No al carbone Alto Lazio

30 giugno 2008

"INQUINAMENTO: il vero e unico primato di Civitavecchia"

Riceviamo e pubblichiamo
Non temiamo d’apparire Cassandre risentite e irose né pessimisti viscerali né allarmisti acritici e antiscientisti perché non abbiamo anelli al naso o paraocchi. Ci guardiamo attorno e volgiamo l’occhio ai fenomeni atmosferici e ambientali che da decenni condizionano il nostro sistema di vita e tarpano la spinta ad ogni progresso sostenibile.

La nostra costante vigilanza democratica rileva che la situazione meteorologica dell’hinterland civitavecchiese sta peggiorando, tanto che nei giorni scorsi la temperatura, nella nostra città, è risultata la più alta d’Italia… e il motivo è facile da comprendere. Quasi quotidianamente si assiste ad un fenomeno “strano”: un finissimo velo di nubi grigiastre grava sul porto e sulla città intera e permane dall’aurora alla tarda mattinata. Non è necessario essere Premi Nobel per la fisica e la chimica per comprendere che tale reticolo nuvoloso sia prodotto dai fumi emesse dalle navi, dalla centrale di TVS e dal traffico caotico (per la rete viaria asfittica e raffazzonata del dopoguerra e per la mancanza di parcheggi e di una circonvallazione adibita al transito veloce di Tir e al decongestionamento dei flussi periferici).

Ristagnano in atmosfera non soltanto le famigerate polveri sottili, ma anche l’ozono, per cui il sovraccarico di inquinanti (primari e secondari) esalta e accentua a dismisura l’aggressione patogenetica alla salute e agli equilibri biologici ambientali (che l’ozono sia una sostanza induttrice di patologie è acqusizione scientifica incontrovertibile).

Tutte le Istituzioni pubbliche deputate, per forza di legge, a vigilare sugli equilibri ambientali e sulla integrità della salute perseverano nella sistematica omissione di interventi normativi e repressivi. Esse sono cieche perché non vedono la anomalia di fenomeni biologici patogeni né le segnalazioni mediatiche sul dissesto del territorio. Sono anche sorde e insensibili alle continue proteste delle popolazioni vessate da decenni di sfruttamento energetico selvaggio senza alcuna ricaduta positiva sull’occupazione lavorativa e senza alcun rispetto del diritto ad un progresso sostenibile.

La grande assente dal panorama normativo e giuridico-amministrativo è la Regione Lazio, nella persona dell’Assessore all’ambiente e del superburocrate Responsabile dell’ARPA (organo tecnico titolare del sistema di monitoraggio del tasso d’inquinamento e degli sforamenti dei parametri di legge). Subito dopo, la responsabilità del mancato funzionamento dei controlli sugli inquinanti ricade sul Sindaco di Civitavecchia, Presidente dell’Osservatorio ambientale e unico titolare della gestione delle centraline di rilevamento del tasso di salubrità dell’aria, delle acque e del suolo. Quasi a sfregio delle evidenze di degrado ambientale e del diritto della collettività ad essere esaurientemente informata in tempo reale, i display luminosi (e costosi!) distribuiti in città ci assicurano paternalisticamente che “ l’aria è buona” così come è buono il vino che l’oste mesce all’avventore assetato! Se L’Osservatorio ambientale fosse organizzato come ogni struttura scientifica, nell’organigramma dovrebbero essere inseriti professionisti dal curriculum ineccepibile e dall’ etica inattaccabile. Attendiamo da quasi un anno che il Sindaco coopti nelle sezioni tecnica e sanitaria del vecchio Osservatorio ambientale un Medico e un Ingegnere dalle caratteristiche morali e operative super partes.

Come Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente (binomio inscindibile) stiamo ponendo in essere una ennesima azione legale (per ora soltanto di segnalazione e di stimolo) rivolta alle Autorità Europee, al Presidente della Repubblica, alla Magistratura, alle Istituzioni politiche di ogni ordine e grado affinché cessi questo comportamento omissivo che dura da quasi sessant’anni.

Piangersi addosso è sintomo di fragilità morale e di accidia. Reagiamo senza timori e senza pietismi. E’ in gioco (tragico gioco!) la salute nostra e quella delle future generazioni.

Il Coordinamento dei medici e dei farmacisti per la difesa della salute e dell’ambiente .

Civitavecchia, 27 giugno 2008

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