No al carbone Alto Lazio

19 ottobre 2007

Convegno "MAREMMA S.O.S.: TANTI PERICOLI E ORA ANCHE LA CENTRALE A CARBONE!"

Riceviamo e pubblichiamo:

Autostrada, edilizia selvaggia, i rischi del polo energetico Montalto-Civitavecchia fra i più grandi d’Europa, e ora ..... anche la centrale a carbone di Civitavecchia e un nuovo inceneritore a Scarlino?

Convegno di studio – Capalbio, 27 ottobre 2007
Sala Tirreno, Borgo Carige

h. 9,30 Presentazione del convegno
Nicola Caracciolo, presidente Italia Nostra Toscana e Maremma Tuscia

h. 9,45 Linee guida per il governo del territorio e dell’ambiente
Lucia Biagi, sindaco di Capalbio

h. 10,00 Capalbio: contraddizioni in atto. Il Piano Strutturale e il progetto SAT-Regione Toscana per il corridoio tirrenico
Valentino Podestà, vicepresidente Italia Nostra Toscana e Maremma Tuscia

h. 10,15 Il cogeneratore di Scarlino e i danni alla salute. Un’altra politica dei
rifiuti è possibile.
Roberto Barocci, vicepresidente Italia Nostra Grosseto

h. 10,30 La centrale a carbone di Civitavecchia
Simona Ricotti, Movimento No-Coke Alto Lazio
Giovanni Ghirga, portavoce Medici per l’Ambiente e la Salute Alto Lazio
Roberto Musacchio, vicepresidente Commissione sul cambiamento climatico
e membro della Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza
alimentare del Parlamento Europeo

h. 11,45 La posizione della Regione Toscana
Riccardo Conti, Assessore Regionale al territorio e alle infrastrutture

h. 12,00 Agricoltura di qualità e agriturismo: uno sviluppo possibile.
Tavola rotonda : Esterino Montino, Paolo Veronesi, Mauro Del Vecchio,
Rodolfo Bilotta – produttori
Giovanni Cerretelli – agronomo, Coordinamento Toscano Produttori Biologici
coordina Corinna Vicenzi

h. 13,00 Proposte: un dialogo fra Alberto Asor Rosa, Gianni Mattioli,
Nicola Caracciolo, Lucia Biagi

h. 13,30 Buffet con offerta di prodotti locali


Italia Nostra, Sezione Toscana, Sezione maremma-Tuscia


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18 ottobre 2007

Lettera a Moscherini da un cittadino di Tarquinia

Riceviamo e pubblichiamo la lettera pervenuta qualche giorno fa:

"Si va in scena: Moscherini e la Commedia per l'assunzione di 30 operai a TVN"

Sostenitore del carbone?
Finalmente il sindaco del comune di Civitavecchia gioca a carte scoperte, comincia a sentirsi fiero dell’elemosina che gli fanno. Proprio lui dice “non significa elemosinare soldi o svendere salute e ambiente per quattro spiccioli, ma fare in modo che Enel collabori allo studio, alla cultura, all'arte, alle infrastrutture dei comuni. Carissimo sindaco,Guardi la sua città,da sempre ha avuto i soldini delle elemosine da spendere ma non hanno mai risolto i problemi della città.
Lo dice proprio lei” Abbiamo reti fognarie e idriche colabrodo”, come? Con tutti i soldi che le società elettriche hanno guadagnato in 50 anni il comune non è riuscito neanche ad avere i servizi essenziali. Ecco perché le fanno la carità. La verità è un’altra, tutti i sindaci che la pensano come lei,fanno la stessa fine,gestire un sacco di promesse senza dare migliorie alla propria città. Dove è finito lo splendore che ha circondato la sua campagna elettorale,se già è a caccia di elemosine.
Ci sono inoltre due episodi di recente cronaca che ai cittadini di Tarquinia gli hanno mostrato il vero volto del sindaco di Civitavecchia.
La prima è La campagna colonialistica verso Tarquinia con la richiesta dell’ aeroporto. Ancora una volta chiariamo le idee al sindaco di Civitavecchia,Tarquinia non vuole svendere il proprio territorio ai favori di chi gli vuole male ed è incapace di capire che la ricchezza di un territorio è proporzionata alla fierezza di possederlo senza sudditanze e servitù,l’inquinamento di un’ereoporto è per noi,produttori agricoli, e operatori turistici è una bestialità. Non esiste una città al mondo che abbia avuto i benefici da una servitù di un aeroporto lowcost,basta andare a Ciampino,il resto sono chiacchiere e speculazioni.
La seconda è L’iniziativa promossa anche dal comune di Civitavecchia,tristissima, dove vedeva alcune hostess davanti agli scali croceristici con la missione di far desistere i turisti nella scelta dell’escursione a Roma,convincendoli invece con depliants descrittivi di Civitavecchia a rimanervi. Fiumi di croceristi scendono a Civitavecchia e non si fermano?? Moscherini non ci avevi fatto caso?? Che cosa dovrebbero visitare le centrali elettriche di Torrevaldaliga sud oppure quella bellissima di Torrevaldaliga nord o meglio ancora dovrebbero rimanere estasiati dal fetore inquinato del suo meraviglioso porto!!! Un grande manager come lei che non sa come catturare il turismo croceristico! Non ci crediamo,lo sa benissimo come fare,bisogna partecipare alle borse sul turismo croceristico e offrire pacchetti allettanti. Forse la sua città,intasata di fonti inquinanti non è possibile metterla in un pacchetto.
Siamo stanchi di ascoltare bugie. Quelle che raccontano a lei sull’abbattimento delle emissioni del carbone nero e sporco di TVN, se le tenga per quando tornerà ad allungare la mano per l’elemosina.

Un cittadino di Tarquinia

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Enel: "morti bianche", coscienze sporche.

Il profitto è l'unico parametro che Enel ritiene opportuno monitorare.
Sulla nostra pelle. E' "l'energia che ti ascolta", baby.

Sulla tragica morte di Michele Cozzolino nel cantiere di TVN, vedi i link:
Lavoro in nero e caporalato, turni sovrapposti, lavoro di notte e nei giorni festivi, appalti ai massimi ribassi possibili, fretta di terminare i lavori. Ovviamente gli sgherri dell'Enel si affrettano a comunicare che si tratta di un caso del tutto accidentale. Ma su questo è inutile commentare, chi vive in questa città sa bene come stiano le cose.

Interviene sulla faccenda anche l'ipocrita
"...Presidente del Consiglio comunale, Francesco Cappellani, evidenzia le critiche espresse nei giorni scorsi "sulla politica spregiudicata dell'Enel nella gestione del cantiere di Tvn, improntata e gestita secondo una logica di frettolosità per arrivare alla accensione del primo gruppo". "La fretta – ha commentato – è nemica delle sicurezza: oggi emerge che a Tvn si lavora la notte e i giorni festivi; questa impostazione dissennata ed irresponsabile ha portato alla tragedia di oggi. A questo punto il cantiere si deve fermare e la riconversione della centrale va fermata e vanno rinegoziati e garantiti i massimi standards di sicurezza per tutti gli operai. Non c'è più tempo da perdere, questa città è stufa di pagare tributi all'Enel....."
Fonte:
"Centumcellae.it" (II)


Lucro, ad ogni costo, e non è un paradosso, poiché chi paga, siamo noi. Oppure lo è? Enel è un'azienda per la maggior parte parte pubblica. Come si può ammettere tutto questo?

Tranquillizziamoci pure, si tratta di una morte che rientra ampiamente nel progetto di Enel. Così come il problema dell'impatto del carbone sulla nostra salute è stato messo in conto (meglio sarebbe dire: liquidato), giudicato pegno ragionevole (comunque necessario) per la realizzazione di questo business. Con la benedizione ed il sostegno più che attivo dei nostri "rappresentanti" politici.

"...Le chiamano "Morti Bianche" come se il tutto fosse frutto della casualità e della sfortuna.
Le chiamano morti bianche quasi non ci fossero dei responsabili dietro gli omicidi che si compiono ogni giorno sui posti di lavoro..." Da "Nomortilavoro"

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17 ottobre 2007

Petizione: servirebbero altri zeri ma...

Petizione online contro il carbone: siamo a 999 firmatari..Chi vuol essere il millesimo?

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La diffusa preoccupazione per la politica energetica del PD

Interessante articolo su Aprile Online. Vedi qui

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"NOCOKE, AVANTI TUTTA!"

Riceviamo e pubblichiamo:

"A fine luglio Bersani ha detto: Enel hai sbagliato a non informare le popolazioni sul trattamento da carbone a Civitavecchia, come gesto riparatore devi ridurre le emissioni della nuova centrale.

Tempo una manciata di giorni ed Enel ha trovato nuovi filtri a manica che abbattono gli inquinanti del 30%. Vuol dire alcune vite salvate, Bersani ha salvato delle vite!

Ma quanta gente invece non si salverà e creperà se Bersani non impedisce che la centrale inizi a funzionare? I morti da carbone si possono contare prima, senza aspettare i decessi; per il calcolo si applica una procedura basata sulle caratteristiche della centrale e del territorio d'impatto, è solo questione di quantità: più o meno; i morti sono certi. Bersani non può non saperlo e bene ha fatto la Ministra Turco a metterlo di fronte alle sue responsabilità, chiedendogli una nuova valutazione d'impatto ambientale della centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord. Ma lui non intende.

I cittadini che hanno fatto lo sciopero della fame lo denunceranno per questo.

Agli abitanti del comprensorio, che vogliono sapere se il Movimento No Coke è stanco diciamo che il Movimento non molla, è in prima linea e va avanti. Chi ha responsabilità antiche o recenti non deve dormire sonni tranquilli. Nonostante lo sgambetto subito a Tarquinia con la rimozione dei cartelli e degli striscioni i No coke stanno preparando un'agenda fitta d'iniziative.

L'obiettivo è uno solo: fermare il carbone.

I fronti aperti sono molteplici, due in particolare richiedono attenzione in questo momento: compensazioni e osservatorio ambientale.

Le compensazioni si esplicitano in vario modo: Enel attiva nel risanamento ambientale, Enel che s'impegna per le fonti alternative, Enel e le biomasse, Enel che sostiene finanziariamente la progettualità dei Comuni.

Dopo il pronunciamento dei Ministri dell'Ambiente e della Salute l'unico risanamento ambientale sarebbe fermare la riconversione a carbone e ridurre le taglie della centrale a olio (dei peggiori sul mercato) di Torrevaldaliga sud e quella di Pian dei mangani a Montalto (terza in italia per emissioni co2)

Gli enti che producono energia sono ostili allo sviluppo delle fonti alternative con autoproduzione di energia. È ovvio che la loro diffusione comporta la perdita di contratti per chi vende energia.

Le biomasse promesse agli agricoltori da un colosso energetico sono la negazione dell'unica forma ambientalmente compatibile di biomassa, quella che usa scarti agricoli e forestali ed è adatta ad un bacino rurale per la propria autonomia energetica. L'esempio di Guessing in Austria è esemplare e merita di essere conosciuto. Le biomasse che destinano la produzione agricola primaria ad essere incenerita sono una bestialità.

Il sostegno finanziario ai Comuni è un prezzo; che cosa si vende? Dopo le verità dichiarate dai Ministeri dell'Ambiente e della Salute l'attività mercantile è chiara, si vende e si compra la vita di una parte consistente di popolazione per i lucrosi affari del carbone.

Infine l'osservatorio ambientale. I lupi restano lupi, se diventano agnelli c'è di che temere.

Su Rai Utile, durante un confronto svoltosi a metà estate tra il Prof. Mattioli e l'Ing.Arrighi, uno dei padri della centrale a carbone di Civitavecchia, garanti la sen. De Petris dei Verdi e l'on. Fabio Rampelli di Alleanza Nazionale, sono stati dichiarati i dati che seguono.

Se il carbone venisse trattato con le migliori tecnologie possibili, che comunque non impedirebbero la fuoriuscita delle nanopolveri e delle micropolveri generatesi per condensazione dopo che il fumo è uscito dalla ciminiera, Enel dovrebbe investire, rispetto al costo iniziale d'acquisto e combustione il 50% in più per il filtraggio. Il costo complessivo del Kwh salirebbe in tal modo oltre 7 centesimi e costerebbe più del Kwh prodotto a gas-ciclo combinato. Enel invece ha scelto di produrre a carbone con un costo inferiore di quello a gas-ciclocombinato prevedendo per il filtraggio un investimento rispetto alla base iniziale, per ammissione dell'Ing.Arrighi, del 15%, optando quindi per un carbone inquinante.

Altro che nuova generazione di filtri a manica, sono tutte scelte industriali: da una parte quanto s'investe per pulire il carbone, che sempre nero resta, e dall'altra la quantità variabile di morti che la centrale lascerà dietro di se. La recente concessione di un ulteriore abbattimento del 30% di alcuni inquinanti abbasserà di poche unità la quantità di morti. Per ora spetta a Bersani l'onere di fermare questo meccanismo perverso e denunciamo lui. Un istante dopo l'eventuale accensione della centrale metteremo in mora il Ministro della Salute e il Sindaco di Civitavecchia per spegnere la centrale, se non lo faranno denunceremo anche loro e tutti quelli che avranno il potere reale di fermarla e non lo faranno..

A questo punto è ovvio, Sindaco Moscherini, che l'Osservatorio Ambientale è una farsa, a cui alcuni esponenti del movimento che si oppone al carbone parteciperanno, per avere comunque informazioni in più ed essere più efficaci con le denunce.

Nessun impianto in Italia è stato,mai,fermato dagli osservatori,sono sempre arrivati a farlo le sentenze dei tribunali,civili e penali.

Ma sul fatto che il carbone è una macchina della morte non c'è bisogno che lo dica l'Osservatorio fra qualche anno. Lo sappiamo già e non vi molleremo.

nocoketarquinia.splinder.com

nocoketarquinia@yahoo.it

I contatti telefonici ufficiali sono sul sito del gruppo.

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“Chiediamo ai sindaci dell’alto Lazio di scendere al nostro fianco contro il carbone”

COMUNE DI LADISPOLI

Provincia di Roma

COMUNICATO STAMPA

"Chiediamo ai sindaci dell'Alto Lazio di scendere al nostro fianco contro il carbone"

Rinnoviamo l’invito a tutti i sindaci del comprensorio di scendere al nostro fianco nella battaglia contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia perché la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente non ha prezzo”. Con queste parole il sindaco di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, ha annunciato l’intenzione dell’Amministrazione comunale della città balneare di ripresentare il ricorso per la tutela della salute dei cittadini che la sentenza della Corte costituzionale ha spostato per competenza dal tribunale civile al Tar del Lazio.

Al nostro fianco – ha proseguito Paliotta – abbiamo già la Provincia di Roma. L’assessore al lavoro, Gloria Malaspina, ha dichiarato tutto il suo appoggio. I nostri legali, insieme a quelli di Palazzo Valentini, sono già al lavoro per valutare quale iter adottare per riprendere la causa intentata nel 2005 da Ladispoli al Tribunale civile di Civitavecchia contro la riconversione a carbone della centrale elettrica civitavecchiese. Seguiremo le indicazioni della sentenza della Corte Costituzionale che ci ha invitato a rivolgerci al Tar Lazio per tutelare il diritto alla salute. Quindi ripartiremo dai dati contenuti nella perizia effettuata dai tre consulenti tecnici nominati dal giudice del tribunale di Civitavecchia Cecilia Pratesi prima che il comma 552 della legge finanziaria 2005 le impedisse di arrivare a sentenza spostando la competenza in materia ambientale e di salute dal tribunale ordinario al Tar. A questo aggiungeremo nuovi ed interessanti studi. Per fare sentire più forte la nostra voce, però, abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Per questo motivo chiediamo a tutti i comuni dell’alto Lazio di seguire le nostre orme e di partecipare, attraverso un formale passaggio in Giunta o in Consiglio Comunale, al ricorso presso il Tribunale amministrativo del Lazio”.

Come amministratori e come cittadini – ha concluso Paliotta – dobbiamo impedire che, solo per opportunità, venga realizzato un progetto che danneggerebbe per anni l’ambiente dell’Alto Lazio con l’emissione delle polveri della lavorazione del carbone”.

L’Ufficio stampa

Ladispoli 16.10.07


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"Produzione di energia e rischi per la salute"

"Il Comitato di quartiere "Uniti per la Salute", invita all'incontro pubblico ed informativo sul tema "Produzione di energia e rischi per la salute", che si terrà questo venerdi 19 ottobre presso il Teatro Nuovo di Valleggia, a partire dalle ore 21.

Durante la serata parteciperanno: dr. Giovanna Ghirga, pediatra-Medico Isdde, portavoce dei Medici per L'Ambiente e la Salute dell'alto Lazio; dr. Ugo Trucco, cardiologo e Presidente dell'Ordine dei Medici per la Provincia di Savona; dr. Paolo Franceschi, pneumologo, specialista in Tisiologia e Malattie dell'Apparato Respiratorio. Tra i vari apetti che verranno affrontati, anticipiamo che si parlerà della radioattività del carbone, saranno illustrati gli inquinanti della combustione del carbone, analizzate le caratteristiche delle polveri emesse, discussi gli effetti sulla salute."
Fonte: http://www.savonanews.it/it/internal.php?news_code=26383

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Al Gore: "Se la terra non muore per colpa degli Alieni"

"Noi, la specie umana, siamo arrivati a un momento cruciale e dobbiamo prendere una decisione. Non ha precedenti ed è perfino ridicolo per noi presumere di dover in verità scegliere consapevolmente in quanto specie, ma nondimeno questa è la sfida che dobbiamo raccogliere. Il nostro pianeta, la Terra, è in pericolo. Ciò che rischia di essere distrutto non è il pianeta stesso, bensì le condizioni che lo hanno reso in grado di ospitare gli esseri umani.
Senza renderci conto delle conseguenze delle nostre azioni, abbiamo iniziato a immettere talmente tanto biossido di carbonio nell'esile guscio d'aria che circonda il nostro pianeta che abbiamo letteralmente alterato l'equilibrio del calore esistente tra la Terra e il Sole. Se non smetteremo di farlo, e rapidamente, le temperature medie aumenteranno a livelli mai conosciuti in precedenza dagli uomini, e porranno fine al propizio equilibrio climatico dal quale dipende la nostra civiltà.

Negli ultimi 150 anni, in una frenetica accelerazione abbiamo prelevato crescenti quantità di carbonio dal sottosuolo - essenzialmente sotto forma di carbone e di petrolio - e l'abbiamo bruciato in modo tale da immettere nell'atmosfera terrestre 70 milioni di tonnellate di CO2 ogni 24 ore. Le concentrazioni di CO2 - che in almeno un milione di anni non avevano mai superato le 300 parti per milione - sono cresciute dalle originarie 280 parti per milione dell'inizio del boom del carbone alle 383 parti per milione di quest'anno.
Di conseguenza, molti scienziati oggi stanno mettendo in guardia dal fatto che ci stiamo avvicinando a molteplici "punti irreversibili di svolta" che potrebbero - nel volgere di dieci anni appena - renderci impossibile evitare di arrecare un danno irreparabile all'abitabilità del pianeta da parte della civiltà umana. Ancora negli ultimi mesi, nuovi studi hanno permesso di appurare che la calotta polare artica - che aiuta il pianeta a raffreddarsi - si sta sciogliendo a un ritmo di tre volte superiore a quanto abbiano previsto i modelli informatici più pessimisti.

Se non passiamo immediatamente all'azione, i ghiacci d'estate potrebbero scomparire del tutto in soli 35 anni. Similmente, vicino al Polo Sud, all'estremità opposta del pianeta, gli scienziati hanno scoperto che nell'Antartide Occidentale le nevi di un'area grande quanto la California si stanno sciogliendo. Questa non è una questione politica, bensì una questione etica, che concerne la sopravvivenza della civiltà umana. Non si tratta di sinistra contro destra, ma di ciò che è giusto contro ciò che è sbagliato. In parole povere, è incivile distruggere l'abitabilità del nostro pianeta e compromettere le prospettive di tutte le generazioni che verranno dopo di noi.
Il 21 settembre 1987 il presidente Ronald Reagan disse: "Nelle nostre ossessioni per gli antagonismi del contingente, spesso dimentichiamo quante cose uniscano tutti i membri del genere umano. Forse, per prendere atto dell'esistenza di questo vincolo comune, ci occorre una minaccia universale ed esterna. Di tanto in tanto penso a quanto rapidamente svanirebbero le differenze che ci caratterizzano se dovessimo improvvisamente far fronte a una minaccia aliena proveniente da fuori di questo mondo".

Oggi noi, tutti noi, dobbiamo far fronte a una minaccia universale. Quantunque non arrivi da fuori, nondimeno è di portata cosmica. Si consideri la realtà di due pianeti, Terra e Venere, aventi quasi esattamente le stesse dimensioni e quasi esattamente la stessa quantità di carbonio. La differenza tra loro è che la maggior parte del carbonio sulla Terra è nel terreno, lì depositata da varie forme di vita nel corso degli ultimi 600 milioni di anni, mentre la maggior parte del carbonio di Venere è nell'atmosfera. Di conseguenza, sulla Terra la temperatura media è pari a 15 gradevoli gradi Celsius, mentre la temperatura media su Venere arriva a 463,89 gradi Celsius. È vero, Venere è più vicina al Sole della Terra, ma la differenza non è imputabile alla nostra stella. Venere è mediamente tre volte più calda di Mercurio, che si trova vicinissimo al Sole. La colpa è dell'anidride carbonica. Questo pericolo, per di più, ci impone - come ha detto Reagan - di sentirci uniti nel prendere atto della nostra sorte comune.
L'operato dei singoli dovrà inoltre plasmare e ispirare l'azione dei governi. A questo proposito gli americani hanno una responsabilità del tutto particolare: nel corso di buona parte di tutta la nostra storia più recente, gli Stati Uniti e il popolo americano hanno assicurato la leadership morale nel mondo. Aver scritto la Carta dei Diritti, aver integrato la democrazia nella Costituzione, aver sconfitto il fascismo nella Seconda Guerra mondiale, aver rovesciato il Comunismo ed essere sbarcati sulla Luna: sono tutti risultati della leadership americana.

Oggi, ancora una volta, noi americani dobbiamo sentirci uniti e premere sul nostro governo affinché raccolga questa sfida globale. La leadership americana è un prerequisito essenziale per conseguire il successo. A questo fine dovremmo esigere che gli Stati Uniti aderiscano al trattato internazionale che entro i prossimi due anni si ripromette di tagliare le emissioni di gas serra responsabili del riscaldamento del clima nella misura del 90 per cento nei Paesi sviluppati e di oltre la metà in tutto il mondo, così che la prossima generazione possa ereditare il pianeta Terra in buone condizioni di salute."

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14 ottobre 2007

L'amore di Bersani per la combustione...

A volte penso che in certuni uomini, sotto sotto, permanga intatto quel piacere di saggiare i limiti delle cose, finanche bruciarle, tipica di molti ragazzini nella "fase esplorativa" dell'ambiente circostante: mettere fuoco, bruciare, per vedere che succede.
Non fosse che ci sono in ballo lobbies e interessi ingenti -di salute, ambiente ed economia nazionale ora non parliamo neppure- questa visione potrebbe renderci per un istante più indulgenti nei confronti del sadico bamboccione Bersani, così appassionatamente impegnato a cospargere la penisola di centrali a carbone e "termovalorizzatori".

Un articolo di Beppe Grillo, fresco fresco dal suo blog:

"Bersanetor è il ministro delle centrali nucleari in Slovacchia comprate dall’Enel, il garante dei gruppi economici degli inceneritori e dei rigassificatori. Il finanziamento agli inceneritori attraverso il Cip6, la tassa sulla bolletta della luce è stato abolito. Il Cip6 doveva servire per le fonti rinnovabili, ha invece alimentato per un decennio il tumorificio degli inceneritori grazie all'aggiunta della parolina fonti “assimilabili”.
Bersani cucù, il Cip6 per i tuoi amici petrolieri non c’è più.
L’uomo è in preda al panico. Dopo che la Federazione regionale Emilia Romagna degli Ordini dei Medici chirurghi aveva chiesto di non procedere alla costruzione di nuovi inceneritori per tutelare la salute dei cittadini, l’aveva denunciata ai ministri Turco e Mastella.
I medici non si sono fatti intimidire.
Bersanetor si è esercitato davanti allo specchio a fare la faccia scura e ha quindi fatto sapere che:
“Stiamo diventando un Paese dove ognuno fa il mestiere degli altri e nessuno si preoccupa di fare per bene il proprio.”
Traduco: i medici non si occupino della salute dei cittadini.
“Leggo che il presidente dell’Ordine dei medici dell’Emilia Romagna vuole insistere. Il compito dell’Ordine non è in nessun modo di esprimere valutazioni che ancora oggi il presidente Pizza ribadisce.”
Traduco: L’Ordine dei medici non esprima opinioni contrarie agli interessi delle lobby.
“Se l’Ordine ritiene che qualche suo aderente, nei processi di autorizzazione di qualsivoglia impianto, sia venuto meno o possa venir meno alla deontologia, intervenga. Per il resto si astenga da valutazioni che inducano di fatto disorientamenti e confusione nella pubblica opinione.”
Traduco: l’inceneritore s’ha da fare.

I medici insistono. Bersanetor li denuncerà a Al Gore?
Sentite infatti la strepitosa dichiarazione del portaborse degli inceneritori:
“"Una bella notizia il Nobel ad Al Gore. Speriamo che questo si traduca presto in un forte impegno degli Stati Uniti nella lotta al cambiamento climatico e quindi in politiche volte alla riduzione delle emissioni di CO2 e si possa dare credibilità ad un impegno globale sulla questione climatica, portando, quindi, ad efficacia gli sforzi che in sede europea si stanno già facendo".

C’è chi ha la faccia come il culo e chi il culo lo ha in faccia.

Ps: I globuli si sono formati. Ripeto: i globuli si sono formati"


http://www.beppegrillo.it/cgi-bin/mt-tb.cgi/712.1310414130


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Premio Nobel ad Al Gore: commenti

Dall'articolo del Corriere

"OSLO - L'ex vice presidente americano Al Gore ha vinto il premio Nobel per la pace 2007 insieme al Comitato intergovernativo per i mutamenti climatici (Ipcc) dell'Onu. La motivazione del comitato per il Nobel per la pace riporta «gli sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti»..."

Questo il commento di Greenpeace (vedi qui)

Roma, Italia — “L'assegnazione del Nobel per la Pace ad Al Gore e all'IPCC è il riconoscimento del fatto che la questione dei cambiamenti climatici è la priorità del ventunesimo secolo – commenta Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace - Per essere condotta, questa sfida richiede una vera e propria rivoluzione tecnologica e una cooperazione tra i diversi Paesi. Il forte impegno con cui Al Gore ha promosso la conoscenza del tema, delle sue implicazioni e delle risposte che richiede viene giustamente premiato: si tratta del singolo individuo che ha maggiormente contribuito a diffondere i risultati delle analisi scientifiche al grande pubblico.”

“Il riconoscimento all'IPCC – continua Onufrio - sottolinea come questo campo della scienza in 20 anni abbia prodotto uno sforzo conoscitivo che ha coinvolto la comunità scientifica mondiale: è l'unico caso del genere e dimostra che è possibile trovare un ambito tecnico scientifico comune alle diverse aree del pianeta.
Questo è il presupposto per un governo globale che possa rispondere alla sfida dei cambiamenti climatici promuovendo la cooperazione tecnologica tra i Paesi e la pace. I cambiamenti climatici possono mettere a rischio la stabilità del pianeta e creare gravi tensioni e instabilità. Occorre uno sforzo comune e l'impegno sia dei Paesi industrializzati che dei Paesi emergenti”.

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