Da Centumcellae.it
"Continua la lotta contro l’aeroporto che andrà a distruggere l’area termale del Bulicame. Scendono adesso in campo, insieme all’Associazione “Respirare”, persino la scrittrice Dacia Maraini ed il parlamentare Leoluca Orlando.
L’Associazione “Respirare”, promossa dall’Associazione “Medici per l’ambiente” e dal “Centro di ricerca per la pace”, ha presentato al Ministro delle Politiche Agricole Zaia un esposto con richiesta di richiesta scritta in cui gli segnalano la prossima devastazione di un’area cantata persino da Dante nella Divina Commedia, quella del Bulicame appunto, di immenso valore archeologico, termale ed agricolo a causa della costruzione di un aeroporto che, ribadiscono, sarà .
La realizzazione del mega-aeroporto – spiegano i membri di “Respirare” nella missiva indirizzata al Ministro - provocherebbe un danno enorme all'ambiente, ai beni archeologici e storico-culturali, alle attività produttive, alla salute della popolazione. La realizzazione del mega-aeroporto viola le leggi vigenti, il vigente piano regolatore e i relativi vincoli di salvaguardia; e costituirebbe altresì un delittuoso sperpero di fondi pubblici. Gli agricoltori della zona hanno promosso un comitato che si oppone al mega-aeroporto; ed al mega-aeroporto si oppongono altresì migliaia di cittadini, particolarmente quelli residenti nei popolosi quartieri più prossimi all'area, che a seguito della realizzazione del mega-aeroporto subirebbero una violentissima aggressione alla salute, alla sicurezza, alla qualità della vita, ai diritti. Illustri scienziati, associazioni professionali di medici, personalità autorevolissime delle istituzioni e della vita civile, prestigiose figure dell'arte e della cultura a livello nazionale ed internazionale sostengono l'impegno della popolazione di Viterbo e dell'Alto Lazio per impedire la realizzazione del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.
La richiesta fatta a Zaia è, pertanto, quella di un intervento del Ministero da lui guidato a sostegno del territorio viterbese con i suoi beni naturalistici, storico-culturali, agricoli ed economici, dei diritti dei cittadini e dei lavoratori delle campagne, tutti minacciati da una lobby speculativa che vorrebbe realizzare il mega-aeroporto.
Anche il parlamentare Leoluca Orlando ha deciso di porre l’attenzione delle istituzioni nazionali sulla questione dell’aeroporto nell’area del Bulicame. Ed ha deciso di farlo mediante un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti ed al Ministro dell’Economia, per conoscere la posizione che essi prenderanno nella vicenda.
Tale opera – scrive l’onorevole Orlando - non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge. Essa confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; è in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale. L’aeroporto provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area, ma anche un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualità della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area.
L’opera confligge - aggiunge - con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale, porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilità locale, costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro. Inoltre, la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area è viziata da flagranti errori di merito e di metodo, tali per cui un ente locale ha già presentato un ricorso al TAR del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilità dell'opera.
La realizzazione del mega-aeroporto, così come si spiega anche nell’interrogazione, avrebbe, dunque, un impatto devastante sulla zona. Innanzitutto, l’effetto estremamente nocivo sull’ambiente e sulla sanità, andando anche a combinarsi con gli effetti dell’inquinatissimo polo energetico Civitavecchia-Montalto, che costituirà un rischio non sostenibile per la popolazione di tutto l’Alto Lazio. Ma gli effetti saranno devastanti anche dal punto di vista sociale, dato che il “mostro” provocherebbe un degrado immediato della qualità della vita, un grave danno alla rete infrastrutturale (già gravemente insufficiente) ed all’economia, data la distruzione di beni archeologici, ambientali, culturali e scientifici.
I danni saranno immensi: costituiscono, nell’interrogazione presentata da Orlando, ben tre pagine di elenco.
Inoltre, l’opera non appare nemmeno utile dal punto di vista economico: appare utile solo per la lobby che ne vuole la costruzione. Ad esempio, la stessa compagnia aerea Ryan Air, il soggetto imprenditoriale maggiore fruitore dell’aeroporto, ha dichiarato in un’intervista trasmessa dalla Rai che non intende affatto trasferire la sua attività nell’eventuale scalo viterbese. Invece, l’idea madre della costruzione era proprio quella di un aeroporto per i voli low cost! Inoltre, al di là dell’impatto sul riscaldamento globale, la realizzazione di un altro mega-aeroporto appare contraria all’attuale trend del trasporto aereo, che va verso i grandi hub, come quello di Fiumicino, collegati ad aeroporti più piccoli.
Anche la scrittrice Dacia Maraini, sul Corriere della Sera, interviene sul caso mega-aeroporto, portandolo come caso emblematico del dissennato mito del progresso tecnologico senza limiti.
La piccola e bellissima città di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civiltà etrusca – scrive Maraini - è stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Lì in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non è una contraddizione? Ora ogni piccola città pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie città del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute?"
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