiente e dei cittadini . Visti i pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.
4. Viterbo
E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
5. Il trasporto, questione locale
Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.
6. Il trasporto aereo, questione globale
Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti.
Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile.
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo del consiglio regionale del Lazio,
vi saremmo assai grati di un tempestivo incontro su questi temi.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento, in attesa di un tempestivo positivo riscontro, vogliate gradire distinti saluti,
- Il Comitato aeroporto di Ciampino per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto
- Il Comitato Fuoripista di Fiumicino
- Il Comitato No aeroporto Ferentino-Frosinone
- Il Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Roma, 10 maggio 2010
Per approfondire
Vi segnaliamo alcuni siti che propongono utili materiali di riflessione e di documentazione:
a) su Ciampino:
www.comitatoaeroportociampino.it
www.no-fly.info
b) su Fiumicino:
http://comitatofuoripista.blogspot.com
c) su Frosinone:
http://noaeroporto-ferentino-frosinone.blogspot.com
d) su Viterbo:
www.coipiediperterra.org
Per informazioni e contatti:
info@comitatoaeroportociampino.it; comitatofuoripista@gmail.com; noaeroporto.fr@libero.it; info@coipiediperterra.org;