No al carbone Alto Lazio

22 settembre 2010

Piombino: enel pensa al carbone

Da greenreport.it

Il sindaco di Piombino all'Enel: «Impraticabile la riconversione a carbone di Tor del Sale»
Durante l'assemblea annuale di Confindustria tenutasi ieri a Livorno (vedi link a fondo pagina), il vicepresidente di Enel Produzioni, l'ingegner Leonardo Arrighi, ha individuato nel carbone la possibile fonte per alimentare la centrale di Torre del Sale, escludendo di fatto ogni altra possibile riconversione, auspicata invece da associazioni ambientaliste e da alcuni politici locali, che da anni vorrebbero un passaggio dall'olio combustibile al metano, senza peraltro tentare di forzare la mano all'Enel, sia per la centrale di Tor del Sale a Piombino, sia per quella del Marzocco a Livorno (nella foto).

«Dopo le dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente Arrighi durante la tavola

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TVN: si allarga l'indagine della Procura

Riportiamo da BiGnotizie.it

"Si allarga l'indagine sulla centrale di Torre Valdaliga Nord. La procura eseguirà controlli anche su tutte quelle prescrizioni che fanno parte del piano di monitoraggio e controllo, nella relazione tecnica del progetto preliminare e nei chiarimenti ed integrazioni di Enel al Ministero dell'Ambiente.

Oltre a queste, controlli verranno effettuati anche sui punti inseriti nella convenzione tra Enel e palazzo del Pincio. Tra queste c'è anche quella relativa alla realizzazione del bosco a ridosso della centrale, di cui si è parlato molto in questo ultimo periodo nel panorama politico cittadino.

Nel frattempo prosegue anche il lavoro dei due ingegneri, nominati dalla procura, che dovranno relazionare su tutta una serie di inadempienze, quelle peraltro evidenziate dai sopralluoghi dei carabinieri del Noe soprattutto sullo scarico del carbone in banchina e sulle dispersione dai carbonili, i famosi dome A e B."

Torre Valdaliga Nord: il Ministero dello Sviluppo Economico diffida enel

Riportiamo da BiGnotizie.it

"Il Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l'Energia, a firma del direttore generale Rosaria Romano, ha inviato una lettera all'Enel produzione, al Ministero dell'Ambiente, alla Spresal (Servizio prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro) della Asl di Civitavecchia e, per conoscenza, alla procura locale, dove segnala una serie di inadempienze relativamente alla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord.

E sono violazioni pesanti, come emerso dopo che i carabinieri del nucleo operativo ecologico di Roma (NOE), hanno eseguito dei sopralluoghi il 31 maggio, il 9 giugno ed il 15 luglio dell'anno in corso, su incarico della procura della Repubblica di

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Fuoriuscite di carbone dal nastro trasportatore di TVN, indagine della procura in corso.

Riportiamo da BigNotizie.it

La procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sulla fuoriuscita di carbone a Torre Valdaliga Nord. E' in corso infatti una perizia tecnica che stanno eseguendo già da tempo due ingegneri, incaricati dalla stessa magistratura inquirente.

I sopralluoghi dei carabinieri del Noe infatti, sono stati effettuati su incarico della procura dopo l'apertura dell'indagine. Gli stessi militari hanno poi presentato la relazione del proprio lavoro, con tanto di foto che dimostrano in modo del tutto evidente la presenza della polvere di carbone sulle banchine e in altre zone dentro la centrale. Sulla base di quella relazione, la magistratura inquirente ha poi informato il Ministero dello Sviluppo Economico, che venerdì scorso ha inviato la lettera all'Enel Produzione.

Di seguito il documento completo del Ministero dello Sviluppo Economico:

"Ecomostri aperti" a Rossano calabro

Intrattenimento a 360° (celsius) per il popolo (bue) rossanese nell'ennesima inziativa "centrali aperte" di enel fissata per il prossimo 25 settembre, in cui ricorre la festività di San Nilo. Risponde con un comunicato stampa il Comitato per la difesa e lo sviuppo della Sibaritide



"Scherza con i fanti e lascia stare i Santi. Ecomostri aperti"
ENEL pronta ad approfittare del culto dei Santi.

San Nilo, maestro di preghiera e di cultura, figura grande ed emblematica del movimento monacale italo-greco; Santo venerato dalla Chiesa Cattolica e da quella

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10/10/10: festa planetaria per salvare il clima


Fonte: rinnovabili.it

"La data è di quelle che qualcuno potrebbe avere già scelto per convolare a nozze o tentare una scommessa fortunata alla lotteria, come accadde l’8 agosto del 2008. Invece per il 10/10/10 c’è già qualcuno che ha organizzato una vero e proprio “party di lavoro” ma con altissime finalità: salvare il pianeta con azioni concrete. Una data, quella del 10 ottobre di quest’anno, che sarà ricordata in tutto il mondo come la giornata del Global Work Party, il giorno in cui poter lavorare per il pianeta. L’iniziativa di scegliere una giornata in cui gli abitanti di 150 nazioni della terra potranno

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21 settembre 2010

I costi del carbone a Vado

Il Fatto Quotidiano si occupa del progetto di ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure (Savona), riportiamo l'articolo:

“La centrale a carbone di Vado Ligure costerà 142 milioni di euro e oltre tremila morti”

“Costi sociali per 142 milioni di euro e 3.380 morti premature in 30 anni di funzionamento del sito”. E’ da brivido la denuncia dei medici Virginio Fadda (biologo) e Agostino Torcello (pneumologo), dell’associazione ambientalista Moda di Savona. Secondo Moda se la regione Liguria nei prossimi giorni deciderà di dare il via libera all’ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), controllata dalla Sorgenia di Carlo De Benedetti, i cittadini pagheranno

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18 settembre 2010

L'autorizzazione a un sito energetico si decide tra poteri forti

Fonte: "Tatò al processo: “Berlusconi promise a Blair via libera al rigassificatore”" via No al carbone Brindisi

"BRINDISI – Il primo ministro inglese Blair voleva che si facesse il rigassificatore a Brindisi e il presidente del consiglio Berlusconi si era impegnato personalmente a che la richiesta del collega inglese andasse a buon fine. L’ha detto nella tarda mattinata odierna Francesco Tatò, amministratore delegato dell’Enel (voluto da Romano Prodi) dal 1996 al 2002, deponendo in qualità di testimone nel processo per le mazzette pagate dalla British Gas per realizzare in fretta e furia, senza la Valutazione di impatto ambientale, il rigassificatore a Capo Bianco, nel porto

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17 settembre 2010

CCS, crociata criminale in arrivo. A nostre spese, naturalmente.

AMBIENTE: WEC-AIEE-AIDIC,IL 25 CONVEGNO SU CATTURA/STOCCAGGIO CO2

L'attuale modello di sviluppo ci sta mettendo in guai seri, ma il potere che lo controlla non vuol demordere, e prepara colpi di coda dal potenziale devastante.

I costi di questo modello sono troppo alti, l'unico modo per invertire la deriva autodistruttiva in cui ci siamo cacciati è CAMBIARE RADICALMENTE il modello. Le CCS sono una (costosissima) trovata per lasciare tutto invariato e continuare a inquinare come e peggio di come s'è fatto finora, a sprecare quanto e peggio s'è già fatto.

I giganti dei business inquinanti vogliono restare aggrappati ai loro affari. Per farlo, nell'atmosfera di emergenza ecologica che si respira ovunque, c'è bisogno di ridurre la (mai sufficiente) diffidenza del pubblico, e su questo piano le CCS sembrano promettenti: infiliamo la Co2 sotto il tappeto.

Per proporle però sarà necessario sviare l'attenzione dai rischi che comportano. Come? Mediante ben affilate menzogne, martellare l'opinione pubblica con seducenti facili slogan corruttori. Arriveranno volti nuovi di salvatori del pianeta a spazzar via la nera polvere sotto il tappeto degli oceani, sotto la crosta terrestre, con la benedizione dei vecchi ora redenti. Parleranno su ogni media gli ex ambientalisti alla Chicco Testa, saranno assoldati più che ingegneri, gli esperti di comunicazione a scriverne i canovacci.

Resta fortunatamente un problema di proporzioni enormi a ostacolare questa soluzione: i costi economici delle CCS. Sono talmente grandi che, se riusciremo a evitare un ipotetica tassa mascherata europea ad esse dedicata, probabilmente non si faranno mai.

Il futuro energetico europeo in "EU energy trends to 2030"

Fonte: Rinnovabili.it

La Commissione europea pubblica EU energy trends to 2030, documento che racchiude gli scenari energetici del futuro europeo annunciando 333 GW di nuova capacità elettrica tra il 2011 e il 2020, di cui 136 GW di eolico equivalenti al 41% delle nuove istallazioni.
Nel particolare la Commissione ha previsto che il 64% della nuova capacità proverrà dallo sfruttamento di fonti rinnovabili, il 17% dal gas, il 12% dal carbone, il 4% dal nucleare e il 3% dal petrolio. Lo scenario descritto annuncia che l’eolico produrrà il 14% del totale dell’energia generata nel continente entro il 2020, contro l’attuale 5%. “La Commissione europea è consapevole che l’energia eolica avrà un ruolo molto significativo nel sistema elettrico europeo entro il 2020, in

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16 settembre 2010

Carbone sporco da morire: migliaia di vittime, costi enormi


Riportiamo da ecologiae.it

"Un esempio perfetto di quanto il costo dell’energia elettrica proveniente dai combustibili fossili non è pienamente rappresentato dal prezzo lo possiamo ottenere dal nuovo rapporto della Clean Air Task Force americana, dal quale si evince che le particelle di inquinamento dal carbone esistenti nei cieli degli Stati Uniti potrebbero causare circa 13.200 morti premature nel 2010, per non parlare dei circa 9.700 ricoveri e dei 20.000 attacchi di cuore.
I dati sulla mortalità stimati per il 2010 vedono la Pennsylvania “vantare” un poco invidiabile primato come nazione con il maggior numero di vittime per l’inquinamento con 1.359 persone probabilmente uccise, 1.016 persone ricoverate, e 2.298 che hanno subìto attacchi di cuore collegati all’aria sporca. L’Ohio arriva secondo con 1.221 morti premature, lo Stato di New York terzo con 945 morti da inquinamento da carbone.
Il rapporto rileva che:
Il valore monetizzato totale di questi impatti negativi per la salute ammonta a oltre 100 miliardi di dollari l’anno. Tale onere non è distribuito uniformemente in tutta la popolazione. Gli impatti negativi sono particolarmente gravi per gli anziani, i bambini, e quelli con altri problemi di salute. Inoltre i poveri, le minoranze e le persone che vivono in zone sottovento delle centrali elettriche rischiano di essere eccessivamente esposti ai rischi per la salute e dei costi di l’inquinamento delle polveri sottili.
Anche se questi numeri sembrano terrificanti, si può tirare un “sospiro di sollievo” in quanto la situazione è migliorata rispetto al passato. Nell’ultima versione di questo studio, svolto nel 2004, è stato stimato che l’inquinamento da carbone avrebbe causato circa 24.000 morti premature ogni anno (secondo i dati del Washington Independent). Quasi il doppio rispetto ad oggi.
Gli autori hanno citato l’azione EPA nel 2005 nel quadro del Clean Air Interstate Rule come fattore fondamentale nella mortalità in declino. Anche se il CAIR è stato abrogato dalla corte federale nel 2008, i requisiti di riduzione dell’inquinamento rimangono in vigore ancora oggi, ed altre regole ancora più ferree sono previste per il futuro.

L’inquinamento da carbone negli Stati Uniti è solo il fattore più pesante dell’inquinamento atmosferico industriale, ma di certo non l’unico. Anche se con un numero molto ridotto, secondo il rapporto le emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto delle centrali elettriche
continuano a richiedere significativi dazi sulla salute e la longevità di milioni di americani.
Nel complesso, afferma il rapporto
tra tutte le fonti di inquinamento atmosferico industriale, nessuna pone maggiori rischi per la salute umana e l’ambiente quanto le centrali elettriche a carbone.
Una relazione simile fatta l’anno scorso per valutare i costi sanitari e ambientali delle 400 centrali elettriche a carbone della nazione ha stimato che i costi nascosti della combustione del carbone ammontassero a circa 62 miliardi di dollari (48 miliardi di euro) l’anno.

Fonte: [Treehugger]"

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