"La chiarezza non alberga nel cervello di chi ci governa
Questa è una libera traduzione del motto latino: “Rem tene, verba sequentur”. Quando si gestisce un fenomeno vitale per la collettività, bisogna conoscerne le basi scientifiche per poter poi agire finalizzando gli interventi al bene comune.
Il complesso fenomeno dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani comporta una presa d’atto delle ricadute sugli equilibri ambientali e sulla tutela della salute. Per questo noi, Medici impegnati in una battaglia di civiltà e sensibili alle norme deontologiche, non possiamo restare muti di fronte ad esternazioni ciniche ed antiscientifiche. Ci riferiamo a quanto il Sig. Luigi Scardone (segretario della UIL Lazio) ha asserito e, cioè: “a TVN si dovranno bruciare almeno 160.000 tonnellate all’anno di rifiuti solidi urbani al posto del carbone”, “il combustibile prodotto dai rifiuti (CDR) costa poco e inquina meno del carbone”, “l’immondizia della Campania non è purificata e contiene diossina”, invece, i rifiuti del Lazio sono sanificati. Per cui non si fa un soldo di danno se si trasforma Civitavecchia in una maxi-pattumiera. Possiamo allora dormire sonni tranquilli perché il sindacalista scienziato CI ASSICURA CHE le eco balle romanesche sono più pulite di quelle partenopee! E ci domandiamo, con un malcelato senso di colpa: “perché nessuno si è accorto di questo genio della tecnologia ambientalista che, finalmente, ha estratto dal cilindro del suo atenaico cervello una così rivoluzionaria scoperta, forse degna di un premio Nobel?” A Civitavecchia non esiste raccolta differenziata, e le discariche a cielo aperto sono pressoché sature. Quindi abbiamo tre opzioni di smaltimento dei rifiuti solidi urbani:
l’inceneritore (compresso tecnologico di grossa taglia, divoratore di numerosi carichi di rifiuto allo stato indifferenziato) che genera calore (per teleriscaldamento) e produce un po’ di energia elettrica, ma al prezzo di un inquinamento proporzionato alla quantità di rifiuti combusti;
il gassificatore (struttura tecnologica più snella) che sfrutta il syngas prodotto dalla combustione di materiali organici secchi, vagliati e compressi nelle eco balle (quelle di tipo “partenopeo”) per poi, fornire energia elettrica; però anche con questo sistema si immettono nell’ambiente sostanze inquinanti e scorie che hanno poco da invidiare a quelle vomitate dalle ciminiere dell’Enel;
il pirolizzatore che è un impianto piccolo, tecnologicamente più sofisticato, ma che può bruciare solo le eco balle “pulite” (quelle romanesche… per intenderci!) e che fornisce calore per teleriscaldamento) nonché syngas, residuo oleoso e carbonella… prodotti chimici che possono generare energia elettrica ma che, inevitabilmente, inquinano l’ambiente in proporzione alla quantità di eco balle bruciate.
Questo il “roseo” panorama del prossimo futuro per gli equilibri ambientali dell’hinterland di Civitavecchia. Ma perché tanto interesse del Commissario Regionale ai Rifiuti On. Marrazzo per il nostro territorio? Il federalismo è una forma concreta di civiltà democratica che dovrebbe rispettare il principio di sussidiarietà per garantire ad ogni cittadino pari diritti e pari doveri, senza prevaricazioni. Invece, da cinquattotto anni, il cittadino civitavecchiese subisce l’impatto negativo degli opifici elettrici a favore dell’approvvigionamento nazionale senza trarne alcun vantaggio. (Le tanto sbandierate compensazioni sono un’offesa alla nostra intelligenza oltre che un mostro giuridico!). Se vigesse il federalismo ci basterebbe produrre 700 Megawatt e non 7.000 con una proporzionale riduzione dei danni all’ambiente e alla salute. Se, ancora, il nostro amabile Commissario Regionale ai rifiuti rispettasse il dettato costituzionale degli eguali diritti e doveri per tutti i cittadini, dovrebbe autorizzare un mini pirolizzatore sufficiente a smaltire i rifiuti prodotti dalla nostra comunità e si guarderebbe bene dal sottoporre la popolazione inerme ad uno spaventoso sovraccarico di rifiuti provenienti da mezzo Lazio e fors’anche da mezza Campania. Se, come sussurrano insistenti voci di corridoio, i giochi sono già stati fatti ad esclusivo danno e beffa della cittadinanza, scendere in piazza e opporsi alla violenza dello Stato con altrettanta ostinazione e determinazione di popolo non sarebbe da considerare insurrezione ma esercizio di legittima difesa.
Noi Medici saremo sempre al fianco di chi soffre nel corpo e nello spirito e denunceremo senza tentennamenti ogni manovra furbesca (e fors’anche immorale) tesa a favorire i prepotenti di turno che si sono istallati dentro le istituzioni e nel tessuto sociale più degradato."
Civitavecchia, 09 gennaio 2008
Il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la difesa dell’ambiente e della salute.