No al carbone Alto Lazio

24 ottobre 2007

Quando apriremo gli occhi

"Il secolo del Sole - L'energia solare potrebbe essere la principale fonte mondiale di elettricità entro la fine del secolo"
Vedi qui l'articolo da La Nuova Ecologia .it

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Altri 12 morti nelle miniere di carbone

PECHINO - ll crollo di un tunnel in una miniera di carbone ha causato la morte di dodici operai nel nord della Cina. Lo riferisce la stampa cinese. L'incidente è avvenuto mentre gli operai stavano riparando il tunnel, che è lungo 85 metri e che si trova sotto ad una zona abitata. In seguito al cedimento cinque edifici che si trovavano sopra alla miniera, nella provincia del Shanxi, sono a loro volta crollati. Dall' inizio dell'anno oltre duemila persone sono morte in incidenti nelle miniere di carbone cinesi. (Agr)
Fonte: Instablog

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Carbone e inquinamento: continua la protesta degli agricoltori

Prosegue la protesta degli agricoltori brindisini scesi in piazza nei giorni scorsi a protestare per gli ingenti danni subiti a seguito della ordinanza sindacale dello scorso 26 giugno, con la quale si inibiva l’uso dei terreni adiacenti il nastro trasportatore della centrale Enel di cerano e, sempre nello stesso provvedimento, si ordinava di distruggere il raccolto proveniente da quelle aree.
Questa volta gli agricoltori si sono messi in marcia, a bordo dei propri trattori, e si sono diretti presso la centrale di Cerano per protestare.

Enel, con un comunicato stampa, ha ribadito ancora una volta la sua estraneità e che l'inquinamento riscontrato non può essere legato in qualche maniera alle sue attività. Nega che la gran parte dell’inquinamento riscontrato sia stato provocato dal nastro che trasporta il carbone alla centrale Enel di Cerano, anche se il problema pare interessare maggiormente proprio i terreni che corrono lungo il percorso del carbone.

Fonte: Brundisium.net

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Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

Brindisi, 24/10/2007

COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi
Italia Nostra "Agricoltura: un'immagine al carbone"

L’agricoltura rappresenta, da sempre, una parte importantissima della nostra economia ed è pertanto doveroso da parte di tutti prestare la massima attenzione ai motivi che hanno portato i nostri agricoltori nelle piazze a protestare con forza.
Riteniamo, per questo, che occorra andare in fondo a quanto emerso per scoprirne le cause e adottare i provvedimenti più opportuni, poiché non è in discussione l’esito di un raccolto, ma l’intera economia legata all’agricoltura e la salute stessa dei cittadini.

Che l’Enel avrebbe dichiarato la propria estraneità in merito agli inquinamenti dei terreni oggetto del provvedimento comunale, non v’erano dubbi di sorta, ma proprio per questo ora si esige, da parte delle autorità preposte, un estremo rigore, la massima celerità e l’assoluta trasparenza nel chiarire tale grave situazione. I cittadini devono sapere chi inquina e nello specifico chi ha inquinato quei terreni, basta con i teatrini!

I settori più importanti della nostra economia (attività portuali e aeroportuali, agricoltura ecc.), invece di essere aiutati, subiscono quotidianamente vere e proprie azioni di danneggiamento, ciò mette in discussione il nostro futuro. Il comparto agricolo del nostro territorio ha necessità d’importanti investimenti per una veloce modernizzazione e divenire competitivo in un mercato che lega sempre più i prodotti agricoli all’ambiente in cui questi sono prodotti. Quindi quanto più questo è integro, più fortuna commerciale hanno i prodotti.

Le vicende che stanno accadendo in questi giorni ledono gravemente - e ci auguriamo non irreversibilmente - l’immagine della nostra agricoltura.
Si chiede ormai da troppo tempo una drastica riduzione del traffico di carbone, otto milioni di tonnellate annue sono una quantità insostenibile per il nostro territorio ed è inammissibile che ciò continui ad avvenire con la colpevole indifferenza di molti. Nella convenzione del 1996 era stata riconosciuta tale insostenibilità fissando il tetto massimo in 2,5 milioni di tonnellate annue. Ed è ai valori di quella convenzione che occorre fare riferimento.

Se è opportuno arrivare quanto prima alla firma delle nuove convenzioni è altresì basilare che queste, a differenza di altre più recenti, non debbano essere “dettate” dagli interessi dell’Enel che non sono mai coincisi con quelli del territorio.
Italia Nostra sollecita la cittadinanza ad essere attenta, e la politica a non mancare d’esercitare i propri compiti precipui: la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini e la salvaguardia e la valorizzazione del territorio da cui può derivare uno sviluppo duraturo e non effimero.

Il Consiglio Direttivo
COMUNICATO STAMPA Italia Nostra sez di Brindisi

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23 ottobre 2007

"Agent Levi" e la Matrix burocratica prodiana


Accidenti...Abbiamo smascherato la vera identità di Ricardo Levi!
L'inquietante personaggio è attualmente sotto i riflettori in quanto papà del DDL imbavaglia-web (vedi qui). Probabilmente è a lui che gli autori di Matrix si sono ispirati per dare un volto al malvagio Agent Smith...Un'analogia tutt'altro che priva di significato!




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22 ottobre 2007

Denunciato il ministro Bersani

Tarquinia, 22 ottobre 2007

Nocoke: DENUNCIATO il ministro BERSANI


I cittadini che si battono contro la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, dopo lo sciopero della fame, hanno deciso di mettere nelle mani della giustizia la loro richiesta di riapertura della conferenza dei servizi.

Il Movimento No Coke, dopo il lungo percorso che ha visto tutto il territorio interessato dalla riconversione di TVN dichiararsi contro l’uso del carbone, torna alla riscossa e denuncia penalmente il Ministro Bersani, colpevole di non aver dato seguito alle richieste delle istituzioni territoriali e dei Ministeri della salute e dell’Ambiente di riaprire la conferenza dei servizi relativa all’autorizzazione concessa per la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.

Da domani il Movimento sarà di nuovo in piazza per chiedere ai cittadini le firme di sostegno alla denuncia presentata.

I motivi della contrarietà all’uso del carbone sono ormai condivisi da tutti, l’unico che non vuole riconoscere neanche le evidenze scientifiche sulla correlazione tra combustione del carbone e cambiamenti climatici è solo il Ministro delle attività produttive Pierluigi Bersani.

Nel mese di aprile, infatti, i cittadini che hanno aderito allo sciopero della fame hanno trovato in tutti livelli istituzionali la compattezza del no al carbone:

20 comuni del comprensorio, le Provincie di Roma e Viterbo, la Regione Lazio, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero della Salute hanno dato sostegno, e fatta propria, la richiesta di riapertura della conferenza dei servizi per TVN, unico strumento per avviare, di fatto, la riapertura della Valutazione d’Impatto Ambientale che tenga conto dell’impatto complessivo degli inquinanti su tutto il territorio dell’Alto Lazio.

Inoltre, né il decreto autorizzativo, né la V.I.A propedeutica a quest’ultimo, hanno mai preso in considerazione l’impatto sul territorio e sulla salute della zone circostanti; non hanno valutato le ricadute degli inquinanti sull’agricoltura e sul mare; non hanno preso in considerazione l’impatto delle centinaia di navi carboniere che dovrebbero portare 15.000 tonnellate di carbone ogni giorno; non è stato calcolato l’impatto sul territorio e sulla salute della radioattività del carbone né è stato descritto il sistema di smaltimento delle sostanze pericolose provenienti dai filtri e delle 500.000 tonnellate di ceneri.

Inoltre non è stata valutata l’alta mortalità e morbilità della zona di Civitavecchia: il 30% sopra la media Regionale.

IL Ministro Bersani nonostante queste evidenti mancanze e nonostante abbia dovuto necessariamente amettere la pericolosità dell’impianto sulla salute dei cittadini, non intende ascoltare il nostro territorio ed ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di riaprire la conferenza dei servizi.

Per questo il Movimento No-Coke, e le popolazioni dell’Alto Lazio, denunciano il Ministro.

Di certo i cittadini non si arrenderanno, mai. E una questione di legittima difesa.

La denuncia è disponibile sul sito nocoketarquinia.splinder.com


MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO CONTATTI.:335.8272742 329.7924124


Rassegna stampa:




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17/10/07: Interrogazione al SENATO sull'ARSENICO emesso dalla combustione del carbone

Riceviamo e pubblichiamo:
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Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-02841


Atto n. 4-02841

Pubblicato il 17 ottobre 2007


Seduta n. 231

ROSSI - Al Presidente del Consiglio dei ministri. -

Premesso che:

  • secondo il Registro europeo di emissione degli inquinanti (EPER-INES) le centrali ad olio combustibile ed a carbone emettono nell’ambiente ogni anno numerose sostanze tossiche e, in particolare, centinaia e centinaia di chili di arsenico. Quest’ultimo viene veicolato da polveri di dimensioni migliaia di volte più piccole di una sezione di un capello;
  • gli effetti acuti dei composti inorganici di arsenico possono consistere in irritazioni: pelle, occhi, mucose; se inalato: tosse, dispnea, dolori al torace, laringite, bronchite, danni all’apparato respiratorio; se ingerito: debolezza, disturbi gastro-intestinali, crampi muscolari, cianosi, coma, convulsioni, paralisi, morte; neuropatie periferiche, epato e nefrotossicità;
  • gli effetti cronici dei composti inorganici di arsenico possono essere: congiuntivite faringite, ulcerazione e perforazione del setto nasale, iperpigmentazione e sensibilizzazione cutanea, ipercheratosi, disturbi respiratori, anemia, disturbi ematopoietici, danni cardiovascolari, neuropatie periferiche;
  • secondo il Centro Internazionale di ricerca sul cancro (IARC) l’arsenico può causare il cancro nell’uomo;
  • a livello comunitario, la protezione della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro è disciplinata dalla direttiva “quadro” 89/391/CEE e dalle sue direttive particolari che coprono settori specifici; in particolare vi è inoltre la direttiva 2004/37/CE che si applica alle attività in cui i lavoratori sono esposti o suscettibili di essere esposti ad agenti cancerogeni o mutageni derivanti dal loro lavoro;
  • a livello nazionale gli articoli 16 e 17 del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626 delineano il contenuto ed i criteri di massima in base ai quali effettuare la sorveglianza medica in ambito lavorativo; inoltre, in particolare, l'art. 16 comma 1, codifica esplicitamente l'obbligo di effettuare "la sorveglianza sanitaria nei casi previsti dalla normativa vigente". La normativa attualmente in vigore prevede espressamente che la sorveglianza medica venga attuata nel caso di esposizioni ad amianto, piombo, rumore, ad agenti cancerogeni, ad ammine aromatiche, ad agenti biologici, a movimentazione manuale dei carichi, eccetera. La sorveglianza medica si rende cioè necessaria in tutte quelle attività lavorative che, sulla base di indicazioni epidemiologiche, hanno dimostrato di comportare dei rischi per la salute dei lavoratori;
  • l’esempio della conversione a carbone della centrale ad olio combustibile di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, certificata EMAS nel 1998 e nel 2002, è lampante. Il controllo periodico per l’arsenicosi cronica non è avvenuto e non avviene nonostante che la dichiarazione INES dell’anno 2003, per la stessa centrale Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, riporti che nell’anno 2002 siano stati emessi nell’aria 287 chilogrammi di arsenico e che il carbone, futuro combustibile, contenga una quantità molto più elevata di questo cancerogeno.Di tale situazione di rischio di esposizione ai carcinogeni in ambiente di lavoro sono stati informati il Ministero del lavoro, il Ministero della salute, la Procura della Repubblica di Civitavecchia, la Direzione provinciale del lavoro, l’Ispettorato provinciale del lavoro di Roma, il Nucleo dei Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro, la ASL RM F - Servizio di igiene e medicina del lavoro (Civitavecchia), la Confederazione generale italiana del lavoro, la Confederazione italiana sindacati dei lavoratori, l’Unione italiana del lavoro, la Commissione europea. A distanza di un anno, solamente la Commissione europea finora è intervenuta, confermando la necessità di un controllo dei lavoratori a rischio;
  • non risulta che le persone che hanno lavorato e lavorano nelle centrali a carbone o ad olio combustibile siano state e siano periodicamente sottoposte a screening per l’esposizione cronica all’arsenico, come la ricerca in un campione di capelli. Infatti, la negatività del dosaggio dell’arsenico nel sangue e/o nelle urine, prassi consolidata per la valutazione delle intossicazioni acute, può falsamente rassicurare le persone colpite da arsenicosi cronica,

si chiede di sapere:

  1. se il Governo non ritenga opportuno provvedere ad emanare con urgenza apposite direttive affinché le persone che hanno lavorato e lavorano nelle centrali a carbone o ad olio combustibile, nonché i cittadini che abitano nella zone di caduta delle micropolveri, siano periodicamente sottoposte ad apposito screening che ricerchi le tracce di arsenico;
  2. SE IL GOVERNO NON INTENDA RIVALUTARE LE PROPRIE POLITICHE ENERGETICHE, RIDUCENDO L’USO DEL CARBONE, PERCHÉ È RICCO DI ARSENICO, DAL MOMENTO CHE LO SCREENINGOBBLIGATORIO METTE IN EVIDENZA LE DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE INTOSSICATE E DI SOGGETTI A RISCHIO.

I Medici per l’Ambiente e la Salute dell’Alto Lazio sottolineano l’importanza di questa interrogazione ed aggiungono che il problema riguarda anche le persone che lavorano e vivono vicino ad un inceneritore. LE LEGGI SUL LAVORO VANNO RISPETTATE E LA SALUTE DELLA POPOLAZIONE DIFESA STRENUAMENTE


Il portavoce

dr. Giovanni Ghirga (Medici per l'Ambiente e la Salute - Alto Lazio)



---vedi anche http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=17540

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21 ottobre 2007

ddl R.F.Levi imbavaglia-web

Parentesi più che necessaria: dedichiamo la nostra attenzione a un Disegno di Legge che rappresenta un insulto alla democrazia. Il buongiorno si vede dal mattino: il Disegno di Legge in questione è stato presentato il giorno 03/08/2007: guarda caso in un momento in cui sarebbe passato (come è passato) del tutto inosservato. Per riassumere:

"...un disegno di legge in base al quale tutti i blog dovrebbero essere registrati presso un’Autorità appositamente costituita (ROC) e, a quanto pare, avere anche alle spalle un direttore responsabile, sceglibile all’interno dell’elenco dei pubblicisti, e una società editoriale..."(Solignani blog)

"...In questo Disegno c'è la possibilità di porre lacci, norme e vincoli a chiunque apra bocca in qualche modo su internet [...], laddove esistono già norme ben codificate: da anni, su Internet, ognuno è responsabile di quello che dice [...] La resposabilità penale è personale [....] esiste già la responsabilità di chi commette l'illecito [...] basta applicare la normativa esistente, il diritto copre già i problemi in oggetto" (V.Spataro)

"...Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato...." (B.Grillo)

Questo è un vero tentativo di imbrigliare la libertà d'espressione in rete.

Per approfondire:
Punto Informatico/ Valentino Spataro
Adnkronos
Punto Informatico
Beppe Grillo 20/10/07
Beppe Grillo 19/10/07
Per il testo integrale del disegno di legge, vedi nella sezione "Materiali" il file: "DDL Editoria"


Si può scrivere al responsabile di questo oltraggio: levi_r@camera.it


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19 ottobre 2007

Vari comunicati sulla morte di M. Cozzolino a TVN

Enrico Luciani, presidente della Commissione Mobilità della Regione Lazio:

"Questo è l'epilogo di una situazione che si trascina da due anni. Il lavoro incessante che l''Enel ha imposto per portare a termine in tempi brevi la realizzazione della Centrale a carbone è un dato appurato. I sindacati e le imprese implicate nella costruzione, già da tempo avevano denunciato i ritmi serrati a cui gli operai sono sottoposti, anche a fronte degli incidenti accaduti in precedenza. Ma, oggi una vita si è spenta definitivamente. Una morte annunciata che deve farci riflettere su quale prezzo siamo costretti a pagare. Mentre, l'Enel con l'appoggio di una parte delle forze politiche continua a spadroneggiare propinando quest'opera come sinonimo di sviluppo, eccone i risultati.
Auspico che questo drammatico episodio sia da monito ai responsabili affinchè prevalga la consapevolezza che questa centrale a carbone lascerà un segno indelebile sul territorio, sia dal punto di vista umano che ambientale.
Questo è un giorno che sarà tristemente ricordato da tutta la cittadinanza di Civitavecchia. Mi unisco al dolore della famiglia Cozzolino, gettata improvvisamente nella disperazione per la perdita di Michele. Una situazione a cui non avremmo mai voluto assistere."

SINISTRA EUROPEA - Nodo Ambientalista:

Vogliamo esprimere tutto il nostro dolore e la nostra indignazione per l’ennesimo incidente sul lavoro nel cantiere per la riconversione a carbone della centrale di TVN, questa volta, purtroppo, con esiti mortali.
Una tragedia annunciata dalle innumerevoli denunce dei sindacati e dei lavoratori che, a più riprese, e da svariato tempo, avevano espresso le proprie preoccupazioni riguardo la sicurezza, legate ai serrati ritmi lavorativi imposti e alla sovrapposizione di operazioni lavorative di vario e diverso genere, oltre al non controllo di maestranze fortemente variabili e precarizzate, nella totale latitanza dell’Enel che, in qualità di committente, avrebbe dovuto garantire l’andamento in sicurezza del cantiere.
Era, invece, troppo impegnata nelle operazioni di marketing pubblicitario per far ingoiare la pillola amara della riconversione a carbone alle popolazioni da sempre contrarie.
In tale contesto indignano ancora di più le vergognose parole dell’ente energetico che parla di “accidentalità assoluta” e, nel tentativo di trovarsi un alibi, comunque non plausibile, afferma che” Quello di oggi è il primo incidente mortale e veramente grave dall'apertura del cantiere di Torrevaldaliga Nord nel marzo 2004 e dopo un monte di 8 milioni di ore lavoro”, come se uno o più infortuni, una o più vite fossero un prezzo già messo in conto e quindi poco rilevanti.
Una ulteriore dimostrazione, se ancora ce ne fosse bisogno, dell’arroganza con cui l’Enel ha colonizzato il nostro territorio, considerandone cittadini e lavoratori semplici variabili dipendenti, a volte, peraltro, sacrificabili alla propria ricerca smodata di profitto, e di come l’inerzia, quando non proprio la subalternità, delle istituzioni, Comune in testa, abbia consentito che ciò avvenisse.
Di questa gravissima morte, come di quelle che saranno conseguenti l’avvio della centrale a carbone, riteniamo responsabili l’Enel, i massimi rappresentanti delle istituzioni, primo fra tutti il Sindaco, ed anche il nostro “illuminato” ministro Bersani, ai quali,senza ombra di dubbio,la popolazione chiederà conto.
Nel frattempo ci aspettiamo che il Consiglio Comunale, in qualità di massima assise rappresentativa della popolazione, si costituisca parte civile nell’eventuale processo che verrà intentato per stabilire le responsabilità di questa tragedia.

Lettera aperta -
Gianni Naggi, responsabile energia del PRC

Ho saputo da Liberazione che è morto Michele, operaio di 35 anni, nel cantiere della centrale ENEL di Valdaliga nord. Il primo istinto è di essere triste e non dire nulla per non strumentalizzare la morte di uno dei tanti che insanguinano i luoghi di lavoro d’Italia e del mondo. Per non fare retorica. Ma poi mi viene da pensare che povero Michele non potrà nemmeno essere ricordato come un eroe del lavoro, caduto per il bene della collettività. Perché quella collettività di Civitavecchia e dintorni, da quella centrale a carbone, quando entrerà in funzione, riceverà altre morti e danni alla salute. Perché sappiamo e l’abbiamo scritto nel Programma del governo, quella centrale non dovrebbe essere messa in funzione. Perché sappiamo che il nostro paese è fortemente in ritardo in efficienza energetica, solare, eolico, maree ecc. da cui trarre energia e tanto altro lavoro diverso. Perché sappiamo che ogni giorno la nostra atmosfera si riempie di altra CO2, di cui le centrali a carbone sono le maggiori emettitrici, e il clima diventa invivibile.
Ciò che più mi fa incazzare è che anche il ministro Bersani lo sa, ma continua a sostenere il volere di ENEL, e così Michele è morto aggiungendosi alle molte migliaia di morti che ogni anno produce il ciclo del carbone, sporco o pulito che sia, primi fra tutti le molte migliaia delle miniere da dove lo si estrae (almeno 4.000 ogni anno in Cina). Anche là a causa della scarsa sicurezza per ridurre i costi, così l’ENEL può dirci che il carbone costa poco.


CONFEDERAZIONE COBAS:

"Lavoro in nero e caporalato, turni sovrapposti, lavoro di notte e nei giorni festivi, appalti ai massimi ribassi possibili, fretta di terminare i lavori.
Questo( incidente!??) ” Michele Cozzolino 31 anni, moglie e 1 figlia ed un altro in arrivo, lavorava alla Ceit , una delle tante ditte di appalto nella riconversione a carbone della centrale Torvaldaliga Nord di Civitavecchia.”
Morto sul lavoro non è da imputare alla condotta degli operai che lavorano all’interno del cantiere di Tvn, ma alla gestione di Enel Produzione e delle ditte appaltatrici, su cui la stessa ente energetica dovrebbe vigilare. Non serve alla tutela dei lavoratori l’ennesimo ed inutile tavolo delle trattative. Basterebbe il rigoroso rispetto delle leggi vigenti in materia di sicurezza sul posto di lavoro e la tutela dei diritti sindacali riconosciuti. Per questo suonano come estremo esercizio di gratuita cinicità le dichiarazioni del direttore di Enel Produzione Sandro Fontecedro che, poche ore dopo la tragedia (peraltro già annunciata da innumerevoli incidenti più o meno denunciati), correva ai ripari tentando di scagionare l’ente elettrico da ogni responsabilità.
A lui vorremmo ricordare che la responsabilità diretta di tutto ciò che accade all’interno del cantiere è innanzi tutto del committente – e quindi proprio del partito trasversale Enel Spa. In questo caso la mancanza di reti di protezione (già richieste da tempo) e la sovrapposizione delle fasi lavorative hanno determinato direttamente l’accaduto. Evocare il fato per pulirsi la coscienza risulta essere soltanto una fastidiosa provocazione ad una cittadinanza che già ha pagato caro il prezzo della dipendenza da questa azienda. Quante altre vittime sacrificali bisogna ancora immolare sull'altare del profitto prima che la Regione Lazio, la Provincia di Roma, i vari Comuni decidano di intervenire drasticamente ?
E’ per questo che rivolgiamo un appello ai lavoratori di Tvn ed alla cittadinanza affinché non vengano ripresi i lavori di riconversione fin quando non sia garantito il massimo livello di sicurezza.
Non un ora di lavoro senza sicurezza!

Civitavecchia,19 Ottobre 2007 "

"Non un'ora di lavoro senza sicurezza?" Viene da pensare che Enel stia lavorando consapevolmente, in realtà, in perfetta coerenza coi propri fini. Come può occuparsi della sicurezza dei propri operai, quando agisce contro il pubblico dirito alla salute?

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"Greenpeace oggi a Rovigo per Porto Tolle"




Leggi qui
il comunicato di Greenpeace

"...Il carbone è il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra, tre volte tanto il gas naturale. Con la sola conversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle, si avranno circa 11 milioni di tonnellate di nuove emissioni di CO2 in atmosfera, mentre dovremmo abbatterne 100 milioni per rispettare Kyoto. Oltre Porto Tolle e Civitavecchia, dove Enel sta già procedendo con i lavori di conversione, sono a rischio carbone anche altri impianti in Sardegna. [...] Fonti rinnovabili e misure di efficienza energetica sono la vera soluzione per abbattere emissioni e favorire l’indipendenza energetica del Paese. Secondo lo stesso “Piano Nazionale per l’efficienza energetica” di Confindustria in Italia si potrebbero risparmiare entro il 2014 oltre 13 miliardi di kilowattora (TWh) con interventi di efficienza per l’illuminazione solamente nel settore terziario, più di quanta energia produrrà un domani il nuovo impianto dell’Enel a Porto Tolle, circa 12 TWh."

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Stoccaggio di CO2 nel sottosuolo: una scusa per rinviare gli investimenti nelle rinnovabili

"In Germania arrivano al pettine i nodi della CO2 capture and storage": così titola Greenreport, con un articolo piuttosto interessante, visibile a questo link

"...in Germania (ed anche in Italia, diverse associazioni ambientaliste) Bund, Greenpeace e Germanwatch, un’associazione che si occupa di riscaldamento climatico, sollevano molti problemi sull’efficacia - CO2 capture and storage - e sulla sua sicurezza per l‘ambiente e la salute per i rischi di fuga di gas e dei trasporti di CO2. Ma le perplessità sono soprattutto sul modello energetico che la Ccs sottintende con l’argomentazione della tecnologia provvisoria fino a che le energie rinnovabili non saranno in grado di coprire i bisogni di energia. «La Ccs - dicono le tre associazioni ambientaliste tedesche - permette di proseguire la produzione di energia a carbone e ritarda ancora l’espansione delle energie rinnovabili. In più il costo di ogni tonnellata di CO2 stoccata è valutata tra i 40 e i 60 euro, mentre i fornitori di energia da carbone si sono visti allocare quote di emissioni di CO2 gratuite che offrono loro un margine di manovra supplementare»..."

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