No al carbone Alto Lazio

16 gennaio 2011

Enel condannata per le emissioni a Polesine Camerini (Porto Tolle)

Comunicato stampa
"Il comitato “cittadini liberi – Porto Tolle”, esprime riconoscenza e gratitudine a tutti coloro, in primo luogo ai nostri legali avv.ti Matteo Ceruti e Valerio Malaspina, che dal febbraio 2002 (anno di nascita dell’associazione) hanno appoggiato sostenuto in varie forme l’azione di denuncia contro il funzionamento della centrale Enel di Polesine Camerini, ritenuta lesiva nei confronti della popolazione residente nella piccola frazione del Delta del Po. All’indomani del verdetto della Suprema Corte di Cassazione avvenuto a seguito dell’udienza svoltasi in data di ieri, manifestiamo piena soddisfazione per la positiva conclusione del procedimento da noi intentato contro la società energetica che dal 1980 opera nel nostro territorio e che negli anni successivi si è resa responsabile di aver commesso gravi inadempienze nella gestione della più grande centrale termoelettrica del paese. In estrema sintesi la Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi da noi presentati riconoscendo una condotta penalmente punibile sia degli amministratori delegati di ENEL spa Tatò e Scaroni, sia dei tecnici Zanatta e Busatto, in qualità di direttori dell’impianto nel periodo contestato.

Pur nell'attesa del deposito della motivazione della sentenza, si può già osservare che, malgrado la complessità della struttura societaria, la Suprema Corte, ha annullato la sentenza della Corte d'Appello di Venezia del 1999, nella parte in cui aveva escluso la responsabilità penale per gli amministratori delegati, accogliendo invece quanto stabilito dal giudice di primo grado ad Adria nel marzo 2006, riconoscendo una responsabilità del vertice della holding in relazione ai reati di emissioni moleste, danneggiamento all’ambiente, al patrimonio pubblico e privato e violazione della normativa in materia di inquinamento atmosferico.

Ora, essendosi nel frattempo prescritti i reati, spetterà alla Corte d'Appello civile di Venezia operare l'esatta quantificazione di tutti i danni patiti delle parti civili rimaste.

Si tratta di un'importante conferma della correttezza dell’impostazione accusatoria formulata dalla Procura della Repubblica di Rovigo e della posizione perseguita dalle parti civili rappresentate dagli scriventi, che sono stati gli unici soggetti a sostenere sino all'ultima fase processuale la tesi di un obbligo di controllo e di intervento sulla centrale di Porto Tolle, anche da parte dei massimi livelli societari.

E' una grandissima vittoria che premia il meticoloso lavoro compiuto dalla Procura di Rovigo a seguito delle numerose denuncie formulate da semplici cittadini, consapevoli di non essere adeguatamente tutelati dagli Enti preposti a tale compito, l’importante risultato raggiunto crea un precedente devastante per Enel, anche in considerazione dell’annunciata riconversione a carbone, recentemente autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico, in futuro i vertici aziendali non potranno più dire che non sapevano ciò che accadeva alla “periferia dell’impero”, negli impianti delle loro società, ma saranno chiamati a risponderne personalmente.


Giorgio Crepaldi - comitato “cittadini liberi – Porto Tolle”

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