No al carbone Alto Lazio

11 maggio 2010

Ecoballa "stoccaggio anidride carbonica nel sottouolo": rispunta Pozzo Matilde?

Prevediamo per il 2013-2014 di impiegare le tecniche per catturare e stoccare sottoterra l'anidride carbonica emessa dalla centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia. L'anidride carbonica che sarà emessa dalla centrale di Civitavecchia - ha spiegato Malloggi - verrà controllata, bloccata prima dell'immissione in atmosfera e stoccata in un giacimento acquifero, ovvero un lago sotterraneo che si trova vicino alla centrale.
Secondo la fonte (vedi Centumcellae.it) queste le parole dell'ing. stefano malloggi (enel) presso un convegno internazionale tenutosi lo scorso dicembre. E Moscherini, ne sa nulla?
Abbiamo già espresso il nostro pensiero sulla questione, i lettori potranno rinverdire la memoria cliccando QUI e anche QUI.
Riassumiamo quelle che sono le posizioni del mondo scientifico internazionale sullo stoccaggio della CO2:
  • le CCS* non sono pronte, si tratta solo di sperimentazioni sulla nostra pelle;
  • il dispendio energetico per mettere in pratica le CCS sarebbe enorme;
  • stoccare enormi quantità di gas nel sottosuolo è troppo rischioso per tanti motivi, soprattutto rispetto all'eventualità di ritorno in superficie del gas;
  • le CCS saranno troppo costose;
  • le CCS distolgono l'attenzione dal veri problemi dello sviluppo e della produzione energetica; è un modo falso per pulirsi la coscienza.
E aggiungiamo: l'unica via per il futuro (già dal presente!) sono le energie rinnovabili.
Con l'occasione rinnoviamo l'augurio di vedere al più presto stoccato nel sottosuolo tutto quello che ha a che fare col giro di affari sporchi di enel. Non potendo ancora permetterci di spedirli nello spazio...

*CCS: carbon capture and storage, stoccaggio e cattura della CO2.

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10 maggio 2010

Carbone a Rossano (Calabria): contrarietà anche dal Sindaco di Corigliano

Fonte: Sibarinet.it

"Sulla querelle riguardante l’ipotetica riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano è ferma la posizione del primo cittadino di Corigliano Pasqualina Straface: “Simile riconversione è incompatibile con le potenzialità di crescita del nostro territorio."

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Per spiegare a Moscherini a cosa serve la differenziata

Posti di lavoro, convenienza per il cittadino, più salute e niente discariche strabordanti, niente inceneritori: troppo conveniente scegliere questa strada. Mafia, camorra e politica corrotta non ci mangiano abbastanza. Vero Gianni Moscherini? Vero Renata Polverini? Siete troppo incapaci per mettere in piedi un circolo virtuoso del genere vero? Troppo interessati ad altro.



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9 maggio 2010

Esplode miniera di carbone in Siberia: 60 morti

Fonte: Repubblica.it

MOSCA - In Siberia si è verificata un'esplosione in una miniera di carbone siberiana nella città di Mezhdurechensk, nella regione di Kemerovo. Secondo fonti dei soccorritori, vi sarebbero sette morti, ma il bilancio è provvisorio. Al momento della detonazione erano al lavoro 312 minatori, secondo quanto riferito da un portavoce del ministero per le Emergenze. Almeno 66 operai sono ancora all'interno.

Aggiornamento: 60 le vittime nella miniera.

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"Moscherini mente sui rifiuti, vuole bruciarli dentro TVN"

Da Civonline.it

«Il disegno del Sindaco è quello di andare in emergenza rifiuti per fare un favore ad Alemanno». Lo dichiara Fabiana Attig, ripercorrendo la vicenda legata all’esaurimento della discarica comunale, partendo dal 2007, quando ricopriva il ruolo di assessore all’Ambiente. «Come mai negli ultimi due anni non è stato fatto nulla? - si domanda la Attig - Moscherini si è preso i meriti di aver risolto l’emergenza rifiuti, ma così non è. Lui non ha risolto un bel niente - prosegue l’esponente di Freedom - quel 10% di proroga è stato concesso per legge e ricordo bene le battaglie fatte quando ero in giunta per far passare il piano rifiuti che il Sindaco non voleva e che ha ostacolato in ogni modo fino alla presa di posizione da parte della Regione Lazio». Fabiana Attig sottolinea gli sforzi fatti quando era assessore per ottenere l’ampliamento del corpo B di Fosso del Prete per un totale di 97 mila metri/cubi ripartiti in tre anni e per gettare le basi per quanto riguarda Fosso del Crepacuore: «Proposi inoltre un piccolo impianto di compostaggio mobile - ricorda ancora - per avviare la raccolta differenziata che tutti sappiamo come è finita. L’opposizione si sveglia solo oggi - prosegue la Attig - eppure la commissione Ambiente esiste da anni e avrebbe potuto benissimo seguire l’andamento delle procedure per la discarica. Tra l’altro invitai la commissione Speciale voluta dal Sindaco a valutare delle ipotesi alternative alla Pirolisi, cosa che non è accaduta. Ecco perché credo che ormai sui rifiuti sia tutto deciso: saranno bruciati a Tvn». Secondo Fabiana Attig una proroga del 10% equivale a dire tre mesi di respiro per l’amministrazione comunale: «Arrow Bio di sicuro non verrà presa in considerazione a causa del problema delle acque reflue - sostiene - e perché è una tecnologia che non compare né nel decreto legislativo 152 / 2006 né nel piano rifiuti 2009 della Regione Lazio». Invita quindi il Sindaco a rimboccarsi le maniche e a cercare nuove soluzioni: «Deve subito chiedere una proroga di 12 mesi e mettersi a lavorare - spiega - le discariche del Lazio sono tutte sature, le altre Regioni già nel 2007 non accettarono i nostri rifiuti e l’alternativa sarebbe quella di trasferirli all’estero. Non mi risulta però che il Comune o l’Etruria servizi possano permettersi una spesa di quasi 15 milioni di euro all’anno. Ciò per i cittadini significherebbe minimo un aumento esponenziale della bolletta rifiuti. Nell’immediato - conclude Fabiana Attig - occorre pensare ad ampliare la discarica e a istallare un impianto di compostaggio e uno di triturazione dei rifiuti per ridurne il volume»

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8 maggio 2010

La verità sui "rifiuti" a Civitavecchia

Comunicato del "Comitato Piazza Pulita"

"E’ inutile che il sindaco Moscherini neghi e insulti. I fatti denunciati dai consiglieri Manuedda e Petrelli e dall’ex consigliere Bonomi sono incontrovertibili e la denuncia della malagestione dei rifiuti è sacrosanta.
Lo sanno i civitavecchiesi che si sono visti aumentare la bolletta del 30% e rischiano di pagare ulteriori costi per conferire i rifiuti altrove, essendo la discarica comunale in rapido esaurimento.
Tutto questo perché la raccolta differenziata spinta non è mai stata avviata e si vuole ancora perdere tempo dietro la “bufala” del progetto Arrow-bio.
Il sindaco inoltre non ci rassicura per niente quando dichiara di aver ottenuto una proroga per un ulteriore 10% di volume.
E’ solo un rinviare per un po di tempo lo stato di emergenza rifiuti, senza pensare a risolvere il problema alla radice proponendosi l’obiettivo primario dal punto di vista ambientale ed economico della progressiva eliminazione della discarica attraverso la differenziazione, il recupero ed il riciclaggio del materiale post-consumo.

La conferma di questa situazione disastrosa l’abbiamo avuto ieri nel corso del colloquio coll’assessore provinciale all’ambiente Michele Civita, ottenuto grazie all’interessamento del consigliere provinciale Gino De Paolis e di Giulio Agostini (gruppo SEL alla provincia).
I finanziamenti della provincia per la raccolta differenziata porta a porta ci sono da anni e sono ancora disponibili: importi pari a 26/29 euro ad abitante per il sovracosto nella fase di avvio e ulteriori compensi messi a disposizione dalla regione (fondi FAS) per acquistare mezzi e impianti (centri di raccolta, impianti di compostaggio, ecc.).
Di recente sono stati finanziati il comune di Fiumicino per un importo di 1, 2 milioni e il comune di Anzio per un importo di 1,5 milioni , oltre alla copertura dei costi per le isole ecologiche.
Ma l’amministrazione di Civitavecchia rinuncia alla raccolta differenziata e sta perdendo i finanziamenti.
Una gestione irresponsabile, dannosa per gli interessi della collettività e fuori da ogni tipo di corretta e trasparente programmazione se si considera che nel piano regionale predisposto dal commissario straordinario e approvato dal governo centrale è previsto il raggiungimento dell’obiettivo del 50% di raccolta differenziata entro il 2012.
I cittadini dunque hanno imparato bene a riconoscere chi sono quelli del partito del no e del non fare.

COMITATO PIAZZA PULITA

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I loschi piani di enel: carbone in Albania per energia da portare in Italia

Interessante inchiesta di Greenreport.it

enel vuole impiantare una grossa centrale a carbone in Albania, per poi dirottare in Italia l'85% della sua produzione, tramite un cavo sottomarino.

"...Ma la beffa non finisce qui. Anisa Xhitoni dell'Eden Center sostiene che "per l'Enel i benefici derivanti dal progetto sono piuttosto chiari. La costruzione di una nuova centrale in Albania, invece che in Italia, permette alla compagnia di non comprare dei permessi per le emissioni e, qualora il prezzo del carbone non dovesse aumentare in maniera sensibile, di risparmiare tra i 230 e i 320 milioni di euro all'anno fino al 2020".

Ed in Albania rimarrebbero le emissioni di gas serra, che sono il doppio di quelle generate dall'Albania in un anno intero. Infatti la centrale emetterà, stando agli studi di VIA, ben 1166 tonnellate di C02 all'ora, moltiplicate 8.000 ore di funzionamento medio annuale, si arriva a 9.328.000 tonnellate. Le emissioni correnti del Paese sono quantificate in 5,5 milioni di tonnellate (esclusi LUCF - Land Use Change and Forestry)..."

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Rossano, anche la Provincia di Cosenza contro il carbone

Fonte: sibarinet.it

Cosenza - “Il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio è contrario ad ogni ipotesi di riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano”.

"Tale riconversione - è scritto in una nota - è inconciliabile con le potenzialità di sviluppo di un territorio che costituisce un punto di forza per una prospettiva di crescita sostenibile dell’intera Calabria. Un’area nella quale il settore agroalimentare di qualità, le vocazioni turistiche e il tessuto produttivo non possono essere mortificate. La salvaguardia dell’agricoltura e del turismo ambientale, infatti, mal si coniugano con i fattori di inquinamento che scaturirebbero dalla presenza di una centrale a carbone”. Dopo aver ricordato che già nel 2004 il Consiglio regionale della Calabria (Chiaravalloti presidente) aveva escluso dal Piano Regionale per l’Energia l’utilizzo del carbone nella nostra regione e che lo stesso orientamento è stato ribadito più volte nel corso di questi anni, il presidente Oliverio manifesta netta contrarietà ad un’operazione che non rispetta le vocazioni territoriali e che, nei fatti, mira a declassare un’intera zona da area di pregio ad area inquinata. “E’ troppo facile – aggiunge Oliverio - riempirsi la bocca con parole come salvaguardia dell’ambiente, della qualità della vita e della salute dei cittadini, se poi, noi per primi, offendiamo l’ambiente, dando il via ad operazioni che sono in netto contrasto con la vocazione e con l’orientamento delle popolazioni e dei sindaci dei comuni interessati”. “Per questo motivo, in piena sintonia con i sindaci, gli amministratori, le forze sociali, gli ambientalisti, gli operatori turistici locali, il consorzio degli albergatori e la stragrande maggioranza dei cittadini interessati –conclude il presidente della Provincia di Cosenza- ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutte le nostre energie a qualsiasi tentativo di riconversione della Centrale Enel di Rossano. Territori come la Sibaritide meritano tutto il nostro impegno e quello di quanti vogliono impegnarsi e lavorare per realizzare uno sviluppo sostenibile, pienamente rispettoso della natura, dei territori e di quanti abitano e vivono su di essi”.

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Rossano: l'Amministrazione comunale nettamente contraria alla riconversione a carbone

Comunicato. Fonte: sibarinet.it

"Come comunicato più volte l’Enel Spa ha trasmesso per posta, anche al Comune di Rossano e di Corigliano lo studio di impatto ambientale del progetto integrato policombustibile della centrale di Rossano.

Si tratta, per come si legge nell’allegata nota di accompagnamento, di un integrazione della valutazione di impatto ambientale avanzata in data 26 aprile 2005 al Ministero dello Sviluppo Economico. L’avviso di presentazione dell’integrazione è stato pubblicato il 30 aprile scorso sul Corriere della Sera e sulla Gazzetta del Sud. L’integrazione progettuale, lo studio di impatto ambientale e la sintesi tecnica sono a disposizione del pubblico per la consultazione sul sito web www.dsa.minambiente.it oppure presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, via Cristoforo Colombo 44 – 00147 begin_of_the_skype_highlighting              44 – 00147      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              44 – 00147      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              44 – 00147      end_of_the_skype_highlighting begin_of_the_skype_highlighting              44 – 00147      end_of_the_skype_highlighting Roma, o presso la Regione Calabria, Dipartimento Politiche dell’Ambiente, Viale Isonzo 414 – 88100 Catanzaro, oppure presso la Segreteria Generale del Comune di Rossano. Chiunque abbia interesse può presentare , ai sensi dell’articolo 6, comma 9 della legge 349/del 1986, in forma scritta entro il 29 maggio istanze, osservazioni o pareri agli indirizzi soprindicati e anche al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Via di S. Michele 22 - 00153 Roma. L’Amministrazione Comunale di Rossano, nel richiamare la propria posizione nettamente contraria alla riconversione a carbone del sito rossanese, comunica che a breve sarà convocato il Consiglio Comunale monotematico per discutere il progetto ricevuto, al quale saranno invitati i 57 Sindaci della Calabria del Nord-Est, l’Amministrazione Regionale, quella Provinciale, i Sindacati, le Associazioni di Categoria, quelle ambientaliste, perché il futuro di questa area non può essere compromesso da progetti calati dall’alto che mortificano le Autonomie Locali. In questi quattro anni di mandato l’Amministrazione Comunale Filareto, facendosi portavoce delle istanze dei cittadini e degli imprenditori, ha fatto appello all’ENEL affinché presentasse una proposta sostenibile, eco-compatibile e si confrontasse con le posizioni chiare e inequivocabili delle Istituzioni locali e regionali, tenendo fermi questi principi: 1) il sito elettrico di Rossano va salvaguardato e mantenuto, perché è un sito che ha dato tanto alla produzione elettrica del Paese; 2) una riconversione della centrale di Rossano è necessaria e indilazionabile, perché il sito è stato costruito più di trent’anni fa ed è vetusto ed obsoleto; inoltre, l’Amministrazione Comunale di Rossano fatto una serie di proposte all’Enel per la riconversione urgente della centrale, che prevedono il metano, il ciclo combinato, oppure la sperimentazione sul termodinamico–solare, le biomasse, l’idrogeno ecc.."

L'Amministrazione comunale di Rossano

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7 maggio 2010

Contaminazione radioattiva in Niger: ecco quant'è innocuo il nucleare.

Da Repubblica.it
Niger, il paese radioattivo. L'altra faccia del nucleare.

"Uranio, rapporto di Greenpeace sulle aree minerarie dello Stato africano. Acque contaminate, metalli nocivi, polveri sottili e abitanti a rischio leucemia, cancro e malattie respiratorie. Qui opera l'Areva, l'azienda francese con cui Berlusconi e Scajola hanno stretto l'accordo per costruire quattro centrali in Italia"
La falda acquifera contaminata per milioni di anni. Livelli di radioattività nelle strade di Akokan, in Niger, 500 volte superiori ai valori normali nell'area. Metalli radioattivi venduti nei mercati locali. E' uno dei costi nascosti del nucleare: il prezzo ambientale pagato dall'Africa all'estrazione dell'uranio. La denuncia è contenuta in un rapporto di Greenpeace. Nel novembre scorso l'associazione ambientalista, in collaborazione con il laboratorio indipendente Criirad e la rete di ong Rotab, ha effettuato uno studio del territorio attorno alle città minerarie di Arlit e Akokan, in Niger, per misurare la radioattività di acqua, aria e terra intorno. E' qui che opera Areva, l'azienda francese leader mondiale nel campo dell'energia nucleare, la stessa società con la quale il governo Berlusconi e il ministro Scajola hanno stretto l'accordo per costruire quattro centrali atomiche in Italia.

"In quattro su cinque campioni di acqua che Greenpeace ha raccolto nella regione di Arlit, la concentrazione di uranio è risultata al di sopra del limite raccomandato dall'Oms per l'acqua potabile", si legge nel rapporto. "In 40 anni di attività sono stati utilizzati 270 miliardi di litri di acqua contaminando la falda acquifera: saranno necessari milioni di anni per riportare la situazione allo stato iniziale". Anche nelle polveri sottili, che entrano in profondità nell'apparato respiratorio, la concentrazione di radioattività risulta aumentata di due o tre volte.

Areva sostiene che nessun materiale contaminato proviene dalle miniere, ma Greenpeace ha trovato diversi bidoni e materiali di risulta di provenienza mineraria al mercato locale a Arlit, con un indice di radioattività fino a 50 volte superiore ai livelli normali. Gli abitanti del luogo usano questi materiali per costruire le loro case. "Per le strade di Akokan, i livelli di radioattività sono quasi 500 volte superiori al fondo naturale", continua lo studio. "Basta passare meno di un'ora al giorno in quel luogo per essere esposti nell'arco dell'anno a un livello di radiazioni superiore al limite massimo consentito".

L'esposizione alla radioattività può causare problemi delle vie respiratorie, malattie congenite, leucemia e cancro. Nella regione i tassi di mortalità legati a problemi respiratori sono il doppio di quello del resto del Niger. Areva sostiene che nessun caso di cancro sia attribuibile al settore minerario.

Greenpeace chiede uno studio indipendente intorno alle miniere e nelle città di Arlit e Akokan, seguita da una completa bonifica e decontaminazione. I controlli devono essere messi in atto per garantire che Areva rispetti le normative internazionali di sicurezza nelle sue operazioni, tenendo conto del benessere dei suoi lavoratori, dell'ambiente e delle popolazioni circostanti.

"Nella situazione attuale comprare da Areva il combustibile per le centrali nucleari che il governo vuole costruire significherebbe finanziare i disastri ambientali e sanitari in Niger", commenta Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace.

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San Tupolev, il culto si diffonde. "Polonia: pezzo Tupolev diventa reliquia"

Riprendiamo dalla Gazzetta del Mezzoggiorno, fonte originale: ANSA

"Frammento aereo su cui mori' Kaczynski trafugato da una suora
(ANSA) - VARSAVIA, 30 APR - Un pezzo di ala del Tupolev schiantatosi il 10 aprile a Smolensk sara' una reliquia al Santuario polacco di Jasna Gora, a Czestochowa.
Il frammento, trafugato di nascosto da una suora polacca, sara' incastonato, assieme ad altre pietre preziose, in un nuovo drappo con cui sara' rivestita l'immagine della Madonna Nera.
Contraria la procura militare che indaga sull'incidente nel quale hanno perso la vita il presidente polacco Lech Kaczynski, sua moglie e altre 94 persone." (tra cui molti politici, alcuni ministri, alti gradi dell'esercito, NDR)

San Tupolev, il santino

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