No al carbone Alto Lazio

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28 luglio 2010

Cerano, Cristicchi non suona nella centrale a carbone. La dichiarazione ufficiale.

Da senzacolonne.it
"Dopo aver ascoltato entrambe le parti in causa e preso atto del clima di poca serenità sul territorio, ho deciso di non esibirmi nel concerto presso la centrale di Cerano, il prossimo 7 agosto, poiché le condizioni attuali riscontrate non permettono di esibirmi con la necessaria tranquillità d'animo". E' con questa nota che Simone Cristicchi ha annunciato la sua scelta circa il concerto previsto nell'ambito di “Correnti musicali”, organizzato dall'Enel.
Verrebbe da dire che questa volta gli esponenti di “No al carbone” sono riusciti nel loro “intento”. Sul blog dello stesso cantautore il gruppo aveva già scritto una lettera, datata al dieci luglio, chiedendo espressamente allo stesso di annullare la data del concerto brindisino. “Ciao Simone, abbiamo saputo dalla stampa che quest'anno sarai tu il protagonista di “Correnti musicali”, il concerto che Enel organizza nella centrale di Cerano, a Brindisi. Voglio raccontarti cosa significa per noi abitanti di questo territorio la centrale a carbone di Cerano. Cerano è una località in riva al nostro mare adriatico, ma, dove prima c'erano spiagge bellissime. Ora l'unico panorama presente è questo ecomostro cui quasi come una begga hanno dato un nome “gentile”: Federico II”. Questo solo uno scorcio di questa lettera che si fa lunga righi e righi ricchi di dati, numeri e specificazioni. In chiusura di tutto ciò l'appello, forte, deciso del gruppo: “Ti chiediamo di sostenerci, di sostenere il futuro nostro e dei nostri figli, di sostenere il grido di dolore di chi ha perso affetti.

Ancora una volta pane et circenses in chiave moderna: ricatto occupazionale e concerti per zittire una città. La musica che Tu e noi tanto amiamo è un inno alla vita, alla gioia e alla bellezza, per questo ti chiediamo di rinunciare al concerto in questo luogo simbolo di dolore e del potere che opprime un'intera comunità. Siamo convinti che la tua sensibilità accoglierà questo nostro appello”. Parole che potrebbero aver colpito il cantante. Il responsabile del blog in controbattuta aveva risposto che avrebbero reso noto il movimento di protesta. E così è stato.

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27 luglio 2010

Cristicchi boicotta la data presso la centrale a carbone di Cerano

Sulla bacheca facebook di Simone Cristicchi è apparso il calendario aggiornato con le prossime date live, e da queste è scomparsa quella di Cerano.

La notizia sui media:
Quotidianodipuglia: Brindisi, Cristicchi annulla il concerto davanti alla centrale "Federico II"
Reportbrindisi: Concerto a Cerano, Simone Cristicchi rinuncia
Brundisium.net: Simone Cristicchi dice No al Carbone?


Cristicchi aveva già paventato la possibilità di rinunciare al concerto presso la centrale sporca con queste parole: Quando ho accettato non conoscevo la situazione di Brindisi. Voglio capire alcuni aspetti e se le cose stanno così come dicono gli ambientalisti è chiaro che ne trarremo le dovute conclusioni

Grazie Simone per il tuo contributo di civiltà, l'Alto Lazio come il Salento ti sono grati per questa scelta. Una sola correzione: non siamo ambientalisti, ma semplici cittadini preoccupati per il nostro futuro.

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26 luglio 2010

Vuvuzelas contro la musica nelle centrali sporche

Quotidianodipuglia:
"Brindisi, l'appello dei Sud Sound System. «Vuvuzelas contro il concerto a Cerano»

BRINDISI (25 luglio) - La protesta è guidata su Facebook dai Sud Sound System, con l'invito a Irene Grandi e Simone Cristicchi di non cantare il prossimo 7 agosto nell'area della centrale Enel "Federico II" di Cerano, al concerto organizzato dalla stessa azienda per l'energia elettrica.
[...] Anche l'anno scorso, sullo stesso palco Renzo Arbore e Arisa, ospiti della serata, furono oggetto di proteste a suon di fischietti

Nota dei Sud Sound System:
Questa nota è scritta per smentire con "piacere" cosa si legge su alcuni quotidiani pugliesi, ovvero che il Sud Sound System dirige la protesta di Cerano. Il Sud Sound System non dirige, ne detta le forme della protesta del "Comitato No Carbone" contro i concerti che si terranno il 7 Agosto nella Centrale Enel di Cerano "Federico II". Noi aderiamo come semplici cittadini e logicamente anche come artisti, ma smentiamo con "piacere" di essere portavoci, ideologhi o quant'altro. Smentiamo con "piacere" perchè il "Comitato No Carbone" dimostra che Brindisi è viva e che una generazione di giovani è pronta a lottare perchè in Puglia ci sia un modello di sviluppo economico che sia sostenibile e quindi una migliore qualità della vita per i cittadini.
Cerano, Ilva e altri poli industriali non sono più sostenibili per questa regione e per noi che ci abitiamo, sembrerà retorico ma c'è bisogno d'amore per questa terra e per noi stessi per fare scelte concrete giuste.
Siamo quindi vicini al "Comitato No Carbone" e ne appoggiamo l'iniziativa. Quel giorno ironia della sorte, saremo a suonare ad una iniziativa a Grosseto di Lega Ambiente, ma siamo certi che la voce dei cittadini pugliesi sarà forte e che le nostre voci contro il carbone saranno forti, perché piene d'amore per la vita.
Uniti si vince
.

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24 luglio 2010

"Il cigno che si strozza"

Comunicato da "No al carbone Brindisi"

Pochi giorni fa Confindustria ha espresso la propria soddisfazione in seguito ad un’audizione presso l’UPI della Dott.ssa D’Agnano, Direttore dell’ARPA di Brindisi, avente ad oggetto le emissioni di Anidride carbonica e polveri sottili della centrale Enel di Cerano. Per il Dott. Marinò l’Enel brutto anatroccolo era divenuto un cigno.
Noi che da molto tempo abbiamo smesso di credere alle favole in particolare a quelle raccontate da Confindustria, abbiamo chiesto quindi ufficialmente all’ARPA di Brindisi copia del documento e dei dati presentati dall’ARPA alla predetta audizione.
In questi giorni abbiamo ricevuto la seguente risposta: in seguito all’audizione di ARPA all’UPI del 28 giugno è stato prodotto dall’UPI un comunicato stampa ed a quello si può far riferimento, inoltre comunichiamo che “ Alcuna relazione è stata redatta da parte di questo DAP”.
Allora, di grazia, di cosa si compiace Confindustria se alcuna relazione ufficiale è stata prodotta?
Di quale "anatroccolo nero diventato cigno" parla il suo presidente se a Brindisi si continuano a bruciare 8 milioni di tonnellate di carbone all’anno e non vengono forniti dati dettagliati su metalli pesanti, diossine e inquinanti di ogni tipo che le società elettriche (e non) emettono?

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22 luglio 2010

I. Grandi e S. Cristicchi suonano presso la centrale a carbone di Cerano, la protesta esplode


Come raccontato pochi giorni fa, impazza in rete la protesta dei brindisini che contestano la scelta dei due cantanti di spendere la loro immagine per coprire le falsità di enel, che li paga per esibirsi presso la centrale a carbone Federico II, un vero ecomostro tra i peggiori in Italia ed Europa.

Riportiamo l'articolo che Repubblica ha dedicato al caso:

"Su Facebook la stanno implorando di non andare a suonare. Utenti e fan scrivono da giorni sulla bacheca del profilo (ufficiale) di Irene Grandi 1, da quando è stato annunciato un concerto, il 7 agosto, sponsorizzato dall'Enel alla centrale di Cerano, provincia di Brindisi, in riva al Mare Adriatico. Le chiedono di rinunciare, di non salire su quel palco, di ascoltare le loro storie. Di rendersi conto. Così le ricordano che quella di Cerano, dove suonerà anche Simone Cristicchi nell'ambito della ressegna "Correnti musicali", è una centrale contestata. La 'Federico II' è infatti una centrale termoelettrica a carbone e per estensione è la più grande d'Italia e una tra le maggiori d'Europa - circa 270 ettari. Secondo le denunce delle associazioni ambientaliste e le rilevazioni del ministero dell'Ambiente, le sostanze che rilasciano i composti solubili che emette negli anni avrebbero contaminato suolo, sottosuolo e falda idrica. I contadini hanno rinunciato ai raccolti, i casi di cancro si moltiplicano. La zona idrogeologica è a rischio dissesto nonostante l'area sia sottoposta a vincoli rigorosi.

I fan brindisini sono i più delusi, e nelle poche righe concesse dalla 'bacheca' urlano alla loro maniera. Ma né Irene Grandi né Simone Cristicchi danno segni di voler rinunciare. La cantante senese ha pubblicato un breve comunicato, in cui giustifica la società e ribadisce: "Nei live di alcuni artisti vengono calcolate le emissioni prodotte e per compensare si interviene con progetti di riforestazione nelle zone in cui si tiene il concerto". Ma nessuno è stato contento.

Ma il messaggio 2 firmato dall'artista su Facebook, continua con il tono ufficiale da comunicato: "Cerco di rispettare l'ambiente attraverso i piccoli gesti di ogni giorno (...). Da anni Enel sta lavorando con la musica. L'attività della centrale di Cerano è svolta nel pieno rispetto dei severi limiti di legge sulle emissioni, poste proprio a tutela della salute e dell'ambiente. Nel prossimo biennio sono previsti oltre 300 milioni di euro di nuovi investimenti per abbattere ulteriormente le emissioni che sono controllate continuamente da una rete di centraline per il monitoraggio e per il controllo della qualità dell'aria che analizza di continuo i residui della combustione presenti nell'aria. I dati sono trasmessi in tempo reale sia alle Autorità competenti per il controllo (Comune e Provincia di Brindisi, ARPA regionale, etc.), che ai Comuni limitrofi all'impianto", scrive, forse, l'artista.

"Partecipo al concerto di Cerano perché credo sia possibile attraverso azioni mirate (ammodernamento centrali, diminuzione dell'anidride carbonica prodotta, nuovi investimenti per abbattere ulteriormente le emissioni, riconversione a carbone pulito delle centrali a carbone) costruire un futuro in cui le scelte energetiche e il rispetto dell'ambiente vadano in una sola direzione. Mi hanno colpito le tante mail arrivate, da cantante durante il concerto, chiederò all'Enel di impegnarsi sempre di più con scelte lungimiranti per la tutela dell'ambiente, nel rispetto della salute e della vita.", conclude lei. E i fan, non sono brindisini, si scatenano contro la cantante di 'Bruci la città'

La Puglia aspetta un segnale d'empatia. I Sud Sound System anche. E uno dei commenti sul profilo di Facebook a Irene Grandi, è proprio del collettivo pugliese, firmato da Nando. Chiede "per favore...". Ma altri commenti sono più duri, diretti. Delusi. Sono migliaia. "Irene ti chiedo con il cuore in mano di rinunciare al live di Cerano, i comunicati sono carta e le decisioni si possono rivedere...", digita Stefano. "Irene, sembra che tu abbia dato dei visionari a tutti quelli che ti hanno chiesto di non suonare a Cerano, purtroppo ti bagli tantissimo perché non lo sono", dice Filomena. "Ehi Irè! Ricordati...quando verrai a ballare in Puglia...quando sarai sul palco di Cerano...con tutta quella gente che è li per ascoltare te...prima di iniziare a cantare...se sarai un po' tesa...chiudi gli occhi...e fai un bel respiro...", provoca Vituzzo. "Chiediamo solo un gesto d'amicizia", afferma Angelo.

La centrale è un dente che duole. Irene Grandi avrà a che fare con gli abitanti di Brindisi, con i militanti di Greenpeace arrestati per aver calato dal tetto della centrale lo striscione: "First Climate Killer in Italy" (Primo killer del clima in Italia). Avrà contro i contadini. Tutti quelli che sanno che la centrale termoelettrica vanta una potenza di 2.640 megawatt ed emette 14,9 milioni di tonnellate all'anno di anidride carbonica (CO2).

Sul sito Filippo G. è preciso, si rivolge a entrambi i cantanti e spiega: "Le analisi svolte dal ministero dell'Ambiente e validate dall'Arpa hanno riscontrato la presenza di pesticidi e metalli pesanti oltre i limiti consentiti nelle coltivazioni di ortaggi destinati alla vendita, nel sottosuolo e nella falda profonda del territorio compreso tra Brindisi e Cerano. Ossidi di azoto e di zolfo, oltre a nanoparticellle e microinquinanti di vario genere danzano allegramente nei polmoni degli ignari (o quasi) salentini. In questo scenario la città di Lecce appare colpita direttamente dalle incidenze neoplastiche diffuse dal Registro tumori jonico salentino. La classifica delle tre province salentine configura proprio Lecce al primo posto con un'incidenza pari all'11,8 per cento dei casi di tumore alle vie respiratorie, seguita dai due poli industriali del territorio, Brindisi (9,3 per cento) e Taranto (8,3 per cento)".

Le facce del libro mettono video di YouTube. Chiedono che la musica non li tradisca. Sono pronti a perdonare la loro eroina. Ma deve andare via, non salire sul palco. "Iren(e)diti conto, Grandi potresti esserlo davvero", dice Federico F. che non considera l'ignoranza di una situzione una scusante. A volte fare l'artista è complicato. Così, gli utenti hanno aperto il gruppo 3: I veri brindisini boicottano i concerti dell'Enel. "C'è poco da fare qui, iscrivetevi al gruppo e invitate i vostri amici... credo che nessuno avrà il coraggio, almeno tra i giovani, di andare al concerto. I ragazzi del 'No al carbone' saranno amministratori del gruppo 4".

L'appello per Irene Grandi e Simone Cristicchi passa anche dalle voci in coro dei Sud Sound System che scrivono: "Non sappiamo se siete informati o meno di quello che produce la centrale a carbone Federico II, ma sappiamo che come noi avete la necessità di comunicare usando il linguaggio della musica, un linguaggio che supera le barriere. La centrale di Cerano è la seconda fabbrica italiana per emissioni di diossina e la prima per anidride carbonica. Ha fatto e sta facendo ammalare gli abitanti del Salento. Tutto questo è documentato da primari, ricercatori, giornalisti e dall'amministrazione regionale. La musica è amore, è vita, la centrale di Cerano no. Come avrete capito le informazioni riguardo a questa quotidiana ingiustizia sono spesso confinate alla nostra regione, vi chiediamo di riflettere e, se ve la sentite, di spendere la vostra voce per dire 'no' a tutto questo".

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19 luglio 2010

Una nota nera come il carbone, pessima figura di Irene Grandi


Giorni fa i cittadini del Brindisino avevano chiesto (vedi) a Irene Grandi di non prestare la sua immagine per le losche operazioni di makeup di enel, che l'ha inserita nel solito cartellone estivo con una esibizione presso la più velenosa centrale a carbone d'Italia, quella di Cerano.

La risposta della cantante toscana è arrivata tramite Facebook, e parla con molte delle solite parole d'ordine by enel, al punto che pare concordata con l'azienda. La Grandi declina la richiesta dei cittadini e se ne lava le mani con una nota stracolma di sciocchezze, ingenuità assortite, luoghi comuni. Il senso della risposta è chiaro: non le interessano certe faccende, e per togliersi la patata bollente dalle mani, si sarà probabilmente affidata alla società che cura la comunicazione pubblica per enel. In Italia anche gli artisti tengono famiglia, zia enel è troppo ricca e forte per contrariarla.

Agli occhi di chiunque sia minimamente informato sui fatti in oggetto, la cantante s'è giocata faccia e credibilità. Lo testimoniano i 130 e più commenti critici che la cantante ha già ricevuto in risposta alla sua nota.

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Cerano, sulla copertura del carbonile e le convenzioni

"Comunicato stampa: Italia Nostra, Legambiente, WWF Brindisi, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Lipu, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Salute Pubblica.

Brindisi, 18/07/2010

La notizia dell’autorizzazione da parte del Ministero alla copertura del carbonile è un atto doveroso che auspichiamo dia luogo ad una rapida costruzione del manufatto. Meglio tardi che mai.
E’ un primo passo sulla strada, ancora lunga, dell’impegno rivolto a rendere, in qualche misura, ambientalmente compatibile il colosso energetico di Cerano. Un cammino verso la necessaria compatibilità che richiede, come abbiamo più volte sottolineato, la seria riduzione del carbone bruciato in detta centrale.
Un argomento questo che si lega alla questione delle convenzioni con l’Enel e col polo energetico in generale.

Il problema non è se le convenzioni debbano essere o no firmate, perché un accordo tra il territorio e le aziende elettriche è indispensabile e urgente, ma solo se questa intesa comporta un’apprezzabile riduzione del rischio per la salute dei cittadini.
Questa condizione è irrinunciabile, in mancanza della quale qualunque contropartita risulterebbe inaccettabile dal momento che il diritto alla salute non può essere oggetto di alcuna contrattazione.
Sinora vi è stato solo l’annuncio della volontà di firmare al più presto le convenzioni, ma chi si attivato a fare queste sollecitazioni non ha accompagnato le medesime all’indicazione degli obiettivi da perseguire.
Certo, sono importanti le cosiddette ricadute positive sul territorio ma esse vengono dopo le esigenze della tutela della salute e devono essere specificate e rese note perché i cittadini possano, in qualche modo, far sentire la loro voce su problemi che li riguardano direttamente.
Il PEAR stabilisce un abbattimento del 30% del carbone usato, ed è proprio da questa indicazione che occorre partire. La riduzione del carbone deve essere effettiva e consistente perché non sono ipotizzabili, in materia, “compensazioni” di sorta anche in considerazione che la Puglia è la prima regione italiana nella produzione di energia fotovoltaica con 161 megawatt installati e primeggia anche nell’eolico. Primati questi che non hanno prodotto la benché minima riduzione, neanche simbolica, di carbone.

Attendiamo, quindi, non ulteriori dichiarazioni sulla necessità di firmare il prima possibile le convenzioni, ma auspichiamo invece che vengano resi noti i presupposti irrinunciabili per la firma delle medesime.
Le istituzioni non devono giocare di rimessa ma svolgere un ruolo indispensabile di proposta facendo capire alle aziende elettriche che il no al carbone non è solo uno slogan, ma esprime l’esigenza che esse rinuncino ad ingiuste pretese, rifiutate come si è visto anche durante la grande manifestazione del 19 giugno da una coscienza collettiva non più disposta a subire arroganze ed abusi.
Ed intanto è necessario che le strutture pubbliche preposte, a partire dall’ARPA, intensifichino i controlli che sino ad oggi sono stati gravemente carenti sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo.
E’ questo un discorso che le nostre associazioni vogliono seriamente fare con la Regione Puglia e le Amministrazioni locali.

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3 luglio 2010

Brindisi: i cittadini chiedono a Irene Grandi di NON esibirsi per enel

Pregevolissima iniziativa dei brindisini che provano a spiegare alla italica pop singer Irene Grandi, invitata a esibirsi presso la centrale a carbone di Cerano, la distruzione e i danni che questa arreca al territorio e alla sua gente (vedi qui), e di conseguenza la invitano a non esibirsi per una causa sporca che di più non si può.

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24 giugno 2010

Coordinamento Nazionale dei comitati italiani contro il carbone e per le rinnovabili

A seguito dell'evento dello scorso sabato in Tarquinia, numerosi i media nazionali e locali che hanno ripreso la notizia. Riportiamo a titolo esemplificativo:

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17 giugno 2010

Presentazione del Monitoraggio indipendente della qualità dell’aria

Sabato 19 giugno alle ore 17.00 presso il Monastero delle Benedettine in via Umberto I a Tarquinia,

la popolazione potrà conoscere i risultati del monitoraggio dell’aria effettuato autonomamente dai cittadini del comprensorio. Complessivamente sono stati raccolti e utilizzati circa 80.000 euro per finanziare due campagne di monitoraggio svolte nel 2008 e nel 2009 ed è solo l'inizio,un esempio di risposta civica da parte di un territorio condannato da oltre 50 anni di servitù energetica che ora pretende di conoscere cause ed eventuali responsabilità.

L’evento, eccezionale nel nostro territorio, è la prova concreta di quali risultati sia possibile raggiungere quando si vuole portare la propria lotta fino in fondo, contando solo sulle proprie forze, senza allearsi con gli inquinatori e senza scendere a compromessi. Si tratta solo dell’inizio di un percorso di approfondimento che ha lo scopo di fornire solide basi alle legittime rivendicazioni dei cittadini nella tutela della propria salute e di sviluppare la consapevolezza dei danni provocati da scelte industriali scellerate, di cui siamo cavie e che non possono essere mai compensate con somme di denaro.
Lo studio è stato effettuato da Terra srl con il contributo della Nanodiagnostic del dott. Stefano Montanari, due aziende all’avanguardia negli studi ambientali.ed epidemiologici.

Responsabile della Società TERRA srl di San Donà di Piave (Ve) è il dott. Marco Stevanin, la sua è una società di consulenza ambientale, ingegneria forestale e pianificazione.. La Nanodiadiagnosticsrl è un’azienda di consulenze scientifiche la cui attività principale è il rilevamento, tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale, di micro e nano particelle inorganiche in tessuti biologici, alimenti, campioni ambientali ed altro.

Lo studio, composto di una corposa documentazione tra analisi di laboratorio ed elaborati tecnici con perizia giurata in tribunale, evidenzia nel territorio in questione, una condizione di qualità dell'aria molto complessa e tutt’ altro che priva di criticità.

In occasione della presentazione del monitoraggio ambientale autonomo del Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia e del Mondo agricolo unito, il Movimento No Coke Alto Lazio annuncia il primo raduno del Coordinamento nazionale contro il carbone. Il 19 Giugno saranno presenti i Comitati di Tarquinia, Civitavecchia, Gualdo Cattaneo e Vado ligure, il Comitato Uniti per la Salute di Savona, il Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, i Comitati contro il carbone di Brindisi e Rossano Calabro.

Dopo anni di lotta i comitati possono unire le proprie esperienze e le proprie forze per una battaglia comune, contro chi minaccia la salute e il territorio sotto lo sguardo di amministratori e politici che, dietro laute compensazioni hanno rinunciato completamente a difendere la propria gente. Sono cittadini oggi più forti, che possono contare su medici e tecnici di rara capacità e onestà, sono cittadini che hanno sviluppato grandi capacità di resistenza e conoscenze tecnico-legali che saranno messe a disposizione di tutti i comitati, formando una rete per agire con ancora più forza. La lotta contro gli inquinatori e i cattivi amministratori va avanti.

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16 giugno 2010

Brindisi, manifestazione 19/6: aderisce il PD

Fonte: Brundisium.net

"La manifestazione indetta per il 19 giugno dalle associazioni ambientaliste di Brindisi, con la quale si rivendica l’autonomia del territorio nella definizione del modello di sviluppo locale e si chiede di investire per uno sviluppo sostenibile, è l’occasione per riflettere su ciò che oggi è Brindisi e la sua provincia, e su che cosa fare per reggere all’urto della crisi economica che rischia di indebolire ulteriormente il nostro sistema economico.
Il PD ritiene assolutamente inderogabile che lo sviluppo socio economico della provincia e della città capoluogo sia armonico e coerente con le naturali potenzialità del territorio, delle specificità industriali e produttive che si sono affermate nel tempo. Va superata la fase storica in cui era assente la partecipazione responsabile delle assisi democratiche e della popolazione. Un nuovo sviluppo fondato su progetti orientati ad una crescita che contemperi lavoro, ambiente e sicurezza che, come dimostra l’ultimo drammatico incidente mortale, sono imprescindibili per il nostro territorio.
In questa ottica nessun insediamento è pensabile in contrasto alle linee di recupero di una soggettività economica e sociale costruita nel territorio come è prioritario ridurre i fattori di inquinamento che questa realtà ha già subito e subisce tuttora.
La manifestazione è l’occasione per riproporre le questioni ancora aperte a partire dal rigassificatore, alla bonifica dell’ area industriale, alla riduzione del carbone e al ridimensionamento dell’attuale polo energetico brindisino.
Nel concreto è tuttora incomprensibile come il Governo nazionale abbia potuto rilasciare una VIA positiva alla costruzione del rigassificatore a Capobianco, come lo stesso Governo dia segnali di rilancio degli insediamenti energetici (nucleare, trivellazioni al largo delle nostre coste) senza alcuna considerazione dei programmi e delle esigenze dei territori interessati.
Per il PD è necessario riproporre il ridimensionamento del polo energetico brindisino, attraverso la sottoscrizione le Convenzioni con tutte le Aziende energetiche insediate a Brindisi, nella logica della significativa riduzione della quantità di carbone movimentato e bruciato, dell’attivazione delle opere di ambientalizzazione nonchè di una effettiva ricaduta sullo sviluppo delle aree interessate. In questo quadro il PD ha prospettato la necessità di una chiusura graduale della vecchia e ormai obsoleta centrale dell’Edipower. Scelta questa che consentirebbe di ridurre in maniera consistente il consumo di carbone e di riconsegnare alla città e al porto un’area portuale di pregio. Inoltre la non sottoscrizione delle Convenzioni ha contribuito in questi anni a peggiorare le situazione ambientale consentendo alle società elettriche di produrre senza regole e senza vincoli ambientali nonchè occupazionali.
Il territorio della provincia di Brindisi deve poter coniugare meglio le sue diverse capacità di crescita attraverso un ampio e diversificato assetto industriale, sempre più orientato a produzioni di qualità e di alto valore aggiunto compatibili con le condizioni socio-ambientali, all’agro-industria, al turismo, sino all’ efficace integrazione e qualificazione della piattaforma logistica che oggettivamente Brindisi rappresenta per l’Area Jonico Salentina e l’intera Puglia.
Il PD evidenzia che sarà sempre più complicato poter immaginare la ripresa dello sviluppo di una provincia meridionale come la nostra fin quando il Governo Nazionale continuerà a tagliare i fondi al Sud e alle Amministrazioni locali. La manifestazione dovrà far giungere un messaggio forte e chiaro al “Governo del nord” denunciando la sua politica marcatamente antimeridionalista e totalmente priva di un serio disegno di crescita complessiva del Paese.
Con queste convinzioni i gruppi dirigenti ed i simpatizzanti del Partito Democratico, pur se impegnati lo stesso giorno nella manifestazione nazionale del PD contro la manovra finanziaria del Governo e sulla ufficializzazione delle proprie proposte di risanamento e di sviluppo del Paese, parteciperanno alla Manifestazione del 19 giugno, a conferma della nostra volontà di riscatto di questa Provincia e di questa Città alla quale il PD ha contribuito ed intende contribuire come Partito locale e nazionale.
Infine il PD fa appello a tutte le Amministrazioni locali perché confermino il loro impegno di collaborazione istituzionale a sostegno di uno sviluppo equilibrato e sostenibile.

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13 giugno 2010

Brindisi manifestazione popolare 19/06/2010, adesione gruppo "No al carbone"

Comunicato stampa No al carbone Brindisi
"Il Gruppo No al Carbone aderisce alla manifestazione del 19 giugno indetta da numerose Associazioni Ambientaliste per l’Ambiente il Lavoro e la Salute a Brindisi.
Dopo la grande manifestazione del 23 Dicembre, con la quale cinquemila brindisini hanno chiesto una forte riduzione del carbone, occorre una nuova mobilitazione alla vigilia della riapertura del tavolo per la firma delle convenzioni con l’Enel e in attesa della ormai prossimo rilascio della VIA con la quale consentire alla LNG la realizzazione del rigassificatore.
Una città sempre più sotto assedio, un territorio che molti vogliono consegnare alle multinazionali dell’energia con le loro centrali elettriche a carbone, il rigassificatore che sequestra il porto, attraverso i nuovi progetti di centrali a biomasse e gasdotti con cui distruggere anche la costa nord di Brindisi.
Per rompere quest’assedio noi saremo ancora una volta in piazza il 19 giugno per chiedere una riduzione di almeno il 30% del carbone bruciato a Cerano, la bonifica dei terreni ed il giusto risarcimento per i danni causati dall’Enel, la conversione
della centrale Edipower a gas o la sua chiusura come previsto dalle convenzioni del 1996 con lo spostamento dei lavoratori a Cerano, per dire no al rigassificatore, in definitiva per dire basta a scelte calate dall’alto, per rivendicare il diritto a decidere in casa nostra, per un modello di sviluppo non invasivo fondato sulle nostre risorse agricole, sul turismo, sull’industria dell’alta tecnologia quale quella del settore aereonautico e meccanico che non può prescindere da una forte Università e un sistema ricerca da potenziare a partire dagli Enti pubblici di ricerca e le aziende presenti nella Cittadella della Ricerca.
Invitiamo quindi tutti i brindisini che hanno a cuore le sorti del loro territorio alla mobilitazione il 19 giugno per una Brindisi nuova in cui i lavoro non si debba contrapporre al diritto alla salute e all’ambiente.
Per preparare al meglio la giornata di mobilitazione,saremo ogni giorno in piazza Vittoria, fino al 18 giugno, per distribuire le magliette “No al Carbone”.

COMUNICATO STAMPA GRUPPO NO AL CARBONE

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12 maggio 2010

Brindisi terra appestata dal carbone

Attorno alla centrale enel a carbone di Brindisi, lo sapevamo, la terra non è più coltivabile per generi alimentari, e lo stesso accadrà anche qui a Civitavecchia.

E allora? Tutti contenti: pannelli solari sulla terra avvelanata altrimenti utilizzabile.

"...prima l'ordinanza e poi i rilievi fatti sul sottosuolo, hanno dimostrato che la produzione non potrta' mai essere per beni alimentari.Ed allora perché' non allargare l'ipotesi di interventi e prevedere che quei terreni possano anche ospitare altri insediamenti ecompatibili come ad esempio impianti fotovoltaici, eolici ,e non solo per la produzione di beni per centrali a biomasse o per la floricultura? E' una ipotesi per altro ribadita proprio nella bozza delle nuova convenzione quando e' stata inserita questa nuova strada .Tutti sarebbero ben felici di vedere realizzato un bel parco fotovoltaico su quei terreni..." Fonte: PugliaTV

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12 aprile 2010

"No al carbone, fino all'ultimo respiro" Mobilitazione anti-carbone a Brindisi




"Ennesima iniziativa di protesta e sensibilizzazione a Brindisi indetta dal gruppo No al Carbone e che ha visto la presenza di oltre un centinaio di partecipanti, compresi i "ragazzi" del Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso di Taranto con un loro striscione, segno che le lotte per l'ambiente e la salute in Puglia hanno un unico denominatore comune: ribellarsi ai padroni dell'acciaio e dell'Energia..."
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21 febbraio 2010

No al carbone Brindisi: denuncia alla Procura



Il comitato “NO AL CARBONE” ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi

In data 16 febbario 2010 il comitato “NO AL CARBONE" ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Brindisi in cui si chiede di accertare le eventuali ricadute ambientali e sanitarie dovute a uno spropositato utilizzo del carbone movimentato all'interno delle aziende energetiche presenti sul territorio.

Ad esso sono stati allegati:


• Oltre tremila firme di cittadini dell'intero territorio provinciale;
• la rivista trimestrale n.4 dell'Ordine dei Medici Brindisi Medica;
• l'Atlante delle cause di morte della regione Puglia 2000-05;
• il Registro Tumori Jonico-Salentino fatto dalle A.S.L. di Brindisi, Taranto e Lecce;
• l'Ordinanza Sindacale n.18 del 28/06/2007 a firma Domenico Mennitti che vieta la coltivazione dei prodotti alimentari nei terreni limitrofi alla centrale Federico II;
• un documento dell'ex Presidente della Provincia Michelle Errico Centrale Termoelettrica di Brindisi ENEL Sud prot.129454 datato 09/07/2007 dove si documenta la grave situazione ambientale in cui versa il territorio;
• lo studio dell'ARPA Le emissioni industriali in Puglia, rapporto sulle emissioni in atmosfera dei complessi IPPC;
• un approfondimento dell'OMS centro Ambiente e salute aree ad elevato rischio di crisi ambientale.

I documenti sopra elencati esplorano le cause dell'inquinamento e le relative conseguenze per la salute; qualora si dovessero riscontrare comportamenti illeciti, dolosi o colposi che siano, nei confronti dell'ambiente da parte di aziende ospiti sul territorio, pretenderemo che tutti i responsabili di questo disastro ne paghino le conseguenze.

Intanto però ci limitiamo a constatare che l'inadeguatezza della classe politica, attuale e passata, ha fatto si che un gruppo di liberi cittadini dovesse ricorrere alla magistratura per avere garanzie di salubrità ambientale vista la poca volontà sin qui dimostrata, anche dopo una manifestazione che ha coinvolto migliaia di cittadini sotto la duplice idea di rispetto e salute.

Ora più che mai è il momento di battere i pugni sul tavolo delle trattative e pretendere in primo luogo serietà.

Non si possono far passare degli investimenti di ambientalizzazione dovuti da diverso tempo come gentili concessioni o credere che sarà una manciata di carbone in meno a diminuire le malattie, mortali e non, che ad esso sono collegate.

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25 luglio 2009

Fulvio Conti faccia di bronzo

Queste balle colossali si commentano da sole. Tuttavia è difficile smettere di stupirsi di fronte a dichiarazioni così sfrontate. Mostri anarcoidi come Fulvio Conti sono capaci di dire e fare di tutto, e confermano che la realtà supera sempre la fantasia, anche nel male.

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14 maggio 2009

BRINDISI: CENTRALE ENEL A CARBONE, 10 ARRESTI

BRINDISI / 12-05-2009: RIFIUTI TOSSICI DELLA CENTRALE ENEL A CARBONE, 10 ARRESTI
Disastro ambientale: arrestati anche funzionari ENEL

(UnoNotizie.it)

Centrale a carbone di Cerano a Brindisi. Disastro ambientale e associazione a delinquere finalizzata all'attività organizzata di traffico illecito di rifiuti pericolosi.


Questi i reati ambientali che hanno portato all'alba di oggi all'arresto di 10 persone nell'ambito di un'importante operazione del Corpo forestale dello Stato eseguita nelle province di Brindisi, Lecce eReggio Calabria.

Gli arrestati, tra cui 4 portati in carcere e 6 agli arresti domiciliari, sono accusati di traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere.

Tra gli arrestati alcuni funzionari ENEL della centrale a carbone di Brindisi.

Notevole è il danno ambientale provocato dallo smaltimento illecito dei rifiuti pericolosi.

L'inquinamento provocato dal rilascio di composti solubili ha effetti dannosi sulla salute pubblica a causa delle sostanze contaminanti nel suolo, nel sottosuolo e nella falda idrica, oltre all'alterazione paesaggistica ed idrogeologica, con conseguenti rischi di dissesto in un'area sottoposta a vincoli rigorosi.

Le indagini iniziate nel 2005 e condotte dal nucleo investigativo provinciale della Polizia Ambientale e Forestale di Reggio Calabria, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Alle indagini hanno collaborato anche i servizi segreti italiani, l'AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) l'ex SISDE, una collaborazione di rilievo visto che l'AISI ha fornito il suo importante e valido supporto al Corpo Forestale dello Stato.

La delicata attività investigativa, iniziata dopo la segnalazione dei cittadini, ha accertato l'esistenza di un'organizzazione malavitosa dedita al traffico illecito di rifiuti pericolosi prodotti in Puglia presso la centrale a carbone Enel "Federico II" di Brindisi, in località Cerano e smaltiti illecitamente nel Comune di Motta S. Giovanni (Reggio Calabria), in località Lazzaro. Tra l'altro il tratto di costa di fronte Lazzaro è un sito di importanza comunitaria denominato "Fondali da Punta Pezzo a capo dell'Armi".

I rifiuti tossici, provenienti dalla più grande centrale termoelettrica d'Italia a carbone e una delle più grandi d'Europa, venivano occultati in una cava di argilla adiacente un'industria di laterizi nella preziosa area sottoposta oltretutto a vincolo idrogeologico e paesaggistico.

Gli scarti, classificati come rifiuti pericolosi, venivano declassificati e trasformati, con certificati di analisi ad hoc, in rifiuti non pericolosi ed avviati, apparentemente, al recupero per la produzione dei laterizi.

L'enorme traffico illecito è stato scoperto grazie all'acquisizione di documenti, riprese video ed intercettazioni telefoniche.

Diversi anche i sopralluoghi realizzati dal Corpo Forestale presso le imprese produttrici dei rifiuti e presso il sito di ultima destinazione.

Migliaia sono le tonnellate di rifiuti smaltiti spacciandoli per rifiuti non pericolosi e occultandoli in un'area sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale a poca distanza dal mare, vicino a terreni agricoli, infatti sono circa 100mila le tonnellate di rifiuti smaltiti dal gruppo criminale nel 2006 e 2007 per un profitto di oltre 6milioni e 400mila euro l'anno.

Sono stati posti sotto sequestro dal Corpo Forestale anche la cava, l'industria di laterizi con automezzi e macchine per movimento terra e 15 autoarticolati utilizzati per i trasporti dalla centrale a carbone diBrindisi a Reggio Calabria, per un valore totale di circa 7 milioni di euro.

La centrale ENEL Federico II, da dove provenivano i rifiuti tossici, è una centrale termoelettrica a carbone e si trova presso la località Cerano nel territorio di Brindisi. Per estensione è la più grande centrale a carbone d'Italia, addirittura più grande dellacentrale a carbone di Civitavecchia, infatti ha un'estensione di circa 270 ettari ed è tra le centrali a carbone più grandi d'Europa.

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3 settembre 2008

"Un Inno alla Vita, contro tutti i veleni di Puglia e d’Italia"

Lecce, 02/09/2008, Fonte: Brundisium.net
"La Confederazione Cobas di Brindisi aderisce alla iniziativa organizzata dalla sezione della” Lega Italiana lotta ai tumori” di Lecce per Sabato 6 Settembre con inizio alle ore 20,30 nell’area ex-Foro Boario a Lecce all’ingresso della superstrada Brindisi-Lecce , sul tema della emergenza ambientale che attraversa le province di Taranto, Lecce e Brindisi.

La serata prevede gli interventi di tre medici , uno per Provincia, a nome delle associazioni e dei movimenti che sono presenti in tutto il Salento e che si battono per una inversione di tendenza a quel modello di sviluppo che tanti danni ha procurato e continua a procurare alla salute dei cittadini.
Per la nostra Provincia interverrà il Dottor Maurizio Portaluri , di Medicina Democratica , che dirà come Brindisi sta lottando da numerosi anni per respingere ulteriori attacchi alla salute come nel caso del Rigassificatore tentando di costruire un nuovo sviluppo compatibile con l’ambiente.
Condividiamo inoltre l'idea degli organizzatori e delle associazioni che stanno aderendo a questa iniziativa di costruire un forte movimento Salentino unitario capace di conseguire dei risultati positivi , come nel caso dell’Ilva , delle carboelettriche di Brindisi , delle centrali a bio-masse del Leccese , di tutto ciò che contribuisce a peggiorare una situazione disastrosa.

A questa campagna aderiscono anche numerosi musicisti , come i Sud Sound Sistem e l’ Emsemble della Notte della Taranta , i quali daranno il loro contributo nel corso della serata del 6 Settembre.
Una adesione convinta quella di questi musicisti che continuerà anche dopo , nel corso di altre iniziative e manifestazioni , a segno di una situazione che non può più lasciare nessuno indifferente.
La Confederazione Cobas di Brindisi sarà presente con un video sulla realtà della nostra provincia , realizzato dal comitato No-Coke di Tarquinia dalle nostre parti in questa primavera con la collaborazione del Cobas di Torchiarolo.

L'idea e la realizzazione del video è nato dopo la manifestazione di Gennaio a Torchiarolo in quanto è stata seguita con molto interesse dai militanti No-Coke intorno a Civitavecchia.
Ricordiamo che Civitavecchia è sede della riconversione a carbone di una centrale dell'Enel simile come potenza a quella di Cerano e che ha dato luogo ad un gemellaggio sulle comuni disgrazie.

Il Cobas durate la serata venderà un libro sulla Nigeria , dove si parla di questo paese produttore di materie prime come petrolio, gas, uranio, completamente depredato da multinazionali come la Azienda Italiana di Stato Eni , utilizzando anche piccoli eserciti privati.
In buona sostanza la manifestazione del 6 settembre è una speranza che si accende a sostegno della necessità di cambiare e a costruire finalmente il nuovo.

Per la Confederazione Cobas Gianni Liaci

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10 agosto 2008

enel gola profonda

Comunicato stampa Nocoke Brindisi
Apprendiamo, senza la benché minima meraviglia, la notizia secondo cui il nuovo sponsor della società sportiva Prefrabbicati Pugliesi è l’Enel. Dopo il bisogno di cultura ora il maggiore produttore di energia strumentalizza anche la più grande passione dei brindisini: il basket.

Non avevamo mai dato la minima credibilità alle roboanti iniziali notizie fatte filtrare ad arte su sponsorizzazioni da mille e una notte. Più prosaicamente si ricorre all’Enel perché qui questa ha interessi “speciali” da difendere. Tant’è che il presidente della società sportiva in un comunicato afferma tra l’altro che "l’Enel con la nostra città ha un rapporto speciale" e che dopo quattro anni il “fidanzamento” è stato convertito in “matrimonio” "a testimonianza di una intesa che ci auguriamo possa durare nel tempo".

La soddisfazione, si vede, è reciproca e speriamo che ciò che tale “vincolo” comporta non danneggi un territorio già gravemente compromesso. Vogliamo ricordare che lo sport è una cosa, gli interessi dell’Enel sono altri.

Questo tutti i brindisini dovrebbero saperlo molto bene. Di quale colore sarà la maglietta della squadra di basket non si sa, quello della centrale Enel di Brindisi è per il secondo anno consecutivo NERO che con la centrale di Brindisi Sud, la maggiore centrale a carbone in Italia, immette in atmosfera circa 14,2 milioni di tonnellate.

Brindisini non confondete la vostra passione sportiva con gli interessi dell’Enel, ma soprattutto non barattate il diritto alla vostra salute.

COMUNICATO STAMPA NO COKE BRINDISI

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22 luglio 2008

Lorenzo Cherubini alias Jovanotti: ignoranza o malafede?

Un comunicato dei NoCoke Brindisi, che fa giustamente luce su una vicenda che alimenta dubbi sull'onestà intellettuale di Jovanotti.
Il nostro ha infatti accettato di farsi "patrocinare" dall'Enel il suo corrente tour italiano. La Società, infatti, promette di piantare N alberi per compensare le emissioni di CO2 provocate dal consumo energetico dei concerti del cantante.
In cambio, grazie all'esposizione in associazione con l'"equo e solidale" Jovanotti, ricava una bella "ripulita" all'immagine. In qualche modo, in senso lato e ovviamente non punibile dalla legge, si tratta di una dinamica assimilabile a quella del riciclaggio di denaro sporco.
Non sarebbe stato ben più coerente, meno paradossale, usare elettricità da energie rinnovabili?

"No Coke Brindisi: ma Jovanotti lo sa?"

Tutto è pronto per accogliere Jovanotti nella tappa di Brindisi del suo tour musicale “Safari".

Da un comunicato di Enel si apprende:

“L'Enel sostiene il Safari Tour di Jovanotti con un progetto ambientale, in collaborazione con AzzeroCO2, che prevede la forestazione di alcune aree urbane per compensare le emissioni prodotte dai concerti e la distribuzione di lampade a basso consumo…"

Ecco qui il beffardo paradosso, l'Enel pianta alberi (e pretende anche di farsi una pubblicità positiva) per far assorbire le emissioni che essa stessa produce.

Infatti, è appena il caso di ricordare che la società elettrica detiene ancora la MAGLIA NERA come maggior produttore, con la centrale di Brindisi Sud-Cerano, di CO2.

Di questo ne è a conoscenza Jovanotti?

“Il Safari Tour 2008 – continua il comunicato - è quindi un impegno concreto e tangibile di Enel e Jovanotti alla lotta al cambiamento climatico. Un nuovo modo di fare musica senza dimenticare l'importanza del rispetto per l'ambiente e l'amore per la natura."

Farebbe piacere a tutti che il famoso e bravo cantante dal palco di Brindisi - distante pochissime centinaia di metri da dove l'Enel scarica 8 milioni di tonnellate di carbone l'anno – lanciasse un monito anche al suo sponsor (l'Enel) che dal momento che annuncia i suoi molteplici impegni a favore dell'ambiente ed anche ad utilizzare “prodotti a basso impatto ambientale" lo facesse realmente, ad esempio, cominciando da Brindisi.

Ma lo sa Jovanotti che a Brindisi l'Enel e' il maggior inquinatore ed è da anni causa di gravi conflitti sociali come, del resto, ovunque ha le sue centrali?

Non si discute la bravura di Jovanotti artista e musicista, ma dall'uomo aspettiamo un segnale dal palco di Brindisi che è, del suo sponsor Enel, emblema e vittima della “invadenza" e mancanza di rispetto verso i cittadini del colosso energetico.

Brindisi, 20 Luglio 2008

NO_COKE_BRINDISI

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