No al carbone Alto Lazio

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19 luglio 2010

Provocatori prezzolati aggrediscono Goletta Verde e i manifestanti contro il carbone a Rossano

Riportiamo la notizia di un grave atto di inciviltà:

"Si è sfiorata la rissa a Rossano in occasione della manifestazione promossa stamattina da Goletta Verde di Legambiente per dire no alla riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano, che è stata interrotta. A bloccare i manifestanti recatisi davanti ai cancelli della centrale sono stati alcuni sostenitori del Sì alla riconversione che, in seguito ad un’accesa discussione, hanno anche tentato di aggredire fisicamente i rappresentanti di Legambiente. Sul posto è intervenuta la Polizia, che dopo aver sedato gli animi, ha permesso ai sostenitori del No al carbone di allontanarsi per manifestare sul litorale adiacente la zona della centrale. Da tempo si fronteggiano due opposti schieramenti a sostegno della riconversione a carbone dell’impianto secondo il progetto dell’Enel e contro tale ipotesi. Lo scorso 15 luglio a Roma si é svolta anche una Conferenza dei servizi al Ministero dello sviluppo economico per il procedimento di autorizzazione.(ANSA)."
Fonte: ReggioTv

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17 luglio 2010

"Carbone. parlano i medici" a Rossano, sabato 17 luglio

Nell'ambito del Forum Ambientale Calabrese segnaliamo l'iniziativa



Ore 22:30 _ INCONTRO PUBBLICO
“CARBONE: PARLANO I MEDICI”
Interverranno:

Ferdinando Laghi
Primario Medicina Interna Ospedale di Castrovillari
Membro ISDE ITALIA – Medici per l’ambiente

Maurizio Portaluri
Medico – Associazione SALUTE PUBBLICA – BRINDISI


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Ricoversione a carbone Rossano: rinviata la Conferenza dei Servizi

Fonte: Sibarinet.it

"Roma - Si è conclusa nel primo pomeriggio di ieri la prima riunione della Conferenza dei Servizi sul progetto policombustibile di riconversione della centrale Enel di Rossano.

Alla riunione hanno partecipato per la Regione Calabria il responsabile del Settore Ambiente ed Energia dott. Ilario De Marco, per la Provincia di Cosenza il Presidente Mario Oliverio, l’Assessore Leonardo Trento e il Dott. Toscano Dirigente del Settore Ambiente ed Energia e per il Comune di Rossano Il Sindaco Franco Filareto, l’Assessore Giuseppe Lavia e il Dirigente del Giuseppe Graziani. La Conferenza dei Servizi è stato sospesa ed aggiornata a data da destinarsi poiché manca la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente. Enel, che ha dichiarato la sua volontà di andare avanti, in sede di Conferenza ha

illustrato un progetto leggermente diverso rispetto a quello presentato ad aprile al Comune di Rossano. I responsabili di Enel pur definendo il progetto policombustibile, poi nella loro illustrazione non hanno potuto fare a meno di dire che il progetto prevede un 95% di polverino di carbone. Ilario de Marco, parlando a nome del Presidente Scopelliti, ha ribadito che la Regione, che ha già detto di no al progetto di Saline Joniche, esprime parere negativo anche per il progetto di riconversione della centrale di Rossano, presentato dall’Enel. Le Istituzioni calabresi si sono presentate con una posizione unitaria e univoca, ferma, forte e chiara: il carbone non è compatibile con l’ambiente, con la salute dei cittadini, con il modello di sviluppo ecosostenibile del nostro territorio, basato sull’agricoltura, sul turismo, sul commercio, sulla pesca sulle piccole e medie imprese locali. Si è trattato di un fronte compatto nel difendere le ragioni del territorio e della Calabria da ogni tentativo di colonizzazione del nostro territorio da parte di Enel. Il Sindaco di Rossano ha chiesto che alla prossima Conferenza dei Servizi partecipino anche il Sindaco di Corigliano, L’Arpacal e l’Asp della Provincia di Cosenza ed alla fine ha depositato un documento dettagliato con delle osservazioni (che trasmettiamo in allegato). Inoltre tutti coloro i quali hanno un qualche interesse sulla riconversione della centrale di Rossano e faranno richiesta scritta saranno sentiti dal Ministero dello Sviluppo Economico secondo un calendario di audizioni che sarà comunicato con netto anticipo. Il Sindaco Filareto, per informare al meglio l’opinione pubblica e per fornire maggiori dettagli su questa prima riunione ha convocato una conferenza stampa che si terrà sabato 17 luglio alle ore 10 nella sala rossa di palazzo San Bernardino.

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14 luglio 2010

Rossano: la giunta regionale chiederà il ritiro del progetto di riconversione a carbone

Fonte: nuovacorigliano.it
"LA GIUNTA REGIONALE DICE NO AL CARBONE SENZA RISERVE: QUESTO PERICOLOSO COMBUSTIBILE NON E’ COMPATIBILE CON IL PROGETTO DI SVILUPPO FUTURO DELLA CALABRIA

Catanzaro, 12 luglio 2010 – Grande entusiasmo questa sera a Catanzaro per il risultato dell’incontro tenutosi nel tardo pomeriggio di oggi fra il Governatore Scopelliti e la sua Giunta, che hanno ricevuto una nutrita delegazione formata dal Presidente della Provincia di Cosenza Oliverio, dal Sindaco di Rossano Filareto e da quello di Corigliano Straface oltre che da alcuni membri del COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE, per discutere del pericoloso progetto di riconversione a carbone della centrale ENEL di Rossano. All’attesissimo appuntamento hanno preso parte anche l’Onrevole Dima, il Vice Presidente della Giunta Regionale Stasi, gli Assessori Regionali Trematerra, Gentile, Caridi,
Pugliano, Mancini oltre ai Consiglieri Regionali Gallo e Caputo.


Un NO AL CARBONE fermo, deciso e unanime quello emerso dal vertice di oggi, che giunge a pochissimi giorni dall’atteso appuntamento con la prima seduta della Conferenza dei Servizi, indetta dal Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per il 15 luglio proprio per iniziare la disamina del progetto di riconversione a carbone che ENEL ha presentato per il sito rossanese. Un NO AL CARBONE incondizionato che rafforza quindi l’ormai chiaro rifiuto da parte dell’intera Sibaritide di diventare un luogo di colonizzazione nel quale far calare dall’alto insediamenti industriali inquinanti e capaci di compromettere per sempre l’equilibrio socio economico e la salute pubblica dell’intero territorio. Un NO AL CARBONE senza se senza ma che diventa da oggi trasversale, perché a dire NO sono stati i massimi rappresentanti in Calabria del PDL e dell’UDC, allineandosi quindi all’opinione già espressa da vari partiti della sinistra, PD in testa. Un NO AL CARBONE che si tradurrà a brevissimo in un pronunciamento da parte della Regione Calabria nelle apposite sedi istituzionali e che porterà la Regione ad inoltrare ad ENEL la richiesta di ritiro formale del progetto.

“Il carbone non è compatibile con il progetto di sviluppo futuro della Regione Calabria, questa è una decisione senza appello e senza ritorno” così si è espresso il Governatore Scopelliti in merito all’utilizzo del carbone tanto a Rossano, quanto in qualsiasi altra parte del territorio regionale, sgombrando il campo da ogni possibile revisione della posizione della Regione a seguito di eventuali cambiamenti apportati da ENEL al proprio progetto, da cui la parola carbone dovrà necessariamente scomparire. Dello stesso parere sono stati tutti i componenti della Giunta Regionale, in particolare l’Assessore all’Agricoltura Trematerra è sceso in campo a difesa del comparto dell’agricoltura di eccellenza della Sibaritide, che verrebbe irrimediabilmente distrutta da un simile disegno. “Più che mai emerge ora la necessità di un progetto di qualificazione territoriale che sia in linea con le vocazioni proprie del territorio stesso, un territorio che oggi ha mostrato un momento di grande maturità, giungendo a presentarsi compatto e unanime ad un appuntamento di fondamentale importanza per il proprio futuro” ha dichiarato l’Onorevole Dima. Già certa dell’esito positivo dell’incontro di oggi, il Sindaco di Corigliano Straface ha sottolineato “l’importanza delle componenti produttive della Sibaritide quali l’agricoltura, il turismo e la pesca che hanno saputo unirsi per un obiettivo comune, volto a prendere in considerazione modelli sviluppo che siano veramente compatibili con il nostro territorio”.

“Oggi la Calabria ha vinto una battaglia importante nel quadro di una guerra – quella alla conversione a carbone della centrale ENEL di Rossano – che sarà ancora irta di ostacoli, ma superabili con la compattezza e il dialogo propositivo fra le istituzioni, con il coinvolgimento della popolazione e con il confronto con ENEL al fine di portare in Calabria, un progetto di sviluppo che porti reali benefici al territorio in termini occupazionali e di ricaduta economica, salvaguardando la salute dei cittadini e la vocazione naturale del territorio” così si è espresso il Presidente del COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE, Avvocato Minnicelli.

L’appuntamento più prossimo è quindi a Roma per il 15 luglio, ove oltre alla Regione Calabria, alla Provincia di Cosenza e al Comune di Rossano, anche il Comitato per la Difesa e lo Sviluppo Sostenibile della Sibaritide assisterà con una propria delegazione, mentre c’è ancora attesa febbrile per le istanze inoltrate al Ministero dello Sviluppo Economico sia dal Comune di Corigliano chiedendo la propria ammissione come soggetto decisore insieme alle altre istituzioni e agli enti interpellati, sia dalla Provincia di Cosenza per opporsi ad una Conferenza dei Servizi indetta in mancanza di ogni Valutazione d’Impatto Ambientale in merito al progetto presentato da ENEL.

Per maggiori informazioni contattate CO.DI.S ³ :

Amerigo Minnicelli cel. 348 1806113 - Luigi Pisani cel. 3474740892
Email: info@nocarbonerossano.org

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13 luglio 2010

Rossano: si allarga il fronte del no al carbone

Fonte
"Una settimana sin troppo concitata questa, in merito al problema riconversione a carbone della centrale ENEL di Rossano, segnata dall’annunciata Conferenza dei Servizi che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha indetto per il prossimo 15 luglio a Roma. Numerosissimi gli enti chiamati in questa assise, che rappresenta lo strumento tecnico giuridico attraverso il quale si raccoglieranno tesi, pareri e posizioni che potranno portare al rilascio di processi autorizzativi o, come tutti ci auguriamo, al rigetto degli stessi, perlomeno fintanto che ENEL proporrà una riconversione basata sul carbone, aldilà di qualsiasi percentuale di utilizzo.
Nel lungo elenco di enti che dovranno comparire alla prima convocazione della Conferenza dei Servizi, qualcosa però non torna, il Sindaco di Corigliano è stato interpellato solo “per conoscenza”, senza essere chiamato a pronunciarsi su un progetto che si dovrebbe attuare ad un solo chilometro di distanza dal confine est del proprio territorio comunale e basato peraltro sull’utilizzo del Porto di Corigliano per fasi di carico e scarico di materiali da utilizzare nella nuova centrale. Non solo, anche fra gli enti “invitati” ci sono enormi perplessità: sia la Capitaneria di Porto di Corigliano che la Provincia di Cosenza, sono state convocate in assenza di una qualsiasi Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.) che si sarebbe dovuta produrre in relazione al progetto, anche e soprattutto per consentire a tutti i soggetti istituzionali di avere maggiori strumenti di valutazione. Mentre la Provincia di Cosenza e il Comune di Corigliano hanno presentato al Ministero dello Sviluppo Economico opportuna istanza legata a tali gravi mancanze, si fa sempre più importante a questo punto il ruolo giocato dalla Regione Calabria sul futuro del progetto, soprattutto in sede di Conferenza dei Servizi.
Il Governatore Scopelliti incontrerà lunedì 12 luglio una delegazione formata dal Presidente della Provincia di Cosenza Oliverio, dal Sindaco di Rossano Filareto e da quello di Corigliano Straface e da alcuni membri del COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE con in testa il proprio Presidente Avvocato Minnicelli, per discutere del progetto ENEL. L’attesissimo incontro segue alla lettera aperta inviata pochi giorni fa dal CO.DI.S³ al Governatore, agli Assessori Trematerra e Gentile, nonché al Presidente del Consiglio Regionale Talarico e ai Capigruppo in Consiglio Regionale, e rappresenta un’occasione importante per capire come la Regione si esprimerà a difesa del territorio della Sibaritide. All’appuntamento con Scopelliti, reso possibile anche grazie alla mediazione dell’Onorevole Dima, prenderanno parte anche i Consiglieri Regionali Caputo e Gallo, nonché gli stessi assessori Trematerra e Caridi.
“Ci auguriamo che dall’incontro coi vertici della Regione si giunga ad un allargamento del fronte del NO al carbone, a fianco dei Sindaci dei Comuni della Sibaritide che hanno deliberato e che ancora stanno deliberando contro questo progetto, siamo certi che oltre alla Provincia di Cosenza ci sarà anche la Regione Calabria, in modo da far prevalere una posizione di comune e motivato dissenso in Conferenza dei Servizi. L’obiettivo è quello di poter far confluire nella Sibaritide un progetto di investimento che sia davvero compatibile con il territorio, con il suo modello di sviluppo economico e con la salute dei cittadini. Il piano di ENEL non solo non sarà in grado di elevare il livello occupazionale dell’impianto una volta andato a regime, ma distruggerà per sempre importanti elementi dell’economia endogena quali le produzioni agricole, il settore ittico e quello turistico, arrecando gravissimi danni alla salute dovuti alle concentrazioni di metalli pesanti e polveri ultrafini che ad oggi nessun filtro è in grado di bloccare, così come la più parte della comunità scientifica ha da tempo ampiamente dimostrato. Il carbone pulito è una pericolosa mistificazione, ENEL avrebbe mezzi e modi per poter investire un miliardo e duecento milioni di euro in un progetto di riconversione che rilanci l’impianto di Rossano attraverso la produzione di energie rinnovabili, come peraltro ha fatto altrove nel nostro paese, salvaguardando posti di lavoro attuali e futuri che nessuno intende negare alla popolazione, specie in questo momento di grave stallo economico.”, afferma l’Avv. Minnicelli.
“Civitavecchia e Brindisi sono territori diversissimi dal nostro, vantano un ampio bacino industriale e un polo chimico che la Sibaritide non possiede, hanno caratteristiche geo morfologiche molto differenti dalla Piana di Sibari e il livello d’inquinamento di quelle aree è molto elevato anche per la presenza delle Centrali rispettivamente di Tor Valdaliga Nord a Cerano, nonostante ENEL si prodighi per sostenere il contrario. Le recenti analisi effettuate nel comprensorio di Civitavecchia e finanziate in maniera autonoma dai Comitati cittadini, hanno fatto rilevare dati preoccupanti che a breve diffonderemo come ulteriore punto di vista informativo. Nei territori immediatamente limitrofi alle suddette centrali sono state vietate le coltivazioni di prodotti agricoli ad uso alimentare, mentre nelle zone circostanti, gli agricoltori lamentano che i propri ortaggi non vengono più acquistati dalla più parte della grande distribuzione proprio perché provenienti da aree considerate inquinate, ove di registra un incremento di gravi patologie fra cui varie forme tumorali. Tutto questo è misurabile molto spesso soltanto al di fuori di questi super impianti tecnologici, è quindi necessario guardare dentro ai territori vicini ad essi e dialogare con le popolazioni che li abitano” conclude Luigi Pisani.

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9 luglio 2010

Carbone e inquinamento delle falde acquifere

Riceviamo e pubblichiamo:

Ecco quello che il carbone della Federico II scarica nelle acque di Brindisi
In una cosa i dirigenti di Arpa Puglia, al cospetto dei dirigenti Enel, sono stati chiari: le falde acquifere della provincia di brindisi sono «inquinate e compromesse al 90%». In pratica sono tossiche. Allo stesso tempo, però, la stessa agenzia regionale precisa che la causa non è da attribuirsi all'Enel, bensì è da ricercare nel petrolchimico e nelle industrie farmaceutiche del territorio.
Anche in questo caso non mettiamo in dubbio la parola di nessuno, saranno i cittadini a giudicare, ci prendiamo semplicemente la briga di sottolineare quanto riportato dai dati degli autorevoli registri europei, di pubblico dominio, quali Registro Europeo delle Emissioni Inquinanti (EPER, fino al 2005) e Registro Europeo Emissioni e Trasferimenti di Sostanze Inquinanti (E-PRPT) istituito dal parlamento europeo nel 2006. Anche per le falde acquifere, facendo riferimento esclusivamente agli scarichi della centrale a carbone Federico II, le scoperte sono sorprendenti. Partiamo dai floruri, altamente tossici: Enel ne ha scaricato nel 2005 più di 6,5 tonnellate, mentre gli ultimi dati attestano 5,3 tonnellate: in qualche anno sono centinaia le tonnellate riversate dall'impianto a carbone. L'arsenico, vero e proprio veleno prodotto dalla combustione del carbone, dovrebbe essere scaricato per una quantità massima di 5 kg l'anno secondo gli organi europei: una quantità che comunque ha degli effetti pesanti sulla salubrità dell'acqua. Nel 2005 Enel ne ha versato 134,4 kg, mentre oggi ne versa circa 42,2 kg l'anno. Il mercurio ha degli effetti terrificanti: con una soglia massima di un chilo l'anno, nel 2005 ono stati versati 2,7 kg, ad oggi sappiamo che vengono scaricati 3,8 kg di mercurio l'anno. Ecco altri dati interessanti: Nichel, con una soglia massima di 20 kg, nel
2005 ne sono stati versati 120 kg, gli ultimi dati riportano 75,7 kg l'anno; cadmio, nel 2005 15 kg versati, ad oggi 7 kg l'anno; Rame, con una soglia di 50 kg, viene riversato per quasi 80 kg l'anno; Zinco, con una soglia di 100 kg, viene riversato per 150 kg l'anno; quasi 40 kg di piombo l'anno; quasi 70 kg di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Stiamo parlando di sostanze altamente tossiche e cancerogene, le cui soglie massime stabilite definiscono comunque delle quantità pesantissime per la salute. Tali soglie vengono abbondantemente e costantemente superate da Enel ormai da decenni. Se il il petrolchimico è molto inquinante, la centrale a carbone di brindisi non ci sembra un miracolo sanitario, come sanno bene i reparti oncologici degli ospedali pugliesi. Le falde acquifere della sibaritide non saranno avvelenate dal carbone per il solo profitto di Enel e dei suoi faccendieri. Il carbone pulito non esiste, il futuro della nostra terra si.
Flavio Stasi
Forum Ambientalista Calabrese
Coordinamento Nazionale Contro il Carbone

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Sviluppo sostenibile per la Sibaritide: l'Amministrazione di Rossano calabro si mobilita

Riportiamo da Sibarinet.it (con la speranza che non siano solo chiacchiere)

'Il Comune contro gli "attacchi" al territorio. In programma per la prossima settimana due importanti manifestazioni

"Il Sindaco Franco Filareto, per come annunciato nei giorni scorsi, ha convocato due importati iniziative istituzionali per la settimana prossima. Si tratta di due presidi pubblici in cui si manifesterà il disaccordo delle popolazioni del nostro territorio su alcune decisioni imposte dall’alto.

Il primo presidio si svolgerà, lunedì 12 luglio alle ore 19, sulle strade comunali presso la discarica di Bucita per manifestare il forte, civile, democratico, dissenso contro le vessatorie e illegittime ordinanze del Commissario per il Superamento dell’Emergenza Rifiuti, tese a realizzare un ulteriore sovrabbanco di rifiuti provenienti dall’intera regione sulla discarica di Bucita, giunta ormai all’esaurimento, con conseguenze devastanti sulla salute dei cittadini, sul turismo e sull’economia locale. Il secondo presidio si terrà, mercoledì 14 luglio alle ore 9, nella zona di contrada Cutura, presso la centrale Enel di Rossano per manifestare, il netto, civile, democratico, inequivocabile, dissenso contro la pretesa neocolonialista della società Enel Spa di riconvertire a carbone il sito elettrico di contrada Cutura, in spregio alle volontà decisamente contraria, manifestata ripetutamente dai 57 Comuni dell’Area Urbana Rossano Corigliano e della Sibaritide-Pollino, della Provincia di Cosenza, della Regione Calabria, dalle associazioni dell’agricoltura e del commercio, della pesca, dell’ambientalismo, della cultura e dal “Comitato dei cittadini per il No al carbone e per il SI allo sviluppo sostenibile”. Alle due importanti manifestazioni sono stati invitati, nella mattinata, i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei Comuni della Calabria del Nord est, il Presidente della Giunta Regionale Scopelliti, il Presidente della Provincia di Cosenza Oliverio, i Parlamentari e i Consiglieri Regionali del territorio, i Consiglieri Comunali di Rossano, i comitati di Bucita e quello per il No al carbone, le associazioni e i cittadini. L’intento del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale è quello di dare vita a due presidi, sereni, dimostrativi in cui le Istituzioni e i cittadini possano manifestare il loro dissenso verso posizioni e progetti calati dall’alto".

L'Amministrazione comunale di Rossano

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6 luglio 2010

No al carbone a Rossano, prosegue la mobilitazione

Da Dirittiglobali.com

"Cresce la protesta nella Sibaritide per la conversione dell´impianto
ROSSANO (COSENZA) - Cresce la protesta contro la riconversione a carbone (al 95%) della centrale di Rossano, in provincia di Cosenza. Per il Consiglio provinciale il progetto è «irricevibile perché contraddice non solo il piano energetico regionale, ma anche la vocazione e le potenzialità dello sviluppo della Sibaritide: il nostro obiettivo è la riconversione a ciclo combinato con fonti rinnovabili».
L´Enel e il Comitato per il sì replicano parlando di nuovi posti di lavoro e ricordando che «il carbone è il combustibile più utilizzato al mondo e in particolare in Europa: la media è il 31 per cento, con punte del 47 per cento in Germania e del 34 in Inghilterra, Danimarca e Spagna».
Ma il malumore si allarga. Il Pd di Cassano si chiede «a cosa serva una manciata di posti di lavoro in più se poi la riconversione causerà una drastica diminuzione dell´occupazione agricola e di quella turistica nonché un serio aumento di malattie a carico della popolazione residente. E´ dimostrato scientificamente che il processo di combustione del carbone produce innumerevoli elementi tossici inquinanti, tra cui i ben noti metalli pesanti, nonché elementi radioattivi e prodotti di scarto potenzialmente tossici con effetti cancerogeni». Anche Ferdinando Aiello, della Federazione della Sinistra, ha presentato un ordine del giorno al presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, chiedendo un impegno per il no. Sulla stessa posizione il consigliere regionale di Idv, Mimmo Talarico: «Il carbone costituisce l´archeologia delle fonti energetiche. Ragioni di ordine ambientale ed economico scoraggiano simili soluzioni, mentre sarebbe più logico concentrarsi sulle fonti rinnovabili che, com´è noto, danno garanzie non solo sul piano degli impatti ambientali, ma anche sul versante della capacità produttiva e dei costi di produzione dell´energia»

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3 luglio 2010

Rinconversione a carbone a Rossano calabro: le balle non passano

I cittadini calabresi non stanno a guardare: "Enel suona l’Arpa. Dopo Civitavecchia arrivano le fesserie su Brindisi". Leggi su difendiamolacalabria.it.

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30 giugno 2010

Riconversione a carbone a Rossano: interpellanza parlamentare

Riportiamo da Strill.it

"Centrale Rossano: domani i Ministri risponderanno ad interrogazione Elio Belcastro
Di seguito la nota diffusa da Noi Sud

L’on. Elio Belcastro, vice segretario nazionale del partito Libertà e Autonomia “noi Sud”, ha informato i sindaci dei Comuni di Corigliano e Rossano che domani, in Parlamento, i Ministri dell’Ambiente, per i Beni e le Attività Culturali e delle Attività produttive, risponderanno all’interpellanza urgente che ha presentato per sapere:

1) Cosa si intenda fare, di concerto con le amministrazioni locali e regionale, per far sì che l’Enel riveda le sue valutazioni e decisioni in merito alla ristrutturazione e riconversione al carbone della centrale sita nel territorio di Rossano e Corigliano.

2) Se non ritenga tale progetto totalmente inidoneo e in contrasto con ogni possibile ipotesi di sviluppo di quel territorio che ha nell’agricoltura e nel
turismo le leve fondamentali per puntare ad una propria autonomia economica.

3) Se non si ritenga necessari utilizzare questa situazione per una seria riflessione che ponga il territorio della Calabria al centro di produzioni di energie alternative che possano rappresentare un volano per nuove forme di sviluppo e, al contempo, che siano in armonia con le vocazioni naturali della Regione Calabria.

Secondo Belcastro, per l’ennesima volta i calabresi e nella fattispecie la popolazione dei due Comuni interessati dalla centrale dovrebbero subire, dopo aver manifestato il loro disaccordo, una decisione dell’Enel che contrasta con la vocazione del territorio.

Belcastro conclude dicendo che é ora di smetterla con le decisioni che si prendono a Roma e si ribaltano sui territori meridionali incuranti dei guasti che producono e senza avere riguardo per le peculiarità del territorio, per le sue potenzialità e per le aspettative della popolazione.

Il partito Libertà ed Autonomia “noi SUD” sarà a fianco delle amministrazioni locali e delle popolazioni per tutelare le legittime aspettative anche per le generazioni che verranno.

“noi SUD” Calabria

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24 giugno 2010

Riconversione a carbone di Rossano: chiacchiere di stolti contro dati reali

Riportiamo da Sibarinet.it

"Riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano: il comitato del "No" ribatte alle critiche dei favorevoli

Rossano - "Dice un antico proverbio cinese che quando il saggio mostra la luna con il dito, lo stolto guarda il dito. Con le osservazioni diffuse qualche giorno fa dal Comitato per la difesa e lo sviluppo sostenibile della Sibaritide sui mezzi di stampa in merito alla Sentenza N. 215/2010 della Corte Costituzionale che ha abrogato la norma che consentiva ad ENEL e a TERNA (art.4) di eliminare o “bypassare” gli Enti locali (e in taluni casi persino la Regione) in tema di rilascio di autorizzazioni di impianti per la produzione di energia elettrica o di reti elettriche, sostituendoli con provvedimenti di Commissari ministeriali, non ci è assolutamente voluti riferire all’iter della Centrale Enel di Rossano, ma in generale al fatto che la stessa Corte aveva tagliato le unghie ai distruttori del territorio. In conseguenza, a norma dell’art. 3 della legge 55/2002 richiamata da quello che possiamo ormai definire “il servizio stampa di Enel” (dato che i loro comunicati guardacaso provengono dal numero 0961-693114), ovvero sedicente Comitato per il SI alla riconversione a carbone, la “signora ENEL” e il “signor Ministero delle Attività Produttive”, dovranno ora attenersi strettamente alla procedura e sentire i pareri (vincolanti) dei Comuni interessati, della Provincia e della Regione. Per noi è molto meglio così. Per i distruttori del loro stesso territorio, era meglio come era prima. Contenti loro … Nel frattempo attendiamo risposta in merito ai dati TERNA, divulgati da tempo dal nostro Comitato, circa la produzione di energia termica (quella a carbone, gas, ocd, biomasse, ecc.) nella Regione Calabria che è pari a 4700 MW (considerando complessivamente le centrali termoelettriche di Rizziconi, Scandale, Altomonte, Simeri Crichi e Rossano), contro un consumo interno di soli 600 MW e una possibilità di esportare energia oltre i confini della nostra Regione di soli 2000 MW, tanti quanti, per almeno i prossimi 15 anni, saranno in grado di trasportare gli attuali elettrodotti della stessa TERNA. Se l’energia prodotta in più di quella trasportabile e consumabile dalla Calabria è pari oggi ad oltre 2100 MW (quasi tre centrali da 800 MW a carbone) e se a questi aggiungiamo 500 MW dell’eolico che nel 2014 saranno portati a 1600 MW, ce lo vogliono spiegare a cosa mai servirebbe la trasformazione della nostra centrale se non a buttare dalla finestra i nostri quattrini e ad aumentare i costi - e non diminuire - della bolletta elettrica? Lo vogliamo fare un bel dibattito incentrato su questi numeri oppure preferiamo che vengano illustrati direttamente alla Procura della Repubblica magari, o per il momento, soltanto della Corte dei Conti?"

IL PRESIDENTE (Avv. Amerigo Minnicelli)

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Coordinamento Nazionale dei comitati italiani contro il carbone e per le rinnovabili

A seguito dell'evento dello scorso sabato in Tarquinia, numerosi i media nazionali e locali che hanno ripreso la notizia. Riportiamo a titolo esemplificativo:

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17 giugno 2010

Presentazione del Monitoraggio indipendente della qualità dell’aria

Sabato 19 giugno alle ore 17.00 presso il Monastero delle Benedettine in via Umberto I a Tarquinia,

la popolazione potrà conoscere i risultati del monitoraggio dell’aria effettuato autonomamente dai cittadini del comprensorio. Complessivamente sono stati raccolti e utilizzati circa 80.000 euro per finanziare due campagne di monitoraggio svolte nel 2008 e nel 2009 ed è solo l'inizio,un esempio di risposta civica da parte di un territorio condannato da oltre 50 anni di servitù energetica che ora pretende di conoscere cause ed eventuali responsabilità.

L’evento, eccezionale nel nostro territorio, è la prova concreta di quali risultati sia possibile raggiungere quando si vuole portare la propria lotta fino in fondo, contando solo sulle proprie forze, senza allearsi con gli inquinatori e senza scendere a compromessi. Si tratta solo dell’inizio di un percorso di approfondimento che ha lo scopo di fornire solide basi alle legittime rivendicazioni dei cittadini nella tutela della propria salute e di sviluppare la consapevolezza dei danni provocati da scelte industriali scellerate, di cui siamo cavie e che non possono essere mai compensate con somme di denaro.
Lo studio è stato effettuato da Terra srl con il contributo della Nanodiagnostic del dott. Stefano Montanari, due aziende all’avanguardia negli studi ambientali.ed epidemiologici.

Responsabile della Società TERRA srl di San Donà di Piave (Ve) è il dott. Marco Stevanin, la sua è una società di consulenza ambientale, ingegneria forestale e pianificazione.. La Nanodiadiagnosticsrl è un’azienda di consulenze scientifiche la cui attività principale è il rilevamento, tramite una tecnica innovativa di microscopia elettronica ambientale, di micro e nano particelle inorganiche in tessuti biologici, alimenti, campioni ambientali ed altro.

Lo studio, composto di una corposa documentazione tra analisi di laboratorio ed elaborati tecnici con perizia giurata in tribunale, evidenzia nel territorio in questione, una condizione di qualità dell'aria molto complessa e tutt’ altro che priva di criticità.

In occasione della presentazione del monitoraggio ambientale autonomo del Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia e del Mondo agricolo unito, il Movimento No Coke Alto Lazio annuncia il primo raduno del Coordinamento nazionale contro il carbone. Il 19 Giugno saranno presenti i Comitati di Tarquinia, Civitavecchia, Gualdo Cattaneo e Vado ligure, il Comitato Uniti per la Salute di Savona, il Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, i Comitati contro il carbone di Brindisi e Rossano Calabro.

Dopo anni di lotta i comitati possono unire le proprie esperienze e le proprie forze per una battaglia comune, contro chi minaccia la salute e il territorio sotto lo sguardo di amministratori e politici che, dietro laute compensazioni hanno rinunciato completamente a difendere la propria gente. Sono cittadini oggi più forti, che possono contare su medici e tecnici di rara capacità e onestà, sono cittadini che hanno sviluppato grandi capacità di resistenza e conoscenze tecnico-legali che saranno messe a disposizione di tutti i comitati, formando una rete per agire con ancora più forza. La lotta contro gli inquinatori e i cattivi amministratori va avanti.

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16 giugno 2010

L'Amministrazione comunale di Rossano sulla manifestazione contro il carbone

Comunicato dell'Amministrazione comunale di Rossano calabro, accusata nei giorni passati di aver intavolato trattative segrete con enel, interviene sulla manifestazione contro il carbone e in replica alle cridiche dal PdL

Fonte: sibarinet.it
"La manifestazione di sabato scorso, in piazza Bernardino Lefosse, contro la riconversione a carbone della centrale Enel di Rossano ha rappresentato un evento organizzato da un piccolo movimento politico, quello dei Verdi, che hanno invitato a parlare uomini liberi con una propria idea di sviluppo della Calabria del Nord Est, che non collima la riconversione a carbone e che ha coinvolto numerosi cittadini i quali magari non sono rimasti fino alla fine dell’evento, ma che si sono informati ed hanno apposto la propria firma, liberamente ed incondizionatamente, contro la riconversione prospettata dal colosso energetico. Per il popolo della libertà la piazza era “semi vuota” per il Sindaco, l’Amministrazione Comunale, le associazioni presenti, il Comitato del NO ecc.. era “semi piena” ed ha rappresentato un giusto modo per coinvolgere i cittadini sulla vicenda della riconversione. Il comportamento del Sindaco di Rossano sulla vicenda della riconversione della centrale di Rossano è chiaro sin dal lontano 2005. Il Sindaco ha sempre contrastato la riconversione a carbone, prima nel 2005 come cittadino, poi successivamente come Sindaco della Città. Ma questo non vuol dire che sia contro l’Enel o la riconversione della centrale. Più volte Filareto ha ribadito la necessità di riconvertire a fonti di energia rinnovabile il sito che ha dato tanto al sistema energetico del paese per trent’anni. Nella vicenda il Sindaco di Rossano ha agito sempre alla luce del sole, in maniera chiara, trasparente, seria, documentabile (da tutti i comunicati fatti) e moralmente esemplare. Filareto non deve spiegare nessun segreto perchè non ha segreti verso la città e non ha mentito a nessuno. C’è qualcuno sonoramente battuto nel 2006 che vive nell’ossessione di un confronto che lo vede costantemente in posizioni di insinuazione, di polemica strumentale, di cattiveria e mai in un atteggiamento di civile confronto per tutelare meglio la Città sulle grandi questioni della qualità della vita e dello sviluppo. Questo signore si sente sempre in campagna elettorale e in polemica viscerale con tutto il mondo dimenticando le sue responsabilità politiche che gli ha conferito l’elettorato. La polemica sterile non paga così come non paga la cultura dell’insinuazione e del dubbio posta in essere artatamente. Filareto fino a quando sarà nel pieno delle sue funzioni di Sindaco sarà interlocutore qualificato e attento e si prodigherà per attivare un tavolo interistituzionale di confronto con l’Enel, ai livelli di direzione centrale, per la individuazione di una soluzione alternativa al progetto di riconversione presentato, che non confligga con le vocazioni naturali del territorio e con la volontà di autodeterminazione delle popolazioni amministrate".

L'Amministrazione comunale di Rossano

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13 giugno 2010

Manifestazione a Rossano: no alla riconversione a carbone

Nella giornata di ieri si è svolta a Rossano calabro una manifestazione per gridare forte il no alla distruzione dell'economia e della salute di un territorio per opera dell'eventuale riconversione a carbone.

Fonte: TeleReggio.it
"Diciamo un no, forte e deciso, alla costruzione della centrale a carbone di Rossano: rischierebbe solo di pregiudicare l'equilibrio di una realtà che è una tra le più importanti del settore agricolo meridionale". Lo afferma in una nota il Presidente del Distretto Agroalimentare di Sibari, Renzo Caligiuri. "La sibaritide - aggiunge - ha una forte vocazione produttiva agricola che va implementata e sfruttata al meglio e che deve essere legate indissolubilmente alla prospettiva di energie biocompatibili. La centrale a carbone avrebbe effetti devastanti che non si sposerebbero con le necessità dell'intera area : le biomasse, l'eolico, il solare, sono invece segmenti seri che possono essere raggruppati in un progetto unico in grado di fornire energia autosufficiente per l'intera Calabria". "Bisogna chiedere - conclude Caligiuri - il consenso delle categorie produttive quando si fanno scelte di questo genere e credo che, nella fattispecie, difficilmente i produttori agricoli della sibaritide direbbero si all'ipotesi della centrale".

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11 giugno 2010

Bonelli alla manifestazione contro il carbone di Rossano

Da DirittodiCronaca.it
"COSENZA - (Comunicato stampa) Alla grande manifestazione in programma per sabato 12 giugno a Rossano contro la conversione a carbone della Centrale dell’Enel di Rossano parteciperà anche il Presidente Nazionale dei Verdi, on. Angelo Bonelli che in mattinata, alle 12, presso la Sala degli Stemmi della Provincia, in piazza XV marzo a Cosenza, terrà una conferenza stampa insieme al capogruppo provinciale dei Verdi Mario Giordano e al componente dell’Ufficio di Presidenza Nazionale, Aurelio Morrone.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per fare il punto sulle attuali condizioni della federazione regionale dei Verdi e sulle gravi condizioni ambientali in cui versano molti ecosistemi calabresi.
Nel corso dell’incontro con la stampa, inoltre, sarà presentato il nuovo percorso politico che i Verdi intendono portare avanti attraverso la costituente ecologista, per la costruzione di un soggetto ecologista autonomo.
Nel pomeriggio il presidente Bonelli, accompagnato dal Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio si sposterà a Rossano dove parteciperà, insieme alle altre forze politiche, ai comitati, alle associazioni di categoria e alle istituzioni, alla grande manifestazione promossa dai Verdi per dire no alla riconversione a carbone della centrale Enel e proporre soluzioni alternative con fonti rinnovabili e non inquinanti.
Alla manifestazione hanno già aderito numerose delegazioni di ambientalisti, ecologisti, amanti della natura e dell’ambiente provenienti da ogni parte della Calabria e da altre regioni del Mezzogiorno."

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Riconversione a carbone a Rossano: spuntano le mele marce

Ci spiace dirlo, ma attendevamo da un giorno all'altro una notizia simile. Piccoli indizi ce l'avevano fatto presagire, e quante ne abbiamo viste ormai di vicende di questo tipo? Sappiamo ormai che per la politica contemporanea tutto è in vendita, e abbiamo visto come in tutti i casi di simili progetti, la corruzione è come una lenta marea mefitica che tutto appesta.

Cosa accade ora? Guai per la popolazione. Perché per partecipare al banchetto, un numero sempre maggiore di esponenti politici potrebbe far passare il messaggio che ormai, a causa di direttive provenienti dall'alto, non ci si può più far niente. L'avevamo già scritto agli amici calabresi: tenete sotto pressione i vostri amministratori.

Ma ecco la notizia, da Sibarinet:

"Rossano / Il Pdl accusa il Sindaco d'aver incontrato "segretamente" gli emissari dell'Enel

Rossano – "Avevamo ragione a dubitare, non solo della capacità, ma anche dell’affidabilità del Sindaco di Rossano nella gestione della vicenda Enel. A confermare l’ambiguità, l’incoerenza e, ancora una volta, l’auto-referenzialità di
Filareto, anche su questa complessa questione territoriale, è stata la stessa Enel.

Per la prima volta, infatti, veniamo a sapere, oggi, ufficialmente, dei diversi incontri con l’Enel sul progetto di riconversione, incontri “pubblici” (per l’Enel) perché svoltisi in Comune, di fatto trasformati in incontri “segreti” a tanti. FILARETO ha dunque mentito, ai rossanesi ed al territorio. Il Sindaco di Rossano ha incontrato, in più occasioni, i responsabili regionali dell’Enel, alla presenza di qualche rappresentante regionale, con molta probabilità l’ex consigliere del PD Franco PACENZA. In quelle occasioni a porte chiuse, delle quali nessun consigliere comunale né di Rossano né di Corigliano è stato mai informato, FILARETO a quanto pare non è stato categoricamente contrario al carbone come pure oggi vorrebbe presentarsi. Egli ha interloquito rispetto agli investimenti proposti dall’Enel, chiedendo integrazioni. – L’aspetto più grave – e che conferma la profonda incoerenza di questo Sindaco – è che alle richieste di coinvolgimento territoriale sulla questione, espressamente avanzate dall’Enel, in quegli incontri è stato risposto negativamente. Tradotto: l’Enel voleva coinvolgere, sin da subito, la Città di Corigliano ed il territorio, mentre FILARETO era contrario, perché – così riferisce l’Enel – il Sindaco di Rossano dichiarava di farsi promotore, successivamente, dell’allargamento della presenza a tutte le amministrazioni interessate. Come è noto, così non è stato. – FILARETO, per circa un anno, ha proceduto, volutamente da solo, con incontri segreti con l’Enel, senza alcun dialogo, né coinvolgimento di nessun tipo, né con il Comune di Corigliano, né con tutti gli altri comuni del territorio, ai quali soltanto di recente, quando ormai la pentola era stata scoperchiata, ha fatto demagogico appello all’unità contro il carbone. Ma di carbone e di riconversione, FILARETO ha parlato per mesi, nel chiuso delle stanze comunali, in più occasioni. Dov’erano i cittadini in quei momenti? E le associazioni ambientaliste? Dov’era l’Area Urbana di cui tanto si riempie la bocca? Dov’era il dialogo e l’unità territoriale? Siamo di fronte ad un atteggiamento vergognoso da tutti i punti di vista, soprattutto se confrontato alla prosopopea pavoneggiata dal Sindaco nelle ultime settimane, presentandosi come il paladino dell’ambiente. – La dichiarazione diffusa stamani dall’Enel è tanto chiara quanto grave rispetto alla mancanza di fiducia, correttezza e trasparenza della quale si è reso protagonista il Sindaco di Rossano nei confronti, anzi tutto del Sindaco di Corigliano, tenuto volutamente fuori dal tavolo di trattative – così come si capisce dalla replica Enel – e coinvolto soltanto in seguito all’invio ai 2 comuni del progetto di riconversione, già in esame nell’ambito della procedura di verifica della compatibilità ambientale presso il Ministero. Allo stesso modo, istituzionalmente scorretto, FILARETO si è comportato con tutti gli altri sindaci dei comuni dell’hinterland, coinvolti soltanto da ultimo ed in modo parolaio e demagogico. – Per tutte queste ragioni, dopo aver lasciato che l’Enel facesse praticamente da sola per tutti questi anni, dimostrandosi incapace di contrattare alla pari con i vertici aziendali della Spa per una diversa riconversione del sito rossanese, FILARETO oggi non ha più la credibilità necessaria per essere considerato soggetto istituzionale a rappresentare, in futuro, questa città (tradita e offesa!) a qualsiasi tavolo di concertazione inter-istituzionale per la riconversione della centrale". Pdl Rossano

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10 giugno 2010

Manifestazione contro il carbone a Rossano

Fonte: quotidiano Strill.it

"Numerose delegazioni di Verdi, ambientalisti, ecologisti, amanti della natura e dell’ambiente provenienti da ogni parte della Calabria e da altre regioni del Mezzogiorno hanno già annunciato la loro partecipazione alla grande manifestazione democratica ed unitaria che si svolgerà il 12 giugno prossimo a Rossano contro il progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica.
“Nei giorni che ci separano dalla manifestazione del 12 –si legge in una nota dei Verdi- bisogna creare un vasto movimento unitario per contrastare con efficacia ogni tentativo in direzione della realizzazione del progetto dell’Enel di riconversione a carbone della Centrale di Rossano. Un progetto che è in netta contraddizione con il sistema produttivo dell’intera Piana di Sibari che ha il suo perno fondamentale nel sistema agroalimentare di qualità che vede protagonisti migliaia di agricoltori ed interessate migliaia di famiglie il cui reddito sarebbe gravemente compromesso ed è nemico di ogni prospettiva turistica dell’intera costa ionica”.
“Alla manifestazione del 12 giugno prossimo -conclude la nota- hanno già aderito associazioni ambientaliste di varia ispirazione, forze sociali, sindaci e amministratori locali, il presidente della Provincia di Cosenza, consiglieri provinciali e parlamentari, rappresentanti della Chiesa, del mondo universitario e della cultura hanno fatto sentire chiara la loro voce contro il progetto del’Enel.
Ora bisogna mettere in campo ogni sforzo per scoraggiare definitivamente quanto pensano di poter realizzare ciò che vogliono contro e al di sopra della volontà dei cittadini”

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3 giugno 2010

Carbone a Rossano calabro: il Pdl locale conferma il sostegno alla delibera contro la riconversione

Comunicato dall' On. Giovanni Dima, Pdl

Da Sibarinet.it

"I Consigli comunali di Rossano e di Corigliano, riuniti in seduta congiunta per discutere il progetto di riconversione della centrale Enel e per esprimere ufficialmente la propria posizione di merito, hanno approvato un documento

in cui hanno ribadito chiaramente la netta contrarietà ad un’ipotesi di riconversione a carbone ed al tempo stesso hanno invitato l’Enel, dopo aver ufficialmente ritirato il progetto, ad avviare un articolato ed approfondito confronto sul futuro di questo sito industriale. Questa decisione, che condividiamo nella forma e nella sostanza, assume particolare rilievo anche perché, finalmente, le più importanti questioni che riguardano lo sviluppo del territorio, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, l’avvio di politiche di sostegno alle attività produttive locali e la dotazione infrastrutturale a supporto delle comunità sono affrontate in una nuova cornice istituzionale e politica. Sempre più caratterizzata da uno spirito di collaborazione ed interlocuzione che continuerà a rafforzare il concetto di area urbana ed a riempirlo di contenuti di governo del territorio che, siamo convinti, produrranno ben presto i loro positivi effetti. Ma questa decisione è importante soprattutto perché, finalmente, le comunità locali, attraverso le loro articolazioni istituzionali, si riappropriano di temi, quali la valorizzazione delle risorse territoriali e lo sviluppo sostenibile, la cui trattazione non può più essere delegata ad altri ed assumono un ruolo da protagonista anche nel confronto con l’Enel sul futuro di un sito che ha contrassegnato, ormai da decenni, il comprensorio sia sotto il profilo fisico che culturale. Riteniamo, pertanto, anche alla luce dell’invito rivolto dai Comuni di Corigliano e di Rossano alla deputazione calabrese, di dover dare, nei limiti delle nostre responsabilità istituzionali, risposte chiare e nette al territorio. Come abbiamo già avuto modo di sostenere in tempi non sospetti, e cioè quando ancora l’ipotesi di una riconversione a carbone non era così concreta come adesso, che siamo assolutamente contrari ad un progetto che preveda l’utilizzo di questo fossile perché contrasterebbe con le decisioni assunte dalla Regione e dai Comuni in materia di approvvigionamento energetico e comprometterebbe definitivamente le vocazioni naturali e produttive del territorio. Al tempo stesso, però, riteniamo che sia necessario avviare con i vertici nazionali dell’Enel un confronto diretto ad individuare soluzioni alternative al tipo di riconversione prospettato nell’interesse del nostro territorio. E’ questa una sfida importante che siamo convinti riusciremo ad affrontare nell’interesse esclusivo delle nostre comunità in collaborazione con le istituzioni locali".

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1 giugno 2010

Carbone a Rossano: l'arroganza di enel

Da Sibarinet.it

“Non bastano le delibere degli enti locali interessati che dicono no alla riconversione della centrale Enel di Rossano, non basta il piano energetico regionale che non consente su tutto il territorio calabrese l’uso del carbone come combustibile per produrre energia.

L’ENEL, in maniera arrogante e prepotente, continua l’iter burocratico per la trasformazione della centrale rossanese, promettendo posti di lavoro che non ci sono, o benefici economici inesistenti. Così facendo però, l’azienda elettrica un risultato l’ha ottenuto: ha innescato una vera e propria guerra fra poveri col risultato di non parlare mai delle conseguenze nefaste di tale piano per il territorio e per i cittadini. All’ENEL chiediamo, una volte per tutte, di ritirare il progetto di riconversione a carbone della centrale rossanese e, da multinazionale dell’energia quale è, di discutere seriamente del sito di Rossano. I mezzi, le strutture e le tecnologie in possesso del colosso elettrico fanno si che le scelte possibili siano diverse. Bisogna però avere un po’ di rispetto per questa parte dell’Italia che ha già contribuito, anche in maniera pesante, alle problematiche energetiche dell’intero Paese”. Il carbone, come tutti i combustibili fossili, è altamente inquinante ed è pertanto fra i principali responsabili della continua crescita di CO2 nell’atmosfera, il gas responsabile dell’inasprimento dell’effetto serra e dei mutamenti climatici. Inoltre è venuto il momento di sfatare alcune grandi bugie, su cui si regge il grande inganno di questa politica di rilancio del carbone come combustibile pulito e dai bassi costi: • non è vero che l'utilizzo del carbone è un risparmio per le famiglie italiane; • non è vero che le centrali a carbone rispettano l’ambiente; • non è vero che nonostante il carbone l’Italia rispetterà il Protocollo di Kyoto; • non è vero che acquistare carbone aiuta i Paesi del sud del mondo. Legambiente nazionale su queste problematiche ha prodotto, a febbraio 2010, un dossier dal titolo inequivocabile, “carbone: vecchio, sporco e cattivo”, col quale, dati alla mano, si smentiscono le mirabilie raccontate dai produttori di energia elettrica e si analizzano dettagliatamente le conseguenze di tali infauste scelte. Il dossier è da tutti consultabile sul sito www.legambiente.eu. “Il carbone è una scelta del passato e riproporlo oggi è solo un gigantesco spreco di soldi e di opportunità. In Italia dobbiamo andare verso il futuro, bisogna sfruttare al meglio il sole, il vento e le biomasse a filiera corta. La Calabria, più delle altre regioni, ha bisogno di novità in campo energetico: si realizzi un piano che arriva produrre il 50% di energia con fonti rinnovabili, e si sviluppino correttamente i distretti eolici e solari. L’energia è vita per i cittadini, non può essere solo speculazione e guadagno”. LEGAMBIENTE Circolo di Rossano

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