No al carbone Alto Lazio

21 aprile 2008

"Centrale a carbone di Civitavecchia: chi berrà il vino al carbone?"


Riceviamo e pubblichiamo:


Mia madre abita in uno dei comuni più belli d'Italia, Tarquinia. Città ricca di storia, sita a pochi metri dal mare e nella quale l'agricoltura fornisce prodotti di rara qualità. Uno di essi, il vino Tarquinia, coltivato lungo la fascia costiera, è tra i sei DOC del Viterbese presenti all'importante manifestazione internazionale Vinitaly che si svolge nella città di Verona.

Purtroppo questo vino è in pericolo, insieme agli altri prodotti agricoli della zona.

Chi vorrà acquistarli dopo che sarà attivata la centrale a carbone di Civitavecchia ?

Come insegna la tragedia che si è già consumata nei dintorni della città di Brindisi nella quale sorge una analoga centrale, bruciare carbone per creare energia non solo è criminale per le inevitabili conseguenze sulla salute umana, ma è anche deleterio dal punto di vista economico: turismo e agricoltura non sono assolutamente compatibili con questo combustibile fossile.

Non solo il carbone emette radioattività, ma la sua combustione produce nanoparticelle che producono danni irreparabili alla salute umana. Oltretutto, queste nanopaticelle sono eterne, ovvero, una volta immesse nell'ambiente non c'è modo di liberarsene (http://www.nanodiagnostics.it http://dipna.eu ).

Poiché la nocività della combustione del carbone è una realtà scientifica innegabile, è a mio parere, in malafede, chi difende questa tecnologia obsoleta come propellente per l'economia o come unica risorsa per la produzione energetica.

Perché l'isola di Ventotene, grazie ad un progetto della Regione Lazio, "potrà soddisfare le sue necessità energetiche usando soltanto energia pulita, prodotta in loco", come si apprende dalle pagine del Venerdì di Repubblica, mentre Tarquinia e le altre città limitrofe alla Centrale a carbone di Torre Valdanica Nord sono destinate al collasso economico e ambientale ?

E' dovere di noi cittadini combattere affinché ciò non accada, affinché anche i nostri figli possano vivere in un ambiente non contaminato dalle letali nanoparticelle e affinché possano anche loro, in futuro, gustare prodotti unici come il vino Tarquinia.

Elena Maria Scopelliti

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Alcune lettere al servitore di Sua Emissione Enel

Pubblichiamo alcuni comunicati -provenienti da vari soggetti civili e politici- in risposta all'intervento di uno dei piccoli (s'intende in senso morale) fomentatori di folle dell'Enel, A. Benedetti, che da anni si distingue nel suo caparbio impegno per aizzare a suon di menzogne i precari operai contro la popolazione del comprensorio. Mamma Enel ringrazia, e pensa al momento in cui, terminati i lavori del cantiere, gli operai torneranno a casa, lasciando uno speciale presente per la popolazione del nostro comprensorio, oltre che per il pianeta tutto.

Una lettera di mario Dei Giudici,
coordinatore dei Verdi di Civitavecchia.

Egregio Direttore di "Maremma-Oggi",
la "lettera aperta" pubblicata nella vs. edizione del 19 aprile riferisce una reazione un po' scomposta del sig. Adalberto Benedetti nei confronti del capogruppo dei Verdi Sandro Manuedda e suscita considerazioni un po' tristi sulla controversa questione del carbone e dei soldi che Enel verserà al Comune di Civitavecchia e forse ai Comuni limitrofi.
Manuedda ha espresso senza fronzoli una sensazione condivisa da migliaia di cittadini di tutto l'Alto Lazio: “I soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio”.
È la semplice verità. Il fatto stesso che Enel sborsi tanti quattrini al Comune di Civitavecchia è una prova del danno consapevolmente compiuto. Quei soldi possono far felice un Sindaco con il pelo sullo stomaco che a Civitavecchia è probabilmente solo di passaggio e che non ha figli per i quali preoccuparsi. Ma è chiaro che Enel stessa, mentre tira su un altro pericoloso mostro nel nostro territorio e annuncia il "carbone pulito”, prova a “comprare” il silenzio sulla propria bugia. A giudicare dai fatti, ci riesce abbastanza.

In ogni modo, perché mai il signor Benedetti si agita tanto ad ogni stormir di fronda? Gli bastano le parole di un Consigliere comunale per dichiarare il pericolo di morte dell’occupazione locale? Stia tranquillo, se Enel gli ha detto che la centrale si accenderà non c’è ragione di agitarsi. E lui beneficerà insieme ai suoi figli e/o nipoti delle grandi opportunità occupazionali create della nuova centrale. Due-trecento posti all’Enel ci saranno ancora per almeno trent’anni, né occorre mobilitare gente, comitati del SI, cortei di lavoratori e simili per la difesa dell’occupazione. Per fare una centrale, in questa città, basta molto meno.

Piaccia o no ai fautori del carbone, resta però in piedi la dirimente questione se la centrale a carbone sia o no pericolosa per la salute, per l'ambiente, per la stessa economia, specialmente agricolo-turistica. Ci vorrebbe "un giudice a Berlino". Ma quella del giudice è stata una triste vicenda, forse poco nota ai più. Quando, al termine di un lungo processo civile, si era a un passo dalla sentenza al tribunale di Civitavecchia, Enel ha mosso i suoi "pedoni" ed ha fatto in modo che il Governo Berlusconi avocasse la causa al Tar. Orbene, tutti sanno che il Tar tratta materia amministrativa, non certo i diritti costituzionali. Insomma, in questa materia il giudice se lo è scelto Enel.
Risultato: i cittadini non si fidano ancora. Anche perché i loro dubbi sono scritti non soltanto nella "perizia giurata" prodotta appunto dalla Commissione di Esperti nominati dal tribunale di Civitavecchia, ma anche nelle carte di due ministeri, di una trentina di Istituzioni locali, della stessa Agenzia regionale dell’ambiente e in mille conclusioni di Commissioni medico-scientifiche a livello internazionale. Chiudono le centrali a carbone in Germania, una ad una, dove aprono ben altre strutture energetiche (con ricadute occupazionali enormi!). Negli USA si stracciano a decine i progetti di centrali a carbone, perfino quelle destinate ai deserti, che là non mancano. A Civitavecchia no, va benissimo una megacentrale a carbone “sporco” perché così piovono sulla città trenta denari.
Per favore, si ritrovi un po' di dignità! Quello che si scrive contro i cittadini che, a mani nude, resistono dopo anni di lotta somiglia molto alle accuse infamanti che sotto l’impero austriaco scribacchini tedeschi lanciavano addosso ai patrioti italiani. Ma la storia, ieri come oggi, talvolta ha sviluppi diversi dai nostri desideri e progredisce anche nostro malgrado. Libertà e democrazia sono moneta d’oro, non di argilla: resistono nel tempo, che è galantuomo…

Mario Dei Giudici , 21 aprile 2008


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"Nè fascisti né comunisti, solo ecologisti"
Gabriele Pedrini - Segretario Federale Fiamma Tricolore


Le elezioni sono finite, finita è la corsa sfrenata per una poltrona o un incarico politico, ma non credano né i vinti né i vincitori che, chi si è battuto o continua a battersi contro il polo energetico di questo sfortunato paese, abbia in qualche modo abbassato la guardia.
Non vogliamo cadere nella trappola carbone si o carbone no, diciamo come da sempre, che niente e nessuno ci può o potrà far scegliere, in funzione del combustibile bruciato dalle centrali ENEL, di quale patologia ci dovremmo ammalare.
La nostra città ha dato tanto, sia in termini economici che ambientali, è ora di dire basta, basta sentire i soliti soloni che vogliono farci credere che il carbone o il policombustibile fa più o meno male dell’altro, ecco perché non si può lottare solo contro il carbone, rimarrebbe sempre il petrolio: il no deve essere tassativamente all’ente elettrico a Civitavecchia.
E i tanti servi dell’ENEL che hanno tradito il popolo di Civitavecchia, che si sono fatti campagne elettorali contro il carbone e che se ne sono fregati, della nostra città, una volta seduti davanti alla mangiatoia politica: ora, fuori dalle mura delle istituzioni, vorrebbero ritornare a riprenderci in giro?
Che vengano, siamo pronti a cacciarli, la Nemesi storica non perdona, come non perdonano chi non vuole che questa città diventi il lazzaretto d’Italia.
Quali accuse ci possono fare, forse di non tener conto dei lavoratori del settore, falso: che sappiano tutti i lavoratori che appena la centrale andrà a carbone verranno licenziati 4800 operai.
Ci accuseranno di essere fascisti o comunisti, che ci importa del colore o della tessera di partito, o squadra calcistica, siamo soltanto civitavecchiesi che si battono per tutti, anche per chi ancora non capisce: l’ecologia non ha tessere né colore politico è di tutti, è universale.


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Movimento nocoke Civitavecchia

"E' d'ufficio l'intervento che il movimento nocoke dedica al cosiddetto portavoce dei lavoratori del cantiere enel, d'ufficio perché non motivata tanto da passione, quella si riserva ad antagonisti che la meritano, quanto da pena per il servilismo che traspare dalla risposta, quella si incivile e scomposta, che il signor Benedetti manda al consigliere comunale Sandro Manuedda.
Visto che si parla di libero voto che consegnò la città a Moscherini, ricordiamo al sig. Benedetti che intanto dopo la scellerata amministrazione De Sio, ci fu un'altra indicazione di voto, miseramente finita dopo diverse pugnalate inferte da chi ora gravita intorno all'attuale Sindaco, ma soprattutto Civitavecchia seppe esprimere con un voto VERO la propria contrarietà al progetto carbone: migliaia di civitavecchiesi si recarono a votare ad un referendum pur sapendo che anch'esso sarebbe stato ignorato.
Questo ha un valore inestimabile perché portò alle urne persone da destra a sinistra mosse non da cene elettorali o promesse di posti di lavoro per i figli, ma dall'amore per i propri figli, per non vederli morire a causa di scelte di pochi pagate fior di quattrini.
Il sig. benedetti dice "Tutti hanno capito che dire No al carbone, No al nucleare, No al turbogas, No ai rigassificatori, No alla Tav, No a nuovi aereoporti e strade e ferrovie e case e parcheggi vuol dire semplicemente dire No al lavoro, No al progresso, No al benessere.", perché, a Civitavecchia non si poteva parlare d'altro? Di porto, di terme, di turismo, forse con un po' di sforzo si sarebbero raggiunte le stesse (pochine a dir il vero) unità lavorative.
Sul suo sproloquio in merito a falce e martello non replichiamo per due motivi, primo perché sono inutile le puerili strumentalizzazioni su chi si batte per la salute di tutti: il movimento nocoke non è comunista né fascista, è di tutti come dovrebbe essere una buona amministrazione; secondo chi comunista lo è, e ancora porta nel petto falce e martello, lo fa con orgoglio e con orgoglio rivendica propri ideali e diritti e tutele per tutti, pertanto non crediamo debba essere difeso da noi dagli attacchi di chi i propri ideali e valori li mette in vendita per strada al miglior offerente !"



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17 aprile 2008

18 aprile, ore 18,00 - Aula Pucci (Comune), Civitavecchia. "Vivere all’ombra di una centrale a carbone"


PERCHE’ LA STORIA NON SI RIPETA
Proiezione del film dossier:
"Vivere all’ombra di una CENTRALE A CARBONE"

Girato da alcuni cittadini dell’Alto Lazio
recatisi a Brindisi per conoscere da vicino gli effetti
dell’inquinamento da carbone sul territorio ed
ascoltare le testimonianze di chi da anni ne
subisce le conseguenze.

"Non potevamo certo sapere la rabbia, mista a dolore ed
incredulità, che avremmo trovato negli occhi degli agricoltori
...Né il grido di dolore delle madri che ci hanno
incitato a lottare e non mollare per difendere il futuro dei
nostri figli.
...E non potevamo sapere che
il monito unanime lanciatoci da amministratori, medici,
oncologi, semplici cittadini fosse uno solo:
fermate la centrale
."

Vi aspettiamo
VENERDI'

18 aprile 2008, ore 18.00
Civitavecchia, Aula Pucci

Movimento No Coke Alto Lazio,
Coordinamento dei Comitati contro il Carbone Civitavecchia

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"ACCORDO MOSCHERINI-ENEL: SVENDITA DI UNA CITTÀ IN PUTREFAZIONE"

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del Consigliere Comunale Alessandro Manuedda, Gruppo Verdi - Civitavecchia

Con ridicolo tempismo, passata la sbornia elettorale, Moscherini e l’Enel annunciano alla città e al mondo il risultato della loro vergognosa trattativa privata sulla centrale a carbone sporco di Torrevaldaliga Nord.
Altri 50 milioni si vanno ad aggiungere ai 37 già iniettati, a partire dal 2003, nella vene ostruite di una città prima moribonda e ora in putrefazione.
Si arriva quasi a 90 milioni. Qualcuno potrebbe pensare ad una cifra considerevole. Penso che, in realtà, sia una cifra insignificante; anzi ritengo estremamente offensivo pensare in termini di cifre, a meno che non si voglia credere che Giuda con i fatidici trenta denari avesse fatto, tutto sommato, un buon affare.
Allo stesso tempo sono incredibilmente troppi per chi vuole nasconderli dietro la foglia di fico dei disagi creati alla città dalla presenza del megacantiere della vergogna e della morte, intesa nel senso figurato della dignità del lavoro e letterale dei lavoratori.
Tutti sanno che i soldi vomitati dall’Enel sono un’elemosina elargita per comprare il silenzio e, di più, il turpe consenso del “Comune-servo” sulle malattie e le morti che la centrale di Torrevaldaliga Nord causerà per i prossimi decenni alla popolazione di Civitavecchia e dell’Alto Lazio. Tutti lo sanno, anche a livello istituzionale, ma nessuno lo dice, perché sanno anche che la compensazione economica per l’installazione delle centrali è, naturalmente, vietata dalla legge. La disgustosa legge Marzano n. 239 del 2004 ha sì reintrodotto questa pratica offensiva della dignità umana, ma in forme e tempi che non coincidono con il caso di Civitavecchia.
Con l’accordo Moscherini-Enel abbiamo assistito all’ennesima svendita di una città in putrefazione e dei suoi abitanti ormai socialmente defunti, o meglio assassinati. È stato definitivamente sancito per Civitavecchia lo status di feudo Enel.
Un Comune che lega indissolubilmente la propria esistenza alle elargizioni di un padrone che riversa ogni anno migliaia di tonnellate di inquinanti nell’aria che i sudditi sono costretti a respirare, non può avere e, infatti, non ha alcuna autonomia nel rapporto con la sorgente di morte.
L’opera di insabbiamento e la vergognosa assenza del Comune di Civitavecchia alla conferenza dei servizi tenutasi un mese fa al Ministero dello Sviluppo Economico in merito al riesame dell’autorizzazione unica di TVN, sono solo l’ultima testimonianza dell’ignobile servitù nella quale è inchiodata Civitaenel.

Mi rivolgerò alla Procura della Repubblica per sapere se nel travaso di milioni di euro da una SpA ad un Ente locale che non trova presupposti di legge né motivazioni pratiche al di fuori della compravendita della salute dei cittadini in cambio del silenzio, ci siano estremi di reato.

Per il mio disprezzo non ho bisogno di una sentenza.

Il Capogruppo
Alessandro Manuedda

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15 aprile 2008

OT - Due Italie (speriamo?)

Berlusconi III

Qualche commento dopo l'esito delle elezioni.

L'Italia non era sazia. L'Italia? 13 milioni di elettori. Il sospetto è che di fatto esistano due Italie, sempre più distanti ad ogni istante che passa. Da un punto di vista quantitativo, distanti quasi quanto i lontani cugini yankees Alabama e New York.
All'estero, in queste ore, la stampa esprime sconcerto, sbigottimento, incredulità, sarcasmo sull'esito delle nostre elezioni 2008. E si interrogano sulle cause che possono trovarsi alla base di una simile anomalia. Leggi in proposito l'articolo del confindustriale Sole24ore.it
L'Italia, almeno una delle due, vive con la testa fuori dall'Europa; stupisce la cristallizzazione, la fedeltà nonostante tutto della quota maggioritaria dell'elettorato del centrodestra italiano: telepersuaso, ignorante, cattolico.
All'opposto, se cos' si può dire, accade qualcosa di davvero interessante: Sinistra Arcobaleno suicidata/vampirizzata? Evidentemente s'era resa inutile e anacronistica, nel ruolo che s'è ritagliata negli ultimi anni. E se per anni si fa politica "uniti contro", è ovvio essere svuotati in favore di Veltroni, se questo è l'unica (apparente?) alternativa a Berlusconi, in termini di possibilità di governo. Era una sinistra spaesata, lenta, che vedeva uno dei pochi motivi di novità nell'esplicito apparentamento coi verdi.

Intanto W interviene sui commenti di SuaEmittenza all'indomani del voto: a quanto pare sente «forte esigenza di una grande offensiva culturale. Troppo a lungo abbiamo accettato passivamente che ci fosse uno spirito del tempo a cui adeguarsi. Dobbiamo sferrare una grande offensiva culturale intorno al tema dei valori». Accidenti! Serviva la discesa di Berlusconi 3, perché qualcuno accendesse il cervello. Vedremo. Per ora non mi pare molto credibile.

Stefano Montanari e "Per il bene comune": 119.420 consensi. Avanti tutta ora, il percorso è solo all'inizio. Per qualche italiano poter esprimere un voto a favore di PBC ha rappresentato la prima volta senza naso turato: in piena condivisione di programma e approccio alla politica.

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13 aprile 2008

Civitavecchiesi nuovamente mobilitati per la tutela del diritto alla salute


Invitiamo i cittadini civitavecchiesi alla lettura dell'articolo
"Antenne: i Comitati si uniscono per chiedere tutele"
su www.centumcellae.it, VEDI QUI

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12 aprile 2008

Sul "voto utile"

VEDI:
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per il bene comune
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 11 aprile 2008
© IL BLOG DI STEFANO MONTANARI

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(quanto segue NON è da considerarsi rappresentativo del Movimento Nocoke, ma è espresso a titolo personale dal redattore del Blog)

L'espressione "voto utile" non può essere utilizzata solo in relazione alla spendibilità del proprio voto per determinare direttamente la formazione di un governo.
Un dibattito politico dovrebbe essere fondato su proposte chiare, centrato sulla discussione dei problemi e delle sfide di maggior rilevanza. L'opposto di quanto è avvenuto in questa campagna-farsa, dove si è fatto di tutto perché la scelta dei cittadini fosse incanalata in sensi obbligati davvero poco alternativi tra loro: V o B. Davvero l'unico voto utile è quello dato ai due sconci gemellini?
Non lasciamoci infarcire la testa di sciocchezze.

Esiste la possibilità di utilizzare il proprio voto come investimento lungimirante, per far sì che venga introdotta in parlamento una forza portatrice di quelle idee che si vogliono sostenere. Ovvio che una decisione simile trova senso contestualizzata in date circostanze, e cioè io credo che in questo momento votare V o B destìni il Paese a una sorte non tanto diversa, e significa affidarsi a chi finora ha tradito in modo quasi sistematico la fiducia e le aspettative degli elettori.

Secondo questa prospettiva un voto utile può essere indirizzato verso la Lista "Per il bene comune": il suo programma è semplice, chiaro e pragmatico, oltre che del tutto condivisibile per chi scrive. In esso non si trova distanza tra i princìpi ispiratori e i propositi di azione (trasparenti).

I dubbi restano, certo.

Sul blog di Beppe Grillo nel giorno 10 aprile è apparso un post intitolato proprio così, "Il meno peggio" (vedi qui), che pur colmo di slogan facili e semplicismi, contiene anche alcune solide "verità": a forza di andare avanti col "meno peggio" l'Italia affonda.



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10 aprile 2008

Nuovo studio WWF: il sistema Emission Trading 2008-2012 favorisce il CARBONE


Distribuire gratuitamente le quote di CO2 al settore termoelettrico equivale ad incentivare le centrali a carbone.


Un nuovo rapporto di Point Carbon mette in luce come la distribuzione gratuita delle quote di CO2 agli operatori elettrici nel secondo periodo di Emission Trading 2008-2012, garantisce un rendita alle centrali termoelettriche, in soli cinque paesi dell'Unione, equivalente al Pil della Repubblica Ceca. La combustione di carbone nelle centrali termoelettriche da sola è responsabile di circa un miliardo di tonnellate di CO2 di emissioni annue, corrispondente al 20% delle emissioni europee, ed il suo contributo nel settore elettrico europeo sembra volere aumentare.
Un nuovo rapporto, commissionato dal Wwf, mette in luce come il sistema dell'Emission Trading di fatto permetta a questa fonte pesantemente inquinante di guadagnare miliardi di euro da un meccanismo in realtà creato per diminuire le emissioni.
Ci sono ad oggi progetti per 40 nuove centrali a carbone in Europa nei prossimi cinque anni. «Queste centrali se realizzate rimarranno operative per i prossimi 50 anni bloccando le nostre economie in scenari di emissioni insostenibili – fa notare Sanjeev Kumar, Emission Trading Scheme Coordinator per il Wwf –, oggi più che mai è fondamentale che il settore elettrico sia messo di fronte ai reali costi delle emissioni di CO2, anziché scaricarli sull'ambiente e sulla collettività» (SEGUE).

Vedi qui per l'articolo intero (vglobale.it)

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10 aprile, Allumiere (Rm): proiezione del documentario sulla centrale a carbone di Brindisi

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Comunicato:


Carbone, svegliamoci! E’ il titolo dell’incontro durante il quale i cittadini dell’alto Lazio, asserviti da più di 50 anni di servitù energetiche, sono invitati a vedere la verità raccontata in un film dossier sul carbone. Giovedì 10 Aprile ad Allumiere
.

Giovedì 10 Aprile alle 18.00, presso la SALA STEFANINI di Allumiere, verrà proiettato il documentario “verità” sul carbone, su come si vive vicino ad una centrale a carbone, quella di Brindisi. Il documentario è stato realizzato dalla produzione di Giovanni Leoni e organizzato dal movimento no coke Alto Lazio in collaborazione con il Comitato dei Cittadini Liberi. Il progetto iniziale del documentario era quello di portare a conoscenza di tutti quanto accaduto a Brindisi con la centrale a carbone e ciò che accade qui con l’inganno del “carbone pulito” di TVN. La similitudine con Brindisi è il filo conduttore del film, la storia infatti si ripete anche da noi. Brindisi prima della colonizzazione delle società elettriche era la zona agricola più generosa e famosa del Salento, nota per le colture mediterranee come carciofi, finocchi e meloni. Cosa è accaduto è evidente: nessuna istituzione si è occupata di verificare i danni che avrebbe procurato la combustione del carbone, delle ricadute sulla salute umana e sull’ambiente. Semplicemente la verità, raccontata da cittadini, da agricoltori derubati del proprio territorio, del proprio lavoro, per i profitti delle lobby che producono energia per venderla all’estero. Le testimonianze più forti, contenute nel racconto, sono a cura di medici ed oncologi dell’area Brindisina e del Presidente della Provincia di Brindisi che dà letteralmente lezioni di politica onesta agli amministratori del nostro comprensorio. Il messaggio finale che danno tutte le testimonianze è unanime “non fatela accendere, la centrale a carbone”, qui a Brindisi potete vedere le lacrime del popolo e della terra, fermatela, prima che sia troppo tardi”. Il documentario prossimamente verrà proposto anche a Civitavecchia, sollecitando alla visione il sindaco Moscherini, così affaccendato a firmare convenzioni con l’ente elettrico. Nell’Alto Lazio, si ripete la storia di Brindisi: sono tanti i sindaci che sono stati addomesticati dalle compensazioni e dai famigerati tavoli dello sviluppo, dopo Civitavecchia anche Tarquinia ed Allumiere, per non parlare poi di Montalto di Castro, tutti sindaci di città condannate alla povertà e alle alte percentuali di morte per tumore. Nel film ci sono molti messaggi per i nostri sindaci, quelli che per miopia bilaterale non vedono i danni irreversibili che procura la combustione del carbone su un territorio meraviglioso come il nostro, generoso di agricoltura e di risorse naturali.

La proiezione del film sarà introdotta dal Dott. Mauro Mocci, medico di base di Allumiere e portavoce dei medici del comprensorio, impegnati da sempre in difesa della salute e contro la riconversione a carbone di TVN.

Movimento no-coke Alto Lazio

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9 aprile 2008

Fotovoltaico anche di notte con le nanoantenne



"Ricercatori americani hanno sviluppato un pannello solare dotato di un'efficienza dell'80% e capace di catturare l'energia solare anche di notte nel campo dell'infrarosso. Il segreto sta in milioni di micro-antenne più sottili di un capello umano"

Vedi qui per l'articolo intero
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inoltre:

APPROVATO IL “CONTO ENERGIA” PER IL TERMODINAMICO
L'Italia prende esempio dalla Spagna. Finalmente è incentivata la produzione di energia elettrica da impianti solari termodinamici, un progetto a suo tempo ideato da Carlo Rubbia e successivamente “incubato” nella penisola Iberica in attesa di una legge ad hoc. L'incentivo va dai 0,22 ai 0,28 euro per kWh prodotto, a seconda della percentuale di frazione solare, ed è concesso anche nel caso di impianti ibridi

Vedi qui per l'articolo intero

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infine, direttamente dal...Presente!

ILLUMINARE CON LA FORZA DI GRAVITÀ
Realizzata, da un designer americano, una lampada da interni dotata di led che si auto-produce l'energia necessaria per illuminare grazie al moto oscillatorio di un peso. E può durare oltre 200 anni

Vedi qui per l'articolo intero

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Greenpeace invita all'azione

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Comunicato stampa Greenpeace

Non lasciamo che Francia e Germania facciano uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto! Non svendete il clima!

Germania e Francia stanno concludendo a porte chiuse uno “sporco accordo” sulle emissioni di CO2 delle auto. I due Paesi stanno cercando di indebolire la legislazione europea per permettere alle proprie industrie automobilistiche di sottrarsi agli impegni per proteggere il clima.

Petizione al Presidente del Consiglio Europeo Janez Jansa
Chiediamo al Consiglio Europeo di prendere posizione contro il tentativo di Germania e Francia di indebolire la decisione dell’Ue di ridurre le emissioni di CO2 delle auto. Sulla protezione del clima, l’Unione Europea deve passare dalle parole ai fatti. Difendi l’obiettivo di 120gCO2 per km al 2012, accompagnato da forti multe per chi non lo rispetta, e di 80 gCO2 per km al 2020.
Non lasciare che Germania e Francia vadano avanti con questo “sporco accordo”

Fai CLIC QUI per firmare la petizione

Ricordiamo che sulla colonna destra di questo blog, scorrendo in basso la pagina, è visibile un riquadro dove sono riportate tutte le cyber-azioni che possiamo intraprendere sul web a sostegno delle lotte di Greenpeace.


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