"Il Comitato dei cittadini liberi ringrazia per il fiume di messaggi di solidarietà arrivati alle due donne imprenditrici denunciate dall'amministrazione comunale di Tarquinia:”Sono lo stimolo giusto per continuare a fermare la centrale carbone”.
Comitato dei cittadini liberi: “numerose aziende agricole ,turistiche e commerciali,preoccupate per le ricadute occupazionali che si prospettano ci contattano per essere tutelate ,affinché nessuna azienda debba fare la fine che hanno fatto a Brindisi.
Il sindaco non tutela le aziende agricole e Turistiche e sceglie il carbone,questo emerge dai tanti comunicati del comune di Tarquinia che sceglie la polemica piuttosto che rispondere ai temi concreti che riguardano la riconversione a carbone di Civitavecchia,come quello legato all’economia.
Per onorare la verità,bisogna però fare chiarezza su un tema che il nostro sindaco usa fin troppo spesso,su cui vorrebbe ricadesse una sorta di ruolo rassicurante:il “monitoraggio” .
Il sindaco di una città ha il potere ed il dovere di fermare la centrale di TVN. Ma scegliendo di prendere i soldi sporchi del carbone,è evidente che Il sindaco del comune di Tarquinia non ha scelto la tutela del territorio:rimane da una parte a guardare il monitoraggio ambientale,che per legge compete agli istituti regionali e nazionali.
Un sindaco dovrebbe tutelare i cittadini e la loro economia,piuttosto spieghi meglio la relazione che c’è tra il ruolo tecnico del monitoraggio e i soldi che intende incassare dall’accordo con Enel.
Il sindaco continua ad utilizzare la parola “monitoraggio”come fosse una tutela,ma i cittadini hanno capito bene che è solo un ruolo passivo e parassita di un sistema basato sulle compensazioni economiche.
Spieghi poi per quale motivo prende i soldi da Enel per un ruolo istituzionale che non gli compete,il monitoraggio,magari con le centraline acquistate proprio dall’ente elettrico che si fa controllare dallo stesso sindaco che accetta i suoi soldi. Per favore!Non siamo stupidi come lei vorrebbe.
Infatti nella delibera del 13 Agosto il sindaco non è stato delegato dal consiglio comunale per fare il monitoraggio,ma per prendere i soldi da Enel,non si può mistificare la realtà fino a questo punto.
Un sindaco che sceglie come strumento di tutela,il monitoraggio,fa la scelta che hanno fatto altri sindaci,come quello di Brindisi,Porto Tolle, etc ,di stare dalla parte di Enel,dalla parte sbagliata per i cittadini e per le aziende.
Il sindaco di Tarquinia poteva scegliere di stare dalla parte dei cittadini e dell’economia del nostro territorio,ha scelto di stare dalla parte di Enel,dalla parte di chi prende i soldi e non gli resta altro che “monitorare”!.
Prende i soldi dall’inquinatore e sta a guardare gli effetti delle ricadute senza alzare un dito.
L’unico vero monitoraggio lo stanno facendo i cittadini rispetto a quanto tempo impiegherà questa amministrazione a cadere dalle scale della propria incapacità a governare un dissenso che monta di giorno in giorno.
Le aziende che insistono sul territorio coinvolto dalle ricadute dell’utilizzo del carbone non staranno a guardare il proprio tracollo economico e si organizzano senza il proprio sindaco.
Quindi il comune invece di polemizzare su due parole gridate in consiglio comunale ed arrivare addirittura a denunciare i suoi stessi elettori dovrebbe dire come salvare l'economia ,l’agricoltura fiorente,la storia millenaria di questa meravigliosa cittadina che ha radici profonde nella storia ricca di tesori archeologici di valore inestimabile .
Stare sul libro paga di Enel non potrà mai essere una tutela,ma una grande preoccupazione.
Infine,rimane curioso il motivo per cui il sindaco è preoccupato di quanti siano i no coke. Signor sindaco sono pochi,come i voti che l’hanno incoronato,tanti,tantissimi invece i cittadini che ne condividono la rabbia e la delusione. Se poi ci sia qualcuno dei no coke che non lotta più,non si può pensare che sia più intelligente,più illuminato,oppure semplicemente più educato,un motivo forse è perché crede,ancora, a Babbo Natale…
Le due imprenditrici denunciate hanno ricevuto fiumi di messaggi di solidarietà,questo per tutti noi è lo stimolo giusto per continuare a lottare contro il carbone e contro tutti coloro che lo sostengono,sindaco compreso."
Comitato dei Cittadini liberi - Tarquinia
29 agosto 2008
Il Comitato dei Cittadini liberi - Tarquinia: "Nemico in Comune"
26 agosto 2008
Il Comune di Mazzola denuncia due libere cittadine
A Tarquinia alcuni amministratori e consiglieri comunali del Pd denunciano due imprenditrici locali. La loro colpa? “Tutelare la propria azienda dalle conseguenze dell’avviamento a carbone di TVN”
L’amministrazione comunale denuncia due donne che lottano contro la riconversione a carbone.
Il Comitato dei Cittadini Liberi: “Difendiamo e sosteniamo le nostre amiche a cui sono state notificate le denunce per presunte offese verbali ricevute nell’ambito dei consigli comunali infuocati a causa della presa di posizione dell’amministrazione di Tarquinia completamente antitetica a quanto promesso in campagna elettorale”. Quali siano le parole che hanno spinto l’amministrazione a denunciare i propri elettori, rinunciando a quell’etica di sinistra che pretende coerenza e democraticità oltre che dialogo, non lo sappiamo. Se le parole che hanno offeso e scaldato gli animi dei nostri amministratori siano state “traditori e venduti” non le riteniamo così esagerate, poiché il tradimento c’è stato e anche l’acquisizione di denaro dal padrone inquinatore, nonostante le numerose delibere pre-elettorali ” contro ogni tipo di compensazione”. I cittadini continuano rivolgendosi all’amministrazione: “Dopo questo atto, ritiriamo le centinaia e centinaia di voti ( oltre ai 56: differenza che ha permesso a questa gente di vincere grazie a noi) e quindi la delega ad amministrare questa città. Non siete più il nostro sindaco, i nostri amministratori e non ci rappresentate più. “In realtà pensiamo che questa amministrazione voglia spostare l’attenzione dai fatti, cioè il problema del carbone, alle parole, perché incapaci di dare risposte vere atte alla salvaguardia dell’economia di questa terra. Con le denunce si tenta soltanto di far abbassare la voce ai cittadini che vogliono fermare la centrale a carbone! Ma non ci riusciranno mai, perché dalla nostra abbiamo la ragione. Al dialogo e ai fatti si prediligono le denunce: è vergognoso che sindaco, consiglieri ed assessori denunciano quei cittadini che esprimono indignazione e di contro smettono di denunciare il loro inquinatore, arrivando addirittura ad aprigli le porte della città, nonostante i cittadini siano ancora lì a difenderla cercando di tenerla chiusa. Ricordiamo poi che le prime offese siano venute proprio dal palazzo, abbiamo assistito a sproloqui a suon di bestemmie, insulti e minacce indirizzati alla volta dei cittadini. La differenza tra loro e noi è in questo: noi crediamo nel valore della dialettica e non temendola non abbiamo ancora denunciato alcuno. Sulla vicenda interviene il Consigliere Comunale Marco Tosoni: l’amministrazione avrebbe dovuto lasciar cadere la cosa -riferisce- In quanto certe parole forti sono volate sotto la spinta di una grande delusione, la delusione di aver delegato qualcuno, avergli creduto e poi averlo ritrovato inaspettato nemico.
“Comprendo bene la delusione e rimango al fianco dei cittadini denunciati”.
Comitato dei Cittadini Liberi
Il Coordinamento dei Medici e Farmacisti a proposito di alcuni servizi giornalistici sull'inaugurazione di TVN
Su TRC (Teleradio Civitavecchia, principale emittente televisiva civitavecchiese, ndr) è stato replicato, almeno tre volte, il servizio sulla inaugurazione di TVN. I rappresentanti dello Stato (Ministro Scaiola, Presidente Marrazzo, Sindaco Moscherini) nonché il Plenipotenziario dell'Enel Fulvio Conti hanno esaltato
la riconversione a carbone come una conquista della tecnologia energetica, invidiataci da tutto il mondo. Non si è levata una sola voce critica sincera e obiettiva che mettesse in guardia le Istituzioni di garanzia contro gli effetti collaterali nocivi indotti dalla massiccia combustione del carbone (che, per sua intrinseca natura, non è né sarà mai “pulito” e che continuerà ad immettere nell'atmosfera milioni di metri cubi di CO2 che nessun marchingegno avveniristico potrà mai bloccare e rendere innocua). Il Presidente Marrazzo ha tuonato che “sarà il garante pubblico della sicurezza nei posti di lavoro, che difenderà l'ambiente attraverso l'ARPA e che ai primi di settembre convocherà un nuovo tavolo della salute”. Nient’altro che un' altra pantomima o specchietto per le allodole, che dir si voglia! Il Sindaco di Civitavecchia ha inviato un timido invito ai movimenti NO COKE ad entrare in quell'Osservatorio Ambientale (in coma ormai da anni) che gli è stato delicatamente sfilato di sotto il naso dalla Regione Lazio la quale, non solo non è in grado di attivare e far funzionare l'ARPA, ma non riesce nemmeno a soddisfare gli appetiti dei Sindaci del Comprensorio che “sognano” di avvicendarsi nella Presidenza di quell'orrendo giocattolo che è stato costruito con i soldi dell'Enel (parliamo sempre di quell'aborto tecnico-politico che si chiama eufemisticamente "Osservatorio" ma che finora ha soltanto dilapidato milioni di euro ed ha “osservato” svanire ogni possibilità di creare in questo comprensorio un polo di sviluppo energetico compatibile e sostenibile).
L'unica nota positiva è consistita nella assenza del Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia a quella inaugurazione-farsa che ha preferito il silenzio all'ossequio imbarazzato.
Civitavecchia, 24 agosto 2008
Coordinamento dei medici e dei farmacisti.
21 agosto 2008
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"Il Partito Democratico che democratico non è"
Un comunicato di G. Leoni, PRC Tarquinia.
"Tarquinia :il partito democratico che democratico non è.
Riccardo Fortuna, consigliere di Rifondazione Comunista della Provincia di Viterbo pone una critica ben argomentata al Partito Democratico di Tarquinia per aver venduto se stesso e tradito il mandato politico in linea con il PD e Centro-Destra nazionale che sostengono il carbone come tutte le altre grandi opere dove sono concentrati fiumi di denari alla faccia di chi in quei cantieri ci lascia la vita per mancanza di sicurezza e di chi è già morto o morirà di tumore. Una critica alla politica di chi antepone gli interessi personali, diretti od indiretti, alla difesa dei diritti della cittadinanza. Ma il Partito Democratico non accetta il dissenso sulle proprie azioni ed anziché motivarle nel suo articolo il sindaco Mazzola si risente senza entrare nel merito degli argomenti. Il punto è che la Sinistra del paese non può più essere identificata nell’azione di questo Partito Democratico nazionale o locale che sia. Purtroppo si diffonde sempre di più l’idea che la politica è sporca e diventa difficile per chi la vorrebbe pulita entrare in azione per onorarne la parte sana che invece c’è. Tutta la sinistra non può cadere dentro questa china ripida del Partito Democratico che sta consegnando alla destra la cultura della società critica. Un Partito Democratico che interpreta come ricatto il rispetto degli impegni elettorali e non si accorge che ogni giorno i movimenti e le associazioni culturali incalzano l’amministrazione comunale con articoli fortemente critici. Non può essere sempre strumentalizzazione. Nel nostro Comune è rimasta a governare una classe politica che non rappresenta più neanche la base del Partito Democratico. Non si può governare Tarquinia a “Panem et circenses” pensando di costruire una piscina con la compensazione economica dell’Enel che invece dovrebbe essere destinata al controllo dell’ambiente. Si progetta di riconquistare un improbabile effimero consenso che di fatto lascerà all’Enel la facoltà di maltrattare il nostro territorio e la nostra salute per altri 30 anni. Io insieme a molti altri non staremo in silenzio.
Giovanni Leoni di Rifondazione Comunista."
PRC, Tarquinia: dimissioni di Daniele Scalet da Consigliere dell’Università Agraria
Lettera aperta al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli da PRC - Tarquinia.
Al Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia, Dott. Alessandro Antonelli
e per conoscenza al capogruppo del Partito Democratico, Attilio Boni
Tarquinia, 18.08.08
Lettera aperta.
Abbiamo assistito con stupore a quanto accaduto nel Consiglio Comunale del 13 agosto dove si da mandato alla giunta di definire i termini della trattativa economica con l’Enel. Quel giorno abbiamo ravvisato due maniere di fare politica: quella dell’Università Agraria e quella del Comune dove in entrambi le amministrazioni sono presenti il consigliere Marco Tosoni di Sinistra Democratica, il consigliere Daniele Scalet e l’assessore Alberto Blasi del Partito Democratico. Due modi di intendere la politica di centro-sinistra dove l’Università Agraria delibera di rifiutare ogni trattativa economica con l’Enel per i danni che la centrale a carbone arrecherà all’agricoltura ed alla salute, mentre il Comune delibera il contrario.
A differenza del consigliere Tosoni, nell’intervento di Scalet e nel voto di Blasi, abbiamo ravvisato un cambio di posizione. Addirittura ci preoccupa l’atteggiamento di Scalet che, stanco di imprecisati ricatti, libera la coscienza e si mostra favorevole a “trattare con il ladro” (cioè l’Enel). Con questo esempio, che lui stesso ha fatto nella predetta seduta del Consiglio Comunale, osserva che è troppo tardi, il ladro è ormai in casa e da buon padre di famiglia, non avendo fiducia nelle normative legali che possano incastrare l’Enel nelle sue responsabilità, avvia una trattativa per l’ottenimento di una congrua percentuale su quanto verrà sottratto alla casa. Quando all’Università Agraria votava la contrarietà ad accettare a qualsiasi titolo i compensi Enel credevamo lo facesse per coerenza con i propri ideali e non per evitare una frattura con Rifondazione Comunista. Non è nostro uso fare ricatti ma semplicemente lavorare per mantenere gli impegni presi con gli elettori. Ravvisiamo uno stato di schizofrenia nelle dualistiche posizioni contrastanti del Partito Democratico a dir poco preoccupanti così emblematicamente rappresentate dal consigliere Scalet del quale il Partito della Rifondazione Comunista vede quantomeno nelle proprie dimissioni da Consigliere dell’Università Agraria un atto di chiarezza e di coerenza politica. Almeno vorremmo capire quale delle due posizioni è coerente con la linea del direttivo del Partito Democratico.
Partito della Rifondazione Comunista, Circolo di Tarquinia
"Ladri di vita"
Non sono solo gli effetti deleteri sulla salute e sull’ambiente a rendere deprecabile la cappa di inquinamento che alberga da decenni sui nostri cieli. La nube dai riflessi metallici che incombe permanentemente sulla nostra città
ci impedisce infatti di godere del meraviglioso spettacolo dell’alba e del tramonto che ci viene offerto in modo atipico e surreale. Alfred Döblin, medico e drammaturgo tedesco di origine ebraica, faceva dire a un suo personaggio segregato in un lager nazista nell’opera “Der Oberst und der Dichter (Il cuore dell’uomo – 1948)”, “…ci hanno tolto tutto ma non possono toglierci la felicità di osservare l’alba e il tramonto”. Qui invece hanno portato via ogni cosa, anche gli spettacoli più belli che ci offre la natura e la responsabilità è di chi distrugge questo territorio per fare affari d’oro con la complicità dei politici di turno e delle Istituzioni pubbliche latitanti. Tutti questi “signori” sono ladri, ladri di vita.
Civitavecchia, 20 agosto 2008-08-20
Coordinamento dei medici e dei farmacisti
20 agosto 2008
Miniere di carbone cinesi: nuovi morti
Aggiornamento 21/08/08: si parla di almeno 21 vittime. Fonte
Ricordiamo che nel solo 2007, le vittime nelle miniere di carbone cinesi sono state 3800 secondo le fonti governative, ma agenzie indipendenti forniscono stime almeno doppie.
Nel 2005 le morti causate da incidenti nelle miniere di carbone cinesi erano state 5938, mentre nel decennio 1992-2002 le vittime in Cina sono state circa 60.000, (contro le 434 degli USA).
Il governo cinese ha cercato di contrastare questo fenomeno chiudendo molte miniere minori, dove si trovano le condizioni di sicurezza sul lavoro peggiori. Tuttavia gli incidenti restano migliaia ogni anno.
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Anche la Cina Olimpica non smette di immolare uomini per lo "sviluppo".
24 operai al momento risultano intrappolati in una miniera di carbone a Baijiagou, nella contea di Faku a Liaoning (nord est), a seguito di una esplosione.
Fonte
Tumori in cambio di impiego. Le vie per suicidarci lentamente sono infinite.
Un meccanismo che conosciamo bene.
"Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla."
"La dora al cromo esavalente".
Dal blog di Beppe Grillo
"La Dora scende dalle Alpi, attraversa Torino e, prima di entrare nel Po, diventa d’oro. Il cromo esavalente delle fabbriche, versato a tonnellate, la tocca come re Mida. La Dora assume allora quel caratteristico giallo paglierino che darà tono e sapore ai vini più pregiati del Piemonte.
Il cromo esavalente è cancerogeno e mutageno, provoca aborti, sgretolamento delle ossa, insufficienza epatica cardiaca e renale, dermatiti, perforazione del setto nasale preceduta da emorragie e, ovviamente, tumori. Il dottor Roberto Topino, specialista in Medicina del Lavoro, mi ha inviato dei filmati della Dora verdeoro. La ThyssenKrupp, quella dell’incenerimento sul lavoro degli operai, è sempre in prima linea nella protezione della salute. Il massimo ammissibile per il cromo esavalente è di 5 microgrammi per litro, nella Dora sono stati trovati fino a 455 microgrammi per litro. Si capisce finalmente il mistero del colore giallognolo di Sergio Chiamparino e di Piero Fassino.
Nessuno controlla. Le ASL, i sindacati, il Comune, la Provincia, la Regione. Un medico deve farlo al loro posto. Improvvisarsi investigatore e filmare, documentare i nuovi untori del cancro. Dopo le sue denunce, comunque non succede nulla. Le fabbriche che hanno inquinato la Dora devono chiudere DOMANI. I loro responsabili portati SUBITO in tribunale per strage aggravata da futili motivi, in sostanza tumori ai cittadini per risparmiare i soldi dello smaltimento del cromo. Non si possono continuare a proteggere dei delinquenti con la scusa del lavoro.
La Dora cromata esavalente è uno scandalo a cielo aperto. Se c’è un magistrato a Torino che segue il blog apra un’inchiesta."
19 agosto 2008
Tarquinia, 13/08/2008. Un commento dell'Ass.ne "Fontana di Piazza".
"La votazione del 13 agosto scorso, ha cancellato in un colpo solo anni di battaglie portate avanti dai cittadini, dalle associazioni culturali, turistiche e di categoria.
Con il voto di mercoledì scorso, i consiglieri comunali dell’attuale maggioranza hanno gettato alle ortiche montagne di documenti e delibere, i cortei, le manifestazioni popolari e gli articoli sui giornali.
Chi ha votato quel documento, che delega il Sindaco a prendere i soldi dell’ente elettrico, ha girato le spalle alla città e ai suoi abitanti.
Abbiamo visto, con tristezza, tre consiglieri comunali che svolgono la professione di medico, votare un documento che accetta i soldi per curare le malattie che colpiranno i loro pazienti.
Abbiamo visto votare quella delibera, una consigliera comunale che svolge l’attività di guida turistica e che per la sua preparazione e per gli studi fatti, dovrebbe essere più sensibile di altri nella difesa della storia e delle tradizioni della città.
Abbiamo visto un Sindaco, che in campagna elettorale diceva di essere l’amico in comune, cambiare improvvisamente idea, tradire il mandato ricevuto dagli elettori e consegnare il futuro della città a un ente estraneo.
Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che fa l’insegnante e quindi dovrebbe educare le giovani generazioni al rispetto dell’ambiente, difendere il provvedimento con giri di parole e argomentazioni assolutamente inesistenti.
Abbiamo visto e udito un consigliere comunale, che nella vita fa l’operatore turistico, insistere per prendere i soldi delle compensazioni, invece di difendere l’economia della città.
Li abbiamo visti questi consiglieri comunali e con noi li hanno visti tanti cittadini che si ricorderanno dei loro nomi quando sarà il momento di andare nuovamente a votare."
14 agosto 2008
Emissioni di CO2, nel 2007 ENEL si conferma in testa nella classifica italiana
Raccontate questo al nostro "equo e solidale" Jovanotti, quando si fa sponorizzare il tour da ENEL. Raccontategli come, dati alla mano, "Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta."
"Roma, Italia — Greenpeace presenta la classifica 2007 delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Rispetto al 2006, c’è una leggera diminuzione delle tonnellate di CO2 emessa dai settori regolamentati dalla Direttiva europea sull’emission trading (ETS). Tale riduzione, tuttavia, è inferiore a quella delle quote assegnate: il risultato finale è che il disavanzo tra permessi di inquinamento ed emissioni effettive cresce. La “maglia nera” delle emissioni va, come al solito, all’Enel.
In totale l’industria italiana ha fatto registrare nel 2007 un disavanzo complessivo di 25,4 milioni di quote (22,8 milioni di tonnellate nel 2006). Attualmente le quote di CO2 vengono scambiate a un prezzo di 27-28 euro a tonnellata. Se lo stesso disavanzo venisse ripetuto nel 2008, il Paese andrebbe incontro a un costo di circa 700 milioni di euro (il prezzo delle quote del 2007 era invece pari a pochi euro, a causa della sovra-allocazione avvenuta sul mercato europeo per la fase “zero” del sistema ETS – ossia dal 2005 al 2007).TABELLA EMISSIONI
Al settore termoelettrico si deve la maggior parte delle emissioni verificate, settore in cui i “grandi gruppi” contano per circa il 78 per cento delle emissioni del settore termoelettrico. Sono proprio i “grandi gruppi”, inoltre, a far registrare i peggiori risultati i termini di surplus di emissioni. Ai primi posti Enel, con +6,8 milioni di tonnellate, ed Edison, con +6,2 milioni. Enel è di gran lunga il primo emettitore di CO2 in Italia con 46,7 milioni di tonnellate nel 2007: da sola emette quanto la somma del comparto della raffinazione, dell’acciaio e della carta. Il dato è in calo rispetto al 2006 (51,6 milioni di tonnellate), ma questo non è sintomo di alcuna garanzia per il futuro. Greenpeace denuncia anzi che la politica energetica dell’azienda metterà in ginocchio l’intero Paese per quanto riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Enel ha infatti intenzione di riconvertire la propria produzione a carbone, il combustibile fossile con le più alte emissioni di gas serra. Nel lungo periodo il piano industriale di Enel indica che l’obiettivo è arrivare al 50 per cento della propria produzione elettrica da carbone. Nel 2009 dovrebbe essere inaugurata la centrale a carbone di Civitavecchia, e il Gruppo intende continuare a convertire a carbone le centrale di Porto Tolle (Rovigo), Piombino, Rossano Calabro più ampliamenti di potenza a carbone nel Sulcis e a Fiumesanto, in Sardegna. Le sole emissioni di CO2 di una centrale come Civitavecchia superano i 10 milioni di tonnellate all’anno. Oltre alla tabella dalle emissioni dei settori soggetti al sistema ETS, Greenpeace mostra anche quali sono i venti impianti italiani più inquinanti in termini di CO2. Per il secondo anno consecutivo la maglia nera va alla centrale Enel di Brindisi Sud, la maggiore centrale a carbone in Italia, con circa 14,2 milioni di tonnellate.TABELLA 20 IMPIANTI
Articolo originale: vedi QUI