No al carbone Alto Lazio

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25 gennaio 2010

Niente speculazioni cementizie by Moscherini alla Frasca, ora area protetta.

Comunicato Forum ambientalista / Italia Nostra

"Apprendiamo con favore che nel Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) approvato nei giorni scorsi la Frasca viene inserita “nell’elenco delle aree protette“ in quanto “area, meritevole di tutela per la quale è in corso la procedura d’istituzione”.
Per dette aree il PTPG, nelle more dell’approvazione del relativo atto istitutivo, prevede si operi con le norme relative alle componenti ambientali del PTPG e della Rete Ecologica Provinciale (REP); nel caso della Frasca, lo strumento indicato dal PTPG è il PAR (Progetto Ambientale di Recupero) e, in particolare, l’intervento è inserito tra i “progetti ambientali di particolare valore strategico da avviare con priorità”.

Un atto importante, quindi, che costituisce un ulteriore passo verso la tutela di un’area di grande pregio naturalistico ed archeologico – ultimo vero polmone verde della città - e verso l’approvazione della nostra proposta di Monumento Naturale e che fa seguito all’apposizione dei vincoli archeologici da parte della Sovrintendenza Archeologica all’Etruria Meridionale del dicembre 2008 ed aprile 2009.
Una pietra tombale alle mire cementificatrici del Sindaco Moscherini che in quell’area aveva previsto un mega porticciolo al servizio dell’ennesimo grande privato, l’inutile quanto pericoloso Terminal Cina, e tutta una serie costruzioni per attività collaterali, ed una conferma di come determinati progetti trovino fondamento solo ed esclusivamente nella fertile mente del Sindaco piuttosto che nella concretezza degli atti di programmazione provinciali, regionali e finanche nazionali.
Auspichiamo, ora, che prima della fine della legislatura, peraltro ormai prossima, la Regione concluda l’iter di istituzione del Monumento naturale, approvando definitivamente quanto da essa stessa sponsorizzato e ratificato in sede di conferenza di coopianificazione del PTPG e velocizzi, nel contempo, l’attuazione del progetto di riqualificazione ambientale dell’area presentato dall’Autorità Portuale in ottemperanza alle prescrizioni del Piano Regolatore Portuale, affinché la Frasca venga finalmente resa adeguatamente fruibile e il patrimonio naturalistico e archeologico ivi presente opportunamente valorizzato.

Simona Ricotti - Responsabile Forum ambientalista
Roberta Galletta - Presidente Ass. Italia Nostra

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30 novembre 2009

Porticciolo alla Frasca: tutto un bluff

da Trcgiornale.it - Sabato 28/11/2009

Il “gioco delle tre carte sul porticciolo alla Frasca” - come detto stamattina in conferenza stampa - portato avanti per anni dal sindaco Moscherini, con la recente sponda del presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani, alla fine è stato svelato. E se già c'era stato un pare della Regione alla (discutibile) conferenza dei servizi convocata dal Comune a mettere un pietra tombale su altre colate di cemento a nord di Torre Valdaliga, oggi passa l'angelo e dice amen.

Lo hanno spiegato questa mattina, carte alla mano, a nome di tutta l'opposizione consiliare, i consiglieri Alessandro Manuedda (Verdi) e Vittorio Petrelli (Ambiente e Lavoro) insieme all'ex consigliere del Prc, Roberto Bonomi, che aveva assiduamente seguito la vicenda.

Ma che cosa è successo di tanto importante? “Si è appreso che lo scorso 5 ottobre il Ministero dell'Ambiente – ha spiegato Bonomi – ha di nuovo scritto al Ministero per i Beni Culturali, Autorità Portuale e Regione, ribadendo che l'unica previsione riguardante porticcioli in zona Enel è quella data dalla prescrizione Via del decreto autorizzativo di Tvn. Il Ministero dice anche che una struttura portuale turistica davanti alla pineta della Frasca necessiterebbe di variante di Prp e relativa procedura di Via, determinando peraltro la sospensione dell'attuale procedura di valutazione per il Prp 2004, con dentro darsena grandi masse e, impropriamente, porto storico”. Ma Come mai il Ministero sente l'esigenza di scrivere questa lettera? Nella famosa conferenza dei servizi convocata dal Comune sul porticciolo della Frasca era intervenuta anche la Sovrintendenza, organo del Ministero dei Beni Culturali.

Ed è proprio da qui che il 7 luglio parte una nota all'indirizzo del Ministero dell'Ambiente, che viene informato sugli edificanti intendimenti che a Civitavecchia si hanno rispetto alla Frasca. Così il 3 agosto l'Ambiente – avendo appreso “di straforo” che cosa si vorrebbe fare alla Frasca - scrive ad Authority, Regione e Beni Culturali, chiedendo chiarimenti su qualcosa che sembra essere fuori ogni procedura. L'Autorità Portuale risponde che “alcune società private hanno presentato istanza di concessione per un porto turistico nell'area della centrale Enel” e che “il comune ha indetto apposita conferenza dei servizi” precisando che “la zona non ha a che vedere con il Prp”. Il cerchio, come detto, si chiude il 5 ottobre con l'ulteriore nota dell'Ambiente spiegata da Bonomi, nota talmente inequivocabile che anche la Regione con nota del 4 novembre “concorda” con il Ministero. “Ci risulta che anche l'Autorità Portuale abbia dato la stessa risposta” hanno detto ancora i tre consiglieri stamattina. Alla buon'ora. E allora delle due l'una: o le istituzioni pubbliche – Comune e Authority - si dimostrano competenti e capaci di seguire le procedure previste, oppure troppa insistenza su alcune interpretazioni rischia di connotarsi in altra maniera. Intanto, in attesa che si risolva un problema sui parcheggi per il progetto di riqualificazione della Frasca all'attenzione della Regione (prescrizione che attende di essere attuata dal 1997), si aspetta anche “la fine dei lavori alla banchina ceneri, dove secondo prescrizione è previsto il porticciolo, per vedere se si andrà alla progettazione definitiva dell'unica struttura ammissibile” ha precisato sempre Bonomi.

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12 giugno 2009

Coste di Civitavecchia: 13 Km NON BALNEABILI


Fonte
“A Civitavecchia quest’anno dei tredici chilometri di costa nessun tratto risulta balneabile. Questo secondo i dati forniti dal Ministero della Salute sulle rilevazioni eseguite da Arpa Lazio. Di questi, dieci chilometri e mezzo di costa sono non balneabili per motivi diversi dall’inquinamento, cioè la presenza del porto, di molte servitù energetiche e per motivi di conformazione geologica della costa. I restanti due chilometri e mezzo non sono balneabili, invece, per la presenza di fattori inquinanti: depuratore delle acqua reflue urbane, attività industriali di piccole e medie imprese e di grandi impianti industriali, e per il sistema di collegamento dello scalo marittimo”. A dichiararlo in una nota è Gino De Paolis, capogruppo della Sinistra l’Arcobaleno in Provincia.

“Sul depuratore, in particolare, si è scritto molto negli ultimi tempi, a seguito della denuncia che siamo stati costretti a presentare – continua - ma il dato attuale è che il depuratore ancora non funziona come dovrebbe: gran parte della città non è addirittura collegata con il sistema di depurazione. Inspiegabilmente ancora oggi, dopo cent’anni, il ‘Fognone’ è vivo e vegeto. Tutti i fossi, quelli sì, che funzionano da raccolta degli scarichi, perché non collegati all’inutile depuratore. Persiste, inoltre, un rimpallo di responsabilità tra Regione e Comune e l’indagine della Guardia di Finanza è ancora in corso”.
“Questa situazione è ancora più allarmante – dice ancora De Paolis – se si confrontano i dati nazionali, regionali e soprattutto provinciali. La media nazionale delle spiagge inquinate è del 8,7%. Il Lazio è la regione d’Italia con la percentuale più alta di chilometri costieri non idonea alla balneazione (21%). E la Provincia di Roma (44,7%) è la seconda Provincia d’Italia, dopo Caserta (67,1%), per chilometri di costa non balneabili. Su quest’ultimo dato il Comune di Civitavecchia incide in maniera preponderante, insieme al Comune di Fiumicino. Tutta la costa della città, potenzialmente balneabile, risulta inquinata: dal Porto di Traiano al Fosso Scarpatosta, tutta l’area del Fosso dell’Infernaccio, e dal Pirgo fino alla zona di Sant’Agostino (Provincia di Viterbo)”.
“Il divieto di balneazione che incide su tutta la costa di Civitavecchia, è uno dei peggiori biglietti da visita per uno dei Comuni più importanti della Provincia di Roma. - prosegue De Paolis - E nulla cambia se, poi, a stagione iniziata, l’ordinanza di divieto venga o meno revocata. Rimane il fatto che mancando l’elemento essenziale, ossia l’acqua pulita, tutti i progetti faraonici, sbandierati dall’amministrazione comunale, non hanno senso, come, ad esempio, il rifacimento del Pirgo e del tratto della Marina. Se aggiungiamo, inoltre, che nel tratto della Frasca, sono previste opere, alcune in itinere, altre nel programma della Giunta Moscherini (Darsena Grandi Masse, Porticciolo, Terminal Cina), che andranno ancora di più a deturpare e a inquinare quello che rimane della costa, lo scempio è compiuto”.
“I progetti di sviluppo della città e del comprensorio devono passare attraverso scelte sostenibili e non scellerate – conclude De Paolis - che non tengano conto solo di interessi privati, mascherandoli magari con il miraggio di un lavoro, che il più delle volte è precario e non per i residenti, ma, al contrario, devono considerare la tutela dell’ambiente e i diritti alla salute dei cittadini. I due chilometri e mezzo di coste vanno, pertanto, risanati, salvaguardati, valorizzati e restituiti alla città, che deve tornare a essere una città di mare e non solo di porto. E’ paradossale e penoso che una città che cerca di attrarre milioni di croceristi, che transitano attraverso il porto, non riesce neanche a dare ai cittadini un minimo di dignità e di vivibilità. L’unica attrazione che Civitavecchia riesce a offrire ai turisti è la puzza, il fetore nauseabondo che si avverte in tutta la zona costiera a Nord della città, e maggiormente all’interno dello scalo marittimo. Quest’estate tutti al mare, senza mare!”.

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21 maggio 2009

Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca

Comunicato Stampa

Civitavecchia 18 maggio 2009

Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca organizzata domenica scorsa dalla sezione locale di Italia Nostra “Asfodelo, Gruppo Civitavecchia” in collaborazione con il WWf-Litorale Nord Roma, con il Forum Ambientalista, con Etruria Servizi, con Seaport, con la IV Circoscrizione, con la Pro Loco di Civitavecchia, con la Ferramenta Fas. I volontari hanno anche potuto fare colazione grazie alle pasticcerie Bocchi e Chalet del Pincio che hanno sostenuto l’iniziativa


Oltre sessanta sacchi di immondizia sono stati raccolti dai 40 volontari che hanno lavorato per tutta la mattinata.
E’ stato inoltre possibile verificare come di anno in anno l’immondizia sia sensibilmente diminuita, risultato che fa ben sperare nel recupero e nella salvaguardia di questo straordinario angolo di paradiso ma soprattutto nell’educazione ambientale dei frequentatori della pineta.

La pulizia è infatti inserita nella campagna di sensibilizzazione su una delle zone verdi più belle del comprensorio e che rischia di andare perduta per sempre.
Italia Nostra è convinta che la fruibilità e la tutela della Pineta della Frasca sia il primo e fondamentale passo per salvare l’ultimo tratto di costa rimasto ai civitavecchiesi e per impedire lo scempio dell’unico polmone verde di Civitavecchia che deve diventare il tassello essenziale per alzare il livello del benessere e della qualità della vita dei cittadini

La spiaggia e la pineta della Frasca sono il luogo del cuore dei civitavecchiesi da tutelare e salvaguardare. Come si ricorderà la pineta conserva numerosi siti di interesse archeologico che grazie al lavoro di associazioni archeologiche e ambientaliste e di numerosi studiosi è oggi possibile conoscere meglio e che, se adeguatamente protetta e salvata, potrà rimanere intatta per le future generazioni.
Salviamo il salvabile, ora, adesso.

Info 347/2709089
Su Face book gruppo” Salviamo la costa e la pineta della Frasca a Civitavecchia”


Dott.ssa Roberta Galletta
Presidente Associazione Nazionale Italia Nostra
Sezione Asfodelo
Gruppo Civitavecchia

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14 maggio 2009

Pulizia della Frasca domenica 17 maggio 2009

"Domenica 17 maggio 2009 si torna a pulire la costa e la pineta della Frasca. Italia Nostra, WWF, Forum Ambientalista, in collaborazione con la IV Circosrizione, Etruria Servizi, Ferramenta Fas, Chalet del Pincio restituiranno alla popolazione questo bellissimo angolo di paradiso nuovamente pulito. Anche se da tre anni a questa parte, grazie all'impegno delle associazioni ambientaliste e soprattutto ai tanti volontari che periodicamente puliscono e controllano la Frasca, la situazione è decisamente migliorata, in barba a quanti vorrebbero cementificare la costa con la mega banchina del terminal Cina coperto dalla foglia di fico rappresentata da un altro mega porto turistico, ben diverso dall'approdo turistico tanto necessario alla popolzione dei diportisti locali. A partire dalle 9.00 al Buena Vista Social Bar, per tutta la mattinata saremo lì, con l'attrezzatutra e la colazione per tutti. Più saremo, meno si faticherà, più pulita e più bella sarà la nostra pineta."

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18 gennaio 2009

Contro i vergognosi CIP-6: ROMA 24 GENNAIO, NAPOLI 18-21 FEBBRAIO

Comunicato
AMBIENTEFUTURO NEWS, 15 GENNAIO 09: CONFERENZA STAMPA A ROMA DI LANCIO DELLA VERTENZA CONTRO I CIP 6. PRONTO L’INCONTRO MONDIALE DI NAPOLI.
Il 24 gennaio, ore 11, presso il Palazzo Valentini in piazza Venezia ( sede della Provincia di Roma) nella “sala della Pace” il direttivo dell’ASSOCIAZIONE “DIRITTO AL FUTURO” con la presenza del professor PAUL CONNETT e dei propri legali presenterà alla stampa le ragioni e le modalità operative della vertenza nazionale contro la “truffa” dei sussidi all’incenerimento.


A seguire si svolgerà una riunione aperta del direttivo per definire gli ultimi dettagli relativi alle iniziative pubbliche di raccolta delle richieste di rimborso della quota indebitamente sottratta ai cittadini-utenti per finanziare inceneritori e petrolieri. Ricordiamo che tutti coloro che sono interessati a questo “passaggio cruciale” e vogliono collaborare possono contattare la “sede operativa” inviando una mail a ambientefuturo@interfree.it . Per maggiori dettagli è possibile telefonare ( nel pomeriggio) a 0583331070 oppure al numero del presidente dell’Associazione 338/2866215 che ricordiamo è sostenuta dalla Rete Nazionale Rifiuti Zero.

…EPPOI NAPOLI E IL “DIALOGO INTERNAZIONALE” PROMOSSO DALLA ZERO WASTE INTERNATIONAL ALLIANCE ( con la partecipazione di GAIA international).

Da tutto il mondo sta crescendo il numero di adesioni e di registrazioni a questo meeting che già vede esperti ed attivisti provenienti da paesi extraeuropei ed europei confermare le loro presenze ( in particolare da Filippine, Tailandia, India, USA, Nigeria, Emirati Arabi, Fiandre, Belgio, Catalogna e Spagna, Regno Unito, Bulgaria ecc). Ma saranno le realtà italiane e soprattutto le realtà campane a “segnare” l’importanza di questo evento ponendovi al centro le RAGIONI VERE DEL “DISASTRO DI NAPOLI”, “illuminandole” con dettagliate proposte alternative elaborate con il prezioso supporto degli esperti che a Napoli convergeranno. Nel frattempo IL COMUNE DI CAPANNORI ( che è stato il primo Comune italiano ad aderire alla strategia Rifiuti Zero) la Rete Nazionale Rifiuti Zero e l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI “COMUNI VIRTUOSI” hanno lanciato un appello a TUTTI I COMUNI ITALIANI AFFINCHE’ COLGANO L’OPPORTUNITA’ DI PARTECIPARE ALL’INCONTRO. Dal programma ( in visione su www.ambientefuturo.org dove è possibile registrarsi on line) emerge l’obiettivo di LANCIARE LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO IN EUROPA ( SCEGLIENDO NAPOLI QUALE “BANCO DI PROVA”) e di elaborare i “principi fondanti dello ZERO WASTE : NO ALL’INCENERIMENTO dei rifiuti, si’ alla loro riduzione, si’ al RIUSO E AL MASSIMO SVILUPPO DELLE RACCOLTE DIFFERENZIATE ASSUMENDO LE “BUONE PRATICHE” DEL PORTA A PORTA e del trattamento meccanico biologico del “residuo” accompagnato da uno sforzo di riprogettazione industriale di beni e merci che non sono riciclabili/compostabili.

Per scaricare il “flyer” e prendere visione del programma che per quanto riguarda l’agenda definitiva richiederà ancora qualche giorno vedi www.ambientefuturo.org

ECCO L’ITINERARIO DEL TOUR DI PAUL CONNETT

Dal 22 gennaio al 3 febbraio compreso il professore sarà ancora una volta a disposizione ( gratuita) di Comitati ed Associazioni . Questo il programma: 23 gennaio LUCCA, 24 ROMA, prima per la conferenza stampa ( vedi sopra) poi per una conferenza a FRASCATI; 26 all’università, il 28 all’università di PALERMO, il 29 a GENOVA ( per un incontro con la Commissione Ambiente della Provincia, poi il 30 ancora a GENOVA per una conferenza pubblica contro la discarica di Scarpino in cui verrà presentata anche la vertenza contro i cip6; il 31 sarà a BRESCIA e il 3 febbraio a CUNEO. Non è escluso ( viste le numerose richieste pervenuteci da SAVONA, PORTOGRUARO, da CANOSA e dall’ABRUZZO) che compatibilmente con la fattibilità degli spostamenti possano essere concordati altri appuntamenti.

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri

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6 novembre 2008

La Frasca: esiti dell'incontro Ciani - Associazioni ambientaliste

"Si è svolto il 3 ottobre scorso, presso la sede dell’Autorità Portuale, l’incontro tra le Associazioni ambientaliste WWF, Italia Nostra e ForumAmbientalista, e il Presidente della Autorità Portuale, Fabio Ciani, per discutere del futuro della Frasca, degli irrazionali progetti di cementificazione, di cui talvolta si sente parlare, del Terminal Cina e dell‘istituzione del Monumento Naturale sul sito in questione.

Il Presidente Ciani ha ribadito l’impegno dell'Autorità per la tutela del Sito, la ferma contrarietà ad ogni ipotesi di cementificazione ed ha confermato l’individuazione della centrale di Torrevaldaliga Nord come limite naturale allo sviluppo del porto, dichiarando fermamente come le ipotesi di realizzazione di un fantomatico Teminal Cina per lo scarico di container è un'idea priva di qualunque fondamento tecnico ed inutile per lo sviluppo dello scalo commerciale di Civitavecchia.

Per la realizzazione del porticciolo turistico chiarissima è stata la posizione del Presidente che non intende avallare alcun progetto che interferisca con l'area della Pineta e la costa rocciosa e bassa de La Frasca e preveda cubature commerciali di vario tipo, ribadendo l’intento di dare assenso solamente ad un approdo con strutture amovibili a servizio dei diportisti locali, da localizzare in
corrispondenza dell'area industriale di Torre Valdaliga, e non oltre.

Il presidente Ciani ha infine illustrato il progetto, in fase di perfezionamento, di riqualificazione ambientale della Frasca che, in sintonia con gli indirizzi di Regione e Arsial, è articolato con un sistema di opere a verde e la messa a dimora di specie arboree ed arbustive coerenti con i caratteri fitoclimatici locali.

Fondamentale, infine, il riconoscimento, e il relativo parere positivo, da parte del Presidente, circa l'istituzione del Monumento Naturale quale strada perfettamente compatibile ed anzi necessaria per lo sviluppo razionale del Litorale Nord, al fine di garantire la fruibilità dell’area a TUTTA la cittadinanza ed evitare, in futuro, che l’area ritorni al degrado in cui l’incuria, più o meno voluta, l’ha gettata in questi anni.
"

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23 ottobre 2008

Per un futuro dell'Etruria senza cancellare l'Etruria

Comunicato stampa, riceviamo e pubblichiamo
Nel 1823 veniva stampata una raccolta di documenti intitolata "I Pascoli Comunali Cornetani". Il volume narra la lotta degli Agricoltori di Corneto (l'odierna Tarquinia) a difesa dell'uso civico a pascolo di cui godevano da tempo immemorabile. A partire dalla metà del '700 era iniziato l'esproprio, di fatto un latrocinio, di antichissimi diritti di uso civico da parte di potenti famiglie, romane per lo più, che invocando i principi della fisiocrazia ottenevano i decreti papali che le rendevano padrone assolute di terre prima destinate a pascolo comune.

Gli agricoltori, da una stagione all'altra, si ritrovavano a dover affittare, e a caro prezzo, i terreni di cui fino a poco prima erano stati comproprietari. Nel 2007 la Regione Lazio pubblica il volume 'L'agricoltura del Lazio - il nuovo Made in Italy'. Tarquinia è posta fra le aree rurali "a dinamicità socio-economica, con popolazione giovane, agricoltura intensiva e di qualità". La positività della classificazione è tutta negli aggettivi usati, fra i quali è importante sottolineare giovane. Popolazione giovane che è presente nel nostro Comune, impegnata nell'agricoltura, e non è andata via mantenendo vivo il lavoro difeso dagli Agricoltori nel 1823. Ma oggi non è possibile garantire a quella popolazione giovane lo stesso fertile terreno per l' agricoltura intensiva e di qualità, perché l'industrializzazione, l'inquinamento, le infrastrutture imposte, e non necessarie, degradano questo fertile territorio della Maremma. La storia si ripete. Oggi, come nel 1823, gli agricoltori, giovani e non giovani, si vedono di nuovo protagonisti di una strenua resistenza per difendere queste terre da un'aggressione nuova e molto più subdola. Oggi vi è un disegno strategico per industrializzare il territorio di Tarquinia dimenticando il monito degli scienziati: "è un errore snaturare la vocazione della vostra città da agricola e turistica, a industriale". Ma nel nostro Comune non si viaggia in questa direzione. Nel nostro Comune si compie l'esproprio dei terreni coltivabili. L'industrializzazione modifica profondamente le strutture economiche, favorendo l'infiltrazione mafiosa, come denunciato molto esplicitamente dal sostituto procuratore antimafia che si è occupato di questo territorio. Vi è la perdita di beni concreti o astratti ad alto valore umano e naturale, sostituiti da rumori, diossine, metalli pesanti, aumento del traffico di auto e tir, lavoro alienante, aumento significativo di popolazione attratta dal lavoro e non da un gruppo umano che si propone con i suoi stili di vita, le sue tradizioni, le sue bellezze naturali e culturali. La sfida è esattamente quella opposta: far crescere Tarquinia puntando sulla sua agricoltura nel modo corretto che i tempi richiedono. Al Polo Nord la temperatura in questo momento è di 5° sopra la norma, la botta sta arrivando e la crisi economica che è appena iniziata è solo un'avvisaglia di quello che ci aspetta: la recessione è iniziata e, considerato che uno dei principali motivi della crisi attuale è la questione del clima, come ha ben capito Obama, tutto quello che fa inquinamento sarà odiato. Tarquinia è un piccolo ecosistema da difendere: l'inquinamento, l'aumento del traffico, il divenire terra di conquista di famiglie mafiose la mortificano e rendono i luoghi della democrazia, vanto di questa città dall'epoca comunale, luoghi del baratto senza fine per facili carriere politiche e sanitarie, nelle grandi società energetiche, e carriere legate ad un successo amministrativo che ha bisogno di soldi, non importa da dove provengono quei soldi. Per questi motivi si approva la centrale a carbone, la zona industriale, la distruzione della Frasca e di S. Agostino, la centrale a finta biomassa a ridosso della Roccaccia e, ultima in ordine di tempo, l'autostrada, mentre non viene ingrandita e messa in sicurezza l'Aurelia dove la gente continua a morire. Oggi entrare nei luoghi della democrazia diventa sempre più faticoso, si respira un'aria pesante, cinica, ignorante, bocche che non si aprono e mani che si alzano e concludono contratti a tornaconto personale. Quando siamo andati a votare le clausole del contratto erano altre. Martedì 21 ottobre, ore 18.00, al consiglio comunale di Tarquinia tocca all'autostrada. Il Comitato dei Cittadini Liberi sarà lì, a denunciare il misfatto. Invitiamo tutta la popolazione a partecipare.

Comitato dei Cittadini Liberi

http://cittadiniliberi.blogspot.com/

www.nocoketarquinia.splinder.com

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30 settembre 2008

Petizione per l'istituzione del Monumento naturale alla Frasca.

Petizione a sostegno della richiesta di Istituzione del Monumento Naturale alla Frasca presentata dalle associazioni per la tutela dell’ambiente: “WWF Lazio”, “Italia Nostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.
Si invita la cittadinanza a stampare il documento della petizione (clicca qui) e farlo firmare.

Segue la Relazione relazione presentata in Regione per motivare la richiesta di istituzione del Monumento naturale.


"Il litorale nord della Regione Lazio è particolarmente soggetto a pressione antropica, tanto da risultare quasi completamente gravato da servitù industriali, portuali, turistiche o urbane.
Uno dei tratti liberi da azione antropica di maggior estensione è l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante che si estende per ca. 3,2 km nel territorio di Civitavecchia e per altri 700 m circa nel territorio di Tarquinia costituendo, di fatto, la prima importante interruzione di un continuum fortemente antropizzato ed alterato e, sotto questo profilo, oltre che per l’intrinseco valore naturalistico ed archeologico, è sicuramente un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza.
Nonostante l’area, di proprietà dell’Arsial, e la pineta impiantata in loco negli anni 50, si presentino attualmente piuttosto degradate, la Frasca rappresenta un’importante e documentata zona di rispetto di biodiversità, tanto da essere inserita nel PTP, ambito territoriale n.2, fra le aree boscate “Beni A5 – Boschi di tutela integrale” e sottoposta, relativamente all’entroterra e alla fascia costiera, a vincolo di inedificabilità ai sensi dell’art. 1 ter della L. 431/85.
Nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari.
Inoltre il fondale antistante, è costituito da un Habitat prioritario per Natura 2000, ossia una prateria di Posidonia Oceanica e a tal fine perimetrato nel SIC IT6000005 – “Fondali tra Punta Sant'Agostino e Punta della Mattonara”.
Dal punto di vista archeologico, notevolissima è la rilevanza del sito, qualificato, nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.
Sono documentate testimonianze relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana
Purtroppo la pressione industriale del porto e degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga mettono a rischio un biotopo di straordinaria importanza.
Proprio per tutelare quest’ultimo la Frasca è inserita nelle prescrizioni delle varie Valutazioni d’impatto ambientale relative al porto e alla centrale.
Nel decreto via 2935/97, relativo al piano regolatore portuale, si prescrive un progetto di riqualificazione ambientale che preveda, un sistema di opere a verde da realizzarsi attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive rispettose dei caratteri fitoclimatici locali raccomandando che “dovrà essere evitata l’eccessiva infrastrutturazione“ anche “in riferimento alla localizzazione dei previsti interventi di supporto alla balneazione (aree di sosta, nuclei di servizio, piattaforme e pontili)”.
Nel decreto Via 6923/2002 la Frasca viene definita l’elemento di maggior pregio ambientale sull’area e per la quale si evidenziano l’inserimento nel PTP con la definizione di Area boscate “Beni A5 – Boschi a tutela integrale” e l’esistenza di diversi vincoli ambientali e di inedificabilità ai sensi dell’Art. 1 ter della Legge 431/85 e si ribadiscono le prescrizioni contenute nel precedente decreto Via 2935/97.
Infine nel decreto Via 680/03, relativo alla riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord la Frasca viene nominata solamente per rendere noto che è sito SIC e viene definita Parco Urbano.
I lavori di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord hanno già causato la distruzione di lembi di pineta per trasformarli in aree cantieristiche e la realizzazione delle opere a mare per la costruzione del molo carbonifero ha già, di fatto, concretizzato un’importante erosione del SIC.
L’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Asia o Cina” (una cassa di colmata a mare di 3.000.000 di m3, una banchina lunga ca. 1 Km e 700 m e larga tra i 400 e i 600 m, per una superficie di 1.000.000 di m2,un nuovo antemurale di ca. 2 Km, una bretella stradale di 5 KM e un tronco ferroviario di 1 Km e 600 m. Il tutto collocato immediatamente a nord di Torre Valdaliga fino a occupare per qualche centinaio di metri la costa prospiciente al primo tratto superstite della pineta,un cinema multisala, discoteche e opere varie di urbanizzazione.) e di un porticciolo turistico (950 posti barca, 1000 parcheggi più un area variabile da un minimo di 8 ettari a un massimo di 16 ettari ricavata interrando materiale d'escavo, dove saranno collocati due cantieri navali ed annesse infrastrutture), comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta, tristemente sostituiti con banchine in mare e piazzali per deposito di container nell'entroterra, di cui, peraltro, non vi è alcun bisogno, anche a detta di molti operatori portuali.

Per difendere il territorio e la popolazione da tale opera di distruzione che priverebbe Civitavecchia dell’ultimo tratto di costa fruibile, salvaguardare il tessuto economico e sociale dell'alto Lazio e valorizzare l’unico e ultimo polmone verde della città, le associazioni ambientaliste Forum Ambientalista, Italia Nostra e WWF, unitamente all’associazione locale TNT, hanno proposto apposizione di un vincolo di protezione tramite l'istituzione di un Monumento Naturale che perimetri l'intera area, dal confine con gli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga Nord, per tutta l'estensione verso nord della pineta “La Frasca”.
Tale richiesta sta venendo supportata da una petizione già sottoscritta dalle firme di centinaia di cittadini, ed è stata sposata anche dalla IV Circoscrizione, nella cui competenza rientra l’area in questione, peraltro unica circoscrizione cittadina di centrosinistra.

A tale istituzione i comuni di Civitavecchia e Tarquinia, senza discutere con alcuno della vicenda, con lettera congiunta a firma Moscherini Mazzola, si sono dichiarati contrari.

E bene tenere presente è che l’area è di proprietà dell’Arsial che presto la dovrebbe passare al comune di Civitavecchia, vicenda che chiaramente ci trova d’accordo ma che si deve fare in maniera che avvenga o a Monumento Naturale istituito, oppure dopo il “regno Moscherini”.

Per comprendere bene quali siano i molteplici interessi che si muovono dietro questa operazione è bene sapere che:

1. La realizzazione del porticciolo, al di là del grande giro di affari che si muove dietro strutture di questo tipo, assume particolare valenza per mettere a dimora i 500.000mc di materiale di risulta proveniente dai dragaggi della citata darsena petroli grandi masse nonché dei moli carboniferi, materiale di risulta che avrebbe un costo enorme depositare in apposite discariche; non a caso Enel e Gavio, i cui sono ben note le tendenze “filantropiche” accettano di costruire il porticciolo a loro spese;

2. realizzare questa struttura serve anche a tacitare le centinaia di Civitavecchiesi che ad oggi hanno il loro posto barca all’interno della Darsena Romana, posta all’interno del Porto Storico visto che quest’ultimo vorrebbero darlo, con una concessione novantenovvenale, in gestione alla Porto del Tirreno S.p.a,, una società dietro cui si muovono gli interessi dei soliti noti del quartierino (Caltagirone, Beatrice Parodi Cozzi, Marcellino Gavio, On. Bonsignore, Sen Luigi Grillo, etc….).
Una grande operazione speculativa che, espropriando i civitavecchiesi del porto storico, prevede la realizzazione di una Marina Yachting per grandi panfili: 250 posti barca per maxi yacht e centocinquanta milioni di investimento privato per le opere a terra, che vanno dall’albergo sull’acqua al Molo del Bicchiere, alle superfici commerciali, agli spazi per l’Università ed alla grandiosa ricostruzione dell’Arsenale del Bernini, sopra il quale nascerà una piazza collegata alle mura e al lungo porto e che occuperà, fino al mare, tutta l’area dove oggi sorge la Capitaneria di Porto.

3. Anche il Terminal Asia risponde all’esigenze di posizionare gli enormi quantitativi di materiali proveniente dall’escavo dei fondali a tutto vantaggio dei grandi privati che devono realizzarli; inoltre sul Terminal Asia vi è grande interesse da parte di non ben precisati capitali di società cinesi, fatto che desta notevole preoccupazione visto che il 16 luglio 2008 il Corriere della Sera pubblicava un intervista in cui il sostituto procuratore del D.N.A, oggi sostituto procuratore di Tivoli, Dr. De Ficchy evidenziava i forti interessi della mafia cinese sul territorio ed il porto di Civitavecchia ed esprimeva preoccupazione per le relazioni che sarebbero potuto intercorrere tra questa nuova inquietante presenza e la costruzione di un terminal container nell’area civitavecchiese".

Simona Ricotti

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31 luglio 2008

Nuovo incidente a TVN - Civitavecchia. Operaio colpito alle gambe da tondini di ferro. Salvo grazie a palanche di legno.


"A nemmeno 24 ore dall'inaugurazione di TVN si registra un altro incidente nel cantiere di Torre Valdaliga Nord. Un operaio straniero, sembrerebbe portoghese, è stato infatti colpito questa mattina da un fascio tondini cadutogli sul corpo. L'incidente è avvenuto nell'area esterna alla centrale, a ridosso della Frasca. La ditta per cui l'operaio lavora, forestiera, sembra che in passato sia gà stata sotto accusa per lo scarso livello della sicurezza e, da quanto sembra, farebbe lago uso di lavoratori stranieri. L'uomo, di cui ancora non si conoscono le generalità, è stato trasportato all'ospedale S. Paolo dove è tuttora ricoverato e dove gli sarebbero state riscontrate diverse fratture e difficoltà respiratorie."
Fonte: Centumcellae.it

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29 luglio 2008

La Frasca: i piromani cittadini sembrano della stessa opinione di Moscherini e Ciani

Riportiamo un articolo comparso su www.centumcellae.it

La pineta della Frasca torna a bruciare, quasi certamente in modo doloso, e la certezza che ci sia un piromane dietro gli incendi di questi giorni è sempre più consistente. Questa mattina altri due focolari sono infatti divampati a pochi minuti l'uno dall'altro tra gli alberi e i cespugli della pineta. Fortunatamente il fumo è stato presto notato dai frequentatori della Frasca che hanno immediatamente dato l'allarme; in pochi minuti sono così giunti sul posto quattro mezzi dei Vigili del Fuoco, coadiuvati da altri mezzi della Protezione civile, che in breve hanno circoscritto le fiamme e quindi spento l'incendio. Scampato il pericolo odierno resta tuttavia la forte preoccupazione per il quarto e quinto rogo divampato in meno di dieci giorni alla Frasca, sulla cui origine dolosa sembra ci sia poco da dubitare, come confermato questa mattina dal capo distaccamento dei Vigili del Fuoco Giuseppe Ibelli; dolo che lascia intravedere a questo punto un possibile cupo disegno volto a distruggere una pineta che evidentemente qualcuno preferisce far scomparire; forse perché d'impiccio a porticcioli e vasche di colmate tanto desiderate da sempre più numerosi amanti degli affari?
Articolo originale

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25 luglio 2008

La Destra e la Quarta circoscrizione contro l'ipotesi di cementificazione della Frasca

A dimostrazione della trasversalità del partito affarista.

"No ad un approdo in un territorio già massacrato"
La Destra boccia il porticciolo alla Frasca e si chiede se i cittadini siano davvero favorevoli al progetto
(da centumcellae.it)

CIVITAVECCHIA – Arrivano le prese di posizione contro il porticciolo alla Frasca dopo l’annuncio dell’accordo firmato tra Autorità portuale e Compagnia Civitavecchia per la realizzazione dell’approdo. Ad esprimere il suo netto dissenso è La Destra di Civitavecchia, secondo cui il porticciolo, se realizzato, porterà "una buona serie di conseguenze nefaste sul nostro territorio, già peraltro “massacrato” a causa della presenza della centrale Enel. E non solo.
Siamo contrari – affermano da La Destra - e pronti a scendere in piazza a manifestare al fianco dei tantissimi civitavecchiesi che voglio continuare a usufruire dell’ormai unico tratto di costa fruibile dai cittadini. Siamo pronti quindi a protestare contro l’ennesima cementificazione della città, voluta da questa giunta e dal sindaco Moscherini, e contro la decisione di trasformare la Frasca in un porto turistico (e chissà in cos’altro) anziché consacrarla come unica (e ultima) area boschiva a tutela integrale. Questo non è altro che l’ennesimo progetto calato dall’alto sulle teste dei cittadini, voluto e “sostenuto” sicuramente non per il bene della collettività ma per gli interessi e i privilegi di pochi.
A questo punto – proseguono - ci chiediamo, e chiediamo a tutta la cittadinanza: Civitavecchia, che ospita già sulle sue coste (devastate) un porto di caratura internazionale e un porto turistico tra i più importanti in Italia e in Europa, ha bisogno di un altro porto turistico? I civitavecchiesi lo vogliono un’altro porto turistico, per giunta alla Frasca? E’ di questo che ha bisogno la nostra città per risollevarsi o le priorità sono altre? E’ per questo che il sig. Moscherini è stato votato (da migliaia di civitavecchiesi) ed eletto sindaco di Civitavecchia?."


Frasca, scontro a sinistra tra Ciani e la “Quarta”
venerdì 25 luglio 2008 11:53
(da trcgiornale.it)

È ormai scontro tra le due istituzioni di centro-sinistra del territorio. Dopo la comunicazione che l'Autorità Portuale ha sottoscritto il protocollo d'intesa con la Compagnia Porto per la realizzazione di un porticciolo alla Frasca, la quarta circoscrizione parla apertamente di "prepotenza dei porti forti" e, pur rispettando "l'autonomia dell'Autorità Portuale", rivendica la propria "partecipazione ai processi decisionali".
In questa ottica il quarto organo decentrato torna a chiedere "un incontro urgente al presidente dell'Authority Fabio Ciani, in modo che nessun soggetto venga escluso provocando in questo modo un inasprimento dei rapporti e l'allontanamento di ogni possibilità di comunicazione". La quarta circoscrizione torna a precisare che "nessun decreto prevede l'ubicazione del porticciolo alla Frasca" e che "un approdo per settecento posti non può essere certo considerato un'opera di compensazione ambientale".

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24 luglio 2008

Frasca: i piromani agiscono verso interessi precisi.

Immagine maremmaoggi.it

"Chi ama e intende difendere la pineta della Frasca e il tratto di litorale antistante, da tempo condivide la paura che qualcuno pensi di "ripulire" con il fuoco l'ultimo lembo di costa del nostro territorio scampato miracolosamente alle speculazioni per consegnarlo all'ambito della presunta civiltà riempiendo le tasche di qualche benefattore.

Gli incendi delle ultime settimane, sulla cui natura dolosa non sembrano sussistere dubbi

(come nella quasi totalità dei casi, del resto) e, in particolare, quello di ieri, dimostrano la fondatezza di tali timori e la massima urgenza di un intervento straordinario di tutela che "spenga" qualsiasi volontà di conquista su quello che per Civitavecchia rappresenta un rarissimo esempio di ricchezza collettiva.

Pur ricordando che l'area, relativamente all'entroterra e alla fascia costiera, è già vincolata ai sensi dell'art. 1-ter della L. 431/85, è doveroso che sia puntualmente aggiornato con l'indicazione dei suoli recentemente percorsi dal fuoco il catasto degli incendi, al fine di apporre i vincoli di inedificabilità e il divieto di cambio di destinazione previsti dalla normativa nazionale e regionale in materia di incendi boschivi.

È, altresì, necessaria ed urgente l'istituzione del Monumento Naturale ai sensi della Legge Regionale 29/1997 proposta, a seguito della richiesta delle associazioni WWF, Forum Ambientalista, Italia Nostra e TNT, dall'Assessore Regionale all'Ambiente Filiberto Zaratti, iniziativa che ha già visto una prima riunione in Regione il 2 luglio scorso tristemente disertata dalla nostra amministrazione.

L'istituzione dell'area protetta sottrarrebbe definitivamente alle mire espansionistiche del "mecenate" di turno la Frasca e il relativo litorale.

Per chiarire definitivamente il concetto ai piromani è bene precisare che naturalmente il Monumento Naturale sarà istituito anche se la pineta fosse totalmente cancellata dal fuoco. Al di là dell'indubbio valore naturalistico della linea di costa e delle importanti preesistenze archeologiche, si procederebbe naturalmente ad un rimboschimento.

L'istituzione del Monumento Naturale non comporterebbe alcun problema in relazione alle strutture esistenti, compreso il campeggio, e alle opere di compensazione ambientale ed accesso alla balneazione che l'Autorità Portuale deve realizzare dal 1997.

Per quanto riguarda il porticciolo da 800 posti barca, dei quali, a quanto si è appreso dalle farneticazioni del sindaco, 160 pubblici, per fare felice una parte dei diportisti locali, e 640 da collocare sul mercato, per fare felice qualcun altro, si tratta evidentemente di un'arrogante allucinazione collettiva di Moscherini, della Compagnia Porto spa e del Presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani, mai, al contrario delle menzogne diffuse in questi giorni, prevista o autorizzata alla Frasca e destinata a svanire a contatto con le necessarie autorizzazioni."

Alessandro Manuedda

Fonte: maremmaoggi.it

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Firma la petizione per non lasciar distruggere anche "la Frasca" dalla nuova speculazione cementizia

Quello che segue è il testo della "Petizione a sostegno della richiesta di Istituzione del Monumento Naturale alla Frasca presentata dalle associazioni per la tutela dell’ambiente
“WWF Lazio”, “Italia Nostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.
INVITIAMO TUTTI A SCARICARE IL FILE (clicca qui), STAMPARLO in fronte/retro, E FARLO FIRMARE. Per contattarci usate il form in basso a destra,

"I sottoscritti cittadini di Civitavecchia
PREMESSO
che l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante,unico tratto di mare fruibile e ultimo polmone verde della città, è area di intrinseco valore naturalistico ed archeologico; un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza;

che in tale sito, inoltre, sono state riscontrare notevoli ed importanti testimonianze archeologiche relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana, tanto da essere qualificato nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.

che nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari;

che la pressione industriale degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga e l’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Cina” o di infrastrutture simili altrimenti denominate e di un porto turistico da almeno 700 posti barca, comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta;

che l’attaccamento della popolazione per questo sito è stato recentemente dimostrato dai numerosi voti ottenuti nell’ambito del 4’ censimento “I luoghi del cuore” promosso dal Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI), che chiamava i cittadini italiani a votare i siti meritevoli di tutela e di particolare valore affettivo per la popolazione, nell’ambito del quale La Frasca è risultata il 3° sito del Lazio e 37° in tutta Italia sui 6000 luoghi segnalati dagli italiani;

che al fine di tutelare l’area in questione da tale opera di distruzione è necessaria l’apposizione di un vincolo di protezione;
esprimono
pieno sostegno alla “Richiesta di istituzione di Monumento Naturale nell’area costiera de “La Frasca” presentata alla Regione Lazio dalle Associazioni per la tutela dell’ambiente “WWF Lazio”, “ItaliaNostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.

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22 luglio 2008

Non altre colate di cemento, ma un argine a Moscherini


Non c'è tregua, non c'è respiro. Il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini mostra di continuo il suo disprezzo per la democrazia. Segue un comunicato del presidente della IV Circoscrizione di Civitavecchia.

"Ancora una volta, l'ennesima, apprendiamo dalla stampa che il Sindaco Moscherini in accordo con l'Autorità portuale, promuove incontri, fà accordi e conclude "affari" di competenza anche della IV circoscrizione bypassando l'organo decentrato, come se fosse il padrone assoluto di questo territorio.

Inizia così la nota del Presidente e dei consiglieri della IV^ Circoscrizione in risposta alle novità annunciate ieri dal primo cittadino in merito all’approdo alla Frasca.
Siamo indignati – affermano - ma soprattutto sconcertati che vengano fatte passare le legittime richieste di alcuni diportisti di costruire un porticciolo, ma che in realtà maschera l'unica vera esigenza di realizzare la vasca di colmata della quale i cittadini ed i frequentatori della Frasca proprio non ne sentono il bisogno, ma soprattutto che si tenti di far passare ciò come parte delle opere di compensazione! Egregio sindaco ci chiediamo se Lei è lo stesso sindaco che in campagna elettorale ha messo in risalto la necessità di collaborazione con le circoscrizioni, ma soprattutto vorremmo sapere se Lei è la stessa persona che appena un mese fa, quando la sua stessa maggioranza rappresentava una "spada di Damocle" sulla sua testa, ha chiamato a rapporto le quattro circoscrizioni chiedendo e promettendo alle stesse maggiore partecipazione e collaborazione, ma oggi, dopo un rimpastino di giunta che evidentemente la rende più sicuro, gli organi decentrati non le servono più.
Lo sfogo di Stefano Ballotari e dei consiglieri va avanti. Egregio Sindaco, così non si può proprio più andare avanti, ci chiediamo dove era la IV circoscrizione durante gli incontri "carbonari" che lei ha continuato e continua a promuovere guardandosi bene dall'invitarci.
Esprimiamo il nostro rammarico anche al Presidente Ciani con il quale si era iniziato un iter di incontri poi sfumati nel nulla e al quale chiediamo fortemente di non contribuire al massacro della costa e ad un confronto con l'unica istituzione di centro sinistra presente oggi sul territorio. Ribadiamo la nostra indignazione sui metodi assolutistici adottati dal Sindaco che ci appare più vicino agli interessi di un porto ancora radicato nel suo cuore più dell'interesse verso una città martoriata e violentata da uno scempio ambientale sempre più incombente sul nostro territorio. Il presidente e i consiglieri della IV circoscrizione, all'unanimità, dicono basta a tanta prepotenza e chiedono al sindaco e al Presidente dell'Autorità portuale un'incontro immediato con noi e con i cittadini tutti dichiarando in quella sede che i giochi ormai sono fatti e sono stati fatti passare sopra le nostre teste con trattative sconosciute ai più, ma che oggi apprendiamo essere esecutive: di questo passo Civitavecchia nel termine di sei mesi sarà distrutta!
Da www.centumcellae.it

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9 novembre 2007

Monumento Naturale nell’area costiera de 'La Frasca'– Comuni di Civitavecchia e Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo
"All'assessore Regionale Zaratti sull'istituzione di un Monumento Naturale nell’area costiera de 'La Frasca'– Comuni di Civitavecchia e Tarquinia"

Egregio Assessore,
il litorale nord della Regione Lazio è particolarmente soggetto a pressione antropica, tanto da risultare quasi completamente gravato da servitù industriali, portuali, turistiche o urbane.
Solo brevi tratti di costa mantengono una adeguata naturalità, tanto da essere riconosciuti a livello comunitario nella rete ecologica di Natura 2000.
Sicuramente uno dei tratti liberi da azione antropica di maggior estensione è l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante che, estendendosi per ca. 3,2 km nel territorio di Civitavecchia e continuando per altri 700 m circa nel territorio di Tarquinia, costituisce la prima importante interruzione di un continuum fortemente antropizzato ed alterato e, sotto questo profilo, oltre che per l’intrinseco valore naturalistico ed archeologico, un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza.
Per la sua estensione il sito è stato, tra l’altro, inserito nel progetto Oloferne del WWF, che tra il 1995 ed 1996 ha censito i tratti di costa di sviluppo di almeno 3 km liberi da opere umane.
La pineta, impiantata, con funzione di frangivento, negli anni Cinquanta del secolo scorso dall’Ersal, si presenta attualmente piuttosto degradata, principalmente a causa della scarsa resistenza del pino domestico alla salsedine e dell’importante pressione antropica.
Nonostante tale circostanza, l’area, attualmente di proprietà dell’Arsial, rappresenta un’importante e documentata zona di rispetto di biodiversità, è inserita nel PTP, ambito territoriale n.2, fra le aree boscate “Beni A5 – Boschi di tutela integrale” ed è sottoposta, relativamente all’entroterra e alla fascia costiera, a vincolo di inedificabilità ai sensi dell’art. 1 ter della L. 431/85.
La costa è una scogliera bassa, ambiente di enorme valore biologico caratterizzato anche da un elevatissimo ruolo turistico ricreativo, e, unitamente alla gariga alofila, ha un fondamentale ruolo ecologico di collegamento con la pineta artificiale retrostante.

Nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari.
Molte le piante di ambiente salmastro (costa e gariga), soprattutto della Famiglia delle Chenopodiaceae, quali: Atriplex litoralis, Sueda marittima, Salsola kali, Salicornia europea, Spergularia media e S. marina, Chritmum maritimum, Eryngium maritimum, Limonium vulgare, Artemisia marittima, Plantago corono-pus, Cakile marita.
Per quanto riguarda l’avifauna, frequentemente vengono avvistati esemplari di Arenaria interpres, Asio otus, Larus ridibundus, Sterna sandvices, Egretta garzetta, Phalarocrocrax carbo.
Particolare rilievo mostra il tratto di fondale antistante, essendo costituito da un Habitat prioritario per Natura 2000, ossia una prateria di Posidonia Oceanica e a tal fine perimetrato nel SIC IT6000005 – “Fondali tra Punta Sant'Agostino e Punta della Mattonara”.
Tra le specie riscontrate nell’ambito del SIC in questione, che si estende per una superficie di 434,703 ha, alghe di vario tipo (verdi, rosse e brune, Ulva lacuca, Codium bursa, C. vermilara, Litophyllum racemus, Geodia cydonium) e Monocotiledoni rare quali la già citata Posidonia oceanica, Muscari parviflorum Desf. (popolamento pentaploide), Ophrys sphegodes. Si segnala, inoltre, la presenza di Pinna nobilis (il più grande mollusco del mediterraneo), Corallium rubrum, di molluschi di particolare rarità come la Luria lurida, il Murex brandaris, l’Aporhais pes-pelicani, Ensis ensis o E. minor e della Caretta caretta che ama pascolare nelle praterie di Poseidonia.
Dal punto di vista archeologico, notevolissima è la rilevanza del sito, qualificato, nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.
Sono documentate testimonianze relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana: resti di ville, una delle quali in località “Cappelletto”, molto vasta e dotata di ambienti termali. Sono visibili parti di muri costruiti con la tecnica dell’opus listatum, una vaschetta scavata nella roccia e parte di un pavimento in cotto. La sopravvivenza di tali testimonianze è oggi minacciata dal continuo passaggio delle automobili sulla strada antistante il campeggio.
Rinvenimenti di tessere di mosaico, chiodi in bronzo, fibbie, ami da pesca, e di centinaia di monete di varie zecche del mediterraneo, rimandano ad una frequentazione tra III sec a.C. e IV d.C., da porre in relazione con la presenza di un porto canale, i cui resti sommersi sono tuttora visibili, identificabile quasi sicuramente con l’approdo di Rapinium, ricordato nell’Itinerarium Maritimum e, successivamente, negli Acta Sanctorum con il mutato nome di Columna, dovuto alla presenza sulla costa, come segnacolo di accesso al canale, di possenti colonne di granito, almeno tre delle quali ancora adagiate sul fondale, a modesta profondità a poca distanza dalla riva.
Lo stesso nome Frasca deriverebbe dall’uso che in passato i pescatori facevano di rami (le frasche) collocati verticalmente in mezzo al mare per segnalare gli approdi per le imbarcazioni. In caso di poca visibilità, infatti, i rami venivano incendiati così da illuminare il percorso per i natanti in difficoltà.
Sono, inoltre, frequentissime le segnalazioni relative al rinvenimento di relitti e reperti isolati dai fondali prospicienti la pineta.

L’amore della popolazione per questo sito è stato recentemente dimostrato dai numerosi voti ottenuti nell’ambito del progetto “I luoghi del cuore”, del Fondo per l’Ambiente Italiano, che chiamava i cittadini a votare i siti meritevoli di tutela e di particolare valore affettivo per la popolazione, nell’ambito del quale La Frasca è risultata il terzo sito del Lazio e 37° in tutta Italia sui 6000 luoghi segnalati dagli italiani.
Purtroppo la pressione industriale del porto e degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga mettono a rischio un biotopo di straordinaria importanza.
I lavori di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord hanno già causato la distruzione di lembi di pineta per trasformarli in aree cantieristiche e la realizzazione delle opere a mare per la costruzione del molo carbonifero ha già, di fatto, concretizzato un’importante erosione del SIC.
L’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Cina” o di infrastrutture simili altrimenti denominate o di un porticciolo turistico da almeno 700 posti barca, comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta, tristemente sostituiti con banchine in mare e piazzali per deposito di container nell'entroterra.
Per difendere il territorio e la popolazione da tale opera di distruzione e salvaguardare il tessuto economico e sociale dell'alto Lazio, riteniamo necessario, ed oramai improcrastinabile, l’apposizione di un vincolo di protezione tramite l'istituzione di un Monumento Naturale che perimetri l'intera area, dal confine con gli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga Nord, per tutta l'estensione verso nord della pineta “La Frasca”.
Al fine di portare a compimento le finalità della rete Natura 2000, proponiamo, anche, che si provveda al più presto alla redazione di un unico Piano di Gestione che interessi le aree del SIC e dell'istituendo Monumento Naturale o, considerata l’importanza e i danni già recentemente subiti dal sistema marino in oggetto, di valutare l’opportunità di un intervento presso il Ministero competente al fine di attivare uno specifico strumento di protezione per i fondali inseriti nel SIC IT6000005.
Ringraziando anticipatamente per la sensibilità e la disponibilità che Vorrà dimostrare, restiamo in attesa di un Suo gradito cenno di riscontro e cogliamo l’occasione per inviarLe i nostri più cordiali saluti.


ItaliaNostra
Sezione Asfodelo - Gruppo Civitavecchia
La Vice Presidente
Dott.ssa Roberta Galletta


FORUM AMBIENTALISTA
Sezione Civitavecchia
La responsabile
Simona Ricotti

WWF Lazio
Sezione Litorale Nord
Il Responsabile
Dr. Dario Burattini

ASSOCIAZIONE TNT
Civitavecchia
La Presidente
Loretta Tremante

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