No al carbone Alto Lazio

19 giugno 2008

mistificazioni sistematiche sulle conclusioni del Ministero circa l'AIA


Comunicato stampa
Che l’ENEL usasse tutti i mezzi pur di portare acqua al suo mulino, elargendo contributi per ammorbidire la contrarietà al suo progetto da parte degli Enti Locali e, nel contempo, mistificando dati e informazioni per fiaccare l’opposizione delle popolazioni, era cosa nota a tutti.

Che Robilotta, fido scudiero dell’ente energetico, svolgesse la sua funzione istituzionale per garantire interessi particolari quali quelli di ENEL, piuttosto che quelli delle popolazioni, seppur estremamente più grave sul piano etico, era comunque cosa altrettanto nota.
Ma raggiunge il paradossale lo sconvolgimento che entrambe fanno del provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico ad esito della Conferenza dei Servizi circa il riesame del decreto autorizzativo della riconversione a carbone di TVN.
Non corrisponde, infatti, assolutamente a verità che il Ministro Scaiola, pur convinto sostenitore della riconversione a carbone, abbia affermato che l’AIA sarebbe superflua, né tantomeno, come afferma Robilotta ''…..che l'autorizzazione unica rilasciata per la costruzione dell'impianto a carbone e' completa e quindi non c'e' bisogno di un'ulteriori autorizzazioni o di una nuova conferenza dei servizi''.
Ancora una volta a tale metodologia mistificatoria, che dimostra l’inaffidabilità dell’ente energetico e dei fautori della riconversione, contrapponiamo la realtà dei fatti e dei vari atti documentali che, seppur forzando a beneficio ENEL l’interpretazione delle norme, non hanno potuto fare a meno di affermare che: "La prevalenza delle posizioni espresse e la considerazione degli specifici interessi pubblici tutelati da ciascuna Amministrazione porta a ritenere che …si proceda ad un aggiornamento del provvedimento di autorizzazione unica per quanto attiene alla materia dell’AIA, suscettibile anche, come comunicato da codesto dicastero con nota prot. N. DSA -2008-0010465 del 15/04/2008 ….e come ritenuto più opportuno anche d’ARPA Lazio, a poter essere parte di una più esaustiva procedura di rinnovo del provvedimento di AIA."
In particolare la nota in questione sottolinea che: "Sul tema dell’individuazione degli inquinanti, si è rilevata la mancata indicazione nel provvedimento di autorizzazione di alcuni inquinanti ritenuti significativi nell’assetto di esercizio a carbone, con fissazione dei relativi valori limite” e che ” L’aggiornamento dovrebbe intervenire ed avere efficacia con specifico riferimento agli inquinanti ritenuti significativi nell’esercizio della centrale nel suo normale funzionamento con alimentazione a carbone – tra cui certamente l’arsenico, il cloro ed il fluoro, unitamente ai rispettivi composti – entro la fase di avviamento degli impianti nel nuovo assetto a carbone”.
Ed ancora nella conferenza dei servizi “è emerso che il produttore in data 16 aprile u.s. ( a conferenza dei servizi avviata ndr) ha presentato all’APAT il Piano di monitoraggio e controllo” e “che la stessa APAT intende procedere alla valutazione in concreto del Piano in questione, evidenziando anche quali eventuali aspetti dovranno essere recepiti nell’autorizzazione, in quanto non ricompresi in essa”.
E continuando, solo per citarli, si fa riferimento alla necessità di aggiornare l’autorizzazione, sempre in riferimento all’AIA, per quanto riguarda la partecipazione del pubblico al procedimento, cosi come alla necessità di dare seguito agli impegni assunti di riduzione del 30% dei limiti di emissione.
Unica notizia rispondente al vero è la legittimazione dell’ente energetico “a proseguire l’attività … sia per quanto concerne la realizzazione sia per quanto concerne la relativa fase di avviamento…”
Legittimazione che riteniamo non rispettosa della normativa vigente per quanto concerne la fase di avviamento e sulla quale ricorreremo nelle sedi competenti, perché sia chiaro ad ENEL e ad i suoi fautori che le popolazioni non demorderanno nella loro lotta a tutela della salute, dell’ambiente e dell’economia dell’intero Alto Lazio.
Tanto si doveva per amor di verità.
Movimento No Coke Alto Lazio – Civitavecchia

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