No al carbone Alto Lazio

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25 novembre 2010

Morti bianche da carbone in Colombia: almeno 9 vittime in miniera

"Un'esplosione in due piccole miniere di carbone colombiane ha causato la morte di nove operai, che avrebbero inalato i gas tossici sotterranei che si sono sprigionati dopo la deflagrazione.
Ma il bilancio potrebbe salire. Solo nel giugno scorso, sempre in Colombia, una deflagrazione in miniera uccise 70 operai."

Fonte: TG1

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22 novembre 2010

Incidente Capitani: fissato per il 30 novembre il sopraluogo dei periti

Da TrcGiornale.it
Il giudice per le indagini preliminari Marco Mazzeo ha fissato per il 30 novembre prossimo il sopralluogo di tutti i periti, in merito all'indagine sull'operaio Sergio Capitani, deceduto il giorno prima di Pasqua in un incidente sul lavoro a Torre Valdaliga Nord.

La decisione è arrivata dopo che l'avvocato Davide Capitani, legale della famiglia dell'operaio e cugino della vittima, si era lamentato del fatto che l'indagine si era praticamente fermata. Evidentemente ha avuto il suo effetto.

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Cina, Batian: 28 minatori intrappolati sotto il carbone

ANSA: 28 minatori cinesi intrappolati sotto terra a causa dell'inondazione di una delle migliaia di miniere di carbone del Sichuan.

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20 novembre 2010

Nuova Zelanda, esplosione in miniera di carbone: salvi 2 minatori, 36 dispersi

APCOM
Wellington, 19 nov. (Apcom) - Due minatori sono sopravvissuti all'esplosione avvenuta in una miniera di carbone della Nuova Zelanda, mentre ne risultano dispersi ancora 36: lo ha detto Peter Whittall, responsabile della compagnia mineraria locale 'Pike River'. "Due minatori sono usciti dalla miniera" ha detto Whittall alla televisione TV3, aggiungendo che "non" ci sono invece ancora "contatti con quelli che si trovano in fondo alla miniera". La deflagrazione si sarebbe verificata a metà del pomeriggio, intorno alle 16.30 (le 4.30 in Italia), in una miniera di carbone situata sulla costa ovest dell'isola del sud neozelandese. (segue, fonte Afp)

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14 novembre 2010

Incidente mortale dell'operaio Capitani: i periti paralizzano il processo

Da tusciaweb.it
"Dovevano illustrare i risultati della loro relazione ieri mattina, in aula. Invece, il team di periti incaricato di condurre gli accertamenti sulla morte di Sergio Capitani, ha voluto prendersela comoda e chiedere una proroga di 90 giorni.

Capitani, operaio 33enne tarquiniese, rimase vittima, lo scorso 3 aprile, di un incidente sul lavoro alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Un getto d'ammoniaca lo investì in pieno viso, scaraventandolo contro un palo e provocandone la morte.

Poco più di due mesi dopo, i quattro periti Pietro Pandolfi, Giorgio Buonanno, Nicola Bonora e Pasquale Avino ricevettero l'incarico dal tribunale di Civitavecchia di fare tutte le verifiche opportune, in sede di incidente probatorio.

A richiedere gli accertamenti, il pm Edmondo De Gregorio, per capire quale tipo di ostacolo fosse presente nella tubatura killer. Un'indagine che doveva essere soprattutto veloce, data la rapidità di trasformazione degli agenti chimici nei tubi.

Invece, non solo la relazione non è pronta, ma i periti pretendevano 90 giorni di tempo in più. Una richiesta che ha fatto indignare i familiari della vittima.

Il loro legale (nonché cugino dell'operaio morto) Davide Capitani ha depositato una memoria difensiva al gip Mazzeo, che ha accettato solo in parte la proroga, concedendo un massimo di 30 giorni ai consulenti e invitandoli a presentare i risultati dei loro accertamenti nella prossima udienza del 14 dicembre.

Il team di periti, quindi, dovrà rimboccarsi le maniche, recuperare il tempo perduto e rispondere, in un mese, ai quattro, impegnativi quesiti sulla morte di Capitani.

Il primo riguarda la descrizione del luogo in cui è avvenuto l'incidente, un ponteggio di dodici metri d'altezza, ancora sotto sequestro. Il secondo prevede un'attenta ricostruzione delle cause della fuoriuscita del getto d'ammoniaca dalla conduttura. Il terzo, come richiesto dall'avvocato Capitani, consiste nell'individuazione di eventuali lacune nelle indagini del pm. E il quarto, infine, richiede accertamenti ulteriori, di varia natura.

Attualmente i nomi inscritti nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Civitavecchia sono 13.

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13 novembre 2010

Ecatombe minatori del carbone: in Cina le patologie polmonari uccidono 3 volte di più degli incidenti

Da Asianews.it
"Secondo dati ufficiali, vi sono oltre 14mila nuovi casi di “morbo nero del polmone” (pneumoconiosi) ogni anno, ma Xinhua dice che sono molti di più. Spesso assente la prevenzione. La cura è lunga e costosa e molte imprese minerarie rifiutano di pagarla.


Le malattie ai polmoni uccidono 3 volte più minatori cinesi che i disastri nelle miniere. Una conferenza nazionale per la sicurezza sulla lavoro, a Pechino il 9 novembre, ha lanciato l’allarme su queste malattie professionali, lente a manifestarsi, ma micidiali verso chi passa una vita in fondo a una miniera.

Nel 2009 i dati ufficiali parlano di 2.700 minatori cinesi vittime di incidenti e disastri. Si calcola che i morti per pneumoconiosi, o "morbo nero del polmone", siano stati oltre 8mila. Secondo l'agenzia Xinhua, corrispondono a oltre il 40% delle malattie nel Paese per ragioni di lavoro.

Esperti ritengono che il dato reale sia persino maggiore, dato che la cifra comprende solo le diagnosi ufficiali.

Zhang Ming, vicepresidente della All-China Federation of Trade Unions, il sindacato unico statale, ha detto che nel 2009 ci sono stati 14.495 nuovi casi accertati di pneumoconiosi, ma la stessa Xinhua osserva che molti di più si ritengono essere i malati non diagnosticati, anche perché il decorso del male è lento e progressivo.

A ottobre a Urumqi sono stati inviati in ospedale per un “lavaggio” dei polmoni oltre 60 minatori. Dal lavaggio dei polmoni di uno di loro, Long Huaiwen, 51 anni, sono state tratte 48 bottiglie di acqua nera (nella foto), anche se non va in miniera dal 2004, dopo averci lavorato per 16 anni nella contea di Baicheng (Xinjiang).

Long è considerato un caso fortunato, perché la pneumoconiosi è un male considerato incurabile, dopo che ha affetto e ridotto la capacità respiratoria. L’unico trattamento utile è ritenuto il lavaggio broncoalveolare per togliere le polveri dai polmoni, ma occorre ripetere più volte il trattamento e ogni intervento costa oltre 12mila yuan, più di un anno di salario. Spesso le piccole e medie imprese si rifiutano di curare i minatori quando mostrano i primi sintomi, negando che si tratti di malattia professionale. Ha fatto scalpore l’anno scorso il caso di Zhang Haichao, l’operaio edile di 28 anni che si è sottoposto a un’operazione volontaria per aprire il torace e dimostrare che era affetto da pneumoconiosi, dopo avere lavorato per anni in una fabbrica di materiali abrasivi a Xinmi (Henan), per un’impresa che non gli riconosceva la malattia professionale.

Zhang Baoming, presidente dell’Associazione di Cina per la Sicurezza dell’Occupazione e la Sanità osserva che negli ultimi anni parecchie miniere hanno migliorato l’equipaggiamento per proteggere dalle polveri, ma altre ancora non adottano cautele.

“Il nostro lavoro – ha detto – per prevenire le malattie professionali nell’industria del carbone è davvero difficile a causa del rapido aumento della richiesta di carbone nel Paese, dove la produzione aumenta ogni anno”.

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3 novembre 2010

I manager della miniera di carbone sparano sui minatori africani

Da PeaceReporter.it riportiamo l'articolo "Zambia: partner o vassalli di Pechino?"

"Il presidente dello Zambia, Rupiah Banda, sta imparando a sue spese che la Cina nel suo Paese ha portato capitali, tecnologia e anche molte grane. L'ultima gli è scoppiata tra le mani una decina di giorni fa e adesso rischia di avere gravi conseguenze politiche.

Fuoco sui minatori. Venerdì 15 ottobre, una rappresentanza di minatori dell'impianto carbonifero gestito dalla Collum Coal Mine Ltd, a capitale cinese, ha affrontato il management della compagnia chiedendo un aumento dei salari. La tensione è salita rapidamente alle stelle, anche a causa delle barriere linguistiche, dal momento che la direzione della società non parlava bene l'inglese. E in pochi istanti si è consumata la follia: i manager hanno fatto fuoco contro la quindicina di operai che li stava incalzando, con pistole di piccolo calibro che hanno mandato in ospedale 11 minatori, due dei quali in gravi condizioni, con ferite alla testa e all'addome. La reazione eccessiva ha innescato poi una sorta di assalto alla sede della Collum, con relativi atti di vandalismo e tentativi di saccheggio, in parte sventati dall'arrivo in forze dei reparti antisommossa che hanno sparato lacrimogeni e disperso i minatori esasperati. La fredda cronaca della vicenda dovrebbe infine registrare l'arresto, tre giorni dopo, di due dirigenti, Xiao Lishan e Wu Jiuhua, trasferiti alla prigione centrale di Choma, con l'accusa di tentato omicidio, la fuga in Cina degli altri manager, "inseguiti" dalla polizia, la visita al sito e le scuse ufficiali portate dal presidente Hu Jintao. Opportune e dovute ma insufficienti per placare gli animi e disinnescare un incidente diplomatico che più che alla Cina e alla sua reputazione sta provocando danni al sistema di potere del presidente Banda e del suo inner circle.

Conseguenze politiche. Le ricadute sul piano della politica interna, infatti, sono decisamente più rilevanti che quelle sulle relazioni Zambia-Cina e, più in generale, tra il Paese e il capitale straniero. E' inedito e molto agguerrito il fronte che si è creato contro Banda: mette insieme i sindacati, la società civile, i nazionalisti, la chiesa e organizzazioni giovanili. Il messaggio è chiaro: il presidente ha svenduto il Paese, la sua dignità e la manodopera. E di questa tensione, chi davvero può approfittarsene è Michael Sata, detto "re Cobra", il populista leader del Patriotic Front, il principale partito d'opposizione. Il suo messaggio è chiaro e arriva dritto allo stomaco: "Ormai è chiaro che questo governo non ci protegge perché èstato pesantemente corrotto dai cinesi in vista delle elezioni del 2011". Tre ottobre 2011, è questa la data che spaventa Banda e i suoi, preoccupati dal calo di popolarità e dall'uso che l'opposizione potrebbe fare dell'incidente alla Collum Coal Mine. E la folla riunita martedì 19 davanti all'ambasciata cinese di Lusaka per chiedere le scuse non lasciava intuire nulla di buono. All'esecutivo viene contestata la lentezza della reazione, tale da aver consentito alla maggior parte degli executive cinesi di lasciare il Paese, le risposte balbettanti date all'opinione pubblica, la debolezza mostrata nei confronti di Pechino.

I precedenti. Quelli che accusano il governo di aver svenduto terra e manodopera alla Cina hanno molti argomenti dalla loro parte. I minatori della Collum sono ancora privi di contratto, ormai da nove anni, da quando la società ha aperto la miniera. Lavorano per un salario da fame, che va dai 31 ai 100 dollari al mese, senza sistemi di protezione adeguati, in condizioni precarie e senza diritti. Una situazione insostenibile che i lavoratori denunciano da anni, tanto che l'impianto era stato chiuso d'ufficio per alcuni giorni già nel 2006, dopo la denuncia in televisione da parte di un ministro, Alice Simango, che aveva accusato il management di "trattare i propri dipendenti come schiavi". Se non è nuova la questione, non lo sono nemmeno incidenti come quello accaduti alla Collum. Un episodio simile si era verificato nell'impianto di Chambishi, nel luglio 2005, dove la dirgenza aveva fatto fuoco su sei minatori, appena tre mesi dopo che 46 operai erano morti in una fabbrica di esplosivi della Nfc Mining Africa, società cinese come quella che gestiva la miniera di Chambishi, con palesi violazioni delle norme sulla sicurezza dei lavoratori. La Cina continua però a investire, attirata dal ricco sottosuolo del Paese africano. Nel solo 2010, tre delegazioni di alto profilo sono atterrate a Lusaka a caccia di contratti: rame, ferro, carbone e nichel le risorse più ambite. Nella citta di Chambishi, Pechino ha sponsorizzato un piano di sviluppo da 900 milioni di dollari, altri 300 ne ha investiti nell'impianto di Mulianshi, confermandosi così il più importante investitore in Zambia, per un totale di oltre due miliardi di dollari, spesi nel solo settore minerario. Questo ha portato posti di lavoro, iniezioni di valuta estera e ha fatto da propulsore allo sviluppo economico. Ma Banda ha capito che anche questo frutto ha una dose di veleno. Se grande o piccola, lo scoprirà con le prossime elezioni. Un primo test comunque arriverà dalle municipali di Chilanga e Mpulungu. L'opposizione affila le armi e si prepara ad attaccare il presidente che ha svenduto il Paese alla Cina.

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1 novembre 2010

Allagata una miniera di carbone in Cina, 12 morti

(ANSA) - PECHINO, 28 OTT - Dodici minatori hanno perso la vita e uno e' rimasto ferito a causa di un'inondazione in una miniera di carbone nel Guizhou (Cina del sudovest). Altri 38 minatori sono riusciti a mettersi in salvo. I 'dirigenti' della miniera sono stati arrestati. Le miniere di carbone della Cina sono ritenute le piu' pericolose del mondo e gli incidenti mortali dovuti a frane, esplosioni e inondazioni sono frequenti.

Secondo dati ufficiali,l'anno scorso 2.631 minatori sono morti in incidenti di questo tipo."

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Genova, due operai intossicati da polvere di carbone

(ANSA) - GENOVA, 28 OTT - Due operai sono rimasti intossicati dalla polvere di carbone fuoriuscita da un flangia di raccordo nella centrale Enel in porto a Genova.

I due lavoratori sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena in codice giallo.

Sul posto stanno operando mezzi dei vigili del fuoco e della capitaneria di Porto. L'incidente e' avvenuto nell'area ex idroscalo tra ponte San Giorgio e ponte Etiopia

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21 ottobre 2010

Processo Cozzolino, Sonno non vegliava

Da TrcGiornale.it
E' stato il giorno del contro esame al processo per la morte di Michele Cozzolino, l'operaio deceduto il 17 ottobre del 2007 al cantiere di Torre Valdaliga Nord perché colpito da un tubo innocenti precipitato da poco meno di 70 metri.
A rispondere alle domande degli avvocati sono stati alcuni dei testi dell'accusa. Tra questi l'ingegnere dell'Enel Percivalli, a capo del coordinamento per la sicurezza sul cantiere, inizialmente indagato anche lui, la cui posizione è stata poi archiviata in sede di indagini preliminari. L'ingegnere ha ribadito che la ditta incaricata allo smontaggio e montaggio dei ponteggi, non aveva indicato nella riunione settimanale sulla sicurezza, che avrebbe svolto quel tipo di lavoro nella settimana in cui è poi avvenuto l'incidente. Riunioni al termine delle quali veniva stilato un verbale che poi veniva consegnato agli addetti al controllo sul cantiere. Ma sempre all'udienza di ieri l'ingegner Sonno, ovvero colui che era addetto al controllo il giorno dell'incidente, ha detto che non lo aveva quel verbale, perché in realtà stava sostituendo un collega che non glielo aveva consegnato.

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16 ottobre 2010

Yuzhou, Cina: 37 morti nella miniera di carbone (aggiornamento)

"ANSA: Esplosione in miniera cinese: 21 morti, 16 intrappolati (aggiornamento)
Almeno 21 morti e 16 persone intrappolate. E' il bilancio ancora provvisorio dell'esplosione avvenuta questa mattina in Cina nella miniera di carbone della citta' di Yuzhou, nella provincia centrale dell'Henan. Una squadra di 70 soccorritori si e' precipitata sul posto dopo le notizia dell'esplosione, e in queste ore e' corsa contro il tempo per salvare i superstiti. Le sedici persone intrappolate sarebbero state localizzate, ma le notizie arrivano confuse e non si conosce a quale profondita' siano rimasti bloccati i minatori.

Secondo i media locali, al momento dello scoppio - le 6 del mattino ora locale -

c'erano nel sottosuolo 276 operai, 239 dei quali sono riusciti a mettersi in salvo. Le operazioni di salvataggio vanno avanti da ore, con i soccorritori che stanno combattendo contro tonnellate di polveri di carbone, rischi di frane e un livello altissimo di gas ancora presente all'interno della miniera: il 40%, ha riferito la China Central Television, ovvero 40 volte eccedente il normale livello, stimato attorno all'1%.

La tragedia, l'ennesima che si verifica in Cina, arriva a pochi giorni di distanza dal clamoroso salvataggio di 33 minatori cileni, che hanno trascorso piu' di due mesi sottoterra. La miniera appartiene alla Pingyu Coal & Electric Co. Ltd ed e' lo stesso impianto in cui nel 2008 persero la vita 23 minatori per un incidente analogo. Le morti nel sottosuolo non sono purtroppo un'eccezione in Cina. L'industria mineraria del Paese e' gestita infatti da imprenditori spesso improvvisati che non si curano delle piu' elementari norme di sicurezza.

Lo scorso anno piu' di 2.600 minatori hanno perso la vita in incidenti causati da esplosioni, crolli e inondazioni. Quest'anno, secondo la stampa cinese, il governo ha chiuso d'autorita' piu' di 1600 miniere illegali e ha varato una nuova legge per cercare di responsabilizzare i proprietari delle miniere, obbligandoli a scendere con i propri dipendenti nel sottosuolo e ad effettuare anche personalmente delle ispezioni.

Ma le cose non sembrano migliorare, anche perche' i proprietari, a scendere sottoterra, non ci pensano affatto e spesso mandano al loro posto assistenti o manager. Sono loro cosi' a rimetterci la pelle, come e' successo oggi: due manager sono morti per asfissia in una miniera di rame nella regione autonoma del Guangxi. Hanno perso la vita a 800 metri di profondita', mentre facevano proprio un'ispezione."

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Colombia, due probabili vittime nelle miniere di carbone

ANSA 14 Ottobre
"Due minatori sono intrappolati da oltre 48 ore a circa 60 metri di profondita' di una miniera di carbone colombiana. Ma una nuova esplosione di gas grisu' avvenuta all'alba di oggi, rende ancor piu' difficili le possibilita' di salvarli. Lo rende noto la radio Caracol precisando che sul posto, a Tasco, circa 200 km da Bogota', i soccorritori stanno scavando un tunnel parallelo per raggiungerli, mentre i familiari sperano che si ripeta 'il miracolo del Cile'."

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6 ottobre 2010

"Why new coal", "Perché nuovo carbone?" Nuovo docufilm dall'India





Da un nuovo docufilm una critica al modello di sviluppo indiano e alla sua dipendenza dai combustibili fossili. Si chiama WhyNewCoal, ed è stato realizzato da Ekta Kothari e Vinay Jaju in partnership con www.SwitchON.org e http://onergy.in/

Sotto: lavoro minorile nelle miniere di carbone indiane



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    9 settembre 2010

    Yunnan, nove le vittime in miniera

    Fonte
    Nove minatori sono morti nel sud-ovest della Cina a causa di un’esplosione dovuta a una fuga gas in una miniera di carbone, che ha provocato anche 12 feriti, alcuni dei quali gravi. Lo scrive l’agenzia Nuova Cina. L’esplosione e’ avvenuta nella miniera di carbone Maanshan, nella contea di Luxi, nella provincia dello Yunnan.

    Al momento dell’esplosione nella galleria dove si e’ sprigionata la fuga di gas, lavoravano 29 minatori, dieci dei quali sono riusciti a mettersi subito in salvo. Le sette vittime sono avvenute per asfissia. Le autorita’ stanno indagando sull’origine della fuga di gas.

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    30 agosto 2010

    Vita da minatore: i New Trolls cantano "Una miniera" (1969)



    Gli immortali New Trolls in una canzone da loro dedicata alla vita drammatica del minatore, che ancora oggi si immola sull'altare del lucro. Segue il testo:

    Le case, le pietre
    ed il carbone dipingevan
    di nero il mondo.
    Il sole nasceva
    ma io non lo vedevo
    mai laggiù nel buio.
    Nessuno parlava solo


    il rumore di una pala
    che scava, che scava.

    Le mani, la fronte
    hanno il sudore
    di chi muore
    negli occhi, nel cuore,
    c'è un vuoto grande
    più del mare,
    ritorna alla mente
    il viso caro
    di chi spera
    questa sera
    come tante
    in un ritorno.

    Tu, quando tornavo,
    eri felice di rivedere
    le mie mani
    nere di fumo, bianche d'amore

    Ma un' alba più nera,
    mentre il paese
    si risveglia,
    il sordo fragore
    ferma il respiro
    di chi è fuori
    paura, terrore,
    sul viso caro
    di chi spera
    questa sera come tante
    in un ritorno.

    Io non ritornavo
    e tu piangevi
    e non poteva
    il tuo sorriso togliere
    il pianto dal
    tuo bel viso.

    Tu, quando tornavo,
    eri felice di rivedere
    le mie mani
    nere di fumo, bianche d'amore.

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    29 agosto 2010

    Georgia, 3 vittime in miniera di carbone


    ANSA- "MOSCA, 28 AGO - L'esplosione di un pozzo nella miniera di carbone di Tkibuli, in Georgia, ha provocato la morte di 3 operai e 7 feriti. Lo dice l'Interfax. Lo scoppio e' avvenuto ieri sera quando nella miniera lavoravano 11 operai. Secondo le prime indagini la fuga di metano potrebbe essere stata causata da mancate precauzioni. Nel marzo scorso nella stessa miniera erano morti quattro minatori."

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    24 agosto 2010

    Due minatori perdono la vita in Siberia

    "(ANSA) - MOSCA, 24 AGO - Il crollo di un pozzo in una miniera di carbone della regione siberiana di Kemerovo ha provocato oggi la morte di due minatori. L'incidente e' avvenuto per una fuga di gas nella miniera di Prokopievsk, una zona dove vengono scavati molti pozzi di carbone. Incidenti di questo tipo accadono spesso in Russia, perche' i minatori vengono pagati in base al lavoro e le misure di sicurezza non vengono rispettate."

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    21 agosto 2010

    Carbone pulito in Afghanistan

    Ecco qui un'altra testimonianza di quanto sia pulito il carbone che si brucia nelle tanto decantate centrali che sostengono "progresso e sviluppo"

    Gli scatti sono di Beb C. Reynol, fonte: vedi qui

    Tratti da un suo reportage sulle incredibili condizioni di lavoro di 150 uomini impegnati in una miniera di carbone in Afghanistan.

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    4 agosto 2010

    Due incidenti mortali nelle miniere di carbone cinesi

    SHANGHAI - In Cina dieci minatori sono morti e sette sono rimasti intrappolati a causa di una esplosione in una miniera di carbone avvenuta per una fuga di gas. Lo riferisce l'agenzia Nuova Cina.

    L'incidente è avvenuto stamattina intorno alle 09:30 nella provincia sud occidentale del Guizhou, nei pressi della città di Guiyang.

    Stamattina era stato annunciato un incidente simile in un'altra miniera di carbone, con nove vittime e sette dispersi, mentre 24 minatori sono ancora intrappolati a causa delle inondazioni da sabato in fondo alla miniera la miniera Hengxinyuan a Jixi, città della provincia dell'Heilongjiang.


    AGGIORNAMENTO: tutti morti i 16 minatori

    (ANSA) - SHANGHAI, 3 AGO - Nove persone sono morte e 7 sono ancora intrappolate in una miniera nella regione centrale cinese dell'Henan a causa di una fuga di gas. Ieri sera dopo la mezzanotte 127 minatori erano a lavorare nella miniera di carbone Sanyuandong a Baiping, nella citta' di Defeng, quando c'e' stata una fuga di gas. Tra i minatori, 111 sono riusciti a mettersi in salvo uscendo dalla miniera. Per nove non c'e' stato nulla da fare, mentre i soccorritori cercano di portare in salvo 7 ancora intrappolati.

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    2 agosto 2010

    Nuove vittime nelle miniere di carbone cinesi

    "Almeno quindici persone sono morte in seguito ad un'esplosione in una miniera di carbone nel nord della Cina. Lo ha annunciato l'agenzia Nuova Cina, citando fonti di sicurezza locali. L'esplosione e' avvenuta nella miniera di Liugou, vicino alla citta' di Linfen, nella provincia settentrionale dello Shanxi.

    Secondo le autorita' cinesi, il bilancio delle vittime dello scoppio in miniera potrebbe aumentare, dal momento che tra gli oltre venti feriti ci sono alcuni in gravi condizioni."
    Tratto da: RaiNews24.it

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