No al carbone Alto Lazio

23 maggio 2008

Dichiarazioni di adesione alla manifestazione di sabato 24/05/2008

Seguono alcune dichiarazioni di adesione alla manifestazione

Il Comune di Tarquinia
– afferma l’amministrazione comunale - ha il dovere e la volontà di tutelare la nostra salute e il nostro ambiente. Per farlo, però, ha la necessità di seguire la via istituzionale che consenta alla città, per la prima volta, di esprimere la propria volontà sulle decisioni energetiche che coinvolgono il nostro territorio”.
“Da decenni, infatti - continua -, subiamo passivamente senza avere la possibilità di scegliere. Per tale motivo dobbiamo sedere con gli stessi diritti di Civitavecchia e Montalto di Castro al Tavolo della Salute e al Tavolo dell’Ambiente.
In questo modo potremo auto-determinarci e far rispettare i nostri diritti, cioè svolgere un monitoraggio costante e rigoroso. Inoltre, il Comune di Tarquinia non può essere oggetto di strumentalizzazioni e l’unica strada che può percorrere per avere voce, ribadisco, è quella della via istituzionale, ottenendo gli strumenti legislativi indispensabili per bloccare ogni tipo d’impianto che produca emissioni inquinanti”.
“Solamente così – conclude - avremo la possibilità di non fare sconti e di mantenere una posizione di assoluta intransigenza che salvaguardi la salute della popolazione e l’intergità del territorio.
Sabato 24 maggio saremo in piazza tra i cittadini che parteciperanno alla manifestazione, per esprimere il nostro dissenso a una scelta che il Comune di Tarquinia ha sempre definito sbagliata”.
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Forza Italia
I Consiglieri Comunali di Forza Italia di Montalto di Castro, Consolata Piras e Marco La Monica parteciperanno sabato 24 maggio 2008 alla Manifestazione contro la riconversione a carbone della Centrale di Torvaldaliga Nord che si terrà a Tarquinia a partire dalle ore 9,00.
Aderiremo come gruppo politico, ma soprattutto in qualità di semplici cittadini e vorremmo farlo coinvolgendo tutte le persone che hanno a cuore la difesa della salute pubblica e la salvaguardia dell'ambiente e del nostro territorio.
Un invito a partecipare vorremmo rivolgerlo in modo particolare al Sindaco di Montalto di Castro, Carai, ed all'Amministrazione Comunale tutta, in modo tale da dissipare tutti i dubbi a riguardo la posizione poco chiara che hanno sempre assunto in merito a questo delicato argomento.
Vorremmo altresì che lo facessero anche per smentire le voci che insistentemente da un po' di tempo circolano nel nostro territorio riguardo ad una possibile intesa tra Comune di Montalto ed Enel per una futura riconversione a carbone della centrale che ospitiamo. Rabbrividiamo solo all'idea! Così, onde evitare equivoci e dubbi imbarazzanti saremmo ben felici della loro presenza alla Manifestazione di Tarquinia.
Ringraziamo sin d'ora tutti gli organizzatori di questo evento che tanto si sono prodigati in questi anni, in modo assolutamente pacifico, per divulgare e contrastare i pericoli e le sottili insidie che il "carbone pulito" comporta.
Forti e certi della massiccia partecipazione di sabato, confidiamo in una soluzione più vantaggiosa e più salutare rispetto a quella preoccupante che si sta prospettando a breve.
I Consiglieri Comunali
Consolata Piras
Marco La Monica
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Confederazione COBAS
La Confederazione Cobas di Civitavecchia fa appello alle lavoratrici, ai lavoratori, al popolo inquinato di Civitavecchia, Tarquinia e gli altri comuni del comprensorio dei paesi dell'Alto Lazio, di lottare con ogni mezzo per impedire lo scempio dell'entrata in funzione della centrale a carbone di TVN.
Sabato 24 maggio ore 9 a Tarquinia (piazza Matteotti)
MANIFESTAZIONE CONTRO IL CARBONE
IL DANNO CHE VERRA':
DANNO PER L'ECONOMIA Se consideriamo i costi sociali della centrale a carbone, sono enormemente superiori ai profitti che andranno all'ENEL. I costi per la sanità dovuti all'aumento dei tumori e di patologie dell'apparato respiratorio, i costi dovuti ad un aumento esponenziale del traffico su gomma , i costi derivanti dai danni all'agricoltura, al turismo, al porto, all'industria di trasformazione, lo spopolamento della città, chi li pagherà?
DANNO PER L'OCCUPAZIONE I lavori di costruzione della centrale di Torre Valdaliga Nord hanno portato un'occupazione solo temporanea, subappaltata a piccole imprese che sfruttano il lavoro precario, facendo vittime tra i lavoratori per il mancato rispetto delle condizioni minime di sicurezza. A regime la centrale occuperà poche centinaia di lavoratori, ma quanti posti di lavoro andranno persi a Civitavecchia per il danno causato ad altri settori dell'economia locale (turismo, trasporti, agricoltura)? Grazie all'ENEL, che oggi crede di prenderci in giro con le sue menzogne sull'occupazione, Civitavecchia ha già patito la dismissione della Direzione Medio Tirreno, della Zona Distribuzione e il ridimensionamento del personale tecnico di TVS, TVN e Montalto.
DANNO PER LA POPOLAZIONE che risulterà ulteriormente danneggiata da carichi supplementari di nocività e inquinamento. Le patologie polmonari e tumorali aumenteranno a dismisura – e già oggi hanno una incidenza maggiore della media nazionale grazie all'inquinamento regalatoci dall'ENEL negli anni passati. I cittadini di Brindisi, dove è stata costruita una centrale analoga ci avvertono dei pericoli che si corrono… stiamoli a sentire!
DANNO PER L'AMBIENTE Mentre il mondo intero si affanna nella ricerca di nuovi modi di produrre energia da fonti rinnovabili, che non producano scorie ineliminabili, rischi per le popolazioni circostanti, e soprattutto non aggravino ulteriormente il problema del riscaldamento globale, in Italia si torna al Carbone – e alcuni cominciano addirittura a pensare al nucleare, immemori di Chernobyl. Il New York Times dedica un articolo a Civitavecchia proprio per denunciare questa strategia miope e suicida, che mette a rischio la sopravvivenza della stessa specie umana su questa terra nei prossimi decenni.
Siamo ancora in tempo per salvaguardare la nostra salute e quella delle future generazioni, e per impedire i danni provocati dalla centrale a carbone. La popolazione di Civitavecchia si è gia espressa in passato contro il carbone, ora è il momento ridimostrare all'ENEL che non può passare sopra la volontà dei cittadini!
CONFEDERAZIONE COBAS CIVITAVECCHIA
via Buonarroti, 188 Civitavecchia – tel. 076635935 – mail: cobas-civitavecchia@tiscali.it
sede nazionale: via Manzoni, 55 - Roma – tel. 0677591926 – 0670452452 – fax 0677206060 – mail: cobas@cobas.it
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CIA - Confederazione Italiana Agricoltori
La Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Viterbo e la CIA di Tarquinia aderiscono alla manifestazione indetta per sabato 24 maggio contro la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.
L'obbiettivo della nostra partecipazione alla manifestazione è la tutela della salute dei cittadini e la difesa degli interessi delle imprese agricole del territorio.
La CIA vuole difendere gli interessi della comunità e dei cittadini della maremma laziale; un territorio già impegnato con alte concentrazioni di servitù energetiche che rischia un'ulteriore pesante penalizzazione.
E' importante, in un momento così difficile per la comunità di Tarquinia, mantenere l'unità delle forze sociali economiche ed istituzionali. La CIA è impegnata con convinzione a perseguire tale obiettivo e lancia un appello a tutti per realizzare una convinta e forte unità.
Invitiamo tutti gli agricoltori e i cittadini e a partecipare numerosi e compatti sabato 24 maggio alle ore 9,00 in piazza Matteotti antistante il Comune.
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Confesercenti della Provincia di Viterbo
"Non è possibile pensare al carbone in un territorio agricolo che fa dell'ambiente e della cultura il suo modello di sviluppo turistico".- fa sapere il Presidente della Confesercenti di Viterbo Vincenzo Peparello. Trasformare a carbone il più grande polo energetico d'Europa iniziando da Civitavecchia e pensando anche a Montalto di Castro, significa annullare irreversibilmente il processo di sviluppo del territorio della Tuscia viterbese, romana e della Maremma laziale. Modello di sviluppo che punta decisamente al grande patrimonio ambientale, agricolo, turistico e storico. "Senza dimenticare che le produzioni agroalimentari di qualità – riprende Peparello - sarebbero annientate (non solo commercialmente) dal carbone". Il tutto procurerebbe non solo un grave danno al settore della produzione agricola, ma anche al commercio. "Altro che carbone pulito come qualcuno vuole far credere. Basta vedere quello che accade in Italia, dove sono in funzione centrali a carbone, o all'estero, come in Germania, dove sul sito ufficiale dei locali comitati i cittadini, gli agricoltori, ed i commercianti maledicono il carbone per i gravissimi danni all'economia ed alla salute (www.bi-bigben.de). Per quanto riguarda la Tuscia "figuriamoci l'effetto negativo – sottolinea Peparello – sui riflessi specifici del turismo balneare e ambientale: chi verrebbe a fare il bagno sotto i fumi del carbone sporco?". "Come ne uscirebbe l'immagine del turismo culturale e archeologico di un'area UNESCO, patrimonio dell'Umanità ? In che modo potremo convincere quel 50% di turisti del mondo che mettono, nella scelta delle destinazioni, al primo posto la qualità della vita?. La Confesercenti della Provincia di Viterbo ha sempre espresso contrarietà alla riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia, abbiamo scritto anche al precedente Ministro, Bersani, senza purtroppo ricevere risposta, ed ora scriveremo al nuovo.
Per questo territorio, i suoi abitanti e la sua economia agricola e turistica sarebbe giusta e doverosa la progressiva uscita dal termoelettrico, per iniziare un periodo di generale disintossicazione. Qui, invece, arriva il carbone!| Per questo invitiamo tutti, e non solo i commercianti, a partecipare in massa alla manifestazione che si terrà sabato prossimo, 24 maggio, con inizio alle ore 9, in Piazza Matteotti a Tarquinia, di fronte al Palazzo Comunale. Tutti insieme per dire No al carbone.

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Adesioni alla manifestazione contro la riconversione a carbone di TVN

Segue una lista provvisoria delle adesioni alla manifestazione che avrà luogo nella giornata del prossimo sabato 25/'5/2008, contro la riconversione a carbone della centrale a carbone di TVN.

- PROVINCIA DI VITERBO
- COMUNE DI CERVETERI (RM)
- COMUNE DI LADISPOLI (RM)
- COMUNE DI TARQUINIA (VT)
- Università Agraria di Tarquinia
- Consorzio di Bonifica Maremma Etrusca
- CIA Confederazione Italiana AgricoltorI
- Confagricoltura
- Coldiretti
- ALPO Ass. Regionale Produttori Ortofrutticoli
- Centrale Ortofrutticola Tarquinia
- Cooperativa Pantano
- Cantina Cerveteri Soc. Coop. Agricola
- Confesercenti Viterbo e Provincia
- Ascom Confcommercio Viterbo
- Ass. Commercianti “Tarquinia Viva”
- Ass. Gestori Centro Commerciale Top16
- Consorzio Insediamenti Comm.li Tarquinia
- SIB Sindacato Italiano Balneari Tarquinia
- PRO LOCO Tarquinia
- Tarquinia Città , Mensile di Informazione
- GREENPEACE
- Associazione ambientalista Fare Verde
- Accademia Kronos
- STAS Società Tarquiniense Arte e Storia
- Associazione PRO TARQUINIA
- Associazione Culturale “Ideazione”
- Ass. Culturale “Fontana di Piazza”
- Associazione ASUD onlus
- Associazione ALTURA
- MEETUP BEPPE GRILLO Civitavecchia
- MEETUP BEPPE GRILLO Cerveteri-Ladispoli
- MEETUP ROMA di BEPPE GRILLO
- MEETUP B. GRILLO Grotte di S. Stefano (Vt)
- MEETUP B. GRILLO Ostia - XIII Municipio Roma
- Movimento Cristiano Lavoratori
- Medici di base
- Coordinamento Alto Lazio dei Medici e
Farmacisti per la salute e l’ambiente
- ISDE - Medici per l'ambiente Cuneo
- Chiesa Evangelica Battista di Civitavecchia
- Movimento No Coke Alto Lazio
- Forum Ambientalista
- WWF LAZIO
- AGRITURIST LAZIO
- AGRITURIST VITERBO
- AGRITURIST RIETI
- Associazione “Amici di Tarquinia”
- COMITATO REGIONALE LAZIO
- ASSOCIAZIONE ANTONINO CAPONNETTO
- PER LA LOTTA CONTRO TUTTE LE MAFIE E LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
- VERDI Sez. Civitavecchia
- Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardi
- Comitato contro il rigassificatore di Livorno e Pisa

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Quelli che sì a tutto: Alberto Leopardo

Seguono alcune tra le risposte diffuse negli ultimi giorni rispetto alle basse provocazioni del dipendente enel Alberto Leopardo.

Luoghi comuni e valore della democrazia (quelli che "Sì a tutto")
Per prima cosa lei compie un'azione del tutto disonesta quando etichetta quanti sono contrari alla riconversione di TVN come sbandieratori di "no a tutto". Tra noi contrari alla riconversione esiste una grandissima pluralità di opinioni, e soprattutto sosteniamo proposte alternative al carbone. Ovvio che a lei faccia comodo parlare del "no", prima che delle proposte alternative.
Peraltro esiste un problema speculare, che lei dovrebbe conoscere bene: quelli disposti a dire sempre "sì a tutto", ovviamente dietro ricompensa (che sia "risparmio di energie mentali", mancanza di assunzione di responsabilità per le proprie azioni, o altro).
Il lavoro
Forse una volta per tutte sarebbe il caso di finirla, di parlare come se il carbone di TVN fosse l'unico modo di impiegare lavoratori. In Germania il solo settore dell'"eolico" impiega attualmente ben 64.000 unità (fonte: fonte: DIW, Istituto Tedesco delle Ricerche Economiche). Basta col vostro terrorismo psicologico nei confronti dei lavoratori del cantiere di TVN, il cui impiego lì, e non dipende da me, ha comunque il tempo contato.
All'estero
Giacché lei cita casi esteri (che mostra di conoscere poco) di popolazioni che di buon grado accettano l'esistenza di impianti a carbone anche più inquinanti di TVN, io le ricordo che esistono anche persone disposte a vivere nei pressi di vulcani in attività, e ne accettano implicitamente o esplicitamente il rischio. E' una scelta, ma certo nessuno può pretendere che altri seguano il loro esempio.
E poi facciamo alcuni esempi di cosa sta accadendo in questo momento all'estero, rispetto al carbone: negli USA è ormai forte e diffuso il movimento di opinione contro il carbone (cercate in rete "no coal"): lì probabilmente non si costruiranno più nuovi impianti a carbone, mentre si stanno investendo migliaia di miliardi di dollari in ricerca e siluppo di tecnologia per sfruttare l'energia delle fonti rinnovabili. L'economia del futuro passa per lì, e noi stiamo perdendo un nuovo treno.
Il trend tedesco va nella medesima direzione, e se conosce la lingua tedesca può rendersi conto da solo se esista o no un movimento contro l'uso del carbone (cominci da qui: www.bi-bigben.de). Infine non sta scritto da nessuna parte che i nostri partners debbano sempre essere per noi un modello. Pare che in Germania, dal prossimo anno, a scuola non si boccerà più per risparmiare denaro. Come esperto in materia, non mi pare certo un esempio da seguire.
La democrazia ha un valore.
Che lei lo ammetta o no, questo territorio ha sopportato per troppi anni l'insistenza di varie fonti di inquinamento. Una parte maggioritaria dei cittadini dell'Alto Lazio, che ne porta addosso i segni, la pensa così, e ha pertanto deciso di opporsi alla scelta del carbone. Se una popolazione non vuole accettare il rischio e i costi di un impianto come TVN, ha tutto il diritto di manifestarlo, e anche di essere ascoltata. Civitavecchia, Tarquinia, Montalto di Castro, Allumiere, Santa Marinella, etc. "hanno già dato", chi ha la memoria corta veda questo filmato: http://youtube.com/watch?v=Jdv1ciQtMjg
Lei, Leopardo, sa bene quanto me che la stragrande maggioranza dei cittadini del comprensorio è contraria al carbone. Perché non continuano a scendere tutti in piazza? Principalmente perché molti di loro sono rassegnati, vivono già sulla loro pelle la quotidiana sopportazione dei privilegi dei "potentati" di turno, e hanno finito con il restare in silenzio di fronte a questa nuova vessazione: fino a cancellarne la percezione. Una dinamica psicologica auto-conservativa, per non essere quotidianamente obbligati a soffrire della consapevolezza di questo sopruso. Meglio dimenticare, non pensarci, è "normale". Convivere quotidianamente con la paura e la rabbia è ancora meno salutare del carbone, quindi scatta l'autodifesa.
Eppure non è molto edificante, in un regime democratico, che la popolazione sia pervasa dalla sensazione che le sue opinioni non contino alcunché. Neanche in merito a scelte che pure riguardano pesantemente il loro territorio. Lunga è la lista degli effetti nefasti di simili politiche. Il nuovo Decreto (Gazz. Uff. 16/04/08, n.90) che estende il segreto di Stato agli impianti di produzione energetica e non meglio precisate "strutture critiche" è, nella stessa direzione: la negazione dell'importanza di quelle pratiche partecipative che sole qualificano una società come democratica.
Leopardo e Benedetti.
I suoi interventi, così come quelli di Benedetti, paiono parte di una strategia più ampia. Presso la società civile, per quanto male o non informata, la diffidenza nei confronti di enel, nonostante tutto l'apparato mediatico dispiegato, resta. E allora persone come voi, "persone comuni", si schierano in trincea: hanno maggiori probabilità di essere ascoltati dal cittadino medio, possono parlare direttamente alla pancia (penso alla sua concezione di "sviluppo"), finanche possono sostenere a oltranza inesattezze senza essere attaccati da chi quelle inesattezze ha gli strumenti per rivelarle.
Su Rubbia: anche lei come il suo caro amico Benedetti tenta di distorcere a suo uso e consumo il pensiero di Rubbia. Perché non vi prendete la briga di rivolgere direttamente a Rubbia un'interrogazione, anziché citarlo a sproposito? Ma è inequivocabile la chiarezza con cui Rubbia si esprime contro l'uso che si fa oggi del carbone. Si badi bene: da chiarissimo uomo di scienza qual'è, il Nostro premio Nobel non si sogna di affermare che il "carbone pulito" non esisterà mai. Rubbia sottolinea invece come sia improprio definire puliti gli impianti attuali (TVN non fa eccezione), addirittura afferma (Repubblica, 30/03/08) "Il carbone è la fonte energetica più inquinante, più pericolosa per la salute dell'umanità". Oppure, dal Corriere della Sera (20/05/2007): "il carbone è il peggiore di tutti i materiali"
Ho motivo di ritenere che Rubbia giudicherebbe addirittura offensive le vostre strumentalizazioni. Ovvio che voi cerchiate a questo punto di screditare anche lui, in quanto promotore di proposte veramente alternative al carbone: solare termodinamico, fotovoltaico a concentrazione di nuova concezione, impianti combinati gas/solare, nucleare di seconda generazione (torio al posto dell'uranio).
Rubbia testimonia una volta per tutte che le alternative alla ricoversione a carbone di TVN ci sono, e anzi sono una necessità. Quello che i cittadini devono sapere è che queste nuove fonti, unitamente al risparmio energetico, sono il nostro unico futuro possibile.
"Divide et impera"
Io auspico che in questo clima vogliate vigilare affinché la solita vecchia guerra tra poveri non veda escalation di cui lei e Benedetti potreste essere in parte responsabili: i cittadini vessati, contrapposti agli operai precari. Lotta tra fratelli e sorelle per difendere i diritti fondamentali: salute e lavoro. A chi conviene? Io credo che i nostri sforzi debbano essere adoperati per cercare soluzioni che non siano negazione di una o dell'altra parte: perché quando ad essere minacciati sono i diritti fondamentali, la situazione si fa pericolosa.
Monitoraggio e compensazioni
Lei sa che NON esistono strumenti per il monitoraggio sanitario/ambientale nel nostro territorio. Ma è da sciocchi chiedere all'oste se il suo vino sia buono: a predisporli non dovrebbe certo essere enel, e neanche l'amministrazione comunale, visto che i 14 milioni che enel sbloccherà all'avvìo della centrale minano la necessaria imparzialità delle Istituzioni locali (lei, Leopardo, che ne pensa delle "compensazioni"?). Solo apparati di controllo sanitario-ambientale e responsabili scientifici indipendenti potrebbero garantire la validità di indagini simili. Se è vero che questa riconversione di TVN non ci porterà cancro, patologie e lutti, non ci sarà niente da nascondere, no? E allora cosa si attende, la conta delle vittime ex-post?
Un impegno forte per migliorare lo stato delle cose.
A differenza di lei, esistono persone che tutti i giorni lavorano con passione e sacrificio per contribuire alla crescita armonica e sostenibile del nostro mondo, anziché accontentarsi dello stato esistente delle cose. E' un lavoro ingrato, perchè il risultato lo vedranno, forse, le generazioni successive. Ma nella storia, il ricordo delle persone che hanno affondato nel futuro il loro sguardo, resta vivo, mentre dei mediocri che in vario modo si attestano sul mantenimento dell'esistente, non c'è memoria. Il carbone di TVN è il passato che non deve tornare. Noi ci batteremo perché si sappia.
Senza grandi idee regolative, l'uomo resta fermo. Lei si assume la reponsabilità di agire come uno di quelli che che le grandi idee le contrastano, ma possiamo ringraziarla ugualmente: senza contrasto non c'è crescita.
PS: visto che la tecnologia per il clean coal o carbone pulito è ancora in fase sperimentale e NON utilizzata a TVN, il suo motto è anch'esso una speranza per il futuro?
Lorenzo Fortunati
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I Medici del Coordinamento per la difesa dell’ambiente e della salute rispondono al Signor Leopardo Alberto
L’aggressività verbale a tutto campo del Dipendente Enel, nonché membro del Movimento politico “l’Officina”, ci obbliga all’ennesima precisazione scientifica e storica.
Il Nostro s’avventura in una elucubrazione viscerale, ai limiti dell’irrazionalità, in difesa fideistica della riconversione a carbone di TVN. Egli è vittima d’un pensiero dicotomico (cioè d’un doppio metodo di pensiero, irrispettoso delle ferree regole del sillogismo aristotelico). Infatti: ogni presupposto razionale deve basarsi su argomentazioni scientifiche e su dati certi. Eccoli, i dati certi!

  1. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), già negli anni 90 emise indicazioni valide per tutti i Governanti della terra e cioè: “Ogni maxipolo energetico, comunque alimentato, specialmente se installato in prossimità di centri antropici, determina un grave impatto negativo sia ambientale sia sanitario”. Da questa premessa discende un corollario stringente: “ NON si devono costruire maxipoli e, se esistono, bisogna dismetterli trasformandoli in minipoli, meno inquinanti”. L’Enel (e con essa i Governi succedutisi dal 1999 ad oggi) non ha recepito l’indicazione dell’OMS e, invece di rottamare la obsoleta TVN ad olio combustibile, ha ottenuto dal Ministro Marzano il Decreto autorizzativo al mantenimento del maxipolo Civitavecchia-Montalto di 7000 MW. (dicembre 2003).
  2. La Corte Costituzionale (anno 2005) ha emanato un “principio di precauzione” che obbliga moralmente, ancor prima che giuridicamente, TUTTE le Istituzioni pubbliche ad opporsi all’installazione di opifici anche soltanto potenzialmente inquinanti!... Nessuno parla mai di questo punctum dolens perché è un vulnus alla credibilità giuridica e alla legittimità morale delle Istituzioni democratiche.
  3. L’art. 32 della Costituzione Italiana (Rapporti etico-sociali; tutela della salute) è prevalente rispetto all’art. 43 (Rapporti economici; fonti di energia a fini di utilità generale)… e tutti abbiamo constatato la sudditanza del Ministro della salute al Ministro delle attività produttive!
  4. L’art.5 del codice deontologico obbliga tutti i Medici all’impegno attivo nella difesa dell’ambiente perché non può esistere tutela della salute in un microclima inquinato e patogeno. Purtroppo, alcuni Medici vivono in modo colpevolmente marginale questo dettato professionale e civico!
Il nostro altezzoso interlocutore usa una terminologia offensiva quando definisce “manipolo di fanatici”, “veri professionisti del terrorismo ecologico”, “seminatori di sgomento e paura”, senza alcuna distinzione, chi si oppone allo scempio ambientale e sanitario del polo energetico più polimorfo d’Europa (Centrali termoelettriche, Porto crocieristico e commerciale. Depositi costieri enormi di idrocarburi, Cementificio, Centro chimico militare, Snodo di traffico caotico e inadeguato alle necessità infrastrutturali…). Egli ci aggredisce attribuendoci “bufale medianiche” estranee alla nostra mentalità scientifica blaterando che Noi “scambiamo disinvoltamente particolato con anidride carbonica”!... quando, invece, Lui (autoeleggendosi esperto ingegnere e provetto chimico) equipara le “emissioni annue di 10 motorini” a quelle “di una grande centrale” senza specificare né la cilnidrata né la marmitta catalitica e senza delucidare le caratteristiche della centrale (con quale combustibile alimentata, di quanta potenza, come ambientalizzata, da chi controllata).
Noi del coordinamento dei Medici NON siamo ciecamente organici ai movimenti NO COKE, anche se affianchiamo la loro sacrosanta lotta ideale, distinguendoci e dissociandoci da ogni forzatura o strumentalizzazione ideologico-partitica e a contrapposizioni miopi ed egoistiche.
Secondo Noi, TUTTE le Istituzioni (non esclusi i Presidenti della Repubblica che permettono ai Governi di tutte le colorazioni politiche di trattare la nostra collettività alla stregua di “figli di secondo letto” sfruttati da decenni, colonizzati e perfino seviziati) sono venute meno ai compiti di salvaguardia democratica e di difesa delle minoranze.
Scendiamo, ora, nei particolari della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), recepita acriticamente nel famigerato Decreto Marzano . Gli esperti della VIA hanno asserito che:

  • l’hinterland di Civitavecchia è già stato sottoposto per decenni ad un’aggressione selvaggia di inquinanti emessi dalle centrali a carbone e ad olio combustibile grezzo per cui gli effetti patogenetici non hanno ancora manifestato tutta la loro aggressività ambientale e sanitaria;
  • nei territori già inquinati non si potranno più coltivare prodotti agroalimentari ma soltanto fiori!
  • i metalli pesanti sfuggiti ai miracolosi filtri a manica continueranno ad inquinare le falde acquifere e le acque marine compromettendo i pascoli e quindi il mercato del latte e derivati e quello ittico.
Ebbene: signor Leopardo e supporters più o meno in buona fede! Dove eravate quando l’ignavia e la strafottenza delle lobby politico-plutocratico-imprenditoriali depredavano il nostro territorio? A suggere latte dalle gonfie mammelle di mamma Enel? E quando l’Osservatorio Epidemiologico Regionale pubblicò le statistiche della morbilità e della mortalità per malattie polmonari, cardiocircolatorie, ematologiche , cancerose, Lei e i Suoi accoliti vi sentivate immortali e intoccabili?
Quanto, poi, allo sfrontato uso della limpida figura di Rubbia non avete captato l’ironia di quell’espressione “carbone ECOLOGICO” che non significa “pulito e innocuo” perché il nostro Premio Nobel conosce meglio di Voi quanto riportato dall’Enciclopedia libera Wikipedia. Andate sul sito Internet e scoprirete che “dal 2003 negli USA si studia la tecnologia IGCC per gassificare il carbone e produrre da esso IDROGENO” (tecnologia in fieri, che darà risultati tangibili, forse, fra dieci anni) e che proprio di Voi si parla quando si stigmatizza che, a Civitavecchia, si sta impiegando la tecnologia PCC, ossia la combustione del carbone polverizzato, inquinante e certamente NON pulito. E quindi da usare con parsimonia e in piccoli impianti.
Noi Medici vogliamo opporci sia alla “demenza masochistica” delle Autorità tedesche (parliamo del borgomastro di Colonia) che tollerano i maxi-insediamenti energetici a carbone “sporco”, sia “l’ambientalismo idiota” dei fautori del NO a tutto e a prescindere:. Noi, invece, difendiamo i progetti energetici che attuano la corretta diffusione sul territorio di minicentrali (comunque alimentate) e di siti di smaltimento dei RSU, previa raccolta differenziata, costituiti da minipirolizzatori o impianti analoghi. Pretendiamo l’istituzionalizzazione di sistemi di controllo rigidi e dedicati, gestiti dall’Arpa, Anpa, ASL., Osservatori ambientali ed epidemiologici con assunzione di responsabilità diretta da parte delle Dirigenze tecniche (Ingegneri, Medici, Tecnici rilevatori etc…). Per Noi l’imperativo etico è contenuto nell’articolo 5 del codice deontologico e solo ad esso ubbidiamo.
Non abbiamo alcuna aspirazione alla persecuzione, al vittimismo, al martirio. Vogliamo essere semplicemente dei Professionisti che tutelano, per libera scelta, la salute: cioè LA VITA.
Il portavoce del Coordinamento dei Medici Dr. Giardi Paolo
Civitavecchia 21.05. 2008

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22 maggio 2008

Stampa e diffondi

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21 maggio 2008

"Alto Lazio come Brindisi" in onda su TRC

Il film-dossier "Alto Lazio come Brindisi" andrà in onda sul'emittente locale TRC - TeleRadioCivitavecchia:

  • mercoledì 21/05/08, ore 21,10;
  • giovedì 22/05/08 ore 19,00
  • venerdì 23/05/08 alle ore 15.50

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20 maggio 2008

Cartoline dallo "sporco quadrifoglio della lignite".



Una risposta alle dichiarazioni vergognose che vengono dal vicensindaco di Tarquinia e da E. Mazzetti, al ritorno dalla gita nella ridente località tedesca. Ma nel frattempo non dimentichiamo che in Germania sono occupati 64.000 lavoratori nel solo settore della produzione di energia eolica.

Su invito di Enel, il Vicesindaco di Tarquinia ha visitato la centrale a carbone di Niederaussem in Germania, poi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Si tratta di una realtà completamente diversa dalla nostra, qui i progetti vengono concertati dall'inizio, diventano parte integrante del territorio, per questo le genti del luogo non si sconvolgono nemmeno quando devono abbandonare le loro case per far posto agli scavi.” Parole che non lasciano dubbi: il “secondo” cittadino di Tarquinia è stato in un luogo di sofferenza e non ha visto niente. Il sito web del comitato civico che si batte contro l'ampliamento di Niederaussem, www.bi-bigben.de, apre con le foto di 4 centrali a carbone titolate: Das "dreckige" Braunkohlekleblatt” (“Lo ''sporco'' quadrifoglio della lignite”). Sotto le foto un testo di tre righe sintetizza la tragedia di Niederaussem: “Le quattro centrali sono vicine tra loro e circondano i nostri piccoli paesi. Le loro dannose emissioni si sommano in un'unica nuvola. E tutto intorno le voragini delle miniere di lignite si perdono a vista d'occhio”. Poco oltre si legge: “Le promesse dell'azienda [si tratta della RWE] di smontare i vecchi impianti si sono dimostrate carta straccia. Inizialmente i vecchi impianti dovevano essere spenti dal 2004, successivamente diventato 2007, poi 2009. ...”. Incredibile la somiglianza con la promessa di Enel di riconvertire a gas la centrale a carbone “Federico II” a Brindisi entro il 2003. Carta straccia. Più avanti vengono elencate le conseguenze del carbone per la comunità cittadina: “inquinamento dell'aria, formazione d'ombra fino a 6 ore, variazioni di temperatura, danni all'agricoltura, riduzione di valore degli immobili, effetti negativi per la salute e per la qualità della vita, spreco di territorio, sviluppo negativo del territorio, spopolamento.”. Sarà stato tutto concertato tra RWE e popolazioni? Ad aprile il periodico tedesco Stern ha pubblicato un reportage di Matthias Jung dedicato alle centrali a carbone attorno a Niederaussem, dal titolo “Verdammte Kohle (Maledetto carbone)”. Il pezzo inizia con la foto di una manifestazione popolare sotto una delle 4 centrali e la commenta così: “Qui cresce un movimento come in passato contro l'energia atomica...”. Ricordiamo che il programma nucleare tedesco è stato bloccato e tra poco il governo spegnerà le centrali ancora in funzione. A conclusione ci occupiamo di Ermanno Mazzetti, della Coldiretti di Viterbo, che ha dichiarato a proposito di TVN dopo la visita di Niederaussem: "Una maggiore concertazione e una migliore informazione eviterebbe il conflitto sociale. La popolazione ha bisogno di essere tranquillizzata e serve quindi uno sforzo informativo. Accanto a questo è necessaria una maggiore assunzione di responsabilità da parte dell'Enel nei confronti dei territori coinvolti”. Caro Mazzetti, La popolazione non vuole essere tranquillizzata, vuole essere informata! La centrale che è stata visitata come fosse una gita fuori porta, guarda caso offerta a Tarquinia e a Porto Tolle dal buoncuore di Enel, è secondo la classifica del WWF la terza più inquinante d’Europa, ma questi dati ufficiali non sono stati di certo allegati ai documenti di viaggio del gruppo. La manovra diversiva di un vicesindaco senza autorizzazione e di un delegato Coldiretti anch’esso non autorizzato ad andare in Germania invece di guardare in faccia la cruda realtà di Brindisi è molto grave, perché di fatto è servito solo a spalleggiare Enel, a pochi giorni dalla manifestazione del 24 Maggio condivisa da tutta la popolazione. La centrale di TVN ha i piedi di argilla perchè è stata costruita sulla menzogna del “carbone pulito”, come affermato in più recenti occasioni dal Prof. Rubbia, Nobel per la fisica, e lo ha dimostrato il Tribunale di Civitavecchia con una perizia che inchioda i vertici Enel e le lobby di governo a responsabilità spaventose. La centrale verrà fermata per evitare i morti causati dall’uso del carbone, danno messo in evidenza dalla Commissione Europea che, (anche se la vita umana ha un valore inestimabile), valuta in oltre 200.000.000 di euro la spesa per le persone che moriranno in seguito all’esposizione da emissioni durante alcuni anni di funzionamento di TVN. Mazzetti chieda ad Enel e a chi la sostiene di tranquillizzarci su questi argomenti. Per quanto riguarda la seconda parte della dichiarazione, da leggere “date i soldi agli agricoltori”, è vero che i soldi hanno un grande potere ma gli agricoltori vogliono quelli del proprio reddito agrario, non quelli sporchi del carbone. Quello che le popolazioni e l’economia di questo territorio si augurano è che si metta un cappio intorno alle bugie sul carbone pulito, ma soprattutto che le società elettriche spendano i loro utili per investirli nella produzione di energia pulita se vogliono il consenso popolare, così da porre fine per sempre al mercato illecito di sindaci e silenzi. I cittadini e gli esperti del Comitato di Niederaussem, sono in collegamento con il movimento no coke Alto Lazio e hanno dato la propria disponibilità per interviste verità. L’unica verità è che il 24 Maggio saremo in piazza per una manifestazione a favore dell’energia pulita, per togliere il carbone sporco e spezzare le catene della schiavitù energetica. Cambiare si può!

Comitato dei Cittadini Liberi e Movimento no coke Alto Lazio

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J. Hansen, NASA: "Il carbone ci ucciderà". Occorre chiudere le miniere e non costruire più centrali a combustibile fossile per non autodistruggerci


Riportiamo per intero un articolo comparso sull'Espresso (vedi qui) in data 09/05/2008
La prossima estate saranno trascorsi 20 anni da quando James Hansen, scienziato della Nasa, si prodigò affinché la questione del cambiamento climatico fosse inserita nell'agenda internazionale, testimoniando davanti al Senato degli Stati Uniti che il riscaldamento globale causato dall'uomo aveva già avuto inizio. Fino a quel momento - dichiarò Hansen - l'aumento della temperatura era ancora modesto, ma qualora non si fosse proceduto tempestivamente a ridurre le emissioni di biossido di carbonio (CO2) e di altri gas serra, sarebbe diventato un pericolo. La comunità internazionale sentì, ma non passò all'azione.

Hansen ha appena elaborato con altri esperti un nuovo studio che ancora una volta esorta a intervenire: pubblicato il mese scorso sulla rivista online 'arXive.org', questo studio sostiene che le emissioni globali di gas serra debbano essere ridotte molto più radicalmente di quanto qualsiasi governo, gruppo di industriali, e perfino ambientalisti, abbia finora ipotizzato. Hansen e gli altri autori dello studio sostengono che gli esseri umani devono diminuire le concentrazioni di biossido di carbonio nell'atmosfera terrestre, portandole a 350 parti per milione (ppm) o meno ancora. In caso contrario, dicono, ci saranno esigue speranze di evitare un irreversibile scioglimento delle calotte polari con il conseguente probabile innalzamento del livello dei mari di 25 metri, con la maggior parte delle città del pianeta spazzate via dalle acque.
Le implicazioni politiche sono enormi: più e prima di ogni altra cosa, le emissioni da carbone - il combustibile fossile più usato, più economico e più inquinante - devono cessare completamente. "È opportuna una moratoria internazionale sulla costruzione di impianti energetici tradizionali alimentati a carbone entro il 2010 e una progressiva eliminazione degli stessi entro il 2030", ha detto Hansen in un'intervista prima di aggiungere che l'addio al carbone "deve essere globale". Ciò significa che anche Cina e India vi dovranno rinunciare, pur avendo asserito che per loro bruciare ingenti quantità di carbone è vitale per salvare dalla povertà le rispettive popolazioni.
Il nostro pianeta ha già superato la soglia proposta da Hansen di 350 parti di CO2 per milione: il livello attuale, infatti, è di 385 ppm. Lo scienziato afferma che un periodo di superamento della soglia è inevitabile, ma dovrà essere il più breve possibile: "Se elimineremo progressivamente ma completamente il carbone entro il 2030 e se promuoveremo migliori pratiche agricole e di selvicoltura, potremo tornare ai 350 ppm entro il 2100".
La buona notizia è che togliere dalla circolazione il carbone non è più così impensabile come si riteneva un tempo. Il ricorso al carbone è già ora in rapido declino negli Stati Uniti, dove molti impianti energetici alimentati a carbone sono stati chiusi l'anno scorso in seguito a precise disposizioni in merito di tribunali o del governo, o dopo le proteste dell'opinione pubblica e le preoccupazioni di Wall Street sulla possibile futura redditività del carbone. In controtendenza, invece, i paesi europei stanno programmando di costruire nei prossimi cinque anni 50 nuove centrali elettriche a carbone e la sola Italia conta di aumentare la propria dipendenza dal carbone dall'odierno 14 per cento del fabbisogno energetico complessivo al 33 per cento.
Ma il terreno di battaglia fondamentale è la Cina, il cui programma energetico alimentato a carbone è tale da rendere quello dell'Europa pressoché insignificante. Hansen tuttavia è ottimista: "Il carbone sta rendendo l'aria della Cina la più inquinata e irrespirabile del mondo: dobbiamo dimostrarle che è possibile invertire la situazione".
Coloro che continuano a consigliare il carbone affermano che è possibile 'sequestrare' le emissioni di CO2 e interrarle dove non avranno alcun effetto sull'atmosfera. In realtà la tecnologia necessaria alla cattura e al sequestro del biossido di carbonio è lontana una decina di anni almeno dall'attuabilità e non ci sono certezze assolute che possa funzionare.

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"La Coldiretti di Viterbo è preoccupata per la centrale a carbone di Civitavecchia"


In riferimento a quanto comparso sulla stampa locale sulla Centrale Enel Carbone di Civitavecchia, la Coldiretti di Viterbo vuol rappresentare la propria posizione di contrarietà al metodo concertativo non adottato con la realtà agricola del territorio, che è sfociato ad un conflitto tra le parti.

Aderendo alla manifestazione del 24 maggio, si terrà un Consiglio della locale Sezione per concordare con la nostra rappresentanza territoriale le misure reali da adottare.

Perché secondo gli indirizzi della politica agricola comune il settore agricolo è oggi chiamato a:
  • Tutelare e garantire la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari
  • Salvaguardare il paesaggio
  • Preservare l’ambiente naturale e il benessere animale
  • Fornire un contributo fondamentale alla vita rurale
  • Contribuire alla mitigazione degli effetti negativi dei cambiamenti climatici
Questo sempre più per riaffermare il ruolo e l’importanza di una agricoltura multifunzionale.
Ecco quindi che la ricerca assume un ruolo fondamentale per porre in essere il nuovo modo di fare energia, garantendo una coerenza tra la scelta delle tecnologie del futuro e l’evoluzione del ruolo delle imprese agricole nell’ambito di una agricola sostenibile e innovativa.
Quanto espresso da diverse persone sulla posizione della coldiretti, in merito alla centrale, è una posizione prettamente personale.

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"Rappresentanti della Coldiretti e del Comune di Tarquinia in Germania. Considerazioni"

Riceviamo e pubblichiamo:
Molti Organi di informazione hanno pubblicato, in data 17/05/08, un servizio che esaltava gli impianti energetici tedeschi alimentati a carbone marrone (lignite).
Cerchiamo di comprendere se esistono finalità oscure e surrettizie dietro a questo scoop pseudoscientifico ponendoci alcuni interrogativi:

Chi ha organizzato (o sponsorizzato) il viaggio a favore di un gruppo di agricoltori dell’Alto Lazio nel cuore della verde Germania, cioè nella ridente cittadina di Niederaussem (Colonia)?
Perché tra i turisti – scienziati c’era anche il Vicesindaco di Tarquinia, forse accompagnato dalla signora Marina Migliorato “responsabile per l’Enel e per la Corporate social responsability”?
Perché e con quale autorità scientifica il Signor Giancarlo Orfini, della Coldiretti di Tarquinia, ci assicura e ci tranquillizza sulla innocuità della combustione di lignite (carbone marrone) riguardo alle coltivazioni di qualità (cereali, patate, barbabietola, fragole, asparagi, mirtilli, prodotti Dop)?
Perché il Vicesindaco di Tarquinia asserisce, senza titubanza alcuna, che “l’allarmismo di Tarquinia e Montalto è fuori luogo” ma subito dopo chiede (all’Enel e alle Istituzioni di garanzia) “un controllo serrato sul rispetto dei limiti di legge sulle emissioni”?
Perché il vicepresidente della Coldiretti di Viterbo chiede una “maggiore assunzione di responsabilità da parte dell’Enel nei confronti dei territori coinvolti”?
Noi, che dal 2000 seguiamo con interesse scientifico il tormentato iter autorizzativo della conversione a carbone di TVN, sappiamo con certezza che nella V.I.A. (che è parte integrante del Decreto Marzano) è scritto a chiare lettere:
1. Che nei territori coinvolti dalle ricadute degli inquinanti non è più possibile la coltivazione di prodotti agroalimentari (per l’inquinamento delle falde acquifere) per cui viene consigliata la coltivazione di fiori o di piante grasse (non fiori di zucca commestibili ma… crisantemi, macabro anticipo di riti funebri!);
2. Che i metalli pesanti commisti alle polveri più o meno fini entrano nel ciclo alimentare globale (agrumi, latte e derivati, carni e pesce) e compromettono tutta l’economia che ruota attorno a queste attività lavorative indispensabili alla vita delle nostre popolazioni;
3. Che i prodotti Doc e Dop subiranno un impatto micidiale fino a scomparire.
Che in Germania si coltivino prodotti Dop all’ombra delle maxi centrali a carbone marrone (lignite) ci sembra una notizia “fantascientifica” che vorremmo fosse confermata da fonti governative, anche europee e dall’OMS (che da anni tuona, inascoltata, contro i maxipoli energetici, comunque alimentati). Se ciò risultasse vero, avremmo la controprova che per l’industria tedesca “tutto fa brodo”… anche le eco balle partenopee che, a vagoni, vengono là spedite per essere incenerite, senza alcun rispetto né per il Trattato di Kyoto né per la salute dei cittadini tedeschi. Infatti: se l’incenerimento delle eco balle e del carbone marrone non provoca alcun danno alla salute e all’ambiente, perché i Governi italiani regalano ricchezza energetica alla Germania, perfino mettendoci un sovrapprezzo? Siamo davvero un popolo doppiamente autolesionista?
E, per concludere: come mai i tanto auspicati controlli sulle emissioni (prodotte dalle attività inquinanti del Porto, di Tirreno Power, dei cementifici, dei depositi costieri…. ) non vengono effettuati dall’ARPA e non vengono pretesi anche dal Vicesindaco di Tarquinia (e non solo da Lui)? Perché la tanto decantata “assunzione di responsabilità da parte dell’Enel” si estrinseca in una pioggia di compensazioni in danaro e non si trasforma in un programma di ricerca seria e lungimirante sulle fonti energetiche alternative?
La controinformazione Enel può far presa sulle coscienze addormentate o su chi gioca su più tavoli. Noi abbiamo una sensibilità etica “a prova d’inquinamento” e ubbidiamo ai dettami della scienza e all’imperativo del bene comune.

Il Coordinamento dei Medici e Farmacisti per la difesa dell’ambiente e della salute.

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19 maggio 2008

Polveri sottili, trombosi venosa ed embolia polmonare



Uno studio pubblicato sulla nota rivista 'Archives of Internal Medicine', ha messo in evidenza che ogni volta che il particolato fine presente in un metro cubo d'aria aumenta di 10 microgrammi, il pericolo di trombosi venosa cresce del 70% (Arch Intern Med. 2008;168(9):909-911).
La ricerca è stata effettuata dagli esperti della Clinica del lavoro della Fondazione Policlinico del capoluogo lombardo. Gli autori hanno preso in esame i livelli di esposizione a polveri sottili di 870 persone, cui era stata diagnosticata la trombosi venosa tra il 1995 e il 2005. I ricercatori hanno inoltre valutato 1.210 cittadini sani residenti in varie zone della Lombardia.
Per misurare i livelli di inquinamento il team ha utilizzato 53 centraline Arpa posizionate in altrettanti punti della regione. Dal confronto emerge la netta associazione tra elevati livelli di esposizione al particolato e rischio di trombosi.
Mentre è già noto che l'inquinamento atmosferico aumenta il rischio di infarto e ictus, questo studio mette in relazione per la prima volta le polveri sottili e la formazione di trombi nelle vene, soprattutto delle gambe.
La trombosi venosa è l’anticamera dell’embolia polmonare. Il 79 % dei pazienti con embolia polmonare sono affetti da trombosi venosa profonda e, viceversa, il 50 % dei soggetti affetti da trombosi venosa profonda hanno un’embolia polmonare. Ogni anno, negli USA, 300.000 persone muoiono per embolia polmonare (NEJM 388;10,208).
Viste le dimensioni di questi effetti e l'enorme diffusione del particolato inquinante, i risultati della ricerca introducono un nuovo diffuso fattore di rischio per la patogenesi della trombosi.
Per quanto riguarda le polveri sottili, si sottolinea che i risultati di uno studio patrocinato dall’ACI elaborando dati istituzionali, ha confermato quello che accade in Europa, vale a dire che solo una percentuale inferiore al 30 % delle polveri rilevate nelle città italiane viene prodotta dal traffico stradale (http://webpress.unraeservizi.com/unrae_giornalisti/bk_o/file_pdf_unrae/Studio.pdf)
La produzione di energia, le industrie ed gli inceneritori sono responsabili complessivamente dell’emissione nell'aria di una quota di polveri fini superiore a quella prodotta dal traffico.


L'interpretazione dei risultati dello studio è veramente semplice. Infatti è sufficiente osservare come spesso i livelli delle polveri fini siano rimasti alti anche dopo numerosi giorni di blocco totale del traffico e, viceversa, si riducessero anche senza interventi di limitazione del traffico ed in assenza di condizioni meteorologiche favorenti la dispersione degli inquinanti.
L'ovvia conseguenza è che tutte le iniziative volte alla sola limitazione del traffico per abbassare i livelli delle polveri sono e saranno sempre insufficienti al fine del controllo dell'inquinamento e, soprattutto, delle gravissime patologie ad esso correlate.

Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute (Lazio)
G. Ghirga

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Richiesta di moratoria sul carbone - a TVN si produca energia solare

Spezziamo le catene della schiavitù energetica! Non facciamoci fregare: a Civitavecchia vogliono bruciare carbone sporco, quello nero e tossico che tutto il mondo vuole bandire come combustibile per la produzione energetica. Enel, vuole bruciare carbone solo perché è conveniente per i propri guadagni, che non sono e non saranno mai, i nostri.

Chi produce e vende energia deve affrontare i cittadini, non i politici in svendita. La salute non si compra, infatti anche i ricchi muoiono. Ma i soldi annebbiano la coscienza. Tanto, poi, a disgrazia avvenuta basta un mazzo di fiori, tante parole vuote e la solita faccia di bronzo!
Abbiamo a disposizione una grande sorgente di energia naturale, veramente pulita, il sole.

Perciò chiediamo:
una moratoria sul carbone,
che Torrevaldaliga Nord sia trasformata, sì, ma in una
CENTRALE SOLARE TERMODINAMICA
del tipo progettato dal Prof. Carlo Rubbia.

Appuntamento in Piazza G. Matteotti a Tarquinia
ore 9,00 Saluto delle autorità che aderiscono alla manifestazione
ore 11,00 Partenza del corteo
Partecipare è un dovere, lo dobbiamo ai nostri figli e alle nostre coscienze.

Nocoke Tarquinia

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