No al carbone Alto Lazio

17 luglio 2008

New York cancella il progetto di un impianto a carbone

Secondo le autorità, l'impianto a carbone risultava globalmente non conveniente.
Fonte: Buffalo News

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"Ogni genitore DEVE SAPERLO: la chiusura delle centrali a carbone comporta benefici per lo sviluppo cerebrale del bambino"


Lo sviluppo cognitivo dei bambini mostra un evidente beneficio dalla chiusura di impianti a carbone prossimi a quelli dove il feto si sviluppa.
Lo studio è stato condotto dal Columbia Center for Children's Environmental Health (CCCEH) - Columbia University's Mailman School of Public Health. Fonte originale: Science Daily
CHI RISARCIRA' LA NOSTRA COLLETTIVITA' PER QUESTO ENNESIMO SFREGIO?

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L'energia pulita garantisce posti di lavoro stabili, al contrario...

Secondo il Worldwatch Institute, puntare oggi sulle fonti rinnovabili di energia significa garantire la creazione di posti di lavoro sicuri e stabili, a differenza del comparto di produzione energetica "sporco", che assiste a un'emorragia inarrestabile di posti di lavoro, in un trend negativo consolidato da anni. Un esempio emblematico è rappresentato dal settore del carbone negli Stati Uniti. Fonte

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Sono tutti PIMBY, col culo degli ALTRI


PIMBY, Please In My Backyard. Non ditelo a Moscherini, per carità.

Incredibile ma vero.
Un evento che disvela il cinismo della "nuova" intellighenzia del partito affarista che racchiude quasi tutta la politica italiana.

Tanto s'è parlato e sparlato della cosiddetta sindrome Nimby ("Not In My Backyard", "non nel mio giardino"), che qualcuno ha pensato bene di creare un movimento d'opinione speculare e contrario: PIMBY, cioè "Please In My Backyard" (per favore, nel mio giardino).

Prima considerazione: se, come i politicanti affermano, i NIMBY coincidono sostanzialmente con i sostenitori ad oltranza del "no a tutto", dunque i PIMBY (che poi sono quegli stessi politicanti) intenderanno essere i "SI A TUTTO". Sì a ogni opera, mostro di cemento, killer sanitario-ambientale: sì a tutto, perché con appalti e subappalti ci si mangia, si lucra, si comprano i voti. L'esperienza sul nostro territorio è lunga, emblematica.
Tralasciando gli aspetti più ridicoli che riguardano l'immagine di questo nuovo "movimento d'opinione" (che non nasce tra la gente, ma è del tutto artificiale, creato ah hoc dai soliti cinici senza scrupoli e la faccia "ripulita" come Chicco Testa) la cosa che più colpisce è quanto si può leggere nel loro "Manifesto" (vedi qui), che s'intitola "Partecipare per Decidere", alludendo alla necessità di coinvolgere cittadini e istituzioni nel dibattito sulla pianificazione e lo sviluppo dei territori, ma allo stesso tempo snellire gli "ostacoli" burocratici per la realizzazione delle opere.
Ora, chi segue il dibattito in questo momento avrà già lasciato cadere le braccia, avrà sprofondato il viso trale mani, una o più volte. Qualcuno si rifiuterà di andare oltre, perché ha già capito di cosa si tratta. Sa che, in bocca a gente come Chicco Testa, simili parole suonano paradossali, più o meno come se Hitler, prima di invadere la Polonia, ne avesse chiesto l'opinione tramite un referendum popolare.

Il Manifesto dei PIMBY continua, recitando "[occorre] prendere decisioni strategiche che siano allo stesso tempo legittimate ed efficaci; [servono] strumenti in grado di garantire, sin dalla fase di progettazione, una maggiore partecipazione dei cittadini ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni."
Tradotto concretamente, ormai sappiamo, questo significa: strategie per una coercizione "morbida" ai confini della legalità, tramite ricatti martellanti e mazzette, ungendo bene ogni ingranaggio che faccia parte dell'iter autorizzativo delle opere. Ovviamente, in Italia, questa "unzione" è una pratica ben consolidata: e infatti i vari rappresentanti politici o sindacali fanno a gara per essere uno di quegli ingranaggi, che puntualmente vengono oliati. Da bravi italiani servili e ottusamente opportunisti, ci lamentiamo e ci lasciamo comprare per il solito vecchio piatto di lenticchie.

Saremmo oltremodo curiosi di conoscere l'opinione di questi PIMBY sull'iter che ha riguardato e riguarda TVN, se vi trovino applicata la loro visione.
La popolazione dell'Alto Lazio è da anni pervasa dalla sensazione, ormai certezza, che le sue opinioni espresse democraticamente contino nulla. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio, i loro diritti fondamentali. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche.

Il Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" va esattamente nella direzione auspicata
dai PIMBY, e ne svela le vere intenzioni, al di là dell'immagine moderna e rassicurante.

I PIMBY scrivono "partecipazione", ma si legge "ricatto con elemosina compensativa", senza dimenticare i circenses del Programma estivo cittadino. Se poi la popolazione esprime forme di contrarietà, si intensifica l'unzione strategica, si comprano i media, si finanziano i partiti, e si procede con la campagna di "sterminio" dell'opinione avversa. Se la popolazione resiste, la si ignora, la si copre con tutto il silenzio possibile, e avanti tutta.
Anche perché, il partito affarista-trasversale lo sa bene: una volta sfondata l'opinione pubblica, dopo decenni di vessazioni, il territorio diventa insensibile, senza dignità, abituato al ricatto e al mercanteggio, terra di facile conquista per sgherri d'ogni provenienza.
Questo modo di intendere la partecipazione è offensivo nei confronti di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
PIMBY, col culo degli altri.

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Cittadini liberi, Medici, Nocoke a Bruxelles.

Una nutrita delegazione di cittadini, in rappresentanza della società civile e del mondo produttivo di Tarquinia, Civitavecchia ed Alto Lazio, è giunta a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, dove ha incontrato numerosi Eurodeputati, di tutti gli schieramenti politici, ivi compresi quelli che sono al governo in Italia. I cittadini sono stati anche ricevuti

dal Presidente della Commissione Petizioni, Libickj e dal Segretario Generale David Lowe per essere ascoltati in merito alla rivendicazione di diritti fondamentali, tutelati dalle norme comunitarie e dalla Costituzione italiana. Al Presidente è stata consegnata la petizione sottoscritta da migliaia di cittadini del comprensorio inquinato dalle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto di Castro. Nella petizione si chiede di far luce sulle carte piene di lacune ed omissioni che hanno autorizzato l’apertura del cantiere della centrale a carbone di Civitavecchia.

Le popolazioni dell’alto Lazio hanno capito che la Valutazione d’Impatto Ambientale per TVN non è stata fatta nel loro interesse, come prescrivono le norme europee, ma solo per sbloccare un’operazione industriale che massimizza il profitto di Enel Spa senza tenere conto della salute dei cittadini e delle vere ricchezze della loro terra: agricoltura, ambiente e patrimonio culturale etrusco tutelato dall’UNESCO.

Molte di queste ricchezze ricadono nel territorio dell’ Università Agraria di Tarquinia che ha dato pieno mandato, per un totale sostegno ai cittadini, al Consigliere Giovanni Leoni presente a Bruxelles. La contrarietà alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia Torre Valdaliga Nord, è basata su evidenze sanitarie che rendono qualunque ulteriore immissione di inquinanti non un rischio, bensì un pericolo da eliminare. I risultati del “lecito” inquinamento causato da decenni di servitù energetica, secondo quanto rilevato in numerosi e autorevoli studi, sono allarmanti e sotto gli occhi di tutti.

Lo studio dell’Osservatorio Epidemiologico Regionale del Lazio (OER) rileva a Civitavecchia un incidenza di mortalità per tumori ai polmoni, bronchi e trachea superiore al 35% della media regionale. Lo stesso OER, rileva che Civitavecchia (comprensiva di alcuni comuni dello stesso territorio) é al secondo posto nel Lazio per mortalità per tumori e al primo per quella relativa ai tumori ai polmoni).

Nella petizione si chiede anche perché le decisioni strategiche, rispetto ai piani di riconversione energetica, non tengano conto dello stato di salute della popolazione residente. Utilizzando il software http://www.externe.info che la Commissione Europea mette a disposizione del pubblico, nel quale si possono immettere i dati relativi a NOx, SO2, PM 10 (le polveri PM 10 sono circa il 70 % di quelle totali, Guidelines for Air Quality, WHO, Geneva,) e CO2, si elabora la proiezione delle conseguenze sanitarie e di mortalità misurate con un parametro economico, a carico delle popolazioni che ospitano impianti come quello per cui i cittadini si sono appellati alla Commissione Europea.

Immettendo i dati ufficiali (certo non sovrastimati) della Valutazione di Impatto Ambientale per la riconversione a carbone di Civitavecchia e ipotizzando un periodo di funzionamento di 25 anni, ne risulta l'amaro conto di 200 milioni di euro che verranno spesi per accompagnare alla morte i futuri malati terminali e 100 milioni per chi sarà colpito da patologie meno gravi.


Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento no-coke Alto Lazio
Coordinamento Nazionale dei Medici per la Salute e L’Ambiente

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"Capalbio. Convegno su AGRICOLTURA - AMBIENTE – TERRITORIO. Si parlerà anche delle centrali Enel dell'Alto Lazio"

Fonte: maremmaoggi.it
Nella giornata di sabato 19 luglio 2008, con inizio alle ore 9.30, a Capalbio Scalo, nella sala del Centro Civico, gentilmente messa a disposizione dal Comune di Capalbio, si terrà un convegno su AGRICOLTURA - AMBIENTE – TERRITORIO: QUALE PROSPETTIVA organizzato dalla Sezione Maremma Tuscia di Italia Nostra onlus.
Hanno assicurato la propria partecipazione:

Federico Scaramuzzi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili;
Federico Vecchioni, Presidente della Confagricoltura;
Riccardo Conti, Assessore all’Urbanistica della Regione Toscana
Mauro Agnoletti, Università di Firenze, Facoltà di Agraria ;
Vezio De Lucia, Urbanista;
Leonardo Rombai, Ordinario di Geografia, Università di Firenze;
Giovanni Losavio, Presidente di Italia Nostra;
Maria Rita Signorini, Consigliere Nazionale di Italia Nostra

che, nella sessione del mattino, moderata da Nicola Caracciolo, discuteranno del rapporto fra tutela del paesaggio e difesa dell'agricoltura nel presente momento di crisi.

Alle ore 13 sarà offerto un buffet; i lavori proseguiranno, poi, nel pomeriggio, con interventi più concentrati sui problemi locali, quali le interferenze delle grandi opere previste sul territorio (autostrada Grosseto - Civitavecchia, espansione del polo energetico Civitavecchia - Montalto, aereoporto di Viterbo) con il modello di sviluppo basato sull'integrazione fra agricoltura di qualità e turismo sostenibile e la necessità di individuare le possibili strategie di difesa dell’attività delle aziende agricole, che caratterizza ampie zone del paesaggio della Maremma e della Tuscia, dalla pressione della speculazione edilizia.

Sono stati invitati i Presidenti e gli Assessori all'Agricoltura ed all’Urbanistica delle Regioni Lazio e Toscana e delle Province di Viterbo e Grosseto, i Sindaci dei Comuni maremmani, sia toscani che laziali, e i dirigenti delle varie Associazioni degli Agricoltori.

La partecipazione al Convegno è libera, e sarà particolarmente gradita la presenza degli agricoltori.

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16 luglio 2008

Al Parlamento Europeo la petizione popolare


Centrale Enel a carbone di Civitavecchia: oggi i rappresentanti dei cittadini dell'Alto Lazio hanno depositato al Parlamento Europeo la petizione popolare che denuncia gravi omissioni ed anomalie del progetto e rischi seri per la salute dei cittadini.

Oggi, Mercoledì, 16 luglio, il Comitato dei Cittadini Liberi, il Movimento No Coke Alto Lazio ed il Coordinamento Nazionale dei Medici per la Salute e l'Ambiente con il sostegno dell'Università Agraria Tarquinia, hanno consegnato al Presidente della Commissione Petizioni Marcin Libicki l'istanza sottoscritta da duemila Cittadini dell'Alto Lazio contro la centrale a carbone Enel di Torre Valdaliga Nord.

Il Presidente della Commissione Petizioni ha ascoltato con interesse le motivazioni dei comitati, preoccupati per la salute delle popolazioni locali, già seriamente compromessa da 40 anni di inquinamento da fumi di olio combustibile delle centrali termoelettriche del polo energetico più grande d'Europa.

La petizione denuncia le carenze della Valutazione d'Impatto Ambientale della nuova centrale a carbone, che tra l'altro omette di citare i valori delle emissioni previste per arsenico, acido cloridrico ed acido fluoridrico oltre ad essere lacunosa sui dati epidemiologici della popolazione interessata. Sono stati allegati i pareri negativi del Ministero della Salute e dell'Ambiente che in passato criticavano tali mancanze e mettevano in discussione lo stesso decreto autorizzativo, se tali dati non fossero stati integrati e portati a conoscenza della popolazione. Diverse sono le norme comunitarie sulle emissioni industriali, in primis la direttiva 96/61, ad essere disattese: questa denuncia che sarà esaminata nei prossimi giorni dalla commissione Petizione è stata anche portata a conoscenza degli onorevoli Guidoni, Frassoni, Musacchio e dei rappresentanti dell'on Angelilli e Foglietta.

Obiettivo della petizione è ottenere una valutazione completa ed attendibile dell'impatto ambientale della futura centrale a carbone che l'Enel sta già costruendo. Si vuole cioè soprattutto difendere la salute e l'economia di un territorio a forte vocazione agricola e turistica, custode di tesori ambientali e culturali riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità.

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Inquinare, negare, comprare

Brindisi, centrale Enel "Federico II" - continua la batteglia degli agricoltori colpiti dall'inquinamento della centrale. "...Anche nei campi non colpiti dall'ordinanza sindacale la “questione carbone” torna alla ribalta. Gli agricoltori, infatti, hanno denunciato la presenza, nei loro appezzamenti, di quantità spropositate di quella che sembrerebbe essere polvere di cabone, che forma una patina nera sui frutti, sugli alberi e sulla pelle dei coltivatori. Circostanza, questa, prontamente verificata dalla Digos, che si è recata “sul campo” per i controlli di rito.
Fonte: Brindisi tg 24

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Gli interessi delle banche per fermare la diffusione della raccolta differenziata

Quando i cittadini non sanno fermare una discesa verso il basso di questo tipo, non c'è limite alle sventure. L'illusione è che esista un fondo, un livello minimo oltre il quale non continueremo a sprofondare.





Cerca su youtube "Walter Ganapini"

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15 luglio 2008

Rapporto Unesco sulle prospettive della Terra: un domani più prospero, ma incombe la grave minaccia dell'inquinamento del nostro ecosistema


"Il più ampio studio sul domani che ci aspetta, elaborato dal Millennium Project delle Nazioni Unite, afferma infatti che il mondo, grazie alle trasformazioni portate da Internet, dalla scienza, dalla medicina, è sulla soglia di un avvenire prospero, pacifico e migliore del passato per la maggior parte dei suoi abitanti, ma contemporaneamente rischia di sprecare questa opportunità a causa di degradazione ambientale, ineguaglianza e violenza.
Si può ancora nutrire la speranza che i problemi verranno risolti, ma molto dipende dalla capacità dei governi di produrre una «strategia globale» per lo sviluppo della terra, conclude il rapporto: l´impegno e la disponibilità ad agire in tal senso esistono, ma «ha bisogno di ricevere una spintarella». Il timore è che ci vorrà qualche nuova, grande tragedia, naturale o prodotta dall´uomo, affinchè i leader mondiali ricevano una «spinta» di tal genere.

Anticipato dal quotidiano Independent di Londra, «2008 State of the future» si avvale del contributo di 2500 esperti in tutto il globo e del patrocinio di innumerevoli organizzazioni pubbliche e private, tra cui l´Unesco, la Banca Mondiale, la Us Army, la Fondazione Rockefeller. Il rapporto elenca i campi in cui il pianeta «sta vincendo»: l´aumento dell´aspettativa di vita media, il calo della mortalità infantile, l´aumento dell´alfabetizzazione, l´aumento del reddito medio pro capite, il calo di guerre e conflitti, e soprattutto l´aumento dell´uso di Internet.

A fronte di questi passi avanti, descrive poi i settori in cui l´umanità sta perdendo la sua battaglia: l´aumento delle emissioni di carbonio e del surriscaldamento globale, l´aumento del terrorismo e della corruzione, l´aumento della disoccupazione e il calo della partecipazione al voto degli elettori.
Quest´ultimo è un brutto segno per la salute della democrazia, anche se, negli ultimi trent´anni, il numero dei paesi «liberi» è passato da 43 a 90, di quelli «parzialmente liberi» da 46 a 60 e oggi solo un terzo dell´umanità vive nei 43 paesi che sono ancora governati da regimi autoritari, con la Cina che vale da sola per metà di costoro.

«Il futuro continua a migliorare per la maggior parte del mondo», scrive nell´introduzione il professor Jerome Glenn, uno degli autori della ricerca, «ma una serie di ostacoli possono alterare drasticamente le prospettive globali. Viviamo in un periodo unico nella nostro storia, Internet, i telefonini, il commercio internazionale, hanno fatto nascere un´umanità interdipendente che può creare e realizzare strategie globali per migliorare le sue prospettive. La nostra è la prima generazione della storia che ha dato a molti gli strumenti per conoscere il mondo nel suo complesso, per identificare i sistemi per il progresso, e per realizzarli».

Il web diffonde conoscenza, la medicina sconfigge malattie ereditarie, la scienza e la tecnologia moltiplicano la comunicazione e facilitano l´esistenza. Internet, in particolare, viene indicato dal rapporto come il mezzo che sta «reinventando le vite dei terrestri, la più potente forza della storia per la globalizzazione, la democratizzazione, la crescita economica e l´istruzione». Ma poi c´è l´altra faccia della medaglia: l´effetto serra, i problemi energetici, la difficoltà nel pianificare un´economia sostenibile. Solo per citare un aspetto, lo studio nota che, per far fronte ai problemi energetici, servirebbero 2000 nuove centrali nucleari nei prossimi 15 anni e altre 8000 entro il 2050; anche ammesso che non ci siano nuovi incidenti tipo quello di Cernobyl, non c´è comunque abbastanza uranio per un´espansione così rapida e massiccia.

Quindi c´è il terrorismo: con una probabilità del 75 per cento che nei prossimi dieci anni un´organizzazione fanatica estremista si procuri un´arma atomica. E la corruzione: il 10 per cento della popolazione del mondo, secondo una stima pubblicata dal rapporto, ha pagato una bustarella negli ultimi dodici mesi. Corriamo verso il migliore dei tempi o il peggiore dei tempi? Dipende, sostanzialmente, da noi.
(14 luglio 2008)"
Fonte

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Le vie dell'energia solare sono infinite

(da Repubblica.it)
"Vernice trasparente sui vetri, e il fotovoltaico rende il doppio".

MOLTI grandi passi avanti nella scienza sono stati fatti non solo grazie alle risposte, ma alle domande giuste. Spesso risultati che sembravano sfuggire costantemente di mano sono arrivati "semplicemente" cambiando obiettivo. E' quanto promette di fare anche l'importante innovazione nello sfruttamento dell'energia solare messa a punto in questi giorni nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology.

Se fino ad oggi l'approccio per cercare di rendere economicamente più competitiva la trasformazione della luce in corrente elettrica era quello di migliorare l'efficienza dei pannelli solari, Marc Baldo e il suo team del Mit hanno avuto l'intuizione di rovesciare il problema. Anziché cercare di costruire celle fotovoltaiche migliori, hanno pensato a come far arrivare più luce a quelle di cui già disponiamo.

Idea non del tutto originale, visto che in giro per il mondo già esistono o sono in costruzione diverse centrali solari termodinamiche che sfruttano la forza del sole "raccogliendola" attraverso grandi specchi parabolici, trasformandola in calore. Si tratta però di impianti costosi, che hanno bisogno di forti investimenti e di molta tecnologia. Esattamente l'opposto di ciò che sono riusciti ad ottenere gli esperti del laboratorio di ottica organica del Mit.

Insieme ai suoi collaboratori, il professor Baldo, è riuscito a realizzare una speciale "vernice" trasparente in materiale organico che applicata sulle superfici dei vetri è in grado di catalizzare la luce e "intrappolarla" al loro interno. Il vetro si comporta quindi come una grande lastra di fibra ottica che obbliga la luce a scorrere verso l'esterno. Per trasformarla in energia è sufficiente quindi sistemare le cellule fotovoltaiche lungo la cornice. A costi ridotti, ogni finestra di casa potrebbe diventare così una fonte di elettricità.

I risultati di questa intuizione sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Science e sembrano davvero incoraggianti. L'efficienza delle cellule fotovoltaiche riesce a migliorare del 20%, un incremento che in futuro potrebbe toccare quota 50%. Al momento i pannelli solari convertono in elettricità una quota compresa tra il 10 e il 15% dell'energia che ricevono, mentre il costo di un Kwh prodotto con il fotovoltaico è di circa 15-20 centesimi di euro, contro i 5 circa del carbone.

"In fondo - quasi si schermisce il professor Baldo - il tutto si riduce a un pezzo di vetro con uno strato di vernice sopra. L'idea è che la luce entra e inizia a rimbalzare verso i bordi e a quel punto tutto ciò che occorre fare è piazzare delle cellule fotovoltaiche ai lati. La superficie dei bordi è cento volte inferiore a quella esposta al sole, così siamo convinti che il costo dell'energia solare possa essere abbassato". Ma il team del Mit ha studiato anche un'altra possibile applicazione. Il vetro "pitturato" con la loro pellicola organica può essere piazzato infatti anche sopra i pannelli solari già in funzione, "irrorandoli" con una quantità di sole decisamente maggiore. In realtà bisognerebbe parlare della nuova speciale vernice al plurale, perché in laboratorio ne sono state create diverse in grado di coesistere sullo stesso vetro catturando frequenze di luce diverse a seconda dell'orario della giornata. Le prime prove eseguite al Mit con questo semplice accorgimento hanno mostrato la possibilità di raddoppiare l'attuale efficienza dei panelli al costo di un dollaro per ogni watt di potenza installato.

Baldo e soci credono talmente tanto nelle prospettive della loro creatura da aver messo in piedi una società, la Covalent Solar, per passare immediatamente alla fase di produzione. Nei loro progetti dovrebbero bastare tre anni per arrivare a commercializzare il prodotto. Anche se riconoscono che ci sono ancora diverse cose da mettere a posto. Al momento il limite maggiore della vernice "cattura sole" è la sua deperibilità. "Ora funzionano per circa tre mesi e questo naturalmente non va bene, ma è un problema che stiamo risolvendo", promette il professor Baldo.
(13 luglio 2008)"

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