da maremmaoggi.it
Nel Lazio emesse oltre 42 milioni di tonnellate (Mt) di CO2 all’anno, il 9,4% del totale nazionale, un incremento abnorme negli ultimi quindici anni del 22,4%.
Maggiori responsabili: il 39,3% nel comparto termoelettrico, il 37,3% nel settore trasporti.
Ecco i nuovi dati resi noti da Legambiente Lazio per festeggiare la “Giornata per l’Ambiente”.
Legambiente Lazio: “Non c’è tempo da perdere, c’è in gioco la salute dei cittadini e del pianeta: reagire con rapidità con obiettivi locali.
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A Roma subito le strisce blu, no alla riduzione dell’orario della ZTL notte, tasselli fondamentali delle iniziative di limitazione del traffico privato e potenziamento di quello pubblico.”
Il 7 giugno a Milano una grande alleanza di associazioni in Marcia per il Clima.
Nel Lazio sono state prodotte nel 2004 oltre 42 milioni di tonnellate (Mt) di anidride carbonica, secondo i più recenti dati disponibili a scala regionale (fonte ENEA), il 9,4% del totale nazionale, con un incremento abnorme negli ultimi quindici anni del 22,4%, da quando nel 1990 la nostra regione produceva 34,6 milioni di tonnellate del pericoloso gas serra. Un incremento molto superiore alla media nazionale del 13,3% nello stesso periodo, che anche nel confronto tra il 2003 e il 2004 vede il dato in crescita dell’1%. Sono questi i nuovi dati più salienti del dossier sulle emissioni di anidride carbonica che Legambiente Lazio ha reso noti questa mattina di fronte a Montecitorio, per festeggiare la “Giornata per l’Ambiente” in occasione della presentazione della Marcia per il Clima, l’importante appuntamento nazionale che vedrà in piazza il 7 Giugno a Milano una grande alleanza di associazioni che lo hanno promosso.
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Analizzando il dato per i diversi settori (base dati 2003) emerge che ben 16,488 Mt di anidride carbonica sono prodotte nel comparto termoelettrico (39,3%) e altre 15,657 Mt nel settore trasporti (37,3%), seguiti poi ad una certa distanza da emissioni di 6,964 Mt per gli usi civili (16,6%), di 1,958 Mt per l’industria (4,7%), di 0,392 Mt per il settore energia (0,9%) e di 0,475 Mt per l’agricoltura (1,1%).
“Negli ultimi quindici anni nel Lazio le emissioni di anidride carbonica sono cresciute in maniera abnorme, a causa delle grandi e inefficienti centrali termoelettriche del polo energetico dell’alto Lazio ma soprattutto del traffico sempre più impazzito. Roma e la nostra regione vanno allontanandosi sia dagli obiettivi di Kyoto che del 30% di riduzione delle emissioni stabilito dall’Unione Europea, dando un contributo negativo al nostro paese, visto che quasi il 10% del totale delle emissioni nazionali di anidride carbonica vengono dal nostro territorio -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Ormai il processo di riscaldamento globale sta già producendo effetti drammatici, mettendo in evidenza una responsabilità sempre più chiara e determinante dell’attività umana, in particolare per l’uso dei combustibili fossili, in relazione ai cambiamenti climatici. Non c’è più tempo da perdere, se fino ad oggi le preoccupazioni per la salute dei cittadini non erano bastate a portare fino in fondo scelte sostenibili, ora c’è in gioco la salute dell’intero pianeta. Bisogna reagire con rapidità e decisione, partendo dalla scala locale: le emissioni di gas serra non sono un fenomeno lontano, sono direttamente legate alle emissioni delle nostre città, dei nostri paesi, allo smog che attanaglia i centri abitati, alle nubi inquinanti delle centrali e degli impianti industriali, ai nostri consumi energetici. Vanno allora fissati obiettivi locali, comunali, provinciali e regionali prevedendo azioni decise per ridurre le emissioni di anidride carbonica nei diversi settori, energetico, dei trasporti, industriale e agricolo. A partire dal fronte energetico, abbandonando il carbone e la costruzione di nuovi inefficienti mega impianti a combustibili fossili, spesso fuori da qualsiasi pianificazione. Puntando con molta più decisione sul fronte dei trasporti, dove va rafforzato l’investimento sul trasporto su ferro su scala regionale. E’ questo il contesto in cui anche decisioni su Roma come quelle sulle strisce blu, piuttosto che sulle ZTL, si possono comprendere meglio: sono scelte che vanno incrementate nell’efficacia piuttosto che diminuite, un tassello fondamentale delle iniziative di limitazione del traffico privato e potenziamento di quello pubblico, per ridurre smog e gas serra.”
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Dal rapporto “Energia e clima nelle Regioni italiane” curato dalla Fondazione Innovazione di Legambiente emergono altri dati rilevanti: i principali usi finali energetici sono quelli dei trasporti stradali e residenziali. Il consumo procapite residenziale è pari a 0,48 tep/ab e il Lazio è la decima regione con i consumi più elevati. I consumi energetici procapite per i trasporti stradali sono superiori alla media nazionale (+15%) e nel decennio 1994-2004 la crescita dei consunmi per il totale dei trasporti è stata del 33%. E’ il settore della mobilità e dei trasporti a rivestire un ruolo fondamentale nelle emissioni di CO2 del Lazio, secondo solo a quello del settore energetico, con oltre 15,6 milioni di tonnellate di CO2 emessa, il 37,3% del totale delle emissioni, di 10 punti percentuali superiore alla media italiana. I consumi di energia primaria del Lazio (disponibili al 2004) sono pari a circa 14,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (tep). Nel decennio 1994-2004 i consumi sono cresciuti del 21%. I consumi procapite portano il Lazio al sedicesimo posto fra le regioni italiane che consumano di più. Il 96% dei consumi di energia primaria è da fonte fossile. Il 60% dei consumi di energia deriva da olio combustibile e il 36% da gas.
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Tre delle centrali che contribuiscono maggiormente all'effetto serra in Italia si trovano, nel Lazio, con una produzione di oltre 11milioni di tonnellate di CO2 all’anno nel 2005: la centrale Enel di Montalto di Castro (VT) con 5 milioni di tonnellate di CO2 all'anno, la centrale Enel Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia, con una produzione che nel 2005, quando era già in riconversione, di circa 3 milioni di CO2 all'anno, la centrale Tirreno power S.p.a., sempre di Civitavecchia, con una produzione di 2.536.307 di tonnellate di CO2 l’anno. Alle emissioni del settore elettrico si aggiungono quelle consistenti e poco studiate del settore industriale. Nel Lazio di “distinguono” negativamente il cementificio di Guidonia (Rm) con 1.300.000 tonnellate di CO2 all’anno nel 2005, impianto industriale che brucia anche carbone recentemente oggetto anche di un sequestro dell’area di stoccaggio del combustibile sulla base di un esposto di Legambiente Lazio, e la Raffineria di Roma, a Malagrotta, che emette circa 450mila tonnellate di CO2 all’anno: sono i due impianti più impattanti nel panorama regionale del settore industriale.
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Anche per questo il 7 giugno saremmo in piazza a Milano, in marcia per il clima. Alle 15 scenderà in piazza il popolo delle energie pulite e della sostenibilità ambientale e sociale: un grande corteo di cittadini, associazioni, organizzazioni di categoria che propongono un’alternativa energetica alle fonti fossili, una gestione diversa e sostenibile del territorio e dell’agricoltura, soluzioni concrete per la gestione dei rifiuti, promuovono la mobilità su ferro, non credono nelle grandi opere faraoniche panacea di tutti i mali, ma nelle infrastrutture utili e in un’opera capillare di ristrutturazione delle nostre aree urbane e del territorio.
La Marcia per il clima è promossa da: Legambiente, Acli, Acli Ambiente–Anni Verdi, Adoc - Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori, AIAB - Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica, Altreconomia, Ambiente e Lavoro, Amici della Terra, Arci, Arci Servizio Civile, Arcicaccia/CSAA, Arciragazzi, Associazione Ong Italiane, Auser, Banca Popolare Etica, CGIL - Conferederazione Generale Italiana del Lavoro, CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, CICMA - Comitato Italiano Contratto Mondiale sull'Acqua, CISL - Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori, CittadinanzAttiva, Civitas, Coldiretti, Comitato Italiano Sovranità Alimentare, Contratto Mondiale per l’Energia, CTM - Altromercato, CTS - Centro Turistico Studentesco e Giovanile, Ecologia e Lavoro, FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, Fairtrade, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Federparchi, FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta, FOCSIV - Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario, Forum Ambientalista, Forum Terzo Settore, Greenpeace, LAV - Lega Anti Vivisezione, Lega Consumatori, Lega Pesca, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, LIPU - Lega Italiana Protezione Uccelli, Lunaria, MCE - Movimento di Cooperazione Educativa, MDC - Movimento difesa del Cittadino, Medici per l'Ambiente, Movimento Consumatori, Slow Food Italia, Tavola della Pace, Terre di mezzo, UIL - Unione Italiana del Lavoro, UISP - Unione Italiana Sport per Tutti, Umanisti per l'ambiente, Unione degli Studenti, VAS - Verdi Ambiente e società, WWF.
6 giugno 2008
"Inquinamento, nel Lazio emesse oltre 42 milioni di tonnellate (Mt) di CO2 all’anno, un incremento abnorme negli ultimi quindici anni del 22,4%"
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