L’Associazione Regionale per la lotta contro le illegalità e le mafie Lazio “Antonino Caponnetto” lancia l'allarme infiltrazioni mafiose a Civitavecchia. Fonte Nell’edizione nazionale del Tg 3 del 30 giugno u.s. delle 19.00 è andato in onda un interessante servizio sulle infiltrazioni mafiose nel Lazio, ed in particolare a Civitavecchia, con tanto di intervista al Sindaco Moscherini. In particolare si evidenziava come da un iniziale interesse negli appalti pubblici, facendo riferimento alle famose inchiesta che ha coinvolto i Rinzivillo, la criminalità organizzata sia passata a mettere le mani sul porto e sugli appalti e subappalti della centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord. Tutte cose ormai note da tempo e denunciate in decine di relazioni di Commissioni e Magistrati Antimafia, alle quali si aggiunge, ed è questa la novità, la presenza di un collaboratore di giustizia che sta rivelando i settori in cui le cosche stanno operando, gli appalti coinvolti e i nomi degli eventuali collusi. Il Sindaco Moscherini intervistato, non ha potuto questa volta tenere fede al suo ruolo di negazionista e, contraddicendo le sue tante precedenti uscite, ha affermato che lui da sempre tiene alta la guardia e che non ha mai minimizzato l’esistenza del fenomeno, tanto da aver già concluso accordi con il Prefetto circa la costituzione di un Ufficio della legalità. Prendiamo atto con favore del nuovo atteggiamento assunto dal Primo Cittadino ma ribadiamo che annunciare, peraltro per l’ennesima volta, la creazione di vuoti e non funzionanti uffici per la legalità serve solo a crearsi un alibi, ma certo non tutela il territorio, come dimostrato da precedenti esperienze similari. Per questo torniamo a riproporre, anche in vista dei massicci investimenti in atto in città per il porto e la centrale o di quelli annunciati per la realizzazione d’importanti opere che incideranno significativamente sull’intero assetto urbanistico ed economico della città stessa e del territorio circostante, l’istituzione di un Tavolo permanente sulla sicurezza e la legalità, deliberato dal Consiglio Comunale, in collaborazione con l’Autorità Portuale, le forze dell’ordine e le forze sociali, ed in collaborazione con le associazioni antimafia, avente come scopo, in particolare, l’esame approfondito di tutte le richieste d’investimenti di capitali sul territorio al fine di individuarne origine e tracciabilità. Ciò tutelerebbe l’immagine della città, tranquillizzerebbe i cittadini circa la trasparenza degli investimenti e, dall’altra, salvaguarderebbe l’immagine e l’onorabilità degli stessi investitori oggi tutti contornati da un alone di sospetto. Auspichiamo che a questo rinnovato atteggiamento del Sindaco segua un impegno concreto che spazzi via definitivamente quel negazionismo che, ormai è dato acclarato, piuttosto che attivare gli anticorpi della società civile, alimenta nuove penetrazioni e che, unitamente alle indagini che Ros e DIA stanno continuando a portare avanti, come confermato nel servizio del TG3, possa portare finalmente a prendere atto della grave situazione locale ed avviare una stagione di concreta tutela del territorio e di compiuta lotta alle mafie. www.comitato-antimafia-lt.org
Nel servizio si confermava il radicamento sul territorio di clan camorristici e di frange di “cosa nostra”, e specificatamente delle cosche gelesi, e l’ormai centrale ruolo dello scalo locale come snodo fondamentale nel traffico di droga (cocaina ed hashish in particolare).
7 luglio 2008
La mafia nel business della riconversione a carbone di TVN. Sorpresa?
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