No al carbone Alto Lazio

10 luglio 2009

"Le azioni di Greenpeace e la mistificante informazione di enel"

Comunicato

"Il Forum Ambientalista esprime tutta la propria solidarietà e sostegno agli esponenti di Greenpeace che hanno organizzato pacifiche manifestazioni di protesta in alcune centrali a carbone italiane, tra cui Civitavecchia, per porre in risalto l’inutilità di qualsiasi vertice contro i cambiamenti climatici, come quello che si terrà in occasione del G8, fino a quando le politiche energetiche non metteranno al bando l’uso del combustibile tra i più dannosi tra quelli fossili: il carbone.


Un azione, quella di Greenpeace, che mettendo in evidenza la grande quantità di emissioni climalteranti ed inquinanti legate alla combustione del carbone, va a colmare il silenzio delle istituzioni nazionali e locali dinanzi alle gravi carenze sul piano amministrativo ed ambientale che contrassegnano tali progetti, primo fra tutti quello della riconversione di TVN, di cui la recente sospensione della certificazione EMAS e l’imposizione del rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sono testimonianza.
Grave è poi che ENEL, e quanti per esso, abbiano utilizzato anche questa occasione per continuare ad alimentare la sterile e dannosa contrapposizione tra lavoratori e cittadini che da anni lacera il tessuto cittadino e a propagandare una sequela di vere e proprie falsità quali definire l’impianto a “100% carbone pulito” o affermare che le emissioni di C02 saranno ridotte del 18% rispetto al vecchio impianto.
Carbone pulito che tanto pulito non è se, tanto per fare un esempio, non riesce nemmeno a rispettare i limiti di 50 mg/Nm3 imposti dalla Commissione IPPC per il monossido di carbonio sulla base di quanto previsto dai documenti europei circa le migliori tecnologie disponibili alle quali la centrale di TVN si dovrebbe attenere.
Si legge infatti nella nota ENEL prot. 22192 del 9 giugno 2009 che “…si richiede…venga rivalutato il limite di emissione di CO prescritto…” e che “Il mancato recepimento della presente richiesta…comporterebbe di fatto la non esercibilità dell’impianto”.
Come a dire che Torrevaldaliga Nord non può funzionare senza inquinare.
E’ appena il caso di ricordare che secondo L’Agenzia Europea per l’Ambiente l’esposizione al monossido di carbonio, anche a basse concentrazioni, rappresenta un pericolo per la salute umana che comporta un incremento del numero di decessi e un aumento delle visite cardiologiche, di angina ed infarto cardiaco, di attacchi ischemici transitori ed ictus cerebrali, di infezioni respiratorie e di visite per malattie dell’apparato respiratorio (in particolare la brocopneumopatia cronica ostruttiva, BPCO).
Così come la tanto sbandierata diminuzione del 18% di Anidride Carbonica (CO2), non trova riscontro in alcuno dei documenti ufficiali dove invece si legge che le emissioni di CO2 saranno pari a 10.730.000 T/a (DEC.MAP 55/02/2003) a fronte delle 7.338.833,7 T/a emesse dal precedente impianto ad olio combustibile (registro INES 2002).
Quantità enormi che, oltre a concorrere significativamente all’aumento dei gas climalteranti ed ai conseguenti cambiamenti climatici, porteranno l’Italia a sforare il tetto di emissioni consentite e, per questo, a pagare pesanti sanzioni.
Se a ciò aggiungiamo che il Ministero dell’Ambiente ha imposto il rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, che, all’oggi, la centrale sta esercendo la propria attività in assenza di autorizzazione e che su tale evento l’ente energetico, così come le istituzioni, non hanno sentito alcun bisogno di informare la popolazione ci si rende conto di quale sia il tipo di informazione che piace ad ENEL: quella a un senso unico; il senso dei profitti aziendali.
Meno male che, però, c’è Greenpeace!


la Responsabile locale
Simona Ricotti

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