No al carbone Alto Lazio

13 dicembre 2007

"Assenteismo civile", due esempi: i civitavecchiesi e Scaroni

Pare che un terzo dello scorso anno lavorativo sia, in media, stato disertato dai dipendenti comunali civitavecchiesi.
Riportiamo la notizia, visibile su Civonline.it (vedi qui), per permettere al lettore di costruirsi un'idea organica di cosa sia Civitavecchia. Non è affatto un caso che proprio qui Enel riesca in tutte le sue porcate.
I veri complici sono i civitavecchiesi, al di là delle responsabilità politiche ben individuabili.
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Scaroni , Amministratore Delegato Eni, ex AD Enel


Scaroni e Pierluigi Bersani "Mr. Asso di carboni".



Riportiamo "en passant" anche l'ultima sortita dell'AD Eni Scaroni (illustre pluricondannato, vedi qui l'articolo a firma M. travaglio "Il caso Paolo Scaroni Ovvero il manager all'italiana")
durante un comizio pro-carbone all'università Luiss di Roma si è così espresso:
"KYOTO è [...] 450 milioni di persone colte nel mondo che danno il buon esempio, ma non risolvono un accidente".

Da un punto di vista politico e educativo si tratta di un messaggio propriamente criminoso. Da parte dell'AD di un'azienda multinazionale miliardaria -l'Eni- che si permette anche il lusso di divulgare spot pubblicitari sul risparmio energetico per un pianeta migliore.

Che Scaroni soffra di sensi di inadeguatezza di fronte alla complessità della vita? Caro Scaroni, "un accidente" vale lei, le sue parole, il suo operato, rispetto ai valori civili, e a quanti s'impegnano nella prospettiva di rendere migliore questo mondo. Le più grandi testimonianze umane, i più grandi messaggi, provengono da quanti hanno dimostrato che anche con l'azione appassionata di pochi si può cambiare il mondo.
Quanto contenuto nel trattato di Kyoto, di per sé, non potrebbe mai risolvere i problemi del pianeta, eppure Kyoto è il simbolo di una svolta che si vuole negare.

L'esternazione di Scaroni, non merita affatto attenzione, né tempo: perchè si tratta -è evidente- dell'ennesimo tentativo di far breccia nell'opinione pubblica col banale ma sempre fascinoso principio del "mal comune mezzo gaudio", che tanto piace a chi vuol mantenere le mani libere per lucrare a scapito di interessi pubblici, nazionali e mondiali. Ma abbiamo già avuto modo di argomentare ampiamente su questo.
Semmai a inquietare dovrebbe essere il fatto che Scaroni si permetta di pronunciare quele parole innanzi a un pubblico -in teoria- colto e informato abbastanza da poter ridere della pochezza di certe affermazioni: quello di un'università (non una a caso: si tratta della Luiss...)

Scaroni: una testimonianza di inciviltà paradigmatica.


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Uno sguardo al percorso

Certo sarebbe bello se di blog come questo non ve ne fosse bisogno alcuno.

Ad ogni modo, negli ultimi due mesi le pagine viste sono state 3000, i visitatori 1840.
In totale fanno 10922 pagine viste, da 6871 visitatori, in questi primi sette mesi di vita del blog.
Grazie.

PS:
Rispondete al sondaggio sulla colonna destra!



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12 dicembre 2007

L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN...


Comunicato stampa Nocoke

"L’Arpa Lazio chiede il riesame del decreto autorizzativo della riconversione della centrale di TVN confermando quanto più volte evidenziato dal Movimento No Coke.
Lo scorso 13 novembre l’Arpa Lazio ha avanzato al Ministero dello Sviluppo Economico la richiesta di riesame del decreto autorizzativo della riconversione di TVN, ai sensi dell’art.9 comma 4 lettere a) e d) del D.Lgs. 59/05, evidenziando, fra l’altro, che “per le emissioni in atmosfera i valori di flusso di massa prescritti all’intera centrale per gli ossidi di azoto, gli ossidi di zolfo e le polveri non sono congruenti con quanto autorizzato per sezione e inoltre non sono stati stabiliti i valori limite per una serie di macro e micro inquinanti”.
Carenze e lacune già poste in evidenza dalla perizia disposta dal Tribunale e sulla base delle quali, già precedentemente, era stata avanzata richiesta di riapertura della Conferenza dei Servizi.
A breve il Ministero dovrà istruire il procedimento, richiesto peraltro anche dal Ministero dell’Ambiente, e a cui auspichiamo si aggiunga analoga richiesta della Provincia di Roma.
Ma ci preme sottolineare come le tante denunce effettuate dal Movimento, dai medici e da innumerevoli esperti, trovino in questa richiesta non solo una ulteriore conferma di merito, ma anche, e soprattutto, la riprova che le tante rassicurazioni fornite da Enel circa l’impegno ad abbattere del 30% il livello degli inquinanti che la centrale a carbone avrebbe emesso non possono essere credibili perché basate su una valutazione d'impatto ambientale inattendibile e lacunosa, fondata sulla menzogna del carbone pulito.
È ormai evidente che le autorizzazioni per la conversione a carbone di TVN sono state concesse sulla base di errori grossolani e colpevoli omissioni. È necessario fermare la costruzione di quell'insulto all'umanità e indagare sulle responsabilità di chi quelle autorizzazioni ha concesso.
La proposta di autoriduzione del 30% delle emissioni avanzata da Enel rappresenta una presa in giro ed un oltraggio per la popolazione dell'Alto Lazio e, allo stesso tempo, una riduzione allo status di colonia per le istituzioni che hanno ufficialmente richiesto la riapertura della Conferenza dei Servizi.
Per Bersani rappresenta, al contrario, la solenne e ormai superflua investitura a "Ministro dell'Enel".

Contatti:

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Il bluff mediatico by enel

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comitato dei Movimenti NO COKE dell’Alto Lazio non può restare inerte di fronte al maxi-bluff mediatico posto in essere dalla plutocratica azienda ENEL, sotto gli occhi distratti delle Istituzioni di garanzia.
Andiamo per ordine.

  1. L’anno scorso l’Agenzia Italiana per l’Energia informò il mondo politico e imprenditoriale che la rete nazionale di produzione di energia elettrica, nel suo complesso, era (ed è) in grado non solo di soddisfare le esigenze interne (che sono di cinquantacinque mila Megawatt) ma di esportarne almeno diecimila all’anno! Quindi: la tanto decantata e urgente riconversione a carbone (pulito) NON è necessaria per i nostri fabbisogni energetici nazionali ma risponde soltanto agli smodati appetiti e profitti settoriali a tutto danno delle popolazioni inquinate dal surplus di CO2 (per rimanere nell’ambito della combustione del carbone)… surplus di emissioni che costringerà il Governo Italiano (non le aziende elettriche!) a pagare multe salate per il mancato rispetto del protocollo di Kyoto.
  2. Ora apprendiamo che le classifiche internazionali ci pongono agli ultimi posti per i progetti di ricerca e di attuazione di centrali energetiche da fonti rinnovabili. A nulla valgono le manovre diversive poste in essere dall’Ufficio stampa dell’ Enel che sbandiera la prossima installazione a Montalto di una centralina a pannelli fotovoltaici (cioè ad energia solare) che produrrà SEI - diconsi SEI ! - megawatt. Anche il più disinformato dei cittadini comprende che si tratterebbe di una goccia in un mare magnum e che siamo ridotti proprio male se le possibilità di sottrarci al ricatto delle forniture di gas e petrolio sono, di fatto, inesistenti!
  3. Il 13.11.2007 (con un ritardo di undici anni dalla direttiva europea 96\67\CE, di quattro anni dal Decreto Marzano, di due anni dal D.Legvo 51/ 2005) l’Arpa Lazio (nella figura del suo Direttore tecnico Dr.Gianfranco Bielli) ha protocollato un documento che ha per oggetto “la richiesta di RIESAME dell’autorizzazione alla riconversione a carbone di TVN.
Avete capito bene! Il Decreto Marzano - che nel 2003 ha dato il via (con il beneplacito della V.I.A.) alla riconversione a carbone di TVN - è inapplicato e inapplicabile perché contiene un pasticcio normativo che rende impossibili i vari controlli da parte dell’Arpa e dell’Apat, ambedue Enti Pubblici. Se ne deduce che il famigerato Decreto Marzano (tanto caro anche a Bersani) fu concepito “ad personam “ (leggi “ad Enel“) volutamente oppure fu un pasticcio giuridico costruito ad hoc per impedire o rendere impossibili i controlli sia sugli impianti tecnologici sia sulla qualità e quantità degli inquinanti.

Noi siamo, per natura e per forma mentis, garantisti; però non siamo nemmeno talmente obnubilati nel raziocinio, a causa degli inquinanti che da decenni aggrediscono i nostri cervelli, da non accorgerci dell’enorme bluff mediatico ordito dall’Enel ai danni di una collettività asservita e ormai demotivata. Ma Noi non desistiamo e segnaliamo queste manovre diversive e pseudoscientifiche da parte dei tecnici dell’Enel che trovano risonanza in alcune testate giornalistiche locali.
La nostra buona fede e il nostro garantismo non fanno velo al nostro intelletto perché - come dicevano i nostri padri antichi: “Amicus Plato sed magis amica VERITAS “ (Sono amico di Platone, ma lo sono ancor di più della verità).

Il coordinamento dei comitati locali contro il carbone

Civitavecchia 12.12.2007

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10 dicembre 2007

Bersani, Enel, carbone: le vignette satiriche di Lorenzo Fortunati

Una breve galleria di vignette satiriche per chi non disdegna il riso amaro...









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9 dicembre 2007

Veltroni parla di rinnovabili...


Sul sito di Repubblica (vedi qui) leggiamo:
"Veltroni: dobbiamo assumere la sfida delle rinnovabili"

"Un Paese come l'Italia e un continente come l'Europa hanno il dovere di assumere la grande sfida sull'energia rinnovabile". Lo dice, dal palco del congresso di Legambiente, il segretario del Pd, Walter Veltroni, che si rifa' alle parole dettegli dal premier spagnolo Zapatero nel corso del loro ultimo incontro. In quella occasione, riferisce Veltroni, "Zapatero mi ha detto di essere contrario all'energia nucleare e di voler andare in un'altra direzione, quella dell'energia solare, eolica e fotovoltaica". Un problema che si pone anche per il nostro Paese, ed infatti Veltroni bacchetta le scelte fatte finora: "E' mai possibile che abbiamo cento pannelli solari per metro quadro contro i trecento della Grecia? E' mai possibile che tutti i nuovi edifici non possano avere una percentuale di energia rinnovabile?". Questa, per Veltroni, e' "la nuova sfida" che bisogna assumersi".


Innanzitutto speriamo che l'errore del "cento pannelli solari per metro quadro contro i trecento della Grecia" sia da imputare a chi ha trascritto l'intervento, e non a Veltroni.

Bene, molto bene, sul "no al nucleare".

Qualcuno potrebbe iniziare a gioire: il leader del futuro PD sembra avere le idee piuttosto chiare in materia. Eppure chi quelle idee le conosce più a fondo, sa che c'è poco da attendersi da parte di Veltroni, circa una seria sterzata pro-energie rinnovabili nella politica energetica italiana.

Basta sfogliare la sua ultima opera editoriale: in sostanza non vi si trova nient'altro che una ben poco coraggiosa attestazione su quelle che sono le linee generali già espresse dall'UE per la politica energetica dei prossimi 13 anni.

Inoltre c'è molto da sospettare quando simili affermazioni vengono lanciate in un congresso di Legambiente. Altra cosa sarebbe ascoltarle da sedi istituzionali più "compromettenti", e mediaticamente più "hot". Insomma Veltroni ci pare qui impegnato nella sua strategia tipica, ovvero "retorica da manovra ad ampio raggio".

Caro Veltroni, la attendiamo alla prova dei fatti. Ma sarà un'attesa inutile?

Cominciamo a parlare di qualcosa di molto vicino a lei: la riconvertenda centrale a carbone di Civitavecchia. Cos'ha fatto, finora, come sindaco di Roma, per contrastare l'uso del carbone? NULLA. Come al solito, Veltroni e la sinistra vogliono raschiare i voti degli ambientalisti della domenica: tanti, in crescita, e male informati. Un bacino elettorale perfetto.

Ce lo dica lei, Veltroni, qual'è la sua ricetta: un pannello solare sul tetto e centrali a carbone fuori casa?



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7 dicembre 2007

altri 105 morti nelle miniere di carbone cinesi


Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia cinese ha arrestato questa mattina due dirigenti della miniera Rui Zhiyuan, nei pressi della città di Linfen (Shanxi, Cina centrale), distrutta ieri da un’esplosione che ha ucciso fino ad ora 105 persone. I due sono accusati di aver cercato di insabbiare l’incidente, sprecando tempo utile per le ricerche ed i soccorsi ai minatori intrappolati.

Vedi qui per l'articolo intero

Sono 310 morti ogni mese, nell'ultimo anno, almeno secondo le stime ufficiali. Quelle non ufficiali ne triplicano il numero.
"Carbone pulito".

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I veri ecobugiardi Vol.II: il caso Marrazzo


Secondo appuntamento con la rubrica "I Veri Ecobugiardi".
La prima è stata dedicata alle ecoballe di Sorgenia (VEDI QUI) , spacciate nelle sue ingannevoli pubblicità, a danno dei cittadini/consumatori.
Stavolta protagonista di questo spazio è il Presidente della Regine Lazio Piero Marrazzo, ex Narciso-RobinHood del tubo catodico. Dopo aver incassato i voti delle popolazioni dell'Alto Lazio con le promesse contro il carbone, la sua amministrazione ha sostanzialmente latitato quanto al mantenimento delle stesse.
I piani di sfruttamento del territorio dell'Alto Lazio da parte di Enel non sono mai stati contrastati se non attraverso piccole azioni di opposizione che -ora sappiamo- servivano solo ad alzare la posta delle compensazioni. Stessa tattica usata dal centrosinistra tutto nelle ultime elezioni provinciali dello scorso maggio, il quale ha addirittura cavalcato, nel Lazio, la protesta dei Nocoke.
La cavalcata ha pagato due volte: prima evitando la disfatta elettorale, e ora con le varie amministrazioni locali che tendono il piattino dell'elemosina ad Enel per tentare di ottenere compensazioni economiche come "risarcimento" per la presenza di impianti di produzione energetica tossici e inquinanti.

Ma non è finita: notizia del 5/12/2007 "A Civitavecchia una centrale a idrogeno".
Leggiamo su Civonline.it (vedi qui per l'articolo intero):

Il presidente del Lazio Piero Marrazzo commenta la firma del protocollo d’intesa con il Ministro dell’Ambiente Previsto anche un impianto per la produzione di energia solare termodinamica a concentrazione. Tutto, però, dopo il carbone. Gasbarra su Tvn: «Facciamo in modo che dall’Enel non ci venga data questa sòla obsoleta»

Da quanto si evince dalle dichiarazioni, si possono individuare elementi positivi per il futuro del territorio che tenta di accumulare ulteriori motivi per scacciare finalmente la venefica presenza di Enel; in un futuro, però, tutt'altro che prossimo.
Il punto è che in tutto questo, l'unico punto fermo resta il carbone. Prima il carbone, poi gli investimenti nelle energie pulite. Con Gasbarra presidente della Provincia di Roma che -secondo un copione ormai consolidato- gioca a far sponda ai cittadini contro il carbone, per evitare l'approfondirsi di ormai evidenti rotture rispetto al bacino elettorale della sua compagine.
La dinamica politica non presenta novità, insomma: l'"ossatura" gelatinosa del "progetto" energetico italiano (un ectoplasma) viene costruita attorno alle esigenze di lucro di giganti come Enel, nonostante tutto.
Mentre a livello locale la sinistra governativa cerca -e in parte riesce- a intercettare il consenso di quanti hanno a cuore le sorti del proprio ambiente di vita, e spingono vero una svolta per un futuro realmente Possibile.
Francamente, il "no al carbone" di Gasbarra in un congresso di Legambiente, ci pare tutt'altro che rilevante, anzi: MOLTO sospetto.

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Inquinamento e nascite premature

Studiosi della UCLA School of Public Health (USA) hanno rilevato che le donne in stato di gravidanza che vivono in aree inquinate hanno un aumento del rischio del 10 - 25 % di dare alla luce bambini prematuri rispetto alle gravide che vivono in zone meno inquinate (1).

Lo studio effettuato nella Contea di Los Angeles, la più popolata degli Stati Uniti, ha preso in esame 2.500 donne che avevano partorito nel 2003. I ricercatori hanno accuratamente separato altri fattori di rischio di parto prematuro, come il fumo di sigaretta ed il consumo di alcool, dall’esposizione ad inquinanti quali le polveri fini e l’ossido di carbonio. In particolare, i risultati di questa ricerca hanno messo in evidenza come l’aumento del rischio nelle gravide esposte fosse soprattutto evidente se l’esposizione era avvenuta nel primo trimestre di gravidanza o nelle ultime settimane prima del parto.

Gli autori concludono che i governi DOVREBBERO effettuare una valutazione costi/benefici quando si prende in esame la necessità di ridurre l’inquinamento. Tale valutazione dovrebbe essere fatta non solo in termini economici ma, soprattutto, in rapporto ai gravi danni alla salute causati dagli inquinanti.

I risultati di un recente studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato in Italia quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri fini rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (2,3). La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori, complessivamente, sono responsabili dell’emissione in aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico (2,3).
B. Ritz, M. Wilhelm, K.J. Hoggatt, J. Kay, C. Ghosh. American Journal of Epidemiology, online publ.
European Commission: Airborne particles and their health effects in Europe. Brussels, ENV.C1/AZr March (2003).
TNO, 1997, Particulate Matter Emissions (PM 10, PM 2.5, PM 0.1) in Europe in 1990 and 1993, TNO Report No TNO-MER-R96/472, The Netherlands.

Giovanni Ghirga
Medici per l’Ambiente dell’Alto Lazio

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4600 MW dal risparmio energetico

da: La Repubblica del 05.12.07, di VALERIO GUALERZI
"Con un miliardo di investimenti in efficienza si evita di sprecare circa 4.600 megawatt.L'a.d. di Terna Cattaneo: "Via cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture"

Esulta Pecoraro Scanio: "E' come se avessimo costruito il super impianto di Civitavecchia"
ROMA - Del risparmio ottenuto in bolletta se si sostituiscono in casa le lampadine ad incandescenza con quelle a basso consumo o se siscelgono elettrodomestici di classe A al posto di quelli energivori si sa ormai praticamente tutto. Ma cosa succede se a puntaresull'efficienza energetica è un colosso come Terna? Accade che il risultato è straordinario e si può fare a meno di costruire cinque o seinuove centrali di grossa taglia.

La società che gestisce la rete elettrica nazionale ha presentato oggi a Roma dieci progetti in via di realizzazione che permetteranno direcuperare circa 3.500 megawatt di energia (l'equivalente di 300 milioni di kilowattora, tanti quanti ne cosumano centomila famiglienell'arco di un anno) e di immetterne oltre mille ottenuti da fonti rinnovabili, in particolare dall'eolico, che pone problemi particolariper quanto riguarda i picchi di produzione. Un piano benedetto dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, intervenuto allapresentazione del pacchetto di interventi. "La ristrutturazione avviata da Terna sulla rete elettrica libera 4600 MW, più del doppio dellamega centrale di Civitavecchia", ha esultato Pecoraro. E' questa, ha aggiunto, "l'imprenditoria del sì, la cultura dell'impresa e lacultura della programmazione", che si contrappone a quella "dell'incassare". "Quando si parla di efficienza energetica - ha ricordatoancora il ministro - dobbiamo riferirci anche e soprattutto all'efficienza delle infrastrutture di trasporto dell'energia" perché"l'energia in Italia c'è, ma la bruciamo e poi la buttiamo".

A illustrare nel dettaglio i dieci progetti è stato l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo. L'azienda, ha spiegato, "hastanziato un investimento di un miliardo di euro per razionalizzare e sviluppare in modo compatibile con l'ambiente la rete elettrica aalta tensione in Italia". Se il tornaconto ottenuto nel campo dell'efficienza con la rimozione degli "imbottigliamenti" è il più immediatoe apprezzabile, i "10 progetti per uno sviluppo sostenibile" messi in cantiere avranno anche diverse altre ricadute positive.

"Saranno eliminati cavi e tralicci in quantità tre volte superiore a quelli previsti dalle nuove infrastrutture - ha sottolineato ancoraCattaneo - 1200 chilometri di linee da smantellare a cui saranno sostituiti 450 chilometri di nuovi elettrodotti". A guadagnarne sarannoquindi anche il paesaggio e l'estetica, con l'abbattimento di 4.800 tralicci per l'alta tensione, 161 dei quali in cemento armato.Materiale per oltre sessantamila tonnellate che verrà avviato al riciclo. Inoltre saranno liberati circa 4 mila ettari di territorio.

I nuovi tralicci e le nuove infrastrutture saranno messe a disposizione per altri usi, come il monitoraggio degli incendi e la diffusionedella rete wi-fi, evitando quindi inutili raddoppi e sovrapposizioni. Si cercherà anche di realizzarle con il massimo dell'attenzioneall'integrazione paesaggistica e allo scopo Terna ha già lanciato alcuni concorsi internazionali d'architettura per ottenere piloni etralicci "esteticamente sostenibili".

Le regioni interessate dai progetti sono undici: Lombardia, Piemonte, Veneto, Umbria, Abruzzo, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata,mentre il raddoppio del collegamento attraverso lo Stretto di Messina riguarda sia la Calabria, divenuta esportartice di energia, e laSicilia. In tutti i casi, ha rivendicato Cattaneo, è stata cercata e trovata l'intesa con le amministrazioni locali adottando i criteridella Vas, la "valutazione ambientale strategica". Un risultato ottenuto - e questa è forse la più sorprendente di tutte le cifre fornitedal manager - attraverso 40 mila ore di concertazione con enti locali ed istituzioni.

E anche questo è stato un aspetto sottolineato con soddisfazione da Pecoraro Scanio. "Pianificazione e concertazione - ha osservato ilministro - sono le strade maestre da seguire per ottenere risultati importanti, esattamente il contrario di quanto stabilisce la leggeobiettivo, che infatti non è riuscita a far approvare neppure l'1% dei suoi progetti".

SE TUTTO QUESTO E' VERO, COME E' VERO DEL RESTO CHE LA BUFALA DELL'EMERGENZA ENERGETICA ITALIANA E' STATA SMASCHERATA, NON E' PARADOSSALE CHE SI INVESTNO SOLDI IN IMPIANTI COME CENTRALE A CARBONE ENEL DI CIVITAVECCHIA?

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Comunicato Nocoke Brindisi su Enel

Brindisi, 5/12/2007

"Le gravissime affermazioni dell'ENEL contro il Presidente della Provincia di Brindisi, che nella battaglia contro il carbone interpreta i sentimenti della cittadinanza brindisina e la volontà di tutte le forze politiche provinciali, sono un'offesa alla comunità brindisina tutta.
Siamo certi che, a differenza di quanto pensi l'ENEL, le parole di Errico non siano "l'ultimo atto". E ricordiamo le parole del Sen. Eupreprio Curto che in Consiglio Provinciale ha affermato che a Brindisi non si può parlare di legalità senza risolvere il problema ENEL.
Proprio perchè l'ENEL è quotata in Borsa, è bene che il mondo finanziario sappia che giganteschi profitti sono conseguiti a Brindisi per la esternalizzazione di costi ambientali (emissioni in atmosfera di gas inquinanti e clima-alteranti, scarichi in mare di acque calde e inquinate, polvere di carbone) che Brindisi non ha più intenzione di subire a favore di quei profitti.
Proprio perchè l'ENEL è partecipata dallo Stato, la politica nazionale deve sapere quale impatto ambientale un'azienda dello Stato produce in una sfortunata parte del territorio nazionale.
La riduzione delle emissioni, il progetto di copertura del carbonile e il cristallizzatore, tanto sbandierati dall'ENEL negli ultimi tempi, sono proprio il risultato della forte pressione degli Errico e dell'opinione pubblica.
Ci aspettiamo che la politica brindisina non chini il capo, e con la massima durezza inchiodi l'ENEL alle sue responsabilità, coinvolgendo il Ministero dell'Ambiente in questa battaglia di civiltà."

NO COKE BRINDISI

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