No al carbone Alto Lazio

13 dicembre 2009

Osservatorio ambientale: indagini della Procura e cancellazione all'orizzonte

La Procura indaga sui due milioni di euro spesi dal Comune in passato per le attività dell'Osservatorio (Quali? Si chiedono anche i cittadini), e sugli altri quattro che sarebbero da destinarsi alle medesime attività, provenienti da enel (parte dell'elemosina per la quale siamo stati venduti assieme alla nostra salute).
Si affaccia all'orizzonte la possibilità che l'organismo sia del tutto cancellato dalla prossima Finanziaria.
Vedi trcnews

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11 dicembre 2009

"Lettera aperta a Moscherini"

Comunicato del "Coordinamento dei Comitati contro il carbone", 08/12/2009

"Egregio signor Sindaco,

recentemente Lei ha affrontato sui Media lo spinoso problema dell’Osservatorio Ambientale.

Le esprimiamo le nostre perplessità riguardo alla pessima piega che sta prendendo la questione vitale delle croniche omissioni e delle elusioni alle prescrizioni previste dal Decreto Marzano (dicembre 2003)che obbliga la Regione Lazio ad Istituire un Osservatorio Ambientale per il controllo d’un maxipolo energetico definito “ a rischio “ da tutti gli esperti del settore energetico e sanitario (Rubbia compreso).



Da quando la politica energetica ha coinvolto il maxipolo Civitavecchia-Montalto (1999) abbiamo subìto le decisioni improvvide dei Sindaci Tidei, De Sio, Commissari di governo, Saladini :alcune miopi, altre ciniche, tutte poco sensibili al dissesto ambientale e sanitario. Noi del Coordinamento dei comitati contro il carbone ci rivolgemmo a Lei fin dal 2007 per stigmatizzare il caos e la mostruosità giuridico-tecnica dell’Osservatorio Ambientale civitavecchiese che dal 2004 ha ingurgitato sei milioni di Euro ,elargiti dall’Enel ,senza che si sia svolta alcuna attività di controllo e di prevenzione come previsto sia dall’Accordo Pincio –Enel sia dalla VIA inclusa nel decreto Marzano. Lei sembrò recepire le nostre istanze volte a revisionare l’organigramma troppo politicizzato e poco tecnico , con grave nocumento al diritto della cittadinanza ad essere protetta contro l’inquinamento ambientale e la patogenicità delle sostanze tossiche immesse in atmosfera e al suolo.

Ci fidammo di Lei che – invece – nel frattempo ,“flirtava “ con i Sindaci del Comprensorio ( un redivivo pentapartito ) e con la plenipotenziaria Enel in cambio di aiuti economici ( le orrende “ compensazioni “ ) e di una politica ambientalista soft e inconcludente a scapito del diritto ad una decorosa qualità di vita e alla salute psicofisica dei suoi amministrati….il tutto sotto la “copertura “ della Regione Lazio la quale istituiva il fantomatico e zoppicante “ Tavolo regionale dell’ambiente e della salute “ : Organismo che Lei ha recentemente definito “ il vero Osservatorio ambientale “! Ne deriva che il Consorzio comprensoriale penta -comunale per la gestione dell’Osservatorio Ambientale ( prima civitavecchiese , ora tarquiniese ) sia da considerare poco più che una finzione giuridico- amministrativa finalizzata a “premiare “ i cinque alter-ego dei sindaci del comprensorio con prebende d’oro( sfido , io , che il milione di euro non basta! ).

E ci chiediamo , preoccupati e sdegnati :

1°se l’O.A. comprensoriale deve soltanto affiancarsi all’ARPA ( già presente al Tavolo regionale ) per l’installazione e la diretta gestione di QUATTRO delle dodici centraline di rilevamento degli inquinanti perché non sopprimerlo e destinare il milione di euro annui dell’Enel al funzionamento di tutta la rete delle centraline ?

2°se nello Statuto dell’Osservatorio Ambientale non è previsto un Comitato dei Garanti chi “osserverà criticamente “ l’operato dei “ limitatissimi specialisti veri del settore “ assunti alla chetichella , senza una selezione congrua (…specialisti di cui nessuno conosce né i nomi né le referenze scientifiche ! )?

A riprova che questa metodologia “politichese “ di affrontare un problema squisitamente scientifico (ingegneristico-impiantistico e sanitario ) è errata alla radice sta il fatto che :

a)non esiste un registro pubblico e trasparente dei controlli in tempo reale dei livelli di impatto dei vari inquinanti (effluenti al camino e ricadenti al suolo );

b)non esiste un registro pubblico sull’andamento cronologico dell’incidenza delle malattie correlate all’inquinamento ( registro dei tumori e delle patologie cardiorespiratorie e professionali );

c) non esistono rilievi sulla compromissione qualitativa delle caratteristiche merceologiche dei prodotti agricoli DOC , ittici,animali che entrano nel nostro ciclo alimentare umano .

Continuiamo a vivere sotto una cappa di omertà tecnico-economico-politica che dissipa le già scarse risorse mentre il nostro territorio ( fino al giugno 2010 …così ha detto Lei ) rimarrà senza controlli e senza rispetto delle prescrizioni , in attesa che qualche politico illuminato o qualche Magistrato sensibile al dettato dell’articolo 32 della Costituzione si svegli dal sopore e inizi una stagione di moralizzazione della vita pubblica .

Restiamo in attesa d’una Sua risposta - scritta o mediatica - indirizzata a tutta la popolazione che Lei ha l’onore e l’onere di governare e di tutelare , essendo Lei la massima autorità governativa di garanzia dei propri amministrati ,soggetta anche ai dettami della legge.

Il Coordinamento dei Comitati contro il carbone.

Civitavecchia 8.12.2009

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10 dicembre 2009

l'Osservatorio ambientale è nato per restare paralizzato

La vecchia telenovela per dementi dell'Osservatorio ambientale, organismo-bufala per costituzione, continua attraverso le dichiarazioni del "prima-NO-poi-SI-al-carbone" Manrico Coleine

Potete leggere qui.

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8 dicembre 2009

TVN - enel, carbone: nuova indagine sulla movimentazione delle polveri.

"I Carabinieri sono di nuovo tornati nella centrale di Torre Valdaliga Nord, ma questa volta non nella zona di cantiere. Nei giorni scorsi, infatti, i militari dell'Arma hanno effettuato una serie di verifiche, sembra sulla movimentazione del materiale pulverulento. Non solo. Sulla questione sarebbero già state sentite alcune persone e sarebbe in fase di valutazione una serie di documenti. Dopo l'inchiesta della Procura sulla presunta discarica abusiva nell'ex area di cantiere, gestita dal comitato interimprese, adesso le indagini arrivano quindi direttamente all'interno dell'impianto."

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GRAVISSIMO: polveri cancerogene dai nastri della centrale a carbone enel TVN.

No, non godiamo affatto nel dire "ve lo avevamo detto". Ma questa è oggi la realtà.

Da Civonline.it
Tvn. Un operaio intento a liberare il nastro trasportatore del carbone che si è inceppato. Pala alla mano, l’uomo, senza alcun tipo di protezione, scaraventa di sotto da 30 metri d’altezza quantità ingenti di materiale. Sono le immagini contenute in un cd che insieme ad una lettera è stato recapitato da un anonimo operaio di una ditta civitavecchiese nella cassetta della posta del ‘‘solito’’ Angelo Pierotti. Le riprese, effettuate probabilmente con un telefonino, mostrano chiaramente ciò che accade.

«Ho trovato la busta mercoledì 25 novembre – riferisce l’esponente dei Riformisti di sinistra – ma come espressamente richiesto dall’anonimo lavoratore che ha scritto la lettera, ho aspettato dieci giorni. Ora è necessario che la città venga informata di quello che sta realmente accadendo». Nella lettera che accompagna il video, il misterioso operaio chiede a Pierotti di portare il materiale direttamente in Procura, senza diffonderlo a mezzo stampa perché, testuali parole, «se venisse fuori questa cosa in centrale pulirebbero tutto e tutto finirebbe così». Poi l’operaio aggiunge ironicamente: «Spedire comunicazioni in questo modo va di moda». L’uomo spiega le motivazioni che lo hanno spinto ad effettuare le riprese oltre a fornire a Pierotti una dettagliata descrizione di ciò che accadrebbe nel cantiere e nell’impianto. «Quel signore che si vede è un collega della ditta Magaldi – prosegue – impegnato a spalare a mano il cenerino, ovvero il carbone bruciato che non dovrebbe in teoria (e come previsto dal progetto) mai vedere la luce del giorno ed essere respirato, perché è la sostanza più cancerogena di tutto il ciclo. Dovrebbe viaggiare sui nastri ed arrivare fino al molo, che però non è stato ancora completato». Un racconto inquietante fatto con dovizia di particolari, perché chi scrive è probabile che compia quotidianamente le operazioni accanto alle caldaie nei pressi della ciminiera. L’operaio racconta che il carbone combusto uscirebbe in maniera anomala e pericolosa dai nastri e dalle tramogge. «Se venisse fatto un controllo - si legge nella lettera – l’impianto verrebbe chiuso. Il cenerino dal cielo caldaia cade di sotto, sollevando un gran polverone. A terra c’è una ditta che con gli “aspirapolveri” cerca di raccogliere il materiale». Chi scrive la lettera ha fretta di porre fine alla grave situazione che si starebbe verificando a Tvn, e sembrerebbe molto attento anche ai recenti fatti di cronaca che hanno interessato l’impianto. «Le dico, signor Pierotti – dichiara l’operaio – che quella storia dell’immondizia di qualche giorno fa è vera. Nell’area dove sorgevano i vecchi serbatoi, sottoterra c’è una discarica. Sono i rifiuti seppelliti durante la costruzione del nuovo gruppo». Pierotti si pone degli interrogativi: «Chi avrebbe dovuto controllare, cosa ha fatto fino ad oggi?».
Per sapere se quanto scritto nella lettera corrisponde al vero occorreranno solo pochi giorni: pare infatti che i carabinieri abbiano già disposto ed effettuato i primi controlli, sui quali vige il massimo riserbo.

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Riprendiamoci il diritto alla salute. CODACONS: "avvisi di garanzia per inquinamento"

Riportiamo dal Blog di Beppe Grillo

Per l'inquinamento dell'aria, a Milano (e non solo) i cittadini muoiono di tumore ai polmoni, i bambini di leucemia infantile, i vecchi di complicazioni ai bronchi. A Milano (e non solo) centinaia di persone affollano i pronti soccorso per i danni causati dall'inquinamento. 73 persone al giorno vengono ricoverate in ospedale OGNI GIORNO a Milano per l'aria mefitica. L'inquinamento è la nuova peste e gli amministratori comunali, regionali, provinciali fino all'ultimo assessore per il traffico o per la salute sono responsabili.
Mortizia Moratti, sindaco di Milano per censo, e Formigoni, presidente della Regione Lombardia per Comunione e Liberazione, hanno ricevuto un avviso di garanzia per l'inquinamento a Milano. Basterebbero poche misure, come le targhe alterne, le piste ciclabili in tutta la città, i mezzi pubblici elettrici, il centro chiuso, per fare respirare Milano (ma non solo). Se saranno condannati quanti morti e malati avranno sulla coscienza? Nessuno. Mortizia sarà impegnata a comprare le nuove scarpe in via della Spiga. Formigoni a parlare di giustizia a orologeria. Qui di orologeria c'è solo la morte dei cittadini. Da Milano in tutta Italia: RIPRENDIAMOCI L'ARIA! Avanti con le cause. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Intervista a Marco Maria Donzelli, presidente del CODACONS.


"Sono un avvocato, mi chiamo Marco Maria Donzelli e sono presidente del Codacons. A seguito di due esposti, ma per la verità sono venti anni di denunce da parte del Codacons rivolte alla Procura della Repubblica di Milano, siamo arrivati a questa situazione, per cui ci sono degli avvisi di garanzia. In realtà il Pubblico Ministero che si era occupato della vicenda aveva chiesto l’archiviazione, come altre volte: in questo caso, come negli altri, abbiamo fatto opposizione all’archiviazione e un G.I.P. - il Pubblico Ministero si chiama Benedetti, invece il G.I.P., che ha vantato e deciso sull’opposizione e l’archiviazione, si chiama Zelante, ha deciso che obiettivamente gli elementi costitutivi della denuncia non potevano dare origine a un’archiviazione, in quanto vi è una violazione delle leggi, del DM 60/2002, ci sono degli studi gravissimi sull’impatto dell’inquinamento e, da ultimo, uno studio presentato dal Comune di Milano nel quale si riferisce che 73 persone al giorno, secondo i dati di cinque ospedali milanesi, vengono ricoverate per il problema dell’inquinamento atmosferico.
In questo caso abbiamo un procedimento penale, per cui abbiamo due avvisi di garanzia nei confronti di Moratti e di Formigoni, e del presidente della Provincia Podestà. Non sappiamo bene, in realtà, per quale motivo sia stato tirato in ballo, forse perché comunque è un riferimento normativo che riguarda anche le strade della Provincia, che dovrebbero essere interessate dal blocco nel caso di chiusura del traffico, ma in ogni caso sono due avvisi di garanzia che, nel territorio fiorentino, si sono invece tramutati in richieste di rinvio a giudizio nei confronti dell’ex sindaco Dominici, il quale attualmente sta affrontando un processo per questo tipo di reato, che è un reato, ricordiamo, contravvenzionale, di scarsa entità, ma poco ci importa dell’aspetto penale. Quello che ci interessa è che venga sollevata la questione, vengano individuate le responsabilità degli amministratori che, nella fattispecie, sono riferite al superamento per oltre 35 volte del PM10. La legge, il Decreto Ministeriale 60/2002, che recepisce numerose direttive comunitarie, sancisce che, superato per 35 volte il livello uguale del PM10, il sindaco o il presidente della Regione devono intervenire per far cessare gli effetti di un inquinamento atmosferico così alto, così elevato.
Così non è, perché dopo i 35 giorni di superamento ce ne sono stati altri 60, negli anni scorsi stesso discorso e le misure antinquinamento non hanno assolutamente raddrizzato la questione. Inoltre, se la questione deve essere spostata in ambito politico, ricordiamo che il Codacons è un’associazione apolitica, che i procedimenti penali non sono di questo periodo, ma nel 2007, del 2009, fin dai tempi del sindaco Formentini, per cui stiamo parlando di 10/15 anni fa, che la vicenda che ci interessa riguarda un procedimento penale delle contestazioni del reato, in realtà, che si risolvono con una condanna all’acqua minerale. Ma quello che rileva è l’accertamento della responsabilità dei pubblici amministratori, che può dare seguito poi a delle azioni di risarcimento da parte di tutti i cittadini, che sono vittime dell’inquinamento atmosferico. Ricordiamoci che non possiamo andare ai funerali e domandarci: “poverino, gli è venuto il cancro, un tumore” e dire: “speriamo che non tocchi a me”, sono sempre di più le persone tra i 60, 70, 80 anni che muoiono di tumore e ci dobbiamo interrogare per quale motivo queste persone muoiono di tumore. Uno di questi motivi gli scienziati - l’Istituto dei Tumori di Milano - ritengono che possa essere l’inquinamento atmosferico.
Se non applichiamo il principio di precauzione, ovverosia che bisogna salvaguardare la salute delle persone e fare sì che gli inquinanti che assumiamo non superino un certo valore, perché non si sa in che modo influiranno sulla nostra salute, se non applichiamo il principio di precauzione ci ritroviamo a avere dei mali inspiegabili a una certa età, il proliferare di malattie, oppure più semplicemente vediamo i nostri bambini che per un mese non escono di casa perché hanno sempre la tosse e non riescono a guarire; oppure vediamo i cardiopatici e gli anziani che vengono ricoverati negli ospedali per un semplice raffreddore, perché poi dopo ci sono tutte delle concause gravi che determinano l’insorgenza di numerose patologie. La legge prevede che debbano cessare gli effetti dell’inquinamento e politiche di disinquinamento come quelle dell’Ecopass non rientrano nei criteri stabiliti dalla legge, perché l’Ecopass non è una misura di disinquinamento, antinquinamento, ma è una misura nella quale chi desidera usare la macchina e quindi vuole inquinare lo può fare, pagando un biglietto. Per cui non si può ritenere che questo sia il centro della politica antinquinamento, di cui spesso i politici parlano, su cui spesso i politici si accapigliano e su cui alcuni politici reclamano una certa immunità: l’immunità di disinquinamento e di ambiente salubre non può derivare da una misura risibile come l’Ecopass, che trasferisce l’inquinamento dalla zona centrale alle zone periferiche.
Per quanto riguarda il governatore della Regione Lombardia, si tratta di una reazione da politico e non da pubblico amministratore, conoscendo le iniziative del Codacons sa benissimo che non sono di natura politica: c’è una violazione di leggi sull’inquinamento conclamata.
Per quanto riguarda il sindaco Moratti, ci dice: “ma come, proprio io che dal primo giorno che sono venuta qui ho fatto di tutto per disinquinare e per combattere l’inquinamento?!”, a parole i politici dicono questo, nei fatti risulta che, da quando è subentrato il sindaco Moratti nella gestione del Comune milanese, l’inquinamento non è diminuito, conseguentemente le persone che si ammalano sono sempre le stesse, se non di più e i problemi di inquinamento sono evidenti a tutti coloro che transitano nella zona di Milano o risiedono in Regione Lombardia.
Per chi sente questo messaggio e vuole fare qualcosa riguardo il problema dell’inquinamento, può inviare ogni giorno una raccomandata, oppure una volta ogni tanto, oppure quando ne ha voglia, alla Procura della Repubblica dicendo: “sono inquinato, vivo a Milano, fate qualcosa!”, magari ricevendo una denuncia al giorno la Procura della Repubblica si sensibilizzerà al problema, perché chi dovrebbe essere sensibile a questo problema, cioè i politici, gli amministratori della città, purtroppo non fa niente e ai cittadini non rimane altro che rivolgersi all’autorità giudiziaria."
Marco Maria Donzelli, presidente Codacons

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2 dicembre 2009

TVN, discarica abusiva nel cantiere enel: confermato il sequestro da parte del Gip

Fonte: trcgiornale.it/news
Rifiuti a Tvn, il gip conferma il sequestro dell'area
L'area del cantiere della centrale Enel di Torre Valdaliga Nord resta sotto sequestro. Il giudice per le indagini preliminari ha infatti confermato i sigilli posti dalla procura della Repubblica nella zona del cantiere dove un video aveva evidenziato la presenza di una vera e propria discarica al suo interno.


[...]
La magistratura inquirente ha quindi aperto un'indagine sulla vicenda, che ha portato come detto al sequestro, dopo una prima ricognizione aerea eseguita dai carabinieri con un elicottero. Nel frattempo sono scattati anche i controlli, effettuati dai carabinieri del Noe e dal personale dell'Arpa Lazio. E' stato controllato il terreno su cui presumibilmente sorgeva la discarica, per verificare la presenza o meno di rifiuti inquinanti o peggio ancora tossici. Adesso invece, a quanto pare i controlli sarebbero più concentrati sotto l'aspetto della documentazione relativa ai permessi sulla movimentazione dei rifiuti interna a quell'area.

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30 novembre 2009

Convegno "Le mafie si impadroniscono anche del Lazio"

Giovedì 3 Dicembre 2009- ore 17

Sala Sacchetti della società d'arte e storia- via dell'Archetto 4- Tarquinia.
Relatori:
On. Giuseppe LUMIA -Vice Presidente della Commissione parlamentare antimafia-
Ignazio CUTRO'- imprenditore contro la mafia.

Finchè la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire.Il silenzio è l'ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con i cittadini sempre meno liberi (Pietro Grasso)

Associazione Regionale contro l'illegalità e la mafia "Antonino Caponnetto"

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"Carbone a Tvs: un silenzio ambiguo"

Da Centumcellae.it

Si è chiusa ieri alle 12:00 si è chiusa la ricerca di mercato di Tirreno Power per realizzare una conversione del quarto gruppo della centrale di Torrevaldaliga sud a carbone con la co-combustione di Cdr e Biomasse.
La notizia era stata resa noti nei giorni scorsi dalla lista civica Ambiente e lavoro, che torna sulla questione per evidenziare come, alla luce dei fatti, nessuno abbia smentito il progetto di Tirreno Power.


"Abbiamo già censurato il comportamento del sindaco e di coloro che hanno responsabilità competenti di governo e lo ribadiamo nuovamente perché non sono giunti riscontri ufficiali che garantiscano la collettività ed il Territorio, che possono infondere quella sicurezza che tutto è sotto controllo, che ogni nuova iniziativa industriale viene concessa nell’ottica di un minor pressione ambientale. Poi dell’Osservatorio neanche a parlarne osserva altre cose...impegnata a stipulare contratti" afferma il consigliere comunale Vittorio Petrelli, che censura anche il comportamento di Tirreno Power "che non ha sentito il bisogno di intervenire nonostante fosse chiamata in causa". "Il loro atteggiamento è lontano dai principi dello Sviluppo Sostenibile – aggiunge - Una conferma che Tirreno Power è avulsa dal contesto del territorio, che si chiude all’interno della sua proprietà, che non si preoccupa di promuovere lo Sviluppo con le istituzioni. Qualche timido passo (sponsorizzazione di quale società sportiva e ristrutturazione del sottopasso) è stato fatto ma è sempre poco per la presenza ingombrante e la strada ad altre vie di sviluppo che preclude una realtà termoelettrica come quella. Tant’è che ha sempre evitato di legarsi a qualche convenzione con la complicità delle Amministrazioni in particolare quella di Moscherini nonostante fosse stata indicata tra gli obiettivi principali degli indirizzi generali di governo.

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Inceneritori - termovalorizzatori: dati mistificati per dimostrarne l'innocuità

Comunicato stampa della Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia - 25/11/2009

Oggi, 25 Novembre 2009, ricorre la Giornata Internazionale dei Medici per l’Ambiente: si costituiva infatti a Cortona (AR) il 25 Novembre 1990 l’International Society of Doctors for the Environment - ISDE.
ISDE è un’Associazione apartitica, senza scopo di lucro, articolata anche sul territorio nazionale italiano, riconosciuta da Agenzie quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Tra le sue finalità primarie vi sono quelle della promozione e della diffusione delle conoscenze, nonché l’organizzazione di iniziative finalizzate, primariamente, alla protezione dell’ambiente e della salute.
In questo quadro assume fondamentale rilievo una corretta informazione di cui devono beneficiare sia i cittadini che le istituzioni e quanti hanno comunque responsabilità pubbliche a tutti i livelli e nelle principali sedi decisionali. Con questo comunicato intendiamo pertanto non solo ricordare il ventennale della nascita dell’Associazione, ma celebrarlo ottemperando le finalità con la divulgazione di una notizia che riteniamo di cruciale importanza.


Possiamo affermare che sono stati modificati i risultati di studi scientifici per attestare innocuità degli inceneritori e supportare la scelta dell’incenerimento dei rifiuti in documenti ad uso delle Amministrazioni!
L’articolo è comparso sui Quaderni di Ingegneria Ambientale - Parte II “L’Impatto Sanitario” N. 45 pag. 54-55, 2007, e successivamente è stato ripreso in un documento ufficiale della “Regione Sicilia - Agenzia Regionale per i Rifiuti e per le Acque” sul “Recupero di energia dai rifiuti - Parte II”. L’autore cita il lavoro di Elliot P. et al (Elliot P., Shaddick G, Kleinschmidt I. Cancer incidence near municipal solid waste incinerators in Great Britain, British Journal of Cancer 1996, 73, 702-710), nel seguente modo: “La conclusione degli Autori è che non è stata trovata alcuna evidenza di diversità di incidenza e mortalità per cancro nei 7.5 Km di raggio studiati ed in particolare nessun declino con la distanza dall’inceneritore per tutti i tumori…”. Nel lavoro originale Elliot ha scritto: “Observed-expected ratios were tested for decline in risk with distance up to 7.5 km... Over the two stages of the study was a statistically significant (P<0.05) decline in risk with distance from incinerators for all cancers combined, stomach, colorectal, liver and lung cancer”, quindi esattamente il contrario di quanto riportato dall’autore.
Nello stesso articolo, il medesimo cita altri due studi: Franchini M., Health effect of exposure to waste incinerator emissions: a review of epidemiological studies in Ann. Ist. Sup. Sanità 2004; 40 105- 115 e Hu S.W. Health effects of waste incineration: a review of epidemiological studies in J. Air and Waste Manag. Assoc. 2001; 51 1100-1109 ed Enhance Health Report finale http://www.arpa.emr.it/cms3/documenti/_cerca_doc/rifiuti/inceneritori/enh_relazione_finale.pdf
fornendo un’interpretazione diversa da quanto riportato dagli Autori, modificando o citando parzialmente i risultati emersi, sempre al fine di supportare le proprie tesi circa l’assoluta innocuità della pratica di incenerimento dei rifiuti. Una segnalazione di quanto sopra, sottoscritta da numerosi medici e ricercatori italiani e stranieri fra cui i Prof. Dominique Belpomme e Paul Connet è stata oggi inviata al British Medical Journal, ove era stato pubblicato l’ articolo originale di P. Elliott. L’International Society Doctors for Environment (ISDE) Italia stigmatizza e censura come assolutamente riprovevole il fatto che si stravolgano i risultati provenienti dalla letteratura scientifica e si forniscano ai decisori politici ed alle popolazioni informazioni erroneamente rassicuranti in spregio a valori che dovrebbero essere a fondamento dell’opera di ogni Medico, quali l’autonomia e la correttezza.
L’International Society Doctors for Environment, coerentemente con l’insegnamento del suo Ispiratore e Maestro Lorenzo Tomatis, fa appello affinché il mondo dell’Informazione e della Scienza non sia succube di interessi che nulla hanno a che fare con la difesa della Salute.
Già in passato l’utilizzo artefatto o strumentale dei risultati di alcuni studi scientifici ha costituito l’alibi per non adottare misure di protezione della Salute Pubblica, determinando di fatto esposizioni indebite di lavoratori e cittadini ad agenti tossici che hanno causato gravi sofferenze per mortalità e malattie che si sarebbero potute evitare.

Arezzo, 25 Novembre 2009
Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia
Via della Fioraia n.17/19
52100 Arezzo
Tel. 0575-22256 - Fax. 0575-28676
www.isde.it; isde@ats.it

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Porticciolo alla Frasca: tutto un bluff

da Trcgiornale.it - Sabato 28/11/2009

Il “gioco delle tre carte sul porticciolo alla Frasca” - come detto stamattina in conferenza stampa - portato avanti per anni dal sindaco Moscherini, con la recente sponda del presidente dell'Autorità Portuale, Fabio Ciani, alla fine è stato svelato. E se già c'era stato un pare della Regione alla (discutibile) conferenza dei servizi convocata dal Comune a mettere un pietra tombale su altre colate di cemento a nord di Torre Valdaliga, oggi passa l'angelo e dice amen.

Lo hanno spiegato questa mattina, carte alla mano, a nome di tutta l'opposizione consiliare, i consiglieri Alessandro Manuedda (Verdi) e Vittorio Petrelli (Ambiente e Lavoro) insieme all'ex consigliere del Prc, Roberto Bonomi, che aveva assiduamente seguito la vicenda.

Ma che cosa è successo di tanto importante? “Si è appreso che lo scorso 5 ottobre il Ministero dell'Ambiente – ha spiegato Bonomi – ha di nuovo scritto al Ministero per i Beni Culturali, Autorità Portuale e Regione, ribadendo che l'unica previsione riguardante porticcioli in zona Enel è quella data dalla prescrizione Via del decreto autorizzativo di Tvn. Il Ministero dice anche che una struttura portuale turistica davanti alla pineta della Frasca necessiterebbe di variante di Prp e relativa procedura di Via, determinando peraltro la sospensione dell'attuale procedura di valutazione per il Prp 2004, con dentro darsena grandi masse e, impropriamente, porto storico”. Ma Come mai il Ministero sente l'esigenza di scrivere questa lettera? Nella famosa conferenza dei servizi convocata dal Comune sul porticciolo della Frasca era intervenuta anche la Sovrintendenza, organo del Ministero dei Beni Culturali.

Ed è proprio da qui che il 7 luglio parte una nota all'indirizzo del Ministero dell'Ambiente, che viene informato sugli edificanti intendimenti che a Civitavecchia si hanno rispetto alla Frasca. Così il 3 agosto l'Ambiente – avendo appreso “di straforo” che cosa si vorrebbe fare alla Frasca - scrive ad Authority, Regione e Beni Culturali, chiedendo chiarimenti su qualcosa che sembra essere fuori ogni procedura. L'Autorità Portuale risponde che “alcune società private hanno presentato istanza di concessione per un porto turistico nell'area della centrale Enel” e che “il comune ha indetto apposita conferenza dei servizi” precisando che “la zona non ha a che vedere con il Prp”. Il cerchio, come detto, si chiude il 5 ottobre con l'ulteriore nota dell'Ambiente spiegata da Bonomi, nota talmente inequivocabile che anche la Regione con nota del 4 novembre “concorda” con il Ministero. “Ci risulta che anche l'Autorità Portuale abbia dato la stessa risposta” hanno detto ancora i tre consiglieri stamattina. Alla buon'ora. E allora delle due l'una: o le istituzioni pubbliche – Comune e Authority - si dimostrano competenti e capaci di seguire le procedure previste, oppure troppa insistenza su alcune interpretazioni rischia di connotarsi in altra maniera. Intanto, in attesa che si risolva un problema sui parcheggi per il progetto di riqualificazione della Frasca all'attenzione della Regione (prescrizione che attende di essere attuata dal 1997), si aspetta anche “la fine dei lavori alla banchina ceneri, dove secondo prescrizione è previsto il porticciolo, per vedere se si andrà alla progettazione definitiva dell'unica struttura ammissibile” ha precisato sempre Bonomi.

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