No al carbone Alto Lazio

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6 febbraio 2010

Bocciato l'Osservatorio ambientale: Mazzola, Moscherini e gli altri zerbini protestano.

Osservatorio ambientale: i nostri sindaci preferiscono fare gli interessi di Enel piuttosto che tutelarci secondo legge

La riunione al Ministero dell'Ambiente, convocata a dicembre per discutere dell'Osservatorio Ambientale prescritto dal decreto VIA della centrale a carbone di TVN, ha visto i sindaci di Civitavecchia, Allumiere, S Marinella e Tarquinia impegnati a contrastare la bocciatura del "loro" Osservatorio da parte del Ministero dell'Ambiente.

Il tentativo dei 4 (il quinto, quello di Tolfa era assente) è andato male. E' pur vero che l'intervento ministeriale è tardivo, però la bocciatura c'è stata.

La lettura del verbale di quell'incontro è sconcertante.

La riunione è aperta dall'Ing. Agricola del Ministero dell'Ambiente il quale afferma la necessità di costituire l'Osservatorio Ambientale prescritto dal Decreto VIA, perché quello dei sindaci non va bene.

Due pagine dopo lo stesso Agricola chiarisce che "...Tale Osservatorio [quello dei sindaci nds], non solo non comprende, tra i partecipanti, tutti i soggetti individuati nella prescrizione del decreto VIA oggetto della convocazione, ma è stato costituito su basi giuridiche e fattuali diverse..."

Il primo a replicare è il sindaco di Tarquinia che "rappresenta il proprio disappunto per quanto contenuto nella nota di convocazione che ha determinato grande clamore nella stampa locale. Ritiene non corretto che il Ministero ritenga non costituito l'Osservatorio Ambientale ..."; e aggiunge "Di tale Osservatorio ... non fanno parte i ministeri che però vengono richiamati in causa per tutti i controlli che vorranno effettuare".

Moscherini ripete cose simili e anche gli altri sindaci esprimono contrarietà all'iniziativa ministeriale.

Più volte Agricola risponde e conferma le stesse ragioni e conclude il proprio intervento affermando un principio che il buon senso dei cittadini ha sempre difeso l'Osservatorio non può essere finanziato con i soldi dell'inquinatore, aggiungendo che il Ministero provvederà alla spesa con fondi dedicati.

Nessuno dei sindaci tornando a casa ha sentito il dovere di dare questa buona notizia alla popolazione.

Quel giorno al Ministero è accaduto un altro fatto rilevante.

Incurante della manifesta contrarietà dei 4, era presente anche il sindaco di Cerveteri Gino Ciogli, uno di noi, che ha rivendicato, anche a nome del sindaco di Ladispoli, il diritto di partecipare all'Osservatorio.

Presenze importanti per contrastare la centrale di TVN, pluridenunciata dai cittadini consapevoli che nell'Alto Lazio si muore troppo di tumori e leucemie e chiedono ormai una sola cosa: la centrale a carbone deve essere spenta e demolita.

Ai sindaci-scendiletto ricordiamo che non avranno tregua e per le loro colpe non perderemo memoria.

Al rispetto della legge penseranno i magistrati.

Comitato dei Cittadini Liberi

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20 gennaio 2010

I De Sio passano, la nostra terra resta



Apprendiamo dalla stampa che sull'ex sindaco di Civitavecchia, Alessio De Sio, pende una richiesta di rinvio a giudizio per corruzione relativamente al parere favorevole reso in favore della riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord; richiesta scaturita dalle indagini avviate a seguito della denuncia del nostro movimento nei confronti di Pierluigi Bersani, allora Ministro delle Attività Produttive.

Un fatto grave, che, se appurato, dimostrerebbe come salute e ambiente, nel nostro territorio, non siano stati affatto tutelati, come d'altronde denunciamo da anni, e come, stando a quanto riportato dalla stampa, il parere favorevole alla riconversione sia stato espresso piuttosto che in base ai doveri di correttezza e imparzialità imposti dalla gestione della cosa pubblica, che avrebbero presupposto una scelta ponderata e adeguate verifiche tecnico ambientali, in base a specifici interessi personali.

E d'altronde quanto si legge in relazione all'archiviazione delle accuse nei confronti dei cinque tecnici istruttori della commissione per la Valutazione d'impatto ambientale (Via), inizialmente indagati per falso e abuso d'ufficio, ovvero che "benché riscontrate una serie di lacune, è difficilmente sostenibile l'ipotesi di una volontà dei tecnici a procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale all'Enel " conferma la giustezza delle nostre denunce.
Come sancito a suo tempo dalla perizia effettuata dal tribunale di Civitavecchia "Gli elementi disponibili per la valutazione dell'impatto del progetto sulla qualità dell'aria e della salute della popolazione non sono sufficienti per un giudizio di non nocività date le carenze riscontrate nella procedura d'impatto ambientale".

Confidiamo nel valore della legalità e della giustizia e siamo convinti che, nonostante i potenti mezzi di ENEL, alla fine la verità verrà a galla, cosi come accaduto per l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) che abbiamo dimostrato necessitare di rinnovo, come è stato per l'Emas che abbiamo dimostrato non essere inerente alla centrale a carbone, e come, ne siamo convinti, sarà per le altre denunce da noi effettuate.


Se l'ex sindaco ha di che difendersi lo faccia, come è giusto che sia, ma eviti parole accusatorie che hanno il sapore dell'intimidazione, come quelle a suo tempo lanciate contro la cittadina di Tarquinia che si ritrovò con un processo a carico, per aver detto una parola al posto di un'altra. Collaborare con la giustizia è dovere civico di ogni cittadino e De Sio, che ha assolto ed assolve a compiti istituzionali, dovrebbe averne la consapevolezza ed esserne il primo sostenitore.

La nostra comunità conosce bene il danno ambientale e alla salute arrecati dall'uso dissennato di combustibili inquinanti in un territorio, provato da decenni di servitù energetiche, non vi è famiglia che non abbia, purtroppo, il suo pegno da pagare a malattie gravi e disturbi cronici; questo è l'unico motivo di tanta resistenza, questo il motivo per cui non ci saranno intimidazioni che potranno fermarci.
I De Sio passano, ma la nostra terra rimane e vorremmo cercare di consegnarla ai nostri figli il meno avvelenata possibile.

Movimento No coke

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17 dicembre 2009

11 dicembre 2009

"Lettera aperta a Moscherini"

Comunicato del "Coordinamento dei Comitati contro il carbone", 08/12/2009

"Egregio signor Sindaco,

recentemente Lei ha affrontato sui Media lo spinoso problema dell’Osservatorio Ambientale.

Le esprimiamo le nostre perplessità riguardo alla pessima piega che sta prendendo la questione vitale delle croniche omissioni e delle elusioni alle prescrizioni previste dal Decreto Marzano (dicembre 2003)che obbliga la Regione Lazio ad Istituire un Osservatorio Ambientale per il controllo d’un maxipolo energetico definito “ a rischio “ da tutti gli esperti del settore energetico e sanitario (Rubbia compreso).



Da quando la politica energetica ha coinvolto il maxipolo Civitavecchia-Montalto (1999) abbiamo subìto le decisioni improvvide dei Sindaci Tidei, De Sio, Commissari di governo, Saladini :alcune miopi, altre ciniche, tutte poco sensibili al dissesto ambientale e sanitario. Noi del Coordinamento dei comitati contro il carbone ci rivolgemmo a Lei fin dal 2007 per stigmatizzare il caos e la mostruosità giuridico-tecnica dell’Osservatorio Ambientale civitavecchiese che dal 2004 ha ingurgitato sei milioni di Euro ,elargiti dall’Enel ,senza che si sia svolta alcuna attività di controllo e di prevenzione come previsto sia dall’Accordo Pincio –Enel sia dalla VIA inclusa nel decreto Marzano. Lei sembrò recepire le nostre istanze volte a revisionare l’organigramma troppo politicizzato e poco tecnico , con grave nocumento al diritto della cittadinanza ad essere protetta contro l’inquinamento ambientale e la patogenicità delle sostanze tossiche immesse in atmosfera e al suolo.

Ci fidammo di Lei che – invece – nel frattempo ,“flirtava “ con i Sindaci del Comprensorio ( un redivivo pentapartito ) e con la plenipotenziaria Enel in cambio di aiuti economici ( le orrende “ compensazioni “ ) e di una politica ambientalista soft e inconcludente a scapito del diritto ad una decorosa qualità di vita e alla salute psicofisica dei suoi amministrati….il tutto sotto la “copertura “ della Regione Lazio la quale istituiva il fantomatico e zoppicante “ Tavolo regionale dell’ambiente e della salute “ : Organismo che Lei ha recentemente definito “ il vero Osservatorio ambientale “! Ne deriva che il Consorzio comprensoriale penta -comunale per la gestione dell’Osservatorio Ambientale ( prima civitavecchiese , ora tarquiniese ) sia da considerare poco più che una finzione giuridico- amministrativa finalizzata a “premiare “ i cinque alter-ego dei sindaci del comprensorio con prebende d’oro( sfido , io , che il milione di euro non basta! ).

E ci chiediamo , preoccupati e sdegnati :

1°se l’O.A. comprensoriale deve soltanto affiancarsi all’ARPA ( già presente al Tavolo regionale ) per l’installazione e la diretta gestione di QUATTRO delle dodici centraline di rilevamento degli inquinanti perché non sopprimerlo e destinare il milione di euro annui dell’Enel al funzionamento di tutta la rete delle centraline ?

2°se nello Statuto dell’Osservatorio Ambientale non è previsto un Comitato dei Garanti chi “osserverà criticamente “ l’operato dei “ limitatissimi specialisti veri del settore “ assunti alla chetichella , senza una selezione congrua (…specialisti di cui nessuno conosce né i nomi né le referenze scientifiche ! )?

A riprova che questa metodologia “politichese “ di affrontare un problema squisitamente scientifico (ingegneristico-impiantistico e sanitario ) è errata alla radice sta il fatto che :

a)non esiste un registro pubblico e trasparente dei controlli in tempo reale dei livelli di impatto dei vari inquinanti (effluenti al camino e ricadenti al suolo );

b)non esiste un registro pubblico sull’andamento cronologico dell’incidenza delle malattie correlate all’inquinamento ( registro dei tumori e delle patologie cardiorespiratorie e professionali );

c) non esistono rilievi sulla compromissione qualitativa delle caratteristiche merceologiche dei prodotti agricoli DOC , ittici,animali che entrano nel nostro ciclo alimentare umano .

Continuiamo a vivere sotto una cappa di omertà tecnico-economico-politica che dissipa le già scarse risorse mentre il nostro territorio ( fino al giugno 2010 …così ha detto Lei ) rimarrà senza controlli e senza rispetto delle prescrizioni , in attesa che qualche politico illuminato o qualche Magistrato sensibile al dettato dell’articolo 32 della Costituzione si svegli dal sopore e inizi una stagione di moralizzazione della vita pubblica .

Restiamo in attesa d’una Sua risposta - scritta o mediatica - indirizzata a tutta la popolazione che Lei ha l’onore e l’onere di governare e di tutelare , essendo Lei la massima autorità governativa di garanzia dei propri amministrati ,soggetta anche ai dettami della legge.

Il Coordinamento dei Comitati contro il carbone.

Civitavecchia 8.12.2009

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17 novembre 2009

"Venite a vedere l’ Enel dove tiene i rifiuti della combustione di TVN"

Il Movimento No Coke Alto Lazio scrive alla Commissione Europea: ”Venite a vedere l’ Enel dove tiene i rifiuti della combustione di TVN”.Questo è il carbone pulito.

Non ci ha stupito più di tanto apprendere dalle immagini scattate dentro il cantiere di TVN che i rifiuti della combustione del carbone sono abbandonati sul terreno, nell’incuria più totale.
Dire l’avevamo detto sarebbe retorico.
Siamo esterrefatti, semmai, che una società civile, quale crediamo tutti di condividere, possa continuare a sopportare.

Dove sono i controlli che avrebbero dovuto garantire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini ?
Osservatorio ambientale, tavolo della salute, cosa stanno facendo se chiunque può verificare che tutte le indicazioni e prescrizioni della VIA e dei vari atti autorizzativi, vengono puntualmente inosservate, alla faccia della salute dell’intero comprensorio!
Siamo stanchi di fare “proiezioni profetiche ” sulle scelleratezze legate al carbone, tutte verità che si stanno compiendo sotto gli occhi di tutti.
Il problema dello stoccaggio delle ceneri e della loro pericolosità rispetto allo smaltimento è stato uno dei tanti argomenti a cui Enel non ha mai dato un’esauriente risposta: risposta che oggi è sotto gli occhi di tutti.
Vale appena la pena ricordare che le ceneri della combustione del carbone, oltre ad essere ricche di metalli pesanti gravemente nocivi della salute, sono anche radioattive e che, proprio per la loro pericolosità, sia negli atti autorizzativi che nelle dichiarazioni dell’Ente energetico, si è sempre garantito il loro trattamento con sistema pneumatici, ovvero in condizioni che evitassero dispersione delle stesse nell’aria.
Le immagini visibili sul web dimostrano, semmai ce ne fosse bisogno, ancora una volta, l’inaffidabilità dell’ENEL, convinta di poter agire impunita ed indisturbata sul territorio.
E d’altronde già il giorno che ENEL alzò il muro alto due metri per togliere la visuale dalla strada pubblica era evidente vi fosse qualcosa da nascondere.
Un atteggiamento che rafforza la posizione intransigente del movimento No Coke che continua a chiedere, inascoltato, che trasparenza e legalità vengano garantite dagli enti preposti, Amministrazione comunali in testa.
Orfani dei nostri rappresentanti locali, ci rivolgeremo alla Commissione Europea per chiedere l’invio di un commissario a visitare il cantiere, per controllare l’esatta corrispondenza con le prescrizioni della Via del 2004.
Nel frattempo chiederemo alla magistratura di individuare, e perseguire, quanti, oltre all’ente energetico, siano responsabili penalmente dello scempio mostratoci da quelle foto.
Non assisteremo silenti alla devastazione della nostra terra; devastazione che garantirà fama imperitura a quanti hanno l’onere e l’onore di amministrarci e consentono con il loro silenzio assenso complice di avvelenare la terra e di privarla di un futuro.
I sindaci del comprensorio e Marrazzo avevano promesso il tavolo della salute,i rifiuti dentro tvn,abbandonati all’acqua e al vento sono la prova che gli accordi economici sono un pericolo per le popolazioni,sono fette di prosciutto sopra gli occhi di tutti gli amministratori,che non gli impediscono però di spendere soldi destinati alla salvaguardia della salute,per maquillage urbani e politici del territorio.
I sindaci Moscherini e Mazzola in primis se avete,ancora,una coscienza battete un colpo.

Movimento no coke Alto Lazio
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22 luglio 2009

I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas"

Comunicato

I comitati contro il carbone all' "Audizione dell'Autorità per L'Energia Elettrica e il Gas", per riferire in nome del popolo inquinato la scelta scellerata del carbone: "Si imponga ai gestori il pagamento dei danni sanitari per le ricadute inquinanti, ad oggi, sulle spalle delle famiglie e della comunità"


Oggi secondo giorno di audizioni dell' Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, presieduta da Alessandro Ortis, a Roma presso la sede del CNEL. Ascoltato dall' Autorità anche il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia che ha denunciato come la centrale a carbone di Civitavecchia (2000 MW) presenti sempre più profili di illegittimità delle procedure e delle autorizzazioni che la rendono ancora più odiata dalla popolazione inquinata. A partire dalla Valutazione d'Impatto Ambientale che, come ebbero a scrivere i Periti CTU del Tribunale di Civitavecchia nel 2004 durante la causa intentata dal Comune di Ladispoli per i danni sanitari della centrale a carbone, è "piena di anomalie, lacune ed omissioni", si è giunti alle vicende recenti legate all'Autorizzazione Integrata Ambientale dell'impianto di Torrevaldaliga Nord, in esercizio senza AIA, non possedendo la centrale a carbone un'autonoma registrazione EMAS o ISO 14001, come denunciato nelle sedi opportune. È stato poi sottolineato che le registrazioni di qualità ambientale (EMAS) hanno anche una forte valenza morale perché configurano un patto con gli inquinati. La mancanza di una volontà reale di porre le questioni ambientali al centro dell'attenzione è stata provata citando le Dichiarazioni Ambientali del gestore, anni 2005-2007 e 2007, che nella descrizione del sito della centrale a carbone non menzionano la compresenza della centrale di "Torrevaldaliga Sud" (circa 1500 Mw misti gas e OCD) di proprietà Tirreno Power S.p.A, distante poche decine di metri dall'impianto Enel. Le emissioni di inquinanti, cumulate dai due impianti, è come se fossero rilasciate da una sola ciminiera, con un aggravamento dei danni sanitari, oggi computabili in termini monetari con procedure riconosciute dall'Unione Europea come ExternE ed Ecosense. A conclusione è stato chiesto all' Autorità di censurare comportamenti e procedure immorali, ricercando anche la modalità per imporre al gestore il pagamento dei danni sanitari che sono già noti applicando i programmi menzionati e i danni economici all'agricoltura e al turismo.



Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia

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16 luglio 2009

“L'Alto Lazio chiede giustizia”



Ancora una volta ieri alle 13,30, puntuale a lottare per la vita, è partito il bus dei cittadini dell’Alto Lazio verso il Ministero dell'Ambiente. Obiettivo: sostenere le ragioni della popolazione dell'Alto Lazio alla Conferenza dei Servizi indetta per decidere il livello di monossido di carbonio emesso dalla centrale a carbone di TVN. A bordo i medici, testimoni della sofferenza di chi s'ammala e muore per le centrali, due consiglieri comunali e gente di Civitavecchia e Tarquinia, supplenti del silenzio degli amministratori.
Chi ha versato milioni di euro ha voluto occhi chiusi, orecchie intasate e bocche cucite.
I rappresentanti del gruppo sono stati ascoltati dai rappresentanti del Ministero dell'Ambiente,della Regione Lazio, della Provincia di Roma e della Commissione IPCC (Integrated Pollution Panel Control) e hanno ribadito la necessità di spegnere TVN, che attualmente sta funzionando in assenza di autorizzazione, in nome di chi pagherà il massimo del prezzo per il suo funzionamento.
Hanno dimostrato, inoltre, documenti alla mano, che ENEL non ha diritto al limite che chiede, 3 volte maggiore del valore massimo fissato dagli organismi europei per impianti similari (30/50 mg) e che la legge sia italiana che europea non consente una tale deroga.
I medici hanno presentato studi scientifici recentissimi che legano in proporzione diretta il monossido di carbonio alla mortalità della popolazione adulta e a gravi malformazioni cardiache nella prima infanzia.
Ciononostante la Conferenza dei Servizi ha stabilito di concedere il limite di 130 mg, in contrasto con le norme italiane ed europee, nonché con la Valutazione d'Impatto Ambientale, dove è scritto che l'emissione annua di monossido di carbonio è zero.
E’ prevalsa, quindi, la volontà di agevolare ENEL
, società privata, per consentire la messa in esercizio della centrale nonostante le “lacune, omissioni e anomalie della Valutazione d'Impatto Ambientale” e dell’iter autorizzativo, nonostante non abbia mai funzionato l'Osservatorio Ambientale, nonostante non sia mai stata valutata la compresenza della centrale di Torrevaldaliga Sud che emette canna a canna, nonostante non sia stato attivato l'Organismo di Controllo del rispetto delle prescrizioni, nonostante la menzogna del “carbone pulito” ripetuta con sprezzante crudeltà dai pinocchio dell'ENEL.
Da oltre due anni i cittadini dell'Alto Lazio presentano diffide e denunce, determinando spesso l'agenda dei lavori delle amministrazioni coinvolte nell'affare TVN. Dopo ogni diffida o denuncia i burocrati si affannano per ricomporre un quadro di credibile correttezza formale nel tentativo di mettere al riparo da azioni giudiziarie le proprie omissioni, che hanno permesso all'inquinatore di agire indisturbato fuori dal quadro autorizzativo.
Nel frattempo la ciminiera continua a sputare veleni e il cielo ridiventa giallo come non mai. E, proprio per dare concretezza a tali affermazioni durante la conferenza sono state mostrate e fatte inserire agli atti le foto della centrale a “carbone pulito” con un denso pennacchio di fumo nero che esce dalla ciminiera.
Promemoria per amministratori e abitanti distratti: quell'aria gialla che sembra rimanere in cielo ci avvolge ed è ciò che respiriamo, respirate e fate respirare ai vostri cari.
Promemoria per i lavoratori della centrale: i vostri capi sanno già di cosa morirete, voi forse no!

Movimento No Coke Alto Lazio
Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia

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14 luglio 2009

15 luglio 2009, Autorizzazione Integrata Ambientale per TVN: tutto da rifare (speriamo di no)

IL 15 LUGLIO TECNICI E I COMITATI CONTRO IL CARBONE SARANNO PRESENTI ALLA CONFERENZA DEI SERVIZI INDETTA PRESSO IL MINISTERO DELL'AMBIENTE PER RIBADIRE CHE TVN NON PUO' RIMANERE IN ESERCIZIO IN ASSENZA DELL'AUTORIZZAZONE INTEGRATA AMBIENTALE: LA LEGALITA' VA RIPRISTINATA.
Il lavoro di contrasto alla centrale a carbone stà producendo risultati importanti e nell'arco di un mese la popolazione ha potuto vedere la differenza tra un cielo di nuovo giallo, provocato dal "carbone pulito" che bruciava, e il cielo azzurro come in questi giorni a centrale spenta.
La continua presentazione di petizioni, diffide e denunce mantiene i riflettori accesi su tutte le illegalità di TVN.
La centrale è stata collaudata illegalmente e dal 24 dicembre scorso è priva di Autorizzazione Integrata Ambientale.
Costringere Enel a richiedere una nuova AIA significherà ridurre drasticamente molti inquinanti: vite salvate.
A noi non basta: sappiamo quanti veleni siano stati riversati sulla nostra terra negli anni delle vecchie centrali e che molte patologie attuali sono il risultato dell'inquinamento d'allora.
Domani al Ministero dell'Ambiente avrà luogo una conferenza dei servizi dove Enel ancora una volta chiederà una mano per taroccare Il valore fissato dalla competente Commissione IPPC per il monossido di carbonio (CO). La commissione lo ha limitato a 50 mg per metro cubo di fumo che esce dalla ciminiera; Enel chiede di emetterne 150, sostenendo che si tratta di un impianto all'avanguardia e 150 mg/mc di CO sono un effetto collaterale sotto il quale non si potrebbero far funzionare gli impianti. Ma il cielo giallo che siamo tornati a vedere nelle scorse settimane parla da solo su quanto sia sporco il loro "carbone pulito". Domani le popolazioni saranno di nuovo lì, dentro il Ministero a lottare per la vita di tutti. Si noteranno, come al solito, le ingombranti assenze dei sindaci di Tarquinia, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella e Civitavecchia, sindaci che dimostrano ogni volta come la firma apposte agli accordi economici con Enel si siano tradotte in silenzio su tutto.
Loro non saranno mai perdonati dai cittadini che, invece, hanno saputo unire le loro forze per fare ciò che loro, nel loro ruolo di amministratori, avrebbero dovuto fare, commissionando un monitoraggio che non tiene conto dei biechi interessi di parte, ma usa la tecnologia e la scienza per produrre dati certi.
Il momento che viviamo ci invita a riflettere su ciò che abbiamo fatto e a prendere decisioni su ciò che faremo. E' un impegno che ci chiede capacità al dialogo per trovare soluzioni nuove, che sappiano tenere in considerazione tutti i punti di vista e costruire un futuro migliore di quello che possiamo immaginare ora.
Ci hanno dato respiro i risultati conseguiti in questi ultimi giorni, anche grazie all'azione della Procura della Repubblica che ha saputo riconoscere la fondatezza delle nostre argomentazioni, e la forte iniziativa di Greenpeace, fatta in tutta Italia contro il carbone e contro gli assassini del clima.
Per questo i cittadini, proprio nella giornata in cui si recheranno presso il Ministro dell'Ambiente, per la conferenza dei servizi, porteranno, presso la sede Romana di Greenpeace, dei prodotti della terra dell'Alto Lazio, da offrire allo staff a ringraziamento della loro azione .
Frutta, verdura e vino della nostra terra generosa e orgogliosa dei suoi millenari sforzi, per produrre ottimi prodotti agricoli, da cui migliaia di famiglie traggono reddito per vivere.
L'azione contro il carbone di Greenpeace, in occasione del G8, ci ha fatto sentire, una specie da proteggere: dagli inquinatori e dai killer dell'ambiente.
Grazie di cuore a Greenpeace.

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10 luglio 2009

Civitavecchia: Greenpeace e cittadini a TVN





Clicca qui per leggere la nota per intero: "Il Comitato Ecolabel Ecoaudit ha sospeso la certificazione EMAS della centrale di Torre Valdaliga Nord e, conseguentemente, il Ministero dell'Ambiente è stato costretto a sancire la necessità del rinnovo dell'autorizzazione". Lo rende noto con soddisfazione il Movimento no coke Alto Lazio, che chiede ora la sospensione dell'attività della centrale fino alla nuova Autorizzazione Integrata Ambientale. Leggi la nota.

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6 luglio 2009

il Ministero dell’Ambiente impone all’ENEL il rinnovo dell’AIA della centrale a carbone di TVN

Movimento no coke Alto Lazio: Grazie alla determinazione dei cittadini, il Ministero dell’Ambiente impone all’ENEL il rinnovo dell’AIA della centrale a carbone di TVN che sta funzionando a pieno regime pur in assenza di autorizzazione. Si ripristini la legalità,la centrale va fermata!


A seguito della diffida circa la non validità della registrazione EMAS da noi presentata nell’ultima Conferenza dei Servizi svoltasi presso il Ministero dell’ambiente e grazie all’impegno della Procura della Repubblica che ha riconosciuto valide le argomentazioni da noi addotte,avviando un inchiesta,il Comitato Ecolabel Ecoaudit ha sospeso la certificazione EMAS della centrale di Torrevaldaliga Nord e, conseguentemente, il Ministero dell’Ambiente è stato costretto a sancire la necessità del rinnovo dell’autorizzazione.

Un fatto che rende giustizia alle nostre reiterate denunce di carenze e lacunosità nell’iter autorizzativo e che è stato reso possibile da cittadini e consiglieri comunali (molto pochi in verità) che si sono trasformati in tecnici per tutelare la salute e l’ambiente della propria terra e colmare la latitanza dei Sindaci del comprensorio, primo fra tutti Moscherini, che, proni davanti ai milioni di euro elargiti da ENEL, hanno abdicato al loro ruolo di garanti della salute dei cittadini.

La richiesta di rinnovo dell’autorizzazione, peraltro, evidenzia come l’accordo quadro stipulato tra la Regione Lazio, la provincia di Roma e i Comuni del comprensorio, propedeutico alla concessione dei contributi economici aveva la sua ragione di essere nella sola volontà di imbavagliare gli amministratori locali sulle gravi carenze della Valutazione d’impatto ambientale e dell’iter amministrativo della centrale, sulle grave situazione di sofferenza sanitaria delle popolazioni, sulle indecenti condizioni di mancanza di sicurezza sul cantiere e sulla non rispondenza delle modalità di carico e scarico dei materiali pulverulenti rispetto a quanto previsto nell’atto autorizzativo.

Ma la sospensione della certificazione EMAS, e la conseguente presa d’atto della necessità di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale sancisce anche, e soprattutto, quanto da noi più volte denunciato: dal 25 dicembre u.s la centrale sta funzionando, peraltro dal 7 giugno u.s. a pieno regime, in assenza di autorizzazione.

Ora la legalità deve essere ripristinata e il Ministero dell’Ambiente, autorità competente in materia, deve agire di conseguenza e, anche in virtù delle tante anomalie che emergono dai relativi carteggi, sospendere l’attività della centrale fino all’avvenuto rinnovo dell’Autorizzazione all’esercizio della centrale.

Le popolazioni dell’Alto Lazio continueranno a vigilare attentamente, pronte a denunciare ogni irregolarità e/o omissione sarà posta in essere sia da ENEL che da quanti sono istituzionalmente deputati al controllo.

L’arroganza di ENEL che ha definito il provvedimento del Ministero “illegittimo e gravemente lesivo degli interessi di ENEL produzione” non ci fermerà.

Ad oggi i fatti parlano chiaro: di illegittimo ci sono solo i tanti tentativi dell’ente energetico di aggirare norme, prescrizioni e limiti autorizzativi; gli unici interessi lesi sono quelli della popolazione privata del diritto di vivere in un ambiente che non venga ulteriormente avvelenato dalla combustione del carbone.

Quella centrale non deve entrare in funzione: sappia ENEL che su questo, in nome del futuro dei propri figli, le popolazioni dell’Alto Lazio non daranno tregua.



Movimento No Coke Alto Lazio

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18 giugno 2009

Appello del coordinamento Nazionale contro il Carbone

Sono anni che i medici, preoccupati per la salute dei cittadini e per l'ambiente, chiedono alle istituzioni preposte, dove siano state conservate le ceneri e i fanghi della combustioni delle centrali elettriche di Civitavecchia (presenti circa dal 1950)e Montalto di Castro.

Visto cosa è accaduto per le ceneri e i fanghi della Federico II, dove "I rifiuti tossici, provenienti dalla più grande centrale termoelettrica d'Italia a carbone e una delle più grandi d'Europa, venivano occultati in una cava di argilla adiacente un'industria di laterizi nella preziosa area sottoposta oltretutto a vincolo idrogeologico e paesaggistico. Gli scarti, classificati come rifiuti pericolosi, venivano declassificati e trasformati, con certificati di analisi ad hoc, in rifiuti non pericolosi ed avviati, apparentemente, al recupero per la produzione dei laterizi".



I cittadini del comprensorio, anche se orfane delle istituzioni, continuano la loro ricerca della legalità.

Commissario dell'Agenzia regionale protezione e ambiente (Arpa Lazio)
e p.c. conoscenza

Alla Procuratore della Repubblica
Dott. Gianfranco Amendola di Civitavecchia

Al Comando dei Carabinieri della
Stazione di Civitavecchia

Al Presidente della Regione Lazio

All’Assessore all’Ambiente della
Regione Lazio

Alla Commissione Europea


Gli esponenti come di seguito generalizzati:

Nel rispetto della direttiva sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale (dir. 2003/4/CE), i firmatari di questo documento chiedono a codesta Agenzia Regionale per l'Ambiente la sede e le modalità di messa in sicurezza, la eventuale corrispondenza con le quantità dichiarate dal gestore dei luoghi del conferimento, delle decine e decine di milioni di tonnellate di fanghi e ceneri, generate dalla combustione dell’olio combustibile nelle centrali elettriche di Civitavecchia e di Montalto, dal momento della loro entrata in esercizio a tutt’oggi.


In seguito al traffico illecito di rifiuti pericolosi provenienti dalla centrale termoelettrica dell'Enel Federico II di Brindisi (La Repubblica 12 maggio 2009) che ha portato recentemente all'arresto di dieci persone nell'ambito di una vasta operazione del Corpo forestale, la popolazione del comprensorio di Civitavecchia è preoccupata e chiede di conoscere dove può aver trovato posto una quantità cumulativa così enorme di rifiuti tossici prodotti dal polo energetico di Civitavecchia.


Chiedono inoltre di essere messi a conoscenza del destino delle migliaia di tonnellate di fanghi tossici prodotte ogni anno dalla combustione del carbone nella centrale di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia (V.I.A.).

Secondo la direttiva 2003/4/CE, il non rendere disponibili al pubblico tali informazioni rappresenta la violazione di un diritto sancito dalla Commissione Europea e riconosciuto dallo stato italiano (decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195).

Nel rispetto della suddetta normativa, i dati richiesti devono essere consegnati ai firmatari non oltre un mese dalla presente.


Qualora ciò non avvenisse, si procederà alla richiesta della riparazione del torto per violazione del diritto ambientale all’ente od alla persona fisica che ne sarà responsabile (dir. 2003/4/Ce - dl 19/08/2005/195).

Indirizzo dove ricevere la risposta:
Comitato cittadini liberi di Tarquinia
Piazza Matteotti 13
01016 Tarquinia VT
comitatocittadiniliberi@yahoo.it

Tarquinia 21 Maggio 2009

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1 giugno 2009

Marrazzo contestato, offende le nostre città





Marrazzo: "Verranno fatti i monitoraggi, la salute verrà tutelata, ci sono le centraline dell'Arpa". Falso. Vergogna: a Tarquinia non esistono centraline dell'Arpa e il Presidente della Regione Lazio non lo sa.

Il 30 maggio, durante uno spettacolo nella Piazza del Comune a Tarquinia, il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo è stato contestato da sotto il palco da alcuni Cittadini che gli hanno ricordato che non sta facendo nulla, mentre la centrale a carbone viene accesa in assenza di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), essendo quest'ultima scaduta

il 24 dicembre scorso. Marrazzo, che aveva già concluso il proprio intervento, ha cercato di gestire la situazione invitando sul palco un "No Coke", che è salito per un confronto. Il governatore però, dimostrandosi inaffidabile, non ha "concesso" il microfono al cittadino di Tarquinia, che ciò nonostante è riuscito ad avvicinarsi quanto basta per far riecheggiare nella piazza parole di denuncia per l'inerzia sua, e dei politici seduti in prima fila, per quanto accade a Civitavecchia: si sta bruciando carbone senza AIA e in contrasto con quanto prescritto dalla Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) e senza aver attivato l'Organismo di Controllo previsto dall'Autorizzazione Unica del 2003, per vigilare durante le fasi di collaudo. Marrazzo per tranquillizzare i presenti ha affermato che non c'è nulla da temere, che si faranno i monitoraggi, che ci sono le centraline dell'ARPA.

La verità è che non esistono centraline Arpa a Tarquinia e, fatto grave, il Presidente della Regione non lo sa.

La verità è che nonostante le tante denunce sulla mancanza totale di rilevamenti ufficiali da parte dell'Arpa, in un comprensorio così esposto all'inquinamento, non esistono dati sulla qualità dell'aria che respiriamo.

Tarquinia, per una questione di venti dominanti, rimane il paese più esposto all'inquinamento del carbone senza tutela nè tantomeno amministratori responsabili.

Le affermazione del Presidente della Regione hanno offeso l'intelligenza dei cittadini e mortificato la loro speranza di essere difesi dall'attuale amministrazione Regionale sul tema della tutela della salute e dell'ambiente.

La centrale è stata costruita e funzionerà in base ad una Valutazione d'Impatto Ambientale contestata a suo tempo anche dalla Regione Lazio che ne richiedeva addirittura una nuova; una Valutazione d'Impatto Ambientale piena di "lacune, anomalie e omissioni" come affermato dai periti del Tribunale di Civitavecchia che se ne sono occupati.

Questi sono fatti. Il resto è storia, quella che vede il Presidente della Regione Lazio primo firmatario degli accordi che hanno portato i sindaci del comprensorio ad accettare il carbone e i soldi, in nome di una tutela della salute e dell'ambiente che non c'è.

Gli accordi economici sono considerati dai cittadini, che ogni giorno vedono quel maledetto fumacchio del carbone, un tentativo di tacitare le popolazioni in nome delle ingenti somme che l'inquinatore sta riversando su una politica resa sempre più cieca dal denaro e dal potere.

Marrazzo ci ha offeso.



Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia

Movimento No Coke Alto Lazio

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30 maggio 2009

EX SINDACO DI CIVITAVECCHIA ALESSIO DE SIO CONTRO CITTADINA DI TARQUINIA: IL PROCESSO VA AVANTI

MOVIMENTO NO COKE ALTO LAZIO


Il processo andrà avanti.

La seconda udienza del processo intentato per diffamazione dall'ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio, nei confronti di una cittadina di Tarquinia, và avanti con l'acquisizione delle prove, sia orali che documentali, richiesta dal Pubblico Ministero e dalla difesa dell'imputata.

Il Giudice ha aperto la seduta prendendo atto della rinuncia al mandato da parte del legale del sig. De Sio (ufficialmente è la seconda volta che cambia avvocato) e acquisendo l'avvenuta remissione di denuncia depositata il 27 Maggio u.s. presso la caserma dei Carabinieri di Napoli.

La lettera di remissione, già preannunciata nell'udienza del 21 Maggio, è stata ufficialmente data all'imputata per la lettura dei contenuti e, successivamente, il giudice ha chiesto se la remissione fosse accolta.

La lettera seppur realmente formalizzando la remissione delle querela esprimeva, però, considerazioni alquanto estranee alle mere intenzioni di remissione ed infarcite di concetti e di aggettivi gravi e inaccettabili, rivolti, peraltro, indiscriminatamente.

De Sio afferma, infatti, di rimettere la querela "suo malgrado", perché "a Civitavecchia non è possibile difendersi, perché in presenza di intimidazioni..forme di isteria..", motivazioni non accettabili che hanno determinato la non accettazione della remissione facendo sì che il Giudice procedesse con l'apertura del dibattimento.

La prossima udienza è stata fissata per il 2 Luglio 2009, alle 14,30, per sentire De Sio e un maresciallo dei Carabinieri di Civitavecchia e, contestualmente, visionare in aula la puntata di Annozero del 5 Aprile del 2007.

Il movimento No Coke Alto Lazio continuerà ad essere a fianco di Marzia presenziando il 2 Luglio alla terza udienza del processo.

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25 maggio 2009

Affinchè le vittime vincano



Il movimento no coke ringrazia tutti coloro che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà alla cittadina di Tarquinia nel processo in cui l’ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio la denunciava per diffamazione per un’intervista rilasciata ad “Annozero” nell’Aprile 2007.
La solidarietà è arrivata da tutta Italia e questa mattina fuori il tribunale erano in tanti i cittadini del comprensorio che hanno voluto rimanere vicino a Marzia in occasione dell’apertura del processo.
In questa prima udienza l’avvocato di Alessio De Sio ha presentato una giustificazione per l’assenza in aula del suo assistito, per motivi di lavoro, e formalizzato una richiesta di rinvio per meglio valutare l’ipotesi di ritiro della denuncia motivata.
La richiesta di rinvio, è stata accolta dal Giudice e disposto per il 29 Maggio p.v. alle ore 9.00, lo svolgimento della prossima udienza.
In tale occasione l’accusa dovrà definitivamente dichiarare se intende ritirare la denuncia oppure procedere.
La trasparenza della posizione della nostra compagna, unitamente al sostegno ricevuto da tanti cittadini, ci fa essere sereni nell’affrontare tale vicenda, comunque vada a finire.

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18 maggio 2009

NO COKE: 21 MAGGIO, PROCESSO AD UNA DI NOI DOPO IL CARBONE AD “ANNOZERO”


La mattina del 21 maggio, presso il tribunale di Civitavecchia una cittadina che da anni si batte contro la riconversione a carbone della centrale di TVN, “una di noi”, sarà processata presso il Tribunale di Civitavecchia, perché querelata per diffamazione da Alessio De Sio, colui che, nell’allora ruolo di Sindaco, contraddicendo quanto approvato pochi giorni prima in Consiglio Comunale, dopo aver stilato una milionaria convenzione con Enel, diede parere favorevole alla riconversione a carbone della centrale di TVN.

Né l’allora Sindaco De Sio, né tanto meno l’attuale sindaco Moscherini, hanno mai pensato di adire le vie legali contro l’Enel per le gravi carenze autorizzative relative alla centrale di TVN né, tanto meno, per l’esercizio in assenza di autorizzazione in essere dal 24 dicembre scorso. Alla sbarra è stata condotta, invece, una cittadina dell’Alto Lazio, una di quelle cittadine che hanno deciso di non poter far passare sotto silenzio la terribile ipoteca posta sul futuro dei propri figli e della propria terra, una “no coke”, una di noi, colpevole di aver confuso, durante un’intervista rilasciata nel 2007, nella trasmissione “Anno Zero” di Michele Santoro, la nomina di De Sio nel consiglio di amministrazione di Acquirente Unico spa, con una nell’ ENEL.

Una confusione di cui, probabilmente, potrebbe essere colpevole mezzo Lazio visto che ben pochi, tra i cittadini, hanno ben chiari gli effetti della privatizzazione di ENEL e della sua divisionalizzazione in numerose società, da cui Acquirente Unico spa nasce.

Il processo a Marzia è un processo a tutti noi, a tutti coloro che accusano quanti hanno acconsentito, e continuano ad acconsentire a tale scempio, di devastazione ambientale, di distruzione di un intera economia, di ipoteca sul futuro di un intera popolazione.

E noi saremo lì a farci processare e nelle nostre deposizioni faremo il nostro “je t’accuse” contro tutti coloro che nella coscienza e nelle azioni hanno la responsabilità di quanto si sta per abbattere su questo territorio; ricorderemo loro le inquietanti stime di mortalità e morbilità contenute nei monitoraggi epidemiologici; narreremo di cieli gialli e di nuvole rosse piene “solo di ruggine” e quindi, a dire di ENEL, innocue; ripercorreremo la storia di compensi milionari utilizzati, nella migliore delle ipotesi, per coprire l’incapacità dei vari amministratori succedutesi; parleremo della corruzione delle coscienze per il tramite di giochi, concorsi e spettacoli; racconteremo del silenzio, quando non della collusione, della politica davanti alle innumerevoli bugie e/o mistificazioni raccontate dall’ENEL per far digerire alla popolazione un futuro nero come il carbone.

Non sappiamo come finirà la vicenda giudiziaria, riponiamo tutta la nostra fiducia nella Magistratura. Oggi noi saremo processati, ma siamo certi che al banco della Storia saremo assolti, mentre De Sio, e quanti come lui, rimarranno macchiati dall’infamante marchio di aver svenduto per un piatto di lenticchie la salute e il futuro di un intera popolazione.

Un marchio che non potranno nascondere quando guarderanno negli occhi i loro figli che dovranno sapere che i loro padri hanno condannato a morte questo territorio.

Movimento no coke Alto Lazio

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20 aprile 2009

Sull'Autorizzazione Integrata Ambientale - Centrale a carbone di Civitavecchia

ROMA, PER AIA CENTRALE A CARBONE CIVITAVECCHIA ASCOLTATI COMITATI E CONSIGLIERI COMUNALI CHE DIFFIDA AD ADEMPIERE AL MINISTERO DELL'AMBIENTE.I CITTADINI CHIEDONO DI NON LEGITTIMARE CON IL RIESAME UN'AUTORIZZAZIONE SCADUTA E DI PROMUOVERE IL PROCESSO SANZIONATORIO PER ESERCIZIO SENZA AIA.


Si è svolta a Roma la seconda seduta della Conferenza dei Servizi per il riesame dell'Autorizzazione Integrata Ambientale della centrale a carbone di Civitavecchia. A difendere il territorio c'erano il Movimento No Coke Alto Lazio, il Forum Ambientalista, il Comitato dei Cittadini Liberi ed alcuni consiglieri comunali che hanno presentato formale diffida ad adempiere al Ministero dell'Ambiente. Assenti i sindaci dei comuni inquinati.

La diffida è stata consegnata personalmente a ciascun membro della Conferenza durante l'audizione chiesta e ottenuta dai rappresentanti delle popolazioni inquinate, per denunciare che la centrale di Torre Valdaliga Nord sta funzionando fuori legge, perché priva di Autorizzazione Integrata Ambientale dal 24 dicembre. I cittadini hanno puntualmente dimostrato come la normativa di riferimento non consenta la proroga di validità dell'autorizzazione da 5 a 8 anni, perché il nuovo impianto a carbone era privo di registrazione EMAS all'atto del rilascio dell'autorizzazione. Alla Conferenza è stato intimato di non legittimare con il riesame un'autorizzazione scaduta e di farsi promotore del processo sanzionatorio per esercizio senza AIA.

Nell'audizione ottenuta dai cittadini è stato sottolineato come i contenuti della diffida mettano a fuoco le responsabilità a carico del Direttore Generale per la Salvaguardia Ambientale, Ing. Bruno Agricola, che nella procedura di riesame ha reiterato verso la centrale a carbone un comportamento benevolo quanto meno sconveniente, considerando il suo passato in Enel. Fu lui che della centrale a carbone sottoscrisse nel 2003 quella Valutazione d'Impatto Ambientale piena delle "lacune, omissioni e carenze" accertate dai periti del Tribunale di Civitavecchia e fu sempre lui, prendendo atto delle critiche dei periti, ad ammettere nel 2007 che non avrebbe rifirmato quel documento. Errare è umano, perseverare è diabolico.

E' stato rilevato poi che nonostante le norme vigenti prescrivano la necessità di una corretta e puntuale descrizione del sito di ubicazione dell'impianto per un'adeguata valutazione e gestione ambientale, le Dichiarazioni Ambientali presentate da Enel ai fini dell'ottenimento della registrazione EMAS, omettano di descrivere la compresenza "canna a canna" della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Sud, di fatto alterando la realtà dei luoghi ove la centrale si trova ad operare.

Nell'ambito della conferenza dei servizi è stata giudicata particolarmente grave l'assenza del Sindaco di Civitavecchia che non solo non ha sentito l'obbligo di rappresentare quanto votato all'unanimità dal consiglio comunale circa l'ufficializzazione dell'impegno alla riduzione del 30% delle emissioni, ma che nella sua qualità di Primo responsabile della salute dei cittadini, non ha sentito nemmeno la necessità di fare presente gli ormai acclarati, quanto tragici, eccessi di tumori, di malattie respiratorie ed altre patologie correlate all'inquinamento, sanciti da numerosi studi epidemiologici.

La procedura attivata per il riesame dell'AIA costituisce per i membri della Conferenza, e per le Istituzioni che essi rappresentano, l'irripetibile opportunità di colmare le tante "lacune, omissioni e carenze" che hanno contraddistinto l'iter autorizzativo della centrale di TVN e che sono la palese dimostrazione di come, fino ad oggi, non vi sia stato alcun atto concreto disposto nell'esclusivo interesse della popolazione dell'Alto Lazio. I cittadini sono pieni di rabbia e dolore per le devastanti conseguenti subite a causa dell'inquinamento, e per l'acquisita consapevolezza che gli istituti di difesa delle popolazioni, della salute e dell'ambiente, previsti dalla legislazione vigente nazionale ed europea, sono stati piegati sistematicamente alla volontà del gestore.

I comitati continueranno la loro battaglia continuando a denunciare qualunque illegalità utilizzando anche lo strumento della Corte di Giustizia Europea.

Movimento No Coke Alto Lazio

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6 aprile 2009

Sadomasochismo al governo

COMUNICATO CONGIUNTO
Greenpeace - Legambiente -WWF

"Blitz inaccettabile per la riconversione di Porto Tolle a carbone"

Introdurre un emendamento approva centrali a carbone in un DL sugli incentivi anti crisi da sottoporre alla fiducia del Parlamento ? un inaccettabile inganno da prestigiatore contro le norme italiane ed europee. Invece che puntare sulle rinnovabili, come USA, Germania e altri Paesi leader nel mondo, l'Italia torna al carbone e al nucleare, una scelta di retroguardia che non tiene conto dello scenario internazionale di promozione delle tecnologie verdi in campo energetico e ambientale.



La conversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo di un parco naturale patrimonio dell'Umanit? per l'UNESCO, comporter? impatti devastanti per il delicato ambiente del Delta del Po, come il passaggio di 3000 chiatte all'anno per portare il carbone all'impianto.

Con questo emendamento il Governo approva una deroga inaccettabile alla Legge Regionale che istituisce il Parco Naturale e che vieta espressamente l'utilizzo del carbone, permettendo la riconversione del nuovo impianto che aggiunger? 10 milioni di tonnellate di CO2 ai ritardi dell'Italia rispetto agli obblighi di riduzione previsti dal Protocollo di Kyoto.

Le 12 centrali a carbone attive in Italia hanno prodotto nel 2007 il 14% del totale dell'energia elettrica a fronte di un'emissione del 30% dell'anidride carbonica emessa per la produzione complessiva di elettricit?.

Con questo "blitz" il Governo fa carta straccia degli impegni internazionali per la riduzione delle emissioni di gas serra, per i quali l'Italia ? gi? inadempiente, e dei nuovi impegni europei per lo sviluppo delle fonti rinnovabili al 2020. Una politica energetica ottusa e antistorica che riporta il Paese al medioevo energetico, proprio mentre il resto del mondo guarda con fiducia a una nuova rivoluzione tecnologica pulita, efficiente e rinnovabile per salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici e per creare nuovi milioni di posti di lavoro verdi con cui affrontare la crisi economica. Greenpeace, Legambiente e WWF commentano cos? in una nota congiunta la norma che d? il via libera alla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle.
Roma, 3 aprile 2009


Gli Uffici stampa
Greenpeace
Ufficio stampa Greenpeace +39 06 68136061 (int.211)
Vittoria Iacovella, addetta stampa, +39 348 3988615
Francesco Tedesco, Responsabile Energia e Clima, +39 348 0856944

Legambiente (06.86268379-76-53-99)

WWF (06.844971)

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31 gennaio 2009

Esposto: Le operazioni di scarico del carbone a Civitavecchia sono effettuate in violazione della legge

Comunicato ai media
Esposto-denuncia deposittato in Procura dal Movimento No Coke Alto Lazio: le operazioni di scarico del carbone a TVN violano la legge(vedi anche qui)

[...]
- con decreto n.55/02/2003 del 24/12/03, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/1/2004 il Ministero delle Attività Produttive ha autorizzato l’Enel Produzione S.p.a. ai sensi dell’art. 1 del D.L. 7/2/2002 n.7, convertito con modificazione nella legge n.55 del 9/4/2002, alla conversione a carbone della Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia, per n.3 sezioni della potenza elettrica complessiva di 1980 MW (allegato n.1);

- tra le prescrizioni riportate nell’allegato 2 sono indicate quelle della Regione Lazio ed in particolare quella di cui al punto 8 “adozione di sistemi che impediscono la diffusione delle polveri di carbone nelle fasi di approvvigionamento, manutenzione e stoccaggio;

- nella relazione istruttoria della Commissione per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) è previsto a pag. 16 che il carbone venga prelevato dalle stive delle navi mediante 2 scaricatori da 2000 t/ora ciascuno e venga trasferito attraverso una tramoggia sui nastri trasportatori chiusi completamente e automatizzati per finire nei carbonili completamente chiusi; a pag. 36 viene ribadito che le apparecchiature che verranno utilizzate per la movimentazione del carbone e delle ceneri saranno dotate di accorgimenti tecnici tali da evitare gli spargimenti di polveri nell’ambiente esterno (allegato n.2)

CONSIDERATO

che ai primi di novembre 2008 l’ENEL ha provveduto al primo approvvigionamento di carbone che è stato scaricato e movimentato dalle navi alla centrale senza rispettare le prescrizioni sopra indicate, bensì trasferito, nella quantità di circa 8000 tonnellate, dalle stive della nave su autocarri, i quali utilizzando la viabilità interna della centrale hanno scaricato il combustibile all’interno del carbonile;

- che dalle notizie apparse sulla stampa (v. Il Messaggero – Civitavecchia pag. 33) del 17/1/09 risulta che la medesima operazione è stata effettuata per cinque volte e che è previsto l’arrivo di una nave da 60 mila tonnellate (allegato n.3).
CONSIDERATO ALTRESÌ

- che secondo quanto dichiarato dall'ENEL e riportato dal decreto VIA 680/2003, pag.24: “il traffico di olio combustibile pari a circa 40 navi /anno da 50.000 DWT e 20 navi/anno da 100.000 DWT sarebbe sostituito da un traffico di carbone per 35 navi/anno da 130.000 DWT”... omissis... A fronte di un incremento del numero delle navi, si avrà una riduzione (-25) del numero di navi destinate all’esercizio delle centrali che verranno manovrate con rimorchiatori nel bacino di evoluzione;”

- che il cosiddetto “bacino di evoluzione” necessario alle manovre di accosto delle navi destinate alle banchine ENEL e alla darsena energetico-grandi masse è opera ricompresa nei lavori della darsena energetico-grandi masse autorizzati con decreto VIA 455/2002;

- che le dimensioni delle navi previste richiedono per il bacino di evoluzione, del diametro di 450 mt., che i fondali siano dragati fino al raggiungimento della profondità di –18 slm;

- che i dragaggi relativi alla darsena grandi masse, e quindi al bacino di evoluzione, non hanno ancora avuto inizio;

- che rispetto alle autorizzazioni, in particolare il decreto VIA 680/2003, e a quanto disposto dal TAR Lazio, sez. I ter, con sentenza n. 4731 del 16 giugno 2006 (allegato n.4), l'ENEL non poteva e non può, nell’ambito delle opere a mare connesse alla riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, realizzare dragaggi eccedenti il limite autorizzato di 1.227.000 mc “quand’anche relativi a dragaggi previsti dal progetto Darsena Energetico Grandi Masse”;

-che per evidenti ragioni di sicurezza deve escludersi che prima del completamento dei lavori di dragaggio del bacino di evoluzione possano utilizzarsi per l'approvvigionamento della centrale le carboniere di tipo Capesize da 130.000 DWT indicate dall’ENEL in sede di VIA;

-che anche con l'utilizzo di navi carboniere di tipo Panamax da 60.000 tonnellate, come quella annunciata, con pescaggio superiore ai 12 mt, potrebbero, in assenza dei dragaggi previsti per il bacino di evoluzione, presentarsi analoghi problemi di sicurezza;

- che l'impossibilità di utilizzare le carboniere da 130.000 DWT e il conseguente ricorso a navi di stazza minore vanificherebbe, in ogni caso, la citata previsione, riportata nel decreto VIA 680/2003, relativa alla “riduzione (-25) del numero di navi destinate all'esercizio delle centrali” con conseguente aumento delle emissioni in atmosfera collegate al traffico navale;

I sottoscritti
VOLGONO ISTANZA

al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrono ipotesi di reato ed in caso affermativo procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

Chiedono di essere avvertiti di eventuali richieste di archiviazione per esperire i rimedi consentiti dal codice di procedura penale.

Movimento No Coke Alto Lazio

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26 gennaio 2009

Seconda edizione di "Informiamoci"

Seconda edizione dell'evento "Informiamoci"
Giovedì 29 gennaio 2009
Tarquinia - Sala Sacchetti, via dell’Archetto

Programma della giornata:


ore 16,00
Cambiamenti climatici, catastrofismo e realtà.
Una “crisi” che il mondo scientifico continua a registrare.
Ormai è tempo di agire.
Raniero Maggini, presidente del WWF Lazio.

ore 16,25
L’Accordo-Quadro tra Regione, province e sin-
daci del comprensorio, ed ENEL S.p.A.
Vi diciamo ciò che i firmatari non vogliono farvi sapere.
Alessandro Manuedda, consigliere del Comune di Civitavecchia
Simona Ricotti, Forum ambientalista.

ore 16,50
Monitoraggi: perché non fidarsi.
La farsa dei controlli e dell’osservatorio ambientale.
Relazione di Ernesto Cesarini.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 17,15
Buon Viaggio (addio) ENEL.
Continua l’informazione
sul cambio del gestore di energia elettrica.

Ore 17,25
Accordo-Quadro.
Denuncia del “Comitato dei Cittadini
Liberi” contro il Sindaco di Tarquinia ed i consiglieri di mag-
gioranza.
Esposizione dell’avvocato Enrico Veneruso.

ore 17,45
Le industrie energetiche tra sviluppo e servitù.
Ce ne parla Mario De Giudici

Pausa e piccolo buffet

ore 18,25
Il corridoio Tirrenico.
Un tradimento verso i cittadini
e il territorio. Storia di una lotta contro un’inutile e dan-
nosa infrastruttura.
Valentino Podestà, architetto urbanista, Rete
dei Comitati per la Difesa del Territorio e Comitato Terra di Ma-
remma.

ore 18,40
Autostrada: non solo una presenza ingombrante.
Informazioni sulla relazione tra inquinamento e danno eco-
nomico per le aziende agricole interessate.
Un po’ di “musica e parole” con Gabriele Ripa

ore 19,00
Autostrada.
Il suo impatto distruttivo sul territorio ri-
chiede una grande mobilitazione.
Relazione del coordinatore
del “Comitato Amici della Maremma” di recente costituzione.

ore 19,15
Dibattito e conclusioni.

ore 19,59
Il gioco dell’uva.


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23 gennaio 2009

A Civitavecchia si brucia già carbone. Ma senza autorizzazioni.

CIVITAVECCHIA:TVN DAL 22 DICEMBRE BRUCIA CARBONE SPORCO.

MA E' SENZA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, (AIA) SCADUTA IL 24 DICEMBRE: PREANNUNCIATE DENUNCE E PRESENTATE OSSERVAZIONI PER UN ALTRO PROCEDIMENTO


Il Forum Ambientalista, il Movimento No Coke Alto Lazio, i Consiglieri Comunali Alessandro MANUEDDA (Civitavecchia), Carlo AMICI (Allumiere), Marco TOSONI (Tarquinia), Giovanni DANI e Paola ROCCHI (S. Marinella) oltre al Delegato all'Ambiente del Comune di Ladispoli, Alessandro PUTERO, hanno presentato osservazioni e rilievi sul riesame dell'Autorizzazione Unica n. 55/02/2003 relativa alla centrale di TVN di Civitavecchia.
Nel presentare le osservazioni hanno fatto presente che il procedimento di riesame in itinere è da ritenersi superato dagli eventi, in quanto non assolve all'obbligo normativo di avviare il prescritto procedimento di rinnovo dell'AIA compresa nell'autorizzazione unica n. 55/02/2003 che, essendo stata rilasciata in data 24 dicembre 2003, ai sensi dell'art. 9, comma 1, del D.Lgs. 59/05, risulta scaduta a far data dal 25 dicembre 2008, ed hanno assunto impegno a denunciare tale situazione ai competenti organi giudiziari. Nelle osservazioni si sottolinea come il riesame dovrebbe costituire occasione per sanare le evidenti carenze che rendono l'autorizzazione della centrale non coerente e pienamente garante di quanto stabilito nelle normative europee, come recepite dalla legislazione nazionale. In particolare sono stati posti in evidenza una serie di inquinanti che non sono stati presi in considerazione o per i quali sono stati stabiliti valori non congruenti e/o superiori con quanto stabilito nella normativa vigente; la necessità, al fine di garantire sia la ratio, ovvero la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento, sia il dettato del D.Lgs 59/2005, che venga inserito nel decreto autorizzativo l'obbligo della comunicazione in tempo reale, agli enti di competenza, di ogni guasto che si venisse a verificare nell'area del sito di Torrevaldaliga Nord - tempo che l'ENEL, invece, vorrebbe quantificato in otto ore - e puntuali prescrizioni per le fasi diverse dal normale esercizio, nelle quali sono comprese quelle di avvio e di arresto dell'impianto e, naturalmente, al contrario di quanto sostenuto dall'Enel e Ministero dello Sviluppo Economico, anche le fasi di collaudo.

Inoltre è stato ribadito che, in dei limiti di emissioni degli ossidi di zolfo e delle polveri, tenuto conto che fase di riesame, debba venire trasformato in obbligo l'impegno, assunto dall'Enel nell'ottobre 2007, relativo alla riduzione del 30% tale aspetto è stato individuato dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico come "utilizzo delle migliori tecnologie disponibili".
Particolare rilevo è stato dato a come la messa in esercizio a carbone a far data dal 22/12/2008, comunicata da ENEL con nota 0046690 del 4/12/2008, si prefiguri, di fatto, come la messa in esercizio di un impianto la cui Autorizzazione all'esercizio risulta carente di misure e limiti obbligatoriamente previsti dalla normativa vigente, come d'altronde la decisione di sottoporre a riesame il decreto autorizzativo ha posto in innegabile evidenza.
Gli scriventi hanno concluso ricordando che, come rappresentato dallo stesso Ministero dell´Ambiente, nell'ambito nella Conferenza dei Servizi svoltasi il 18/03/2008 presso il Ministero dello Sviluppo Economico:

"Stante il perdurare del quadro sopra delineato, rimane elevato il rischio di esposizione a possibili procedure di infrazione a livello comunitario e della impugnazione diretta dell'autorizzazione medesima dinanzi la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, da parte di qualunque cittadino dopo la messa in esercizio dell'impianto".
Ricorso a cui gli stessi si sono riservati di dare corso in tutte le sedi competenti, giudiziarie ed amministrative, nazionali ed europee, qualora perdurassero le evidenti carenze autorizzative e procedurali sopra descritte.

Vedi il testo completo contenente le Osservazioni

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