No al carbone Alto Lazio

16 giugno 2008

civitavecchia: sulla crisi politica dell'amministrazione Moscherini

Come dicevano i nostri padri, “la farina del diavolo finisce in crusca”. Così oggi la città assiste attonita alle diatribe che scompaginano la “coalizione delle grandi intese”: una coalizione raffazzonata dal grande macchinatore della politica locale quando, tramontato il regno sul porto, incoraggiò la caduta del Sindaco suo predecessore e si insediò al suo posto.
Ma umiliando i percorsi della democrazia si commettono gravi errori. (da centumcellae.it)

Fu un errore solidarizzare con De Sio, uno che da Sindaco aveva dimostrato ben poco affetto per la città gestendo come affar proprio la vicenda più drammatica di questi anni. Fu un errore prendere per buoni gli impegni di personaggi avvezzi a scorrazzare qua e là negli schieramenti politici, alla perenne ricerca di affermazioni personali. Fu un errore vantare capacità di “fare” le cose che la non meglio definita “gente” desidera, al di qua di chiari obbiettivi sociali e politici, di identità riconoscibili, di scelte condivise.
Oggi i conti non tornano e un altro anno è stato letteralmente “buttato” per una città amministrata senza trasparenza e con poca competenza.
Il Sindaco ci mette del suo in questo scempio della politica e della partecipazione. Ne sono recente dimostrazione le infelicissime espressioni da lui adoperate nei confronti dei Consigli di circoscrizione, trattati come organismi inefficienti, inutili, disobbedienti sol perché non più disposti ad assecondare un’Amministrazione cieca e sorda. Grave che il Capo dell’Amministrazione giunga ad auspicare la fine delle Circoscrizioni, i cui rappresentanti, eletti dal popolo, possano essere “gli occhi e le orecchie del Principe”. Grave che perfino il Consiglio comunale, con la connivenza del suo Presidente, venga umiliato e ignorato da un signore arrogante, dimentico di essere Sindaco “pro tempore”. Grave che dalle conferenze stampa si trasmetta la truculenta sicumera di chi abbia il mondo “in gran dispitto”.
E siamo alla sceneggiata dell’azzeramento-rimpasto, un rito proprio delle Amministrazioni traballanti. Quel rito induce in noi più di un sospetto. Ad esempio, l’annunciata scelta di abolire l’assessorato alle politiche ambientali ci sembra coerente con l’obbiettivo, in parte dissimulato, di gestire in proprio la complicata questione rifiuti. Appare chiaro: a) che la raccolta differenziata non interessa al Sindaco: in beffa di alcuni cittadini, il gruppo di volonterosi di “Piazza Pulita”, che si fanno in quattro per avviare in alcune zone della città la vera raccolta differenziata, quella vera, quella “porta a porta”; b) che la realizzazione alla quale Moscherini continua a puntare, la ragione stessa per la quale è stato aiutato ad insediarsi sulla poltrona di Sindaco, è l’inceneritore di rifiuti; c) che anzi rientra nella politica di lungo termine la destinazione di un gruppo Enel a grande combustore di CDR, insieme al carbone: una destinazione non inserita nella convenzione con Enel, ma probabilmente presente in tutti gli accordi “riservati”. Purtroppo per lui, Moscherini incontra opposizioni a quel disegno anche nella sua proteiforme maggioranza, ma quella è la strada che lui, il Podestà al servizio del Potere, intende percorrere. Tanto più ora, quando nella politica di governo e nelle campagne di molti media gli inceneritori sono diventati il toccasana nazionale. Con buona pace della salute dei cittadini e della Costituzione che la garantisce. E in barba alle tecnologie disponibili al servizio del triplice obbiettivo della Raccolta, del Recupero e del Riciclo dei rifiuti indicato nel testo base costituito dal Decreto Ronchi.
Con queste premesse, il vero azzeramento utile sarebbe quello di un programma di governo redatto, ancora una volta, in danno per la città.
I Verdi di Civitavecchia

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