No al carbone Alto Lazio

17 aprile 2011

Le linee dell'alta tensione sono un pericolo per la salute, esposto in Procura

L’Associazione Italiana dei Medici per L'ambiente (ISDE - International Society of Doctors for the Environment - Sez. Alto Lazio) ha presentato in Procura un esposto sul pericolo rappresentato dalle linee ad alta tensione non interrate. Clicca qui per i documenti ISDE.

Vedi l'articolo da centumcellae.it:

"Non c’è solamente il bosco da 40 ettari tra le prescrizioni ambientali non ancora ottemperate per i lavori di riconversione di Torre Valdaliga Nord. Un altro degli impegni vincolanti della Valutazione di Impatto Ambientale rilasciata nel 2003, è rimasto infatti inattuato. Si tratta dell’interramento delle linee elettriche ad alta tensione che l’Associazione Italiana dei Medici per L’ambiente porta con un esposto all’attenzione della Procura di Civitavecchia,
preoccupata soprattutto da un recente articolo pubblicato sulla nota rivista internazionale AP Journal of Cancer Prevention (Rivista della Prevenzione del Cancro) il quale ha messo in evidenza come vivere in prossimità di linee elettriche aumenti il rischio di ammalarsi di Leucemia Linfatica Acuta. E, come noto, il comprensorio di Civitavecchia presenta un numero elevatissimo di linee ad alta tensione che trasportano l’energia prodotta dalle centrali elettriche.
Ebbene, a pagina 30 della Via 2003 risultava condizione vincolante per riconvertire a carbone Torre Nord l’osservanza, tra le altre, della seguente prescrizione: “razionalizzazione delle linee elettriche, progetto definitivo di smantellamento od interramento dei seguenti elettrodotti: variante in ambito urbano del tratto finale della linea a 150 kV S. Lucia – Civitavecchia, prima della sottostazione elettrica di Fiumaretta, con innesto nella adiacente stazione FF.SS. e con smantellamento del tratto di linea dismesso; interramento del tratto finale della linea a 150 kV Vigna Turci – Civitavecchia in corrispondenza del quartiere di S. Liborio; interramento del tratto iniziale della linea a 150 kV Civitavecchia – S. Marinella in corrispondenza del quartiere di S. Gordiano (pag 31, a)”.
L’Associazione dei Medici fa quindi presente al Procuratore della Repubblica Gianfanco Amendola come la centrale ha attualmente terminato i lavori di realizzazione ed è in fase di esercizio e che “ a tutt’oggi, lo smantellamento o l’interramento degli elettrodotti sopra citati, a vista, non sembra essere avvenuto” chiedendo di verificare se nei fatti esposti ricorrano ipotesi di reato e, in caso affermativo, “di procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata”.
“Purtroppo – concludono i medici – poiché il cancro potrebbe anche insorgere decenni dopo l’esposizione, adesso non sarà tuttavia possibile valutare il danno arrecato causato dal ritardo nell’apparente mancanza di smantellamento o di interramento degli elettrodotti stessi”.

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Gli effetti del riscaldamento globale in una mostra fotografica

"Gli effetti devastanti del global warming in 112 scatti di nove fotografi tra i più famosi del pianeta. In mostra dal 16 aprile al 27 maggio alla galleria 10b Photography di Roma. Fonte

I fotoreporter del collettivo Noor sono partiti ai quattro angoli della Terra per ritrarre la fine del mondo. "Riscaldamento globale" è un'espressione astratta e lontana; basta un'ondata di freddo come ne abbiamo avute quest'inverno e ci viene da pensare che sia tutta una balla. Ma non è così per i Nenet della Siberia, ritratti da Yuri Kozyrev: i pascoli delle renne diventano acquitrini, l'estrazione del gas li scaccia dal loro territorio ed essi rischiano l'estinzione. Non è così, qualche migliaia di chilometri più a sud, all'Equatore, per gli isolani delle Maldive, la nazione che ha la minor altitudine al mondo ed è sul punto di venir sommersa dall'innalzarsi delle acque oceaniche (foto di Francesco Zizola). La ricerca dei nove fotografi di Noor testimonia che è tutto vero. Noi stiamo, con le nostre mani, distruggendo il pianeta di cui dovremmo essere i custodi. Guardate la foresta amazzonica trasformata in una landa desolata (Kadir van Lohuizen), gli Inuit della Groenlandia senza più ghiaccio (Stanley Greene), il paesaggio di morte delle miniere di carbone polacche (Pep Bonet) o di quelle di rame negli Urali (ancora Kozyrev). Guardate soprattutto le immagini che vengono dall'Africa, dal Darfur sudanese, dove una guerra scatenata dal clima è già in corso, secondo la denuncia del segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon: gli allevatori contendono pascoli sempre più magri ai coltivatori. È in questo continente che la crescente scarsità delle risorse naturali annuncia le
maggiori catastrofi. È tutto vero; e il linguaggio silenzioso ma universale della fotografia risuona come un grido insopportabile.

LE IMMAGINI 1

Negli ultimi anni è stata più volte preannunciata la morte imminente del giornalismo d'inchiesta; ma dell'inchiesta fotografica è stato già ripetutamente celebrato il funerale. Troppo costosa da produrre; troppo scomoda da mostrare al pubblico; troppo invisa agli inserzionisti pubblicitari; troppo poco redditizia se paragonata alla foto di moda o di sport. Il lavoro dei reporter di Noor, iniziato nel 2009 e ancora in corso, dimostra che la fotoinchiesta è viva, o comunque pronta a risorgere. Costa solo coraggio, creatività, un po' di abnegazione. La mostra "Consequences" è alla galleria 10b Photography di Roma, via San Lorenzo da Brindisi 10b, dal 16 aprile al 27 maggio.

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Moscherini gioca col bosco TVN

Moscherini prova di nuovo a spostare i 40 ettari di bosco previsto dalla VIA per TVN. I commenti di SeL e IdV e, a seguire, Pedrini (fiamma)

"Reazioni negative a sinistra alla proposta del Sindaco Moscherini di dirottare i fondi Enel per il bosco da 40 ettari a Torre Nord su un progetto di oasi naturalistica alla Farnesiana. Una sorta di “baratto” che a Sel ed Idv non piace in quanto, dietro l’apparente obiettivo di scongiurare la realizzazione della megadiscarica, a loro avviso si celano in realtà obiettivi diversi e tutt’altro che “naturalistici”.
Pollice verso alla proposta di Moscherini dal Consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Gino De Paolis (nella foto), che la giudica “molto rischiosa in quanto temiamo che venga distolta l’attenzione su quello che è un progetto in stato avanzato e sul quale evidentemente insistono interessi importanti.” “Per quanto a tutti i cittadini possa piacere l’idea di un’oasi verde – afferma De Paolis – la partita con l’Enel riguardante il rispetto della convenzione firmata con il Comune per ‘compensare’ lo scempio della riconversione a carbone (che prevede la realizzazione di un bosco di 40 ettari a ridosso della centrale) non può oggi servire come strumento per spostare il piano della discussione e indebolire il no forte e chiaro che il territorio e i suoi amministratori devono far arrivare a Roma. Nessuna divagazione quindi, perché è assolutamente illogico pensare di piantare un bosco dove un bosco c’è già, voler rendere fruibile ai cittadini una zona che invece è sotto pattugliamento costante militare, dire di voler realizzare una zona protetta lì dove vincoli e protezioni di ogni natura ci sono già essendo tra l’altro la zona limite invalicabile”.
“Niet” analogo anche dall’Italia dei Valori, che scava ancora più a fondo su quelle che vengono giudicate le reali mire del Primo cittadino. “Intrecciare la questione della megadiscarica con il bosco – affermano dal partito locale – ha un solo intento: raccogliere un consenso comprensoriale da consegnare al ministero dell’Ambiente finalizzato a spostare il bosco, con il chiaro intento di liberarsi del vincolo che oggi ne prevede la localizzazione nell’ex parco serbatoi della centrale di Torrevaldaliga Nord. Le questioni vanno affrontate separatamente. il bosco non può essere spostato perché non è più tempo di trattative e perché le prescrizioni Via sono la conseguenza di un procedimento che ha visto l’avvallo di una commissione ministeriale ad hoc composta da 40 tecnici. Strumentale è anche la soluzione secondo cui il Sindaco vedrebbe quell’area quale sede di un cementificio di cui appaiono ignote le analisi e ricerche di marketing alla base di questa eventuale decisione. Il mercato per questo tipo di produzione di cui dovrebbero essere valutati gli effetti inquinanti non è esattamente positivo o garantito. Osserviamo anche che se il primo cittadino è così sensibile alla questione occupazionale, perché a suo tempo ha ignorato di proposito il nostro suggerimento indirizzato a sostenere e a pretendere la localizzazione della fabbrica di pannelli solari? Per la precisione questa iniziativa è finita in Sicilia”.
E’ una proposta invece da “salutare con vivo entusiasmo” per il Presidente della Commissione Ambiente e consigliere del Pdl Riccardo Sbrozzi, che sostiene l’idea del Sindaco. “Tale idea – afferma – oltre a dimostrare la lungimiranza di chi si trova al vertice di questa amministrazione comunale, conferma che non c’era nessun accordo segreto, come qualcuno ha voluto intendere, per il quale ci fosse da parte della maggioranza una sorta di contrarietà di facciata, mentre nelle segrete stanze il primo cittadino o chi per lui, avrebbero stretto accordi con il Governo o con il Sindaco di Roma. La zona della Farnesiana costituisce un patrimonio naturale di livello inestimabile, che attrae visitatori da tutto il mondo e non può certo essere sacrificata, per nessun motivo, sull’altare degli interessi di Roma. Ecco perché non dobbiamo perdere tempo, ma mettere in campo tutte le nostre energie per fare in modo che l’oasi si realizzi immediatamente.Il mio auspicio è che i consiglieri di opposizione, come Petrelli o Piendibene, che sono quasi sempre ben pronti ad ostacolare i progetti dell’amministrazione, in questo caso appoggino questa proposta, in quanto ritengo che non se ne possa proprio fare a meno”.


Sul medesimo argomento anche G. Pedrini (Fiamma):

Sulla stampa di questi giorni , si legge che il Sig. Moscherini , propone , a cura dell’Enel , la realizzazione di un’oasi del WWF nell’area della Farnesiana su cui si congettura debba sorgere la megadiscarica per la romana “ monnezza”. Tale opera dovrebbe sostituire , per una serie di motivazioni più o meno condivisibili , il “ famigerato” bosco da 140 ettari non ancora realizzato sempre a cura dall’Enel ;che l’ineffabile Sig.Attig informa la pubblica opinione che con l’ultimazione dei cantieri operanti in TVN saranno in pericolo ben 400 posti di lavoro ma non rende
noto, però , che l’avviamento a regime di TVN amplificherà in maniera concreta il volume delle emissioni nocive per l’ambiente e per la popolazione : una semplice svista sicuramente , altrimenti sarebbe un’informazione squisitamente strumentale alla consueta squallidamente “poltronifero” così cara alla Signora in parola …e non solo a lei; che il Comitato dei Medici per l’Ambiente ha presentato un esposto in Procura rivolto ad ottenere l’intervento del magistrato circa il mancato “interramento” , a profondità di sicurezza , delle linee aeree ad alta tensione i cui campi magnetici possono essere la causa scatenante di gravi patologie leucemiche: tale misura era prevista nei protocolli tra Comune ed Enel , all’atto dell’approvazione , da parte della giunta De Sio alias “Mr Coke”, della conversione a carbone di TVN , così come lo era, peraltro , il famigerato bosco del quale , però , ora almeno sappiamo i motivi alla base del ritardo nella sua realizzazione. Fin qui i fatti riportati dalla stampa e che ora sembrano necessitare di una “ammuina” di carattere attenta rilettura in un contesto più organico. Che la Sig. Attig abbia passato sotto silenzio l’impatto micidiale dell’avviamento a regime di TVN sulla salute della popolazione e sull’indice di inquinamento ambientale lascia lievemente sconcertati i pensanti : probabilmente ripone tutta la sua fiducia nelle capacità taumaturgiche di Santa Fermina e sull’effetto soporifero della disinformazione….comunque é un silenzio alquanto strano ed in attesa di spiegazioni. Che tutta la “politicanza” locale si sia accorta unicamente della mancata realizzazione del “ famigerato” bosco e non del mancato interramento delle linee aeree ad alta tensione , é semplicemente stupefacente ed apre la porta ad inquietanti interpretazioni di un silenzio che suona quasi dell’inosservanza dei protocolli concordati e siglati e di acqua da allora ne é passata sotto i ponti …anche se trattasi pur sempre di acqua all’arsenico! La “ bagarre” del bosco “ che non c’è” ha tenuto campo sino a ieri mentre quella dell’interramento delle linee ad alta tensione é rimasta senza “ ammuina” alcuna: perché ? Sì, anche a noi piace il progetto di moscheriniana ispirazione di realizzare un’oasi del WWF e suggeriamo l’idea di arricchirne la fauna con tutti quei politicanti che della politica non hanno la più pallida idea : se il presente é figlio del passato e padre del futuro allora ben venga il ritiro dei politicanti di oggi in un’apposita oasi , ove ogni esemplare possa vivere in un ambiente circoscritto senza arrecare danni al di fuori di esso e , quel che più conta , al consorzio civile!

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14 aprile 2011

80,027 commenti per Unfriend Coal, nuovo record

"80,027 comments in 24 hours is the new world record!", Greenpeace annuncia il raggiungimento del nuovo record del mondo, superando di molto il tetto dei 50.000 necessari per il record. Un piccolo giochino, ma significativo: degli impianti a carbone tutto il mondo ne ha abbastanza.

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13 aprile 2011

Savona, sostegno all'esposto penale per responsabilità di lesioni, malattia o morti causate da Tirreno Power

Da SavonaNews.it

"Domanda a Partiti e Candidati: siete favorevoli o contrari a sostenere pubblicamente l'esposto penale di accertamento della verità presentato contro Tirreno Power? Ai rappresentanti di tutti i Partiti Provinciali. Agli organi di Informazione locali e nazionali. Alla Cittadinanza tutta

Di fronte all’ennesimo atteggiamento aggressivo dell’azienda Tirreno Power, che per far valere i suoi interessi economici è disposta nuovamente a mettere in discussione i diritti e la salute dei cittadini savonesi con una nuova prova di forza ‘prendere o lasciare’, e con l’approssimarsi della scadenza elettorale (ricordiamo che all’incirca l’80% degli elettori savonesi sarebbe contro l’ampliamento della centrale a carbone di Vado - Savona e per l’abbattimento dei vecchi gruppi obsoleti), chiediamo ai rappresentanti dei Partiti politici savonesi SE INTENDONO O NO SCHIERARSI PUBBLICAMENTE IN SOSTEGNO DELL’ESPOSTO PENALE “per responsabilità derivante da lesioni, malattia o morti causalmente connesse con l’inquinamento ambientale determinato dalle emissioni della centrale termoelettrica di Vado Ligure”, esposto presentato qualche mese fa al Procuratore della Repubblica di Savona dagli Avvocati R.Suffia, S.Grieco e M.Cadeddu, frutto della consulenza di diversi esperti e medici, e firmato da un gruppo di cittadini della Provincia che ha a cuore il futuro, i diritti e la salute della cittadinanza.

Copia dell'esposto è scaricabile in fondo a questo articolo.

E’ utile ricordare che l’esposto (che non è una denuncia con querela di parte) è un atto di richiesta di accertamento di verità. Spetterà poi ai giudici valutare la consistenza di queste ipotesi di reato.

I comitati savonesi che da anni si battono contro il carbone ritengono che siano a disposizione numerosissime e comprovate documentazioni per poter sostenere che sulla gestione della centrale a carbone Tirreno Power vi siano evidenti elementi di responsabilità civile e penale:

-non ottemperanza di molte prescrizioni,

-mancanza di Autorizzazione Integrata Ambientale,

-valori di inquinamento di aria, acqua e terreno fuori norma,

-mancanza di controlli pubblici nelle misurazioni delle emissioni delle ciminiere,

-mancanza di controlli pubblici sugli scarichi idrici, bensì solo analisi svolte in regime di autocontrollo da parte della Tirreno Power,

-mancanza di adeguate misurazioni delle nocive polveri PM2,5 e più in generale insufficiente misurazione delle polveri sottili,

-assenza di una indagine epidemiologica,

-assenza di una Valutazione di Impatto Sanitario,

-eccesso di mortalità della popolazione in prossimità della centrale, ecc. Anche l’ IST (Istituto nazionale per la ricerca sul cancro) ha dichiarato che “nella relazione presentata da Tirreno Power vi sono gravi lacune metodologiche che mettono in discussione le tranquillizzanti conclusioni del documento”.

In sintesi: errori ed omissioni nelle stime delle emissioni di polveri fini primarie e secondarie, sottostima delle emissioni di gas serra, sottovalutazione dei dati derivanti da studi su bioindicatori, errori metodologici sull’impatto sanitario.

A voi rappresentanti dei Partiti, benché non firmatari dell’esposto e benché eventualmente non in accordo su alcuni punti, chiediamo se CONDIVIDETE O NO POLITICAMENTE GLI ELEMENTI FONDANTI E I PRINCIPI presenti in questo esposto alla Procura, ovvero il sospetto di responsabilità ai danni della salute dei cittadini Vostri rappresentati (i quali proprio in prossimità della scadenza elettorale Vi chiedono rassicurazioni di essere più fortemente rappresentati su questo tema).

In sintesi, chiediamo SE SOSTENETE O NO PUBBLICAMENTE QUESTA BATTAGLIA LEGALE.

In questa domanda, vista la radicalizzazione delle posizioni, non varranno più mediazioni o silenzi, quindi vi chiederemo comunque una risposta, CHE SIA UN ‘SI’ O UN ‘NO’.

Nei giorni successivi, le posizioni dei Partiti provinciali che avranno deciso di sostenere questo esposto di accertamento delle responsabilità (e quelle dei Partiti che per vari motivi avranno deciso di non sostenerlo) verranno comunicate questo giornale on line www.savonanews.it e a tutti i mezzi di informazione regionali, tutti i giornali e tutte le TV locali e nazionali (Rai, Striscia la Notizia, Le Iene, Annozero, ecc), nonché alle varie mailing list delle associazioni savonesi (tra cui le 7.000 mail della libreria UBIK che vi sta scrivendo), e più in generale a tutta la cittadinanza, affinché tutti abbiano su questo tema un elemento di valutazione più chiaro per le prossime scelte elettorali che ci attendono.

Affinché nessuna forza elettorale possa più astenersi di pronunciarsi di fronte all’aspetto ‘legale’ della questione Tirreno Power. Tutti i candidati e le formazioni politiche sono invitate sin d'ora ad inviarci la loro posizione in merito. Nelle prossime ore cercheremo di contattarli tutti e di tenervi come sempre informati.

Libreria UBIK + Savonanews.it

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Aiuta Greenpeace per il suo World Record, e togli l'amicizia al carbone

Greenpeace ci chiede di partecipare a questo World Record, postando 50.000 commenti su Facebook in 24 ore. La pagina da commentare è quella della campagna per alimentare i server di Facebook con energie rinnovabili, e si chiama "Unfriend Coal" (trad. "togli l'amicizia al carbone") www.facebook.com/UnfriendCoal

"Vuoi aiutarci ad entrare nel nuovo Guinness dei Primati Mondiale commentando la scelta energetica di Facebok?

Segui questi passi:

  1. Per commentare questo post devi prima cliccare ‘mi piace’ sulla pagina www.facebook.com/UnfriendCoal
  2. Lascia un commento a sostegno delle energie rinnovabili
  3. Tagga (@ nome) 10 amici nel tuo commento per invitarli ad aderire al tentativo di record mondiale
  4. Ripeti! Si può commentare più di una volta. Tutti i tuoi commenti saranno conteggiati nel tentativo di record! (Attenzione ragazzi, dopo 30 commenti venite automaticamente bannati dal thread!)
  5. Condividi questa nota sul profilo e spargi la voce tra i tuoi amici!

Cosa devo scrivere? QUALSIASI commento conterà (ad esempio, "Vai Greenpeace"), ma siamo qui per un motivo: vogliamo che Facebook usi energia rinnovabile per alimentare i suoi data-center ENORMI, e che dica no ('Unfriend') a carbone e nucleare. Lascia un messaggio per il personale di Facebook, o dicci perché sei in favore delle rinnovabili – mostreremo i tuoi commenti in diretta fuori dalla sede di Facebook in California! Fai domande! Esprimi la tua opinione!

I 50 migliori commentatori di tutto il mondo riceveranno la nostra maglietta 'Facebook Unfriend coal”! Sceglieremo i migliori commentatori in base al numero di commenti postati (duplicati dei commenti sono permessi), il numero di amici taggati e la qualità dei commenti!

Per ulterior informazioni sulla campagna visita www.greenpeace.org/unfriendcoal

100% rinnovabile è possibile. Dai un'occhiata al nostro progetto di Energy [R]evolution: www.greenpeace.org/energyrevolution

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Polverini firma per autorizzare la Malagrotta-II ad Allumiere?

Riportiamo da TrcGiornale.it

"Allarme di Futuro e Libertà. Per il partito, che cita fonti vicine alla Regione Lazio, il presidente Polverini avrebbe firmato la delibera per la megadiscarica di Allumiere.

"Abbiamo avuto notizia - si legge nella nota diramata dal direttivo di Fli - che la Polverini alle 17,30 avrebbe firmato la delibera per la realizzazione della discarica di Roma alla Farnesiana. Dunque un nuovo colpo per la nostra città dopo la centrale a carbone, dopo il centro immigrati, ai quali lo vogliamo ribadire con forza la nostra più completa solidarietà e comprensione, oggi la Regione Lazio ha deciso la realizzazione della discarica a Civitavecchia. Purtroppo la storia si ripete se nel 1943 Civitavecchia fu l'agnello sacrificale per salvare Roma dai bombardamenti oggi lo diventa di nuovo per tutelare gli interessi capitolini e non. Ringraziamo dunque questa amministrazione regionale ma ancora di più ringraziamo chi avrebbe dovuto tutelarci e non lo ha fatto, perché si voglia o no questa città non ha un vero governo cittadino e sopratutto ringraziamo quelle forze politiche che non hanno saputo gestire il problema rifiuti a Roma".

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Discarica abusiva TVN: il processo nel prossimo dicembre

Nel 2009 un anonimo denunciava come TVN fosse stata trasformata abusivamente in discarica di rifiuti pericolosi (vedi).

"Dieci persone dovranno comparire di fronte al giudice per rispondere dell'accusa di smaltimento illegale di rifiuti. Sono quelli che sono stati indagati dalla procura della Repubblica di Civitavecchia sul caso dei rifiuti che venivano scaricati all'interno dell'area della centrale di Torre Valdaliga Nord.

In realtà le persone indagate erano undici ma uno di loro ha già deciso di ammettere le proprie responsabilità ed ha pagato l'ammenda prevista per questo tipo di reato, uscendo di fatto dal procedimento. Processo che inizierà a dicembre. Il caso era nato da un video anonimo, consegnato al Forum Ambientalista, che a sua volta l'aveva consegnato alla magistratura locale che ha avviato l'indagine. Secondo l'accusa, i rifiuti dei lavori della conversione a carbone della centrale, venivano prelevati e poi scaricati presumibilmente nel terreno che doveva essere adibito alla realizzazione del bosco alle spalle della stesa centrale."

Fonte: BigNotizie

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12 aprile 2011

La nube nera qui non manca mai


Fonte: BigNotizie
"fumo nero in porto, denunciato il comandante

La foto è stata scattata ieri mattina, intorno alle 11,30, da un nostro lettore. Il denso fumo nero (certamente fuori norma) non esce dalla "Energy Shipping" (scafo nero in primo piano), ma dalla "Artic Ocean" ormeggiata al molo 25. Automatico l'intervento degli uomini della capitaneria di porto che hanno fatto sì che il fenomeno cessasse e, d'accordo con la procura, avviato i procedimenti penali e amministrativi del caso nel confronti del comandante. "Questo Comando intende, inoltre, rassicurare la cittadinanza - afferma una breve nota della Capitaneria - sul proprio costante impegno sulla problematica, mirato soprattutto a fare in modo che vengano ridotte le eccessive emissioni di emissioni inquinanti".

A seguito dell'episodio, intervento di Petrelli

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Il Carbone a Vado Ligure nelle prossime amministrative

Da Savonanews

"La Regione alle strette, Tirreno Power di più. Oggi la conferenza stampa dell'aut-aut. Come previsto

La centrale a carbone di Vado Ligure e le sue mirabolanti avventure. Le sventure di chi respira. Ricostruire daccapo la vicenda sarebbe più mortale dei metalli pesanti, quindi opereremo una sintesi brutale a favore della chiarezza

Apparentemente - ma potrebbe esser anche vero - tra Regione e Azienda son volati gli stracci. Forse la corda del carbone è stata troppo tirata, forse le posizioni pro - salute non possono più essere ignorate. Men che meno in campagna elettorale. Perché aldilà dei lavori di propaganda è ormai chiaro a tutti che il "no al carbone" non è un mugugno di quattro sfigati, ma un fronte trasversale supportato in maniera ormai solidissima da perizie ed evidenze medico-scientifiche non più ignorabili.

Oggi (martedì 12) parlerà il gran capo, che gran capo non è. Perché vogliamo ancora pensare che la salute sia centrale, e che i capi, in una democrazia, siano e rimangano gli eletti dal Popolo.

Solo che se me la conti e poi mi tiri una sgasata nei polmoni per mezzo secolo, poi non ti voto più. E davanti all'informazione rischiano di impallidire anche qualche centinaio di tessere sindacali, oltre che i loro rappresentanti, che si ostinano a parlar d'occupazione dopo aver firmato un incentivo all'esodo dalla stessa azienda che ora difendono più dei suoi stessi proprietari, in una sorta di inversione di polarità che sta diventando davvero curiosa.

Ma di tessere, benefits e permessi sindacali, manutenzioni e cointeressenze su un giro d'affari milionario ci sarà modo di approfondirne diffusamente.

Ora si va verso un prendere o lasciare.

Mentre tutto si placa per il fine settimana, le telefonate - quelle pesanti - pare si vadano intensificando. Filtra così che martedì prossimo o si va o si spacca, e l'Azienda pare fortemente orientata a forzare l'ingaggio in un canto che sarà presto chiaro se sarà di guerra o del cigno. O entrambe le cose.

Si parla di una conferenza stampa che Tirreno Power dovrebbe indire per martedì 12 (domani) in campo neutro: la sua sede di Vado.
Staremo a vedere. Non temano, i lavoratori. Non perderanno nessun posto. Lì i soldi (bilanci alla mano) sono talmente tanti che parlar di rischio occupazione fa sorridere, e ha il consueto fetore della manovra "pro-utile-aziendis" che se fosse salubre nulla da dire, ma in questo caso...

Ma c'è un aspetto legale, che ora diventa anche politico: Tre mesi fa è stato depositato un ricorso, con ipotesi di reato pesanti.

La condivisione e l'adesione a questo esposto, fondato esclusivamente su dati strettamente scientifici, sarà la prima di una serie di domande vincolanti sul programma, che rivolgeremo a tutte le forse politiche e i candidati in lizza per le elezioni di maggio in una rubrica dedicata, che rimarrà on line fino alle elezioni.

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Agenzia internazionale dell'energia: tagliare i sussidi ai combustibili fossili

Dal Sole24 ore:

"...«Ma la rivoluzione delle tecnologie pulite è possibile? Riusciranno i Paesi a mobilitare in tempo i rilevanti capitali necessari?». La domanda se la pone Nobuo Tanaka, direttore generale dell'Aie, l'Agenzia internazionale dell'energia, nella prefazione di un rapporto pubblicato giovedì scorso, alla vigilia del vertice ministeriale dei 22 Paesi più energivori (l'Ocse più Cina, India e Brasile) che si è tenuto ad Abu Dhabi.

La battaglia contro il tempo descritta dall'Aie, nata in seno all'Ocse in risposta al primo shock petrolifero, origina da una doppia premessa: bisogna riconvertire il sistema energetico mondiale per evitare i danni estremi del riscaldamento atmosferico. Tanto più che è un passaggio obbligato: la disponibilità di combustibili fossili facili da estrarre sta diminuendo, proprio ora che il mondo deve sostenere la crescita demografica e industriale dei Paesi emergenti.

In questo che è il suo primo rapporto sulle energie pulite, l'Aie dice che le tecnologie rinnovabili «stanno facendo grandi progressi su scala globale, ma i consumi di combustibili fossili vanno più veloci». Per essere sulla buona strada, il mondo deve raddoppiare l'uso delle rinnovabili da qui al 2020. L'Agenzia dell'energia ha raccomandato ai ministri riuniti ad Abu Dhabi di tagliare rapidamente i sussidi ai combustibili fossili: perché tutti dicono che il solare e l'elico non vivono, senza sussidi. Ma, su scala globale, petrolio, gas e carbone ne ricevono di più."

E fin qui, tutto condivisibile.

"Secondo l'agenzia parigina, il carbone, la fonte di energia che negli ultimi anni è cresciuta di più, deve essere rapidamente controbilanciato da nuovi impianti Ccs.

Il Ccs, che sta per "Carbon capture and storage", è la complicata tecnologia da applicare agli impianti di generazione elettrica per "catturare" l'anidride carbonica e poi immagazzinarla sottoterra. Nel mondo ci sono già numerosi impianti-pilota (come quello dell'Enel a Brindisi), ma poco o nulla su grande scala. Il primo problema è che è costosissima. Il secondo è che un conto è iniettare la CO2 dentro ai bacini petroliferi esausti per recuperare l'ultimo greggio rimasto (come fanno in Texas), un conto è seppellirla in giacimenti geologici poco adatti a sigillarla per sempre.

Ad Abu Dhabi dodici Paesi hanno promesso di spingere per risolvere il problema dei finanziamenti e quello dei rischi geologici, al fine di sostenere lo sviluppo del Ccs. Ma sulle altre raccomandazioni dell'Aie non si è fatta parola. A cominciare dai sussidi: tanto per dare un'idea, fra il 2002 e il 2008, gli Stati Uniti hanno assicurato 72 miliardi di sussidi alle energie fossili e 29 alle rinnovabili. Che poi petrolio e carbone crescano più velocemente di sole e vento non deve far troppa meraviglia.

L'Europa celebra la sua settimana delle energie sostenibili in un particolare momento storico: il consenso politico al suo impegno solitario verso un taglio del 20% dell'anidride carbonica entro il 2020 vacilla, mentre la Cina la supera per installazioni eoliche e solari. E intanto la Germania, prima economia continentale, vuol disfarsi del nucleare."

Ma si può proporre di tagliare i sussidi alle fossili, e poi di incentivare le CCS, mostruosamente costose e per nulla sicure, con l'effetto di mantenere in vita i business più inquinanti?

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