No al carbone Alto Lazio

15 gennaio 2008

Torrevaldaliga: la Provincia di Viterbo SFIDUCIA Bersani


Pubblichiamo un articolo apparso su Tusciaweb (vedi qui)

La Provincia sfiducia il ministro Bersani e rispedisce al mittente il carbone.
La Befana non c'entra. Si tratta della riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia, per la quale ieri a palazzo Gentili c'è stata una seduta straordinaria di consiglio, dove con la partecipazione anche in questo caso straordinaria di Rifondazione Comunista, l'opposizione è riuscita a far approvare una mozione di sfiducia al ministro per lo Sviluppo economico Pier Luigi Bersani.
Rifondazione non solo ha votato ma addirittura il consigliere provinciale Riccardo Fortuna è entrato gamba tesa dicendo: "Chiedo un'integrazione alla mozione. Che venga sottolineato che la linea portata avanti da Bersani è quella che intraprese Berlusconi".
A presentare la mozione era stato il consigliere Udc Francesco Bigiotti. "C'è un solo responsabile per il carbone a Civitavecchia - ha detto il capogruppo Udc - ed è Bersani".
Il ministro è stato giudicato colpevole di non aver voluto riaprire la conferenza dei servizi.
Una mozione che ha mosso qualche dubbio anche a chi dalle posizioni del ministro è lontano da sempre.
"Non ha effetti concreti - spiega Bengasi Battisti (Pd) - mentre i lavori vanno avanti. Occorre capire come fare per invertire la rotta, tutelando la salute dei cittadini".
Battisti alla fine si è astenuto e la mozione è passata con dodici voti favorevoli (opposizione e Rc) e dieci contrari. Come dire che la maggioranza è andata sotto.
In una sala di consiglio gremita di comitati arrivati non solo da Tarquinia, ma anche da Civitavecchia. Tra i presenti, anche il commissario Arpa Carruba che ha messo in discussione la valutazione d'impatto ambientale dell'opera.

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Sul medesimo argomento interviene anche Civonline.it (vedi qui) con l'articolo

CIVITAVECCHIA - Si è concluso alle 20 il consiglio provinciale che si è svolto oggi a Viterbo sulla riconversione a carbone di Torre Valdaliga Nord. Molti gli assenti e nessun rappresentante del Comune di Civitavecchia pare si sia recato all’incontro. Tema centrale sul tavolo, il polo energetico più grande d’Europa e ovviamente l’atmosfera si è incendiata immediatamente. «La riconversione a carbone di Tvn - hanno commentato i no coke di Tarquinia - è un problema che riguarda la salute dei cittadini che vivono nei comuni dell’Alto Lazio, nella Bassa Toscana, a Roma e provincia». Nei giorni scorsi l’Arpa ha scritto al ministro Bersani, già denunciato dai cittadini, per riaprire la Valutazione di Impatto Ambientale, come ha dichiarato ieri il commissario Carruba: «Marrazzo ha chiesto all’Arpa di monitorare l’area di Civitavecchia, e ad oggi il territorio è sotto controllo. Il progetto è ampio ma c’è un problema di risorse». Ad alzare i toni, l’intervento del dottor Mocci di Medici per l’Ambiente: «Cosa devono fare i cittadini in assenza delle Istituzioni? L’Arpa dice che la centrale non è in regola e che così non funziona. L’ennesima bugia di Bersani è che dobbiamo avere più carbone perché l’Enel ne fa poco. Mi stanno facendo accertamenti sul conto corrente, solo perché mi sono comprato casa, chissà cosa cercavano, pensavano fossi pagato».


di seguito gli interventi della seduta fino a chiusura:

Dottor Gianni Ghirga (No coke). "Quando parliamo in termini di mortalità, si pensa che siano solo numeri. Sul sito della comissione europea ci sono delle schede da riempire: una volta immessi i dati di emissione, tra le risposte c'è la spesa per i danni in euro sulla mortalità. Dopo 25 anni in Italia ammontano a 200 milioni di euro. Non avete idea del dramma di una chemioterapia per un bambino che fugge nella stanza. Siamo responsabili. Che paese è dove non si effettuano controlli sugli operai dove i valori dell'arsenico nell'aria intorno alle centrali Enel sono dieci volte superiori ai valori normali?Dove smaltiscono i quintali di fango che produco? Chi ci dice che non li bruceranno? Difendetevi".
L'architetto
Ernesto Cesarini: "Mi dispiace che sia andato via il nostro sindaco (Mazzola). Siamo il paese dell'ambiguità. Enel sta facendo quella centrale perché non vuole essere soggetta al gas di Eni. Che cosa ha fatto Enel per presentare quella centrale come la migliore possibile? Ci ha presentato, tramite azioni di marketing, la teoria del carbone pulito. L'enel per ammissione diretta di Arrighi non avremmo nemmeno il carbone pulito. Di fronte a questo dobbiamo fare di tutto, ci chiediamo di sostenere le nostre inziative. Non abbiamo avuto paura di mettere 11 firme contro Bersani per omissione dei dati d'ufficio. Si tratta solo di capire se qui ci sono dei cittadini o dei sudditi. I cittadini hanno paura di morire, loro e i loro figli".
Fiorentini Fulvio (Italia nostra): "Abbiamo già sostenuto lo sviluppo di energie sostenibili. Chiediamo che la centrale, alla luce di quanto detto e delle normative europee, ci sia un'immediata riconversione per far nascere un sito multienergetico misti con istallazione di pannelli solari e biogas".
L'avvocato
Corrado Carruba, commissario dell'Arpa: "Devo fare una precisazione. Io prima ho specificato che abbiamo chiesto al ministero di rivedere l'atto del 2003 alla luce della normativa comunitaria del 2005. Di questo siamo convinti che non è esattamente quello che ha riportato il comitato no coke sulla stampa. In una situazione così delicata bisogna essere molto accorti alle parole. Volevo dire anche che è vero: l'attuale autorizzazione non è perfettamente in linea con la normativa successiva rispetto alla data di rilascio. Questo però non porta a dire che la centrale è illegittima".
Il presidente Mazzoli. "Ringrazio tutti quelli che hanno offerto un contributo alla discussione. Abbiamo fatto bene mettere da parte le schermaglie politiche e a tenere il consiglio. Considero la situazione molto seria: al di là delle schermaglie abbiamo sempre condiviso un percorso all'unanimità. Solo stavolta non è accaduto e non è un segnale positivo. Nel tentativo di difendere le persone, saremmo stati più forti con una posizione comune. E' stato detto apertamente che tanto qualunque cosa decidiamo non serve a niente, almeno stiamo sul giornale. E' del tutto irrilevante chiedere le dimissioni: domani staremo sul giornale, dopodomani ci ritroveremo con lo stesso problema, paro paro. Non si farà mezzo passo avanti. Per me le cose concrete sono ribadire una posizione di contrarietà rispetto al progetto della centrale. Non possiamo limitarci a scegliere la strada della propaganda su un problema simile. Dobbiamo proseguire su un percorso che abbia elementi di concretezza, ovvero rendere trasparente un sistema di monitoraggio dell'area, ci sono i dottori e ci spiegano che serve. Il Comune di Civitavecchia ha trattato una cosa molto precisa: se la centrale supera i limiti è il Comune che impone lo stop. La cosa deve riguardare un'area più vasta. L'unica possibilità è riaprire la conferenza dei servizi. Non possiamo accontentarci della pagina sui giornali e poi siamo di nuovo daccapo. Devo dire al governo che voglio risposte sulla base di elementi di controllo: questo è il punto. Poi occorre fare iniziative mirate, mantenendo aperto un rapporto di collaborazione che c'è sempre stato".
Il consigliere
Riccardo Fortuna illustra la seconda mozione, che deriva da un documento dei no-coke. Si richiede al ministero il riesame dell'autorizzazione concessa nel 2003 per la riconversione a carbone, alla luce di quanto illustrato dall'Arpa, ovvero che l'autorizzazione non è in linea con la normativa comunitaria del 2005. Si chiede inoltre la riapertura della conferenza di servizi. Si chiede inoltre un monitoraggio dell'area.
Il consigliere
Bigiotti chiede cosa ha fatto il presidente per dare seguito alla delibera adottata a Roma dai consigli provinciali congiunti. "Lei di concreto non ha fatto niente: non abbia paura dei giornali se ha la coscienza pulita".
I cittadini chiedono di inserire un dispositivo che permetta di tutelare gli stessi rispetto a pressioni che si stanno intensificando nell'ultimo periodo. Chiedono che gli enti locali non accettino la collaborazione e i soldi o i servizi da parte di chi inquina e ammala la gente, né tanto meno nessuna forma di monetizzazione delle malattie e dei morti.
Il consigliere Equitani. "E' assurdo fare battaglie quando nessuno ascolta. Abbiamo fatto anche dibattiti sui rifiuti solidi urbani, abbiamo fatto proposte concreta senza avere riscontri. Purtroppo è un'aula in cui si parla, i risultati però non li avremo mai. Questa distanza tra istituzioni e cittadini cresce sempre di più. Non possiamo riunirci ogni volta che c'è un problema o che ce lo chiede un comitato. Dobbiamo avere le idee chiare sul piano energetico, dobbiamo pianificare un sistema che dia risposte ai cittadini. Tutti sappiamo che Bersani non si dimetterà, è per dimostrare che il territorio si ribella. Abbiamo fatto duemila tavoli senza risolvere niente. Annuncio il voto favorevole di Forza Italia, ma non possiamo essere sempre costretti a subire".
Il consigliere
Gemini: "Gli interventi che si sono succeduti sono stati validi, hanno preso in esame aspetti particolari e denunciano una serie di rischi. Dal punto di vista della funzionalità non è cambiato molto. Su queste posizioni ci siamo tutti incontrati e non ci sono voci diversificate. Era quindi un po' scontato quello che si sarebbe detto. Oggi a cosa è servito? Secondo un certo punto di vista è scontato anche l'odg di Fortuna che io voterò. E' mancata l'illustrazione del percorso che dovrebbe metterà in campo la Provincia per risolvere il problema".
Il consigliere
Miccini: "Qui sta succedendo qualcosa di forte e il messaggio va colto. Si stanno gettando le basi per discutere il futuro della nostra società. SI sta creando una condizione per guardare olte. Non bisogna aver paura allora di prendere decisioni contro il ministro. Perché è giusta che i responsabili si prendano le giuste responsabilità. Quindi ben vengano queste discussioni e questi ordini del giorno. Perché stiamo parlando di cose che fino a poco tempo fa passano sopra la testa dei cittadini. Oggi quello che è stato sancito qui dentro avrà ripercussioni serie".
Un cittadino: "Mi risulta che è stata defalcata la presenza della Provincia a una eventuale manifestazione di protesta dei no coke. Chiediamo quindi che la Provincia ci dia la sua disponibilità alla presenza".
Il consigliere
Gidari: "Chiedo se sono stati recepiti gli emendamenti dei comitati".
Il consigliere
Fortuna: "Sì sono stati accolti tutti, anche l'ultimo basta che arrivi un invito".
Il presidente
Mazzoli: "In riferimento alle responsabilità non è generico, ma al consigliere Bruni. I pronunciamenti che sono venuti dai consiglieri di maggioranza e minoranza che prospettano l'unanimità mi sembrano un buon punto di partenza. Sull'adesione alla manifestazione mi sembra sia difficile partecipare a una proposta che non si sa ne dove si farà ne quando. Noi partecipiamo alle iniziative di questo movimento".
Un
cittadino del movimento no coke: "Non è deleterio finire sui giornali, perché per noi da sette anni è l'unica cosa che cerchiamo di fare per far uscire fuori la notizia di questo mostro. Se fare una mozione per chiedere le dimissioni di Bersani è ridicolo ma qualcuno dovrà prendere le proprio responsabilità".
Il consigliere
Palozzi: "Non è che il presidete nel suo intervento ha messo in discussione il succo di questo consiglio. A nessuno è mai venuto in mente di esprimerci a favore della centrale di Civitavecchia. La preoccupazione del presidente è che in questo problema si vuol fare politica. Noi dovremmo andare sul giornale con la sostanza. Siamo tutti disponibili a fare qualcosa di sostanzioso come andare sotto palazzo chigi a protestare con le fasce tricolore. Io se fosse stato possibile avrei chiesto le dimissioni di Rossi".
Il consigliere
Zezza: "Possiamo chiedere di fare una cosa a un'istituzione per cui ha le competenze".
Si vota la mozione: il consiglio approva
La seduta è sciolta.

"

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14 gennaio 2008

Sen. Rossi - Interrogazione al Senato: "Emissioni inquinanti annuali simili a quelle della centrale a carbone di Civitavecchia..."

Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01105 Atto n. 3-01105



Pubblicato il 5 dicembre 2007

Seduta n. 261



ROSSI - Ai Ministri dello sviluppo economico, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. - Premesso che:

la Commissione europea ha dedicato un apposito software EcoSenseLE (http://www.externe.info) per la quantificazione economica dei danni alle persone ed all’ambiente , per una qualunque fonte di emissione, attraverso l’indicazione di dati quali NOx (ossidi di azoto), SO2 (diossidi di zolfo), PM 10 (polveri), NMVOC (composti organici volatili non metanici, benzene, toluene, xylene, 1-3 butadiene), la CO2, il metano ed il protossido di azoto;

i dati sulle emissioni relativi alle fonti inquinanti non mobili possono essere ricavati consultando l’Inventario delle emissioni e delle loro sorgenti (APAT: INES – EPER, sul sito www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/);

ad esempio, per un caso tipo, come quello della centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, il costo annuale per la società è, in Italia, di circa 8.390.000 euro per la mortalità e di 4.180.000 euro per la morbilità; dopo 25 anni di attività il prezzo per la perdita di vite umane sarà stato di oltre 200 milioni di euro; a queste spese vanno poi aggiunte quelle per le emissioni annuali di oltre 10.730.000 di tonnellate di anidride carbonica che, nel 2001 e 2002, erano state invece rispettivamente di 5.621.111 e 7.338.833 (ENEL Dichiarazione ambientale anno 2002-2004). A fronte di una previsione di spesa sanitaria (2008) di oltre 100 miliardi di euro all’anno, va rilevato che, nonostante l'impiego del combustibile fossile porti ad una maggiore produzione di polveri e sostanze tossiche, si stia addirittura cercando di implementare l’utilizzo del carbone quale fonte di produzione di energia,



si chiede di sapere:



se il Governo non intenda avviare, per gli impianti autorizzati dopo il recepimento della direttiva europea 77/CE/2001, le opportune procedure di richiesta di risarcimento danni a carico delle società proprietarie e dei responsabili del rilascio delle autorizzazioni per la costruzione di centrali turbogas, a carbone, di termovalorizzatori e di tutte quelle strutture volte alla produzione di energia attraverso fonti che non siano integralmente rinnovabili (beneficiando all’uopo di consistenti contributi pubblici come stabilito nella citata direttiva europea);

se il Governo non ritenga opportuno sospendere l’iter per l’avviamento di centrali come quelle di Modugno (Bari), Napoli, Ferrara, Civitavecchia (Roma) o le autorizzazioni al potenziamento di numerosi inceneritori sul territorio nazionale, per compiere le opportune valutazioni, nel bilancio “costi/benefici”, circa la “convenienza” derivante dall’attivazione di tali strutture;

se il Governo non intenda valutare, per il futuro, con maggiore attenzione le possibili autorizzazioni e il rilascio di finanziamenti pubblici per impianti di produzione energetica non completamente imputabili a fonti rinnovabili, alla luce dei dati derivanti dalla spesa per la mortalità, per la morbilità e per i danni derivanti dall’inquinamento all’ambiente.

Senatore Fernando Rossi

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Alternative alla follia degli Inceneritori

Riceviamo e pubblichiamo:

"ERRONEAMENTE la stampa oppressa ci fa credere che...

"Anche se si facesse la raccolta differenziata la necessità di un trattamento non scomparirebbe del tutto e qualche inceneritore, magari di nuova generazione, si dovrebbe pur fare e da qualche parte dovrebbe pur stare..."

In realtà la corretta filiera normata in Europa ed in italia in modo abbastanza chiaro prevedrebbe in effetti (a valle di norme precise per una diversa produzione di molti materiali) una raccolta differenziata dei cosiddetti materiali post-consumo, recupero/riuso di taluni materiali e, al limite, recupero energetico del residuo. Ma se si separassero realmente le varie frazioni (a valle di una raccolta differenziata spinta: l'unica efficiente e conveniente per tutti) e si riciclassero carta, cartone, materiali lignei e vetro, si recupererebbero ed utilizzerebbero a freddo le plastiche e si separerebbe ed utilizzerebbe l'umido per il compostaggio,
rimarrebbe solamente un residuo minimale che non potrebbe essere riutilizzato e che NON BRUCIA.

Dunque gli INCENERITORI funzionano essenzialmente bruciando i prodotti dell'ipotetico ricilaggio (che per questo NON deve essere fatto in modo serio e corretto se si vogliono fare gli inceneritori: impianti costosissimi e poco redditizi anche sul piano energetico.

Dr. Giovanni Ghirga

in nome dei

Medici per l'Ambiente Alto Lazio




Inoltre per solidarietà e condivisione totale del contenuto:

"Le Ragioni di un Misfatto Storico"
lettera della prof.ssa Floriana Viggiano ai Rappresentanti delle Istituzioni Nazionali e Campane e agli Organi di Stampa


Mi capita spesso di pensare agli avvenimenti dei nostri giorni vedendoli proiettati nel futuro, nei libri di storia dei nostri pronipoti e analizzati da storici ed esperti.


Ebbene, immagino come sarà finalmente letta, la questione dei rifiuti campani quando tutti i misfatti saranno compiuti e sulla "Santa Croce" sarà stato immolato il nostro territorio, mentre il sangue avvelenato dei suoi abitanti presenti e futuri sarà stato versato ed i profitti del malaffare già incassati. Sono anni che la buona società civile del Sud Italia si batte per una soluzione al problema.Inoltre le ragioni del bene comune purtroppo ignorate, sottovalutate e dimenticate da tutta la nostra classe politica e anche dai media sono oggi il soggetto di una guerra mediatica che ancora non vuole far luce sul problema analizzandolo in modo complessivo ed onesto.

Hanno ragione gli abitanti di Pianura ? Pianura è una discarica già avvelenata, le promesse sono state tante, troppe. Rinnegare il degrado ambientale e le patologie connesse già in atto e quelle che si stanno innescando subdolamente, è trattare i cittadini da bestie. Hanno ragione ad opporsi gli abitanti delle varie zone requisite per diventare discariche? Io credo di sì, come anche credo che abbiano ragione gli abitanti di Caserta (vedi quello che è successo a Lo Uttaro che da discarica illegale e tossica è diventata, con un falso in atto pubblico, legale e innocua) quelli di Santa Maria C.V. e Caivano (vedi il funzionamento pessimo dei "falsi"CDR) di Acerra e S.Maria la Fossa ( che accoglieranno inceneritori con mille problemi tecnici e gestionali appetiti da una spregiudicata imprenditoria che aspira più al contributo statale del CIP6 che alla massima tutela della salute pubblica)

La salute (in questo caso del suolo e dell' aria) è un bene primario!

Hanno ragione i Veneti, i Sardi, i Pugliesi,i Siciliani quando non vogliono accettare rifiuti indifferenziati e dare solidarietà alla Campania? Tutto sommato sì, perché chi ha buon senso sa che esistono soluzioni civili al problema e che questa cosiddetta emergenza non finisce così. Ma allora, direbbero in buona o in cattiva fede i nostri opinionisti della TV, quelli che hanno il diritto alla parola tutte le sere e che ci inondano di tendenziose verità (velenose falsità) : come mai in altri luoghi il problema è stato già risolto oppure semplicemente non esiste?

Ebbene vorrei umilmente, proprio io, da semplice cittadina tentare di dare una risposta al problema. In questi giorni è stato dato un segnale"forte" da parte dello Stato ai cittadini, che il problema verrà risolto dal capo della polizia De Gennaro in 120 giorni. Niente di più falso! Di "forte" c'è solo l' intimidazione a stare zitti e a non esprimere opinioni perché a parlare siano ancora e sempre "loro" quelli della TV: politici e giornalisti in buona o cattiva fede,ma sicuramente molto poco preparati da un punto di vista scientifico. Anche una parte vitale della Chiesa è stata vergognosamente fatta zittire stravolgendo il messaggio che ha provato a lanciare alle istituzioni. (Vedi Zanotelli e Nogaro)

Ormai è una corsa contro il tempo, l'ha detto anche Bassolino: Quanto prima vengano ultimati e accesi gli inceneritori con o senza riciclaggio.

Nel frattempo bisogna "infrattare" la spazzatura dovunque: in vecchie e nuove discariche all' estero o in altre regioni e poi tra 120 giorni che tutto bruci:" Ahimè in modo indifferenziato".

Il cittadino Campano si sa ha tanti difetti, ma ha l' occhio lungo ed ha imparato ad essere diffidente; sa che i controlli in Campania non sono sempre veritieri, sa che esiste da sempre uno scollamento disastroso tra le Autorità soprattutto sanitarie e la realtà vera, quella dei veleni nei terreni coltivati, della malformazioni congenite e dei tumori, che vive sulla sua pelle; sa che la Campania è già da anni la pattumiera dei rifiuti speciali, quelli che nessuno vuole e di cui tutti vogliono sbarazzarsi. Perché dargli torto. Dov'è lo Stato? E perché in parlamento non si varano immediatamente leggi che incentivino ancor di più la raccolta differenziata, premiando direttamente quei cittadini che hanno i comportamenti virtuosi prevedendo serie multe e punizioni per quelli che sbagliano. A tutti farebbe comodo risparmiare qualche euro di Tasse (semplici cittadini, imprese industriali e commerciali, condomini, comuni..ecc.)

Perché non si prevedono premi tra gli imprenditori che nella catena di produzione sappiano includere la chiusura (..vera) del ciclo di produzione col ciclo di smaltimento e recupero, adottando per esempio una politica di imballaggio ecocompatibile ed il vuoto a rendere? Ma soprattutto, perché non è stata fatta e anche ora non si fa una seria ed economica pubblicità progresso che comunichi correttamente anche a chi non ha studiato cosa significa un ciclo della materia per indurlo a comportamenti virtuosi, perché da noi vergognosamente, il cittadino per bene " da anni" deve vedere vanificato il proprio operato vedendo la propria spazzatura accuratamente differenziata che viene ignobilmente mescolata. Ne sono esempio quintali di carta e plastica raccolta da alcune scolaresche ignobilmente messe in discariche dai Consorzi di gestione rifiuti!

Ma soprattutto perché un provvedimento così speciale non prevede una raccolta differenziata che parta non tra 120 giorni, ma da subito,da stasera.

Forse perché con altri 120 giorni di immondizia indifferenziata possano ancora di più alzarsi i cumuli di rifiuti che ci sommergono, e possano meglio scoppiare malattie da incenerimento selvaggio o che le popolazioni delle altre regioni possano odiarci ancora di più pensando che non vogliamo collaborare ?

Forse perché finalmente si possano chiudere completamente gli occhi e tapparsi il naso sulla tipologia di CDR (acronimo di combustibile da rifiuto) che dovrà invece essere bruciato necessariamente "tal quale" insieme alle lucrosissime tonnellate di ecoballe per un disastro ambientale regionale senza precedenza? A questo punto vorrei ricordare anche ai nostri più colti tra giornalisti e politici, che forse hanno fatto solo studi classici, ma che avrebbero necessità di approfondire tematiche di tipo scientifico, il principio basilare di Lavoisier che insegna che "nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma" e quindi che bruciare significa solo trasformare spazzatura solida in spazzatura gassosa.

Diceva mia nonna, ottima cuoca, quando parlava di buona cucina: "Quello che ci metti, ci trovi." Io lo ripeto adesso per gli inceneritori : quello che ci metti ci ricavi fumo e ancora rifiuto solido ( 1/3 del peso totale, tanto più tossico, quanto più tossico è in partenza).

Ed allora mi rivolgo direttamente al Presidente Napolitano, al Presidente del Consiglio Prodi e al commissario straordinario De Gennaro, uomini che entreranno nella Storia del nostro Paese per i loro meriti o demeriti, affinché abbiano un po' d' amore per il loro buon nome, che studino a fondo la situazione, che concertino come non hanno mai veramente fatto le istanze di tutti, che parlino con la loro coscienza e che immediatamente attuino e facciano attuare la raccolta differenziata obbligatoria e spinta, unica vera soluzione al problema servendosi della comunicazione pubblica e dell' esercito non per punire i cittadini dimostranti ma per punire i comportamenti sbagliati.

S.Maria.C.V.

12/01/2008

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nuovi morti per il carbone

Appena segnalati da RaiNews24 (vedi qui)
nuovi incidenti mortali nelle miniere di carbone cinesi. Si parte da 11 morti, ma come al solito la cifra è destinata a salire nelle prossime ore.
Per le stime ufficiali nel 2007, solo considerando le miniere cinesi, il carbone ha portato quasi 4000 cadaveri. Che sia una forma di controllo demografico? Tuttavia la stime non governative (quindi non ufficiali) parlano di cifre di molto superiori e ben più gravi. Ma non stiamo affatto considerando le conseguenze sanitarie dell'inquinamento derivante dal business energetico del carbone.
Un carbone che è sempre più pulito, come dice l'Enel.

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12 gennaio 2008

Civitavecchia, provincia di Napoli

Per saperne di più su rifiuti, inceneritori, energia, clicca sull'immagine


Riceviamo e pubblichiamo:

Civitavecchia (Napoli)

Anche se non ci sono montagne di rifiuti ai bordi delle strade e neppure roghi e blocchi stradali, la questione dei rifiuti della nostra città assomiglia terribilmente a quella dei Comuni campani. La pulizia della città è, a dir poco, scadente; il contributo dei cittadini minimo; la raccolta differenziata è praticamente nulla. In compenso si continua a conferire i rifiuti in discarica e si delega ad operatori economici di individuare soluzioni per il futuro. Sul “famoso” progetto della BEG per l’impianto di pirolisi occorre almeno fare una doverosa premessa: una società per azioni non si occupa del benessere di una comunità ma ha come unico scopo quello di massimizzare i profitti per i suoi azionisti. Pertanto questa è l’ottica entro la quale va considerato ed analizzato il progetto di cui si sta parlando. Cioè se il legittimo utile aziendale è funzionale alla risoluzione della complessa questione della gestione dei rifiuti del nostro territorio. Alcuni giorni fa il supermanager Lombardi, messo da Moscherini a capo dell’Etruria Servizi senza che il servizio ne abbia risentito in meglio, ha dichiarato che la raccolta differenziata non potrà decollare fino a che il Comune non deciderà come intende gestire tutto il ciclo dei rifiuti. Lombardi non ha detto, ma lo diciamo noi, che qualsiasi soluzione di termo-combustione (compresa la pirolisi) è sostanzialmente alternativa ad un sistema di raccolta differenziata spinta, sia per motivi economici sia per motivi culturali. Infatti un impianto di combustione dei rifiuti ha bisogno di un conferimento di rifiuti tal quale essendo carta, legno e plastica prodotti ad alto potere energetico. Quindi la raccolta differenziata sarebbe non soltanto inutile ma persino dannosa. Viceversa un progetto serio di raccolta differenziata, effettuata porta a porta, ha bisogno, principalmente, di una capillare informazione (e formazione) dei cittadini e di una ferrea organizzazione dei tempi e delle modalità di conferimento dei diversi tipi di rifiuto da parte della cittadinanza. Tutto questo sarebbe reso vano dalla mancanza di collaborazione (spontanea o coatta) dell’intera città. Si tratta, quindi, di un problema culturale che deve coinvolgere necessariamente scuole, famiglie, associazioni e naturalmente l’intera pubblica amministrazione. Quanto alle frottole che in questi giorni una certa informazione nazionale sta propagando circa la “cosiddetta” marginalità della raccolta differenziata sono gli stessi dati ufficiali che le smentiscono: la quota di rifiuti differenziati del Piemonte è del 40%, quella del Veneto addirittura del 48% e sia la Lombardia che l’Emilia Romagna superano il 40%. Persino la Provincia di Salerno, a pochi chilometri dai roghi di Napoli, ha da tempo superato il 20%. Questo significa che è possibile dimezzare la quantità di rifiuti da conferire in discarica ed anche in tempi relativamente brevi, specie in Comuni non particolarmente vasti, come il nostro. Soltanto che a conferire il rifiuto tal quale e magari a bruciarlo ci si guadagna di più. Questo, magari, può aiutare a spiegare la situazione di Napoli e gli interessi della camorra. Analogamente, però, questa considerazione può aiutarci a mettere nella giusta luce gli interessi dei “professionisti” dei rifiuti nella nostra città e l’appoggio, ormai chiarissimo, del Sindaco Moscherini a progetti, come quello della pirolisi, dannoso per la città ma straordinariamente conveniente per qualcuno. In tal senso diciamo che Civitavecchia è in provincia di Napoli. Con una differenza notevolissima: in fatto di solidarietà nazionale (e regionale), Civitavecchia HA GIÀ DATO E STA DANDO in abbondanza, pertanto nessun promotore di nuove generosità ha titolo valido a sollevare alibi del genere. Anzi: poiché il primo cittadino, offendendo gli “ambientalisti estremisti” che si battono in difesa della salute che spetterebbe a lui tutelare, sembra voler “baipassare” perfino il Consiglio comunale, i VERDI fanno appello sin d’ora all’ennesima OCCUPAZIONE DI POPOLO DI QUELLA SEDE ISTITUZIONALE COLPEVOLMENTE ESAUTORATA DAL NOVELLO PODESTÀ.

I VERDI di CIVITAVECCHIA

12 gennaio 2008

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VITERBO: ASSISE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO PROVINCIALE SULLA RICONVERSIONE A CARBONE DELLA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA

Al consiglio provinciale aperto parteciperanno, oltre ai cittadini, anche i comitati, le associazioni, i sindaci e gli amministratori che vogliono difendere la salute delle popolazioni che rappresentano, evitando una sciagura annunciata su questi territori che hanno ben altre vocazioni.

La riconversione a carbone della centrale di Tor Valdaliga Nord a Civitavecchia sarà al centro di una seduta aperta del Consiglio Provinciale di Viterbo che si riunirà in seduta straordinaria lunedì prossimo, 14 gennaio, alle ore 15.30 nella sede di Via Saffi. Un consiglio tra i più importanti degli ultimi mesi, visto che si parlerà di carbone e quindi della salute dei cittadini che vivono nei comuni della provincia di Viterbo e non solo. Ricordiamo infatti che la Provincia di Viterbo ha ribadito più volte il suo NO al carbone anche in assise congiunta con la Provincia di Roma che soffrirà, come la Tuscia, per le ricadute dei veleni del carbone. Il No al carbone è giunto anche da molti sindaci dei comuni interessati, dal Ministro per i Beni Ambientali e dal Ministro della Salute Livia Turco che comprendendo grazie agli esperti ed ai medici le gravissime malattie che causa l’utilizzo del carbone, ha scritto al collega Bersani chiedendo una nuova e completa Valutazione di Impatto Ambientale. Nei giorni scorsi anche l’ARPA ha scritto a Bersani con inconfutabili e gravi motivazioni, ma il Ministro, già denunciato dai cittadini, nulla ha ancora fatto per riaprire la Valutazione di Impatto Ambientale. La denuncia è ora giunta al Tribunale dei Ministri. Nel frattempo qualche sindaco (alzando perfino il prezzo grazie alle battaglie della popolazione) sta barattando la salute dei cittadini con le compensazioni che arrivano dalla società elettrica. “Il 1° obbligo di un Sindaco è difendere la salute delle popolazioni, è una cosa vergognosa quanto sta accadendo, non si devono accettare soldi da chi ci fa del male e poi ci paga- tuonano in coro i cittadini che si battono contro il carbone- e non ci sono scuse di alcun tipo perché la salute non ha prezzo. Noi, nonostante la stanchezza, continuiamo a batterci con tutte le nostre forze. Lo facciamo soprattutto per i nostri figli. L’eredità che vogliamo lasciargli non sono i veleni prodotti dal carbone.”

P.S. Chi volesse ricevere documentazione sulle gravi malattie causate dal carbone (che pulito non esiste), sulla radioattività prodotta dall’uso del carbone, sull’avvelenamento da arsenico, ecc. può contattarci: nocoketarquinia@yahoo.it

LUNEDI', ALLE 15,30, VI ASPETTIAMO IN PROVINCIA.
http://nocoketarquinia.splinder.com

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11 gennaio 2008

Antonio Bassolino


Da notare lo sguardo costantemente obliquo di Bassolino, che sembra dire al mondo:
"Mica vorrai parlare seriamente?"

Ci allontaniamo brevemente dai temi più specificamente pertinenti a questo blog, per una domanda cogente: come può l'ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti (2000-20004) Antonio Bassolino, negare le sue gravissime responsabilità di fronte all'attuale emergenza in Campania? D'accordo, è una questione da trattare con sguardo ampio: ciò non toglie che in questi anni, Bassolino, pur mobilitando ingenti finanziamenti, abbia fallito a tutto campo nel gestire il problema dei materiali post-consumo (erroneamente definiti "rifiuti"), e questo ci riguarda e coinvolge tutti. Come se non bastasse, Bassolino è tra gli assertori più convinti della costruzione di nuovi "termovalorizzatori", per sbarazzarsi -in apparenza, e a caro costo per salute, territorio ed economia- del problema.

Quello di Bassolino è un esempio estremamente negativo, e merita nient'altro che una condanna senza appello. La cosa più triste è che si riesce con fatica a immaginare qualcuno, tra i candidati politici che hanno concorso alle recenti elezioni campane, che avrebbe saputo far meno peggio di lui. La Mussolini, ad esempio...Per carità.

Dal blog di Stefano Montanari:
...Sull’onda di un’emozione costruita con maestria ben conoscendo l’italica indole, adesso si va a raccogliere un frutto maturo: una bella fungaia d’inceneritori, ribattezzati “termovalorizzatori” grazie all’efficace scuola di marketing di Wanna Marchi, su cui ingozzarsi di tanti bei quattrini pubblici, non solo infischiandosi delle conseguenze economiche e, soprattutto, sanitarie di una strategia così palesemente demenziale e priva di qualunque sostegno scientifico, ma, addirittura, forti di un consenso popolare che stanno guadagnando giorno dopo giorno. E come si fa per finalizzare l’azione, come si dice nel calcio? La palla ormai è in area e per spingerla dentro occorre solo un ultimo sforzo. Si pubblicano un po’ di articoli allestiti per la bisogna firmati da giornalisti sempre pronti ad affittare la penna che saranno sì ignoranti dell’argomento, ma che, in un’Italia dove essere noti equivale ad essere autorevoli non importa in che cosa, sono le persone giuste al posto giusto ed un passaggio smarcante è fatto. Poi si organizza una bella raffica di trasmissioni radio e TV (RAI e Mediaset, ormai lo abbiamo visto, sono pappa e ciccia) in cui si fanno sedere in un salotto politicanti di ogni risma (“dove si manducca Dio mi conducca” si diceva un tempo a Bologna), magistrati, sindacalisti, professori e gl’immancabili tuttologi pennivendoli, e l’arbitro indica il centrocampo: gol convalidato...

BASSOLINO, SANTO SUBITO!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - venerdì 11 gennaio 2008





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Spartizione delle elemosine

Apprendiamo da maremmaoggi.it (vedi qui per l'articolo intero) che:

Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere e S. Marinella. Sono i comuni che rappresenteranno il
comprensorio, così come stabilito dalla legge 8, interessato dalla presenza della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, in fase di riconversione a carbone chiamati ad avviare "entro breve tempo" le trattative con la Spa elettrica per "raggiungere un accordo quadro complessivo che stabilisca, ricadute economiche favorevoli per lo sviluppo del comprensorio limitato ai cinque comuni indicati dalla legge 8". Questo l'esito del tavolo sullo sviluppo convocato dal Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, assente all'incontro ma rappresentato da membri della presidenza, al quale hanno preso parte i sindaci di Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, il commissario prefettizio del comune di S.Marinella e il presidente di Enel Produzione, Sandro Fontecedro. Un incontro che dopo il tavolo sulla salute ha aperto il confronto diretto fra Enel e comuni per stabilire tempi e modalità del percorso che dovrà portare in tempi rapidi alla definizione di un accordo che riguardi le ricadute economiche per la presenza della centrale sul territorio. Un percorso, quello del tavolo sullo sviluppo del territorio, che proseguirà parallelamente al tavolo della Salute che, a breve sarà riconvocato per discutere con gli enti locali il progetto per la diminuzione ulteriore delle emissioni della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord consegnato da Enel a regione e comuni il mese scorso e per studiare un sistema di controllo e monitoraggio ambientale complessivo del territorio...

Ecco che i nostri amministratori politici possono trovarsi di nuovo a cospetto di sua velenosità l'Enel per contendersi le elemosine e far cassa a scapito del nostro futuro e della nostra salute. Del resto l'abbiamo evidenziato tante e tante volte, il nostro "NO" al carbone è stato cavalcato da destra e sinistra, a livello locale, per alzare la posta delle compensazioni. Può essere che qualcuno prima o poi tenti di impiantare un "ufficio nocoke" all'interno dei comuni, strumentalmente preposto per rappresentare una pseudo-opposizione all'Enel
allo scopo di raccattare il raccattabile dalla servitù, e attingere così in modo più o meno occulto a finanziamenti per opere di vario tipo, ma che certo non possono fare il bene della popolazione.
Tutto è in vendita, no? Basta solo decidere il prezzo...O accettare l'offerta, come in questo caso, purché ci sia qualche briciola da leccare.


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"I piazzisti degli inceneritori"

Clicca sull'immagine per il video dell'intervista al prof. Paul Connett in tema di "rifiuti"


Beppe Grillo torna sul tema emergenza rifiuti, e noi decidiamo di amplificare la sua voce in un momento così delicato. Il titolo del post è appunto "I piazzisti degli inceneritori", e ne riportiamo la prima parte. Per l'articolo intero, vedi qui.

In passato le catastrofi naturali, dall'inondazione del Polesine al terremoto del Friuli, provocavano il fenomeno degli sfollati. Oggi si assiste allo sfollamento della monnezza, però in ottica federale. Se la Regione è di centro sinistra apre discariche e inceneritori alla spazzatura della Regione Campania (di centro sinistra). Se è di centro destra mette il veto.
I piazzisti degli inceneritori sono scatenati, a Milano ne vogliono subito un altro, chi li ha già, ma a basso regime, chiede più spazzatura da bruciare. Nessuno affronta il problema della raccolta differenziata e dell'eliminazione dei contenitori inutili. Nessuno spiega che l'acqua può essere bevuta dal rubinetto di casa e non da bottiglie di plastica. Siamo il primo Paese al mondo per consumo di acqua in bottiglie di plastica. Nessuno parla dell' ecomafia contigua alla politica in Campania (ma anche altrove) che trasforma terreni agricoli in tumorifici.
Dove c'è la raccolta differenziata l'inceneritore non serve. Rifiuti zero: questo deve essere l'obiettivo. La diossina e le nanopolveri le respirino Matteoli e Bersanetor.

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10 gennaio 2008

Creazione e gestione dell'emergenza rifiuti

In accordo con quanto affermato dal WWF, siamo convinti che l'attuale emergenza rifiuti sia da un lato il prodotto della pochezza degli amministratori che presidiano le istituzioni italiane, dall'altra un risultato deliberatamente perseguito allo scopo di avere mano libera sul business dei rifiuti. Creare un'emergenza di questo tipo (con tante sistuazioni in giro per l'Italia che minacciano di scoppiare come in Campania) significa proporre la costruzione di inceneritori (ribattezzati e rideclinati in modo più digeribile come termovalorizzatori, conditi con pirolisi e menate varie) in un momento in cui qualsiasi possibile soluzione apparentemente immediata, viene salutata come salvifica. Così dunque si tenta di prevenire sul nascere la possibile opposizione delle popolazioni alla costruzione degli ecomostri.

La strategia dell'emergenza è del resto ben diffusa e praticata da millenni, per incassare l'adesione -o quantomeno la non opposizione- delle masse alle politiche più sciagurate. Il problema più serio resta infatti la nostra ignoranza, pigrizia, ignavia di "cittadini".

Riportiamo nel proseguio del post alcuni interventi pubblicati in queste ultime ore dai blog di Beppe Grillo e di Stefano Montanari.

Dal blog di Beppe Grillo (vedi qui)

Si è aperta la caccia al Pecoraro Scanio. E’ lui il colpevole. Non Bassolino, non la Jervolino, non i presidenti del Consiglio degli ultimi quindici anni, non la Camorra, non le imprese del Nord che hanno smaltito i rifiuti tossici in Campania per risparmiare, non chi ha preso i miliardi di euro dalla Comunità Europea per opere mai realizzate, non le municipalizzate politicizzate, non i partiti, non la giunta regionale, non le giunte provinciali, non i sindaci contigui alla criminalità organizzata, non chi non ha permesso la raccolta differenziata, non i magistrati che non hanno indagato, non i giornalisti che non hanno denunciato, non i parlamentari campani che stanno a Roma, non le ASL, non chi deve controllare i prodotti alimentari, non chi deve controllare l’inquinamento dell’aria.
Nessuna, nessuna stramaledetta istituzione è responsabile di una Regione rovinata, con scorie radioattive sotto i campi di pomodori e un incremento di malati di tumori spaventoso.
La colpa è dei Verdi, di chi vuole acqua pulita, aria pulita, carne, uova e mozzarella senza diossina. La colpa è di chi vuole un parco, un albero, una spiaggia senza liquami, depuratori funzionanti.
La colpa è di chi vuole la raccolta differenziata, rifiuti zero.La colpa è di chi pensa che i campani siano una popolazione civile come le altre che può ottenere gli stessi risultati per l’ambiente dei danesi o dei californiani.
La colpa è di chi dice la verità sugli inceneritori e sul Cip6, la tassa sulla nostra bolletta dell’Enel, che ha sottratto miliardi di euro alle energie rinnovabili per regalarli ai petrolieri.
Uno dei più grandi fallimenti politici della Repubblica Italiana è stato trasformato in un problema di ordine pubblico. Bassolino regna con De Gennaro alla sua destra.


Dal blog di Stefano Montanari:

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BASSOLINO, SANTO SUBITO!
IL BLOG DI STEFANO MONTANARI - giovedì 10 gennaio 2008
© IL BLOG DI STEFANO MONTANARI
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Tossicità dei prodotti della pirolisi: il pericolo dei bromurati

Non c'è alcuna indagine sugli effetti tossici sulla salute delle persone che vivono in vicinanza di impianti che usano la pirolisi per il trattamento dei rifiuti.

I residui tossici che rimangono sono altamente cancerogeni e vanno al loro volta smaltiti come rifiuti speciali.

L'acqua utilizzata da un impianto di pirolisi è anch'essa molto tossica e può infiltrare il terreno.

La pirolisi di una imperfetta separazione dei rifiuti (chi la potrebbe mai controllare) provoca la liberazione di quantità elevate di diossina e di altre sostanze tossiche.

Un esempio sono gli antifiamma bromurati che hanno un'importante fetta di mercato legata principalmente all'utilizzo nella produzione di schede di supporto per circuiti elettronici, ma anche ad altri settori. Essi consistono in un'ampia gamma di composti organici a struttura aromatica o alifatica, ad elevato peso molecolare ed elevato contenuto di bromo, qualitetrabromobisfenolo A (TBBA), esabromociclododecano (HBCD), bis(2,4,6-tribromofenossi)etano, tris(2,3-dibromopropil) fosfato. Si calcola che nel 2000 il 38% della produzione mondiale di bromo fosse destinata alla produzione di antifiamma bromurati. Tra questi, il TBBA e l'HBCD detengono la quasi totalità del mercato mondiale, stimato pari a circa 310000t/anno nel 2000. L'elevata persistenza ambientale di questi composti e la possibile formazione di sostanze altamente pericolose nella loro combustione accidentale o trattamento ad alte temperature ha posto e continua a porre importanti interrogativi sulla impossibilità di smaltirli in questo modo.

Topic Report 15/2001. Biodegradable municipal waste management in Europe Part 3: Technology and market issues.

Environ Sci Technol. 2005 Jul 1;39 (13):4857-63 16053084. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:16053084> Surface-mediated formation of polybrominated dibenzo-p-dioxins and dibenzofurans from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol on a CuO/silica surface.

Chemosphere. 2007 Nov 14; : 18023845. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:18023845> Mechanisms of molecular product and persistent radical formation from the pyrolysis of hydroquinone.

Environ Sci Technol. 2003 Dec 15;37 (24):5574-80 14717166. <http://lib.bioinfo.pl/pmid:14717166> Mechanisms of dioxin formation from the high-temperature pyrolysis of 2-bromophenol.


Coordinamento medici per l'ambiente - Alto Lazio

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