Riportiamo dal blog di Stefano Montanari, un articolo in cui lo scienziato dichiara i motivi del suo appoggio alla candidatura di Marzia Marzoli per la Regione Lazio
"...Forse un po’ bizzarramente,
io ho sempre reputato, e ancora reputo, che la politica non sia quella di fare gl’interessi propri, magari non proprio lindi, e quelli del tutto contigui di qualche amichetto che poi recapiterà una bella strenna sotto l’albero di Natale, ma sia la conduzione virtuosa di una comunità di persone trattate come rigorosamente uguali per diritto.
Così, certo un po’ alla Platone, penso che per essere virtuosi occorra anche avere una buona padronanza della scienza, e questo soprattutto oggi che le tecnologie, della scienza figlie non sempre legittime, trovano applicazione per risolvere problemi sociali come, ad esempio, quelli relativi a salute ed ambiente.
Nella mia dichiarata bizzarria, io resto convinto che non esistano argomenti più importanti e critici di quelli. Se è vero che la giustizia traballa, la democrazia non se la passa meglio, il mondo è tormentato da guerre, conosciute o no che siano al grande pubblico, ciò che rischia di
portare all’estinzione il primate Homo sapiens è il suicidio ambientale cui, se portato a compimento, nessuno può sfuggire. Di questo ho trattato mille volte in articoli, libri e conferenze, il tutto nell’indifferenza dei più e nell’ostilità di chi da questo suicidio crede ingenuamente di ricavare qualcosa.
Pur fallito, ho avuto più volte occasione d’incrociarmi con quelli che non sono mai diventati colleghi, vale a dire i politici di professione, e non ho potuto esimermi dal costatarne l’abissale ignoranza, qui regalando loro il beneficio della buona fede. Dunque, via libera a centrali nucleari, a centrali termoelettriche a carbone “pulito”, ad inceneritori di ogni risma, ivi compresi quella varietà chiamata a biomasse tanto cara ai (tragi)comici di cui sopra, e via discorrendo, passando, magari, attraverso quella (tragi)comica enormità che sono i filtri antiparticolato ora obbligatori in Lombardia.
Tra poco celebreremo il rito delle elezioni regionali. Come ormai accade da un po’, sarà impossibile distinguere i candidati, tanto in fotocopia sono i programmi o, meglio, le loro assenze. Togliete i nomi e i riferimenti espliciti al “nemico”, sottoponete all’uomo della strada le intenzioni dichiarate e i discorsi di candidati di quelle che sono dette opposte fazioni e chiedete d’indovinare da che schieramento vengano. Vedrete il risultato. Qualunquismo? No: fredda costatazione.
Come tutte le altre regioni in ballo, il Lazio non fa differenza: due candidate, la Polverini e la Bonino, in assoluto equilibrio per ignoranza. Guardate come chiamano gl’inceneritori e vi renderete conto: sono per tutte e due “termovalorizzatori”, una parola che è la cartina di Tornasole per valutare la preparazione del personaggio. Nessuna delle due (e, ancora, regalo loro il beneficio della buona fede) si rende conto di che cosa questi monumenti alla follia significhino per la salute, si rende conto che il territorio ne uscirà devastato in parte irreversibilmente, si rende conto che con quelli si cancelleranno grandi opportunità di lavoro, si rende conto che si stenderanno tappeti rossi ai mafiosi, politici assolutamente compresi, i quali lucreranno alle spalle dei contribuenti sia sulla costruzione sia sulla conduzione degl’impianti, si rende conto che l’inceneritore, o, grottescamente, il “termovalorizzatore”, è la certificazione dell’incapacità di governare, addirittura dicendo agli abitanti della regione che i rifiuti vanno bruciati perché loro sono degl’imbecilli che mai saranno in grado di differenziare quei rifiuti. La Bonino addirittura afferma di non essere “ideologicamente contraria” a quello che lei continua (tragi)comicamente a chiamare “termovalorizzatore”, come se l’essere contrari ad uno strumento che non ha una gamba scientifica né economica su cui poggiare fosse questione d’ideologia e non di cultura e di buon senso.
E a questo si vanno ad aggiungere i loro omogenei placet alla centrale a carbone di Civitavecchia, un altro impianto che devasterà un territorio vastissimo rovinando salute e sopravvivenza economica di un numero enorme di persone.
Gli alleati dei due indistinguibili schieramenti restano coerentemente indistinguibili tra loro, dal saprofita opportunista Casini all’ondivago Di Pietro le cui opinioni dipendono dalle effemeridi.
Insomma, per chi votare nel Lazio?
Se la sorte mi avesse fatto essere un elettore di quella regione, io non avrei dubbi: voterei per Marzia Marzoli, la candidata di quella che è definita “lista minore”, la lista civica Rete dei Cittadini (http://retedeicittadini.it/). I motivi sono semplici: la conosco personalmente come persona di onestà cristallina e di ottima cultura e sensibilità per ciò che concerne l’ambiente e la salute, e come persona che non ha niente a che fare con i due schieramenti così avvilenti per l’intelligenza dei cittadini e così deleteri per la loro salute e i loro borsellini. A mio parere, è l’unica persona tra chi ha avanzato una candidatura capace di fare davvero il bene di tutti, anche dei devastatori che non si rendono conto che saranno loro stessi devastati. E, pensate la stranezza, è una persona che non ha preso impegni di scambio con nessuno.
Come già accadde con me un paio d’anni fa, non ho dubbi: giornali e TV ignoreranno Marzia nella maniera più stretta e rigorosa, visto che chi mantiene giornali e TV è chi fa pubblicità e chi può influenzare una carriera. Dunque, Marzia non la conosceranno che pochi intimi.
Allora, io invito le persone di buon senso ad informarsi, a non cedere all’imbroglio furbesco del “voto sprecato”, a sostituire i media e a fare passaparola: vota Marzia!
P.S. Un amico mi scrive a proposito di questo post e mi fa notare che non è vero che gl’italiani siano indifferenti alla distruzione dell’ambiente. Pare, invece, essere vero il contrario, così come, mi fa sempre notare l’amico, risulta dalla tabella di pag. 6 contenuta nel documento scaricabile all’indirizzo http://www.demos.it/2010/pdf/10032009.la_sicurezza_in_italia.pdf. Addirittura, a quanto risulta, quella è la nostra paura prevalente.
A questo punto io mi chiedo perché, se il sondaggio è fedele ai fatti, noi continuiamo cocciutamente a riporre la nostra fiducia in timonieri così palesemente incapaci di far fronte al problema. Chiedo, allora, di considerare come questa rassegnazione di fronte al suicidio coinvolga le generazioni future che nessuno ha, come è ovvio, interpellato.
Così mi torna in mente un mio vecchio post del dicembre 2007 che invito a leggere e, magari, a perdere un minuto per meditarci sopra (http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=321&Itemid=65).
Dunque, è vero: i mascalzoni che ci “governano” e che c’“informano” sono riusciti a convincerci che dalla scatola non si esce.
E allora, ancora di più, vota Marzia!"
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