No al carbone Alto Lazio

20 maggio 2008

J. Hansen, NASA: "Il carbone ci ucciderà". Occorre chiudere le miniere e non costruire più centrali a combustibile fossile per non autodistruggerci


Riportiamo per intero un articolo comparso sull'Espresso (vedi qui) in data 09/05/2008
La prossima estate saranno trascorsi 20 anni da quando James Hansen, scienziato della Nasa, si prodigò affinché la questione del cambiamento climatico fosse inserita nell'agenda internazionale, testimoniando davanti al Senato degli Stati Uniti che il riscaldamento globale causato dall'uomo aveva già avuto inizio. Fino a quel momento - dichiarò Hansen - l'aumento della temperatura era ancora modesto, ma qualora non si fosse proceduto tempestivamente a ridurre le emissioni di biossido di carbonio (CO2) e di altri gas serra, sarebbe diventato un pericolo. La comunità internazionale sentì, ma non passò all'azione.

Hansen ha appena elaborato con altri esperti un nuovo studio che ancora una volta esorta a intervenire: pubblicato il mese scorso sulla rivista online 'arXive.org', questo studio sostiene che le emissioni globali di gas serra debbano essere ridotte molto più radicalmente di quanto qualsiasi governo, gruppo di industriali, e perfino ambientalisti, abbia finora ipotizzato. Hansen e gli altri autori dello studio sostengono che gli esseri umani devono diminuire le concentrazioni di biossido di carbonio nell'atmosfera terrestre, portandole a 350 parti per milione (ppm) o meno ancora. In caso contrario, dicono, ci saranno esigue speranze di evitare un irreversibile scioglimento delle calotte polari con il conseguente probabile innalzamento del livello dei mari di 25 metri, con la maggior parte delle città del pianeta spazzate via dalle acque.
Le implicazioni politiche sono enormi: più e prima di ogni altra cosa, le emissioni da carbone - il combustibile fossile più usato, più economico e più inquinante - devono cessare completamente. "È opportuna una moratoria internazionale sulla costruzione di impianti energetici tradizionali alimentati a carbone entro il 2010 e una progressiva eliminazione degli stessi entro il 2030", ha detto Hansen in un'intervista prima di aggiungere che l'addio al carbone "deve essere globale". Ciò significa che anche Cina e India vi dovranno rinunciare, pur avendo asserito che per loro bruciare ingenti quantità di carbone è vitale per salvare dalla povertà le rispettive popolazioni.
Il nostro pianeta ha già superato la soglia proposta da Hansen di 350 parti di CO2 per milione: il livello attuale, infatti, è di 385 ppm. Lo scienziato afferma che un periodo di superamento della soglia è inevitabile, ma dovrà essere il più breve possibile: "Se elimineremo progressivamente ma completamente il carbone entro il 2030 e se promuoveremo migliori pratiche agricole e di selvicoltura, potremo tornare ai 350 ppm entro il 2100".
La buona notizia è che togliere dalla circolazione il carbone non è più così impensabile come si riteneva un tempo. Il ricorso al carbone è già ora in rapido declino negli Stati Uniti, dove molti impianti energetici alimentati a carbone sono stati chiusi l'anno scorso in seguito a precise disposizioni in merito di tribunali o del governo, o dopo le proteste dell'opinione pubblica e le preoccupazioni di Wall Street sulla possibile futura redditività del carbone. In controtendenza, invece, i paesi europei stanno programmando di costruire nei prossimi cinque anni 50 nuove centrali elettriche a carbone e la sola Italia conta di aumentare la propria dipendenza dal carbone dall'odierno 14 per cento del fabbisogno energetico complessivo al 33 per cento.
Ma il terreno di battaglia fondamentale è la Cina, il cui programma energetico alimentato a carbone è tale da rendere quello dell'Europa pressoché insignificante. Hansen tuttavia è ottimista: "Il carbone sta rendendo l'aria della Cina la più inquinata e irrespirabile del mondo: dobbiamo dimostrarle che è possibile invertire la situazione".
Coloro che continuano a consigliare il carbone affermano che è possibile 'sequestrare' le emissioni di CO2 e interrarle dove non avranno alcun effetto sull'atmosfera. In realtà la tecnologia necessaria alla cattura e al sequestro del biossido di carbonio è lontana una decina di anni almeno dall'attuabilità e non ci sono certezze assolute che possa funzionare.

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"La Coldiretti di Viterbo è preoccupata per la centrale a carbone di Civitavecchia"


In riferimento a quanto comparso sulla stampa locale sulla Centrale Enel Carbone di Civitavecchia, la Coldiretti di Viterbo vuol rappresentare la propria posizione di contrarietà al metodo concertativo non adottato con la realtà agricola del territorio, che è sfociato ad un conflitto tra le parti.

Aderendo alla manifestazione del 24 maggio, si terrà un Consiglio della locale Sezione per concordare con la nostra rappresentanza territoriale le misure reali da adottare.

Perché secondo gli indirizzi della politica agricola comune il settore agricolo è oggi chiamato a:
  • Tutelare e garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari
  • Salvaguardare il paesaggio
  • Preservare l’ambiente naturale e il benessere animale
  • Fornire un contributo fondamentale alla vita rurale
  • Contribuire alla mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici
Questo sempre più per riaffermare il ruolo e l’importanza di una agricoltura multifunzionale.
Ecco quindi che la ricerca assume un ruolo fondamentale per porre in essere il nuovo modo di fare energia, garantendo una coerenza tra la scelta delle tecnologie del futuro e l’evoluzione del ruolo delle imprese agricole nell’ambito di una agricola sostenibile e innovativa.
Quanto espresso da diverse persone sulla posizione della coldiretti, in merito alla centrale, è una posizione prettamente personale.

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"Rappresentanti della Coldiretti e del Comune di Tarquinia in Germania. Considerazioni"

Riceviamo e pubblichiamo:
Molti Organi di informazione hanno pubblicato, in data 17/05/08, un servizio che esaltava gli impianti energetici tedeschi alimentati a carbone marrone (lignite).
Cerchiamo di comprendere se esistono finalità oscure e surrettizie dietro a questo scoop pseudoscientifico ponendoci alcuni interrogativi:

Chi ha organizzato (o sponsorizzato) il viaggio a favore di un gruppo di agricoltori dell’Alto Lazio nel cuore della verde Germania, cioè nella ridente cittadina di Niederaussem (Colonia)?
Perché tra i turisti – scienziati c’era anche il Vicesindaco di Tarquinia, forse accompagnato dalla signora Marina Migliorato “responsabile per l’Enel e per la Corporate social responsability”?
Perché e con quale autorità scientifica il Signor Giancarlo Orfini, della Coldiretti di Tarquinia, ci assicura e ci tranquillizza sulla innocuità della combustione di lignite (carbone marrone) riguardo alle coltivazioni di qualità (cereali, patate, barbabietola, fragole, asparagi, mirtilli, prodotti Dop)?
Perché il Vicesindaco di Tarquinia asserisce, senza titubanza alcuna, che “l’allarmismo di Tarquinia e Montalto è fuori luogo” ma subito dopo chiede (all’Enel e alle Istituzioni di garanzia) “un controllo serrato sul rispetto dei limiti di legge sulle emissioni”?
Perché il vicepresidente della Coldiretti di Viterbo chiede una “maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Enel nei confronti dei territori coinvolti”?
Noi, che dal 2000 seguiamo con interesse scientifico il tormentato iter autorizzativo della conversione a carbone di TVN, sappiamo con certezza che nella V.I.A. (che è parte integrante del Decreto Marzano) è scritto a chiare lettere:
1. Che nei territori coinvolti dalle ricadute degli inquinanti non è più possibile la coltivazione di prodotti agroalimentari (per l’inquinamento delle falde acquifere) per cui viene consigliata la coltivazione di fiori o di piante grasse (non fiori di zucca commestibili ma… crisantemi, macabro anticipo di riti funebri!);
2. Che i metalli pesanti commisti alle polveri più o meno fini entrano nel ciclo alimentare globale (agrumi, latte e derivati, carni e pesce) e compromettono tutta l’economia che ruota attorno a queste attività lavorative indispensabili alla vita delle nostre popolazioni;
3. Che i prodotti Doc e Dop subiranno un impatto micidiale fino a scomparire.
Che in Germania si coltivino prodotti Dop all’ombra delle maxi centrali a carbone marrone (lignite) ci sembra una notizia “fantascientifica” che vorremmo fosse confermata da fonti governative, anche europee e dall’OMS (che da anni tuona, inascoltata, contro i maxipoli energetici, comunque alimentati). Se ciò risultasse vero, avremmo la controprova che per l’industria tedesca “tutto fa brodo”… anche le eco balle partenopee che, a vagoni, vengono là spedite per essere incenerite, senza alcun rispetto né per il Trattato di Kyoto né per la salute dei cittadini tedeschi. Infatti: se l’incenerimento delle eco balle e del carbone marrone non provoca alcun danno alla salute e all’ambiente, perché i Governi italiani regalano ricchezza energetica alla Germania, perfino mettendoci un sovrapprezzo? Siamo davvero un popolo doppiamente autolesionista?
E, per concludere: come mai i tanto auspicati controlli sulle emissioni (prodotte dalle attività inquinanti del Porto, di Tirreno Power, dei cementifici, dei depositi costieri…. ) non vengono effettuati dall’ARPA e non vengono pretesi anche dal Vicesindaco di Tarquinia (e non solo da Lui)? Perché la tanto decantata “assunzione di responsabilità da parte dell’Enel” si estrinseca in una pioggia di compensazioni in danaro e non si trasforma in un programma di ricerca seria e lungimirante sulle fonti energetiche alternative?
La controinformazione Enel può far presa sulle coscienze addormentate o su chi gioca su più tavoli. Noi abbiamo una sensibilità etica “a prova d’inquinamento” e ubbidiamo ai dettami della scienza e all’imperativo del bene comune.

Il Coordinamento dei Medici e Farmacisti per la difesa dell’ambiente e della salute.

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19 maggio 2008

Polveri sottili, trombosi venosa ed embolia polmonare



Uno studio pubblicato sulla nota rivista 'Archives of Internal Medicine', ha messo in evidenza che ogni volta che il particolato fine presente in un metro cubo d'aria aumenta di 10 microgrammi, il pericolo di trombosi venosa cresce del 70% (Arch Intern Med. 2008;168(9):909-911).
La ricerca è stata effettuata dagli esperti della Clinica del lavoro della Fondazione Policlinico del capoluogo lombardo. Gli autori hanno preso in esame i livelli di esposizione a polveri sottili di 870 persone, cui era stata diagnosticata la trombosi venosa tra il 1995 e il 2005. I ricercatori hanno inoltre valutato 1.210 cittadini sani residenti in varie zone della Lombardia.
Per misurare i livelli di inquinamento il team ha utilizzato 53 centraline Arpa posizionate in altrettanti punti della regione. Dal confronto emerge la netta associazione tra elevati livelli di esposizione al particolato e rischio di trombosi.
Mentre è già noto che l'inquinamento atmosferico aumenta il rischio di infarto e ictus, questo studio mette in relazione per la prima volta le polveri sottili e la formazione di trombi nelle vene, soprattutto delle gambe.
La trombosi venosa è l’anticamera dell’embolia polmonare. Il 79 % dei pazienti con embolia polmonare sono affetti da trombosi venosa profonda e, viceversa, il 50 % dei soggetti affetti da trombosi venosa profonda hanno un’embolia polmonare. Ogni anno, negli USA, 300.000 persone muoiono per embolia polmonare (NEJM 388;10,208).
Viste le dimensioni di questi effetti e l'enorme diffusione del particolato inquinante, i risultati della ricerca introducono un nuovo diffuso fattore di rischio per la patogenesi della trombosi.
Per quanto riguarda le polveri sottili, si sottolinea che i risultati di uno studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (http://webpress.unraeservizi.com/unrae_giornalisti/bk_o/file_pdf_unrae/Studio.pdf)
La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori sono responsabili complessivamente dell’emissione nell'aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico.


L'interpretazione dei risultati dello studio è veramente semplice. Infatti è sufficiente osservare come spesso i livelli delle polveri fini siano rimasti alti anche dopo numerosi giorni di blocco totale del traffico e, viceversa, si riducessero anche senza interventi di limitazione del traffico ed in assenza di condizioni meteorologiche favorenti la dispersione degli inquinanti.
L'ovvia conseguenza è che tutte le iniziative volte alla sola limitazione del traffico per abbassare i livelli delle polveri sono e saranno sempre insufficienti al fine del controllo dell'inquinamento e, soprattutto, delle gravissime patologie ad esso correlate.

Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)
G. Ghirga

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Richiesta di moratoria sul carbone - a TVN si produca energia solare

Spezziamo le catene della schiavitù energetica! Non facciamoci fregare: a Civitavecchia vogliono bruciare carbone sporco, quello nero e tossico che tutto il mondo vuole bandire come combustibile per la produzione energetica. Enel, vuole bruciare carbone solo perché è conveniente per i propri guadagni, che non sono e non saranno mai, i nostri.

Chi produce e vende energia deve affrontare i cittadini, non i politici in svendita. La salute non si compra, infatti anche i ricchi muoiono. Ma i soldi annebbiano la coscienza. Tanto, poi, a disgrazia avvenuta basta un mazzo di fiori, tante parole vuote e la solita faccia di bronzo!
Abbiamo a disposizione una grande sorgente di energia naturale, veramente pulita, il sole.

Perciò chiediamo:
una moratoria sul carbone,
che Torrevaldaliga Nord sia trasformata, sì, ma in una
CENTRALE SOLARE TERMODINAMICA
del tipo progettato dal Prof. Carlo Rubbia.

Appuntamento in Piazza G. Matteotti a Tarquinia
ore 9,00 Saluto delle autorità che aderiscono alla manifestazione
ore 11,00 Partenza del corteo
Partecipare è un dovere, lo dobbiamo ai nostri figli e alle nostre coscienze.

Nocoke Tarquinia

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Gli agricoltori di Tarquinia dicono NO al carbone

Comunicato stampa degli agricoltori di Tarquinia
"Sono centinaia di anni che coltiviamo la nostra terra,non conosciamo domenica,non conosciamo vacanze ma solo fatica,ci stanno rubando in un sol colpo,salute,economia,dignità,ma non sappiamo difenderci,abbiamo per anni delegato altri,ma ci hanno tradito,non accadrà più,quindi il 24 maggio useremo i nostri trattori ,i nostri ortaggi sulla S.S.Aurelia come scudo e protesta contro lo scempio del carbone”.

Agricoltori Alto Lazio

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18 maggio 2008

La favola del CARBONE PULITO - Smascheramento di un bluff scientifico e mediatico.

Dal 1999 (anno sfortunato in cui Enel Spa chiese al Governo di “rottamare” la obsoleta centrale di TVN ad olio combustibile per sostituirla con un’altra a carbone) il mondo scientifico italiano (universitario e imprenditoriale) ha fornito avvilente spettacolo della propria inadeguatezza intellettuale e della propria incompetenza tecnologica riguardo alle metodiche impiantistiche da applicare alle sfide dello sviluppo energetico sostenibile.

Gli scienziati delle varie discipline (chimici, biologi, ecologisti, medici, ingegneri) si sono accapigliati animosamente (alcuni di Essi NON per spirito di verità ma per interessi di bottega) a diffondere confusione sia nell’opinione pubblica sia nelle Istituzioni pubbliche sia nel mondo imprenditoriale.
L’unica entità plutocratica italiana (orrenda chimera economico - politica, famelica e cinica, nemica dell’articolo 43 e sorda ai richiami etici dell’articolo 32 della nostra Costituzione) a non essere scalfita dalle diatribe scientifiche è l’ENEL, tutt’ora ibrido “pubblico - privato” per la quale gli appetiti economici prevalgono sul bene comune. Impavidamente e protervamente Essa gestisce i conflitti scientifici e i narcisismi professorali universitari elargendo blandizie agli ipotetici oppositori e riducendo al silenzio e irridendo ai conati di dissenso dei sempre più rari difensori della verità.
Il metodo aureo (sia nel senso letterale che metaforico), usato per contrabbandare le verità pseudoscientifiche, consiste in una capillare opera di disinformazione sistematica, con campagne mediatiche costose e sfrontate (convegni autoreferenziali, interviste fumose a personaggi di basso profilo scientifico, sponsorizzazioni ed elargizioni plateali ammantate di umanitarismo a buon mercato, visite guidate di acritiche scolaresche universitarie invitate nella “casa madre” dell’oste che mesce il suo buon vino, sopralluoghi di personalità istituzionali straniere che fungono da apostoli e propagandisti nel mondo della strabiliante tecnologia del carbone pulito made in Italy).
A nulla sono valse le esplicite e reiterate asserzioni di personalità super partes (il premio Nobel Rubbia ha bollato come “improponibile” la produzione di energia pulita da carbone sporco; gli Istituti scientifici hanno dimostrato i rischi connessi alla combustione di prodotti fossili; gli Osservatori epidemiologici pubblici hanno diffuso allarmanti statistiche di patologie da inquinanti; l’OMS da decenni avverte i governanti del mondo affinché evitino l’installazione di maxipoli energetici induttori di grave impatto ambientale).
Ora c’è un’ulteriore fonte d’informazione, “libera” da condizionamenti plutocratici e accessibile al popolo del Web, sulla enciclopedia mediatica Wikipedia alla voce “carbone pulito”. Ne riassumiamo i punti-chiave:
1° L’unica tecnica d’avanguardia definibile come “pulita” è quella che si sta sperimentando dal 2003 negli Stati Uniti (NON qui a Civitavecchia!) e che si definisce “Ciclo Combinato di Gassificazione Integrata del Carbone” (IGCC). Tale processo avanzato di gassificazione del carbone procurerà molti vantaggi perché sarà contemporaneamente più efficiente e meno inquinante dell’attuale processo di semplice combustione del carbone, chiamato Combustione del Carbone Polverizzato (PCC) e previsto nella costruenda centrale di TVN. Ne deriva che, scientificamente parlando, soltanto il processo in fieri (il GCC), una volta perfezionato e attuato, potrà fregiarsi del titolo di “impianto a carbone pulito ad impatto ZERO!” La propaganda – ENEL è quindi un condizionamento pseudoscientifico, purtroppo avallato dal dissennato comportamento di Autorità Accademiche poco libere e nient’affatto super partes…. Tanto che in Wikipedia si asserisce, senza mezzi termini, che “in Italia, nell’area di Civitavecchia, dal 2003 l’ENEL sta facendo investimenti nelle tradizionali tecnologie a combustione solida PCC e, quindi, NON a carbone pulito”!
2° “Gli impianti PCC, come quelli in costruzione a Civitavecchia, rilasciano emissioni nocive di metalli pesanti e nano polveri al punto da causare un elevato tasso di mortalità nelle popolazioni esposte fino a 300 km dal punto di emissione dei gas”.
Se non faremo tesoro di queste informazioni scientifiche, libere da condizionamenti economici e politici, continueremo ad essere un popolo di poeti, santi, martiri e… inquinatori, arrecando danni all’ambiente, alla salute e all’economia della nostra bella Italia “non donna di province ma bordello”.
Il Coordinamento dei Medici e dei Farmacisti per la tutela della salute e dell’ambiente .
Civitavecchia 17 maggio 2008

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A Tarquinia Forza Italia è contro il carbone

Comunicato stampa di Forza Italia - Tarquinia. Riceviamo e pubblichiamo. La presunta lungimiranza del Sindaco di Tarquinia in tema di Centrale a Carbone di Civitavecchia s'interromperà là dove incrocerà la volontà popolare.

Probabilmente dimentico, Lui, la sua amministrazione e la maggioranza che lo stampella, di governare la Città solo con uno scarto di cinquanta voti di differenza (pari agli abitanti di uno dei palazzi più piccoli che svettano nella zona Peep di Tarquinia), non si rende più conto, di là dei risultati elettorali delle recenti politiche, che i cittadini non lo vogliono più per la sua arroganza, per il modo di parlare (in una trasmissione come il Grande Fratello basta molto meno per essere sbattuti fuori dei giochi), per non essersi dimostrato “L’Amico in Comune” annunciato, nel calpestare e prendere per i fondelli la Democrazia solo per dimostrare di essere un Sindaco. Potere per il Potere?
Ora, non pago, mette la ciliegina sulla torta. L’opposizione del Consiglio Comunale, unitamente ad un consigliere di maggioranza, interpretando la volontà popolare, alla vigilia di una manifestazione di protesta che vede trasversalmente unite decine e decine di Istituzioni, Associazioni e Movimenti di Opinione, compatte nel chiedere il non avviamento della centrale a Carbone di Civitavecchia ed urlando che nessuno accetti interventi compensativi di alcun genere, ha chiesto la convocazione urgente di un Consiglio Comunale Aperto per discutere il problema di fronte alla cittadinanza con diritto di parola.
Il Sindaco di Sinistra cosa fa? Deve essere sollecitato dal Prefetto di Viterbo, costatato il suo tergiversare, per convocare, nei termini di legge, quanto richiesto dalle opposizioni e, forse, per vendicarsi della tirata d’orecchie, convoca il massimo consesso cittadino (guarda caso non aperto al pubblico dibattito) il 19 di giugno, ad un mese circa di distanza posticipata da una manifestazione di protesta-rivendicativa che ormai si sarà svolta e, forse, alla vigilia dell’attivazione dell’impianto TVN di Civitavecchia. Faccia pure, il Sindaco di Tarquinia, i suoi calcoli personal-politici.
Ma quello che più ha scosso noi dell’opposizione ed anche i cittadini presenti all’ultimo Consiglio Comunale, è stato l’assordante silenzio, a testa bassa, dei Consiglieri Comunali, Medici dell’Ospedale di Tarquinia, (tre) di maggioranza, alle nostre constatazioni che, dopo più di cinquanta anni di emissioni delle centrali termoelettriche di Civitavecchia e Montalto di Castro, sul nostro territorio e più in generale nell’Alto Lazio, questa area dell’Italia Centrale, compresa Tarquinia, riscontra uno dei tassi nazionali più elevati di mortalità per tumori di varia natura.
Quale sarà il costo delle popolazioni negli anni a venire? Basteranno 21 milioni di Euro per progetti socio-culturali a lenire il dolore delle morti anticipate e politicamente incomprensibili?
Non ci si potrà lamentare domani se poi i cittadini si sentano poco od affatto legati alle Istituzioni.
Noi siamo certi di partecipare, senza prendere fischi, alla manifestazione indetta dal Comitato dei Cittadini Liberi del 24 maggio.
Questa brutta storia della Centrale a Carbone di Civitavecchia vede precise responsabilità dei passati Governi Berlusconi e Prodi. Oggi abbiamo pubblicamente affermato che prima dei Governi si impone la salute dei Cittadini. Come in passato, localmente, ci stiamo adoperando politicamente, anche contro noi stessi. Al Sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola, oggi tutto gli dovrebbe rimanere più facile rispetto a noi.
Ma lui è lungimirante e dall’alto della collina tutto è più chiaro nel prevedere il futuro. E’ stato lui stesso, però, ad affermare pubblicamente, nel corso di un Consiglio Comunale, per metterla in tasca al Sindaco Moscherini, di voler andare ad occupare per protesta il Comune di Civitavecchia. Abbiamo in proposito proposto di mettere a votazione un ordine del giorno in tal senso dichiarando la nostra disponibilità a seguirlo, ma, Lui, non ha poi acconsentito.
A Tarquinia, nel passato, ci sono stati Sindaci di Sinistra e Destra che contro l’assalto al territorio da parte dell’Enel non hanno mai ceduto (vedi Centrale Nucleare). Siamo rimasti poveri e li ringraziamo.
Decida Mauro Mazzola cosa vuole fare di se stesso e del suo popolo che ignora. Noi non abbiamo dubbi: staremo accanto ai cittadini e combatteremo anche contro i mulini a vento!
P.S. – Che il Vice Sindaco di Tarquinia Serafini a spese dell’Enel sia andato a guardare come funzionano le centrali a carbone in Germania piuttosto che quelle Italiane, per noi, rimane un suo problema personale e non certo della collettività tarquiniese. Forse, Lui, è cittadino Tedesco?

Stefano Zacchini

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16 maggio 2008

Carbone pulito: "diversamente sano".

(Senza parole)

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Civitavecchia, sabato 17 ore 17,00

In vista della manifestazione del 24/05/08

Sabato 17 maggio 2008, Incontro di informazione, spettacolo con artisti di strada, mostra foto/artistica. Ore 17,00 Piazzale degli Eroi, Civitavecchia.

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11 maggio 2008

Non ci sono le condizioni perché il primo gruppo di TVN sia collaudato

Riportiamo un articolo comparso su civonline.it
"Si continua a parlare di date e di prove tecniche per la nuova centrale di Tvn, ma rimane ancora il fatto che le opere a mare non sono concluse. «Così – ha spiegato il consigliere comunale dei Verdi, Alessandro Manuedda – è impossibile far attraccare le navi e, soprattutto, far arrivare il carbone in centrale nel modo in cui è previsto, attraverso i nastri di trasporto, con strutture chiuse e depressurizzate.

L’avanzamento dei lavori a mare sarebbe giunto circa a metà e a febbraio la seconda fase dei dragaggi che, come si legge anche nell’ordinanza della Capitaneria di Porto 18/2008, prevede il dragaggio per circa 100 mila metri cubi». L’ipotesi che circola in ambienti locali è quella che le navi attraccherebbero in porto e poi il carbone verrebbe scaricato e trasportato su strada, con camion, fino alla centrale. «Se così fosse – ha aggiunto Manuedda - si registrerebbe una violazione al decreto Via e agli elaborati successivi, che parlano di un sistema di movimentazione e stoccaggio a ciclo chiuso». Proprio per questo lo stesso consigliere comunale ha intenzione di segnalare la questione al Ministero dell’Ambiente e al Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente. «Non so neanche – ha aggiunto – se Enel potrà procedere all’accensione del IV gruppo e alle prove tecniche delle sole caldaie che, come da progetto, prevedono il metano, in assenza dell’autorizzazione integrata ambientale sulla quale dovrebbe decidere a breve il Ministero. Autorizzazione che secondo noi è necessaria e obbligatoria per Tvn: fosse da considerarsi ricompresa nel decreto autorizzativo del 2003, dopo cinque anni sarebbe comunque necessario il rinnovo. Il decreto è del 24 dicembre 2003, i 5 anni scadono a dicembre prossimo ma la domanda di rinnovo va inoltrata sei mesi prima, ossia a giugno. Attendiamo intento la decisione del Ministero che solleciteremo anche la prossima settimana».

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