No al carbone Alto Lazio

30 settembre 2008

Petizione per l'istituzione del Monumento naturale alla Frasca.

Petizione a sostegno della richiesta di Istituzione del Monumento Naturale alla Frasca presentata dalle associazioni per la tutela dell’ambiente: “WWF Lazio”, “Italia Nostra Onlus”, “Forum Ambientalista” e “TNT”.
Si invita la cittadinanza a stampare il documento della petizione (clicca qui) e farlo firmare.

Segue la Relazione relazione presentata in Regione per motivare la richiesta di istituzione del Monumento naturale.


"Il litorale nord della Regione Lazio è particolarmente soggetto a pressione antropica, tanto da risultare quasi completamente gravato da servitù industriali, portuali, turistiche o urbane.
Uno dei tratti liberi da azione antropica di maggior estensione è l’area occupata dalla pineta denominata “La Frasca” e dal sistema marino antistante che si estende per ca. 3,2 km nel territorio di Civitavecchia e per altri 700 m circa nel territorio di Tarquinia costituendo, di fatto, la prima importante interruzione di un continuum fortemente antropizzato ed alterato e, sotto questo profilo, oltre che per l’intrinseco valore naturalistico ed archeologico, è sicuramente un patrimonio la cui preservazione si impone come di fondamentale importanza.
Nonostante l’area, di proprietà dell’Arsial, e la pineta impiantata in loco negli anni 50, si presentino attualmente piuttosto degradate, la Frasca rappresenta un’importante e documentata zona di rispetto di biodiversità, tanto da essere inserita nel PTP, ambito territoriale n.2, fra le aree boscate “Beni A5 – Boschi di tutela integrale” e sottoposta, relativamente all’entroterra e alla fascia costiera, a vincolo di inedificabilità ai sensi dell’art. 1 ter della L. 431/85.
Nonostante i danni al patrimonio selviculturale, la flora e la fauna della Frasca sono estremamente vari.
Inoltre il fondale antistante, è costituito da un Habitat prioritario per Natura 2000, ossia una prateria di Posidonia Oceanica e a tal fine perimetrato nel SIC IT6000005 – “Fondali tra Punta Sant'Agostino e Punta della Mattonara”.
Dal punto di vista archeologico, notevolissima è la rilevanza del sito, qualificato, nel citato PTP, ambito territoriale n.2, come “zona archeologica a tutela orientata”.
Sono documentate testimonianze relative all’epoca preistorica e protostorica e soprattutto all’età romana
Purtroppo la pressione industriale del porto e degli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga mettono a rischio un biotopo di straordinaria importanza.
Proprio per tutelare quest’ultimo la Frasca è inserita nelle prescrizioni delle varie Valutazioni d’impatto ambientale relative al porto e alla centrale.
Nel decreto via 2935/97, relativo al piano regolatore portuale, si prescrive un progetto di riqualificazione ambientale che preveda, un sistema di opere a verde da realizzarsi attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive rispettose dei caratteri fitoclimatici locali raccomandando che “dovrà essere evitata l’eccessiva infrastrutturazione“ anche “in riferimento alla localizzazione dei previsti interventi di supporto alla balneazione (aree di sosta, nuclei di servizio, piattaforme e pontili)”.
Nel decreto Via 6923/2002 la Frasca viene definita l’elemento di maggior pregio ambientale sull’area e per la quale si evidenziano l’inserimento nel PTP con la definizione di Area boscate “Beni A5 – Boschi a tutela integrale” e l’esistenza di diversi vincoli ambientali e di inedificabilità ai sensi dell’Art. 1 ter della Legge 431/85 e si ribadiscono le prescrizioni contenute nel precedente decreto Via 2935/97.
Infine nel decreto Via 680/03, relativo alla riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord la Frasca viene nominata solamente per rendere noto che è sito SIC e viene definita Parco Urbano.
I lavori di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord hanno già causato la distruzione di lembi di pineta per trasformarli in aree cantieristiche e la realizzazione delle opere a mare per la costruzione del molo carbonifero ha già, di fatto, concretizzato un’importante erosione del SIC.
L’ipotizzato sviluppo del Porto in direzione nord, con la realizzazione di un “Terminal Asia o Cina” (una cassa di colmata a mare di 3.000.000 di m3, una banchina lunga ca. 1 Km e 700 m e larga tra i 400 e i 600 m, per una superficie di 1.000.000 di m2,un nuovo antemurale di ca. 2 Km, una bretella stradale di 5 KM e un tronco ferroviario di 1 Km e 600 m. Il tutto collocato immediatamente a nord di Torre Valdaliga fino a occupare per qualche centinaio di metri la costa prospiciente al primo tratto superstite della pineta,un cinema multisala, discoteche e opere varie di urbanizzazione.) e di un porticciolo turistico (950 posti barca, 1000 parcheggi più un area variabile da un minimo di 8 ettari a un massimo di 16 ettari ricavata interrando materiale d'escavo, dove saranno collocati due cantieri navali ed annesse infrastrutture), comporterebbe la pressoché totale e definitiva cancellazione dei fondali protetti dalla Comunità Europea e della pineta, tristemente sostituiti con banchine in mare e piazzali per deposito di container nell'entroterra, di cui, peraltro, non vi è alcun bisogno, anche a detta di molti operatori portuali.

Per difendere il territorio e la popolazione da tale opera di distruzione che priverebbe Civitavecchia dell’ultimo tratto di costa fruibile, salvaguardare il tessuto economico e sociale dell'alto Lazio e valorizzare l’unico e ultimo polmone verde della città, le associazioni ambientaliste Forum Ambientalista, Italia Nostra e WWF, unitamente all’associazione locale TNT, hanno proposto apposizione di un vincolo di protezione tramite l'istituzione di un Monumento Naturale che perimetri l'intera area, dal confine con gli impianti termoelettrici di Torre Valdaliga Nord, per tutta l'estensione verso nord della pineta “La Frasca”.
Tale richiesta sta venendo supportata da una petizione già sottoscritta dalle firme di centinaia di cittadini, ed è stata sposata anche dalla IV Circoscrizione, nella cui competenza rientra l’area in questione, peraltro unica circoscrizione cittadina di centrosinistra.

A tale istituzione i comuni di Civitavecchia e Tarquinia, senza discutere con alcuno della vicenda, con lettera congiunta a firma Moscherini Mazzola, si sono dichiarati contrari.

E bene tenere presente è che l’area è di proprietà dell’Arsial che presto la dovrebbe passare al comune di Civitavecchia, vicenda che chiaramente ci trova d’accordo ma che si deve fare in maniera che avvenga o a Monumento Naturale istituito, oppure dopo il “regno Moscherini”.

Per comprendere bene quali siano i molteplici interessi che si muovono dietro questa operazione è bene sapere che:

1. La realizzazione del porticciolo, al di là del grande giro di affari che si muove dietro strutture di questo tipo, assume particolare valenza per mettere a dimora i 500.000mc di materiale di risulta proveniente dai dragaggi della citata darsena petroli grandi masse nonché dei moli carboniferi, materiale di risulta che avrebbe un costo enorme depositare in apposite discariche; non a caso Enel e Gavio, i cui sono ben note le tendenze “filantropiche” accettano di costruire il porticciolo a loro spese;

2. realizzare questa struttura serve anche a tacitare le centinaia di Civitavecchiesi che ad oggi hanno il loro posto barca all’interno della Darsena Romana, posta all’interno del Porto Storico visto che quest’ultimo vorrebbero darlo, con una concessione novantenovvenale, in gestione alla Porto del Tirreno S.p.a,, una società dietro cui si muovono gli interessi dei soliti noti del quartierino (Caltagirone, Beatrice Parodi Cozzi, Marcellino Gavio, On. Bonsignore, Sen Luigi Grillo, etc….).
Una grande operazione speculativa che, espropriando i civitavecchiesi del porto storico, prevede la realizzazione di una Marina Yachting per grandi panfili: 250 posti barca per maxi yacht e centocinquanta milioni di investimento privato per le opere a terra, che vanno dall’albergo sull’acqua al Molo del Bicchiere, alle superfici commerciali, agli spazi per l’Università ed alla grandiosa ricostruzione dell’Arsenale del Bernini, sopra il quale nascerà una piazza collegata alle mura e al lungo porto e che occuperà, fino al mare, tutta l’area dove oggi sorge la Capitaneria di Porto.

3. Anche il Terminal Asia risponde all’esigenze di posizionare gli enormi quantitativi di materiali proveniente dall’escavo dei fondali a tutto vantaggio dei grandi privati che devono realizzarli; inoltre sul Terminal Asia vi è grande interesse da parte di non ben precisati capitali di società cinesi, fatto che desta notevole preoccupazione visto che il 16 luglio 2008 il Corriere della Sera pubblicava un intervista in cui il sostituto procuratore del D.N.A, oggi sostituto procuratore di Tivoli, Dr. De Ficchy evidenziava i forti interessi della mafia cinese sul territorio ed il porto di Civitavecchia ed esprimeva preoccupazione per le relazioni che sarebbero potuto intercorrere tra questa nuova inquietante presenza e la costruzione di un terminal container nell’area civitavecchiese".

Simona Ricotti

Leggi tutto il post...

28 settembre 2008

Petizione popolare "non abbiamo bisogno del nucleare"

Una iniziativa della lista civia nazionale "Per il bene comune".
Vedi http://petizione.perilbenecomune.org/

Leggi tutto il post...

Inceneritori: Impatti ambientali delle ceneri

Dal blog del dott. Federico Valerio.
Una "Rassegna bibliografica dei problemi ambientali creati dalle ceneri prodotte dal trattamento termico di materiali post consumo. L'articoloè stato accettato dalla Rivista Epidemiologia e Prevenzione."
Per scaricare l'articolo CLICCA QUI

Leggi tutto il post...

26 settembre 2008

"Il Premio Nobel Al Gore invita alla disobbedienza civile contro il carbone"

Ringraziamo Muntucha per la segnalazione
Link originale (Reuters)

By Michelle Nichols

NEW YORK (Reuters) - Nobel Peace Prize winner and environmental crusader Al Gore urged young people on Wednesday to engage in civil disobedience to stop the construction of coal plants without the ability to store carbon.

The former U.S. vice president, whose climate change documentary "An Inconvenient Truth" won an Academy Award, told a philanthropic meeting in New York City that "the world has lost ground to the climate crisis."

"If you're a young person looking at the future of this planet and looking at what is being done right now, and not done, I believe we have reached the stage where it is time for civil disobedience to prevent the construction of new coal plants that do not have carbon capture and sequestration," Gore told the Clinton Global Initiative gathering to loud applause.

"I believe for a carbon company to spend money convincing the stock-buying public that the risk from the global climate crisis is not that great represents a form of stock fraud because they are misrepresenting a material fact," he said. "I hope these state attorney generals around the country will take some action on that."

The government says about 28 coal plants are under construction in the United States. Another 20 projects have permits or are near the start of construction.

Scientists say carbon gases from burning fossil fuel for power and transport are a key factor in global warming.

Carbon capture and storage could give coal power an extended lease on life by keeping power plants' greenhouse gas emissions out of the atmosphere and easing climate change.

But no commercial-scale project exists anywhere to demonstrate the technology, partly because it is expected to increase up-front capital costs by an additional 50 percent.

So-called geo-sequestration of carbon sees carbon dioxide liquefied and pumped into underground rock layers for long term storage.

Leggi tutto il post...

"Una firma per non bruciare il nostro futuro"

• Chi controllerà le emissioni della centrale a carbone ENEL di Civitavecchia?
• Quali le ripercussioni sul turismo e sull’immagine della nostra cittadina?
• Quali le conseguenze sull’agricoltura nel comprensorio?
• Quali i reali rischi sulla salute?
• Cosa possono fare i cittadini?

NON SI PUO’ PREVEDERE IL FUTURO
ma possiamo vedere cosa è accaduto nei territori in cui la presenza di una centrale termoelettrica a carbone è già una realtà.

Sabato 27 settembre 2008 a Santa Marinella (RM) presso la sala consiliare di Via Aurelia 310/B (biblioteca) dalle ore 17.00 alle ore 20.0 proiezione di un documentario sulla centrale a carbone di Brindisi “Perché la storia non si ripeta”. Raccolta di firme a sostegno della petizione europea per una nuova Valutazione di Impatto Ambientale della centrale Con l'occasione avranno luogo anche brevi relazioni su tematiche ambientali ed energetiche e saranno raccolte adesioni e distribuiti materiali e piattaforma programmatica della campagna pubblica “Non Bruciamoci Il Futuro” (per la promozione della raccolta differenziata dei rifiuti come alternativa agli inceneritori).

Firmare per la petizione europea sarà possibile anche domenica 28 settembre 2008 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 presso il bar adiacente all’arena Lucciola (zona centro)

ListaCivica “Un’altra città è possibile” Associazione “Vivere Meglio”

Leggi tutto il post...

21 settembre 2008

Concorso per cortometraggi in digitale sul tema energetico

Si chiama Enel Digital Contest, e l'annuncio ufficiale recita così:
"Partecipa alla quinta edizione di Enel Digital Contest, il concorso internazionale promosso da Enel e Future Film Festival per la realizzazione di un cortometraggio originale sul tema "The power of energy". Invia la tua candidatura entro il 31 ottobre 2008: potresti essere uno dei vincitori!"
Clicca qui per scaricare il modulo d'iscrizione.
Vogliamo far conoscere la nostra arte ;-) ?

Leggi tutto il post...

18 settembre 2008

Multa milionaria a Enel per "pratiche commerciali scorrette"

Da Repubblica.it, 15/09/2008
"Multa milionaria dell'Antitrust a Enel Energia per "pratiche commerciali scorrette" e di 100 mila euro a Enel spa "ritenuta responsabile in qualità di committente degli spot televisivi".


Secondo l'Autorità garante per la concorrenza, i comportamenti di Enel Energia sono stati finalizzati ad acquisire contratti di fornitura di energia e gas con distinte pratiche che hanno condizionato considerevolmente le scelte dei consumatori. Per quanto riguarda invece la capogruppo Enel, l'Antitrust ne ha accertato la responsabilità, in qualità di committente, relativamente alla diffusione di uno spot televisivo giudicato ingannevole.

Più in dettaglio, Enel Energia, società del gruppo Enel
attiva nel mercato libero - sottolinea l'antitrust - ha messo in atto pratiche commerciali scorrette: nel passaggio di clienti in regime di cosiddetta 'maggior tutela' al mercato libero dell'energia elettrica; nell'attivazione non richiesta di una fornitura di gas naturale.

La società "ha messo in atto pratiche commerciali aggressive attivando forniture di luce e gas non richieste, esigendone, in alcuni casi, il pagamento, imponendo ostacoli all'esercizio del diritto di ripensamento e adottando procedure di marketing aggressive".

La società inoltre, continua l'Authority, "per le offerte commerciali riguardanti entrambi i servizi di fornitura di elettricità e gas, ha fornito ai consumatori indicazioni non rispondenti al vero, inesatte, incomplete. Enel energia ha anche omesso di fornire, attraverso i canali di vendita (call center e agenti) notizie rilevanti sull'attività svolta, le condizioni di mercato e di fruibilità delle offerte, le modalità di conclusione del contratto".

In particolare, "non è stato chiarito agli utenti che i contratti comportavano lo spostamento a un nuovo fornitore e, per quanto riguarda l'energia elettrica, il passaggio dal mercato di 'maggior tutela al mercato libero', con un piano tariffario soggetto, nel futuro, alle variazioni del mercato. In alcuni casi è stata taciuta la possibilità di esercitare tempestivamente il diritto di recesso". L'autorità ha quindi sanzionato le due distinte pratiche con multe pari, ciascuna, a 500mila euro.

L'Antitrust ha anche dichiarato ingannevoli le campagne pubblicitarie svolte per promuovere le offerte 'bioraria' e 'vantaggio 5+' attraverso l'invio di brochure ai potenziali clienti e la diffusione di uno spot televisivo, sanzionando Enel Energia con una multa di 100mila euro. Per lo spot televisivo l'antitrust ha stabilito la responsabilità anche della capogruppo Enel in quanto è risultata committente del messaggio, comminando una sanzione di 100mila euro.

L'istruttoria era stata avviata il 21 febbraio 2008, dopo che numerosi consumatori avevano segnalato di aver contestato alla società enel energia l'attivazione di forniture di energia elettrica e/o di gas, da essi mai richieste o rispetto alle quali era stato tempestivamente esercitato, senza successo, il diritto di ripensamento o il diritto di recesso."

Leggi tutto il post...

14 settembre 2008

Carbone a Saline Joniche: al via una campagna di informazione e la petizione popolare

Riceviamo e pubblichiamo
"Sabato 20 e domenica 21, presso tutti i Comuni dell'Area, sono previsti dei punti di incontro con la cittadinanza per avviare una petizione popolare ed una campagna di sensibilizzazione sulla scottante tematica.

Non disinteressatevi, ne va anche della vostra salute e del futuro dei vostri figli.
Di seguito il MANIFESTO DELLE ASSOCIAZIONI

"NO AL CARBONE, SI AD UN PROGRAMMA ALTERNATIVO DI SVILUPPO"

L'ipotesi di realizzare una Centrale a Carbone a Saline Joniche (RC) rievoca spettri di un passato "pseudo-industriale", tradito sul nascere, che ha provocato stravolgimenti e disastri sul nostro territorio. Una violenza inaudita che non ha tenuto conto delle vocazioni naturali dell'Area ed ha negato la possibilità di un percorso di sviluppo all'intero comprensorio.

Dal fallimento di quel modello ad oggi sono passati più di trent'anni e niente è accaduto. Nulla è stato fatto per perseguire la riconversione dell'Area secondo sistemi compatibili con l'ambiente, con la nostra storia e con i nostri bisogni.

E oggi come ieri i nostri bisogni e le nostre aspettative non sono compatibili con il progetto della S.E.I. che:

- propone un impianto facendo leva sul bisogno di lavoro, promettendo ciò che non potrà mantenere in termini di occupazione;

- un impianto che non attiverà, attorno a sé, un indotto economico significativo ma, al contrario, deprezzerà i valori degli immobili e delle attività commerciali ed agricole;

- che produrrà emissioni diffuse di agenti inquinanti nocivi per la salute dei residenti;

- che genererà un notevole danno ambientale diffuso in mare, attraverso l'innalzamento della temperatura dell'acqua, in aria con la coltre di polveri sottili ed in terra con la conseguente ricaduta di queste polveri.

Niente lavoro, rischio per la salute, crollo dei valori immobiliari, inquinamento.

Di fronte a tutto questo dove sono i benefici?

La Calabria ha un esubero di produzione energetica rispetto ai suoi consumi perciò l'energia prodotta andrebbe ad alimentare fabbriche ed abitazioni di altre Regioni del Paese, e va ricordato, a tal proposito, che la Calabria s'é fatta già carico dei problemi del Paese con il suo nulla-osta al rigassificatore da allocare nel porto di Gioia Tauro. Abbiamo già dato!

Non vogliamo più assistere inermi a progetti imposti dall'alto e che non tengono conto delle vocazioni e delle reali potenzialità del territorio, ma pretendiamo di conoscere le previsioni ed i programmi che la Regione Calabria intende realizzare su questo territorio e con i quali, come affermato dal Presidente Loiero, la costruzione della Centrale non è coerente.

Noi, il mondo dell'associazionismo dell'Area, ci proponiamo e siamo disponibili a promuovere la costruzione di un programma di sviluppo alternativo e sostenibile che valorizzi le risorse naturali, storico-culturali e paesaggistiche partendo dalle vocazioni naturali di questa porzione di territorio, convinti che la Centrale non rappresenti un volano di sviluppo ma l'ennesima e questa volta definitiva "mazzata".

COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI DELL'AREA JONICA

Per ulteriori informazioni: coord.assoareajonica@gmail.com

Leggi tutto il post...

Carbone, mercurio, autismo

"Vivere intorno ad una fonte di emissione di mercurio quale una centrale a carbone o un inceneritore aumenta il rischio di ammalarsi di autismo."

Uno studio recente effettuato dalla University of Texas Health Science Center (San Antonio, Texas, USA) e pubblicato sulla nota rivista Journal Health & Place, ha messo in evidenza la presenza di un rischio statisticamente significativo tra la quantità di mercurio emesso da una fonte industriale d’inquinamento e l’incremento d’incidenza dell’autismo nei bambini che vivono nel territorio circostante.

La parola "autismo" deriva dal greco "autús" che significa "se stesso” e, come malattia o modello particolare di struttura psichica, si evidenzia drammaticamente per l’isolamento, l’anestesia affettiva, la scomparsa dell’iniziativa, le difficoltà psico-motorie, il mancato sviluppo del linguaggio.

Accanto a queste espressioni, di per se già disturbanti e fortemente disabilitanti, gli autistici dimostrano un’importante incontinenza emotiva che si espleta con urla, corse afinalistiche, ipercinesie, a volte aggressività, angoscia e terrore.

Avere un figlio affetto da autismo richiede un enorme impegno da parte dei famigliari ed è causa di una grande, costante preoccupazione.

I risultati di questa ricerca coincidono con quelli di numerosi altri studi che confermano l’elevata quantità di mercurio presente nelle piante, negli animali e negli esseri umani che vivono vicino a una fonte di emissione di questo elemento.

Il prezzo che i bambini pagano è sicuramente il più alto. Infatti, l’esposizione anche a dosi estremamente basse di numerosi inquinanti quali il mercurio, quando avviene durante quel periodo critico di formazione e sviluppo del sistema nervoso, in soggetti geneticamente predisposti, può aumentare il rischio di gravi patologie quali l’autismo.

La combustione del carbone è una delle cause più importanti di emissione nell’ambiente di mercurio; il carbone può contenere fino a 150 volte la quantità di mercurio presente nell’olio combustibile (Ambient Air Pollution by Mercury (HG). Position Paper. European Communities, 2001).

Gli autori dello studio hanno esaminato i dati di emissione di 39 centrali a carbone e di altre 56 sorgenti industriali presenti in Texas e li hanno messi a confronto con l’incidenza dell’autismo nei bambini che frequentavano 1.040 distretti scolastici.

I risultati sono stati molto chiari. Vivere intorno ad una fonte di emissione di mercurio quale una centrale a carbone o un inceneritore, aumenta in modo statisticamente significativo il rischio di ammalarsi di autismo. L’aumento d’incidenza della malattia ha mostrato una riduzione dell’1-2 % per ogni 16 chilometri di distanza dalla fonte stessa.

Parte del mercurio emesso nell’ambiente si deposita al suolo e, in seguito all’azione di alcuni batteri, viene trasformato in metilmercurio, una forma estremamente tossica. La contaminazione degli ecosistemi acquatici ne comporta il suo accumulo nel tessuto dei pesci e il suo ingresso nella catena alimentare.

In Inghilterra, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Canada e Australia, a causa di livelli elevati di metilmercurio nel pesce, allo scopo di proteggere la popolazione più a rischio (bambini e donne durante la gravidanza), viene consigliato di non mangiare o limitare l’assunzione di quei tipi di pesce nei cui tessuti è stata trovata una dose pericolosa di mercurio (Chief Medical Officier Urgent Comunication: Food Standard Agency: 14 May 2002).

Mentre l’esposizione al mercurio attraverso il consumo di pesce è ben documentata, si conosce molto poco su altre forme di esposizione quali l’aria e l’acqua potabile.

L’agenzia degli Stati Uniti per la Protezione dell’Ambiente (EPA) stima che di 158 milioni di tonnellate annue di mercurio emesse, il 33 % proviene dalla combustione del carbone e il 29 % dalla combustione dei rifiuti.

A conferma, inoltre, delle giuste preoccupazioni dei cittadini che lottano contro l’uso del carbone nella centrale di Civitavecchia, nel decreto del governo di Valutazione dell’Impatto Ambientale (V.I.A.) della centrale stessa si legge:

“Si esprime perplessità riguardo al fatto che le emissioni di mercurio possano essere effettivamente contenute nel valore dichiarato di 0.8 microgr/Nm3” (pag. 18, riga 16)

“Con la centrale a carbone ci sarà un aumento del 50 % delle emissioni di mercurio” (pag. 39, riga 26 - relazione istruttoria)

L’aumento delle emissioni di mercurio contrasta con l’EU Legislation and Policy Relating to Mercury and its compounds, Working document, March 2004, 1.1. Regulatory area: Main rilevant Provision. In questo documento si afferma, infatti, la forte volontà della Commissione Europea di ridurre l’inquinamento da mercurio presente nell’aria, nell’acqua e nel terreno, al fine di ottenere un alto livello di protezione per la popolazione.

Non è possibile valutare la quantità di mercurio che verrà emessa nell’aria in forma ossidata e in forma elementare. La prima porrà un rischio d’inquinamento da mercurio per le popolazioni che risiedono in un raggio di centinaia di km dalla centrale a carbone; le emissioni di mercurio in forma elementare causeranno invece un danno su scala mondiale (U.S. Department of Energy National Energy Technology Laboratory – Five Year Research Plan on Fine Particulate Matter in the Atmosphere. FY2001-FY2005.8, pag. 27).

Dr. Giovanni Ghirga

Portavoce per il Lazio del Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l’Ambiente e la Salute

Leggi tutto il post...

Solidarietà da Beppe Grillo per i cittadini denunciati dal Sindaco di Tarquinia, Mazzola




Il video dei cittadinidenunciati a Tarquinia dal Sindaco Mauro Mazzola

Dal blog di Beppe Grillo, "Comuni a carbone" (11/09/2008)

--
L'operazione "Fiato sul collo" sta producendo i primi effetti. Sindaci e assessori abituati a gestire il Comune come se fosse "Cosa Loro" stanno reagendo. Non con il confronto con gli elettori, ma con denunce e querele ai cittadini. Che possono votare, ma non possono essere informati, non possono protestare, non possono filmare consigli comunali PUBBLICI.

I nostri amministratori sono dei pirahna che nuotano nell'acqua torbida delle compensazioni, degli affari, dei favori. Sono, quasi tutti, pilotati dai partiti. Un inceneritore sul territorio può fruttare un posto di deputato nella prossima legislatura. Una nuova discarica e ci si ritrova in Senato. Le aziende di Stato come l'ENEL e le municipalizzate hanno la precedenza sui diritti dei cittadini. Nel caso, improbabile, qualche magistrato faccia chiarezza sulle delibere comunali c'è il suo trasferimento. Nel caso, quasi impossibile, un amministratore finisca sotto inchiesta viene promosso parlamentare per meriti sul campo. La fedeltà al partito è un investimento sicuro.
Oggi pubblico il video del consiglio comunale di Desio. Il cittadino che ha ripreso i SUOI dipendenti è stato convocato dai Carabinieri e minacciato di querela da due assessori.
E, sempre oggi, dò spazio agli abitanti di Tarquinia denunciati dall'amministrazione comunale dopo una civile protesta attuata durante il consiglio comunale del 13 agosto per tutelare la salute e le imprese locali, per non morire di tumore a causa delle centrali a carbone.
In quell’occasione, la maggioranza di centro-sinistra che guida il Comune, deliberò la piena delega al Sindaco ad accettare le “compensazioni” economiche dell’Enel, a risarcimento del gravissimo inquinamento che provocherà la centrale di Civitavecchia alimentata a carbone.
Dal sito Nocoketarquinia:
"Il sindaco non tutela le aziende agricole e turistiche e sceglie il carbone, questo emerge dai tanti comunicati del comune di Tarquinia che sceglie la polemica piuttosto che rispondere ai temi concreti che riguardano la riconversione a carbone di Civitavecchia, come quello legato all’economia. Per onorare la verità, bisogna però fare chiarezza su un tema che il nostro sindaco usa fin troppo spesso, su cui vorrebbe ricadesse una sorta di ruolo rassicurante: il “monitoraggio” . Il sindaco di una città ha il potere ed il dovere di fermare la centrale di TVN. Ma scegliendo di prendere i soldi sporchi del carbone, è evidente che Il sindaco del comune di Tarquinia non ha scelto la tutela del territorio:rimane da una parte a guardare il monitoraggio ambientale,che per legge compete agli istituti regionali e nazionali.Un sindaco dovrebbe tutelare i cittadini e la loro economia, piuttosto spieghi meglio la relazione che c’è tra il ruolo tecnico del monitoraggio e i soldi che intende incassare dall’accordo con Enel. Spieghi poi per quale motivo prende i soldi da Enel per un ruolo istituzionale che non gli compete, il monitoraggio, magari con le centraline acquistate proprio dall’ente elettrico che si fa controllare dallo stesso sindaco che accetta i suoi soldi. Per favore! Non siamo stupidi come lei vorrebbe.Infatti nella delibera del 13 Agosto il sindaco non è stato delegato dal consiglio comunale per fare il monitoraggio, ma per prendere i soldi da Enel, non si può mistificare la realtà fino a questo punto. Il sindaco di Tarquinia poteva scegliere di stare dalla parte dei cittadini e dell’economia del nostro territorio, ha scelto di stare dalla parte di Enel, dalla parte di chi prende i soldi e non gli resta altro che “monitorare”!.
Le aziende che insistono sul territorio coinvolto dalle ricadute dell’utilizzo del carbone non staranno a guardare il proprio tracollo economico e si organizzano senza il proprio sindaco.
Quindi il comune invece di polemizzare su due parole gridate in consiglio comunale ed arrivare addirittura a denunciare i suoi stessi elettori dovrebbe dire come salvare l'economia, l’agricoltura fiorente, la storia millenaria di questa meravigliosa cittadina che ha radici profonde nella storia ricca di tesori archeologici di valore inestimabile.
Le due imprenditrici denunciate hanno ricevuto fiumi di messaggi di solidarietà, questo per tutti noi è lo stimolo giusto per continuare a lottare contro il carbone e contro tutti coloro che lo sostengono, sindaco compreso." Comitato Tarquinia No Coke

Leggi tutto il post...

9 settembre 2008

Il coord. Medici e Farmacisti: "Oggi come ieri non resta che la fuga"

La storia, maestra di vita, ha già condannato nel XVII secolo l’azione mortifera dell’uso del carbone.

Nel lontano 1684, infatti, l’autore inglese John Evelyn nell’opera letteraria “the Diary” aveva denunciato il grave disagio per la popolazione dovuto alle emissioni di questo combustibile: “Lo smodato uso del carbone espone Londra al triste inconveniente dell’aria insozzata dai fumi. (…) Dai camini e dalle ciminiere i miasmi inquinano ed infettano l’aria in un modo indicibile. Mentre i comignoli ruttano fumo dalle loro mascelle fuligginose, Londra somiglia alla faccia del monte Etna in piena eruzione o ai sobborghi dell’inferno più che a una comunità di creature dotate di ragione e raziocinino. Lo stanco viaggiatore, a molte miglia di distanza, sente l’odore acre della città un cui cerca riparo, ancor prima di vederla. (…) La densa fuliggine danneggia in modo grave i polmoni e questo è un danno cosi incurabile, che si porta via intere moltitudini, come ci informano settimanalmente gli elenchi dei defunti. Quale altro rimedio adottare se non la fuga?”. Anche se da allora la tecnologia si è perfezionata nessun accorgimento tecnico riuscirà a bloccare i “miasmi” (polveri fini, CO2, metalli pesanti ecc.) di circa cinquemilioni di tonnellate di carbone combusto annualmente.

Coordinamento dei medici e dei farmacisti.

Civitavecchia, 09 settembre 2009

Leggi tutto il post...

7 settembre 2008

"Tutti insieme, per salvare il nostro territorio e le nostre aziende dal carbone."

Intervento del consigliere comunale di Tarquinia Marco Tosoni.

Non avrei mai voluto intervenire nella querelle tra il sindaco,il pd,scomodato fino alla segreteria provinciale e la vicenda legata alla riconversione a carbone di Civitavecchia,ma ritengo sia opportuno ristabilire un criterio per la lettura degli eventi e delle vicende politiche legate alla riconversione a carbone di Civitavecchia.

Seguendo tutta la storia del l’iter autorizzativo della riconversione a carbone di TVN,arrivando fino ai giorni nostri possiamo scorrere nomi e politici di tutti gli schieramenti politici,gli stessi che oggi si rimpallano le responsabilità,sperando magari di cogliere i lettori in un momento di amnesia.

Vero è che nel 2003 la centrale Enel di TVN,viene autorizzata alla riconversione a carbone dal governo di centro destra con Matteoli come ministro all’ambiente che ne firma la V.I.A.

Vero è che fino al 2005 tutta l’opposizione,la sinistra i DS (sic),rimangono fortemente contrari,scrivono insieme il programma elettorale per le regionali,contro il carbone.

Il 5 Febbraio 2006 si raggiunge l’acme della lotta con la grande manifestazione ,dove tutti scendono sull’Aurelia per protestare contro il carbone.

Nel 2006 arriva il governo di Prodi,Bersani come ministro alla sviluppo economico,non solo non recepisce le istanze di tutto il comprensorio che sotto lo sciopero della fame chiede la riapertura della via,ma mette nel cassetto due richieste di ministeri competenti,(conquistate da tutto il popolo inquinato a suon di manifestazioni) ed una denuncia per omissioni di atti di ufficio a suo carico.

Sarà di fatto proprio lui che inizierà la trattativa economica con Enel per le compensazioni.

Con questo atteggiamento politico,partitico dei Ds prima e Pd poi,il cerchio si chiude:destra,centro,sinistra gettano la maschera,sono uguali davanti ai poteri forti,contro i cittadini.

Nel 2007 rimangono i sindaci in campagna elettorale a proclamare la ferrea contrarietà al carbone;Giulivi e Mazzola.

Due programmi simili solo per la lotta strenua contro il carbone.

Il sindaco Mazzola,ricorda benissimo i giorni delle candidature,la mia accettazione era secondaria alla piena condivisione alla lotta al carbone,lotta alla resa del territorio ad una minaccia per la salute e per la categoria che su quella lista rappresentavo,quella degli agricoltori.

Signor sindaco,c’ho creduto veramente:nel gioco di squadra e nei proclami elettorali,ma ora siamo arrivati ai giorni nostri,mi ritrovo davanti una maggioranza che denuncia,che non posso più condividerne né i toni e neppure le scelte.

Ho scelto un’altra strada ma comunque in linea con la mia passione per la coerenza,fosse anche per abbandonare la fiducia nei partiti politici,contenitori vuoti di umanità.

Quando vivi la lotta alle ingiustizie,come quella del carbone,sdraiati sull’asfalto,armati solo di coraggio si assiste alla vera passione per le cose giuste,non utili,non comode,ma giuste,un partito politico non può chiederti di rinnegarle,per i suoi utili.

Per questo,chiedo a tutte le associazioni che hanno condiviso la piattaforma della grande manifestazione del 24 Maggio,di rinnovare l’impegno contro il carbone,di proseguire il percorso iniziato tutti insieme.

La politica può decidere,anche sbagliando di stare a guardare,ma noi abbiamo il compito di difendere le nostre aziende,fino alla fine.

Le parole profuse dai nostri amministratori come monitoraggi e controlli sono pericolose e noi lo abbiamo capito bene,portano forse soldi alle casse comunali ma inquietudine per il futuro delle nostre aziende.

Non dimentichiamo la storia di Brindisi,anche lì le compensazioni hanno portato i monitoraggi ed i controlli ma sono serviti solo a dare la colpa dell’inquinamento agli agricoltori per aver bruciato troppe potature.

Anche il sindaco di Brindisi diceva di non poter fermare l’avvio della centrale,di fatto però non ha potuto esimersi dal firmare l’ordinanza di sequestro delle terre e dei prodotti coltivati intorno alla centrale a carbone,quando ormai l’inquinamento aveva compromesso i terreni.

Troppo tardi,per loro,non per noi.

Rimettiamoci tutti di nuovo insieme,associazioni e cittadini,c’è da salvare Tarquinia.

Il consigliere comunale di Tarquinia Marco Tosoni

Leggi tutto il post...

4 settembre 2008

"Il PM10 nuovo fattore di rischio ambientale per la Trombosi Venosa Profonda"

"le particelle fini presenti nell'atmosfera, aumentano del 70% il rischio di sviluppare Trombosi Venosa Profonda. Il rischio è maggiore negli uomini"

Una ricerca diretta da Andrea Baccarelli, dell’Università di Milano e della Harvard School of Public Health, pubblicata sull’ultimo numero della rivista JAMA, afferma che l’esposizione a lungo termine al particolato fine presente nell’atmosfera inquinata aumenta considerevolmente il rischio di sviluppare trombosi venosa profonda, oltre ad altre gravi patologie.

Alla base di questa notizia vi è uno studio finanziato dalla Fondazione Cariplo e dalla Regione Lombardia, condotto su 870 pazienti lombardi colpiti da trombosi venosa profonda e su 1210 soggetti di controllo. I soggetti sono stati assegnati a nove differenti aree di soggiorno, per le quali sono state valutati i livelli di concentrazione media per metro cubo del particolato fine (PM10) nel corso dell’anno precedente alla diagnosi della patologia o della presa in carico nello studio.
Dopo aver adottato correzioni nei dati per escludere altri fattori ambientali e sanitari, si è notato che per ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo di particolato, il rischio di trombosi venosa profonda aumenta del 70 per cento, poiché il sangue dei soggetti esposti sperimentalmente a elevati livelli di particolato mostra la tendenza a coagulare più velocemente. In considerazione degli alti livelli di PM 10 spesso riscontrati nel nostro territorio sarebbe interessante sapere, attraverso uno studio scientifico, quanti soggetti nel nostro comprensorio vadano incontro, ogni anno, a trombosi venosa profonda a causa dell’inquinamento.

Civitavecchia, 4 settembre 2008.
Coordinamento dei medici e dei farmacisti

Leggi tutto il post...

l'emorragia inarrestabile delle morti nelle miniere di carbone

Cina: "Ventitre persone hanno perso la vita stamani in un'esplosione provocata da una fuga di gas in una miniera di carbone nel nord-est della Cina. Lo riporta l'agenzia stampa Xinhua, precisando che la deflagrazione si e' verificata nella citta' di Fuxin, nella provincia del Liaoning."
Fonte: Agenzia ASCA

Leggi tutto il post...

"La battaglia contro il carbone negli USA"

Quattro anni fa erano 150 le nuove centrali a carbone che si volevano costruire negli Stati Uniti. Dei 150 impianti progettati ce n’erano alcuni che da soli avevano più emissioni di certi paesi africani. Tutte assieme le centrali avrebbero rilasciato circa un miliardo di tonnellate di CO2 all’anno, più di quanta ne devono ridurre i paesi che hanno firmato il protocollo di Kyoto.
Oggi di quei 150 progetti solo 14 sono in fase di avvio

anche se rimangono al centro di aspre dispute legali. Degli altri 136, metà sono stati abbandonati per strada, sconfitti nei tribunali dagli avvocati ambientalisti o accantonati per motivazioni economiche; gli altri sono ancora bloccati da una vasta opposizione.
Continua su Qualenergia.it

Leggi tutto il post...

A Saline Joniche (RC) pronto il "Manifesto del no al carbone".

Fonte: Strill.it
"Il Coordinamento delle Associazioni contrarie alla Centrale a Carbone si riunirà venerdì 5 settembre alle ore 18 presso Villa Rognetta a Saline Joniche per presentare pubblicamente il “Manifesto del No al carbone e del si ad un programma di sviluppo alternativo dell’Area Grecanica”.

Anticipando i punti forti del manifesto, ribadiamo la nostra netta contrarietà all’ipotesi di realizzare una centrale termoelettrica alimentata a carbone e ci dichiariamo assolutamente favorevoli a promuovere e partecipare a processi decisionali volti allo sviluppo sostenibile della nostra Area.

Salutiamo positivamente le dichiarazioni del Presidente Loiero apparse sui giornali nei giorni scorsi e siamo lieti della sua contrarietà al carbone anche se non è sufficiente affermare che “il progetto della Centrale non è coerente con i programmi della Regione”. Serve un disegno chiaro, un impegno concreto, un programma realizzabile fondato sulle vocazioni naturali della fascia basso-jonica e sulle sue potenzialità.

Il Coordinamento, nella sua ferma intenzione di opporsi alla realizzazione della Centrale, da scongiurare a discapito di ogni altra ipotesi di sviluppo futuro e per le ricadute in termini di “danno” diffuso che ne conseguiranno, intende farsi promotore anzitutto di una capillare sensibilizzazione della popolazione e di tutte quelle iniziative utili alla causa, assumendo come prioritaria e legittima la battaglia per la salute delle generazioni attuali e di quelle future.

IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI

Leggi tutto il post...

Frasca: inadempienze e speculazioni

Vedi i link:
"Frasca, l'iter prosegue. Farini: dove sono Balloni e Luciani?" trcgiornale.it
"Chiediamo i danni per le mancate compensazioni ambientali" centumcellae.it

Leggi tutto il post...

3 settembre 2008

"Un Inno alla Vita, contro tutti i veleni di Puglia e d’Italia"

Lecce, 02/09/2008, Fonte: Brundisium.net
"La Confederazione Cobas di Brindisi aderisce alla iniziativa organizzata dalla sezione della” Lega Italiana lotta ai tumori” di Lecce per Sabato 6 Settembre con inizio alle ore 20,30 nell’area ex-Foro Boario a Lecce all’ingresso della superstrada Brindisi-Lecce , sul tema della emergenza ambientale che attraversa le province di Taranto, Lecce e Brindisi.

La serata prevede gli interventi di tre medici , uno per Provincia, a nome delle associazioni e dei movimenti che sono presenti in tutto il Salento e che si battono per una inversione di tendenza a quel modello di sviluppo che tanti danni ha procurato e continua a procurare alla salute dei cittadini.
Per la nostra Provincia interverrà il Dottor Maurizio Portaluri , di Medicina Democratica , che dirà come Brindisi sta lottando da numerosi anni per respingere ulteriori attacchi alla salute come nel caso del Rigassificatore tentando di costruire un nuovo sviluppo compatibile con l’ambiente.
Condividiamo inoltre l'idea degli organizzatori e delle associazioni che stanno aderendo a questa iniziativa di costruire un forte movimento Salentino unitario capace di conseguire dei risultati positivi , come nel caso dell’Ilva , delle carboelettriche di Brindisi , delle centrali a bio-masse del Leccese , di tutto ciò che contribuisce a peggiorare una situazione disastrosa.

A questa campagna aderiscono anche numerosi musicisti , come i Sud Sound Sistem e l’ Emsemble della Notte della Taranta , i quali daranno il loro contributo nel corso della serata del 6 Settembre.
Una adesione convinta quella di questi musicisti che continuerà anche dopo , nel corso di altre iniziative e manifestazioni , a segno di una situazione che non può più lasciare nessuno indifferente.
La Confederazione Cobas di Brindisi sarà presente con un video sulla realtà della nostra provincia , realizzato dal comitato No-Coke di Tarquinia dalle nostre parti in questa primavera con la collaborazione del Cobas di Torchiarolo.

L'idea e la realizzazione del video è nato dopo la manifestazione di Gennaio a Torchiarolo in quanto è stata seguita con molto interesse dai militanti No-Coke intorno a Civitavecchia.
Ricordiamo che Civitavecchia è sede della riconversione a carbone di una centrale dell'Enel simile come potenza a quella di Cerano e che ha dato luogo ad un gemellaggio sulle comuni disgrazie.

Il Cobas durate la serata venderà un libro sulla Nigeria , dove si parla di questo paese produttore di materie prime come petrolio, gas, uranio, completamente depredato da multinazionali come la Azienda Italiana di Stato Eni , utilizzando anche piccoli eserciti privati.
In buona sostanza la manifestazione del 6 settembre è una speranza che si accende a sostegno della necessità di cambiare e a costruire finalmente il nuovo.

Per la Confederazione Cobas Gianni Liaci

Leggi tutto il post...

2 settembre 2008

"Un metro quadrato di sole vale un barile di petrolio". Proposta del governo tedesco per creare un'agenzia mondiale per il solare

Proposta del governo di Berlino alla fiera internazionale di Valencia
L'energia fotovoltaica cresce, ma troppo lentamente: "Nel 2020 sarà solo il 3%".
Fonte

VALENCIA - Un metro quadrato di sole vale un barile di petrolio. Da qui bisogna partire per vincere la scommessa del futuro e i ricercatori europei, insieme alla commissione europea, hanno scelto la 23esima Fiera del Fotovoltaico aperta oggi a Valencia per lanciare un vero e proprio appello. "In un barile di petrolio, pari a 159 litri di oro nero, sono contenuti 1,5 MW di energia. Questo significa che ogni metro quadrato della nostra terra riceve ogni giorno la stessa quantità di energia dal Sole", ha detto in un accalorato intervento Daniel Lincot, direttore della ricerca al Cnrs, il Cnr francese, aprendo i lavori della conferenza.

"Ma nonostante la crescita degli ultimi anni - ha aggiunto - la nostra previsione è che nel 2020 il contributo dell'energia solare in Europa arriverà solo al 3% dell'energia globale con una copertura di non più di 1000 km quadrati complessivi. Per questo abbiamo preparato una appello internazionale per il sostegno della ricerca e dello sviluppo del fotovoltaico, nella convinzione che sia possibile fare molto di più coordinando le forze dei tanti soggetti che stanno lavorando per lo sviluppo dell'energia più sostenibile per il pianeta".

Per spingere la crescita del fotovoltaico si punta moltissimo sui nuovi film sottili, prevalentemente in telloruro di cadmio, che costa sensibilmente meno rispetto ai tradizionali pannelli a base di silicio e garantisce un rendimento paragonabile. Ma molto resta ancora da fare nel campo della ricerca e la Germania, che detiene la leadership mondiale con il 42% dell'installato e il 46% del generato, ha lanciato a Valencia la proposta di dare vita ad un'agenzia internazionale per le rinnovabili: "Il governo tedesco propone ai partner europei e internazionale di dare vita ad un agenzia, come l'Aie, che possa lavorare con risorse almeno paragonabili a quelle che vengono destinate al nucleare", ha sottolineato Hans-Joef Fell, deputato del Parlamento tedesco.

Il 2007 si è chiuso con incredibile crescita del mercato (+35,5% sul 2006), secondo l'Epia (l'associazione delle industrie del settore), sfiorando 1 GW di produzione, obiettivo ampiamente superato nei primi mesi di quest'anno. Per la prima volta l'Italia compare nella classifica dei primi cinque, seppur con soli 100 MW di installato e 50 MW di energia prodotta, a fronte dei 1100 MW della Germania, ma anche dei 512 MW della Spagna.

(1 settembre 2008)

Leggi tutto il post...

Orsi polari alla deriva, countdown to extinction

"L'immenso iceberg su cui si trovavano si è dapprima staccato dalla terraferma e quindi si è gradualmente, completamente sciolto. Così nove orsi polari si sono ritrovati nelle acque gelide del mare d'Alaska, trasportati dalla corrente, costretti a nuotare 24 ore su 24 per sopravivere. La terra più vicina era a una distanza raggiungibile per questi instancabili animali:

un centinaio di chilometri più a sud. Ma l'istinto li ha spinti a muoversi in direzione opposta, verso nord, e in quel senso di marcia il primo pezzo di ghiaccio che offrirebbe loro un approdo si trova a seicento chilometri, una distanza quasi certamente insormontabile anche per formidabili nuotatori come loro. Un tempo era più vicino, ma si è ridotto a causa del cambiamento climatico che riscalda il pianeta, facendo ritirare il manto di ghiaccio sempre di più verso il Polo Nord.

L'avventura degli orsi sperduti tra l'Alaska e il Polo è così presto diventata una tragica odissea per tornare a casa, filmata, fotografata e seguita dagli specialisti del governo americano e delle compagnie petrolifere che operano in quella desolata, inospitale, selvaggia regione del globo. Il gruppo ha percorso finora un centinaio di chilometri. Alcuni degli orsi sono morti, affogando per la stanchezza: i rilevatori che li osservano dall'alto in aereo e in elicottero non sono sicuri di quanti siano ancora in vita. Di certo i superstiti appaiono stremati. Il World Wide Fund for Nature sta considerando di chiedere alle forze armate degli Stati Uniti l'invio di una nave per cercare di salvare gli orsi: anche se il salvataggio sarebbe un'operazione estremamente complicata.

La vicenda è stata raccontata oggi dal Daily Mail di Londra, che ha pubblicato la foto di uno degli orsi nel mare d'Alaska, scattata da distanza ravvicinata da un elicottero. Non è la prima volta che orsi polari finiscono in mare a causa dello scioglimento dei ghiacci. Sempre più spesso capita che arrivino a nuoto, o su piccoli iceberg, fino all'Islanda, dove la popolazione locale peraltro li uccide a fucilate appena raggiungono la riva. La foto di un orso polare su una minuscola piattaforma di ghiaccio ha fatto il giro del mondo qualche mese or sono. "Tutti gli orsi polari sono minacciati dal surriscaldamento del pianeta, rischiano l'estinzione", dice al Mail il professor Richard Steiner della Università dell'Alaska. Chissà se qualcuno dei nove bestioni dispersi riuscirà a salvare la pelle, completare l'odissea e ritrovare miracolosamente la via di casa."
Fonte: Repubblica Ambiente

Leggi tutto il post...