No al carbone Alto Lazio

4 aprile 2010

Le morti TVN erano state preventivate, e non sono finite

enel è lungimirante. Sapeva dall'inizio, aveva messo nel bilancio la probabile morte di almeno tre operai per completare la centrale (e noi lo avevamo segnalato già da tempo). La sua lunga esperienza evidentemente insegna. Anche se viene da chiedersi, visto che l'esperienza insegna come mai non si è fatto niente per evitare che le morti si ripetessero anche stavolta.

E' solo una domanda retorica, niente di nuovo: enel pensa al lucro, e investe, più che in sicurezza, in propaganda mediatica per sdoganare le sue schifezze preso l'opinione pubblica, e magari per rendere più scorrevoli i procedimenti di autorizzazione dei suoi progetti.

Riportiamo un articolo di Centumcellae.it: La mattanza di TVN

E poi ripensiamo a quegli strani, frequenti casi di politici che da un giorno all'altro cambiano opinione in modo radicale, passando da un no apparentemente convinto a un sì netto... In una comunità sana a certa gente non si permetterebbe di lavorare per l'interesse pubblico neppure per un'ora, a certa gente si imporrebbe un vero e proprio esilio dalla comunità che hanno cercato di danneggiare.

I morti e i feriti di TVN non sono solo operai. I morti di TVN sono e saranno dappertutto: gente comune, nostri familiari amici conoscenti concittadini, che per cause sanitarie dovute all'inquinamento scompaiono in modi meno appariscenti. Ma il popolo vuole lo spettacolo.

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