No al carbone Alto Lazio

17 settembre 2010

Il futuro energetico europeo in "EU energy trends to 2030"

Fonte: Rinnovabili.it

La Commissione europea pubblica EU energy trends to 2030, documento che racchiude gli scenari energetici del futuro europeo annunciando 333 GW di nuova capacità elettrica tra il 2011 e il 2020, di cui 136 GW di eolico equivalenti al 41% delle nuove istallazioni.
Nel particolare la Commissione ha previsto che il 64% della nuova capacità proverrà dallo sfruttamento di fonti rinnovabili, il 17% dal gas, il 12% dal carbone, il 4% dal nucleare e il 3% dal petrolio. Lo scenario descritto annuncia che l’eolico produrrà il 14% del totale dell’energia generata nel continente entro il 2020, contro l’attuale 5%. “La Commissione europea è consapevole che l’energia eolica avrà un ruolo molto significativo nel sistema elettrico europeo entro il 2020, in

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16 settembre 2010

Carbone sporco da morire: migliaia di vittime, costi enormi


Riportiamo da ecologiae.it

"Un esempio perfetto di quanto il costo dell’energia elettrica proveniente dai combustibili fossili non è pienamente rappresentato dal prezzo lo possiamo ottenere dal nuovo rapporto della Clean Air Task Force americana, dal quale si evince che le particelle di inquinamento dal carbone esistenti nei cieli degli Stati Uniti potrebbero causare circa 13.200 morti premature nel 2010, per non parlare dei circa 9.700 ricoveri e dei 20.000 attacchi di cuore.
I dati sulla mortalità stimati per il 2010 vedono la Pennsylvania “vantare” un poco invidiabile primato come nazione con il maggior numero di vittime per l’inquinamento con 1.359 persone probabilmente uccise, 1.016 persone ricoverate, e 2.298 che hanno subìto attacchi di cuore collegati all’aria sporca. L’Ohio arriva secondo con 1.221 morti premature, lo Stato di New York terzo con 945 morti da inquinamento da carbone.
Il rapporto rileva che:
Il valore monetizzato totale di questi impatti negativi per la salute ammonta a oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Tale onere non è distribuito uniformemente in tutta la popolazione. Gli impatti negativi sono particolarmente gravi per gli anziani, i bambini, e quelli con altri problemi di salute. Inoltre i poveri, le minoranze e le persone che vivono in zone sottovento delle centrali elettriche rischiano di essere eccessivamente esposti ai rischi per la salute e dei costi di l’inquinamento delle polveri sottili.
Anche se questi numeri sembrano terrificanti, si può tirare un “sospiro di sollievo” in quanto la situazione è migliorata rispetto al passato. Nell’ultima versione di questo studio, svolto nel 2004, è stato stimato che l’inquinamento da carbone avrebbe causato circa 24.000 morti premature ogni anno (secondo i dati del Washington Independent). Quasi il doppio rispetto ad oggi.
Gli autori hanno citato l’azione EPA nel 2005 nel quadro del Clean Air Interstate Rule come fattore fondamentale nella mortalità in declino. Anche se il CAIR è stato abrogato dalla corte federale nel 2008, i requisiti di riduzione dell’inquinamento rimangono in vigore ancora oggi, ed altre regole ancora più ferree sono previste per il futuro.

L’inquinamento da carbone negli Stati Uniti è solo il fattore più pesante dell’inquinamento atmosferico industriale, ma di certo non l’unico. Anche se con un numero molto ridotto, secondo il rapporto le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto delle centrali elettriche
continuano a richiedere significativi dazi sulla salute e la longevità di milioni di americani.
Nel complesso, afferma il rapporto
tra tutte le fonti di inquinamento atmosferico industriale, nessuna pone maggiori rischi per la salute umana e l’ambiente quanto le centrali elettriche a carbone.
Una relazione simile fatta l’anno scorso per valutare i costi sanitari e ambientali delle 400 centrali elettriche a carbone della nazione ha stimato che i costi nascosti della combustione del carbone ammontassero a circa 62 miliardi di dollari (48 miliardi di euro) l’anno.

Fonte: [Treehugger]"

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Sì al bosco di 40 ettari nell’area attigua alla centrale di Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia)


Nella giornata di ieri presso l’aula Calamatta del comune di Civitavecchia si è tenuta la conferenza stampa, indetta dal Forum Ambientalista e dal Comitato NaturalMente, per presentare la petizione popolare Sì alla realizzazione del bosco di 40 ettari nelle aree attigue alla Centrale di Torrevaldaliga Nord

Puoi stampare, firmare e far firmare il modulo, SCARICALO QUI
Contattaci QUI per far pervenire i moduli firmati ai promotori.

Esiste inoltre a questo indirizzo www.firmiamo.it/boscocivitavecchia una versione online della petizione, che tuttavia non ha valore legale ma simbolico.


Segue il testo della petizione:

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14 settembre 2010

Nuovo aeroporto a Viterbo, un inutile scempio

Comunicato dall'associazione “Respirare”

"Il mega aeroporto è un oltraggio al pudore"
Ne avessero certi pubblici amministratori della lobby del mega-aeroporto fuorilegge, non persevererebbero oltre nello scellerato intento di devastare l’area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame ed avvelenare la popolazione viterbese. E tuttavia perseverano.
Sarà allora opportuno ricordare ancora una volta a loro e a tutti quale sarebbe l’esito di tale dissennato, immorale ed illecito agire.
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell’area del Bulicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze: lo scempio dell’area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell’agricoltura della

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Nocoke, la lotta contro il carbone nell'Alto Lazio narrata per immagini

Abbiamo creato una sezione MEDIA che contiene numerose testimonianze fotografiche di iniziative e manifestazioni che i cittadini dell'Alto Lazio hanno realizzato per difendere il territorio dalla riconversione a carbone di TVN Torrevaldaliga Nord (Civitavecchia), un ecomostro che avrebbe dovuto essere completamente dismesso dopo averci inquinato per decenni.

L'archivio forografico da cui abbiamo attinto le immagini delle mobilitazioni riguarda il periodo compreso dal 2006 ad oggi. Per quanti avessero altre foto signficative da condividere, l'invito è a contattarci.

NB: non si tratta di una retrospettiva su un percorso concluso: troverete sempre nuove testimonianze del cammino che va avanti, poiché il nostro impegno proseguirà finché in italia si brucerà carbone a scopo energetico.

NB: per ingrandire le immagini cliccaci sopra o clicca QUI

Anche il Comune di Savona passa al No all'ampliamento di Vado a carbone

Fonte: ivg.it
"Savona. Il Comune di Savona dichiara il proprio sostegno legale, in termini tecnici ad adiuvandum, al ricorso presentato dal Comune di Vado Ligure al Tar regionale contro il progetto di potenziamento di Tirreno Power previsto per la centrale termoelettrica. L’atto di indirizzo sarà presentato durante la giunta comunale di Savona e rafforza la posizione dei Comuni del comprensorio savonese che si battono per bloccare l’ampliamento e procedere con una ristrutturazione dei gruppi a carbone esistenti.

La delibera di giunta fa seguito all’ordine del giorno votato in Consiglio

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Cina, entro il 2010 chiuderanno 1539 miniere di carbone

"Di recente un funzionario dell'Amministrazione statale per la sicurezza sul lavoro ha detto che quest'anno il governo cinese chiuderà 1539 piccole miniere di carbone, per assicurare la realizzazione dell'obiettivo di controllare per la fine del 2010 il numero delle piccole miniere a 10 mila.

La settimana scorsa il governo cinese ha trattato seriamente tre gravi incidenti nelle miniere di carbone e oltre 70 funzionari locali sono stati sottoposti a punizione amministrativa, e più di 100 persone sono state indagate per responsabilità penali".
Fonte: crionline.it

13 settembre 2010

Le nuove celle fotovoltaiche, autoriparanti e più efficienti

Se invece di gettar via i soldi pubblici li investissimo in ricerca...

Da greenme.it

Non si finisce mai d'impare... dalla Natura. A ricordarcelo è il prof. Michael Strano, del dipartimento di Ingegneria Chimica del Massachussets Institute of Technology, (MIT) che, insieme al suo team di ricerca, ha riprodotto uno dei più importanti fenomeni della fotosintesi. Si tratta di un processo che coinvolge alcune molecole presenti nelle foglie, i fosfolipidi: per ovviare al deperimento provocato dai raggi solari, tali molecole si scindono e si riassemblano di continuo, in una sorta di riciclo perpetuo di se stesse. Ora però, qualcosa di simili è accaduto non dentro un acero o una quercia, ma in un laboratorio.
Come riportato nell'articolo relativo – pubblicato sulla rivista Nature Chemistry – le molecole sintetizzate da Strano & co. sarebbero in grado non solo di trasformare l'energia solare in elettricità, ma anche di “autoripararsi”, proprio come i fosfolipidi delle foglie. E questo grazie all'aggiunta o alla rimozione di un

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12 settembre 2010

Nuovi studi sul riscaldamento globale: per evitare il peggio, stop subito a ogni nuova fonte di inquinamento

Da greenreport.it

"Science pubblica uno studio di un gruppo di ricercatori della New York University guidato da Martin Hoffer, secondo il quale per tagliare davvero i gas serra «Occorre uno sforzo economico per finanziare la ricerca di base sulle energie rinnovabili, tagliando al contempo i sussidi allo sfruttamento dei combustibili fossili. Le attuali tecnologie energetiche non sono sufficienti ad abbassare il rischio associato al cambiamento climatico». Gli scienziati dicono che per evitare i rischi del cambiamento climatico, occorrono ancora ulteriori progressi per limitare l'incremento di temperatura a circa 2°C oltre i livelli preindustriali.

Secondo le stime dell'Ipcc per tenere l'aumento della temperatura globale entro i 2 gradi bisognerebbe limitare la CO2 in atmosfera a meno di 450 parti per milione, quindi con una forte riduzione dei gas serra prodotti dai combustibili fossili. Attualmente siamo a circa 385 ppm, 100 ppm oltre il livello pre-industriale, ma i livelli sono in incremento.

In un altro studio pubblicato da Science Steven Davis,

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11 settembre 2010

Cattura e stoccaggio CO2 = costosa idiozia. Che pagheranno i contribuenti

Follìa pura.
Le CCS (cattura e stoccaggio della Co2) sono tecnologie morte e sepolte ancora prima di poter trovare spazio su larga scala. Costi vertiginosi (1 miliardo di euro ogni 300 MW) e dispendio energetico sono i prezzi da pagare, e quindi a quale privato converrà mai affrontare un investimento simile?

"A nessun privato!" è la risposta, infatti la politica si prepara a caricare questi costi sulle nostre tasche.

Tutto questo perché il business sporco del carbone possa continuare in futuro con un alibi: questo ectoplasma delle CCS consente di tenere in vita false e viziose speranze sulla realizzazione un carbone a basso impatto ambientale. Un alibi falso e sporco, come il carbone pulito.