Pierluigi Zanchi (Verdi), consigliere comunale a Locarno. Fonte: Ticinolibero
"Basterebbe chiederci se, invece di mandare i nostri figli a scuola, saremmo disposti a farli lavorare nelle miniere di carbone del Terzo Mondo in cambio di energia sporca (sotto tutti i punti di vista), sovente inutilmente sprecata. Allora il 5 giugno prossimo un netto si all’iniziativa e un altrettanto netto no al controprogetto sarebbero la risposta giusta, inequivocabile, al nostro interrogativo di cittadini, elettori, ma soprattutto di papà e mamme. Dopo tutto quei bambini sono in qualche modo anche figli nostri.
E’ francamente vergognoso che si è disposti a sacrificare sull’altare delle creature, per qualche milioncino di franchi perso in un investimento che non avrebbe mai dovuto essere fatto e manco votato dal Gran Consiglio; politici che hanno fatto di tutto per non decidere in tempo, sapendo di perdere quei milioni, ora messi sul tavolo quale scambio insulso e vergognoso a scapito di piccole vite umane.
Quei milioni che, se investiti in Ticino, avrebbero invece potuto permettere ai nostri giovani, in cerca di una formazione o di un impiego, di trovare un posto di lavoro in settori delle energie rinnovabili e del risparmio energetico.
Ci vantiamo di vivere nell’era moderna e della tecnologia ma continuiamo, malgrado le possibilità esistano, a fare scelte da medioevo tecnologico, accompagnate da una sensibilità umana pari a quella dei dinosauri.
Ci indigniamo se vengono venduti bambini per asportarne gli organi, per prostituirli o perché usati come carne da cannone; ma ci va bene che li usiamo per spalare carbone affinché possiamo permetterci di continuare a sprecare energia.
Non siamo nemmeno disposti a pensare che potremmo pagare facilmente la corrente elettrica (pulita e rinnovabile), senza sovrattassa, riducendo semplicemente la metà dei consumi con facili soluzioni, praticabili e alla portata di tutti. Nessun cittadino ci perderebbe; e una parte di quei soldi potrebbero pure essere usati per migliorare le condizioni esistenziali di migliaia di bambini meno fortunati dei nostri figli.
Votare si all’iniziativa “contro il carbone” è un atto prima di tutto umanitario; votare no al controprogetto è un atto civile, responsabile dal punto di vista del referente cristiano, coerente sindacalmente siccome si oppone allo sfruttamento minorile; infine manda un messaggio chiaro dal punto di visto politico.
Cerchiamo allora di accendere le nostre coscienze, affinché il futuro sia veramente luminoso e pulito per tutti, sotto ogni punto di vista.
Pierluigi Zanchi
consigliere comunale Locarno
membro comitato cantonale dei Verdi
ma soprattutto un papà
10 maggio 2011
Carbone e sfruttamento minorile nelle miniere
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