No al carbone Alto Lazio

9 settembre 2008

Il coord. Medici e Farmacisti: "Oggi come ieri non resta che la fuga"

La storia, maestra di vita, ha già condannato nel XVII secolo l’azione mortifera dell’uso del carbone.

Nel lontano 1684, infatti, l’autore inglese John Evelyn nell’opera letteraria “the Diary” aveva denunciato il grave disagio per la popolazione dovuto alle emissioni di questo combustibile: “Lo smodato uso del carbone espone Londra al triste inconveniente dell’aria insozzata dai fumi. (…) Dai camini e dalle ciminiere i miasmi inquinano ed infettano l’aria in un modo indicibile. Mentre i comignoli ruttano fumo dalle loro mascelle fuligginose, Londra somiglia alla faccia del monte Etna in piena eruzione o ai sobborghi dell’inferno più che a una comunità di creature dotate di ragione e raziocinino. Lo stanco viaggiatore, a molte miglia di distanza, sente l’odore acre della città un cui cerca riparo, ancor prima di vederla. (…) La densa fuliggine danneggia in modo grave i polmoni e questo è un danno cosi incurabile, che si porta via intere moltitudini, come ci informano settimanalmente gli elenchi dei defunti. Quale altro rimedio adottare se non la fuga?”. Anche se da allora la tecnologia si è perfezionata nessun accorgimento tecnico riuscirà a bloccare i “miasmi” (polveri fini, CO2, metalli pesanti ecc.) di circa cinquemilioni di tonnellate di carbone combusto annualmente.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.

Civitavecchia, 09 settembre 2009

2 commenti:

Viler ha detto...

L'amore per la nostra terra...amara terra mia..come mi sento vicino a voi. un saluto dalla Lucania. :)

Anonimo ha detto...

Ciao, come abbiamo promesso Crystal Street riaprirà lunedi 15 con un sacco di nuovi articoli giorno dopo giorno. Ti aspettiamo. 

Un saluto ;)


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