No al carbone Alto Lazio

6 giugno 2008

"L'Anidride Carbonica aumenta la tossicità degli altri inquinanti"


"L'aumento dell'anidride carbonica a seguito della combustione dei fossili è stato provato essere responsabile di un aumento dei livelli del mare, dello scioglimento dei ghiacci, del diffondersi di alcune malattie infettive, di disturbi fisici legati alle ondate di calore, di uragani e della acidificazione degli oceani. Poichè però la CO2 non ha un effetto diretto sull'apparato respiratorio, non viene inclusa tra inquinanti classici.
Studiosi della prestigiosa Stanford University, osservando che l'aumento dei livelli della CO2 causa un aumento sia della temperatura che del vapore acqueo, hanno dimostrato che questi due effetti innalzano i livelli dell'ozono terrestre. Quest'ultimo compromette la funzionalità polmonare, irrita le vie respiratorie e causa mortalità (http://www.nap.edu/catalog/12198.html).

Con l'ausilio di sofisticati modelli di indagine epidemiologica, capaci di correlare i livelli di inquinamento a modifiche della salute umana, gli autori della ricerca hanno dimostrato che ad ogni aumento di un grado Celsius di temperatura corrispondono circa 1000 decessi per inquinamento e 20 – 30 nuovi casi di cancro.
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Jacobson, l'autore principale dello studio, afferma che il 40 % di queste morti è causata dall'ozono, mentre il resto è probabilmente causato dalle polveri sottili che aumenterebbero in seguito alla capacità della CO2 di aumentarne la stabilità, l'umidità e feedback biogenici.
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Le popolazioni più colpite sarebbero quelle urbane.
Gli studiosi concludono che extrapolando i dati alla popolazione mondiale, ogni grado di aumento della temperatura causerebbe 22.000 morti in eccesso.
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I risultati di questo studio, appena pubblicato su Geophysical Research Letter - doi.10.1029/2007GL031101 - 2008, puntano un dito accusatorio verso le maggiori fonti di emissione di CO2, in particolare il carbone, il fossile che quando è sottoposto a combustione libera la maggior quantità di CO2.
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GEOPHYSICAL RESEARCH LETTERS, VOL. 35, L03809, doi:10.1029/2007GL031101, 2008
On the causal link between carbon dioxide and air pollution mortality
Mark Z. Jacobson
Department of Civil and Environmental Engineering, Stanford University, Stanford, California, USA
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Abstract
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Greenhouse gases and particle soot have been linked to enhanced sea-level, snowmelt, disease, heat stress, severe weather, and ocean acidification, but the effect of carbon dioxide (CO2) on air pollution mortality has not been examined or quantified. Here, it is shown that increased water vapor and temperatures from higher CO2 separately increase ozone more with higher ozone; thus, global warming may exacerbate ozone the most in already-polluted areas. A high-resolution global-regional model then found that CO2 may increase U.S. annual air pollution deaths by about 1000 (350–1800) and cancers by 20–30 per 1 K rise in CO2-induced temperature. About 40% of the additional deaths may be due to ozone and the rest, to particles, which increase due to CO2-enhanced stability, humidity, and biogenic particle mass. An extrapolation by population could render 21,600 (7400–39,000) excess CO2-caused annual pollution deaths worldwide, more than those from CO2-enhanced storminess.
published 12 February 2008."
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Giovanni Ghirga
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute (Lazio)

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