Ecco un nuovo motivo di orgoglio per il made in Italy: la sovrabbondante produzione di Co2.
Dall'articolo "Centrali elettriche e cementifici - ecco chi inquina di più in Italia", (quotidiano la Repubblica, 11/07/07, pag.17), emerge a chiare cifre la grave responsabilità di Enel riguardo alla quantità di emissioni di CO2 nell'atmosfera. Purtroppo si tratta di un dato che descrive uno scenario ormai ben conosciuto, e che ci costa caro -e ci costerà sempre di più- in termini sanitari, ambientali ed economici. Nel 2006 infatti, Enel ha superato dell'11% le quote assegnate di C02, con un totale di 51.600.000 tonnellate prodotte. Il tutto in un contesto nazionale in cui le emissioni, anziché essere ridotte in vista di Kyoto, continuano a crescere in modo preoccupante.
Citiamo direttamente dall'articolo (che sottotitola: "Pagella delle aziende: male Enel e Edison, petrolieri ok"):
Dall'articolo "Centrali elettriche e cementifici - ecco chi inquina di più in Italia", (quotidiano la Repubblica, 11/07/07, pag.17), emerge a chiare cifre la grave responsabilità di Enel riguardo alla quantità di emissioni di CO2 nell'atmosfera. Purtroppo si tratta di un dato che descrive uno scenario ormai ben conosciuto, e che ci costa caro -e ci costerà sempre di più- in termini sanitari, ambientali ed economici. Nel 2006 infatti, Enel ha superato dell'11% le quote assegnate di C02, con un totale di 51.600.000 tonnellate prodotte. Il tutto in un contesto nazionale in cui le emissioni, anziché essere ridotte in vista di Kyoto, continuano a crescere in modo preoccupante.
Citiamo direttamente dall'articolo (che sottotitola: "Pagella delle aziende: male Enel e Edison, petrolieri ok"):
"...a determinare l'impasse sono soprattutto le centrali elettriche, a carbone e a gas [...] I parametri di riferimento sono quelli forniti dal mercato delle emissioni (Emissions Trading System, Ets) che Bruxelles ha creato all'inizio del 2005 per fornire strumeni concretu alla realizzazione del protocollo di Kyoto [...] Chi sfora deve comprare il diritto a emettere la Co2 in più. Lo può fare acquistando da chi, avendo risparmiato Co2 rispetto alla sua quota, si trova in credito. Oppure realizzando interventi di miglioramente dell'efficienza energetica fuori da casa propria e incassando il credito conseguente. Ne è nato un vivace mercato [...] sul quale il sistema Italia è compratore netto. Perché la stabilizzazione nelle emissioni italiane contraddice il percorso virtuoso disegnato dalla UE, che prevedeva una riduzione. [...] con un costo crescente per le aziende che hanno dovuto comprare i relativi diritti. [...] Se il sistema Italia si trovasse in debito ancora, nel 2009, per 22 milioni di tonnellate, si troverebbe a dover pagare, per i diritti, una cifra complessiva vicina al MEZZO MILIARDO DI EURO (!!). Cifra che potrebbe crescere se, come probabile, i prezzi dei diritti dovessero salire. META' DEL BUCO 2006 E' ATTRIBUIBILE ALLA SOLA ENEL.
La conclusione dell'articolo preferiamo riportarla per intero (click per ingrandire):
Ne vedremo davvero delle..brutte.
Qualcuno sa spiegarsi ora -al di là di logiche economiche che riguardano le tasche di pochi- cosa guadagna l'Italia dal carbone?
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