No al carbone Alto Lazio

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18 gennaio 2008

Marrazzo è ormai da smaltire



Eccolo, di nuovo, Marrazzo.

Già protagonista della nostra rubrica "Gli Ecobugiardi Vol.I", mai pago, eccolo di nuovo, ormai trasformato (scoperto) in ciò che è. Un uomo portatore di un pensiero residuale, da smaltire. Giusto quindi che sieda dov'è, coerente coi tempi che corrono.
Massì, tanto ci penserà Gasbarra a fare il Robin Hood della situazione, nel solito ruolo di salva-voti dopo le sparate sempre peggiori dell'ex piazzista televisivo. A farci credere che la politica della sinistra governativa è vicina ai cittadini, non all'Enel (decidete voi da chi dipenda il fatto che gli interessi dei cittadini non coincidono mai con quelli di Enel, e viceversa).

Ma leggiamo questa Ansa:

"RIFIUTI: MARRAZZO, A CIVITAVECCHIA ENERGIA DA CDR E CARBONE

(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ''A Civitavecchia non c'e' possibilita' che si costruisca un nuovo impianto per i rifiuti, mentre uno scenario possibile e' quello della co-combustione. Si puo' infatti immaginare che nella centrale Enel, appena sara' pronta, sia bruciato oltre al carbone anche il cdr''. E' quanto afferma il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, nel corso di una trasmissione radiofonica. ''Quando si e' pensato di essere portatori di una politica di sviluppo con il carbone pulito - spiega Marrazzo - non si e' fatta una grande scelta mentre la co-combustione e' qualcosa che ha un minor impatto ambientale e non si appesantisce la zona di Civitavecchia con altre strutture''. Per Marrazzo, ''l'impianto consentira' la produzione di energia elettrica mediante la combustione combinata di carbone e rifiuti solidi urbani pretrattati: siamo nel solco della gassificazione''. (ANSA). "

"Siamo nel solco della gassificazione".
No. Tu, Marrazzo, sei nel solco delle chiappe, proprio li in mezzo. Un buco di culo, insomma, come dicono gli anglofoni: ASSHOLE!!

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11 gennaio 2008

Spartizione delle elemosine

Apprendiamo da maremmaoggi.it (vedi qui per l'articolo intero) che:

Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere e S. Marinella. Sono i comuni che rappresenteranno il
comprensorio, così come stabilito dalla legge 8, interessato dalla presenza della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, in fase di riconversione a carbone chiamati ad avviare "entro breve tempo" le trattative con la Spa elettrica per "raggiungere un accordo quadro complessivo che stabilisca, ricadute economiche favorevoli per lo sviluppo del comprensorio limitato ai cinque comuni indicati dalla legge 8". Questo l'esito del tavolo sullo sviluppo convocato dal Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, assente all'incontro ma rappresentato da membri della presidenza, al quale hanno preso parte i sindaci di Civitavecchia, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, il commissario prefettizio del comune di S.Marinella e il presidente di Enel Produzione, Sandro Fontecedro. Un incontro che dopo il tavolo sulla salute ha aperto il confronto diretto fra Enel e comuni per stabilire tempi e modalità del percorso che dovrà portare in tempi rapidi alla definizione di un accordo che riguardi le ricadute economiche per la presenza della centrale sul territorio. Un percorso, quello del tavolo sullo sviluppo del territorio, che proseguirà parallelamente al tavolo della Salute che, a breve sarà riconvocato per discutere con gli enti locali il progetto per la diminuzione ulteriore delle emissioni della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord consegnato da Enel a regione e comuni il mese scorso e per studiare un sistema di controllo e monitoraggio ambientale complessivo del territorio...

Ecco che i nostri amministratori politici possono trovarsi di nuovo a cospetto di sua velenosità l'Enel per contendersi le elemosine e far cassa a scapito del nostro futuro e della nostra salute. Del resto l'abbiamo evidenziato tante e tante volte, il nostro "NO" al carbone è stato cavalcato da destra e sinistra, a livello locale, per alzare la posta delle compensazioni. Può essere che qualcuno prima o poi tenti di impiantare un "ufficio nocoke" all'interno dei comuni, strumentalmente preposto per rappresentare una pseudo-opposizione all'Enel
allo scopo di raccattare il raccattabile dalla servitù, e attingere così in modo più o meno occulto a finanziamenti per opere di vario tipo, ma che certo non possono fare il bene della popolazione.
Tutto è in vendita, no? Basta solo decidere il prezzo...O accettare l'offerta, come in questo caso, purché ci sia qualche briciola da leccare.


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5 gennaio 2008

Di nuovo: a TVN si vogliono bruciare rifiuti

Riportiamo, vista l'importanza, un articolo comparso giorni fa su Civonline.it (vedi qui)

La centrale Enel di Civitavecchia sarà utilizzita come combustore di rifiuti del Lazio e della Campania? La domanda sorge spontanea dopo l’articolo apparso sul Corriere della Sera, in cui si riportava l’ipotesi rilanciata dal ministro dell’Ambiente Alfonso Pecorario Scanio di bruciare i rifiuti nell’impianto Enel di Civitavecchia, notizia nel pomeriggio smentita dallo stesso ministro che l’ha definita «falsa e priva di fondamento».
A pochi giorni dall’inizio del nuovo anno si è tornato dunque a discutere animatamente di quarto impianto ed emergenza immondizia nel Lazio, anche in vista del termine, il 31 dicembre, del commissariamento sui rifiuti del presidente della Regione Piero Marrazzo, il quale dovrà decidere quale soluzione avviare al più presto per risolvere il problema. E proprio giovedì pomeriggio in un vertice segretissimo in Campidoglio Marrazzo ha incontrato il sindaco di Roma Walter Veltroni e i ministri allo Sviluppo economico Pierluigi Bersani e all’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. Mentre da quest’ultimo è arrivata la smentita sull’utilizzo di Tvn per bruciare rifiuti, Marrazzo sembrerebbe puntare invece per un quarto impianto di gassificazione nei pressi di Albano, impianto che dovrebbe essere realizzato da un consorzio pubblico-privato composto da Ama, Acea e da una società di Manlio Cerroni. Questa ipotesi, si è fatto notare durante la riunione in Campidoglio, costerebbe meno del carbone e potrebbe permettere di eliminare una parte dell’immondizia del Lazio e pure di altre regioni, prima fra tutte la Campania, che da tempo tenta di trovare una soluzione a un’emergenza che ha assunto connotati spaventosi.
Mentre si attende la prossima mossa di Marrazzo in tema di rifiuti, si è subito attivato il mondo politico di Civitavecchia. Con ironia sulla smentita del ministro è intervenuto il leader dell’opposizione Nicola Porro: «Sulle ecoballe, a quanto pare, sono circolate ‘‘ecoballe’’. Per fortuna. Sarebbe bene che tutti condividessero un’altra idea di sviluppo per il nostro territorio, che passa per il progressivo ridimensionamento del vincolo energetico in tutte le sue modalità». «Per noi - ha spiegato il consigliere comunale dei Verdi Alessandro Manuedda - fare di Tvn un inceneritore è un’ipotesi impraticabile e che inciderebbe negativamente su una già precaria situazione ambientale e sanitaria della città». «Non si comprende - ha aggiunto il direttivo di Ambiente e Lavoro, contrario all’ipotesi Tvn - perché non si voglia prendere in esame il sistema moderno della dissociazione molecolare che superando quello della termodistruzione e basandosi sul fenomeno della ossidazione dei rifiuti consente uno smaltimento con impatti ambientali assai minori di quelli in uso finora». Per il capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti - Giovane Italia Donato Robilotta bruciare i rifiuti a Tvn «è la più inquinante delle ipotesi, quasi come mettere diossina in un cannone e spararla in aria. Il presidente della Regione Marrazzo - ha detto Robilotta - firmi il decreto che autorizza la costruzione del quarto impianto di gassificazione ad Albano, quello Ama-Acea-privati, entro il 31 dicembre, data di scadenza del commissariamento sui rifiuti, o sarà responsabile dell’emergenza che colpirà la nostra Regione così come sta colpendo la Campania».
(S.Car.)


I bene informati sanno che non si trata di una novità, affatto. Basta vedere il sito Nocoke.org, per averne prova. Non c'è limite all'oltraggio.

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7 dicembre 2007

I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo


Secondo appuntamento con la rubrica "I Veri Ecobugiardi".
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.

Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):

Il presidente del Lazio Piero Marrazzo commenta la firma del protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Previsto anche un impianto per la produzione di energia solare termodinamica a concentrazione. Tutto, però, dopo il carbone. Gasbarra su Tvn: «Facciamo in modo che dall’Enel non ci venga data questa sòla obsoleta»

Da quanto si evince dalle dichiarazioni, si possono individuare elementi positivi per il futuro del territorio che tenta di accumulare ulteriori motivi per scacciare finalmente la venefica presenza di Enel; in un futuro, però, tutt'altro che prossimo.
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.

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4 dicembre 2007

Enel, nuove modifiche al progetto TVN: ma Gasbarra ribadisce il NO AL CARBONE

Gasbarra: "LA PROVINCIA HA GIA’ VOTATO CONTRO LA RICONVERSIONE DI TVN CON VOTO PIENO DI DUE ASSEMBLEE"

Roma, 4/12/07.
Al termine dell'incontro organizzato presso la Regione Lazio per discutere sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Torre Valdaliga nord a Civitavecchia, il Presidente della Provincia di Roma E. Gasbarra ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Abbiamo deciso di avviare una sorta di controllo, di monitoraggio dell'area dal punto di vista dell'inquinamento ambientale che e' stato da tutti condiviso prevede di affidare alla Regione Lazio e al suo Presidente Marrazzo il coordinamento di tutti quegli enti preposti al controllo della salute. Io stesso rispetto a incombenze ambientali tipo questa sono disposto a trasferire in questa fase e in quel territorio fondi e ruoli per la Regione Lazio". Lo ha detto Enrico Gasbarra,
All'incontro era presente il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e i rappresentanti di una decina di comuni della zona.
"E' stato un tavolo tecnico interessante, -ha proseguito Gasbarra- nel quale i sindaci hanno ribadito, salvo piccole defezioni, la loro contrarieta' al processo di riconversione a carbone per la centrale di Torre Valdaliga nord. Pare ci sia una novita' nel progetto Enel, ma non c'e' stata su questo nessuna comunicazione ufficiale. La comunicazione verra' eventualemnte data al presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo che la inviera' alle istituzioni degli enti locali".
"Per quanto ci riguarda -ha concluso Gasbarra- se il progetto sara' il miglioramento della proposta della centrale a carbone avra' il voto contrario della mia amministrazione. La mia istituzione e' infatti contraria al carbone e lo ha dimostrato gia' con un voto pieno delle due assemblee, se invece sara' una proposta completamente nuova la valuteremo".

Secondo quanto riporta RomaOne.it (vedi qui):


"L'Enel ha modificato il progetto e ora la riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord passa nelle mani del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Il governatore ieri aveva convocato il Tavolo regionale dopo la lettera con la quale il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani lo informava della disponibilita' di Enel a ridurre ulteriormente l'impatto della centrale sul comprensorio di Civitavecchia. Il progetto, dunque, subirà delle correzioni e sarà inviato alle istituzioni locali per una valutazione..."



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19 novembre 2007

Qualcuno vorrebbe bruciare anche rifiuti a TVN

"CIVITAVECCHIA - In città il quarto impianto regionale che dovrà bruciare i rifiuti trattati? Possibile, stando a quanto si vocifera ultimamente alla Pisana. Il capogruppo alla Regione Lazio dei Socialisti Riformisti, Donato Robilotta, parla chiaro: «In questi giorni è sempre più insistente la voce dell’utilizzo della centrale a carbone di Civitavecchia, insieme al cementificio di Guidonia, come co-combustione di rifiuti, cioè quanto di più inquinante possa esserci oggi». E nonostante un’interrogazione in merito, né il presidente Marrazzo né l’assessore all’Ambiente Zaratti avrebbero risposto ed escluso la possibilità. A dir la verità anche dall’Enel, al momento, non ci sarebbe una vera e propria smentita. Dall’ufficio stampa dell’Azienda, infatti, affermano che al momento la priorità è quella di portare a termine i lavori di riconversione nei tempi stabiliti «ma è difficile ora poter dire cosa avverrà tra un anno - hanno aggiunto - noi siamo a disposizione per ogni eventuale ipotesi, da discutere comunque con il Comune e con il comprensorio. Se e quando verrà presentata ufficialmente la richiesta si vedrà». Finora infatti non ci sono stati approcci concreti e trattative, sia ufficiali che ufficiose, tra Enel e Regione Lazio..."

Fonte: Civonline.it, clicca qui per l'articolo intero.

...Mentre ad Anguillara parte la differenziata e la raccolta porta a porta:

ANGUILLARA - “Siamo ad un passaggio cruciale. Si tratta di superare la logica della discarica per abbracciare la riduzione della produzione dei rifiuti. È un processo nel quale la Provincia di Roma ci ha accompagnato e per il quale siamo stati in grado di attivare le giuste forze”. Sono alcune delle dichiarazioni del sindaco di Anguillara Emiliano Minnucci nell’incontro di sabato scorso ad Anguillara durante il quale è stato presentato, alla presenza del vicepresidente della Provincia di Roma Pina Rozzo, il passaggio ad un sistema di racconta differenziata porta a porta, che può essere definita “spinta”. Il sistema grazie ad un finanziamento della Provincia di Roma di 468.478,21 euro consentirà di togliere, a partire da gennaio 2008, i cassonetti dalle strade e di estendere la raccolta differenziata porta a porta, già attuata in fase sperimentale in alcune zone, su tutto il territorio comunale interessando circa l’80 per cento della popolazione.“In questo nuovo passaggio – ha aggiunto – il sindaco Minnucci la multiservizi energia Servizi Ambiente (Esa) di Anguillara, la società ad intero capitale pubblico, sarà l’elemento determinante nel salto di qualità. La Provincia ha scommesso su alcuni Comuni pilota, ed Anguillara è tra questi – ha aggiunto il sindaco – e fare scommesse in tempi di magra non è certo facile”. “Con i fondi stanziati – ha detto la vicepresidente provinciale Pina Rozzo – la Provincia di Roma finanzia l’intero costo del primo anno di avvio del nuovo servizio. È previsto anche un apposito piano di comunicazione per informare la cittadinanza. Il sistema rispetto al precedente, con gli operatori che si recheranno presso le abitazioni, riporta in ballo anche il rapporto diretto col cittadino”. “L’obiettivo – ha commentato il delegato all’Ambiente Giuseppe Girardi – è di arrivare al 50 per cento di raccolta differenziata. Eravamo partiti dal 5 per cento, con la fase sperimentale siamo arrivati al 27 per cento. Il sistema prevede inoltre con uno specifico finanziamento la realizzazione di un impianto di compostaggio in località Crocette”.Alle famiglie verrà distribuito un set di tre bidoncini: una biopattumiera marrone per gli scarti organici (in media il 31 per cento dei rifiuti prodotti), un bidoncino bianco per carta e cartone, un terzo bidoncino grigio per il cosiddetto secco indifferenziato per materiali non riciclabili. Le famiglie riceveranno inoltre un sacchetto giallo per la plastica e metalli (lattine). Resteranno per le strade le sole campane per il vetro. I rifiuti verranno ritirati a domicilio dagli operatori secondo un calendario cadenzato comunicato alle famiglie.

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10 settembre 2007

Comunicato. La svendita della salute pubblica

Sentiamo alzarsi alti lamenti dai fautori del carbone i quali scoprono solo ora che le ricadute economiche ed occupazionali della conversione di TVN sono solo briciole e “contentini” per il divertimento estivo dei civitavecchiesi.

Fanno la voce grossa reclamando più soldi dall’ENEL, ma si guardano bene dal rendere chiaro a tutti che si tratta di un mercanteggiamento che avviene sulla nostra pelle e la merce di scambio è la nostra salute, l’ambiente e l’economia produttiva dell’Alto Lazio che si regge sull’ambiente pulito.


Gli effetti della trattativa in corso sono già evidenti: l’Osservatorio ambientale, organismo competente per i controlli, non funziona e per ammissione dello stesso sindaco “non ha prodotto nulla”. Non si fa sentire neppure il governatore Marrazzo che aveva assicurato l’intervento della regione per garantire l’imparzialità della gestione e del sistema dei controlli dell’osservatorio, rispetto a possibili ingerenze e condizionamenti da parte dei controllati.

Intanto nessuno si preoccupa dei rischi che corrono i nostri polmoni a causa del grave inquinamento atmosferico che avvelena già oggi la città, con TVN inattiva. Le centraline di rilevamento della qualità dell’aria hanno registrato dall’inizio dell’anno oltre 35 superamenti del limite di tolleranza consentito per le polveri sottili PM10, numero massimo di sforamenti ammissibile. Ricordiamo inoltre che nonostante le proteste dei cittadini e le iniziative del comitato (perfino il digiuno e l’azione nonviolenta della “scalata” al Traiano, quest’ultima condivisa anche dai No coke civitavecchiesi) le tre centraline che in passato avevano evidenziato i dati più allarmanti rimangono ancora inspiegabilmente inattive mentre l’ulteriore stazione di rilevamento da posizionare all’interno del porto, come prescrive il ministero dell’ambiente, è inesistente.


Vengono invece annunciate nuove convenzioni con ENEL e TIRRENO POWER insieme a richieste di risarcimento dei danni. Perciò sapremo presto quanto è valutata la salute, il dolore e la sofferenza delle persone nello scambio della vergogna.


Civitavecchia, 10/9/2007


COMITATO NO AL CARBONE


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22 maggio 2007

Le Province di Roma e Viterbo, il Presidente della Regione Lazio, i cittadini: UNITI IN UN NO CHIARO E DEFINITIVO AL CARBONE





"...I consigli provinciali di Roma e Viterbo riuniti questo pomeriggio a Palazzo Valentini in seduta congiunta, hanno approvato all’unanimità il preannunciato ordine del giorno con il quale chiedono al Governo la convocazione di una nuova conferenza dei servizi sulla riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord.Un emendamento alla delibera prevede che vengano avviati degli studi socio-economici su Civitavecchia e il suo comprensorio al fine di individuare proposte di sviluppo alternative alla conversione a carbone della centrale di Torre Nord, accordando la precedenza alle fonti rinnovabili. Dopo il voto dell’assise il consiglio si è aperto agli interventi esterni, tra i quali anche quello del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo. Sono intervenuti in assemblea i rappresentanti di ben 24 amministrazioni comunali delle due province..."
 
Tratto da http://www.trcgiornale.it/modules.php?name=News&file=article&sid=16096

Vedi anche http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/atmosferico/7665.php

Un giorno importante che dimostra ancora una volta l'importanza dell'azione diretta dei cittadini. Caro Bersani, che sia pillola o supposta, ora dovrà mandarla giù -o, se preferisce, su- a forza...

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7 maggio 2007

Lettera al presidente Marrazzo

Gent.mo sig. presidente,

dopo anni di lotta ininterrotta, l’opposizione al progetto di riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord è ripresa con più forza su tutto il territorio dell’Alto Lazio.
Dal 29 marzo, giorno in cui è iniziato lo sciopero della fame a Tarquinia, le iniziative di lotta si sono estese a Civitavecchia, Viterbo, Ladispoli, Allumiere, in molti comuni della provincia di Roma e di Viterbo, fino ad interessare il comune di Roma.
Smentendo quanti contavano a lungo andare sulla rassegnazione, la partecipazione della popolazione è stata sempre più numerosa e combattiva.
Stiamo difendendo non solo la nostra salute ed il futuro del nostro territorio ma lottiamo nello stesso tempo per la salvezza del pianeta dai cambiamenti climatici causati dall’aumento della CO2, di cui il carbone è tra i maggiori responsabili. I danni causati dall’alterazione del clima sono già sotto gli occhi di tutti e pertanto o si cambia fin da ora il modo di produrre e consumare energia, negando la legittimità della riconversione a carbone e passando alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico, o sarà troppo tardi.
La parte più responsabile ed avveduta della politica sta prendendo atto della necessità di questa svolta, che richiede volontà e scelte coerenti per tutelare gli interessi più generali insieme a quelli delle comunità come la nostra, contrastando, se necessario, la prepotenza di chi non vede al di là del proprio profitto economico.
Il Ministero dell’Ambiente ha chiesto al Ministro delle Attività Produttive di riaprire la conferenza di servizi sulla conversione a carbone della centrale di Civitavecchia, riconoscendo la fondatezza e validità delle argomentazioni critiche al progetto. La stessa richiesta, siamo sicuri, sarà trasmessa dalla Ministra della Salute, che ha preso atto della grave condizione sanitaria delle popolazioni del comprensorio e costituito una commissione di esperti per valutare i rischi sanitari previsti col carbone.
Ci rivolgiamo pertanto a Lei affinché faccia giungere al Ministro Bersani analoga richiesta da parte della Regione Lazio.
Né gli atti programmatici della regione, né le dichiarazioni politiche contengono riferimenti all’utilizzo del carbone per produrre energia, poiché la sua amministrazione punta decisamente sullo sviluppo delle fonti energetiche alternative.
Con il carbone il territorio dell’Alto Lazio rimarrebbe asservito alla monocultura energetica del megapolo Civitavecchia- Montalto, l’impatto ambientale e sanitario aumenterebbe e si avrebbero pesanti ripercussioni negative sull’occupazione e le attività produttive di tutti gli altri settori quali l’agricoltura, la pesca, il turismo (si pensi solo ai siti etruschi di Tarquinia e Cerveteri patrimonio dell’umanità).
Siamo ancora in tempo per fermare il carbone. Dobbiamo farlo prima che sia troppo tardi per arrestare il meccanismo perverso che ci sta portando al disastro ambientale. Il movimento ne è consapevole e non si fermerà finché non avrà ottenuto ascolto. Occorre che anche la politica, le istituzioni e i poteri pubblici si mettano in sintonia con i cittadini e svolgano il compito che compete loro.

Con fiducia Le inviamo cordiali saluti

Movimento NO Coke Alto Lazio

Civitavecchia, 7/5/2007

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