No al carbone Alto Lazio

5 aprile 2010

"IL CANTIERE DELLA MORTE DI TORVALDALIGA CONTINUA AD UCCIDERE"

Comunicato COBAS Energia - COBAS Lavoro Privato

Un altro infame delitto si è consumato c/o la centrale Enel di Torvaldaliga
Nord, è il 4° omicidio mortale da quando la centrale è stata riconvertita a
carbone.
Sergio Capitani di 34 anni, lavoratore in appalto addetto alla manutenzione
“ area ammoniaca” è morto tra strazianti ferite e dolori, altri 3 suoi
compagni sono ricoverati c/o l’ospedale di Civitavecchia.
Da 8 anni, da quando è stato aperto il cantiere della riconversione, i Cobas
hanno chiesto e sostenuto la necessità di un ispettore a tempo pieno in
centrale( cosa che dovrebbe esserci in ogni impianto a rischio) , invece
continua la serie degli “ incidenti” , tanto che l’impianto di riconversione
è stato ribattezzato “ il cantiere della morte”.
Un cantiere che non avrebbe mai dovuto aprirsi – la riconversione a


carbone,costosa e dannosa, risponde solo a interessi speculativi – ma
nonostante il rifiuto popolare sancito anche da un referendum, i corrotti
partiti ( l’ex sindaco De Sio, rinviato a giudizio) e i complici sindacati
sotto la regia dell’Enel hanno impunemente proceduto!
Sono loro i massimi responsabili del “ cantiere della morte”: ci aspettiamo
che la magistratura proceda veloce e li rinvii a giudizio per “ procurato
omicidio”.
Ora vanno smascherate le lacrime di coccodrillo bipartizan, e gli inutili
scioperi postumi!
Ora è il tempo di esigere “ la salute non si vende”, di internalizzare il
lavoro in appalto (assolutamente quello delle manutenzioni), di combattere
ed eliminare il lavoro precario e al nero , di attivare una congrua azione
risarcitoria nei confronti della famiglia di Sergio Capitani, a cui porgiamo
le nostre sentite condoglianze e l’impegno a sconfiggere le morti del
lavoro.

Roma 3 aprile 2010 Cobas Energia – Cobas Lavoro Privato

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