No al carbone Alto Lazio

26 maggio 2009

"Un'estate di sogno o un'estate di fogna?"

Di A. Fanton, fonte: centumcellae.it

"Sulla battigia del Pirgo le ruspe lavorano alacremente per spianare i sassi e la poca sabbia, così da presentare ai nuovi gestori dell’arenile uno spazio più degno e gestibile.
Alcuni bagnanti, relegati almeno per oggi sul molo osservano le ruspe e fanno il bagno sopravvento all’acqua che si è tinta per qualche ora di sabbia smossa. I primi turisti perdono il loro tempo curiosando e chiedendosi cosa succede. Ne seguiranno molti, molti altri.

Come è auspicabile, e finalmente in anticipo sugli anni passati, i nuovi gestori dell’arenile offriranno servizi e svago ai frequentatori della spiaggia più popolare ma forse anche la più bella, all’interno della città. Gli operatori commerciali, quelli che sono sopravvissuti ad un lungo, piovoso e costoso inverno, hanno rinnovato il loro impianto e sono pronti all’estate.
Sembrerebbe uno scenario magnifico, privilegio della costa mediterranea e degno degli standard europei, ma tristemente e da anni, non è così. Perché sul tutto campeggiano cartelli bianchi di 50 per 70cm. dove una scritta in rosso e nero avverte minacciosa che è vietato fare il bagno.
Difatti, questo tratto di mare, ancora abitato da praterie di poseidonia in pericolo e da una fauna sopravvissuta miracolosamente, resta l’allegro scarico delle acque reflue di una città che non ci pensa proprio a fare nemmeno la raccolta differenziata, figuriamoci quello che scarica nella fogna.
Gli impianti, insufficienti o non propriamente funzionanti tutto l’anno, d’estate, appena cala il vento, regalano ai visitatori di questo sfortunato litorale odori insopportabili mettendo in seria difficoltà anche le attività del Lungomare Thaon de Ravel. Alcuni occludono i tombini con la plastica, altri cercano di far finta di niente. La gente se ne va, e tutti rischiano il lavoro.
Io non posso che ritrovarmi a ripetere quanto scritto lo scorso anno: è assolutamente necessario risolvere un problema che ogni nazione civile, prima che per calcolo turistico per dignità e rispetto di se stessa, ha risolto da tempo.
Ed a nome degli associati Pirgo.Org e dei cittadini tutti vorrei chiedere ancora una volta: siamo tutti coscienti che ogni giorno centinaia di bambini di questa città, i nostri figli, si bagnano nel mare vietato, dove associazioni come Marevivo, invitate ad una manifestazione ecologica nel 2008 hanno giustamente rifiutato di immergersi? Quali sono stati gli effetti dell’indagine del ROAN della Guardia di Finanza, sugli impianti di depurazione cittadini, conclusa nel 2008? Al di là dell’annoso rimpallo di competenze tra Provincia, Regione e Comune, non dovrebbe il nostro Sindaco farsi attore di un’azione forte per ripristinare uno stato di cose che conosce, che ha
denunciato anche in un convegno recente sullo stato del mare, e del quale aveva promesso comunque di occuparsi? Prima di pensare di coinvolgere capitali dell’ordine di 2.7 milioni di €, come annunciato e previsto per il rifacimento del belvedere del Pirgo, non sarebbe una buona idea risolvere il problema fognature? Ed infine: vogliamo tutti occuparcene e far sentire la nostra voce, a cominciare dagli assessori competenti di provincia, regione e comune, dalla pretura della città, nel caso l’indagine del ROAN ne richieda l’intervento, fino ai consiglieri comunali, le associazioni ambientaliste della città, gli sportivi che sul mare o nel mare esercitano le loro attività, per finire con i semplici cittadini che magari, passeggiando lungo il Pirgo, possono riflettere su quanto certe inadempienze dei loro
amministratori costino care in termini di salute e qualità della vita.
La nostra associazione ha deciso di raccogliere le firme ed i commenti di coloro che sono sensibili al problema e ha già attivato sul sito www.pirgo.org la possibilità di firmare per aderire alla richiesta di ripristinare la funzione delle fogne. Nei prossimi annunceremo altre iniziative alle quali ci auguriamo vorranno aderire tutti quelli che intendono fare qualcosa per restituire la balneabilità
del Pirgo ai cittadini.

Angelo Fanton - Presidente Ass. Culturale Pirgo.org

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25 maggio 2009

Agisci per la rivoluzione energetica, ORA.


Da Greenpeace.it un invito per una cyber-azione: contribuisci anche tu.

Vedi qui le foto

"...Mentre vi mandiamo questo messaggio, Greenpeace è in azione al G8 Energia di Roma. Siamo riusciti a portare il nostro messaggio ai grandi della Terra, quelli dai quali dipendono le soluzioni per combattere i cambiamenti climatici. Un gruppo di attivisti, infatti, sta manifestando davanti all’Hotel Excelsior - dove il meeting è in corso - con quindici specchi che proiettano la luce riflessa del sole. In uno specchio più grande c’è la scritta “Solar Revolution Now”.


Proprio oggi, in occasione del G8 Energia, Greenpeace lancia il rapporto “Global CSP Outlook 2009” sulla nuova frontiera dell’energia rinnovabile: il solare a concentrazione (CSP). Noto anche come solare termodinamico, il solare a concentrazione produce calore ed elettricità usando centinaia di specchi per concentrare i raggi del sole a temperature comprese tra 400°C e 1000°C.

Negli ultimi quindici anni questa tecnologia si è sviluppata molto rapidamente prima in California e poi in Spagna. Secondo le stime del rapporto, il solare a concentrazione potrà soddisfare, nello scenario più favorevole, il sette per cento dei consumi mondiali di elettricità al 2030 e un quarto al 2050.

Vi chiediamo di aiutarci a fare informazione su questa nuova fonte rinnovabile. Inviate la cartolina “Solar [r]evolution now” ai vostri amici. E venite a vedere sul nostro sito la gallery dell'azione, che verrà pubblicata quanto prima. È ora di spezzare la nostra dipendenza dai combustibili fossili. È ora di avviare una rivoluzione energetica pulita. È ora di salvare il clima!

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Affinchè le vittime vincano



Il movimento no coke ringrazia tutti coloro che in questi giorni hanno espresso la loro solidarietà alla cittadina di Tarquinia nel processo in cui l’ex sindaco di Civitavecchia Alessio De Sio la denunciava per diffamazione per un’intervista rilasciata ad “Annozero” nell’Aprile 2007.
La solidarietà è arrivata da tutta Italia e questa mattina fuori il tribunale erano in tanti i cittadini del comprensorio che hanno voluto rimanere vicino a Marzia in occasione dell’apertura del processo.
In questa prima udienza l’avvocato di Alessio De Sio ha presentato una giustificazione per l’assenza in aula del suo assistito, per motivi di lavoro, e formalizzato una richiesta di rinvio per meglio valutare l’ipotesi di ritiro della denuncia motivata.
La richiesta di rinvio, è stata accolta dal Giudice e disposto per il 29 Maggio p.v. alle ore 9.00, lo svolgimento della prossima udienza.
In tale occasione l’accusa dovrà definitivamente dichiarare se intende ritirare la denuncia oppure procedere.
La trasparenza della posizione della nostra compagna, unitamente al sostegno ricevuto da tanti cittadini, ci fa essere sereni nell’affrontare tale vicenda, comunque vada a finire.

nocoketarquinia.splinder.com
noalcarbone.blogspot.com

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Un freno ai brevetti sul DNA

Comunicato - riceviamo e pubblichiamo:

NO ALLA MODIFICA DELLA SPECIE UMANA!
I brevetti sulla materia vivente e il loro percorso da tempo preannunciato

La brevettabilità della materia vivente (o facoltà di privatizzare, attraverso un brevetto, una pianta, un animale, ma anche una parte del corpo umano), è stata conquistata dalle aziende biotech negli anni ’80-’90, con nuove leggi brevettuali del tutto rivoluzionarie. Con il pretesto di una minima modifica genetica introdotta nell’organismo, la pianta o l’animale divenuto Ogm (organismo geneticamente modificato) viene trasformato da inalienabile “bene comune” dell’umanità (quale elemento del creato o della natura) in proprietà privata dell’azienda, alla quale consente di riscuotere i diritti ad ogni ciclo riproduttivo.



Le nuove leggi brevettuali hanno inoltre consentito di riscuotere i brevetti sui geni umani nel momento stesso della loro scoperta, senza Interventi di “creatività” umana (e oltre 6.500 brevetti per altrettanti geni furono concessi a Craig Venter, lo scienziato americano che nel 2000 riuscì per primo a pubblicare il sequenziamento del genoma umano, nonostante lui abbia sempre pubblicamente dichiarato che offriva la sua scoperta all’umanità…).

Ma la storia degli Ogm, in particolare delle loro applicazioni in agricoltura, dove le industrie che li imponevano sul mercato hanno potuto riscuotere ingenti diritti, ci ha in questi anni insegnato alcune cose.

La prima: dietro ai presunti benefici annunciati a gran voce per commercializzare gli Ogm non vi è altro che … i benefici commerciali per i detentori dei brevetti. Nessuna delle caratteristiche migliorative annunciate (maggiore produttività, maggiore sostenibilità) si è realizzata, mentre sono sempre più gravi le conseguenze negative, di carattere ambientale e di carattere sociale, che fanno degli Ogm di certo non la soluzione per la fame nel mondo, ma una importante concausa di essa (vedi anche le parole del Papa, citate nell’Osservatore Romano dell’1/05/09, “la campagna di semina di Ogm, che pretende assicurare la sicurezza alimentare […] rischia di rovinare i piccoli agricoltori […] e di renderli dipendenti dalle società produttrici di Ogm”).

La seconda: gli effetti ottenuti con la modifica del DNA, non corrispondono mai a quelli programmati. All’interno del DNA, i suoi diversi frammenti operano in combinazioni di tale complessità da non consentire di determinare i risultati. Allo stesso modo, dentro all’organismo o ad un ecosistema, le infinite relazioni che legano le diverse parti costituiscono una rete talmente fitta da rendere gli esiti delle manipolazioni, sia a breve che a lungo termine, del tutto imprevedibili.

La terza: chi detiene i brevetti possiede un potere economico di tale portata che ogni insuccesso verrà tenuto nascosto fino a negarne l’evidenza.

La quarta: la cultura temeraria che ha ispirato le nuove applicazioni di tante importanti scoperte scientifiche, mirata ad inseguire successi professionali e soprattutto economici, riduce l’essere vivente, uomo compreso, ad una scatola di montaggio, snaturando il valore stesso della vita. Questa cultura è una delle cause più gravi dell’attuale crisi globale che coinvolge l’intera società umana, la sua economia, la sua politica e soprattutto i principi più fondamentali di etica senza i quali essa non potrà sopravvivere.

Oggi, trascurando il fatto che l’intervento sulle linee germinali dell’uomo è vietato da precisi accordi internazionali, due idoli del mondo della Scienza infrangono, dalla prima pagina di “ Repubblica” (5/05/09) una nuova impensabile barriera: quella dell’eugenetica.
James D. Watson, scopritore ufficiale del DNA nel lontano 1953 e noto per la sua posizione favorevole ad un’eugenetica molto spinta, per la quale ha già in passato ricevuto molte critiche, in una intervista che reca il titolo alquanto esplicito “Usiamo il DNA per migliorare la specie” dichiara “se aggiungere 3 o 4 geni al DNA servirà a renderci più sani e intelligenti, dobbiamo farlo […] non dobbiamo avere paura di entrare nell’ignoto”.
Umberto Veronesi ha invece l’ardire, malgrado l’incalzare quasi quotidiano di documenti scientifici che dimostrano l’insuccesso degli Ogm in agricoltura (vedi nota 1), di affermare ancora che essi combattono fame e sete nei paesi poveri e che migliorano l’alimentazione nel mondo occidentale. Pur se più cauto nel valutare i futuri interventi sul DNA umano (che richiedono, egli afferma, un lungo dibattito pubblico) egli non sembra contrario ad un simile passo.

Il Comitato Scientifico EQUIVITA, che ha sempre visto nella produzione dei “designer babies” (bambini prodotti su ordinazione) una minaccia ben reale - grazie ai brevetti sui geni umani, al brevetto anch’esso già concesso sull’embrione umano e ad un sempre più disinvolto uso della clonazione riproduttiva - mette in guardia chi con grande facilità accetta oggi dichiarazioni come quelle di Watson e di Veronesi, mette in guardia chi è inconsapevole delle spinte commerciali che continueranno ad essere il motore di ogni innovazione, di ogni passo futuro impropriamente definito come “progresso”.

Un business come quello dei “designer babies”, che di certo potrebbe essere il più importante di tutti i tempi per le aziende biotech, se autorizzato dalla Società Civile, renderà le visioni di Orwell e di Huxley per noi paurosamente reali.


(1) - Rapporto 2006 di Friends of the Earth “Who benefits from GM crops?”
- Rapporto IAASTD, International Assessment of Agricultural Knowledge, Science andTechnology for Development”, commissionato dalle Nazioni Unite
- Rapporto “Failure to yield” di UCS, Union of Concerned Scientists
- Documenti di Charles Benbrook, già direttore Agricoltura nella Academy of Sciences degli USA




Comitato Scientifico EQUIVITA
Tel. + 39. 06.3220720, + 39. 335.8444949
E-mail: equivita@equivita.it
Sito internet: www.equivita.org

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23 maggio 2009

Brutte notizie sull'effetto serra

Da uno dei centri "sacri" della ricerca scientifica mondiale arrivano brutte notizie sul nostro futuro. Leggi l'articolo: "Il Mit: «Effetto serra più grave del previsto»"

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"Il cielo sopra Civitavecchia"

Intervento del dott. M. Di Gennaro
"La perenne caligine sopra le nostre teste, particolarmente evidente nelle prime ore del mattino e la sera, ci dice che i conti, in termini di rispetto delle norme e della salute, non tornano. Ai buoni propositi dell’Autorità portuale non sembrano, infatti, corrispondere soddisfacenti risultati per quanto riguarda le emissioni della navi all’ancora ed in partenza o arrivo nel porto.

Dopo un periodo di apparente miglioramento delle emissioni, in probabile rapporto all’intervento dell’autorità giudiziaria, da qualche tempo tutto è ricominciato come prima soprattutto da parte di alcuni vettori nazionali e di qualche vetusta nave da crociera. Il fumo emesso è tale e tanto da far temere che a bordo di queste navi si sia sviluppato un incendio. Lo spettacolo si ripete ogni giorno, motivo per cui risulta stupefacente che nessuno si prenda la briga di intervenire di fronte a questa palese violazione della legge che riempie di veleni l’aria che respiriamo. La legge non sembra essere sufficiente, figuriamoci gli accordi. L’Autorità portuale deve svolgere un ruolo di controllo e di denuncia, in caso di accertate violazioni, più stringente in collaborazione con le forze di polizia e con l’autorità giudiziaria. La stessa ASL ed il Comune devono fare la loro parte visto che la tutela della salute e dell’ambiente è anche compito loro. E’ tempo che questi timidi ed inconcludenti atteggiamenti da parte di chi deve tutelare i cittadini di Civitavecchia abbiano fine."

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21 maggio 2009

Il Sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini indagato dall'Antimafia


E' ufficiale: il sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini è indagato dalla Direzione Investigativa Antimafia per "aver tentato, in concorso con altra persona, di ottenere notizie in ordine ad indagini in corso da parte della DIA"

Clicca qui per scaricare il resoconto integrale della seduta parlamentare di ieri che ha discusso l'interrogazione dell' On. Tenaglia, oppure leggi qui.


"La notizia, clamorosa e destinata a scatenare ardenti polemiche in città e non solo, è stata resa nota ieri durante la seduta della Camera dal Sottosegretario ai Trsaporti e alle Infrastrutture Giuseppe Maria Reina, che ha risposto ad una interrogazione presentata dal Deputato del Pd Lanfranco Tenaglia circa “Le problematiche connesse alla realizzazione del terminal Cina a Civitavecchia”. Ebbene nella sua risposta il Sottosegretario Reina ha testualmente dichiarato che "relativamente a Giovanni Moscherini, il 16 febbraio 2008 sono stati notificati dal centro operativo di Roma della DIA, un avviso di conclusione delle indagini ai sensi dell'articolo 415-bis del codice di procedura penale ed una contestuale informazione di garanzia in quanto indagato per i reati previsti dagli articoli 110, 81, 319 e 322 del codice penale per aver tentato, in concorso con altra persona, di ottenere notizie in ordine ad indagini in corso da parte del menzionato ufficio di polizia".
Ma non è tutto. Nella sua risposta l'On. Reina ha anche confermato che nel corso degli ultimi anni, sulla base delle indagini e delle operazioni effettuate dalla Dia, si è registrata una attività di infiltrazione mafiosa nell'Alto Lazio da parte di due clan di spicco della Campania e della Calabria: i Casamonica, che si sono radicati nel viterbese, e gli Alvaro-Piromalli-Molè, che si sono infiltrati sul litorale attraverso collegamenti romani, a conferma di quanto denunciato nei mesi scorsi circa le infiltrazioni mafiose nel nostro territorio dall'Associazione regionale contro tutte le mafie Antonino Caponnetto, che infatti non ha tardato a commentare l'accaduto. "Ora – si legge in una nota stampa - cominciano ad essere chiare le ragioni di tanto livore nei confronti di un’Associazione come la nostra che, anziché esaurire la sua azioni in dissertazioni sociologiche come comunemente avviene, si sforza di individuare le mafie dovunque esse si annidino. Il nostro Convegno del 20 aprile u.s. ha fatto saltare i nervi ad alcuni che hanno mal tollerato la pubblicazione da parte nostra di un dossier sulle presenze ed attività mafiose sul nostro territorio. Ma, tant’è. Faremo chiarezza anche su questo nelle aule giudiziarie. Ognuno è innocente fino a prova contraria e sino allo svolgimento dei vari livelli processuali, ma etica avrebbe voluto che il sindaco Moscherini, come minimo, avesse reso nota la vicenda al Consiglio Comunale ed ai cittadini tutti, al fine di evitare dubbi infamanti che, l’aver scoperto per caso la questione, può far scaturire sull‘Ente che rappresenta. Dubbi che nessun “Ufficio per la legalità” può dissolvere fino all’esito dell’iter processuale, e che non fanno che alimentare quel clima di sospetto verso tutto e tutti che ormai aleggia in città, danneggiandola economicamente e socialmente."

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Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca

Comunicato Stampa

Civitavecchia 18 maggio 2009

Successo per la IV Pulizia della Costa e della Pineta della Frasca organizzata domenica scorsa dalla sezione locale di Italia Nostra “Asfodelo, Gruppo Civitavecchia” in collaborazione con il WWf-Litorale Nord Roma, con il Forum Ambientalista, con Etruria Servizi, con Seaport, con la IV Circoscrizione, con la Pro Loco di Civitavecchia, con la Ferramenta Fas. I volontari hanno anche potuto fare colazione grazie alle pasticcerie Bocchi e Chalet del Pincio che hanno sostenuto l’iniziativa


Oltre sessanta sacchi di immondizia sono stati raccolti dai 40 volontari che hanno lavorato per tutta la mattinata.
E’ stato inoltre possibile verificare come di anno in anno l’immondizia sia sensibilmente diminuita, risultato che fa ben sperare nel recupero e nella salvaguardia di questo straordinario angolo di paradiso ma soprattutto nell’educazione ambientale dei frequentatori della pineta.

La pulizia è infatti inserita nella campagna di sensibilizzazione su una delle zone verdi più belle del comprensorio e che rischia di andare perduta per sempre.
Italia Nostra è convinta che la fruibilità e la tutela della Pineta della Frasca sia il primo e fondamentale passo per salvare l’ultimo tratto di costa rimasto ai civitavecchiesi e per impedire lo scempio dell’unico polmone verde di Civitavecchia che deve diventare il tassello essenziale per alzare il livello del benessere e della qualità della vita dei cittadini

La spiaggia e la pineta della Frasca sono il luogo del cuore dei civitavecchiesi da tutelare e salvaguardare. Come si ricorderà la pineta conserva numerosi siti di interesse archeologico che grazie al lavoro di associazioni archeologiche e ambientaliste e di numerosi studiosi è oggi possibile conoscere meglio e che, se adeguatamente protetta e salvata, potrà rimanere intatta per le future generazioni.
Salviamo il salvabile, ora, adesso.

Info 347/2709089
Su Face book gruppo” Salviamo la costa e la pineta della Frasca a Civitavecchia”


Dott.ssa Roberta Galletta
Presidente Associazione Nazionale Italia Nostra
Sezione Asfodelo
Gruppo Civitavecchia

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CAROVANA CITTA' BENE COMUNE / DA RIFIUTI A RISORSE


DA RIFIUTI….A RISORSE: LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO NEL LAZIO
21 maggio ore 17 sala di Planetarietà via Paola Falconieri 84 – Monteverde

In una Regione in cui le lobby degli inceneritori forza le regole democratiche pur di far partire i nuovi impianti, i Movimenti mettono in campo una filiera “differenziata” . Partecipano i comitati di Malagrotta, Albano, Colleferro, Civitavecchia, il dott. Fabio Musmeci/ENEA, l’ing. Piergiorgio Rosso, il dott. Pietro Carideo/Medici per l’ambiente.



Questa iniziativa è una tappa della carovana “Città bene comune” che nasce dall’incontro tra la rete dei comitati di quartiere denominata “rete del mutuo soccorso” e la rete dei movimenti per il diritto all’abitare. A cui si sono aggiunti, comitati, associazioni, singoli cittadini da tutte le parti della città.

http://www.meetup.com/Grilli/calendar/10427421/?a=nr1c_grp

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20 maggio 2009

La legge NON è uguale per tutti, e allora?

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Greenpeace: sul sudiciume che viene a galla



"Lo sporco del carbone viene a galla"
Roma, Italia — Ci complimentiamo con il Corpo forestale dello Stato per aver sequestrato 100mila tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti dalla centrale a carbone Enel di Brindisi. Tutto lo sporco viene a galla, a conferma che il carbone 'pulito' non esiste e che gli impatti per l’ambiente sono molteplici e gravi.



I rifiuti pericolosi venivano smaltiti in una cava del Reggino, in una zona sottoposta a vincolo. Dieci persone sono state arrestate tra cui tre funzionari Enel. Gli scarti, classificati come pericolosi, venivano trasformati con certificati di analisi insufficienti in rifiuti non pericolosi e avviati apparentemente a recupero per la produzione di laterizi.

Continuiamo ad assistere a incidenti gravi che interessano centrali a carbone in tutta Italia. A Genova è stato recentemente sequestrato un deposito di carbone per mancanza dei necessari impianti di depurazione delle acque di scolo. Nel Sulcis, invece, la scorsa estate carbonili a cielo aperto hanno preso fuoco per processi di autocombustione, diffondendo fumi tossici sul vicino centro di Portoscuso.

La gestione delle grandi quantità di rifiuti solidi dalle centrali a carbone rimane un grave elemento di preoccupazione. Eppure il governo continua ad autorizzare nuovi impianti a carbone, contro gli impegni europei al 2020 che spingono verso lo sviluppo delle fonti rinnovabili.

L'ultimo caso è l'autorizzazione della centrale Enel di Porto Tolle, nel bel mezzo del parco naturale del Delta del Po, contro le stesse leggi nazionali e regionali per la protezione dell'ambiente. Il fatto di autorizzarle in barba a regolamenti e norme regionali con un escamotage normativo rivela l'atteggiamento anti-ambientale del Governo.

http://www.greenpeace.org/italy/news/sequestro-rifiuti-enel

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