No al carbone Alto Lazio

19 novembre 2007

Triclorometani nell'acqua

Riceviamo e pubblichiamo:
"E’ assurdo che un’intera popolazione sia condannata a subire passivamente non solo le aggressioni all’ambiente in cui vive, ma anche l’offesa di essere considerata inetta, abulica e incapace di reagire a decisioni ministeriali che mettono in serio pericolo la propria salute.Da decenni siamo costretti a convivere con l’aria inquinata dalle centrali elettriche, dalle emissioni delle navi che stazionano in un porto non elettrificato, dalle ormai obsolete ciminiere dell’Italcementi, dalle discariche a cielo aperto e dal caotico traffico veicolare.Come se non bastasse, anche il ciclo alimentare è a rischio perché i prodotti ortofrutticoli DOC crescono su terreni pregni di metalli pesanti e ammorbati dalle sostanze chimiche più disparate.Anche i prodotti della pesca sono inquinati da mercurio e si assiste ad una latitanza di chi dovrebbe cautelarci dai pericoli d’una alimentazione subdolamente nociva.Oggi apprendiamo dalla stampa - nell’assoluta indifferenza delle Istituzioni - che il Governatore del Lazio ha richiesto, e ottenuto, un Decreto congiunto dai Ministri della Salute e dell’Ambiente (D.M. del 04/10/2007, in G.U. 06/11/2007) che, invece di interdire la captazione e la distribuzione delle acque del fiume Mignone (inquinate dagli scarichi fognari, mal depurati, di quattro Comuni: Vejano, Oriolo, Montevirginio e Canale Monterano), si concede al Comune di Civitavecchia la facoltà di erogare acqua contenente un surplus di trialometani fino a 80 microgrammi per litro e almeno fino al 31/12/2007 (salvo proroghe)!La sfrontatezza del Decreto arriva al punto da asserire (contro ogni evidenza scientifica certificata dall’Istituto Superiore di Sanità): “la valutazione di non potenziale pericolo per la salute umana” quando venga superato il parametro di legge che è di 30 microgrammi per litro.Sappiano, i nostri distratti concittadini, che i trialometani sono sostanze tossiche per tutti gli organi vitali e che è dimostrata la loro patogenicità cancerosa.Pretendere che “per Decreto” le leggi di Natura e le certezze scientifiche si possano modificare ad libitum è un delitto contro l’intelligenza, oltre che contro ogni elementare principio di uno Stato di diritto quale ci illudiamo che sia la Repubblica Italiana.Qualora il nostro primo cittadino (che è la più alta carica di garanzia d’una corretta gestione della salute pubblica) non si opponga a tale ferita inferta alla pacifica convivenza dei propri amministrati, presenteremo un esposto-denuncia alle Autorità giudiziarie, ipotizzando l’omissione di atti dovuti e l’elusione di doveri etici verso una collettività da decenni abbandonata a se stessa."
Coordinamento dei medici e dei farmacisti per la tutela dell’ambiente e della salute.

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