Fonte: Sassari notizie
"E.on annuncia il suo maxi-progetto: a Fiume Santo un parco fotovoltaico da 250 milioni di euro"
SASSARI. Il futuro di Porto Torres non è solo nella nuova centrale a carbone. Oggi E.on ha presentato al pubblico e alla stampa un maxi-progetto che prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico diviso in 4 settori: tutti in prossimità della zona industriale di Fiume Santo. I numeri confermano che la multinazionale energetica ha in mente grandi cose. L'investimento complessivo è di 250 milioni e punta a produrre (per il momento) 62 megawatt di energia. Il progetto darà lavoro a 250 persone in un anno nel settore dell'attività civile, meccanica, elettrica e di manutenzione. Tutte le entrate tributarie, infine, andranno per 20 anni nelle casse della Regione Sardegna.
La Regione, da parte sua, dovrà soltanto approvare con un'apposita delibera l'accordo già avvenuto tra E.on e il Consorzio industrale provinciale di Sassari. Il documento è stato siglato tra le due parti per dimostrare che il progetto ha i requisiti previsti per abbattere la soglia del 3%; una percentuale fissata dalla Regione come limite del suolo occupabile da destinare al solare nelle zone industriali che può essere superata in determinati casi e a determinate condizioni. Secondo E.on il progetto ha tutte le carte in regole e la Regione dovrebbe solo approvare. Dunque ora si attende l'iter burocratico per capire se alla fine sarà davvero così. In caso contrario, si dovrà ridimensionare il progetto.
Le reazioni.
L'Università di Sassari per tre anni giocherà un ruolo fondamentale sul versante della ricerca. Il dibattito si è animato quando il professor Eusebio Tolu, delegato del Rettore per i rapporti con il territorio, ha chiesto di non limitare l'intervento dell'ateneo a soli tre anni perché «è necessario accumulare col tempo le competenze offerte dai ricercatori».
«Il progetto per la produzione di solare fotovoltaico nell’area industriale di Porto Torres non è mai stato presentato alle organizzazioni sindacali». Così il segretario della Camera del lavoro di Sassari, Antonio Rudas, commenta l’iniziativa imprenditoriale . «Oggi viene presentato pubblicamente un progetto di cui le organizzazioni sindacali non erano state messe a parte. E’ un progetto con cui E.on fa un ampio uso del territorio, anche sconfinando da quello dell’area industriale, senza che sia dato sapere con esattezza quale sarà la ricaduta occupazionale. Ci aspettiamo che E.on riprenda con più attenzione il dialogo col territorio e le forze sindacali per chiarire questi aspetti».
Anche il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, ha espresso qualche perplessità, non tanto sul progetto in sé, quanto sul "modus operandi". A suo parere infatti, il progetto del fotovoltaico, ma anche quello della nuova centrale a carbone, hanno saltato il Comune scavalcando di fatto gli enti locali. «Non c'è stato alcun accordo di programma - ha detto Ganau - e la Regione si fa sentire nel nostro territorio soltanto per dare autorizzazioni o per negarle».
9 giugno 2010
Un piccolo passo verso lo scioglimento del binomio Sardegna-carbone?
Gli ingenti incentivi pubblici per le fonti di energia sporca
Da Repubblica.it
"Non sono ancora competitive. E’ questo il mantra ripetuto ossesivamente dai nemici delle rinnovabili per siminuirne le potenzialità e frenarne l’ascesa. Il prezzo dell’elettricità prodotta da vento e sole, non perdono occasione di ripetere questi fanatici dello status quo, non è competitivo con quello dell’elettricità derivata da gas, carbone e petrolio. L’energia verde esiste solo grazie agli incentivi, ci spiegano, e questo non va bene in un’economia dove l’unico re deve essere il libero mercato. Ma è davvero così? L’ultima smentita a questo alibi da tempo screditato agli occhi di chi vuol vedere arriva dall’Agenzia internazionale per l’energia, un’istituzione che non brilla certo per simpatie ambientaliste.
Secondo un rapporto della Iea anticipato dall’edizione online del Financial Times, l’economia mondiale foraggia le fonti fossili con incentivi più o meno nascosti per oltre 550 miliardi di dollari l’anno. L’aiutino di Stato non è certo una novità, ma le ultime stime della Iea quantificavano la spesa per rendere “competitivi” petrolio, gas e carbone in “soli” 300 miliardi di dollari l’anno.
Secondo Fatih Birol, capo degli economisti dell’Agenzia, rimuovendo i sussidi il
gioco dell’energia cambierebbe “rapidamente e sostanzialmente”. “Vedo i sussidi alle fonti fossili – ha spiegato al FT – come l’appendicite del sistema energetico globale, qualcosa che va rimosso per un futuro sviluppo sano e sostenibile”.”Portare ad esaurimento i sussidi a petrolio, gas e carbone incrementerebbe l’efficienza energetica e spingerebbe gli investimenti nelle fonti energetiche pulite”, ha aggiunto.
La Iea stima che i consumi energetici potrebbero essere ridotti di 850 milioni di Tonnellate equivalenti di petrolio – pari ai consumi complessivi di Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda – se i sussidi sparissero da qui al 2020. In termini di mancate emissioni di CO2 il vantaggio sarebbe invece pari all’azzeramento delle emissioni di Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Spagna.
Il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia sarà discusso in occasione del G20 in programma questo mese a Toronto, ma è difficile che si riesca a trovare un’intesa per la progressiva abolizione dei sussidi alle fossili. Diversi membri del G20 sostengono infatti che i sussidi contribuiscono a tenere sotto controllo l’inflazione.
La Iea nella sua contabilità continua tra l’altro a tenere conto solo degli aiuti fiscali o cash, mentre si inisiste a lasciare ostinatamente fuori dalla partita tutti i costi ambientali, militari e sanitari che l’utilizzo alle fonti fossili scarica sulla collettività per garantire i profitti delle grandi compagnie."
8 giugno 2010
La procura della Repubblica di Civitavecchia indaga sul rombo notturno di TVN
Da TrcNews.it
"La procura della Repubblica di Civitavecchia ha aperto un fascicolo per rumore molesto dopo il forte “botto” sentito praticamente dall'intera città la notte tra domenica e lunedì scorsi, proveniente dalla centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, a causa di una valvola saltata probabilmente per un eccesso di pressione.
Il fascicolo è stato aperto direttamente dal procuratore Gianfranco Amendola, che ha ipotizzato il reato di rumore molesto. Secondo l'articolo 659 del codice penale infatti, chi disturba le occupazioni o il riposo altrui è passibile di una condanna fino ad un anno o di un'ammenda. Per il momento comunque, non ci sono iscritti sul registro degli indagati. La magistratura ha aperto l'inchiesta grazie agli articoli di stampa pubblicati dopo l'accaduto, e soprattutto in considerazione del fatto che ci sono stati altri episodi simili in passato. L'indagine naturalmente mira a verificare se ci siano delle responsabilità in merito all'accaduto, se si poteva evitare, e soprattutto se non c'è il rischio di conseguenze più gravi rispetto al forte rumore sentito da tantissimi cittadini, alcuni dei quali scesi addirittura in strada per verificare cosa fosse successo. Probabile che qualche novità possa esserci già nei prossimi giorni, così come è probabile che la procura decida anche di ascoltare personale della centrale Enel di Torrenord."
Sabato 19/06/2010 - Presentazione dei risultati del primo “MONITORAGGIO AUTONOMO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA”
Mondo Agricolo Unito
Troppi sussidi pubblici a petrolio e carbone per calmierare i prezzi dell'energia
LaStampa.it
"Roma, 7 giu. (Apcom) - Oltre 550 miliardi di dollari l'anno: è quanto nel mondo viene speso, prevalentemente dalle grandi economie emergenti, in sussidi pubblici sull'energia da fonti fossili, che spesso servono a tenere bassi i prezzi dei carburanti o a limitare i costi a favore delle imprese locali. La stima è dall'Agenzia internazionale sull'energia, secondo la bozza di uno studio anticipata oggi in apertura dal Financial Times. Tagliare questa voce di spesa, come del resto si sono impegnati a fare i leader mondiali, garantirebbe dei benefici "concreti e rapidi", ha osservato Fatih Birol, capo economista dell'ente parigino, implicando immediate riduzioni dei consumi e delle emissioni di CO2. La riduzione dei sussidi pubblici a carburanti e fonti di energia fossili, come il petrolio, era stata concordata lo scorso anno al G20, che raggruppa i grandi paesi avanzati, i giganti emergenti, come Cina e India, e alcuni player di primo piano dell'energia, come l'Arabia Saudita. E secondo l'Aie sono proprio i paesi emergenti e i produttori di greggio coloro che spendono di più su questa voce: i 557 miliardi di dollari stimati sul 2008, l'ultimo anno su cui sono disponibili dati, corrispondopno alle spese effettuate da 37 grandi paesi emergenti, tra cui Iran, Russia, Arabia Saudita, India e Cina. Coloro che criticano questi sussidi fanno leva sul fatto che alimentano gli sprechi, rileva l'Ft, riducono al sicurezza energetica globale e soffocano gli investimenti sulle fonti pulite, e in questo modo gli sforzi per reagire ai mutamenti climatici. Copyright APCOM (c) 2008
Presentato “Civitavecchia da rinnovare”
Da Centumcellae.it
"E’ stato presentato questa mattina, presso la sede della Fondazione Cariciv, il libro realizzato dagli studenti del Centro Provinciale per la Formazione Professionale di Civitavecchia sull’emergenza ambientale globale e locale insieme all’Associazione “A Sud” e ai comitati No Coke; una iniziativa promossa dalla Provincia di Roma e finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Il nome “Civitavecchia da rinnovare” è stato dato al libro dagli stessi studenti del corso biennale per estetisti e acconciatori e del corso unico per elettricisti e meccanici che, oltre ad aver contribuito alla stesura, l’hanno personalizzato con vignette, disegni e riflessioni. 'Vorrei fare i miei complimenti ai ragazzi che hanno portato a termine questo progetto - ha esordito il Presidente della Fondazione Vincenzo Cacciaglia - noi e la Provincia stiamo lavorando insieme a più iniziative e non potevamo non occuparci del tema ambientale, data la sua importanza'.
Concetto ripreso dalla responsabile dell’area progetti dell’associazione “A sud”, che ha spiegato 'La nostra associazione ha sempre dato molta importanza ai temi ambientali, questo è un libro degli studenti e per gli studenti che ha lo scopo di informare'.
'Qualche giorno fa – ha commentato invece il direttore del CPFP di Civitavecchia - ho visto su un muro una scritta che recitava “il futuro non è più quello di una volta”; questa frase apparentemente priva di senso dovrebbe farci riflettere, i ragazzi non hanno aspettative nel domani e il tema ambientale ha un ruolo essenziale in questo contesto, i ragazzi però in questa occasione hanno dato un segnale positivo'.
Dai veri autori del libro, quindi dai ragazzi, sono giunte le parole più significative. 'Ringraziamo chi ci ha dato la possibilità di dare un segnale forte: quello di cercare di sensibilizzare chi è egoista e pensa ai soli interessi economici e chi crede che ci sia sempre qualcuno che un giorno risolverà tutto senza pensare che ognuno di noi dovrebbe fare la sua parte anche nei più piccoli gesti'.
Ai ringraziamenti di rito si è unito poi il consigliere provinciale di Sinistra ecologia e libertà,Gino De Paolis che ha chiarito alcune questioni connesse al tema ambientale. 'Sulla discarica ad Allumiere e sul sito di stoccaggio dei rifiuti abbiamo già presentato una mozione e la Provincia si è espressa contrariamente; per quanto riguarda il depuratore lo dico chiaro e tondo: si sono rubati i soldi e i risultati si vedono con il divieto di balneazione su tutta la costa. Oltre a tutto quello a cui è già sottoposta Civitavecchia potrebbe avere anche un inceneritore al campo chimico, mi auguro che le istituzioni locali facciano qualcosa per tutelare i cittadini'. A concludere la presentazione, tra gli applausi di tutti i presenti, sono state le parole di Simona Ricotti, portavoce del Forum Ambientalista: 'Abbiamo accolto l’iniziativa con grande piacere, perché dobbiamo informare i cittadini. Il nostro primo obiettivo deve essere sensibilizzare, far sapere che i lavoratori sono i primi a pagare, perché ci prendono per fame, ci offrono lavoro ma lo paghiamo caro. Nell’ultimo mese sono morte 15 persone tra i 40 e i 55 anni tutte con la stessa malattia e tutte per motivi di inquinamento. Forse nelle sedi decisionali si dovrebbe riflettere di più e se il futuro non c’è è anche colpa nostra'.
Azienda Elettrica Ticinese senza carbone: iniziativa riuscita
Da TicinoNews
"È ampiamente riuscita l’iniziativa popolare “Per un AET senza carbone”. Lanciata dai Verdi il 20 aprile scorso sull’onda lunga del voto parlamentare a favore dell’investimento nella centrale di Lunen, la raccolta firme ha di gran lunga superato la soglia delle settemila firme richieste, e veleggia per le diecimila e oltre.
L’iniziativa dei Verdi – sostenuta anche dalla Lega e dal PS - propone che l’Azienda elettrica non possa più acquisire partecipazioni a centrali elettriche a carbone, in Svizzera e all’estero. Oltre a questo, il testo prevede che AET ceda le partecipazioni già acquisite in centrali a carbone entro il 2015.
“Sono davvero molto soddisfatto e ringrazio tutti quelli che hanno firmato”, commenta euforico Sergio Savoia. “Ma chiedo a tutti di firmare e far firmare in questi ultimi giorni di raccolta e di farci avere prima possibile i formulari. Perché più firme avremo e più sarà forte la nostra iniziativa”, conclude il coordinatore. La consegna delle firme è fissata per il 21 giugno.
7 giugno 2010
L'inceneritore per la distruzione di armi chimiche a Civitavecchia non è più solo un'ipotesi
Il Consigliere Provinciale De Paolis porta brutte nuove sull'impianto di incenerimento armi chimiche che qualcuno vuol realizzare al Ce.t.l.i. NBC (vedi qui)
Fonte: www.centumcellae.it
"Ormai non è più solo un’ipotesi. Va facendosi sempre più strada la costruzione di un inceneritore per la distruzione delle armi chimiche presso il Centro Tecnico Logistico Interforze (Cetli) Nbc di Civitavecchia. Ancora non è dato sapere quali siano le reali motivazioni che giustificherebbero la sostituzione degli attuali impianti di inertizzazione delle armi chimiche. Sembrerebbe prevalere l’idea di utilizzare una nuova tecnologia, che si baserebbe non più sull’ossidazione chimica, come finora è avvenuto, bensì sull’ossidazione termica. Ma, al di là degli aspetti tecnici, che è assolutamente necessario approfondire per inquadrare l’intera questione, in questa fase mi preme innanzitutto portare il tema a conoscenza dell’opinione pubblica e ciò per rispondere ad esigenze di trasparenza e di chiarezza. (Continua QUI)"
Ricordando l'esplosione della vecchia centrale di Fiumaretta
Il frastuono cupo di stanotte ha riportato alla memoria l'esplosione avvenuta ormai venti anni fa all'interno della vecchia centrale situata all'ingresso di Fiumaretta, rileggiamo dell'accaduto in un articolo dell'epoca.
Fonte
'LA CENTRALE DI CIVITAVECCHIA NON DEVE MAI PIU' RIAPRIRE'
"Repubblica — 11 settembre 1990 pagina 21 sezione: CRONACA
ROMA Carabinieri e magistratura indagano sull' incidente e hanno messo sotto sigillo gli impianti incriminati, ambientalisti e gruppi di cittadini manifestano la loro rabbia in piazza, l' Enel tace. Quanto al sindaco, ha fiutato l' aria, ha riflettuto e, pressato da un clima ormai incandescente, ha disposto ieri l' immediata chiusura della centrale di Civitavecchia. L' esplosione di sabato notte a uno dei tre impianti termoelettrici della cittadina, quello di Fiumaretta, nel cuore del centro abitato, ha accelerato la rottura di equilibri già compromessi da tempo. Alle 22.30 di un tranquillo giorno di week-end la vecchia centrale ha vomitato pezzi di lamiera roventi. Una pioggia infernale di oggetti contundenti e di sottile, insidiosa lana di vetro, quaranta minuti di rumore assordante, come il rombo di un aereo impazzito. Rottura del tubo da sei pollici nel corpo cilindrico della caldaia della centrale (terzo gruppo) con conseguente emissione di vapore saturo, spiegano off records i dipendenti dello stabilimento. Immediata la reazione dei verdi, alimentata dal malumore degli incolpevoli vicini di casa della centrale. L' esplosione non ha provocato danni ma poteva farlo. I pezzi di metallo incandescente e materiale coibente sono finiti sulla statale Aurelia, fortunatamente deserta. Già domenica mattina i verdi, capitanati dal consigliere provinciale del Lazio Athos de Luca, avevano radunato le loro truppe in città, chiedendo al sindaco comunista Fabrizio Barbaranelli di scegliere: O ti dimetti urlavano o fai chiudere una volta per tutte quell' impianto inquinante e obsoleto. Ieri riunione straordinaria della giunta e controffensiva del primo cittadino. Barbaranelli, che accusa esplicitamente l' Enel di non aver provveduto, com' era stabilito in accordi firmati e sottoscritti con il Comune di Civitavecchia, ai lavori di manutenzione dell' impianto, ha deciso di accelerare i tempi del divorzio. Della centrale coinvolta nell' esplosione, e in grado di sviluppare fino a 240 megawatt, si sarebbe dovuto parlare a fine anno per deciderne il destino. Ma il sindaco ha emesso ieri, a tutela dell' incolumità pubblica, un' ordinanza che risolve il rapporto. Dopo questo gravissimo incidente, considero l' impianto definitivamente dismesso ha detto ieri Barbaranelli l' amministrazione ha ora gli argomenti tecnico-giuridici per decidere la chiusura, avendo l' incidente stesso dimostrato lo stato di obsolescenza e pericolosità dell' impianto. L' Enel dunque non è più chiamata a migliorare la qualità di Fiumaretta. Troppo tardi, ormai. L' Enel, anzi, è inibita dall' intraprendere qualsiasi lavoro atto al ripristino della funzionalità dell' impianto stesso. Sorridono soddisfatti i verdi. Civitavecchia, una delle zone a più alta produttività energetica d' Italia, da dove, non a caso, Giovanni Paolo II lanciò tre anni fa un forte appello ambientale, è da tempo teatro di proteste e denunce. Athos De Luca ha appena presentato una denuncia nei confronti del presidente dell' Enel, Viezzoli, per attentato alla pubblica incolumità ma non è contento: La chiusura dell' impianto di Fiumaretta è un primo risultato positivo della vertenza. Ma è una cosa che chiedevamo da anni. Il sindaco arriva tardi. Incidenti del genere sono frequenti. L' anno scorso nell' altro impianto di Civitavecchia, a Torre Valdalica Sud, ci fu un' esplosione uguale a quella di sabato, lo scoppio improvviso, le caldaie squarciate. Già nell' 89, il 90 per cento della cittadinanza si era espresso in un referendum per la metanizzazione delle centrali ma il risultato di quella consultazione è a tutt' oggi ignorato. L' Enel, accusata dal sindaco e dai verdi, non parla. A chi insiste per una reazione viene assicurato ufficiosamente che la chiusura decisa dal sindaco non crea poi tanti problemi. La centrale di Civitavecchia sarebbe stata chiusa da qui a poco, in fondo è successo prima quello che sarebbe successo dopo..."
Rombo TVN: un esposto era stato già presentato ad Arpa-Lazio in febbraio
Riportiamo di seguito l'esposto inviato nel mese di Febbraio all'Arpa relativamente al rumore ordinario della centrale di TVN. Interpellata dopo circa un mese e mezzo, l'Arpa ha risposto che stavano facendo tutti gli accertamenti, che comunque ENEL aveva inviato ed iniziato a realizzare degli interventi di insonorizzazione e che comunque i risultati del tutto sarebbero stati inviati al Comune di Civitavecchia che li avrebbe diffusi alla popolazione. Da allora il nulla.
Staremo a vedere se l'episodio eclatante della scorsa notte sarà sufficiente a portare l'attenzione delle Autorità sul problema, o se resterà il loro silenzio a fare da sfondo al "rombo pulito" di enel.
(Leggi oltre o scarica il documento)
"AL Sindaco
All’Assessore all’Ambiente
Comune di Civitavecchia
All’ARPA LAZIO Sez. Prov. Di Roma, Unità Acustica, Via Boncompagni 101, 00187 ROMA
OGGETTO: segnalazione relativa a rumori ambientali molesti
Con la presente, la sottoscritta Simona Ricotti, a nome e per conto del Forum Ambientalista, associazione di tutela ambientale riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente con sede a Roma, Via Sant’Ambrogio 4, ai sensi dell'art. 6, comma 9 della legge 349/86,
PREMESSO
che la scrivente Associazione ha tra i propri fini statutari la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio, connesse anche con la tutela della salute dei cittadini;
SEGNALA
il rumore ambientale divenuto ormai persistente proveniente dalla Centrale ENEL di Torrevaldaliga Nord, al punto da arrecare disturbo ad un numero crescente di persone, turbando nel contempo la normale quiete pubblica.
Tale rumore, che viene unanimemente descritto come sordo, profondo e vibrante, viene segnalato durante l’arco dell’intera giornata, con un acuirsi nelle ore notturne, in varie zone della città: da quelle in linea d’aria più vicine all’impianto di TVN (Cimitero Vecchio, in Via Aurelia Nord, Via Ambaradam) a quelle proprie del centro urbano (Piazza Saffi, Caserma Steigher, Viale G. Baccelli, via S. Fermina – via Buonarroti -Via Calisse, Via Matteotti, Via Benci e Gatti) a quelle più lontane (Campo dell’Oro e località Boccelle).
Nell’allegare alla presente alcune segnalazioni, tra le più significative, tratte dalla stampa locale, la sottoscritta
CHIEDE
che vengano eseguite le necessarie rilevazioni fonometriche nonché i dovuti accertamenti in merito ad eventuali violazioni ravvisabili nei fatti come sopra descritti.
Richiede altresì, ai sensi della normativa vigente sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale, di essere messa a conoscenza dei risultati di detti rilevamenti.
Nel rimanere a disposizione per ulteriori chiarimenti, si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.
Civitavecchia, 03.02.2010
Per il Forum Ambientalista
La Responsabile locale
Simona Ricotti
Per eventuali comunicazioni,
Forum Ambientalista,
c/o Simona Ricotti,
Via Terme di Traiano 9/b,
simona.ricotti@libero.it
Cosa accade dentro TVN? Rombo assordante nella notte
Il video che segue è stato registrato a circa 4 - 5 Km in linea d'aria dalla centrale, mediante un telefonino.
Dieci, quindici minuti nella notte, forse più. Segue la testimonianza di un cittadino:
"Alle ore 2,20-25 circa di oggi lunedì 7 giugno, il mio sonno è stato interrotto da un rombo forte abbastanza da svegliarmi pur con le finestre chiuse. Non saprei dire da quanto tempo durasse quando mi sono svegliato, ma è cessato all'improvviso alle 2,30 circa, dopo essere aumentato in intensità per alcuni secondi"
L'area da cui il rombo proveniva è quella in cui si trova la centrale TVN. Un rumore in qualche modo simile a quello che si può sentire dagli scarichi di una caldaia domestica in funzione, ma amplificato milioni di volte. Inquietante a dir poco. Come il pensare a tutto quanto accade nottetempo in impianti simili senza che nessuno sappia niente.
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E' presto per fare ipotesi e mettere in relazioni avvenimenti, ma il pensiero va alla notte di quattro o cinque giorni fa, in cui l'aria della zona alta di Civitavecchia era piena di un odore come di plastica combusta.
Abbiamo il diritto di sapere, tutto questo riguarda la nostra salute.
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