WWF: IL CARBONE NON E' PULITO E NON E' ECONOMICO WWF Italia ufficio stampa
Non è casuale la concomitanza delle dichiarazioni di oggi dell’amministratore delegato dell’Enel Fulvio Conti con il discorso del presidente della Commissione Europea. In occasione della presentazione del terzo pacchetto sulle liberalizzazioni dei mercati energetici dell’Unione, Barroso ha sottolineato come la liberalizzazione sia funzionale al raggiungimento di obiettivi precisi di riduzione delle emissioni e alla sempre maggiore penetrazione di energie rinnovabili.
All’amministratore delegato di Enel, che persevera nell’investire in fonti incompatibili con la lotta ai cambiamenti climatici e oppone un’ultima resistenza alla liberalizzazione, evidentemente la conferma della linea europea non è piaciuta. Da qui e nuovamente, dopo lo spauracchio black-out di qualche giorno fa, Conti cerca di recuperare consenso offrendo sconti miracolosi (fino al 20%) con l’opzione “carbone pulito”, pur sapendo che non sarà affatto così, al contrario.
Di fronte a un obiettivo di riduzione delle emissioni del 6,5%, la Direttiva Europea dell’emission trading introdurrà già dall’anno prossimo un costo aggiuntivo per le centrali a carbone. Tale costo sarà direttamente scaricato nelle tasche dei consumatori italiani, che peraltro sono penalizzati da una liberalizzazione ancora incompleta. L’Unione Europea ha già anticipato obiettivi di riduzione al 2020 del 20% e del 30%, da conseguire attraverso l’incremento dell’efficienza energetica e la promozione delle energie rinnovabili.
Promettere miracolose diminuzioni in bolletta costituisce un miraggio che si sa bene di non potere e non volere concretizzare. Peraltro in nome di un carbone pulito che al momento non esiste: il WWF chiederà conto all’Enel dell’uso di tale formula, che costituisce una comunicazione non corretta nei confronti dei cittadini, specie in presenza di una mera sperimentazione su siti non ancora verificati e verificabili della cattura e stoccaggio del carbonio.
Quanto costerà al consumatore italiano raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 se il nostro paese continuerà ad incrementare le proprie emissioni aumentando la produzione a carbone? Moltissimo: e non si illuda l’Enel di far pagare tale prezzo a consumatori e a contribuenti.
06-84497.377, 213, 265, 373, 463
20 settembre 2007
WWF: dall'Enel i saldi del carbone
18 settembre 2007
Sfiduciato Nando Simeone
Per ascoltare un'intervista sulle ragioni della sfiducia al vicepresidente della Provincia di Roma fai clic qui.
Non per caso la copertura mediatica dell'evento è stata nulla.
Contro la decisione è stato diffuso un appello, visibile a questo indirizzo
Prime adesioni:
Piero Bernocchi (Cobas); Salvatore Cannavò (Deputato); Comitato di quartiere Alberone; Nunzio D’Erme (Action); Giulio Calella (Ass. Sinistra Critica); Antonio Di Simone (Segreteria Sdl Roma); Elisa Coccia (Ass. Sinistra Critica); Esc_Atelier occupato; Pasqualino Fabi (consigliere PRC municipioI); Danilo Corradi (Ass. Sinistra Critica); Nella Ginatempo (Bastaguerra); Armando Morgia (Cons. PRC VIII municipio); Adriana Spera (capogruppo Prc Comune Roma); Roberto Rossetti (Assessore III municipio); USI/Ait. Antonello Sotgia(urbanista);Laura Marchetti (Architetto);Claudio Ortale (Capogruppo PRC municipio 19);Caterina Patti(assessore municipio 19)Fabrizio Burattini(segr.CGIL Roma Sud);Silvio Messinetti (CPF Roma), Movimento Nocoke
16 settembre 2007
Nuovi no al carbone - Saline Ioniche
Riceviamo e pubblichiamo
Francesco Alì - Segretario generale Cgil Reggio Calabria"
14 settembre 2007
Enel alza, Bersani "schiaccia"
Vedi EcoAlfabeta, Petrolio, Altreconomia, il comunicato di Legambiente,
Bersani contestato alla Conf. naz. sui cambiamenti climatici '07
14 SETTEMBRE 2007
TARQUINIA – Bandiere e striscioni del No al carbone contestano alla F.A.O. (Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici 2007, ndr) la politica energetica del Ministro Bersani e dell’ex ministro all’ambiente Matteoli. Il Movimento No Coke Alto Lazio fa sentire il suo dissenso al Convegno sui Cambiamenti Climatici e il surriscaldamento globale. Bersani vanifica e minimizza le dettagliate relazioni tecniche degli scienziati che nei due giorni si sono alternati sulla platea mettendo in evidenza i seri rischi che incombono sul pianeta se non si inverte la tendenza. Ma i rappresentanti del movimento No Coke hanno ricordato al Ministro che la lotta contro la riconversione di Torre Valdaliga Nord continua. Si è concluso ieri nella capitale il convegno sui Cambiamenti Climatici e il surriscaldamento globale, i lavori sono stati presieduti da Gianni Riotta direttore del TG1, alla presenza del Ministro all’ambiente Pecoraro Scanio, allo sviluppo economico Pierluigi Bersani, presenti anche Altiero Matteoli, Mussi, molti rappresentanti dei sindacati. Quando Bersani ha preso la parola il movimento No Coke ha aperto le bandiere e lo striscione contro la riconversione a carbone di Civitavecchia. “Il Ministro Bersani invalida gli interventi tecnici di insigni scienziati che si sono avvicendati nei due giorni dedicati ai Cambiamenti Climatici – riferisce il Movimento No Coke – e richiama di contro i cittadini alla razionalità, quando lui per primo dimostra un atteggiamento di pericolosa irrazionalità perseguendo la via del carbone, e ignorando, nonostante le evidenze scientifiche, l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sull’economia del nostro paese e sulla salute dei cittadini. L’unico poco razionale è proprio chi si ammanta quindi di pragmatismo e si erge a giudice di un intero popolo, compreso quello che lo ha votato e che si sente oggi tradito”. “So bene che fuori ci sono i No Coke” ha esordito Bersani ma poi le solite dichiarazioni che tengono conto di un ipotetico e sbandierato sviluppo, quando il ritorno al carbone semmai è non un progresso ma un deleterio regresso.
“Essenzialmente – continua il movimento – Bersani non si pone il problema del futuro,non conosce le soluzioni e quindi non vuole neanche provare ad invertire la tendenza suicida nell’utilizzo dei combustibili fossili a detta di tutti gli scienziati presenti i più pericolosi per la salute del pianeta. Non vuole prendersi la sua parte di responsabilità, quella che i cittadini gli hanno affidato, di salvaguardia di un modello di sviluppo sostenibile, che si armonizzi con l’ambiente e tenga conto delle vocazioni naturali dei territori. Invece, sceglie la via del carbone e nemmeno i gravi problemi dell’inquinamento lo fanno desistere”. Sembra insomma che il parere di Bersani consista nell’osservare ma non cambiare, sulla stessa linea l’intervento dell’ex ministro all’ambiente Matteoli: “Entrambi – continuano i No Coke – hanno preteso di invalidare la conferenza mettendo sullo stesso piano ambientalisti e cittadini che lottano contro il carbone. Ci hanno definiti esagerati, catastrofici, quindi irrazionali che non comprendono la portata dei grandi problemi. Probabilmente il Ministro non è a conoscenza che sul territorio ci si ammala di allergie, di leucemie, di cancro, di malattie cardiovascolari per il 40% in più rispetto alla media regionale e ignora la VIA (valutazione di impatto ambientale) presentata al Tribunale di Civitavecchia, dove ci consigliano un’agricoltura non mangiabile, e ignora l’ordinanza del Sindaco di Brindisi di distruzione delle colture nei pressi della centrale a carbone che insiste sul suo territorio. Ma noi siamo gli irrazionali”. Quindi due giorni dedicati alla ricerca per trovare soluzioni ai problemi dei cambiamenti climatici con il fior fiore della scienza si risolvono in una negazione dell’evidenza e nessuna risposta da parte del Ministro dello Svilippo Economico. “Il ministro vede solo il presente come proseguimento del passato,il futuro è un suicidio e lui la chiama razionalità.
Questa è una gravissima forma di miopia che un ministro non dovrebbe avere.
Riprendiamoci la delega assegnata a Bersani dagli elettori, vuole solo gli interessi di chi inquina e nega le evidenze. I politici sembrano vivere in un mondo parallelo,vengono ai convegni, sembrano capire che i cambiamenti climatici verranno pagati dai i più poveri della terra, i politici finito il convegno faranno come prima: niente!”.
MOVIMENTO NO COKE
CONTATTI:335.8272742
329.7924124
http://nocoketarquinia.splinder.com
12 settembre 2007
La truffa CIP6
Clicca sull'immagine per ingrandire:
Ecco come vanno le cose.
FAI CLIC QUI per una panoramica sulla vergognosa vicenda, o vedi il Blog di Stefano Montanari:
13 settembre, i Nocoke alla Conferenza sui cambiamenti climatici
Domani 13 settembre, il Movimento Nocoke presenzierà alla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici 2007.
Per info su come arrivare alla sede della conferenza (Palazzo Fao) clicca qui
Ambiente: perché agire subito è importante
Dalla "Conferenza Nazionale sui cambiamenti climatici 2007", le stime del Ministero dell'Ambiente sulle priorità che il nostro paese si trova a dover affrontare in conseguenza dei cambiamenti climatici e del loro impatto sul nostro territorio e sulla nostra economia.
"...- Già ora la temperatura in Italia si aumentata quattro volte di più che nel resto del mondo: 1,4 gradi negli ultimi 50 anni mentre la media mondiale è di 0,7 gradi nell’intero secolo.
- Già ora le piogge diminuiscono (il 5% nell’ultimo secolo, oggi ci sono 14 giorni di pioggia in meno ogni anno nel sud), gli episodi di siccità si moltiplicano, la desertificazione sta diventando un problema non solo per la Sicilia, ma anche per la Pianura Padana.
- Aumenta il rischio idrogeologico soprattutto nell’Appennino meridionale e in parte di quello settentrionale, oltre che nelle Alpi occidentali: le zone più a rischio sono in Calabria, Campania, Liguria e nelle Langhe.
- Risorse idriche: i nostri ghiacciai alpini hanno perso metà del loro volume e il 30% della loro superficie in meno di un secolo. Il Po, come tutti i fiumi italiani, sta subendo riduzioni progressive delle portate medie mentre aumenta la variabilità tra piene e secche.
- Mare: un chilometro su 3 delle nostre coste basse è in arretramento e 33 aree costiere rischiano di essere sommerse dal mare nei prossimi decenni, la biodiversità marina, così come quella terrestre, cambia e nuove specie aliene si stanno insediando nel Mediterraneo.
.
- Salute: un incremento dei decessi in Europa, a causa delle ondate di calore valutato tra 8 mila e 12 mila persone per anno e per ogni grado centigrado di aumento della temperatura media (DATI UE, PESETA).
- Soldi dei cittadini: i primi a pagare saranno agricoltori e operatori turistici. La produttività agricola, a causa dell’eccesso di caldo e della minore disponibilità d’acqua, potrebbe diminuire del 22%, (mentre quella del nord Europa potrebbe crescere fino al 70%). I danni sarebbero pari a 2/300 milioni di euro l’anno. Le regioni mediterranee diventerebbero piuttosto inospitali per il turismo estivo marino sia per mancanza d’acqua che per eccessivo calore, e il turismo invernale, specie quello alpino, subirebbe una considerevole riduzione. Nel nord Europa, viceversa, le opportunità di sviluppo turistico sarebbero notevoli. I danni potrebbero nel nostro paese potrebbero variare di cifra che va da 200 e 800 milioni di euro l’anno.
AGIRE SUBITO E’ NECESSARIO, ANCHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO
- Noi siamo, assieme a Spagna, Portogallo e Grecia, i più esposti ai danni dei cambiamenti climatici. Noi abbiamo la maggiore convenienza, tra i paesi industrializzati, ad agire subito.
- Riportando all’Italia le stime del rapporto Stern sull’inazione. Nell’ipotesi ormai ampiamente superata che la temperatura globale cresca solo di 1,5 gradi, nel nostro paese, i costi per far fronte ai danni prodotti dai cambiamenti climatici sono 50 miliardi di euro all’anno. Nella situazione più catastrofica prevista a livello globale dal rapporto (crescita di 6 gradi di temperatura), i costi arriverebbero a 200 miliardi di euro l’anno.
- Per mettere in campo le azioni che cui permettono di tagliare le nostre emissioni di gas serra, ci servono da 3 a 5 miliardi l’anno..."
I falsi allarmi di Enel per spingere il carbone
La risposta di Pecoraro Scanio a F.Conti (il Goebbels dell'Enel): «Credo che le aziende italiane dovrebbero preoccuparsi di come tagliare le CO2 invece di lanciare periodicamente il rischio black out. Bisogna ridurre gli sprechi per il rischio di black out ma il vero problema è il rischio di miliardi di euro di multe per il mancato rispetto del Protocollo di Kyoto. Le aziende italiane fanno allarmismo invece di fare innovazione».
Vero, ma il Ministro Pecoraro avrebbe potuto citare un'altra verità: "...Il potenziale di energia elettrica installata è di oltre 80 mila MW, più di quella che si consuma nel nostro paese. Quindi, se Enel vende energia, e quella in sovrappiù la esporta, il prezzo della stessa sale, la necessità di aumentare il potenziale energetico del paese rimane e, verosimilmente, aumentano i guadagni di Enel. Con il carbone..."
"2030, dal Sole l'energia di mezzo mondo". E l'Italia?
Riportiamo un articolo pubblicato a pag.3 del quotidiano laRepubblica del 3/09/2007, intitolato "2030, dal Sole l'energia di mezzo mondo. Ecco il rapporto Greenpeace. Sarà utilizzata da 3 miliardi di persone."
"Vittorio Cianciullo
10 settembre 2007
www.etruriaecofestival.it
* INGRESSO LIBERO PER TUTTI *
venerdì 14 e sabato 15 settembre - a partire dalle ore 18.00
Clicca qui per il programma dettagliato e indicazioni su come arrivare.
info: 335 61 78 478 - etruriaecofestival AT yahoo.it