No al carbone Alto Lazio

2 dicembre 2007

Quarto assalto Greenpeace al carbone: dopo Porto Tolle, Cagliari e Civitavecchia, è la volta di Brindisi






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Venerdì 30/11/2007, Brindisi.

Un gruppo di attivisti ha effettuato un'azione dimostrativa all'interno della centrale a carbone di Brindisi Sud.
Alcuni operai della centrale Enel si sono radunati sul luogo dell'azione, ed hanno srotolato sulla facciata della centrale un grande striscione, recante al scritta: "Benvenuti"

"Solo pochi giorni fa, la foto action in mutande, l'azione alla centrale di Civitavecchia e la protesta contro la politica energetica promossa, in Sardegna, dal Governatore Soru. Oggi, all'alba, una nuova azione alla centrale Enel di Brindisi. Per ricordare a tutti che il carbone è il nemico numero uno per il clima."

[...]

"I nostri attivisti sono entrati all'interno dell'impianto e hanno aperto striscioni sia sul tetto della centrale, che sul grande carbonile all'aperto. Il banner più grande - 500 mq di striscione - è stato posto accanto al logo dell'Enel con la scritta "1st climate killer in Italy"

La centrale di Brindisi Sud è il primo impianto in Italia per emissioni di gas serra, con 14,4 milioni di tonnellate di CO2 nel 2006. Enel è la prima azienda 'clima killer' in Italia

[...]

Occorre investire su fonti rinnovabili e misure per l'efficienza energetica [...] E' questo, infine, il cuore della "Energy Revolution", la strategia globale di politica dell'energia proposta da Greenpeace.

L'Europa dovrà ridurre le proprie emissioni di almeno il 20 per cento entro 2020. Non ci sono alternative: per raggiungere questo obiettivo, l'Italia dovrà riportare le proprie emissioni sotto controllo e dire NO al carbone, chiudendo gli impianti obsoleti come quello Enel di Brindisi..."

VEDI QUI per l'articolo orginale e per altre foto dell'azione

"In Italia la prima fonte rinnovabile è l'efficienza energetica: investendo in misure di efficienza si potrebbe risparmiare al 2020 il 20% dei consumi elettrici nazionali - circa 100 miliardi di chilowattora - pari alla produzione di 6 centrali come quella di Brindi Sud.

A breve il Ministero per lo Sviluppo Economico definirà il nuovo Piano Nazionale di allocazione delle emissioni di CO2. Greenpeace Legambiente e WWF hanno già denunciato il rischio che, sotto la pressione di grandi gruppi industriali, vengano concessi aiuti di Stato alla produzione di energia elettrica da carbone."

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29 novembre 2007

Salute e inquinamento: spese e risarcimenti

Riceviamo e pubblichiamo:

"Per una data fonte di emissione, quale essa sia, una volta in possesso di dati quali NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva, 1999) e CO2, oggi è possibile quantificare economicamente i danni alle persone ed all’ambiente grazie ad un software dedicato della Commissione Europea (http://www.externe.info).

Per le fonti inquinanti non mobili i dati sulle emissioni possono essere ottenuti consultando online l’Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti (APAT: INES - EPER - http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/).

L’emissione annuale, per esempio, di oltre 3.000 tonnellate di ossidi di azoto, altrettante di zolfo e di oltre 350 tonnellate di PM 10, sono responsabili in Italia di un costo per la società di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per le malattie. Come si può osservare nella tabella allegata non citiamo le ulteriori spese per la mortalità e la morbilità in Europa, i milioni di euro persi per i danni alle cose ed, infine, i 204 milioni di euro per le emissioni di oltre 10.000.000 di tonnellate di CO2 (Capros, P. and Mantzos, L. (2000). Kyoto and technology at the European Union: costs of emission reduction under flexibility mechanisms and technology progress, Int. J. Global Energy Issues, 14, pp. 169 -183). Il costo totale dopo decine d’anni di attività di un impianto è altissimo.

Tuttavia, i dati più impressionanti sono le spese per la mortalità e per la cura delle malattie. Non lo sono di per se ma per l’infinito dolore che le accompagna. E’ il dolore della perdita della propria vita, l’angoscia della sofferenza nel veder un figlio andarsene, lo strazio della mancanza di una persona cara. I loro lamenti e le loro grida ci spingono, non perché medici, ma perché esseri umani a continuare a combattere l’infamia e l’arroganza di chi, illuso, pensa di poter continuare impunito a rubarci l’aria che respiriamo. "


Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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28 novembre 2007

I veri ecobugiardi Vol.1: la pubblicità ingannevole di Sorgenia.


Inauguriamo con questo post la rubrica "I veri ecobugiardi": uno spazio di informazione che ci pare necessario proporre vista la progressiva diffusione mediatica di questo neologismo, "ecobugiardi". Un termine a volte usato a mò di clava dai vari filo-carboniani contro quelli che definiscono catastrofisti in malafede: cioè quanti sono impegnati a vario titolo nella lotta per impedire lo scempio dell'ambiente di vita nostro e delle generazioni future, e per mostrare che le alternative esistono. Ovviamente questo carattere di alternatività risulta piuttosto indigesto ai soggetti interessati allo sfruttamento del business energetico sporco, i quali certo non gradiscono il fastidio provocato da chi si oppone ai loro disegni.

Ebbene, ecco subito spuntare un esempio di quelli che a nostro parere sono I VERI ECOBUGIARDI. Ormai saranno pochi quelli che non si siano imbattuti in qualche spot di Sorgenia, in cui l'azienda si descrive come attenta all'ambiente, in quanto produttrice di energia pulita. Vediamo cosa ne pensa l'esimio prof. Stefano Montanari:


Ma ci lasciamo fregare proprio da tutti?
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - mercoledì 28 novembre 2007


Qualora non ci bastasse, potremmo rinverdirci la memoria anche cliccando qui.

Chissà, magari un giorno qualche multinazionale potrebbe provare a brevettare l'espressione "energia pulita", per poterla poi sfruttare e declinare nei modi che riterrebbe più opportuni. Ma fino a che quel giorno non verrà, noi utenti -quando non lo Stato...per carità- potremmo provare ad alzare la testa contro chi impunemente ci propone bugie su bugie, a nostro danno. In questo caso addirittura tentando di intercettare la crescente sensibilità ecologista, spacciando pubblicità ingannevoli. Tutto questo mi ricorda da vicino la politica della sinistra, che prima si fa eleggere proclamando intenti ecologisti, per poi proporre menzogne e carbone, peraltro senza un vero progetto. Kyoto è sempre più lontano, ma qualcuno definisce noi "ecobugiardi".

A proposito di queste analogie tra le pubblicità ingannevoli e la politica energetica di questa sinistra, dobbiamo sapere che "i proprietari di Sorgenia" sono anche gli stessi che mantengono un fitto silenzio mediatico sulle nostre lotte per l'adozione di un modello di sviluppo ecosostenibile, contro il carbone. Ma guarda caso... A chi ci riferiamo? A De Benedetti, proprietario del quotidiano La Repubblica, di cui abbiamo già avuto modo di parlare.

Cogliamo l'occasione per ricordare a quanti ci bollano in modo disonesto come "popolo dei no a tutto", che noi abbiamo delle alternative ben chiare in mente rispetto agli oggetti del nostro dissenso. Bollarci come popolo dei no serve a mettere in ombra le nostre proposte. Risparmio ed efficenza energetica (a cominciare dalla messa al bando delle lampadine incandescenti come in altri Paesi), investimenti e incentivi seri nell'energia del futuro, quella rinnovabile, sono proposte chiare semplici e praticabili, molto più di quanto si voglia far credere.


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Il gigante Google investe in energia pulita (altro che carbone!)



Sul sito del quotidiano LaStampa (vedi qui) è apparsa questa notizia:

Una buona notizia. Google si impegna per l'ambiente. E lo fa, ovviamente visto che dichiara di credere nel capitalismo "buono", attraverso una nuova opportunità di business: creare energia da fonti rinnovabili non inquinanti per alimentare i data center in tutto il mondo.


Aggiornamento al 29/11/07: nel frattempo anche altre testate giornalistiche hanno dato qualche rilievo alla notizia:







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27 novembre 2007

Arsenico, comunicato Nocoke

Riceviamo e pubblichiamo:

"ARSENICO MALE COMUNE

I comitati dei Medici dell'Alto Lazio non ne possono più e dopo l'esposto presentato un anno fa tornano in Procura per consegnare nuovi documenti. Anche i No-Coke chiedono il rispetto della salute degli operai e dei cittadini e vogliono sapere perchè in questo territorio non sia rispettata la legge. Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta.

27 novembre- Sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell'Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull'obbligo dello screening periodico per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo della esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.

L'importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l'esposizione cronica all'arsenico rimane per decenni.

Alla Procura è stata anche consegnata l'interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri del Senatore Rossi, su questo tema, e Ia comunicazione della Commissione Europea che conferma l'obbligo del controllo e rimane in attesa dell'intervento degli organi istituzionali interessati.

I No-Coke plaudono all'iniziativa dei medici: "dov'è finito - tuonano in coro - l'obbligo di screening per l'arsenicosi cronica in tutti coloro che lavorano vicino ad una centrale ad olio combustibile o a carbone? E cosa sta accadendo alla salute di noi cittadini? Perché non viene fatta rispettare la legge?

Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo si unisce alla protesta e, auspicando che anche i medici locali prendano un posizione in merito, preannuncia iniziative volte alla sensibilizzazione della popolazione residente e delle autorità competenti affinchè venga fatto rispettare l'obbligo dello screening sui lavoratori e tutelato il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione, nell'interesse dei cittadini e degli stessi addetti dell'impianto.

nocoketarquinia.splinder.com
"

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Kamikaze sur tirreno - Civitavecchia is burning

Questa "frangetta" di "Kamikaze sur tirreno" può essere ben utile per permettere ai non-civitavecchiesi di comprendere la cultura del civitavecchiese medio. E acquisire qualche indizio per scoprire i motivi che stanno alla base della sudditanza all'Enel di questa città, e della sua dilagante diffusa ignoranza civile. Non molto lontano dalla media italiana, del resto.

Esistono anche grandi eccezioni, anche se ovviamente trovano altrove lavoro, riconoscimento, fama; salvo poi essere scoperti, eventualmente, anni dopo (ultimo esempio in ordine di tempo: la produzione del film "Il lato chiaro", vedi http://www.orsomandofabrizio.com/latochiaro/. Nemo profeta in patria? Civitavecchia, e l'Italia, non possono permettersi di scherzarci su.



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Comunicato Nocoke sull'azione del 26/11/07



Cinque climbers si sono arrampicati su una delle gru del cantiere e hanno aperto uno striscione che raffigura un paio di mutande e lo slogan “Kyoto: Italia in mutande” e altri striscioni più piccoli con scritto “no carbone” e “stop CO2”.
Per fermare la protesta è stata messa in pericolo la vita di un’attivista polacca facendo muovere la gru dell’ENEL mentre la ragazza si arrampicava.

[apprendiamo da www.maremmaoggi.it che l'Enel che si debba imputare a un colpo di vento il movimento della gru; tuttavia chi scrive, presente all'azione presso il porto di Civitavecchia, può assicurare che si è trattato di una giornata con clima quasi estivo, calma piatta e neanche una bava di vento. Viene quindi da sospettare fortemente di questa "scusa" in merito all'accaduto. Ndr.]

“L’Italia, con le attuali misure adottate, si appresta a fallire miseramente gli obiettivi di Kyoto e la centrale di Civitavecchia aggrava ulteriormente il ‘deficit ambientale’ dell’Italia di oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno” spiega Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace. Infatti, la centrale di Civitavecchia, che secondo Enel entrerà in funzione entro il 2008, emetterà oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 che si aggiungono all’attuale quantità da ridurre per raggiungere gli obiettivi di Kyoto, oggi stimata in 103 milioni di tonnellate (Mt).
L’Italia si troverà al 2012 maggiori emissioni di circa 50 milioni di tonnellate di CO2 rispetto all’obiettivo di Kyoto.”
Continuando così l’Italia sarà costretta a comprare “crediti” all’estero invece di investire risorse nell’economia nazionale.

Nel frattempo stiamo dando noi stessi contro il mostro di Civitavecchia: 5.000.000 t/anno di carbone, 8.000.000 mc/h di fumo con la dispersione di un'elevata quantità di polveri ultrasottili cariche di metalli pesanti.

In questo momento, senza centrale a carbone, 11 gruppi a gas (1800 MW) e 5 gruppi a olio combustibile (3200 MW) per complessivi 5000 MW, sono installati a Civitavecchia e Montalto di Castro a disposizione delle società elettriche.

A Civitavecchia, come a Tarquinia patologie come le leucemie sono ormai consuete, i tumori invadono l'esistenza delle famiglie e da Montalto arrivano voci tremende a proposito di gravissime patologie nei bambini.

Ciò nonostante questo territorio è stato dato in pasto all'opinione pubblica come affetto dalla sindrome di quelli che non vogliono niente nel proprio giardino. Abbiamo denunciato il ministro Bersani per non aver riaperto la conferenza dei servizi, come richiesto dal ministro dell'Ambiente, dal ministro della Salute, dal presidente della Regione, dai sindaci del comprensorio inquinato e dai presidenti delle Province di Roma e Viterbo ( la denuncia è visionabile sul sito www.nocoketarquinia.splinder.com) Continueremo le nostre iniziative per far emergere contraddizioni e responsabilità delle istituzioni e i pericoli e le menzogne su cui è fondata la “riconversione a carbone pulito” della centrale di Civitavecchia.

A fine luglio è bastato che Bersani dicesse ad Enel: sei in difetto di comunicazione con le popolazioni (da interpretare: guarda che la storia del carbone pulito non regge più) ed Enel ha prontamente abbattuto gli inquinanti del 30% e giocato la carta del confinamento della CO2, nel tentativo di far passare l'idea che la centrale a carbone sia già dotata di una tecnologia che invece, per sua stessa ammissione uscirà dalla fase sperimentale solo nel 2012.

Siamo qui anche per chiedere di nuovo risposte in merito alla grande voragine che viene scavata a largo di Civitavecchia.
Vogliamo legalità e rispetto per la salute dei cittadini.


Movimento Noocke - Nocoke Tarquinia http://nocoketarquinia.splinder.com

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26 novembre 2007

Azione Greenpeace a Civitavecchia, contro il carbone e per una politica energetica responsabile

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Uno sforzo concreto ed immediato per incentivare lo sviluppo e l'impiego su larga scala delle energie pulite, un taglio immediato delle emissioni di CO2 che portano l'Italia lontana da Kyoto, un impegno per l'efficenza ed il risparmio energetico. Questo è quanto chiedono i cittadini che oggi con Greenpeace hanno partecipato alla "Photo Action" sotto documentata, "In mutande per Kyoto". Poche ma incisive misure sarebbero sufficienti in tempi brevissimi per permettere di risparmiare l'equivalente dell'energia prodotta dalla convertenda centrale Enel.



"...Otto climber sono saliti questa mattina all'alba su una delle gru del cantiere della centrale Torre Valdaliga Nord per protestare contro la riconversione a carbone dell'impianto, di proprietà dell'Enel.
Per fermare la protesta, Enel ha messo in pericolo la vita di una nostra attivista, Magdalena, facendo muovere la gru proprio mentre la ragazza si arrampicava. Magdalena è arrivata dalla Polonia per partecipare a questa azione

[...]
Occorre fare immediatamente marcia indietro sul carbone, a Civitavecchia, come in Sardegna. E puntare sulle rinnovabili. Serve inoltre un vero e proprio Piano Marshall per l'efficienza energetica che preveda l'introduzione di standard minimi di efficienza in tutti i settori, ad esempio con la messa al bando delle lampadine a incandescenza."



Altre immagini della giornata (da Greenpeace.it):








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Integrazioni all'esposto sul rischio arsenicosi negli operai

Riceviamo e pubblichiamo

Venerdì scorso sono stati presentati nuovi documenti alla Procura della Repubblica di Civitavecchia ad integrazione dell’Esposto presentato un anno fa da numerosi comitati ed associazioni sull’obbligo dello screening periodico per l’arsenicosi cronica in tutti coloro che hanno lavorato, lavorano e lavoreranno vicino ad impianti che bruciano carbone o olio combustibile; indagine indispensabile per le alte emissioni di arsenico, semi-metallo che viene veicolato dalle polveri di un diametro decine/centinaia di volte il milionesimo del metro. Il controllo dell’esposizione deve essere fatto, secondo i dati scientifici più recenti, su frammenti di unghie.

L’importanza del problema viene sottolineata dai risultati di uno studio effettuato da ricercatori della University of California, Berkeley, e la Pontificia Universidad Católica de Chile di Santiago e recentemente pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute, 6, 2007. Le conclusioni alle quali sono giunti gli autori mettono in evidenza che il rischio di avere un cancro al polmone o alla vescica dopo l’esposizione cronica all’arsenico rimane per decenni.
Alla Procura è stata consegnata l’interrogazione al Senato del Senatore Rossi su questo tema e l’Intervento della Commissione Europea che conferma l’obbligo del controllo e rimane in attesa dell’intervento degli organi istituzionali interessati.

Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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23 novembre 2007

Azione Greenpeace a Cagliari. Sacchi di carbone per Soru

Fai clic qui per il comunicato intero.

Lo scorso settembre Greenpeace ha inviato una lettera alla Regione Sardegna per chiedere che il Piano Energetico Ambientale (PEARS) venga completamente ripensato in modo da garantire il massimo sviluppo dell'eolico e delle altre rinnovabili, e accantonare i progetti di espansione del carbone a Fiumesanto e nel Sulcis per ridurre le emissioni regionali di gas serra.

"Nessuna risposta alle nostre richieste è mai arrivata.
Soru ha invece chiesto che i contributi CIP6 per le fonti rinnovabili vengano dati al carbone nel Sulcis,
perpetuando lo scandalo delle assimilate a cui il Governo sta a fatica ponendo rimedio" denuncia Tedesco. "Nel caso il Governo pensasse di incentivare con i soldi per le rinnovabili lo sviluppo del carbone nel Sulcis, Greenpeace presenterà ricorso alla Corte di Giustizia europea".

La Sardegna è la Regione più ventosa d'Italia e bloccare l'eolico qui significa compromettere lo sviluppo delle rinnovabili in tutta Italia. Entro il 2012 la Sardegna potrebbe trarre dal vento la metà dell'energia elettrica di cui ha bisogno, raggiungendo la tanto acclamata indipendenza energetica. Per fare questo basterebbe solo il 3 per cento del territorio sardo.

Da un recente sondaggio condotto da ANEV (Associazione Nazionale Energia del Vento) e Greenpeace, risulta che il 90% dei Sardi non è contrario all'eolico, e il 60% pensa che l'eolico sia un'opportunità positiva per la Sardegna. L'Isola potrebbe effettivamente diventare leader nello sviluppo delle rinnovabili nel Mediterraneo, creando un bagaglio di competenze e professioni a livello locale per una nuova "occupazione pulita".

"Pochi giorni fa l'IPCC ha presentato il quarto rapporto sui cambiamenti climatici - spiega Tedesco - il tempo a nostra disposizione per evitare i peggiori impatti sta velocemente esaurendosi. Le emissioni mondiali di gas serra devono essere stabilizzate al 2015 e occorre una rivoluzione energetica pulita fondata su rinnovabili ed efficienza energetica. Il carbone non può avere spazio nel nostro futuro".

Domani sabato 24 novembre la nave "Artic Sunrise" di Greenpeace, attraccata al porto di Cagliari, sarà aperta al pubblico per visite.


Grazie a Roberto Pirani - Rete naz. Rifiuti Zero per la segnalazione



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carbone, mercurio, pesca: comunicato alla cittadinanza


Riceviamo e pubblichiamo:



"Il Coordinamento dei Medici non desiste dal proprio impegno civico di tutela della salute degli ignari cittadini ormai stanchi di lottare contro la gioiosa macchina da guerra (meglio, da inquinamento) targata, all’inizio, Marzano - Storace - De Sio ENEL e, ora ,Bersani - Marrazzo -Gasbarra - Enel. Non ci arrendiamo perché è nostro diritto/dovere fungere da movimento che attua la vera “sussidiarietà”, visto che anche i partiti fiaccamente ambientalisti (ci riferiamo ad alcuni equilibristi verdi, ai sussiegosi diessini, ad alcuni cattolici all’acqua di rose… stavamo per scrivere “all’acqua santa”… ma la blasfemia non è nel nostro stile) stanno a guardare senza porre in essere azioni incisive a difesa della salute (e dell’ambiente) del popolo inquinato.

Del resto, l’art. 5 del codice di deontologia medica ci obbliga a “promuovere una cultura civile…tesa allo scopo di garantire la fruizione d’un ambiente vivibile”.

A tal proposito (visto che gli organi istituzionali a ciò deputati tacciono colpevolmente) vogliamo segnalare un altro pericolo inquinante che incombe sul settore ittico, strettamente legato alle ricadute sulle acque marine di sostanze tossiche disperse nell’aria (ma, poi, ineluttabilmente assorbite dai pesci di cui ci alimentiamo) per la combustione del carbone delle centrali termoelettriche.

Le fonti scientifiche alle quali attingiamo sono:



  1. la FISAP = Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee;

  2. l’Università della Tuscia, i servizi veterinari della Asl Rm/F, l’Istituto zooprofilattico sperimentale di Toscana e Lazio;

  3. l’Università di Pittsburg in Pennsylvania USA.

Ebbene: le evidenze tossicologiche dovrebbero indurre i nostri Governanti ad essere più cauti (rispettando, almeno una volta, il Principio costituzionale di precauzione!) e a porre in essere norme cogenti di politica sanitaria e ambientale (invece di “concedere deroghe sui trialometani” o su altri delicati settori della prevenzione collettiva).

Ecco le evidenze:

A) nel pescato della costa di Santa Marinella si è riscontrato un tasso di mercurio superiore alla norma (che è 0,5 mg/kg), e la presenza di Pcb (considerati tossici non desiderabili);

B) nel pescato di acque vicine a centrali a carbone di Pittsburg è stato rinvenuto nel tessuto dei pesci un alto contenuto di mercurio e selenio.

Quelli i dati e queste le considerazioni :




  • l’ingestione di pesce contaminato da mercurio aumenta il rischio infantile di ritardo mentale, difficoltà d’apprendimento, difettoso sviluppo neurologico, defict del linguaggio, della motorica, dell’attenzione e della memoria (sembra che alcune malformazioni congenite vengano facilitate da tale metallo tossico);



  • l’ingestione di pesce al mercurio causa danni neurologici e cardiovascolari anche negli adulti .


Vogliamo ricordare agli Organi Istituzionali di tutela che già nella VIA (ch’è parte integrante del Decreto di autorizzazione alla conversione a carbone di TVN) c’è scritto a chiare lettere che la combustione del carbone “aumenterà le emissioni di mercurio del 50%” e che “c’è perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere contenute nel valore di legge “(che è di 0,8 microgrammi per metro cubo di emissioni al camino).


I nostri padri latini dicevano “Intelligenti pauca” (cioè: per chi comprende il problema servono poche parole). Noi parliamo di pericolo immanente di inquinamento da molti anni e abbiamo scritto e detto molte parole scientificamente ineccepibili. A quanto pare, dentro le Istituzioni e nel mondo dell’economia politicizzata esistono pochi “intelligenti”!


Che Dio ce la mandi buona… visto che Bersani e compagnia carbonifera cantante ce la mandano decisamente cattiva… e cattiva assai!"



Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente.


Civitavecchia, 23 novembre 2007

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