No al carbone Alto Lazio

6 ottobre 2010

Centrale a carbone di Bastardo: lifting in vista?

(ASCA) - Perugia, 5 ott - ''Le anticipazioni che leggiamo dai giornali ci appaiono spudorate e preoccupanti. Pensare di rendere compatibile con l'ambiente e la salute umana un impianto obsoleto abbassando i parametri sulle emissioni sarebbe inaccettabile. Una maggiore capacita' progettuale deve farci optare per un serio progetto di riconversione, non a rimettere insieme i pezzi di quella che ormai deve essere considerata come una testimonianza di archeologia industriale ed energetica''. Cosi' il capogruppo dell'Italia dei valori in Consiglio regionale dell'Umbria, Oliviero Dottorini, commenta le notizie relative a ''presunte iniziative mirate a far rimanere a pieno regime la centrale a carbone ''Pietro Vannucci' di Bastardo, abbassando i parametri di tutela ambientale e riproponendo progetti di combustione delle biomasse''. ''A noi preme ricordare - spiega - che il Consiglio regionale ha deciso nel 2007, approvando la mozione che ci vedeva come primi firmatari, di abbandonare il progetto di co-combustione delle biomasse e a valutare invece una progressiva riconversione dell'attuale centrale verso impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, quali fotovoltaico, solare termondinamico ed eolico, secondo i limiti posti dall'attuale Piano energetico regionale. Oggi - aggiunge - qualcuno sembra voler mettere in discussione quella deliberazione per tornare alla carica con un progetto senza futuro, incurante delle prospettive economiche e ambientali del nostro territorio e delle linee programmatiche di legislatura che fanno della green economy il cardine delle politiche regionali. Se fosse vero quanto apprendiamo rispetto alla volonta' dell'assessorato all'Ambiente - osserva Dottorini - di predisporre un piano per abbassare i parametri di legge in fatto di emissioni in modo da permettere alla centrale Enel di ottenere il rilascio della Autorizzazione integrata ambientale (Aia), si tratterebbe di un progetto che incontra la nostra ferma opposizione. La salute dei cittadini si tutela chiedendo il rispetto di parametri restrittivi e non abbassando il livello di guardia''. ''Quanto alle biomasse, - continua - sappiamo che il Piano energetico regionale non consente iniziative di queste dimensioni che comporterebbero l'importazione di materie prime da fuori regione e l'eventualita' di bruciare rifiuti. Per quanto ci riguarda, continuiamo a ritenere che l'impianto di Gualdo Cattaneo presenta enormi criticita' di carattere socio-sanitario che richiedono verifiche che non ci risultano siano state mai condotte. Cosi' come non sono pervenute risposte alle nostre numerose interrogazioni sui carbonili scoperti. Ci preoccupa il fatto che il ministro Calderoli defini' quell'impianto come altamente inquinante''.

''E' giunto il momento - conclude - di abbandonare progetti assurdi come quello del rilancio della centrale e porre invece finalmente sul tavolo delle politiche di governo, a fianco di una decisa opzione a favore delle energie rinnovabili, il tema della riconversione di un impianto che puo' trasformarsi nel fiore all'occhiello dell'impegno umbro per la green economy e per le energie rinnovabili''.

pg-rg/mcc/rob

(Asca)

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