Comunicato stampa- riceviamo e pubblichiamo:
"Inquinamento dalle centrali: nasce il Comitato Civico per la Difesa della Salute e dell’Economia
A Tarquinia cresce la paura per la costruzione della centrale a carbone. I cittadini, consapevoli dei danni sanitari ed economici prodotti dal carbone alle comunità locali, temono ora anche il degrado morale dei responsabili della riconversione.
É di giovedì scorso la notizia che l'Amministratore Delegato di ENEL, Fulvio Conti, è indagato con una pesante accusa che ha portato a delicate indagini ed a numerose perquisizioni.
Prima di Conti sono stati al vertice dell'ENEL Franco Tatò e Paolo Scaroni.
Il loro curricolo parla da solo. Franco Tatò è stato condannato per l’inquinamento provocato dalla centrale di Porto Tolle alle popolazioni del comprensorio. Il suo comportamento è stato giudicato “compatibile con un disegno criminoso”. (Sent. Tribunale di Rovigo)
Paolo Scaroni ha patteggiato un anno e quattro mesi di reclusione per una storia di mazzette legate agli appalti nelle centrali. (Sesta Sezione Penale Trib. di Milano) Digitando il loro nome le note vicende giudiziarie possiamo leggerle anche in internet.
Quei tre galantuomini affermano che il carbone è pulito e innocuo. Un altro galantuomo è Marrazzo. Chi non ricorda Marrazzo a caccia di voti con la promessa di fermare la centrale a carbone ? Da qualche tempo invece il Presidente Marrazzo convoca il Sindaco di Tarquinia per fare accordi con Enel. Perchè si tiene il sacco al galantuomo di turno, proprietario delle mega-ciminiere ? Visto che la Cassazione ha stabilito che è lecito dire buffone ai politici che non mantengono le promesse, sarebbe in questo caso un appellativo appropriato anche per un politicante.
Al Consiglio Comunale aperto che si è svolto a Tarquinia lo spettacolo della resa del Sindaco è stato brutto. Brutto è stato anche lo spettacolo offerto dai medici consiglieri, incapaci di far inserire nel deliberato della resa, votato anche da loro, almeno la richiesta di una nuova valutazione d'impatto ambientale, seguendo con coraggio l'esempio del Ministro della Salute.
Preso atto della rinuncia del Sindaco i cittadini che si oppongono al carbone hanno dato vita al Comitato Civico per la Difesa della Salute e dell'Economia per organizzare azioni concrete contro la centrale a carbone. All'iniziativa, che ha visto gli operatori agricoli fortemente impegnati, hanno già aderito varie organizzazioni del commercio, del turismo, dell’agricoltura e molti medici di famiglia.
Il prossimo appuntamento è previsto per la prossima settimana per organizzare le attività secondo il calendario approvato dall'organismo che raccoglierà denunce, dati e testimonianze. Saranno così intentate azioni legali per il risarcimento a singoli e gruppi dei danni provocati dall'inquinamento da termoelettrico."
Comitato Civico per la Difesa della Salute e dell'Economia