No al carbone Alto Lazio

2 marzo 2011

Alto Lazio 2.0: carbone, cemento, megadiscarica, inceneritore. Allumiere nuova Malagrotta

Questo è il Sistema che si dispiega. Il progetto che ci tengono nascosto ma i cui tratti abbiamo intuito da almeno dieci anni.

Si inizia col degrado ambientale annientando qualsiasi prospettiva di sviluppo eco-compatibile, si educa una cittadinanza al brutto e all'inquinamento, anche se questo costa la distruzione di beni inestimabili: profitto dei padroni uber alles.

Siamo furiosi. Non è vero che non c'è limite al peggio. L'argine al degrado siamo noi e lo dimostreremo coi fatti.



Articolo tratto da Repubblica.it:

Dove sorgerà la discarica alternativa a Malagrotta? Il Campidoglio lo ha deciso da tempo. Non solo. Ha anche siglato con il ministero alla Difesa un protocollo d'intesa per ottenere il terreno dove realizzarla: il poligono militare "la Farnesiana", nel comune di Allumiere, fuori del comune di Roma.

Il documento porta la data del 13 dicembre 2010 ed è firmato in ogni pagina dal sindaco Gianni Alemanno e dal ministro Ignazio La Russa. Con buona pace dei residenti e del sindaco di Allumiere, che hanno più volte protestato a gran voce contro questa eventualità. Con buona pace degli ambientalisti, dell'opposizione capitolina e dell'amministrazione di Palazzo Valentini, che più volte hanno manifestato la loro contrarietà alla volontà del Campidoglio di realizzare la discarica alternativa a Malagrotta nel territorio della provincia, per di più in una zona sottoposta a vincoli ambientali, perché riconosciuta dalla legislazione europea di grande valore paesaggistico.
In quel gioiello ambientale, il Comune di Roma non vuole aprire soltanto la discarica che prenderà il posto di Malagrotta e ne consentirà la chiusura, ma una vera e propria città dei rifiuti, dotata di un impianto per la realizzazione del cdr, il combustibile da rifiuti che poi verrà bruciato e trasformato in energia dal gassificatore. "Polo integrato per lo smaltimento, il trattamento ed il recupero dei rifiuti", lo chiama il documento, specificando che "il presente protocollo d'intesa è titolo idoneo affinché Roma Capitale e per essa l'ente strumentale (cioè l'Ama, ndr) possa richiedere ed ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per la realizzazione di un polo integrato per lo smaltimento, il trattamento ed il recupero dei rifiuti".

Via libera dal ministro La Russa, dunque, che non solo apre l'area al Comune di Roma, ma "nel condividere le necessità rappresentate da Roma Capitale, manifesta la propria disponibilità a procedere congiuntamente per il raggiungimento degli obiettivi definiti".

Lo sanno bene il ministero della Difesa e il Campidoglio che quella zona è vincolata. Il protocollo lo riconosce chiaramente. "Il bene demaniale - recita il documento - è inserito in un contesto paesaggistico caratterizzato da vincoli ambientali, essendo in parte inserito nella zona di Protezione speciale di cui alla direttiva comunitaria 79/409/Cee "Uccelli" (sostituita dalla direttiva 147/2009/Cee) recepita ed attuata dalla Regione Lazio con la delibera di giunta regionale 16 maggio 2008 n. 363". Ma per il sindaco e il ministro La Russa le "finalità di pubblico interesse" sono prevalenti e giustificano il superamento del vincolo. Perciò, per la realizzazione della cittadella dei rifiuti, "il ministero mette fin da subito a disposizione di Roma Capitale i dati, le informazioni e i documenti a sua disposizione, tra cui le cartografie, le litografie e i rilievi topografici".

(02 marzo 2011)
Commenti a caldo da BigNotizie.it
Il sindaco Moscherini: "Lavorerò con i colleghi dell'Alto Lazio per uno stop definitivo alla proposta". Commissione Ambiente e Roscioni: "Esiste già una mozione con un secco no". Il Gruppo di Sel alla Provincia: "Questo è un sopruso. Adesso barricate". Il sindaco di Ladispoli, Paliotta: "No alla città dei rifiuti ad Allumiere"

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