No al carbone Alto Lazio

4 settembre 2008

"Il PM10 nuovo fattore di rischio ambientale per la Trombosi Venosa Profonda"

"le particelle fini presenti nell'atmosfera, aumentano del 70% il rischio di sviluppare Trombosi Venosa Profonda. Il rischio è maggiore negli uomini"

Una ricerca diretta da Andrea Baccarelli, dell’Università di Milano e della Harvard School of Public Health, pubblicata sull’ultimo numero della rivista JAMA, afferma che l’esposizione a lungo termine al particolato fine presente nell’atmosfera inquinata aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare trombosi venosa profonda, oltre ad altre gravi patologie.

Alla base di questa notizia vi è uno studio finanziato dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia, condotto su 870 pazienti lombardi colpiti da trombosi venosa profonda e su 1210 soggetti di controllo. I soggetti sono stati assegnati a nove differenti aree di soggiorno, per le quali sono state valutati i livelli di concentrazione media per metro cubo del particolato fine (PM10) nel corso dell’anno precedente alla diagnosi della patologia o della presa in carico nello studio.
Dopo aver adottato correzioni nei dati per escludere altri fattori ambientali e sanitari, si è notato che per ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo di particolato, il rischio di trombosi venosa profonda aumenta del 70 per cento, poiché il sangue dei soggetti esposti sperimentalmente a elevati livelli di particolato mostra la tendenza a coagulare più velocemente. In considerazione degli alti livelli di PM 10 spesso riscontrati nel nostro territorio sarebbe interessante sapere, attraverso uno studio scientifico, quanti soggetti nel nostro comprensorio vadano incontro, ogni anno, a trombosi venosa profonda a causa dell’inquinamento.

Civitavecchia, 4 settembre 2008.
Coordinamento dei medici e dei farmacisti

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