Un articolo tratto da ecologiae.com
Dopo tutto quello a cui stiamo assistendo in questi giorni proveniente dal Giappone, nessuno più si permette di dire (se non i più testardi) che il nucleare è sicuro. Ma per essere onesti, bisogna anche ammettere che il nucleare non è la forma energetica più pericolosa di tutte.
Bisogna partire da un assioma, e cioè che ogni centrale può esplodere, solo che quando accade ad una nucleare, i tassi di mortalità risultanti, per non considerare il terrore generato, sono di gran lunga superiori a tutte le altre fonti messe insieme. Ma se volessimo contare i morti che provoca ogni fonte energetica, considerando anche quando funziona normalmente, scopriremmo che il carbone è più pericoloso persino di una bomba atomica.
Tutti sembrano dimenticare che la combustione del carbone emette continuamente un flusso incontrollato di mercurio e radionuclidi. Ci sono infatti degli impatti diretti e indiretti sulle vie respiratorie dovuti al flusso costante di emissioni di particelle provenienti dal camino durante la combustione del carbone. Come spiega Phil McKenna su New Scientist: Le particelle fini delle centrali elettriche a carbone uccidono circa 13.200 persone ogni anno solo negli Stati Uniti, secondo il Boston Clean Air Task Force. Gli incidenti mortali provengono dall’estrazione e il trasporto di carbone, e altre forme di inquinamento connesse. Al contrario, l’Agenzia internazionale dell’energia atomica e le Nazioni Unite stimano che il tributo di morte per cancro dopo la catastrofe di Chernobyl del 1986 raggiungerà i circa 9000 morti.
I Governi nazionali e le organizzazioni scientifiche stanno cercando il modo per rendere sicuro il nucleare, ma dovrebbero rendersi conto che, se non passiamo alle rinnovabili, anche le altre forme che dovrebbero accompagnare l’atomo sono altrettanto o più pericolose. Perché non si fa lo stesso con il carbone? Questa fonte fornisce oggi al mondo più energia di quanta ne fornisca il nucleare, eppure a nessuno sembra importare delle vittime che fa.
Il discorso diventa ancora peggiore se si prende in considerazione l’altra forma energetica più diffusa al mondo dopo il carbone, e cioè il gas naturale. Anch’esso infatti contiene una certa quantità di mercurio che, una volta evaporato, diventa nocivo per gli esseri umani. Il mercurio è generalmente rimosso dal gas naturale che viene inviato ai nostri fornelli, ma rimane in molte delle centrali elettriche che lo utilizzano.
In definitiva, osservando i dati della IEA pubblicati sopra, viene da chiedersi se è così giusto concentrarsi solo sulla sicurezza del nucleare quando carbone e gas creano più morti con il funzionamento normale rispetto ad un evento eccezionale come l’esplosione di una centrale atomica. Discorso diverso per l’idroelettrico, considerato come secondo più pericoloso, ma sempre in relazione alla distruzione di una diga di enormi dimensioni, evento ancor più raro di un disastro nucleare. Ancora una volta il ricorso alle rinnovabili si dimostra la scelta più saggia.
2 aprile 2011
Il carbone fa più morti del nucleare? Rinnovabili unica via
31 marzo 2011
Arsenico nell'acqua - il problema non si può ignorare
Da repubblica.it
"Arsenico, inchieste a Viterbo e Velletri
ROMA - Un fascicolo contro ignoti, relativo alla presenza di arsenico nell'acqua oltre i limiti consentiti, è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Viterbo. L'inchiesta sarebbe scaturita dagli esposti presentati nei giorni scorsi da alcune associazioni di tutela dei consumatori e dai Verdi. Il pubblico ministero Massimiliano Siddi, titolare del procedimento, ha ascoltato per oltre due ore, come persona informata sui fatti, il sindaco di Viterbo Giulio Marini. Mentre accertamenti sono stati disposti anche dalla procura di Velletri dopo le denunce presentante dal Comitato per l’acqua pubblica dei Castelli, nei prossimi giorni saranno ascoltati i 33 sindaci del Viterbese nei cui acquedotti è stata rilevata una concentrazione d'arsenico oltre i 10 milligrammi/litro consentiti.
VITERBO, 9 I COMUNI «FUORILEGGE» - Tra questi, 24 sono rientrati nei limiti per decreto comunitario. Vale a dire grazie alla proroga fino a 20 milligrammi/ litro concessa giorni fa dalla Commissione Ue alla Regione Lazio. Nove, nei quali la concentrazione di arsenico supera i 21 milligrammi, con punte di 50-55, restano «fuorilegge». Si tratta di Capranica con 42, Carbognano con 30, Castel Sant’Elia, Civita Castellana che va da 19 a 49, Farnese con una media di 26, Ronciglione con un minimo di 28 a un massimo di 32, Sutri che, a seconda della zona, oscilla tra i 16 ai 40, Vetralla compresa tra i 20 e 48 e Villa San Giovanni in Tuscia con 22. Problemi anche a Viterbo nella frazione Carcarelle, dove è stato registrato un picco di 40 microgrammi per litro, Tobia e San Martino al Cimino (zona piazza Doria Pamphilji e strada Erodiano).
MARINI: « NECESSITA’ DI FONDI REGIONALI» - «Il pm mi ha chiesto chiarimenti circa i provvedimenti adottati dalla mia giunta – dice il sindaco di Viterbo Marini - con particolare riferimento alle iniziative mirate a sensibilizzare la cittadinanza sul problema arsenico». Il magistrato ha chiesto al primo cittadino notizie anche sui provvedimenti che intende adottare per risolvere definitivamente la questione. «Ho risposto - aggiunge - che l'obiettivo finale è l'installazione di dearsenificatori ai vari pozzi che alimentano i nostri acquedotti. Ma per raggiungerlo abbiamo bisogno di appositi finanziamenti dalla Regione Lazio». Altre domande hanno riguardato l'attuazione dei provvedimenti richiesti dalla Regione Lazio e lo stato dell'arte sull' installazione di fontanelle con acqua dearsenificata. «Ho ribadito - conclude Marini - che stiamo lavorando per allestirle nei tre punti del capoluogo in l'arsenico è fuori norma».
L’OPPOSIZIONE: « RIDURRE LE BOLLETTE» - Intanto in consiglio regionale è ancora polemica tra l’opposizione e l’assessore all’Ambiente Marco Mattei. Claudio Bucci (Idv) chiede la «riduzione delle bollette sinchè l’acqua non rientrerà nei valori previsti dalla legge» mentre Nando Bonessio (Verdi) osserva che «il problema è che i cittadini subiscono gli effetti dell'arsenico, che è bene ricordarlo si accumula nell'organismo, da molto prima dell'entrata in vigore della direttiva europea nel 2003. Siamo convinti che nonostante la deroga arrivata da Bruxelles l'emergenza non sia finita e sia necessario intervenire subito». Infine le accuse di Sel, per bocca del Guglielmo Abbondati, coordinatore regionale, e Claudio Pelagallo, dell'Assemblea nazionale: «La deroga Ue non cambia gli effetti sulla salute umana perchè l'acqua non si depura con le norme, ma con interventi di risanamento».
«IL CENTROSINISTRA CONSENTI’ ARSENICO A 50 MG/L» - Mattei però ribadisce che la «deroga rientra nei limiti, in accordo con le linee guida dell’Organizzazione mondiale per la sanità, per l'acqua potabile che può essere somministrata per brevi periodi in tutta sicurezza, evitando ovviamente l'utilizzo da parte dei soggetti a rischio e in particolare ai bambini sotto i tre anni”». L’assessore alla Sanità infine puntualizza polemico: «Non dimentichiamo che negli anni in cui Verdi e Sel avevano responsabilità di governo, con Marrazzo prima e Montino poi, è stata autorizzata l'erogazione di acqua potabile con concentrazione di arsenico a 50 milligrammi per litro e che persino la loro ultima richiesta di deroga alla Ue, che risale al 2009, si attestava su tale valore».
IL COMMISSARIO UE : «ITALIA INADEMPIENTE» - Secondo Janez Potocnik, il commissario Ue all’ambiente che l’ha firmata, la deroga «è stata valutata sulla base di dati scientifici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità». Fino al 31 dicembre 2012, il limite massimo ammesso passa da 10 milligrammi/litro a 20 milligrammi/litro ma non sono concessi limiti superiori ai 20 milligrammi, «perchè - ha aggiunto Potocnik - potrebbero causare danni alla salute». Il Commissario ha poi sottolineato che ogni Stato membro deve fornire un rendiconto triennale relativo alla presenza di sostanze nell'acqua e per quanto riguarda l'esercizio 2005-2006, «l'Italia non ha ancora fornito la sua documentazione».
Alessandro Fulloni
30 marzo 2011(ultima modifica: 31 marzo 2011)
Per evitare una Malagrotta II ad Allumiere serve restare uniti
Da civonline.it
"Il consigliere provinciale di SeL preoccupato per il silenzio del Ministro La Russa, Moscherini pensa ad un consiglio comunale congiunto per il 18 aprile a Civitavecchia
Torna sul tema rifiuti il consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Gino De Paolis. Non vuole entrare nel merito delle critiche avanzate dal movimento politico Freedom e, in particolare, dalla coordinatrice Fabiana Attig, facendo intendere che qualcuno non ha letto bene i documenti prodotti in due anni dal partito e, in particolare, da lui stesso. Ma non ci sta a vedere vanificato proprio questo lavoro di ferma contrarietà all’ipotesi dei rifiuti sul territorio, in termini di discarica o di qualsiasi tipo di incenerimento. «Impossibile che una frase male interpretata - ha spiegato - possa cancellare la storia politica di due anni». E ha ricordato così le mozioni del 2009, del 2010 e l’ultima della scorsa settimana, con la Provincia di Roma che ha ribadito il proprio ‘‘no’’ a questo tipo di ipotesi. «Un’ipotesi che - ha aggiunto - più passa il tempo e più sembra essere tutt’altro che remota». Il silenzio di queste settimane, soprattutto da parte del ministro Ignazio La Russa e dei vertici militari, secondo De Paolis sembra essere più eloquente di qualsiasi altro discorso. «Entro il 28 febbraio scorso - ha ricordato il consigliere - il protocollo di intesa tra il Ministero della Difesa e il sindaco di Roma Gianni Alemanno sarebbe dovuto entrare nella sua fase operativa. Che fine ha fatto? Non lo sappiamo. Nessuno risponde. Nessuno ha chiarito questo importante aspetto. Su questo abbiamo chiesto accesso agli atti anche attraverso un cosnigliere comunale di Roma; ma non siamo riusciti ad avere ancora nulla. Eppure giungono voci preoccupanti che il protocollo stia andando avanti. Alemanno ha detto che entro aprile verrà individuato il sito per la discarica, che malagrotta sarà chiusa e che l’alternativa non sarà l’area dei Monti dell’Ortaccio: queste dichiarazioni ci fanno tremare e ci preoccupano». Da qui l’invito del consigliere Gino De Paolis alla mobilitazione del territorio. «Basta con le divisioni - ha aggiunto - e con le polemiche che non fanno altro che distogliere l’attenzione del problema: la politica locale deve mostrare unità e senso di responsabilità. In questo senso il comune di Civitavecchia sia capofila per un un’azione concreta e forte: venga chiesto un incontro con la Russa, venga disposto un documento di contrarietà. Ladispoli e Santa Marinella lo hanno già fatto, approvando una mozione in consiglio comunale. E Civitavecchia? I sindaci del comprensorio devono alzare la voce». Intanto sembra proprio che il sindaco Moscherini voglia convocare per la metà di aprile, forse per lunedì 18, un consiglio comunale congiunto all’aula Pucci.
DaGe
30 marzo 2011
Civitavecchia, i luoghi da bonificare
Sono anni che andiamo ripetendo cose come queste, non può che farci piacere se ogni tanto qualcun altro se ne ricorda. Da BigNotizie, un intervento di Guerrini e Cosimi
"a proposito di amianto [...] ci sorprende quindi che, nel caso Italcementi, visibilmente molto più grave, nessuno finora si sia mosso.
Riteniamo che la questione vada presa subito in considerazione al fine di predisporre una apposita normativa (al momento assente) che preveda l'obbligo di bonificare aree ed impianti dismessi, a carico delle imprese che hanno utilizzato i siti.
Rammentiamo che giace inascoltata a tutt'oggi una mozione urgente presentata dal sottoscritto oltre cinque mesi fa riguardante i rischi ecologici che gravano impunemente sulla nostra città, che oltre a quella ITALCEMENTI segnalava altre "bombe ecologiche" disseminate in città, come:
i Depositi Costieri, che a detta di molti, attraverso perdite o versamenti hanno inquinato in Profondi à il terreno circostante;
i Sili all'interno dell'area portuale delle cui colonie di ratti si favoleggia in città;
il Parco nafta di TVN recentemente dimesso, del quale ci chiediamo se è stato bonificata l'area su cui sorgeva;
Fiumaretta, sulla cui area non siamo certi che non vi sia ancora presenza di amianto".
29 marzo 2011
Benessere targato TVN
"Ieri notte (sabato scorso, Ndr) a Civitavecchia nubi artificiali hanno ricoperto la città... e ci dicono che le polveri fini vengono dal Sahara. Povera popolazione."
Coordinamento dei Medici per l'Ambiente
Di Gennaro: l'apparato cardiocircolatorio minacciato dall'inquinamento di TVN
"L'inquinamento atmosferico da polveri fini fa male al cuore. Numerosi studi lo hanno dimostrato e molti se ne aggiungono di continuo a sostegno di questa negativa correlazione. Due recenti studi pubblicati su JACC ( Journal of American Cardiovascular Cardiology ) nel novembre 2010 e nel gennaio 2011 riportano preoccupanti dati a conferma del danno da polveri fini. In uno di questi viene, infatti, dimostrata una chiara associazione tra esposizione a lungo termine al PM 2.5 e rischio di aterosclerosi carotidea.
Nel secondo viene, invece, dimostrato come una breve esposizione di due ore ad una elevata concentrazione di polveri fini nell'aria respirata determina, in soggetti sani, un'alterazione delle proprietà elettriche del cuore che può predisporre alla comparsa di aritmie cardiache. Tanto più grave potrebbe essere questo effetto in pazienti affetti da altre patologie cardiache quali l'ischemia cardiaca, l'ipertensione etc.
Oggi anche i responsabili della gestione delle centrali termoelettriche sono a conoscenza dei questi dati. Non si potrà dire domani, di fronte a precise responsabilità nei confronti della salute dei cittadini, "io non sapevo " come già successo con il problema dell'amianto. Ma, prima ancora delle implicazioni di carattere penale, considerazioni di carattere etico e morale dovrebbero indurre i responsabili gestionali ad evitare quelle pestilenziali nuvolaglie che sempre più spesso deturpano il nostro cielo. Forse, però, è aspettarsi troppo da chi agisce sulla base di logiche di profitto e non del bene comune. Non è troppo, invece, pretendere che chi deve parlare a difesa della nostra salute, ovvero il nostro sindaco, condanni quelle " nuvolaglie " e pretenda che il carbone sia "pulito" sia di giorno che di notte, con il vento o senza vento, con le nuvole o senza le nuvole.
Dott. Marco Di Gennaro
Centrale di Bastardo, intervento del Comitato per l'ambiente di Gualdo Cattaneo
Comunicato stampa del Comitato per l'ambiente di Gualdo Cattaneo
"In risposta delle gravissime dichiarazioni - ai limiti dell'insulto personale - recentemente diffuse a mezzo stampa da uno o più individui che si identificano con la sigla "RSU" dei lavoratori della centrale "Vannucci" di Gualdo Cattaneo ai danni di Oliviero Dottorini e alle altrettanto gravi farneticazioni del capogruppo socialista in Consiglio Regionale Buconi in merito alla vicenda della centrale a carbone, il Comitato per l'ambiente tiene a precisare quanto segue :
1. sia noi come comitato sia Oliviero Dottorini in qualità di unico politico ad aver - in modo manifestamamente disinteressato - abbracciato la nostra causa, da ANNI chiediamo chiarezza in merito alle reali conseguenze dell'attività della centrale a carbone: nella fattispecie chiediamo che venga realizzato uno studio epidemiologico che parta da un dato di fatto reale, ovvero l'insolito incremento delle malattie linfoproliferative del sangue e del midollo osseo verificatosi a partire dal biennio 2006-2007.
2. chiediamo che il Sindaco Pensi RENDA PUBBLICO lo studio di valutazione di rischio chimico redatto dal Prof. Federico Valerio dell'Istituto Tumori di Genova in relazione all'attività dell'impianto di Ponte di Ferro: detto studio è stato realizzato grazie all'interessamento del Comitato stesso in seno alla Commissione Ambiente, attiva nel corso dell'Amministrazione Giancarlini, ma che il neosindaco Pensi non ha ritenuto opportuno ripristinare. Quindi si chiede che un documento PAGATO DAI CITTADINI sia reso pubblico ed accessibile a tutti.
3. da alcuni anni il Comitato utilizza in varie occasioni documento, scaricabile al sito http://info-cagc.blogspot.com, per chiedere una serie di delucidazioni in merito all'attività dell'impianto a carbone di Ponte di Ferro. Nella fattispecie si chiede se la centrale sia a norma dal punto di vista antisismico, se le parti contententi amianto siano state messe tutte in sicurezza, se sia stata fatta una valutazione di incidenza in merito all'inquinamento acustico, quale sia la destinazione dei fanghi tossici di risulta, quali siano le condizioni in base alle analisi chimico-fisiche delle acque reflue di raffreddamento, se vengano fatti screening preiodici sui lavoratori dell'impianto in relazione all'esposizione ai metalli pesanti (altamente cancerogeni) contenuti nel carbone quali cadmio, vanadio, zinco, mercurio e soprattutto ARSENICO. Oltre a queste sopra elencate vengono poste, DA ANNI, numerose altre domande a cui NESSUNO, ne' l'Arpa, ne' il Comune e ne' la Direzione della centrale a carbone, ne' tantomeno la rappresentanza sindacale RSU hanno ritenuto opportuno rispondere.
4. e proprio per rispondere ai signori che si celano dietro la sigla RSU vorremmo ricordare che la cenrtrale a carbone "Vannucci" di Pote di Ferro ha, PER ANNI, bruciato tonnellate di rifiuti tossico-nocivi, ovvero CENERI INESAUSTE DI OLIO COMBUSTIBILE DENSO provenienti da Montalto di Castro, e ciò è avvenuto nel SILENZIO TOMBALE di tutti, Amministrazione Comunale, Arpa, Provincia, Regione e SOPRATTUTTO rappresentanze sindacali: se qualcosa che si è venuto a sapere è stato grazie al senso civico di alcuni lavoratori dell'impianto in questione ai quali stava a cuore la salute dei propri figli, e che rifiutandosi di sottoastare alle logiche del servilismo hanno puntualmente segnalato le anomalie.
Se la smettano quindi di propinare falsità strumentali questi 3 o 4 individui che, nascondendosi dietro ad una sigla altisonante, vogliono far credere di avere un seguito fra i lavoratori. Spieghino piuttosto dov'erano quando si bruciavano le ceneri tossiche nel 1995 e si volevano bruciare le farine animali nel 2000. Spieghino una volta per tutte perchè allora si guardarono bene dal prendere posizioni pubbliche sul problema che TUTTI volevano tenere ben nascosto.
5. a questo punto non rimane che ricorrere a tre strumenti di partecipazione democratica per difendere il nostro territorio: l'INFORMAZIONE, la MOBILITAZIONE e soprattutto la VIA GIUDIZIARIA. Stiano pur sicuri i sedicenti signori della RSU e gli ultimi accoliti del craxismo rampante che prestano loro il fianco, che i cittadini non arretranno di un solo millimetro. HIC SUNT LEONES.
Enrico Cerquiglini e Raoul Mantini
PORTAVOCE DEL COMITATO PER L'AMBIENTE DI GUALDO CATTANEO
26 marzo 2011
Bosco TVN, esposto in Procura
Bosco TVN, Forum Ambientalista e Comitato naturalmente presentano un esposto in Procura. Da BigNotizie.it
"Adesso sarà anche la procura della Repubblica ad occuparsi della mancata realizzazione del bosco dietro la centrale di Tvn. Il Forum Ambientalista e il Comitato NaruralMente, ieri hanno infatti presentato un esposto presso il palazzo di giustizia di Civitavecchia. "Il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente sono stati chiari - dice una nota congiunta delle due associazioni - alla richiesta dell'ENEL spa, su proposta del Comune di Civitavecchia, di individuare una soluzione alternativa al Parco Serbatoi, hanno contrapposto la necessità di ottemperare le prescrizioni Via e, quindi "di procedere senza indugi secondo il progetto a suo tempo approvato." (cit Nota MSE 0004890 del 07.03.2011 indirizzata a Vittorio Petrelli a firma Dr.sa Sara Romano).
Una presa di posizione netta, tesa a ristabilire il rispetto delle regole, o per meglio dirla nella fattispecie, delle prescrizioni, e che coincide con quanto richiesto con la petizione "Sì alla realizzazione del bosco di 40 ettari nelle aree attigue alla Centrale di Torrevaldaliga Nord" depositata presso gli stessi ministeri corredata da circa 3000 firme.
Ed è proprio sulla base di quanto contenuto nella citata nota MSE relativamente alla "presenza di un volume considerevole di materiale di dragaggio stimato in 327.000 metri cubi" nell'area destinata alla realizzazione del Parco serbatoi, considerando che i sedimenti dragati sono classificati come rifiuti a tutti gli effetti, come ben specificato da un'acclarata giurisprudenza, e non risultando sia stata rilasciata alcuna autorizzazione né allo scarico né allo stoccaggio temporaneo di rifiuti nell'area in questione, che il Forum Ambientalista e il comitato "NaturalMente" hanno chiesto alla Procura della Repubblica di intervenire, per quanto di propria competenza, sia al fine di far si che vengano rispettate le prescrizioni di legge e ne venga velocizzata l'ottemperanza sia al fine di verificare se possano sussistere eventuali ipotesi di reato circa quanto sta avvenendo nell'area destinata ad ospitare detto bosco.
Una mossa alla quale si è stati costretti - nella piena convinzione che il realizzando bosco di 40 ettari nell'area attigua alla centrale di TVN, sia un ben comune da tutelare non barattabile da alcuno - dal vuoto istituzionale lasciato dal Sindaco e dall'Amministrazione da lui guidata, che imbavagliata dalle compensazioni economiche e a tutti altri affari interessata, è risultata sorda alle richieste dei cittadini, muta davanti alla mancata ottemperanza delle prescrizioni e cieca davanti alle continue violazioni delle norme vigenti poste in essere dall'ente energetico.
Un triste "non vedo non sento non parlo" i cui nefandi effetti sono visibili nel degrado ambientale e sanitario in cui sta affogando la comunità cittadina e nella scarsa considerazione in cui la stessa è tenuta da quanti ne vorrebbero fare l'immondezzaio d'Italia.
Resta in agguato l'ipotesi cdr a Torrevaldaliga Nord
Da TrcGiornale.it
"Il consiglio provinciale ha detto no alla mega discarica della Farnesiana, ma ha anche lasciato una porta aperta all'utilizzo di cdr alla centrale di Torre Nord". Lo sostiene la coordinatrice di Freedom, Fabiana Attig, che cita il testo della mozione approvata a Palazzo Valentini dove si parla di "totale ed assoluta contrarietà all'utilizzo del territorio di Allumiere per stoccare il CDR in attesa del relativo eventuale utilizzo nella centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord".
La Attig si chiede quindi cosa ci sia di nascosto nella vicenda e chiede chiarimenti al consigliere provinciale di SEL, Gino De Paolis, al sindaco Moscherini e alla stessa Enel. "E' ora - aggiunge - che questo muro di omertà, di furbizie, di raggiri nei confronti della gente, venga abbattuto e che chi ci governa dica chiaramente come stanno le cose e si assuma le responsabilità politiche".
21 marzo 2011
Nuova tragedia nelle miniere di carbone
E' il Pakistan il teatro dell'ennesima tragedia in miniera:
"Almeno dieci persone sono morte in Pakistan ed altre 42 sono rimaste intrappolate con poche speranze di salvezza per tre successive esplosioni di gas metano che hanno fatto crollare alcune gallerie di una miniera di carbone nella zona di Surran, a 35 chilometri da Quetta, capoluogo del Baluchistan. Lo riferiscono le tv pachistane.
La pressoché nulla possibilità di sopravvivenza dei minatori rimasti bloccati è che l'incidente è avvenuto quando si trovavano al lavoro a 1'200 metri di profondità.
Alle operazioni di soccorso, che continuano nella notte, partecipano anche elementi dell'esercito.
(ats) Fonte: BlueWin
Ma negli spot degli inquinatori, il carbone è sempre più pulito.
19 marzo 2011
L'ovvio che inganna
Riceviamo e pubblichiamo
"Due articoli comparsi sulla stampa recentemente sembrano stuzzicare il senso ironico dei “pensanti” circa l’ovvia strumentalizzazione di eventi che pesano tragicamente sulla nostra realtà sociale. Di questi , il primo , sembra essere “deprimente” per il suo cinismo che , partendo dai tragici eventi che stanno martoriando il Giappone , cerca di attuare una “squallida” ricerca di consensi : con la sua affermazione “ …dopo il Giappone impensabile il nucleare a Montalto…..”, la “cangiante” Attig Sig. Fabiana sfiora il “comico” se non l’assurdo con il voler rimarcare la “pericolosità” del nucleare in un distretto industriale in cui , qualcuno a Lei molto vicino consentendo la conversione a carbone di Tvn , ha già compiuto un omicidio “differito” di massa , che nulla ha da invidiare al disastro in corso in Giappone .Ma forse , la Sig. Attig vorrebbe chiudere al nucleare per aprire ad un’altra centrale a “carbone” oppure a “CDR-Q” di balloniana ispirazione? Oppure ancora , ha finalmente scoperto che oggi non ci può essere spazio per risorse energetiche appartenenti a filosofie energetiche risalenti al secolo ormai scorso , nucleare in testa e carbone o cdr-q in coda ? Sig. Attig ci usi la cortesia di risparmiarci i suoi maldestri tentativi di cavalcare un’onda che disegna il tramonto di tecnologie energetiche appartenenti ad un’altra epoca.: lo sapevamo tutti che il carbone era “desueto”, che il nucleare era in abbandono , che il CDR ,di qualunque tipo esso sia , apparteneva ad un’ipotesi tecnologica micidiale, non ci occorreva il suo “illuminante” intervento!. Le consiglio, peraltro e per avere conferma di ciò, di fare una ricerca statistica , attraverso la distribuzione di modulistica “ad hoc” per saggiare il pensiero dei contribuenti in merito, come già ha validamente fatto in un recente passato per i “pendolari” con i risultati che tutti conoscono , pendolari per primi! Il secondo vede protagonista il Sig.Tidei on Pietro che rivolgendosi ai sindaci del comprensorio li accusa di “inerzia” nei confronti dell’ENEL: in questo specifico caso mi viene solo voglia di “sghignazzare” perché la “risata” appartiene alla sana capacità di scoprire il lato “comico” di un evento ma qui di “comico” non c’é proprio nulla, anzi direi che c’é del “tragico”: come si può avere il coraggio blasfemo di fare politica sulla pelle della gente , dimenticando il proprio diuturno rapporto lavorativo con l’Enel proprio nel settore più significativo , ovvero quello legale? Ma on.Tidei Lei non é stato sindaco della città ed in veste di primo cittadino perché non ha mai aperto una qualunque vertenza circa l’inquinamento da “olio pesante” di cui la centrale era all’epoca responsabile? Le consiglio di leggere gli atti del processo e della recente condanna dei vertici Enel della Centrale di Porto Tolle funzionante ad “olio pesante” e della quale si é ventilata la “ conversione a carbone” ….avrà di che pensare e di che riflettere, però abbia l’onestà morale di farlo prima su sé stesso e poi , se ne avrà ancora la voglia ed il coraggio , anche sugli altri! Non posso che commentare gli eventi in argomento con le parole di Conan Doyle : “….. nulla é più ingannevole dell’ovvio……” specialmente in politica !!!
il Segretario Federale Fiamma Tricolore - G.Pedrini