No al carbone Alto Lazio

17 novembre 2010

M. Portaluri: "Il mistero di Torchiarolo"

Da Brundisium.net
"Con il sequestro delle torce si è tornato a parlare della salute degli abitanti di Torchiarolo in rapporto al fenomeno degli sforamenti delle centraline. Torchiarolo è spesso salito alla ribalta dei media perché frequentemente le centraline facevano misurare superamenti del limite di legge.

Dal punto di vista ambientale le agenzie di controllo pubblico dicono che è tutto a posto.
L’ARPA afferma, dopo alcune campagne di monitoraggio:“I risultati del monitoraggio dimostrano l’impatto a Torchiarolo della combustione della biomassa (legna, ndr) sulle concentrazioni giornaliere di PM10 rilevate dalla centralina fissa..”. E ancora :“Il monitoraggio svolto ha

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Eco-balla CCS (stoccaggio anidride carbonica nel sottosuolo): la CO2 può contaminare le falde acquifere

La crociata falso-verde per le tecnologie CCS (carbon capture storage) è in moto in Europa, dove coi soldi dei contribuenti si stanno finanziando progetti sperimentali di cattura e stoccaggio dell'anidride carbonica nel sottosuolo. Abbiamo già spiegato il perché questa idea sia malsana e antieconomica, i nuovi studi continuano a confermarlo.

Da GaiaNews.it
"Perdite di anidride carbonica iniettata in profondità per aiutare a combattere il cambiamento climatico potrebbero danneggiare o contaminare l’acqua nelle falde acquifere in prossimità della superficie, facendo salire i livelli di contaminanti nelle acque di dieci volte o più in alcuni luoghi, secondo uno studio degli scienziati della Duke University.

Sulla base di un’analisi durata un anno con carotaggi da falde acquifere di quattro siti da cui si ricava acqua potabile, “abbiamo trovato che il potenziale di contaminazione è reale, ma ci sono modi per evitare o ridurre i rischi”, dice Robert B. Jackson, docente di cambiamenti

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Giovedì 18 novembre presentazione del Registro dei tumori della provincia di Viterbo

Giovedì 18 novembre 2010, alle ore 11,00, si terrà una conferenza stampa presso la Cittadella della salute in via Enrico Fermi, quinto piano.

Durante l’incontro verrà presentato il Registro dei tumori della provincia di Viterbo. Si tratta di un progetto realizzato dalla Ausl di Viterbo, con il contributo dell’Amministrazione provinciale e del Comune di Tarquinia, che sta entrando nella sua fase operativa. L’iniziativa si pone l’obiettivo di conoscere la prevalenza e l’incidenza dei casi di neoplasie nella popolazione residente in tutti i 60 comuni della Tuscia e di individuare la possibile correlazione tra queste patologie e i fattori ambientali, le abitudini di vita e le attività produttive al fine di consentire una più tempestiva valutazione dell’efficacia delle misure diagnostiche e terapeutiche che vengono adottate.

Interverranno

* Il direttore generale della Ausl di Viterbo, Adolfo Pipino
* L’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Viterbo, Paolo Bianchini
* Il sindaco del Comune di Tarquinia, Mauro Mazzola
* Il referente del progetto, Fabiola Cenci

Vittoria. "Il Consiglio Regionale boccia il carbone per la Calabria: più vicine le prospettive per uno sviluppo sostenibile per la Sibaritide"

Comunicato del COMITATO PER LA DIFESA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA SIBARITIDE (CO.DI.S3)
Il Consiglio Regionale nella seduta del 15 novembre 2010, alla presenza di una folta Delegazione del Comitato per la Difesa e lo Sviluppo Sostenibile della Sibaritide (CO.DI.S3) e
dei rappresentanti di Associazioni e Sindacati confederali di Montebello di Saline Joniche, ha
approvato all’unanimità la Mozione contro l’uso del Carbone come combustibile per Centrali Termoelettriche, da noi sollecitata, in conformità alle norme e disposizioni vigenti in Regione e in ossequio ai deliberati degli Enti Locali territoriali. Il CO.DI.S3 accoglie con piena soddisfazione tale Deliberato che mette la parola “fine” al progetto ENEL di trasformazione a carbone della Centrale Termoelettrica di Rossano e alla creazione di ogni altro impianto del genere in Calabria, nel pieno rispetto del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale)

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15/11/10: il Consiglio regionale della Calabria dice no al carbone, sì a ipotesi di sviluppo alternative

Fonte: Strill.it
"Il consiglio Regionale della Calabria ha approvato all'unanimità, pochi minuti fa, una mozione che impegna formalmente la giunta ad opporsi alla realizzazione della centrale a carbone di Saline Joniche. L'assise di palazzo Campanella ha così vincolato il governo guidato da Giuseppe Scopelliti al rispetto della legge regionale 315 del 2005 che bandisce in maniera categorica l'energia prodotta tramite combustibili fossili dalla Calabria.
Una decisione che da seguito alla posizione netta espressa da numerosi membri della maggioranza nei giorni scorsi, in testa il vicepresidente del consiglio Alessandro Nicolò che aveva parlato di ''contrarietà della regione al carbone nello Jonio reggino, in ragione delle politiche di sviluppo turistico che la giunta ha in mente per il territorio''.
La mozione però


MOZIONE n. 17 del 15/11/2010
Sull'accogliemnto di proposte di localizzazione di centrale termoelettriche a carbone sul territorio calabrese

G. BILARDI, L. FEDELE, G. SERRA, P. TRIPODI . Il Consiglio Regionale,
Premesso che
la Regione Calabra presenta un saldo elettrico positivo;
dai dati pubblicati dal Gestore della rete e relativi alla produzione di energia elettrica per l'anno 2009 si rileva che, a fronte di una produzione netta destinata al consumo di 10.800 GWh/anno, l'energia richiesta al consumo interno ammonta a 6.600 GWh/anno, con un surplus di 4200 GWh/anno;
con deliberazione n. 98 del 9.02.2005 la Giunta regionale ha stabilito di non fornire ulteriore intesa in sede di conferenze di servizi indette dal Ministero delle Attività Produttive (oggi Sviluppo Economico) e dal Ministero dell'Ambiente per la realizzazione di centrali termoelettriche sul territorio regionale, ritenendosi sufficiente il numero delle cinque autorizzazioni già rilasciate dal Ministero delle Attività Produttive, quale partecipazione al "Sistema Paese";
già con deliberazione n. 686 del 6 ottobre 2008 la Giunta Regionale ha stabilito di non accordare l'intesa prevista dalle leggi n. 55/02 e n. 239/04 al procedimento amministrativo avviato dal Ministero dello Sviluppo Economico sull'opera "Centrale termoelettrica a carbone da circa 1320 MWe, da ubicarsi nel Comune di Montebello Jonico (RC)", proposto dalla società Saline Energie Joniche Spa (SEI SpA);
per un'analoga iniziativa promossa dall'ENEL Produzione SpA per la riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano (CS), in sede di conferenza dei servizi presso il Ministero dello Sviluppo Economico la Regione ha manifestato il motivato dissenso alla realizzazione dell'opera;
il Piano Energetico Regionale (PEAR) approvato con Deliberazione del Consiglio regionale n. 315 del 14.02.2005 fa assoluto divieto dell'utilizzo del carbone ai fini energetici;
lo sviluppo economico del territorio regionale può ottenersi con attività alternative all'utilizzo delle fonti fossili, attività imperniate sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e sulla promozione di iniziative manifatturiere nel settore delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica;
l'articolo 1 comma 2 della legge 9 aprile 2002 n. 55 di conversione del decreto-legge 7 febbraio 2002 n .7 "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale" stabilisce che "l’autorizzazione di cui al comma 1 è rilasciata a seguito di un procedimento unico, al quale partecipano le Amministrazioni statali e locali interessate, svolto nel rispetto dei principi di semplificazione e con le modalità di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, d'intesa con la regione interessata...";
ai sensi dell'art. 117 della Costituzione la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell'energia è materia di potestà legislativa concorrente;
la Regione Calabria vuole costruire un percorso di ascolto con le comunità locali, attraverso gli amministratori veri artefici dello sviluppo territoriali;
la Regione Calabria è aperta al confronto ed ad un incontro con le comunità per affrontare nello specifico le strategie più idonee per la crescita economica e sociale dei vari territori;
Impegna la Giunta regionale:


ed il Presidente ad attivarsi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, per impedire la realizzazione di centrali termoelettriche a carbone sul territorio della Regione Calabria nel rispetto di quanto previsto dal vigente PEAR.



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14 novembre 2010

Il sindaco è affamato e tiene famiglia

Il manifesto prodotto dal Comitato No al carbone Saline Joniche

«Meglio morire con la pancia piena che con lo stomaco vuoto». Così Antonio Guarna, sindaco di Montebello Jonico, spiazza (?) gli astanti

Da NtaCalabria apprendiamo che
Durante la riunione del 6 novembre indetto dal comitato del no a Saline Joniche, il primo cittadino montebellese aveva dichiarato che «come già evidenziato ad ottobre 2009, il comune di Montebello Jonico intende ribadire che è ancora per il no al carbone come fatto in passato anche dall’ex sindaco Nisi». Ieri pomeriggio, invece, Guarna ha affermato che «non ha senso rifiutare una proposta allettante di un miliardo e 500milioni. Allorquando un progetto come

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Incidente mortale dell'operaio Capitani: i periti paralizzano il processo

Da tusciaweb.it
"Dovevano illustrare i risultati della loro relazione ieri mattina, in aula. Invece, il team di periti incaricato di condurre gli accertamenti sulla morte di Sergio Capitani, ha voluto prendersela comoda e chiedere una proroga di 90 giorni.

Capitani, operaio 33enne tarquiniese, rimase vittima, lo scorso 3 aprile, di un incidente sul lavoro alla centrale Enel di Torrevaldaliga Nord. Un getto d'ammoniaca lo investì in pieno viso, scaraventandolo contro un palo e provocandone la morte.

Poco più di due mesi dopo, i quattro periti Pietro Pandolfi, Giorgio Buonanno, Nicola Bonora e Pasquale Avino ricevettero l'incarico dal tribunale di Civitavecchia di fare tutte le verifiche

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13 novembre 2010

Ecatombe minatori del carbone: in Cina le patologie polmonari uccidono 3 volte di più degli incidenti

Da Asianews.it
"Secondo dati ufficiali, vi sono oltre 14mila nuovi casi di “morbo nero del polmone” (pneumoconiosi) ogni anno, ma Xinhua dice che sono molti di più. Spesso assente la prevenzione. La cura è lunga e costosa e molte imprese minerarie rifiutano di pagarla.


Le malattie ai polmoni uccidono 3 volte più minatori cinesi che i disastri nelle miniere. Una conferenza nazionale per la sicurezza sulla lavoro, a Pechino il 9 novembre, ha lanciato l’allarme su queste malattie professionali, lente a manifestarsi, ma micidiali verso chi passa una vita in fondo a una miniera.

Nel 2009 i dati ufficiali parlano di 2.700 minatori cinesi vittime di incidenti e disastri. Si calcola che i morti per pneumoconiosi, o "morbo nero del polmone", siano stati oltre 8mila. Secondo l'agenzia Xinhua, corrispondono a oltre il 40% delle malattie nel Paese per ragioni di

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Saline Joniche (RC): "La centrale a carbone è una scelta politica"

Da Newz.it
"Reggio Calabria. Non si spiega come mai a distanza di un anno dalla Conferenza dei Servizi svoltasi presso il Ministero delle Attività Produttive, che segnava la bocciatura del progetto della centrale a carbone di Saline Joniche, oggi i promotori siano tornati alla carica. Nulla è cambiato sotto il profilo tecnico, urbanistico, scientifico ed ambientale, e soprattutto della localizzazione. L'unica cosa cambiata nella sostanza, è la classe politica regionale che non fa niente per impedire la colossale

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10 novembre 2010

I sonetti di Giancarlo Peris. "Le Cavie"

Veronesi "cancronesi", notoriamente (?) sponsorizzato dai costruttori di inceneritori e da poco sdoganatore ufficiale del ritorno nucleare in Italia, faccia da greenwashing (per chi sa cos'è, non è un complimento), uno sconcertante esempio della deriva culturale italiana. Qualche anno fa, per un periodo limitato di tempo, circolò voce di una sua possibile candidatura a presidente di quell' "Osservatorio ambientale" malamente concepito e tuttora in condizione di non essere operativo (nonostante abbia assorbito, indagine della Procura in corso, milioni di euro dei contribuenti per le sue attività fantasma.)

"Le Cavie"

Er fatto che qui mo vie’ Veronesi,
Uno dei granni oncologhi viventi,
A sorveja’ malati e inquinamenti,
Ce fa gioi’ pe’ quanto so’ cortesi


Er sindaco e la giunta, oggi protesi
A proteggice tutti da l’eventi
Che accaderanno, essenno adesso spenti,
Quanno i fornelli risaranno accesi.


Questo, dopo l’idea de un ospedale
Più grosso, pe’ attuticce er fumo nero,
È un passo, pe’ ‘sto popolo, epocale;


Er terzo, ortre a Pantano a accenne un cero,
Sarà de fa’, a le Terme o a l’Ideale,
Un novo, più spazioso, cimitero.

Centrale a carbone TVN: nave carboniera rischia di provocare disastro

Comunicato Nocoke Alto Lazio
Domenica pomeriggio la nave "Garv Prem" diretta al molo di Tvn ha chiesto assistenza alla Capitaneria di Porto di Civitavecchia per il pericolo rappresentato dall’alta temperatura e dai livelli critici di saturazione di metano in due delle sette stive.

La notizia ha allarmato i cittadini i quali esprimono forte preoccupazione per l’eventualità di un’esplosione provocata dall’autocombustione del carbone trasportato nelle navi e di quello immagazzinato nei dome di TVN, uno dei tanti rischi di esplosione che gravano sulla zona circostante una centrale a carbone.

Poco tempo fa il Ministero dello Sviluppo Economico aveva ammonito la società elettrica in quanto deficitaria di alcuni dispositivi di sicurezza, tra cui la mancanza di un sistema sufficientemente sicuro di areazione del carbone in grado di scongiurare il rischio di autocombustione e una conseguente esplosione di dimensioni considerevoli.

L’ incidente di domenica scorsa ha confermato le paure dei cittadini, che non hanno mai abbassato la guardia sui pericoli del carbone.
Il pericolo di un’autocombustione è reale ed è stato ben descritto dai NOE, durante l’ispezione all’interno del cantiere di TVN, attraverso documenti dettagliati, gli stessi a cui si riferisce il ministero delle attività produttive nei confronti di ENEL.

Il silenzio dei sindaci, che non informano i cittadini dei pericoli che si corrono vivendo vicino ad una centrale a carbone, diventa ogni giorno più colpevole, soprattutto se si considera che la centrale di TVN si trova all’interno di un porto commerciale e crocieristico a pochi passi dalle abitazioni, adiacente alla linea ferroviaria dove ogni giorno transitano migliaia di persone e, soprattutto, vicino a 4 impianti A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE (vedi legge Seveso), che insieme potrebbero provocare un’ esplosione a catena.

Ribadiamo che TVN non ha ancora adempiuto a tutte le norme a cui è sottoposta una centrale a carbone di taglia così grande.
Il rumore assordante delle caldaie durante la combustione, il fumo nero, che esce soprattutto la notte in modo da non essere notato, il pericolo di un’esplosione di dimensioni enormi causata dall’autocombustione del carbone, sarebbero motivi più che sufficienti per fermare la centrale o, comunque, per verificarne il reale livello di sicurezza.

Lo scorso 8 Novembre l’Enel ha inaugurato a Roma la Settimana Internazionale sulla Sicurezza 2010. “La sicurezza è il nostro obiettivo più importante” - ha detto l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Fulvio Conti (!)
La categoria più a rischio è quella dei lavoratori che sono costretti a stare vicini ad un impianto così pericoloso, è soprattutto per loro che bisognerebbe fare chiarezza sui dubbi contenuti nel documento del Ministero dello Sviluppo Economico.

Prima che sia troppo tardi, i cittadini chiedono che si facciano i controlli necessari per garantire una maggiore tutela della salute e della sicurezza di un comprensorio addormentato dalle compensazioni, nei confronti di un impianto industriale quale una centrale a carbone che ricordiamo essere adiacente ad un’altra centrale elettrica di notevoli dimensione, quella di Tirreno Power a TVS e a pochi chilometri dalla centrale elettrica di Montalto di Castro, formando uno dei poli energetici più grandi d’Europa.

Movimento no coke Alto Lazio
nocoketarquinia@yahoo.it
noalcarbone@blogspot.com
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Aggiornamento: "Ancora problemi per la motonave Garv Prem", la temperatura sale ancora ben oltre i 50 gradi