No al carbone Alto Lazio

1 agosto 2008

Emissioni inquinanti delle navi in porto: multa da 30.000 euro per un traghetto SNAV

CIVITAVECCHIA - Altro che i 3 mila euro che ha dovuto sborsare una nota compagnia di crociera per alcune nome non rispettate in campo ambientale. Stavolta la ‘‘stangata’’ ha colpito un traghetto della Snav: una multa da 30 mila euro, il doppio del minimo previsto dalla legge. Le sanzioni vanno infatti da 15.000 a 150.000 euro, a carico dell’armatore o del comandante della nave.

Dunque ecco arrivare il primo importante e ‘‘sostanzioso’’ risultato delle serie di controlli capillari messi in campo dai carabinieri e dalla Capitaneria di Porto coordinati dal sostituto procuratore Pantaleo Polifemo che, soltanto qualche mese fa, ha aperto un’indagine sulle emissioni inquinanti delle navi in porto. Se ne è discusso in consiglio comunale, sono state ascoltate le parole dell’assessore all’ambiente di Venezia che ha firmato un protocollo di intesa proprio con le compagnie armatoriali per abbattere le emissioni, è stato denunciato più volte da esponenti politici ed ambientalisti: oggi i controlli sono concreti. E mirano a verificare il rispetto della normativa che fissa limiti ben precisi al contenuto di zolfo ed alla composizione dei carburanti utilizzati dalle navi, prevedendo anche pesanti sanzioni. «Si tratta di un’attività di monitoraggio che portiamo avanti costantemente nel PORTO INQUINAMENTO NAVI (FOTO ROMANO)corso dell’anno - ha spiegato il comandante della Capitaneria di Porto Piero Pellizzari - con il traffico più consistente ovviamente si intensificanno. Rivolgiamo la nostra attenzione prelevando campioni sul gasolio, prendendo in considerazione sia chi consegna il carburante, sia chi se ne serve».
Intanto in questi giorni il porto è interessato dalle diverse attività che rispondono alle nuove norme di sicurezza. Sono stati predisposti dei nuovi percorsi, specie nell’area delle Autostrade del Mare, e verranno predisposti dei controlli a campione su auto, bagagli e passeggeri.
Fonte: civonline.it

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Luciani (PRC) su Tidei e TVN

Interventi di Enrico Luciani, consigliere regionale PRC, su Tidei e sulla sicurezza nel cantiere di TVN.

Luciani: "ancora una volta la realtà smentisce il ministro di turno".
"Ancora una volta la realtà dei fatti smentisce le parole altisonanti del ministro di turno". Questa la considerazione di Enrico Luciani, Consigliere Regionale di Rifondazione Comunista, alla notizia dell'ennesimo incidente sul lavoro accaduto ieri mattina presso il cantiere della centrale Enel. Secondo Luciani nel cantiere più grande d'Europa non si deve rimanere inerti a numerare gli incidenti accettabili. Per questo il Consigliere Regionale torna a chiedere alle istituzioni di intervenire con un presidio all'interno di Torre Valdaliga Nord per dare alle famiglie dei lavoratori ed ai civitavecchiesi la certezza che la sicurezza sia al primo posto nelle preoccupazioni di chi amministra. Per Luciani il presidio dovrebbe occuparsi sia di controllare i processi di lavorazione che, soprattutto, i turni a cui gli operai delle ditte assegnatarie e subassegnatarie sono sottoposti. Fonte: trcgiornale.it

Luciani attacca Tidei: «Oggi si erge a paladino dei no coke»
CIVITAVECCHIA - Il consigliere regionale del Prc, Enrico Luciani, interviene sull’avvio della centrale a carbone, sottolineando i danni provocati dal carbone, senza risparmiare attacchi a quei politici che «oggi trovano l’ardire, a cose fatte, di dire che è cosa sbagliata la riconversione». Il riferimento, come spiega lo stesso Luciani, è al deputato del Pd Pietro Tidei: «Stupisce che gli artefici di questa ingloriosa pagina della storia nostra città - continua Luciani - trovino oggi il coraggio di ergersi a paladini della protesta no coke: credo che molti dirigenti Enel, che ben conoscevano siffatti mediocri personaggi, oggi si spanceranno dalle risate». Afferma che qualcuno ha avuto bisogno della debacle politica di un partito nazionale per avere uno scranno in Parlamento all’opposizione: «Vergogna, dopo aver spianato la strada alla riconversione a carbone di Tvn, hanno disposto un’azione che ha portato prima Civitavecchia e poi Santa Marinella ad essere, come Comuni, a favore o ambiguamente nel limbo». Fonte: civonline.it

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31 luglio 2008

Inghilterra: "Clean deadline call on coal power"

L'espressione "clean coal", carbone pulito, indica tecnologie atte a stoccare nel sottosuolo le grandi quantità di CO2 che un impianto a carbone produce. Queste tecnologie, tuttavia sono ancora allo stato sperimentale, in quanto molto costose economicamente, molto dispendiose dal punto di vista energetico, e presentano vari gravi rischi ancora irrisolti. Molti

sostengono che sia una sciocchezza investire tempo e denaro nello sviluppo di simili sistemi che il mercato comunque non riterrà convenienti, anziché investire in energie rinnovabili.
In Inghilterra, la Royal Society, la più grande e prestigiosa società accademica britannica, ha sottoscritto l'appello dell'Environment Audit Committee, che invita il Governo inglese a NON costruire nuovi impianti a carbone senza la tecnologia CCS, cioè di stoccaggio dell'anidride carbonica nel sottosuolo, e a imporre entro tempi prestabiliti l'applicazione di tecnologie CCS agli impianti già in funzione. Ma il governo britannico ha mostrato molto scetticismo riguardo alla costruzione di impianti a carbone pulito, proprio a causa dei problemi prima citati. E' sempre di questi giorni la notizia secondo cui in Australia, la sperimentazione di un piccolissimo impianto sperimentale di "clean coal" ha condotto a risultati fallimentari.
Fonte: BBC News

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30/07/2008, inaugurazione TVN: commento dei Verdi Civitavecchia.

Forse le comparse erano e sono inconsapevoli dei danni presenti e futuri della nuova centrale. Forse la tutela del lavoro, per alcuni; la difesa di privilegi per altri giustifica ai loro occhi il misfatto. I protagonisti però lo conoscono, infatti goffamente portano giustificazioni non credibili.

Il primattore è stato il più astuto. Dopo aver occupato per una settimana la scena mediatica, ha saltato la prima evitando, da populista consumato, di mettere la faccia nel funerale del popolo.
Gli altri hanno figurato per lo più da accattoni. Qualche Sindaco convertito all’ultima ora si è prestato alla mostra indegna della fascia tricolore. Fra tutti spiccava il sindaco di Civitavecchia, cinico al punto da tentare di coinvolgere alla sua parte proprio i No-Coke che fuori, sotto il solleone, gridavano rabbia e dolore. Si è però ben guardato dal fare un solo nome di oppositori convertiti alla causa nel nome di un Osservatorio Ambientale inutile quanto ingannevole.
Fra i commedianti, ci duole dirlo, il Presidente Piero Marrazzo. Colui che in campagna elettorale aveva dialogato con il popolo elettore interpretandone l’anima, ieri era inconsapevole di dove il popolo fosse e millantava un ruolo di garante che nessuno più gli riconosce. Se la politica è mediazione, ciò non lo autorizza a considerare carta straccia il Programma. Egli aveva assunto l’impegno di fermare il mostro che ieri invece ha tenuto a battesimo; come lui, poco o nulla hanno fatto alcune forze politiche che giocavano pericolosamente sulla doppia sponda. Questo è ormai scritto nella storia.
Citazione a parte merita il gran ciambellano, ministro Scaiola. Personaggio noto alle cronache soprattutto per lo sprezzante necrologio su Marco Biagi assassinato dalle BR, ieri ha replicato arrivando a ringraziare i due morti sul lavoro per aver offerto la loro vita alla grande opera di modernizzazione del Paese. Il carbone: tanto può l’autoesaltazione!
La triste commedia ha comportato l’azione di molti altri interpreti. Politici, come l’evocato De Sio, colui che da Sindaco mostrò tentennamenti prima del determinante voltafaccia; o Storace, che vendette, dichiarandolo senza vergogna, la salute di una parte consistente della Regione a lui affidata.
Re della festa, ovviamente, Enel, che nella persona del boiardo di Stato Fulvio Conti, dichiarava la propria vittoria, fiero di un incarico ottimamente svolto, quello di realizzare i profitti dei Soci azionisti.
La centrale da lui decantata produrrà fumi e inquinamento ben superiori a quelli confessati: ma intanto ceneri tossiche già sono prodotte, le ceneri della democrazia.

I Verdi Civitavecchia

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Nuovo incidente a TVN - Civitavecchia. Operaio colpito alle gambe da tondini di ferro. Salvo grazie a palanche di legno.


"A nemmeno 24 ore dall'inaugurazione di TVN si registra un altro incidente nel cantiere di Torre Valdaliga Nord. Un operaio straniero, sembrerebbe portoghese, è stato infatti colpito questa mattina da un fascio tondini cadutogli sul corpo. L'incidente è avvenuto nell'area esterna alla centrale, a ridosso della Frasca. La ditta per cui l'operaio lavora, forestiera, sembra che in passato sia gà stata sotto accusa per lo scarso livello della sicurezza e, da quanto sembra, farebbe lago uso di lavoratori stranieri. L'uomo, di cui ancora non si conoscono le generalità, è stato trasportato all'ospedale S. Paolo dove è tuttora ricoverato e dove gli sarebbero state riscontrate diverse fratture e difficoltà respiratorie."
Fonte: Centumcellae.it

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"Lettera del Capo Indiano Seathl al presidente degli USA"

Ringraziamo di cuore Massimo Aprile (pastore battista, Civitavecchia) per averci inoltrato quanto segue."Talvolta c'è più verità in un' "eresia" che in tutte le cattedrali di santità."

[Dopo che il Governo degli Stati Uniti aveva espresso l'intenzione di
acquisire il territorio della Tribú Duwamish, nell'odierno Stato di
Washington, il Capo Indiano Seathl scrisse la seguente lettera al
Presidente nordamericano Franklin Pierce, nel 1855.]

Il Grande Capo di Washington ci informa che desidera comprare la nostra
terra. Il Grande Capo ci ha anche rassicurato circa la sua amicizia e
benevolenza nei nostri confronti. Questo é gentile da parte sua, perché noi
sappiamo che non necessita della nostra amicizia. Peró rifletteremo sulla
tua offerta, perché sappiamo che se non lo facciamo, l'uomo bianco verrá
con le armi e si prenderá la nostra terra. Il Grande Capo in Washington puó
confidare in quello che il Capo Seathl dice, con la stessa certezza con la
quale i nostri fratelli bianchi possono confidare nell'alternanza delle
stagioni durante gli anni. La mia parola é come le stelle, esse non
impallidiscono.

Come potete comprare o vendere il cielo, il calore della terra? Quest'idea
ci é estranea. Noi non siamo padroni della purezza dell'aria o dello
spendore dell'acqua. Come potete allora comprarli da noi? Decidiamo solo
sul nostro tempo. Questa terra é sacra per il mio popolo. Ogni foglia
rilucente, tutte le spiaggie di fine sabbia, ogni velo di nebbia nelle
foreste scure, ogni bagliore di luce e tutti gli insetti che vibrano sono
sacri nelle tradizioni e nella coscienza del mio popolo.

Sappiamo che l'uomo bianco non comprende il nostro modo di vita. Per lui,
una zolla di terra é uguale all'altra. Perché egli é un estraneo che viene
di notte e ruba dalla terra tutto quello di cui necessita. La terra non é
sua sorella, semmai sua amica, e dopo averla esaurita, lui va via.

Lascia dietro di sé la tomba di suo padre, senza rimorsi di coscienza. Ruba
la terra dei suoi figli. Non rispetta. Scorda la sepoltura dei suoi
antenati e il diritto dei propri figli. La sua sete di possesso impoverirá
la terra e lascerá dietro di sé i deserti. La vista delle tue cittá é un
tormento per gli occhi del pellerossa, un selvaggio che non capisce niente.

Non si puó incontrare la pace nelle cittá dell'uomo bianco. Né un luogo
dove si possa udire lo sbocciare delle foglie in primavera o il tintinnare
delle ali degli insetti. Forse per il fatto di essere un selvaggio che non
capisce niente, il fracasso delle cittá é per me un affronto alle orecchie.
E che specie di vita é quella in cui l'uomo non puó udire la voce del corvo
notturno o il dialogare dei rospi nella laguna, di notte?

Un indio preferisce il soave sussurro della brezza sullo specchio d'acqua
ed il proprio odore del vento, purificato dalla pioggia di meggiogiorno e
dall'aroma dei pini. L'aria é preziosa per il pellerossa. Perché tutti gli
esseri viventi respirano la stessa aria: animali, alberi, uomini. Non pare
che l'uomo bianco si interessi all'aria che respira. Come un moribondo egli
é insensibile al cattivo odore.

Se io mi decidessi ad accettare, imporrei una condizione: l'uomo bianco
deve trattare gli animali come se fossero suoi fratelli. Io sono un
selvaggio e non capisco che possa essere certo in un'altra forma. Ho visto
migliaia di bisonti imputridendo nelle praterie, abbandonati dall'uomo
bianco che li abbatteva con tiri di fucile sparati dai treni in corsa. Sono
un selvaggio e non capisco come un fumoso cavallo di ferro possa aver piú
valore di un bisonte che noi, gli indiani, uccidiamo solo per sostenere la
nostra propria vita.

Che cos'é l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali non esistessero
piú, gli uomini morirebbero di solitudine spirituale, perché tutto quello
che succede agli animali puó attingere anche gli uomini. Tutto si
relaziona. Tutto quello che ferisce la terra, ferisce anche i figli della
terra.

I nostri figli vedranno i loro padri umiliati nella sconfitta. I nostri
guerrieri soccombono sotto il peso della vergogna. E dopo la sconfitta
passano il tempo in ozio, avvelenando il loro corpo con alimenti, dolci e
bevande ardenti. Non ha molta importanza dove passeremo i nostri ultimi
giorni: non sono molti. Alcune ore in piú, forse solo qualche inverno, e
nessuno dei figli delle grandi tribú che vissero in questa terra o che
hanno vagato in piccole bande nei boschi, resterá per piangere sulle tombe,
un popolo che un giorno fu tanto potente e pieno di fede in sé come il
nostro.

Una cosa sappiamo che l'uomo bianco forse un giorno scoprirá: il nostro Dio
é lo stesso Dio. Egli pensa forse che lo puó possedere alla stessa maniera
di come desidera possedere la nostra terra. Ma non puó. Egli é Dio
dell'umanitá intera. E vuol bene ugualmente al pellerossa come all'uomo
bianco. La terra é amata da Lui. E causare danno alla terra significa
dimostrare disprezzo al suo creatore. Anche l'uomo bianco scomparirá, forse
piú in fretta delle altre razze. Continua inquinando il tuo proprio letto e
morirai una notte, soffocato dai tuoi propri rifiuti! Dopo aver abbattuto
l'ultimo bisonte e domato tutti i cavalli selvaggi, quando i boschi
misteriosi puzzeranno di gente e le ripide colline si riempiranno di
vociferanti donne, cosa resterá delle savane? Non esisteranno piú. E le
aquile? Saranno andate via. Rimarrá solo di dire addio alla rondine della
torre e alla caccia della fine della vita e comincerá la lotta per
sopravvivere.

Forse capiremmo, se conoscessimo con che sogna l'uomo bianco, se sapessimo
quali speranze trasmette ai suoi figli nelle lunghe notti invernali, quali
prospettive di futuro offre alla sua mente perché possa formare i desideri
per il giorno di domani. Ma noi siamo selvaggi. I sogni dell'uomo bianco
sono occulti per noi. E siccome sono occulti, dobbiamo scegliere il nostro
cammino. Se acconsentissimo, sarebbe per garantire le riserve che ci
prometteste. Lá, forse, potremmo vivere i nostri ultimi giorni come noi
desideriamo.

Dopo che l'ultimo pellerossa sia partito ed il suo ricordo non sia piú che
l'ombra di una nuvola che passa sulle praterie, l'anima del mio popolo
continuerá a vivere in queste foreste e spiagge perché noi le amiamo come
un neonato ama il battito del cuore della sua mamma. Se ti venderemo la
nostra terra, amala come noi la amavamo. Proteggila come noi la
proteggiamo. Non ti scordare mai come era la terra quando ne prendesti
possesso. E con tutta la tua forza ed il tuo potere, e tutto il tuo cuore,
conservala per i tuoi figli. Una cosa sappiamo: il nostro Dio é lo stesso
Dio. Questa terra é amata da Lui. Neanche l'uomo bianco puó evitare il
nostro comune destino.

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TVN: Greenpeace colpisce ancora. "La centrale di Civitavecchia allontana l'Italia da Kyoto"

"Usciamo dal carbone - Fermiamo il surriscaldamento del pianeta"

No al carbone - ENEL clima Killer

No al carbone - si alla rivoluzione energetica pulita

"In occasione dell’inaugurazione delle centrale di Torrevaldaliga a Civitavecchia(1), nella notte attivisti di Greenpeace hanno proiettato messaggi sulla centrale per ricordare che il carbone è la prima minaccia per il clima globale, e che la politica energetica di Enel, che vorrebbe coprire il 50% della propria produzione elettrica in Italia da carbone, non solo porterà il Paese fuori dagli obiettivi di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas serra, ma compromette gli impegni europei per lo sviluppo delle rinnovabili.
Greenpeace/Alessandro Vasari"

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Rassegna stampa sulla manifestazione 30/07/2008 di fronte ai cancelli di TVN


Offriamo alcuni link ad articoli che i media locali hanno dedicato alla manifestazione di ieri 30/70/2008 a TVN.
La scelta di inserire soprattutto contributi dai media locali viene dalla constatazione che quelli di carattere regionale o nazionale non hanno che una vaga e maleinformata idea di quanto pertiene alla riconversione a carbone di TVN: oltre che pessimi esempi di giornalismo, leggere i loro articoli risulta offensivo e disinformante. Il fatto che si tratti di una lotta locale non è certo una scusa per la vasta ignoranza in tema di scelte energetico/ambientali, visto il momento storico e la trasversalità dei problemi coinvolti.

"Celebriamo il funerale di tutto il territorio" - Civonline.it
"Comincia l'era del carbone" - centumcellae.it
"Gasbarra: 'Torrevaldaliga Nord è un atto di arroganza della grande industria'" - maremmaoggi.it
"Il carbone pulito non esiste" - WWF Italia
"Nessun avvio dell'impianto, ma solo sfumata di vapore per il circo mediatico" - maremmaoggi.it

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30 luglio 2008

Un pensiero di Claudio Scajola. A nudo l'ideologia dell'affarismo più cinico, ma anche l'ipocrisia dei commentatori


«Si inaugura nuovo percorso con il grande investimento di Enel, con le alte tecnologie, con la capacità di discutere con il territorio, con le professionalità e con la perdita di qualche vita umana si è riusciti a realizzare la centrale più all'avanguardia d'Europa»
Queste le parole di Scajola a TVN, durante il discorso inaugurale. Tra gli operai s'è levato il giusto commento: "Non siamo carne da macello".

Qualcuno ricorda quando Scajola definì in pubblico "solo un rompicoglioni" il defunto dott. Biagi (cui poi s'intitolò la criticata riforma del lavoro), e come conseguenza dovette rassegnare le dimissioni da Ministro, nello scorso Governo Berlusconi. Chissà, magari Scajola s'è già stancato di questo secondo Ministero.

Hanno fatto seguito alle parole del Ministro Scajola alcuni commenti di fuoco: da parte di Orazio Licandro (PDCI), del neosegretario del Prc Paolo Ferrero, di Antonio Borghesi (vice capogruppo Idv alla Camera), dalla CGIL, da Alessandro Battilocchio Sindaco di Tolfa. Costoro, e molti altri, hanno espresso in vario modo il loro sdegno per queste inumane parole, che mettono a nudo il pensiero del partito affasista trasversale che al momento sta svendendo l'Italia.

Solo che, anime candide quali siamo, non riusciamo davvero a capire come mai simile sdegno sia espresso solo circa i morti del cantiere TVN, e non sui -molto più numerosi- morti e malati che TVN produrrà. Per quegli altri nostri morti (oltre agli operai) non c'è spazio, memoria, interesse. Perché evidentemente gli affaristi politici non vi trovano occasioni di speculazione a riguardo.
In realtà sia i morti sul lavoro che le vittime dell'impatto del carbone sono già state calcolate, pianificate, messe in bilancio, ratificate come accettabili. Vergogna alla politica italiana.

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30/07/2008, manifestazione contro il carbone davanti ai cancelli di TVN: l'ORAZIONE FUNEBRE

(immagine da www.civitavecchiainforma.it)

E’ con profondo dolore che oggi siamo qui per dare l’estremo saluto a ciò che la vergognosa inaugurazione in atto in questo momento, dentro la centrale, sta definitivamente uccidendo nel nostro territorio e nelle nostre vite:

salute, ambiente,dignità, democrazia, economia.

In queste situazioni mai le parole rendono giustizia ai sentimenti e alle emozioni che si vorrebbero esprimere, ma è comunque per noi doveroso cercare, nella ressa dei pensieri e della memoria, le parole per ricordare cosa era e cosa sarebbe potuta essere questa nostra terra, se l’ignavia e l’ingordigia di quanti ci amministrano e ci hanno amministrato in questi anni non l’avessero condannata a morte per avvelenamento.

Ricordare quante vite si sarebbero potute salvare se solo si fosse dato ascolto a quanti queste vite curano e non si fossero ignorate le tante carenze riscontrate e centinaia di volte denunciate
Ricordare quale economia sarebbe potuta crescere se le emissioni in aria, in acqua e al suolo, al pari di quanto accaduto a Brindisi, non avessero reso i nostri ortaggi e i nostri prodotti invendibili e le nostre acque non potabili.

La nostra costituzione, carta fondante della nostra democrazia, recita all’art. 1 che
“La sovranità appartiene al popolo”
E all’art.32 che
“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività” la finta inaugurazione di oggi offende anche questi precetti e con essi mortifica la democrazia imponendo a suon di milioni di euro gli interessi di Enel a quelli espressi da un intera comunità, e consentendo l’avvio della centrale in violazione di decine di norme comunitarie e nazionali con l’avallo di chi, di quelle leggi, dovrebbe essere massimo garante.
Oggi in maniera vergognosa ed offensiva, e contro la nostra volontà, ci troviamo a vedere umiliata la nostra dignità di abitanti dell’Alto Lazio, trattati da ENEL come una popolazione di pezzenti, pronta a svendere la salute propria e dei propri cari per quei milioni elargiti ai Comuni per compensare i tumori, le leucemie, le asme bronchiali e quant’altro causato dall’inquinamento passato e da quello futuro a cui sarà costretto l’intero comprensorio e che ogni famiglia ivi abitante ha avuto la malasorte di sperimentare.

Di questo nessuno ha avuto mandato ed in molti siete responsabili, per queste colpe dei vostri nomi rimarrà imperitura memoria nella storia della nostra terra.
Oggi in queste bare noi portiamo la memoria delle centinaia di uomini, donne e bambini- nostri padri e madri, nostri fratelli e sorelle, nostri figli - che hanno pagato e pagheranno con la loro vita e sulla loro pelle gli effetti delle tonnellate di inquinanti che avete immesso nella nostra aria per la vostra smodata ricerca di profitto.
Inserire tali morti e tali sofferenze nei vostri monitoraggi epidemiologici, ben conoscendo le decine studi che rendono noti le drammatiche percentuali di mortalità e morbilità del territorio, è semplice sadismo.

In queste bare ci sono le migliaia di vittime che nel mondo causeranno i cambiamenti climatici che la centrale di Torrevaldaliga nord, e tutte le centrali a carbone, contribuiranno fortemente ad aggravare.
La vostra volontà di utilizzare il carbone come combustibile in un territorio martoriato dall’inquinamento derivante da 50 anni di servitù energetica, ben conoscendo le evidenze scientifiche circa l’emissione di numerose sostanze cancerogene derivanti da tale combustione, è una volontà criminale, e criminale è chi, nelle istituzioni, acconsentendo a tale scelta, si rende complice della devastazione di interi territori, con le loro popolazioni e le loro economie.

Oggi recitiamo il requiem per l’economia agricola di eccellenza che ha sempre contraddistinto questa nostra florida terra che voi volete continuare ad avvelenare continuando ad immettere, centinaia di tonnellate di veleni sempre più nocivi sul territorio.
Oggi questa nostra cerimonia è un grido di dolore per la compromissione del futuro nostro e dei nostri figli, che voi, gente senza scrupoli, state perseguendo in nome di un bisogno energetico inesistente e di ragionamenti fasulli sulle scelte strategiche del Paese.
Infine in questo nostro estremo saluto un pensiero non può non andare a Michele Cozzolino e Ivan Ciffari, prime vittime di questo maledetto impianto.
Ed è pensando a loro, e alle centinaia di uomini, donne e bambini che pagheranno con la vita l’ignobile scelta di riconvertire a carbone questo impianto, l’arroganza di ENEL di imporlo al territorio e la corruzione morale degli amministratori che a suon di milioni di euro hanno ignorato le innumerevoli carenze degli atti autorizzativi e le denunce sulle conseguenze della salute, che vogliamo ricordarvi, con le parole di Abramo Lincon che:

“Potrete ingannare tutti per un po
Potrete ingannare qualcuno per sempre.
Ma non potrete ingannare tutti per sempre”,

e farvi una promessa.
Le popolazioni dell’Alto Lazio non vi daranno tregua
Perché la nostra è una lotta di legittima difesa.
Abbiamo dalla nostra parte la forza della ragione.

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Il settore "Information Technology" investe in modo massiccio nello sviluppo delle rinnovabili

Da PuntoInformatico.it
Roma - Gli occhi degli osservatori dentro e fuori dalla rete sono puntati sulla rotta intrapresa da alcuni dei maggiori giganti della tecnologia, le cui intenzioni sembrano proprio quelle di voler sterzare con decisione verso le tecnologie per la trasformazione dell'energia solare, o comunque verso i nuovi processi legati alla produzione energetica a minor impatto ambientale, quella che lascia da parte i combustibili fossili tradizionali.

pannelliE sono proprio le semiconductor company, le industrie che dispongono di tecnologie avanzatissime per il trattamento del silicio, ad essere particolarmente interessate a virare verso quel settore di mercato, ancora oggi di nicchia. Secondo Rhone Resch, responsabile della Solar Energy Industries Association (SEIA), "virtualmente ogni chipmaker sta soppesando un ruolo nel solare", mentre "a Silicon Valley è in atto la classica corsa campestre", dice T.J. Rogers, presidente di Cypress Semiconductor, azienda che possiede il 56 per cento di SunPower. Una corsa campestre il cui premio spetterebbe a chi primo arriva di prepotenza sul mercato, con una tecnologia energetica solare (o altro settore di carattere decisamente ecologico) rivoluzionaria, più efficiente che mai, meno costosa di tutto quanto fabbricato sinora e il meno inquinante possibile. Un basso impatto ed un'alta resa legati a concetti, già al solo elencarli, difficili da conciliare.

USA Today ad esempio elenca i "favoriti" della gara verso le energie alternative: IBM, Intel e National Semiconductor. E mentre IBM lavora a sistemi che amplificano la resa di 10 volte, Intel investe 38 milioni di dollari in Sulfurcell, garantendo così continuità industriale al recente spinup del proprio stesso settore specializzato, una corsa che i due colossi hanno già intrapreso da qualche tempo. A cui si aggiunge National, che fa tesoro della propria esperienza in altri settori e, nella produzione di energia dal sole, cerca di minimizzare le perdite di resa energetica dovute all'ombra.

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